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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 2 agosto 2018
47.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 65

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 2 agosto 2018. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI.

  La seduta comincia alle 8.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giorgia LATINI, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante la trasmissione sul circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del circuito.

Sui lavori della Commissione.

  Giorgia LATINI, presidente, avverte che la Commissione potrebbe essere chiamata a esprimersi su uno o più emendamenti al progetto di legge C. 651 Meloni, che prevede misure per prevenire l'abbandono di bambini nei veicoli chiusi. Ricorda che il provvedimento è all'esame della Commissione Trasporti, che procede in sede legislativa e intende concludere la discussione e approvare il testo entro lunedì mattina. Se la Commissione sarà chiamata ad esprimersi, dovrà quindi cercare di farlo oggi stesso. Si riserva pertanto, se necessario, di convocare la Commissione su questo argomento oggi, nella pausa dei lavori dell'Assemblea.

DL 86/2018: Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità.
C. 1041 Governo.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Giorgia LATINI, presidente, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere alla Commissione Affari costituzionali il parere sulle parti di sua competenza del provvedimento in titolo, il quale è stato già esaminato dal Senato, che lo ha modificato. Avverte che il decreto-legge è iscritto nel calendario dei lavori dell'Aula a partire da domani e che pertanto la Commissione Affari costituzionali ne concluderà l'esame oggi. Quindi, secondo quanto concordato in sede di ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, la VII Commissione esprimerà il proprio parere nella seduta corrente. Invita a contenere la durata degli interventi, per dare modo a tutti di parlare nel poco tempo a disposizione. Per maggiore chiarezza e al fine di far sì che la Commissione impieghi il proprio tempo nel modo migliore, ricorda che il turismo non è di competenza della VII Commissione, ma della X Commissione Attività produttive.

