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CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 luglio 2020
413.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 59

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 21 luglio 2020.

Audizione del Direttore del Dipartimento delle finanze del Ministero dell'economia e delle finanze, Fabrizia Lapecorella, nell'ambito dell'esame della Comunicazione della Commissione europea: Verso un processo decisionale più efficiente e democratico nella politica fiscale dell'UE (COM(2019) 8 final).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.05 alle 14.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 21 luglio 2020. — Presidenza del presidente Raffaele TRANO – Interviene il Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 14.

Programma Nazionale di Riforma per l'anno 2020, di cui alla III Sezione del Documento di economia e finanza 2020.
Doc. LVII, n. 3 – Sezione III e Allegati.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

Pag. 60

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Raffaele TRANO, presidente e relatore, illustra i contenuti dell'atto, rammentando che lo schema del Programma Nazionale di riforma (PNR), all'esame della Commissione, costituisce la terza sezione del Documento di economia e finanza (DEF), e contiene le informazioni previste dai regolamenti dell'Unione europea. In particolare, come dettato dalla legge di contabilità e finanza pubblica (articolo 10, comma 5), esso reca: a) lo stato di avanzamento delle riforme avviate, con indicazione dell'eventuale scostamento tra i risultati previsti e quelli conseguiti; b) gli squilibri macroeconomici nazionali e i fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività; c) le priorità del Paese, con le principali riforme da attuare, i tempi previsti per la loro attuazione e la compatibilità con gli obiettivi programmatici indicati nel Programma di stabilità; d) i prevedibili effetti delle riforme proposte in termini di crescita dell'economia, di rafforzamento della competitività del sistema economico e di aumento dell'occupazione.
  Sulla base di quanto prevedono sia alcune norme della legge di contabilità, sia ulteriori disposizioni, in occasione della presentazione del PNR 2020 sono stati altresì presentati i seguenti allegati al DEF 2020:
   il Rapporto sullo stato di attuazione della riforma della contabilità e finanza pubblica (Doc. LVII, n. 3 – Allegato I);
   la Relazione sugli interventi nelle aree sottoutilizzate (Doc. LVII, n. 3 – Allegato II);
   il documento Italia veloce. L'Italia resiliente progetta il futuro: nuove strategie per trasporti, logistica e infrastrutture (Doc. LVII, n. 3 – Allegato III);
   la Relazione sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (c.d. allegato Kyoto) (Doc. LVII, n. 3 – Allegato IV);
   il documento sulle spese dello Stato nelle regioni e nelle province autonome (Doc. LVII, n. 3 – Allegato V);
   il documento sugli indicatori di benessere equo e sostenibile (Doc. LVII, n. 3 – Allegato VI);
   la Relazione sui fabbisogni annuali di beni e servizi della pubblica amministrazione e sui risparmi conseguiti con il sistema delle convenzioni Consip (Doc. LVII, n. 3 – Allegato VII).

