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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 novembre 2018
101.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01000 Macina ed altri: Sulla distribuzione territoriale dei nuclei elicotteri del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, On.li Deputati, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco dispone di un'importante componente aerea per il conseguimento dei propri obiettivi istituzionali, recentemente implementata grazie al trasferimento di 16 mezzi aerei del Corpo Forestale dello Stato, con il relativo personale aeronavigante (96 unità tra piloti e specialisti di elicottero) che si sono aggiunti all'acquisizione, nel 2013, della flotta aerea di Stato in funzione di antincendio boschivo, già posseduta dal Dipartimento della Protezione Civile (19 canadair).
  Come è noto, i Vigili del fuoco aeronaviganti operano soventemente in condizioni ambientali e meteorologiche eccezionalmente ostili; vale a dire in situazioni che richiedono altissima professionalità ed esposizione a condizioni di estremo rischio. Il concorso della componente aeronavigante – come quella dei sommozzatori e dei nautici – risulta, pertanto, imprescindibile per l'attività di soccorso tecnico urgente in contesti di particolare difficoltà.
  Per tali motivi, la valorizzazione delle predette componenti operative è considerata strategica dal Ministero dell'interno, tant’è che con il recente intervento di revisione dell'ordinamento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, recato dal decreto legislativo 6 ottobre 2018, n. 127, è stata prevista l'istituzione di appositi ruoli specialisti.
  Quanto alla dislocazione dei reparti volo sul territorio nazionale, si segnala che il Corpo nazionale dispone di 15 reparti che operano a supporto dell'attività di soccorso pubblico.
  I predetti reparti sono distribuiti in modo omogeneo sul territorio nazionale e sono raggruppati in macro-aeree (Nord-Centro-Sud). La relativa ripartizione geografica, da un lato tiene conto dell'orografia, dei tempi di volo, della densità abitativa, dell'estensione del territorio di competenza nonché della rilevanza degli insediamenti antropici, dall'altro, consente di realizzare una triangolazione tra reparti, finalizzata al reciproco supporto operativo e tecnico-logistico.
  Per quanto concerne, in particolare, le regioni segnalate dall'interrogante, si fa presente che sia in Sicilia che in Sardegna e Calabria vi è già un reparto volo attivo dotato di aeromobili bimotori in grado di effettuare attività di soccorso tecnico.
  L'attuale dislocazione sul territorio mira, pertanto, a garantire la migliore risposta operativa in relazione alle risorse al momento disponibili.
  Per fronteggiare particolari esigenze viene, inoltre, attivato un meccanismo di dislocazione temporanea di risorse aeree che prevede l'approntamento di basi mobili ove trasferire temporaneamente uomini e mezzi necessari; ciò avviene, ad esempio, in occasione delle campagne estive anti incendi boschivi con le basi temporanee di Palermo-Boccadifalco e di Viggiano (PZ) e, saltuariamente, negli altri periodi dell'anno, in occasione di particolari situazioni di criticità, come nel caso Pag. 24del recente potenziamento del dispositivo in Liguria a seguito del crollo del ponte Morandi.
  In tale cornice operativa, l'eventuale attivazione di reparti volo permanenti anche nella Sicilia Occidentale e nella Sardegna meridionale potrebbe essere positivamente valutata laddove, in futuro, si rendessero disponibili adeguate risorse finanziarie per l'acquisizione delle necessarie infrastrutture, di aeromobili, delle relative attrezzature ed equipaggiamenti tecnico-operativi, nonché per l'assunzione e la formazione personale specialistico.