  Daniele BELOTTI (Lega), relatore, ricorda che il decreto-legge n. 86 del 2018, che si compone di 5 articoli, opera un riordino delle attribuzioni del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità.
  In estrema sintesi, l'articolo 1 trasferisce le funzioni in materia di turismo dal Ministero per i beni e le attività culturali al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. L'articolo 2 trasferisce dalla Presidenza del Consiglio al Ministero dell'ambiente il coordinamento degli interventi di emergenza ambientale, di contrasto del dissesto idrogeologico e di contenimento Pag. 66del danno ambientale. L'articolo 3 riordina le funzioni di indirizzo e coordinamento della Presidenza del Consiglio in materia di famiglia, adozioni, infanzia e disabilità. L'articolo 4 elimina la previsione del Dipartimento Casa Italia presso la Presidenza del Consiglio e attribuisce al Ministero dell'istruzione la competenza sull'edilizia scolastica.
  Sottolinea che la materia turismo, come ha già ricordato la presidente, non è di competenza della VII Commissione, per cui non intende dilungarsi sull'articolo 1, che dispone il trasferimento delle funzioni in materia di turismo dal Ministero per i beni e le attività culturali al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
  Si limiterà a qualche cenno anche a proposito del riordino delle funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di famiglia, adozioni, infanzia e adolescenza, disabilità, che è oggetto dell'articolo 2. Anche in questo caso si tratta di una competenza spettante principalmente a un'altra Commissione (la XII Affari sociali). Si limita quindi a dire innanzitutto che il decreto-legge conferma le funzioni della Presidenza del Consiglio in materia di politiche per l'infanzia e l'adolescenza: funzioni che questo Governo ha delegato al Ministro per la famiglia e le disabilità. In secondo luogo il decreto specifica che le funzioni d'indirizzo e coordinamento su queste materie riguardano anche lo sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, aggiungendo – e questo è il punto di interesse della Commissione – che sono fatte salve le competenze del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Analogamente, il decreto prevede che il Ministro per la famiglia e le disabilità eserciti le funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche in favore delle persone con disabilità e specifica – e questo è il punto di interesse – che il coordinamento riguarda anche le politiche per l'inclusione scolastica, l'accessibilità e la mobilità, fatte salve le competenze degli altri Ministeri, comprese quindi quelle del Ministero dell'istruzione. In materia di inclusione scolastica dei soggetti con disabilità, il decreto interviene inserendo il Ministro per la famiglia e le disabilità tra i Ministri di cui è chiesto il concerto ai fini della definizione delle Linee guida sui criteri, i contenuti e le modalità di redazione della certificazione di disabilità in età evolutiva e sui criteri, i contenuti e le modalità di redazione del relativo «profilo di funzionamento». Il decreto introduce inoltre il parere del Ministro per la famiglia nella procedura di emanazione del decreto del Ministro dell'istruzione che definisce i piani di studio e le modalità attuative ed organizzative del corso di specializzazione in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno didattico e l'inclusione scolastica, nonché dei crediti formativi necessari per l'accesso al medesimo corso. Il decreto prevede la presenza anche di un rappresentante del Ministro per la famiglia dentro l'Osservatorio permanente per l'inclusione scolastica.
  Sono infine di interesse della Commissione le disposizioni di cui all'articolo 4, commi da 3 a 3-quinquies, che contengono norme in materia di edilizia scolastica. In particolare, il comma 3 attribuisce al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca la competenza sulle procedure per l'assegnazione agli enti locali degli spazi finanziari per interventi di edilizia scolastica negli anni 2018 e 2019, nell'ambito della disciplina dei cosiddetti patti di solidarietà nazionale. L'attribuzione della funzione al Ministero consegue dal fatto che non è stata confermata dal Governo in carica la specifica Struttura di missione istituita per questa attività presso la Presidenza del Consiglio. In sostanza, spetterà ora al Ministero dell'istruzione ricevere dagli enti locali la comunicazione relativa agli spazi finanziari di cui essi necessitano per interventi di edilizia scolastica; individuare gli spazi finanziari da assegnare a ciascun ente locale, tenendo conto dell'ordine prioritario espressamente indicato dalla legge; individuare gli enti locali beneficiari degli spazi finanziari e l'importo assegnato agli stessi, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali; e comunicare al Ministero dell'economia Pag. 67e delle finanze gli spazi finanziari da attribuire a ciascun ente locale. I commi 3-bis e 3-ter modificano le procedure per la realizzazione di scuole innovative nelle aree interne del Paese e di poli per l'infanzia innovativi. In sostanza, vengono eliminati dalla procedura gli specifici concorsi che dovevano essere indetti dal Ministero dell'istruzione nell'ambito della procedura per l'individuazione e il finanziamento dei progetti per la realizzazione degli interventi individuati dalle regioni per la costruzione di questo tipo di strutture (cioè appunto poli per l'infanzia innovativi e scuole innovative).
  In dettaglio, il comma 3-ter abroga i commi 155-157 dell'articolo 1 della legge n. 107 del 2015, precisando che le norme abrogate continuano ad applicarsi alle procedure già in essere alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge. Si fa riferimento alla prima procedura per la realizzazione di scuole innovative, per la quale i vincitori del relativo concorso sono stati già proclamati. In sostanza, la legge citata ha previsto misure e finanziamenti per la realizzazione di edifici scolastici innovativi dal punto di vista architettonico, tecnologico, impiantistico, dell'efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica, caratterizzati dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento e dall'apertura al territorio. La procedura prevede che il Ministro dell'istruzione ripartisce le risorse fra le regioni e individua i criteri per l'acquisizione, da parte delle stesse, delle manifestazioni di interesse degli enti locali proprietari delle aree oggetto di intervento e interessati alla costruzione di una scuola innovativa. Le regioni devono selezionare da uno a cinque interventi sul proprio territorio e darne comunicazione al Ministero. Il Ministro – ma questa parte della procedura è stata soppressa dal Senato – doveva indire un concorso con procedura aperta avente a oggetto proposte progettuali relative agli interventi individuati dalle regioni, nel numero di almeno uno per regione. I progetti dovevano essere valutati da una commissione di esperti che, per ogni area di intervento, doveva comunicare al Ministero il primo, il secondo e il terzo classificato ai fini del finanziamento. Gli enti locali potevano affidare i successivi livelli di progettazione ai soggetti individuati a seguito del concorso. Il 6 novembre 2017 sono stati proclamati i vincitori del primo concorso, che – come detto – è fatto salvo.
  Il comma 3-bis abroga invece il comma 8 dell'articolo 3 del decreto legislativo n. 65 del 2017. I commi 4-8 di questo articolo hanno istituito e finanziato la costruzione di Poli per l'infanzia, strutture destinate ad accogliere, in un unico plesso o in edifici vicini, più strutture di educazione e di istruzione per bambini fino a 6 anni. La procedura per l'individuazione degli interventi da finanziare prevede che le risorse siano individuate con decreto del Ministro dell'istruzione. Il decreto è stato emanato e ha anche individuato i criteri per l'acquisizione da parte delle regioni delle manifestazioni di interesse degli enti locali proprietari delle aree oggetto di intervento e interessati alla costruzione di Poli per l'infanzia. Le regioni, d'intesa con gli enti locali, dovevano selezionare da uno a tre interventi sul proprio territorio e darne comunicazione al Ministero. A sua volta, il Ministero – ai sensi del comma 8, ora abrogato – doveva indire uno specifico concorso con procedura aperta avente ad oggetto proposte progettuali relative agli interventi individuati dalle regioni, nel numero di almeno uno per regione. I progetti dovevano essere valutati da una commissione nazionale di esperti che doveva comunicare al Ministero, per ogni area di intervento, il primo, il secondo e il terzo classificato ai fini del finanziamento.
  Il comma 3-quater dispone che dal 2018 le risorse del Fondo per interventi straordinari della Presidenza del Consiglio destinate a interventi di adeguamento strutturale e antisismico delle scuole sono ripartite secondo i criteri della programmazione triennale nazionale degli interventi di edilizia scolastica e, ovviamente, nel relativo ambito. Si fa riferimento alla programmazione triennale nazionale degli interventi di edilizia scolastica che è stata introdotta nell'ordinamento nel gennaio Pag. 682015 in attuazione dell'articolo 10 del decreto-legge n. 104 del 2013, che ha autorizzato le regioni, per interventi di edilizia scolastica, a stipulare mutui, fra gli altri, con la Banca europea per gli investimenti.
  Il comma 3-quinquies prevede la possibilità di stipulare mutui con la Banca europea per gli investimenti anche per la realizzazione di interventi di edilizia scolastica e universitaria inclusi nelle programmazioni triennali successive a quella del triennio 2015-2017. La norma elimina inoltre il coinvolgimento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nella procedura volta a autorizzare le regioni a stipulare i mutui e nella definizione della disciplina attuativa.
  In sostanza, per le nuove programmazioni triennali l'autorizzazione alle regioni a stipulare i mutui sarà conferita dal Ministero dell'economia e delle finanze, d'intesa (solo) con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (e non più, anche, con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti). Inoltre, per quanto riguarda la disciplina attuativa, si prevede che la stessa sia definita con decreto del Ministro dell'istruzione, d'intesa con il Ministero dell'economia (e non più con decreto del Ministro dell'economia, di concerto con il Ministro dell'istruzione e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti). In materia di edilizia scolastica interveniva anche il comma 2, soppresso nel corso dell'esame al Senato. Il comma soppresso faceva confluire nel «Fondo unico per l'edilizia scolastica» la parte di risorse del «Fondo da ripartire per accelerare le attività di ricostruzione a seguito degli eventi sismici del 2016 e 2017» che è espressamente destinata al finanziamento delle verifiche di vulnerabilità degli edifici scolastici. Il comma precisava che tale parte di risorse poteva essere utilizzata – esclusivamente – per le verifiche di vulnerabilità degli edifici ricadenti nella zona sismica 1.