  Passando ad illustrare i contenuti di interesse della Commissione Finanze, segnala in primo luogo che nella Sezione dedicata alla strategia di riforma nelle aree prioritarie, il Governo individua, tra gli strumenti per il rilancio del Paese dopo l'emergenza economico-sanitaria, la riforma fiscale. Qualifica inoltre il contrasto all'evasione fiscale come pilastro della strategia dell'esecutivo per il miglioramento dei saldi di bilancio e la riduzione del rapporto debito/PIL.
  Con riferimento alle politiche fiscali a sostegno della crescita, a parere del Governo, i principali problemi del sistema fiscale italiano riguardano il cuneo fiscale troppo elevato sul lavoro; l'accumulo nel tempo di disparità di trattamento tra le diverse fonti di reddito; l'eccessiva complessità del sistema, che rappresenta un significativo onere burocratico per i privati e le imprese. Per risolvere tali criticità si intende agire, tra l'altro su una revisione strutturale del sistema fiscale, per disegnare un fisco equo, fondato sul principio di progressività, semplice e trasparente per i cittadini, che favorisca i ceti medi e le famiglie con figli; sul contrasto all'evasione, per migliorare l'equità del sistema impositivo e ridurre l'elevato onere a cui sono sottoposti i contribuenti adempienti; sulla valorizzazione del patrimonio pubblico, al fine di incentivare gli investimenti e la crescita economica e ridurre il debito pubblico. L'alleggerimento della pressione fiscale viene qualificata come una delle componenti più importanti del programma di Governo. Pag. 61
  Viene in proposito ricordata la progressiva sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, inizialmente prevista per il solo 2020 dalla legge di bilancio 2020 e, successivamente, attuata in via strutturale con il cd. decreto Rilancio, che ha disattivato tutti i successivi aumenti di IVA e accise.
  Anche le Raccomandazioni della Commissione Europea del 2019 richiamano l'Italia ad una revisione della tassazione al fine di trasferire l'onere fiscale dal lavoro ad altre voci (Raccomandazione 1).
  Nel PNR si ricorda che la legge di bilancio per il 2020 ha istituito un apposito Fondo, con una dotazione di 3 miliardi nel 2020 (5 miliardi a partire dal 2021) per elevare l'importo netto che i lavoratori ricevono in busta paga, a parità di costo per il datore di lavoro. Il decreto-legge n. 3 del 2020 ha stanziato tre miliardi per il 2020 per la riduzione del cuneo fiscale sugli stipendi dei lavoratori dipendenti. L'intervento così si sostituisce al precedente bonus 80 euro, aumentandone l'importo ed estendendo la platea dei percettori. Il nuovo bonus è operativo dal 1o luglio 2020.
  La Raccomandazione n. 3 della Commissione UE per il 2020 richiede, tra l'altro, di concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale. In tale ambito si intende anche razionalizzare le spese fiscali – come richiesto dalla Raccomandazione n. 1 della Commissione per l'anno 2019 – e, in particolare, rivedere i sussidi ambientalmente dannosi (SAD) in base agli esiti dei lavori della Commissione per lo studio, le proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, istituita con la legge di bilancio per il 2020.
  La richiamata legge di bilancio (articolo 1, commi 98-100 della legge n. 160 del 2019) ha previsto l'istituzione, presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di una Commissione per lo studio, le proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, con una dotazione di 0,5 milioni di euro per l'anno 2020.
  Al contempo, il Governo rileva come le scelte fiscali debbano supportare la politica industriale nel processo di riconversione successivo alla crisi sanitaria e accompagnare il cambiamento, agevolando le produzioni nei settori dove l'emergenza epidemiologica ha evidenziato una carenza produttiva a fronte di una evidente necessità per gli approvvigionamenti nazionali.
  Sotto il profilo della fiscalità internazionale, il Governo rammenta l'introduzione della Web Tax, che ha carattere temporaneo; ribadisce la volontà di eliminarla non appena saranno individuate regole condivise a livello internazionale per tassare i profitti delle multinazionali del digitale, come previsto dalla legge di bilancio 2020.