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ALLEGATO 2

5-01001 Magi e Gebhard: Sul trattamento riservato dalle Forze dell'ordine a una donna che contestava pacificamente il Ministro dell'interno.
5-01003 Fiano ed altri: Sulle reazioni tenute dalle Forze dell'ordine in occasione di manifestazioni di dissenso pacifiche nei confronti del Ministro dell'interno.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati, rispondo congiuntamente ai due atti di sindacato ispettivo, di contenuto analogo, presentati, rispettivamente, dagli Onorevoli Fiano, ed altri, e dagli Onorevoli Magi e Gebhard relativamente all'intervento di agenti di polizia a seguito di episodi di contestazione nei confronti del Ministro dell'interno.
  In merito agli avvenimenti occorsi a Roma, si rappresenta che nella mattina del 9 novembre scorso, il Ministro dell'interno si è recato presso l'Università «Lumsa» in occasione di un convegno presso quell'Ateneo.
  Al momento dell'arrivo del Ministro, una donna, dall'opposto marciapiede, ha cominciato a rivolgere nei suoi confronti epiteti offensivi e frasi ingiuriose.
  Gli Agenti di Polizia, presenti sul posto in servizio di vigilanza, riscontrando un atteggiamento particolarmente animoso della contestatrice, sono intervenuti per prevenire possibili azioni ostili verso il Ministro, e, come di prassi, per procedere all'identificazione della persona.
  Nella circostanza, la donna non ha esibito i propri documenti – dichiarando di non averli al seguito ed invitando gli operatori a prenderne visione presso la propria abitazione – ed ha opposto, al contempo, un'attiva resistenza al personale operante.
  In ragione di tale condotta, l'interessata è stata accompagnata presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza «Borgo» e, solo a quel punto, ha esibito il proprio documento di identità. Ha dichiarato, inoltre, di voler sporgere denuncia-querela contro il funzionario di polizia intervenuto al momento della contestazione, ritenendo di essere stata limitata nel suo diritto di espressione. Tuttavia, durante la stesura delle dichiarazioni, la predetta manifestava dei ripensamenti, riservandosi di perfezionare l'atto in un secondo momento per potersi consultare con il marito. Il giorno successivo presentatasi nuovamente al Commissariato, l'interessata ha riferito di non avere più intenzione di presentare la denuncia.
  In merito, poi, all'altro episodio segnalato e avvenuto a Tortolì si rappresenta che il 23 novembre scorso il Ministro Salvini ha presenziato all'inaugurazione della nuova sede del «Coordinamento Territoriale Ogliastra della Lega», a cui hanno partecipato circa duemila persone. Durante l'evento, un gruppo composto da sei soggetti ha inscenato un'estemporanea azione di protesta contro il Ministro con slogan e canzoni provocatorie.
  Il responsabile del servizio di ordine pubblico, al fine di evitare che tali atteggiamenti ostili potessero innescare pericolose tensioni tra i numerosi sostenitori del Ministro e i 6 oppositori, ha proceduto a Pag. 26creare una cornice di sicurezza e protezione adeguata, scongiurando potenziali turbative per l'ordine e la sicurezza pubblica.
  Allo stesso tempo, per ragioni di sicurezza e considerata anche la presenza di soggetti appartenenti all'area antimilitarista sarda, il personale di polizia ha proceduto a far identificare il gruppo, composto da sei persone. L'identificazione è stata eseguita sul posto e alla stessa non sono seguite prescrizioni di sorta.
  In entrambi gli episodi, il personale di polizia ha disimpegnato un ordinario servizio di vigilanza che, è bene sottolineare, quando è destinato alla tutela di personalità istituzionali esposte a rischio, impone il tempestivo intervento e l'adozione di particolari cautele operative atte a scongiurare conseguenze sulla incolumità non solo dei soggetti diretti destinatari della tutela, ma anche delle persone che vengono a trovarsi nelle immediate vicinanze.

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ALLEGATO 3

5-01002 Meloni ed altri: Circa gli effetti sull'immigrazione dell'eventuale adesione dell'Italia al Global compact.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati, questo Governo, fin dal suo insediamento ha indirizzato ogni sforzo per contrastare i flussi migratori irregolari e il business del traffico degli esseri umani nel Mediterraneo. Le azioni messe in campo si sono sviluppate su più fronti.
  Sul piano europeo, abbiamo affermato in maniera decisa il principio di condivisione della responsabilità della difesa delle frontiere esterne, nonché la necessità di riformare il Regolamento Dublino in modo non penalizzante per il nostro Paese.
  Il Governo, sin da subito, si è impegnato nel potenziamento e nell'ampliamento degli accordi di collaborazione con i Paesi più esposti ai flussi di partenza e transito dei migranti. Ricordo che una delle prime azioni è stata proprio quella di fornire i mezzi (decreto-legge 12 motovedette) e la formazione adeguata alle autorità libiche per una più efficace azione di pattugliamento delle coste.
  Le concrete azioni del Governo hanno già prodotto risultati eccellenti. Eloquente è il dato sugli sbarchi: –80 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ottenuto anche grazie all'espulsione delle ONG dal Mediterraneo e alla chiusura dei porti alle imbarcazioni straniere.
  Inoltre, abbiamo nel Decreto sicurezza ed immigrazione (che oggi è stato/verrà convertito) introdotto misure significative per contrastare l'immigrazione irregolare, il traffico di esseri umani, garantendo accoglienza solo a coloro che ne hanno davvero diritto.
  È evidente che rispetto a questa linea politica avviata dal Governo, ogni elemento che possa determinare, come nel caso del Global Compact, eventuali interferenze sul percorso intrapreso deve essere ovviamente evitato.
  Va, in ogni caso, ricordato che l'iniziativa, avviata in ambito ONU nel settembre 2016, è stata sostanzialmente negoziata dal precedente Governo e valutata in occasione dell'Assemblea generale ONU dello scorso luglio.
  Il documento finale, che non sarà un atto giuridicamente vincolante, rischia di condizionare la politica nazionale in materia di immigrazione e di difesa dei confini, e mostra tutti i suoi limiti nel sovrapporre e non distinguere adeguatamente l'immigrazione legale da quella illegale.
  Questa linea di demarcazione è, infatti, cruciale nelle politiche del Governo non solo nell'ottica di garantire la sicurezza dei nostri cittadini ed il controllo delle nostre frontiere, ma anche per tutelare i diritti dei veri rifugiati.
  Il Governo ritiene quindi che il testo debba essere oggetto di un confronto in sede parlamentare. A tal riguardo, proprio stamane in Aula il Ministro Salvini ha annunciato che il Governo non firmerà il documento e non presenzierà alla Conferenza del 10 e 11 dicembre a Marrakech fino a quando il Parlamento non ne discuterà. Ed è di pochi minuti fa una nota del Presidente Conte che annuncia la parlamentarizzazione del dibattito precisando che a Marrakech il Governo non parteciperà.