  Anna ASCANI (PD) esprime la netta contrarietà del gruppo PD al provvedimento. Tale contrarietà è riferita, in primo luogo, allo spostamento delle competenze del turismo dal Ministero per i beni e le attività culturali al Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali, il quale nulla ha a che fare con le attività legate al turismo. Peraltro, tale spostamento contrasta con i contenuti del contratto di Governo enunciati dai partiti di maggioranza. In secondo luogo, il suo gruppo è fortemente contrario alla mancata riconferma della Struttura di missione presso la Presidenza del Consiglio, avente competenza in materia di edilizia scolastica. Rimarca che il buon lavoro svolto da tale struttura è sotto gli occhi di tutti e che averne ricondotto le competenze al MIUR – laddove serve invece una struttura centrale – aumenta a dismisura le complicazioni burocratiche per effettuare gli interventi. Sottolinea che spostare le competenze da un ente all'altro ad ogni cambio di Governo serve solo a vanificare il lavoro svolto. Sospende, invece, il giudizio relativamente alle disposizioni concernenti il Ministero per la famiglia e le disabilità, anche se da quanto emerso nel dibattito svolto in Assemblea la sera prima, non crede che l'attuale maggioranza abbia vera sensibilità e attenzione per i temi della famiglia e della disabilità.