  La legge di bilancio 2019 (legge n. 145 del 2018, articolo 1, commi da 35 a 50) ha istituito un'imposta sui servizi digitali, che si applica ai soggetti che prestano tali servizi e che hanno un ammontare complessivo di ricavi individuati dalla legge. L'imposta si applica con un'aliquota del 3 per cento sui ricavi. La legge di bilancio 2020 (legge n. 160 del 2019, comma 678) ha modificato la disciplina dell'imposta sui servizi digitali allo scopo, tra l'altro, di consentirne l'applicazione dal 1 gennaio 2020. Il provvedimento prevede che l'imposta sia abrogata non appena entrino in vigore disposizioni derivanti da accordi internazionali in materia di tassazione dell'economia digitale.
  L'Esecutivo rammenta, in tale ottica, il negoziato che sta proseguendo in sede OCSE sulla riforma della tassazione delle multinazionali, incluse quelle digitali. L'obiettivo fissato in sede G20 è la sottoscrizione, entro la fine del 2020, di un accordo politico sulla parziale modifica dei criteri di allocazione internazionale della base imponibile societaria per ridurre le possibilità di profit shifting delle imprese multinazionali e sull'introduzione di un livello minimo di tassazione effettiva per le stesse imprese.
  Le Raccomandazioni della Commissione Europea del 2019 (Raccomandazione n. 1) richiamano l'Italia, inoltre, a contrastare l'evasione fiscale, in particolare nella Pag. 62forma dell'omessa fatturazione, tra l'altro potenziando i pagamenti elettronici obbligatori, anche mediante un abbassamento dei limiti legali per i pagamenti in contanti.
  Il Governo rileva che la riduzione del divario tra gettito teorico e gettito effettivo – il cd. tax gap – rappresenta un obiettivo prioritario, che consente di attuare il principio costituzionale secondo cui tutti debbono concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva e dunque assicura l'equità verticale e orizzontale del sistema fiscale.
  L'azione del Governo su tale versante si sostanzia in azioni di policy e misure di efficientamento dell'Amministrazione finanziaria.
  Per ridurre il tax gap il Governo intende in primo luogo presidiare l'attuazione delle misure già introdotte con precedenti provvedimenti.
  Tra di esse si ricordano l'introduzione degli indici sintetici di affidabilità (ISA), nonché l'obbligo generalizzato della fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi.
  Ricorda che dal 1o gennaio 2019 sussiste l'obbligo generalizzato di fatturazione elettronica; dal 1o gennaio 2020 è invece obbligatoria la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica all'Agenzia delle entrate dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri per i soggetti che esercitano il commercio al minuto e le attività assimilate.
  Il Governo rammenta inoltre le misure introdotte dal decreto-legge n. 124 del 2019, che ha inasprito le pene per i grandi evasori, introdotto norme di contrasto all'illecita somministrazione di manodopera e all'aggiramento della normativa contrattuale in tema di appalti, rafforzato gli strumenti di contrasto alle frodi nel settore dei carburanti e all'evasione e all'illegalità nel settore dei giochi.
  Con riferimento alle misure di efficientamento dell'Amministrazione finanziaria, si intende ridurre il tax gap attraverso un continuo miglioramento dell'analisi e dell'utilizzo dei dati a disposizione, accelerato dai recenti provvedimenti normativi volti al potenziamento degli organici delle Agenzie fiscali, delle risorse e degli strumenti a disposizione, nonché dall'utilizzo delle nuove tecnologie, anche per effettuare controlli mirati.
  Al riguardo la strategia del Governo è orientata prioritariamente a:
   migliorare la qualità dei controlli anche attraverso un più efficace ricorso agli strumenti di cooperazione internazionale e, in particolare, ottimizzando l'utilizzo dei dati che derivano dallo scambio automatico di informazioni, incluso il Country-by-Country reporting, lo sviluppo di avanzate tecniche di analisi e valutazione del rischio di non compliance e il monitoraggio dei comportamenti di soggetti a elevato «rischio fiscale»;
   rafforzare l'efficacia della riscossione. Oltre alle ordinarie procedure di riscossione mediante ruolo, il Governo si impegna ad assicurare l'attuazione delle misure relative alla definizione agevolata dei carichi affidati all'agente della riscossione dal 1o gennaio 2000 al 31 dicembre 2017;
   il Governo conferma la determinazione a non prevedere nuovi condoni che, generando aspettative circa la loro reiterazione, riducono l'efficacia della riscossione delle imposte.