  Luigi CASCIELLO (FI), dopo aver sottolineato il giudizio negativo di Forza Italia sul provvedimento, esprime la propria personale incomprensione per la ratio che ha determinato lo spostamento delle competenze del turismo dal Ministero per i beni e le attività culturali al Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali. Non gli è chiaro, infatti, come si possa svincolare la materia del turismo da quella dei beni culturali italiani, che, in particolare al Sud, hanno da sempre attratto persone da tutto il mondo. Ritiene peraltro che gli enti locali possano trovarsi in difficoltà nel rapportarsi con il Ministero delle politiche agricole per la promozione delle attività turistiche nei loro territori. Si meraviglia, inoltre, del fatto che i deputati della VII Commissione appartenenti al Movimento 5 Stelle, che è così radicato proprio nel Meridione, abbiano Pag. 69condiviso tale scelta. Quanto alle disposizioni relative all'inclusione, manifesta un certo sconforto a causa della mancanza di attenzione nei confronti delle persone con disabilità emersa nel corso del dibattito di ieri in Aula.

  Valentina APREA (FI), intervenendo per ribadire il voto contrario di Forza Italia, ricorda che il Governo Berlusconi ebbe, tra gli altri, il merito di istituire un apposito Ministero del turismo, ciò che anche questo Governo sembrava all'inizio voler fare. In passato si è scelto anche di legare il turismo allo spettacolo. Ora lo si associa al settore agroalimentare. Esprime forti perplessità su questa scelta, che giudica anomala e che rischia di penalizzare altre eccellenze italiane. Si dichiara più positiva sulle novità normative legate all'edilizia scolastica, purché il trasferimento al MIUR delle competenze in questa materia avvenga mantenendo uno stretto raccordo con la Presidenza del Consiglio dei ministri per gli aspetti finanziari, atteso che l'edilizia scolastica non può fare a meno di risorse finanziarie.
  Conclude ribadendo il parere contrario del suo gruppo, pur rimanendo in speranzosa attesa di sviluppi più convincenti.

  Daniele BELOTTI (Lega), relatore, precisa che il turismo in Italia oggi non è più esclusivamente legato ai beni culturali, dato che si sta diffondendo quello legato agli affari, allo shopping, allo sport, alla sanità, all'enogastronomia. Sono proprio queste nuove forme di turismo ad aver bisogno di essere promosse, e non i monumenti italiani che tutto il mondo già conosce. Sottolinea che l'enogastronomia, in particolare, costituisce un incentivo alla valorizzazione del Made in Italy e un importante veicolo per l'indotto, in quanto spinge all'acquisto di prodotti italiani anche dall'estero. Mostra apprezzamento per l'atteggiamento di attesa manifestato dalla deputata Aprea. Quanto all'edilizia scolastica, specifica che la scelta di concentrare le competenze nel MIUR consente di accelerare le procedure per gli interventi necessari.
  In conclusione, propone di esprimere parere favorevole.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) dichiara il voto contrario del suo gruppo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 9.10.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 2 agosto 2018. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Gianluca Vacca.

  La seduta comincia alle 13.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giorgia LATINI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-00313 Casciello: Sull'accorpamento dell'area archeologica di Velia e della Certosa di Padula al parco archeologico di Paestum.

  Luigi CASCIELLO (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Luigi CASCIELLO (FI), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, che fornisce elementi rassicuranti. Tuttavia, avrebbe gradito maggiori certezze circa i tempi di esecuzione degli Pag. 70interventi previsti, che si augura siano ravvicinati e brevi.