  Il Governo inoltre rileva di voler incoraggiare la compliance volontaria dei contribuenti, ovvero l'adempimento spontaneo dell'obbligazione tributaria mediante strumenti di dialogo collaborativo sia nel momento dichiarativo, sia nel pagamento dei tributi.
  Infine, uno strumento di miglioramento della compliance fiscale è individuato nella diffusione dei pagamenti elettronici, per digitalizzare i processi aziendali e razionalizzare gli adempimenti degli operatori IVA e, al contempo, per prevedere modalità semplificate per la fruizione di agevolazioni o incentivi fiscali.
  Sul punto, rammenta che il legislatore ha progressivamente incentivato l'uso di strumenti tracciabili ed elettronici di pagamento Pag. 63e, al contempo, ha progressivamente legato al pagamento tracciabile o elettronico la possibilità di fruire di incentivi fiscali (detrazioni e agevolazioni per ristrutturazioni edilizie, riqualificazione energetica etc., nonché – con la legge di bilancio 2020) anche delle detrazioni IRPEF per spese sanitarie.
  Il Governo al riguardo menziona, tra gli strumenti di tax compliance, la cd. lotteria degli scontrini – collegata all'introduzione dell'obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi – il cui avvio è stato rinviato per effetto dell'emergenza sanitaria (per effetto del decreto-legge n. 34 del 2020) al 1o gennaio 2021.
  Il Governo ricorda poi il piano Italia Cashless, che si compone di vari strumenti, fra cui incentivi specifici agli esercenti e alle attività commerciali. A complemento del piano è prevista una progressiva riduzione della soglia all'utilizzo del contante.
  Il decreto fiscale 2019 prevede la riduzione di tale soglia, dall'importo iniziale di 3000 euro, a 1.000 euro dal 1o gennaio 2022. La soglia è scesa a 2.000 euro a decorrere dal 1o luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021, per abbassarsi ulteriormente a 1.000 euro dal 1o gennaio 2022.
  Il Governo afferma di voler affiancare a queste misure anche azioni concrete contro gli illeciti di respiro internazionale, come l'evasione ottenuta mediante il passaggio di beni tra società appartenenti a diversi Stati, il trasferimento illecito di capitali oltreconfine, la fittizia residenza all'estero di persone fisiche e società, la costituzione in Italia di stabili organizzazioni occulte e l'utilizzo strumentale di trust e di altri meccanismi per finalità evasive, elusive o di frode.
  Ricorda infine che la Commissione UE, nella Raccomandazione n. 1 per il 2019, richiama l'Italia alla revisione delle rendite catastali, aspetto non trattato dal PNR in oggetto.
  Con riferimento alla valorizzazione del patrimonio pubblico, il Governo riferisce che l'Agenzia del demanio prosegue sulla base del Piano straordinario di dismissioni previsto dalla legge di bilancio per il 2019 e adottato con DPCM del 10 luglio 2019.
  Con riferimento alle attività di INVIMIT Sgr, l'Esecutivo rammenta che sono in corso le attività di commercializzazione delle quote di «Convivio» primo comparto del Fondo di investimento alternativo immobiliare «i3 – Dante», e di circa 120 milioni in immobili con effetti contabili, legati alla stipula degli atti notarili, che potranno prodursi anche nel corso del 2021.
  Il Governo rammenta infine che al predetto Fondo sono apportati immobili pubblici di pregio localizzati prevalentemente nelle zone centrali delle principali città italiane. Gli utili generati dalla vendita delle quote dei fondi possono essere contabilizzati a riduzione dell'indebitamento netto.
  Per quanto riguarda il sistema bancario e l'accesso al credito, nel documento viene sottolineato il miglioramento dello stato di salute delle banche italiane, connesso alla maggiore disponibilità di capitale stabile, alla riduzione dei crediti deteriorati (diminuiti di due terzi negli ultimi quattro anni) e all'assenza di tensioni sul fronte della liquidità.
  Su queste basi, il sistema è e sarà tuttavia chiamato ad affrontare gli effetti economici dell'epidemia attraverso una gestione prudenziale di accantonamenti che il sistema in autonomia sta già effettuando precauzionalmente.
  Sul piano strutturale, concluso il processo di riforma del settore del credito cooperativo, il Governo intende favorire la creazione di una banca di dimensioni e capacità adeguate alle esigenze di credito del Mezzogiorno.
  Per quanto riguarda invece le esigenze di questa fase emergenziale l'obiettivo prioritario del Governo è quello di sostenere l'accesso al credito. Gli interventi, differenziati in base alla dimensione delle imprese, già realizzati con i decreti n. 18 e n. 23 del 2020 tramite il sistema bancario, CDP e SACE vengono ritenuti in grado di ridurre le esigenze di liquidità (sospendendo alcuni pagamenti) e, allo stesso tempo, di mobilitare, soprattutto attraverso la concessione di garanzie pubbliche, 750 miliardi di crediti al sistema Pag. 64produttivo. Altri interventi mirano a rendere più agevole l'accesso al credito mediante la sottoscrizione semplificata dei contratti bancari o le semplificazioni per l'accesso al Fondo per mutui prima casa. Sono stati stabiliti incentivi a cedere i crediti deteriorati mediante la possibilità di convertire le Attività Fiscali Differite (DTA) in crediti di imposta e, inoltre, è stata prevista la possibilità che lo Stato conceda la propria garanzia su passività bancarie di nuova emissione.
  Infine, in una logica di crescita e sviluppo sostenibile, viene annunciato che il MEF sta valutando l'introduzione dei green bond.
  Sottolinea, in conclusione, il rilievo dell'Atto in esame, ed invita i colleghi ad esprimersi sui temi in esso affrontati ed a formulare eventuali osservazioni.
  Preso atto che nessuno intende intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista per la giornata di domani.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio dello Stato 2019.
C. 2572 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020.
C. 2573 Governo.