5-00314 Piccoli Nardelli: Sui tempi di adozione dei decreti legislativi previsti dalla legge n. 175 del 2017.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), replicando, sottolinea che sulla questione emergono tre date fondamentali: novembre 2017, ovvero la data di emanazione della legge n. 175; dicembre 2018, ovvero il termine entro il quale dovrebbero essere emanati i decreti attuativi; dicembre 2019, ovvero il termine per decidere come dovranno essere classificate in base ai risultati raggiunti le Fondazioni lirico-sinfoniche. Evidenza l'urgenza e la necessità di assicurare alle Fondazioni quanto prima maggiori certezze sul loro futuro e di affrontare i problemi che si sono evidenziati nel settore. Confida che il Governo vorrà tenere conto di queste ragioni di fretta e rinuncerà a rinviare l'elaborazione del testo dei decreti delegati. Auspica caldamente un impegno del Governo in tal senso.

5-00315 Fusacchia e Toccafondi: Sulla realizzazione del progetto «Grandi Uffizi» a Firenze.

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta, che è esauriente ed articolata. Esprime, tuttavia, una certa preoccupazione per la tempistica indicata per la realizzazione degli interventi, che lascerebbe intendere che la chiusura del Corridoio Vasariano si protrarrà per due anni ancora.

5-00316 Nitti: Sull'assegnazione dei contributi del FUS.

  Michele NITTI (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Michele NITTI (M5S), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta, soprattutto in relazione alla volontà dichiarata dal Governo di introdurre risorse aggiuntive per lo spettacolo dal vivo. Trova grave l'esclusione di molti enti delle regioni meridionali che hanno potuto raggiungere il punteggio richiesto. A tale proposito sottolinea che troppi enti vengono penalizzati dal sistema di ripartizione previsto dal decreto ministeriale del 27 luglio 2018.

  Giorgia LATINI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.20.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 2 agosto 2018. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Lorenzo Fioramonti.

  La seduta comincia alle 14.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giorgia LATINI, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori Pag. 71sia assicurata anche mediante la trasmissione sul circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del circuito.

Introduzione dell'obbligo di installazione di dispositivi per prevenire l'abbandono di bambini nei veicoli chiusi.
Emendamenti approvati in linea di principio a C. 651 Meloni (testo base).

(Parere alla IX Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizione sull'articolo aggiuntivo 1.02 dei Relatori e nulla osta sui restanti emendamenti).

  La Commissione inizia l'esame delle proposte emendative approvate in linea di principio, nell'ambito della discussione in sede legislativa della proposta di legge in titolo.

  Giorgia LATINI, presidente, comunica che – come anticipato nella seduta della mattina – la Commissione è stata chiamata a esprimersi sugli emendamenti alla proposta di legge C. 651 Meloni approvati in linea di principio dalla Commissione Trasporti, che sta esaminando il provvedimento in sede legislativa. Il presidente della Commissione Trasporti ha sollecitato le Commissioni chiamate al parere a esprimersi in tempo utile per consentire di concludere la discussione prima della pausa estiva. Avverte quindi che, tra gli emendamenti trasmessi, investe le competenze della Commissione cultura l'articolo aggiuntivo 1.02 dei relatori.

  Paola FRASSINETTI (FdI), relatrice, introducendo l'esame, riferisce che, in estrema sintesi, la proposta di legge C. 651 dispone che dal 1o gennaio 2019 tutti i sistemi di ritenuta per bambini previsti dal comma 1 dell'articolo 172 del codice della strada debbano essere dotati di un dispositivo acustico e luminoso atto a rilevare la presenza di un bambino nell'abitacolo. Le caratteristiche tecniche del dispositivo dovranno essere definite con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge.
  Ciò premesso, si sofferma sull'articolo aggiuntivo 1.02 dei relatori, approvato dalla Commissione di merito in linea di principio, il quale dispone che, al fine di prevenire episodi di abbandono dei bambini nei veicoli al momento dell'ingresso a scuola, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dovranno essere disciplinate modalità per assicurare che i genitori dei bambini che frequentano gli asili nido o le scuole dell'infanzia, o comunque coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, siano tempestivamente informati in caso di assenza dei figli.