Tabella n. 1: Stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 2020.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2020 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Raffaele TRANO, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, la Commissione è chiamata ad esaminare congiuntamente il disegno di legge recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019» ed il disegno di legge recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020», con particolare riferimento allo stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 2020 (Tabella n. 1), nonché allo stato di previsione del Ministero del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2020 (Tabella n. 2), limitatamente alle parti di propria competenza.
  Per quanto riguarda le modalità di esame, ricorda che, dopo l'esame preliminare, la Commissione procederà all'esame delle proposte emendative presentate nonché a quello delle relazioni predisposte dal relatore con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento.
  Per quanto concerne il regime di ammissibilità delle proposte emendative, ricorda che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte ad introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale.
  Per quanto riguarda invece il disegno di legge di assestamento, ricorda innanzitutto che, ai fini dell'ammissibilità, le proposte emendative devono essere riferite alle unità di voto parlamentare (tipologia di entrata o programma di spesa) e possono avere ad oggetto tanto le previsioni di competenza quanto quelle di cassa. Non possono invece avere ad oggetto l'ammontare dei residui iscritti nelle predette unità di voto, in quanto essi derivano da meri accertamenti contabili.
  Gli emendamenti riferiti alle previsioni di entrata sono ammissibili soltanto se fondati su valutazioni tecnico-finanziarie adeguatamente documentate, tali da comprovare la necessità di modificare le previsioni di entrata di competenza e/o di cassa. In ogni caso le proposte emendative non possono comportare un peggioramento dei saldi di finanza pubblica e Pag. 65pertanto, ove risultino onerose, devono essere compensate mediante l'utilizzo di risorse iscritte in altre unità di voto parlamentare, anche se facenti parte di altra missione o di altro stato di previsione.
  È considerata emendabile l'intera dotazione dei programmi di spesa, ivi compresa quindi l'eventuale quota potenzialmente riferibile agli oneri inderogabili in mancanza di puntuali indicazioni nel testo del disegno di legge di assestamento circa l'ammontare dei predetti oneri in relazione a ciascun programma di spesa.
  È comunque esclusa la possibilità di compensare l'incremento di stanziamenti di spesa di parte corrente mediante riduzione di stanziamenti di spesa di conto capitale.
  Per quanto riguarda gli stanziamenti di cassa, deve tenersi conto di un ulteriore criterio di ammissibilità. In particolare, essi sono emendabili a condizione che, nel caso di emendamenti volti ad incrementare l'autorizzazione di cassa, lo stanziamento derivante dall'emendamento non superi la cosiddetta «massa spendibile», costituita dalla somma dello stanziamento di competenza e dei relativi residui passivi.
  Per quanto concerne il regime di presentazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di assestamento, ricorda che, in sede consultiva, possono essere presentati emendamenti riferiti alle rispettive parti di competenza di ciascuna Commissione con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi – e in quanto tali privi di compensazione finanziaria – riferiti alle predette parti di competenza.
  Tutte le citate tipologie di emendamenti possono essere altresì presentate anche direttamente in Commissione Bilancio.
  Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione Bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione Bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea.
  Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione Bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente. Solo gli emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio entrano a far parte del testo elaborato in sede referente ai fini dell'esame in Assemblea.
  L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Nel caso del disegno di legge di assestamento, l'esame può anche concludersi con l'approvazione di una relazione per ciascuno stato di previsione di competenza della Commissione. Possono essere presentate relazioni di minoranza.
  Le relazioni approvate, unitamente alle relazioni di minoranza e agli emendamenti approvati, sono trasmessi alla Commissione Bilancio.