  Valentina APREA (FI), dopo aver preso atto dell'ampio consenso sul provvedimento, esprime alcune perplessità in merito all'opportunità di prevedere obblighi così cogenti sul personale della scuola, come previsto dal testo dell'emendamento. Premesso che il suo gruppo è favorevole alla proposta di legge C. 651, rileva che la misura prospettata dall'articolo aggiuntivo 1.02 dei relatori potrebbe essere insufficiente a impedire il fenomeno che si vuole combattere. Ravvisa diverse difficoltà applicative. Non è chiaro se entrambi i genitori debbano essere avvisati dell'assenza del bambino oppure un solo genitore; in questo secondo caso, fa presente che i genitori potrebbero essere separati, senza contare che il compito dell'accompagnamento potrebbe spettare a un solo genitore, nell'ambito della divisione dei compiti in famiglia. Si chiede poi cosa succeda nel caso in cui il genitore che accompagna il bambino sia solo in ritardo oppure l'assenza sia motivata da altre ragioni. Fa poi presente che le segreterie delle scuole sono già oberate da diverse incombenze, col rischio che non siano quindi tanto veloci a telefonare ai genitori quanto occorre in casi come questi.

  Virginia VILLANI (M5S), dopo aver ricordato che un provvedimento di contenuto analogo è stato già approvato in sede Pag. 72europea, invita i colleghi ad una riflessione più approfondita sui contenuti dell'emendamento rispetto al quale si dovrà esprimere un parere. Ricorda, in proposito, che per la scuola dell'infanzia non è previsto un orario di ingresso così rigido da rendere evidente al personale scolastico quando il mancato ingresso di un bambino può essere considerato assenza. Peraltro, ritiene assai difficile che le insegnanti, che hanno sotto la propria responsabilità decine di bambini piccoli, possano dedicare tempo a rilevare presunte assenze a rischio e ad informarne le famiglie, il che dovrebbe avvenire per via telefonica, tenuto conto che per la scuola dell'infanzia non esiste il registro elettronico. Conclude, sottolineando che la proposta di legge è senz'altro condivisibile nei suoi intenti, ma poco praticabile nella realtà.

  Vittoria CASA (M5S) concorda con la deputata Villani e propone che l'obbligo di tale avviso venga posto a carico delle famiglie. Le relative modalità potrebbero essere individuate in sede di emanazione dei decreti attuativi.

  Rossano SASSO (Lega) ritiene che si tratti di una misura letteralmente impossibile da applicare. Ricorda che gli educatori di asili nido e scuole dell'infanzia sono responsabili di decine di bambini piccoli e sono responsabili innanzitutto dei presenti, cui devono prestare la massima attenzione. Non è pensabile che distolgano l'attenzione dai presenti per mettersi a telefonare ai genitori degli assenti; si correrebbe il rischio che i bambini presenti si facciano male.

  Marco MARIN (FI), nel sottolineare di aver ravvisato un ampio accordo sul contenuto del provvedimento, riterrebbe utile esprimere un parere favorevole al fine di non bloccarne l’iter. Condividendo le perplessità manifestate dai colleghi sul carico eccessivo di responsabilità posto in capo agli insegnanti, propone che eventuali modifiche al testo vengano apportate nel corso dell'esame al Senato.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD) osserva che la disposizione di cui all'articolo aggiuntivo 1.02 dei relatori è ridondante rispetto all'obiettivo della proposta di legge, posto che la stessa già individua una specifica misura – quella degli avvisatori acustici e luminosi – per prevenire il fenomeno delle morti dei bambini nelle auto. Il mancato inserimento dell'articolo aggiuntivo in esame non arresta, quindi, l’iter del provvedimento, che può comunque essere approvato. Osserva, tra l'altro, che sulla base della disposizione in esame insegnanti ed educatori che mancassero di avvisare un genitore – un genitore che potrebbe non rispondere al telefono – potrebbero forse finire con l'essere considerati in qualche modo corresponsabili in sede giurisdizionale di eventuali morti di bambini.

  Rossano SASSO (Lega) è anch'egli dell'idea che il parere sull'emendamento non possa essere favorevole, perché il suo contenuto non solo è inattuabile, ma addirittura pericoloso, in quanto fa probabilmente ricadere sugli insegnanti responsabilità penali.

  Daniele BELOTTI (Lega), premesso che fermare l’iter del provvedimento non sarebbe opportuno, considerata la finalità dello stesso, ritiene che si dovrebbe ragionare su una diversa formulazione della norma in esame, da proporre alla Commissione Trasporti.

  Lucia CIAMPI (PD) ritiene che il parere della Commissione sull'articolo aggiuntivo in esame dovrebbe essere contrario. La sua parte politica è pronta a ogni collaborazione per individuare misure che debellino il fenomeno, ma la misura dell'articolo aggiuntivo è pensata male, dispendiosa in termini di energie e inefficace. Meglio forse sarebbe, a suo avviso, pensare Pag. 73a campagne di informazione e sensibilizzazione di genitori e personale delle scuole.

  Valentina APREA (FI) concorda che si potrebbe proporre alla Commissione di merito una diversa formulazione della norma. Propone quindi di esprimere parere favorevole con la condizione che l'articolo aggiuntivo sia riformulato per prevedere modalità informative a carattere sperimentale per una maggiore sensibilizzazione delle famiglie rispetto al problema.

  Vittorio SGARBI (FI), premesse alcune osservazioni critiche sull'uso della punteggiatura nella proposta emendativa in esame, rileva che il testo dell'emendamento è inaccettabilmente coattivo e non suscettibile di essere valutato favorevolmente. Esprime quindi contrarietà rispetto all'idea che il Parlamento e le sue leggi debbano intervenire sulla responsabilità genitoriale, che non può essere stimolata attraverso uno specifico atto normativo, fermo restando che si deve fare il possibile per evitare che accadono fatti gravi come quelli che si vuole prevenire e che non sono, comunque, conseguenza di atti della volontà, ma di fatti che sfuggono al controllo della coscienza.

  Paola FRASSINETTI (FdI), relatrice, si dichiara disponibile a valutare proposte di riformulazione dell'articolo aggiuntivo, da proporre alla Commissione Trasporti.

  Il sottosegretario Lorenzo FIORAMONTI, considerato che la Commissione sta valutando la possibilità di una riformulazione, evidenzia che i servizi educativi per l'infanzia non rientrano tra le competenze del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ma la loro regolamentazione è in capo alle normative regionali, mentre la gestione spetta agli enti locali. In generale, ad avviso del dicastero occorrerebbe prevedere di acquisire, sul decreto ministeriale, il concerto del Ministro per la famiglia e le disabilità, nonché l'intesa in sede di Conferenza unificata e il parere del Garante per la protezione dei dati personali.

  Federico MOLLICONE (FdI) invita la relatrice a formulare una proposta di parere tesa a sottoporre alla Commissione Trasporti la seguente riformulazione dell'articolo aggiuntivo 1.02: «Al fine di prevenire gli episodi di abbandono dei bambini nei veicoli al momento dell'ingresso a scuola, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, di concerto con il Ministro per la famiglia e le disabilità, a seguito di intesa in sede di Conferenza unificata e acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali, emana Linee guida di indirizzo per assicurare campagne di sensibilizzazione e informazione dei genitori e delle scuole».

  Paola FRASSINETTI (FdI), relatrice, condividendo il suggerimento del deputato Mollicone, propone di esprimere parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 1.02, a condizione che sia riformulato nei termini prospettati dal predetto deputato, nonché nulla osta sui restanti emendamenti (vedi allegato 5).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 14.55.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 2 agosto 2018. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Lorenzo Fioramonti.

  La seduta comincia alle 14.55.

Pag. 74

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giorgia LATINI, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante la trasmissione sul circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del circuito.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una nuova agenda europea per la cultura.
COM(2018)267 final.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura.
COM(2018)268 final.

(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 26 luglio 2018.

  Paolo LATTANZIO (M5S), relatore, deposita una proposta di documento finale (vedi allegato 6).

  Giorgia LATINI, presidente, essendo imminente la ripresa delle votazioni in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, ricordando che, secondo quanto concordato in sede di ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, la Commissione procederà alla votazione della proposta di parere prima della sospensione dei lavori per la pausa estiva.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma Europa creativa (2021-2027) e che abroga il regolamento (UE) n. 1295/2013.
COM(2018) 366 final.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 26 luglio 2018.

  Flora FRATE (M5S), relatrice, deposita una proposta di documento finale (vedi allegato 7).

  Giorgia LATINI, presidente, anche in questo caso, essendo imminente la ripresa delle votazioni in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, ricordando che, secondo quanto concordato in sede di ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, la Commissione procederà alla votazione della proposta di parere prima della sospensione dei lavori per la pausa estiva.

  La seduta termina alle 15.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce «Erasmus»: il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga il regolamento (UE) n. 1288/2013.
COM(2018) 367 final.

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