  Luca MIGLIORINO (M5S), relatore, rammenta innanzitutto che il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria. Ritiene quindi utile, in questa sede, al fine di meglio contestualizzare il Rendiconto nel quadro di finanza pubblica, integrarne l'analisi con una sintetica ricognizione delle risultanze dei principali saldi di finanza pubblica in riferimento al medesimo esercizio. A tal fine riporta i dati definitivi di consuntivo per il 2019 relativi al conto economico della Pubblica Amministrazione (PA), evidenziando che nel 2019 il Pil nominale ha avuto una crescita dell'1,2 per cento rispetto all'anno precedente, mentre in termini di volume (Pil reale) la crescita è stata dello 0,3 per cento rispetto al 2018. Quanto all'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni, sulla base dei dati ISTAT, è pari Pag. 66all'1,6 per cento del Pil. Il dato indica un miglioramento dello 0,6 per cento rispetto all'anno 2018. Dal confronto fra il 2019 e il 2018 emerge che hanno contribuito al predetto miglioramento sia un incremento del saldo primario (+1,6 per cento del Pil), sia una riduzione della spesa per interessi (-0,3 per cento). Al miglioramento del saldo concorre principalmente un incremento delle entrate (per circa 23,1 miliardi), che determina effetti più che compensativi rispetto all'incremento delle spese (per circa 11,3 miliardi).
  Per quanto riguarda, infine, il debito pubblico, a fine 2019 era pari a 2.409.841 miliardi di euro, in aumento di 28,899 miliardi di euro rispetto ai 2.380.942 miliardi del 2018 (il rapporto debito pubblico/PIL rimane invariato al 134,8 per cento).
  Passando a sintetizzare il contenuto del Rendiconto 2019, gli articoli 1, 2 e 3 espongono i risultati complessivi relativi alle amministrazioni dello Stato per l'esercizio finanziario 2019 e sono riferiti rispettivamente alle entrate, alle spese e alla gestione finanziaria di competenza, intesa come differenza tra il totale di tutte le entrate accertate e il totale di tutte le spese impegnate, che evidenzia un avanzo di 42,8 miliardi di euro.
  La gestione di competenza ha fatto conseguire, nel suo insieme, un miglioramento dei saldi rispetto alle previsioni definitive, nonché rispetto ai risultati differenziali registrati nell'esercizio 2018.
  Guardando alle entrate complessive, l'entità degli accertamenti è risultata nel 2019 pari a circa 866 miliardi di euro, in crescita rispetto al 2018 (3 per cento, circa +25,3 miliardi) grazie alla dinamica positiva degli accertamenti delle entrate da accensione prestiti (+11,3 miliardi rispetto al 2018).
  L'articolo 4 espone la situazione finanziaria del conto del Tesoro, che evidenzia, al 31 dicembre 2019, un disavanzo di 103,7 miliardi di euro.
  L'articolo 5 reca l'approvazione dell'Allegato n. 1 contenente l'elenco dei decreti con i quali sono stati effettuati prelevamenti dal «Fondo di riserva per le spese impreviste» e l'approvazione dell'Allegato n. 2 relativo alle eccedenze di impegni e di pagamenti risultate in sede di consuntivo, rispettivamente sul conto della competenza, sul conto dei residui e sul conto della cassa.
  L'articolo 6 espone la situazione patrimoniale dello Stato al 31 dicembre 2019, da cui emerge una eccedenza passiva di circa 1.916 miliardi, con un peggioramento di circa 13 miliardi rispetto alla situazione patrimoniale a fine 2018 (pari allo 0,68 per cento, il valore più basso dell'ultimo decennio). Si tratta di un risultato che prosegue, seppure in modo meno accentuato, il trend degli ultimi anni, considerato che nel 2018 sul 2017 il peggioramento è stato pari a 27,5 miliardi, e nel 2017 sul 2016, di 77,4 miliardi.
  Infine, l'articolo 7 dispone l'approvazione del Rendiconto generale delle Amministrazioni dello Stato secondo le risultanze indicate negli articoli precedenti.
  Quanto al disegno di legge di assestamento (C. 2573), esso ha la funzione di consentire a metà esercizio un aggiornamento degli stanziamenti del bilancio, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente. Per questo profilo, esso si connette funzionalmente con il rendiconto del bilancio relativo all'esercizio precedente: l'entità dei residui, attivi e passivi, sussistenti all'inizio dell'esercizio finanziario, che al momento dell'elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene poi definita in assestamento sulla base delle risultanze del rendiconto.
  Con il disegno di legge di assestamento le previsioni di bilancio formulate a legislazione vigente sono adeguate in relazione:
   a) per quanto riguarda le entrate, all'eventuale revisione delle stime del gettito;
   b) per quanto riguarda le spese aventi carattere discrezionale, ad esigenze sopravvenute;Pag. 67
   c) per quanto riguarda la determinazione delle autorizzazioni di pagamento, in termini di cassa, alla consistenza dei residui accertati in sede di rendiconto dell'esercizio precedente.

  Per quanto riguarda il contenuto delle singole disposizioni del disegno di legge, l'articolo 1 dispone l'approvazione delle variazioni alle previsioni del bilancio dello Stato per il 2020 (approvato con la legge n. 160 del 2019) indicate nelle annesse tabelle, riferite allo stato di previsione dell'entrata, agli stati di previsione della spesa dei Ministeri e ai bilanci delle Amministrazioni autonome.
  Venendo ora all'analisi dei risultati finanziari determinati dal disegno di legge di assestamento per il 2020, la relazione allo stesso evidenzia come, in termini di competenza, le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento determinino un peggioramento del saldo netto da finanziare (corrispondente alla differenza tra entrate finali e spese finali) rispetto alle previsioni iniziali della legge di bilancio, che si attesta ad un valore di -302,7 miliardi rispetto ad una previsione iniziale di -78,6 miliardi.
  Il peggioramento di oltre 224 miliardi di euro del saldo netto da finanziare rispetto alle previsioni iniziali è dovuto per 171,6 miliardi di euro alle variazioni per atto amministrativo e per ulteriori 52,5 miliardi alle variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento in esame.
  In particolare, il peggioramento determinato dalle variazioni apportate per atti amministrativi discende, essenzialmente, dagli effetti dei decreti legge adottati per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19, per i quali il Parlamento ha autorizzato il ricorso all'indebitamento, attraverso l'approvazione di apposite risoluzioni.
  Essi determinano, nel complesso, un incremento delle spese finali per oltre 179,6 miliardi di euro, in parte compensato da un incremento delle entrate finali per circa 8,1 miliardi.
  L'ulteriore peggioramento del saldo determinato dal provvedimento in esame è dovuto essenzialmente ad una proposta di riduzione delle entrate finali (-50,8 miliardi di competenza), che interessa principalmente le entrate tributarie, per quasi -39 miliardi, interamente determinata – si legge nella Relazione – dal consistente deterioramento della previsione macroeconomica evidenziato già illustrato nel Documento di economia e finanza 2020 (DEF 2020), rispetto alla precedente stima. Incide anche la contrazione delle entrate extra-tributarie, per 11,8 miliardi, che risentono della riduzione dei proventi derivanti dall'attività di contrasto agli illeciti di natura tributaria e non tributaria e dei proventi dei giochi, nonché della rettifica apportata con il disegno di legge alla previsione degli utili Banca d'Italia per attestarli alle somme effettivamente versate. Ad essa si aggiunge una proposta di aumento delle spese finali (+1,6 miliardi).
  Gli effetti delle proposte di assestamento oggetto del presente disegno di legge e di quelle determinate dalle variazioni per atti amministrativi, intervenuti tra il 1o gennaio e 31 maggio dell'anno in corso, determinano le previsioni assestate per il 2020.
  Il saldo netto da finanziare risultante dal complesso delle variazioni, in termini di competenza, risulta pari a 302,7 miliardi in termini di competenza e a 350,8 miliardi in termini di cassa, con un peggioramento, rispetto a quello previsto nel disegno di legge di bilancio 2020, di 224 miliardi in termini di competenza e di 223 miliardi in termini di cassa.
  Le entrate finali risultano pari a 541, 2 miliardi in termini di competenza e 504,4 miliardi in termini di cassa, presentando una riduzione rispetto alle previsioni iniziali di 42,8 miliardi per la competenza e di 40,4 miliardi per la cassa.
  Le entrate tributarie presentano la variazione in diminuzione più significativa (41,4 miliardi di competenza e 39,8 miliardi di cassa), assestandosi a 472 miliardi in termini di competenza e a 449,1 miliardi in termini di cassa.
  Le entrate extra-tributarie, per effetto delle variazioni apportate con il presente provvedimento e con gli atti amministrativi Pag. 68adottati in corso di gestione, risultano assestarsi a 65,4 miliardi e a 51,6 miliardi, rispettivamente per la competenza e per la cassa, con una contrazione complessiva rispetto alle previsioni della legge di bilancio di 2,6 miliardi di competenza e di 2 miliardi di cassa.
  Le entrate da alienazioni, ammortamento e rimborso crediti, infine, presentano previsioni assestate pari a circa 3,7 miliardi sia in termini di competenza che di cassa, registrando principalmente le variazioni introdotte con atti amministrativi.
  Le spese finali, al netto di quelle per il rimborso delle passività finanziarie, presentano rispetto alle dotazioni previste a legge di bilancio, un aumento di 181,3 miliardi in termini di competenza e di 182,6 miliardi in termini di cassa.
  Complessivamente, le spese correnti ammontano a 674 miliardi di euro in termini di competenza (688 per la cassa), con un aumento di 66,6 miliardi in termini di competenza (66,2 per la cassa). L'aumento riguarda in particolare i trasferimenti agli enti di previdenza, alle regioni, agli enti locali e alle imprese.
  Le spese in conto capitale ammontano a circa 170 miliardi (167,1 per la cassa), con un incremento di circa 115 miliardi rispetto alle previsioni iniziali (116,4 per la cassa). Nell'ambito di questo aggregato, aumentano in particolare le acquisizioni di attività finanziarie e i contributi agli investimenti alle imprese.
  Tra le missioni del bilancio, quelle che registrano, rispetto agli stanziamenti iniziali, l'incremento più significativo sono «Competitività e sviluppo delle imprese», «Politiche per il lavoro», «Debito pubblico» e «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali».

  Raffaele TRANO, presidente, invita i colleghi interessati a prendere la parola.
  Nessuno chiedendo di intervenire, ricorda che il termine per la presentazione di emendamenti è fissato per le ore 16 della giornata odierna e rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata alle ore 14 della giornata di domani.

  La seduta termina alle 14.30.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 21 luglio 2020. — Presidenza del Presidente Raffaele TRANO.

  La seduta comincia alle 14.40.

Indagine conoscitiva sui mercati finanziari al servizio della crescita economica.
Audizione di rappresentanti dell'Associazione Italia FinTech.
(Svolgimento e conclusione).

  Raffaele TRANO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Andrea CROVETTO, Presidente dell'Associazione Italia FinTech, e Camilla CIONINI VISANI, Direttore generale dell'Associazione Italia FinTech, svolgono una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono, per formulare quesiti e osservazioni, i deputati Giulio CENTEMERO (LEGA) e Raffaele TRANO, presidente, ai quali rispondono Andrea CROVETTO, Presidente dell'Associazione Italia FinTech, e Camilla CIONINI VISANI, Direttore generale dell'Associazione Italia FinTech.

  Raffaele TRANO, presidente, ringrazia i rappresentanti dell'Associazione Italia FinTech e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.