TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 112 di Mercoledì 23 gennaio 2019

 
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   CAIATA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   nel mese di settembre 2018, con sentenza del tribunale di Catania, sono stati posti sotto sequestro beni appartenenti a Mario Ciancio Sanfilippo, editore de La Gazzetta del Mezzogiorno, storico quotidiano di Puglia e Basilicata, con una storia alle spalle di 130 anni;

   la situazione finanziaria della testata, inserita nel contesto di un'editoria in grave crisi, aveva già causato il ricorso a prepensionamenti e ammortizzatori sociali per i lavoratori ed è stata aggravata dall'inchiesta giudiziaria;

   in questi mesi i giornalisti e i poligrafici hanno percepito solo lo stipendio di novembre 2018 e non riescono ad avere informazioni dagli amministratori giudiziari sul loro destino e sulle mancate spettanze –:

   quali iniziative intenda il Ministro interrogato intraprendere, per quanto di competenza, per salvaguardare e tutelare innanzitutto i lavoratori coinvolti, anche attraverso un piano industriale, al fine di rilanciare La Gazzetta del Mezzogiorno che offre un servizio fondamentale soprattutto per le regioni del Sud del nostro Paese.
(3-00453)

(22 gennaio 2019)

   ZANGRILLO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il decreto-legge recante il reddito di cittadinanza, licenziato dal Consiglio dei ministri del 17 gennaio 2019, non risulta ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale;

   secondo il Ministro interrogato il sussidio sarà istituito da marzo 2019 ed erogato già a fine aprile 2019;

   dalle bozze circolate risulta una serie di azioni propedeutiche fondamentali, che richiedono tempi adeguati affinché la misura non resti un mero sussidio a fini elettorali – come attualmente appare all'interrogante –, quali l'implementazione di un sistema informatico di banca dati e interfaccia di comunicazione tra centri per l'impiego, Anpal, Inps, Caf, Poste italiane, agenzie per il lavoro, imprese, fermo restando che queste ultime non hanno alcun obbligo di condividere col sistema le offerte di lavoro;

   risultano imprescindibili l'assunzione di personale e la formazione qualificata dello stesso per implementare il richiamato sistema. I cosiddetti navigator, che dovrebbero supportare i percettori del sussidio, sarebbero 4.000 presso i centri per l'impiego, gestiti dalle regioni, e 6.000 a carico dello Stato;

   le assunzioni a livello nazionale sarebbero svolte da Anpal servizi spa, società di diritto privato controllata al 100 per cento da Anpal, di cui la nomina del presidente in pectore, professor Domenico Parisi, è ancora all'esame delle commissioni parlamentari competenti per l'espressione del previsto parere;

   secondo le previsioni ottimistiche della Conferenza delle Regioni, nelle regioni più virtuose le assunzioni dei navigator richiederanno almeno sei mesi, dunque non prima di agosto 2019;

   il professor Tridico, consigliere del Ministro interrogato, al Forum Sole 24 Ore, il 21 gennaio 2019, ha dichiarato che saranno assunti con «contratto di collaborazione per due anni», cioè la formula in assoluto più precaria di rapporto di lavoro, preferendolo al contratto di lavoro subordinato, perfino a quello a tempo determinato, perché «ci sono vincoli meno stringenti» e «ad aprile potrebbero essere lì, non li formi tutti in una volta»;

   Anpal servizi spa attualmente impiega in funzione strategica per le politiche attive del lavoro 654 addetti formati ed esperti, di questi ben 520 sono lavoratrici e lavoratori precari assunti, per mezzo di selezioni pubbliche, con contratti di collaborazione ed esclusi finora da ogni misura di stabilizzazione;

   col «decreto dignità» il Governo, ad avviso dell'interrogante, ha «bollato» di fatto le imprese private come sfruttatrici dei precari, imponendo la scelta tra stabilizzazione e licenziamento –:

   quali siano la cadenza temporale per l'effettivo accesso ai servizi di formazione e reinserimento nel mercato del lavoro e la previsione di occupabilità per i beneficiari del sussidio nel primo semestre di funzionamento della misura.
(3-00454)

(22 gennaio 2019)

   GRIBAUDO, SERRACCHIANI, MADIA, CARLA CANTONE, LACARRA, LEPRI, MURA, VISCOMI, ZAN, ENRICO BORGHI e FIANO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   lunedì 21 gennaio 2019, nella sede genovese di Ansaldo energia, Eros Cinti, operaio di 42 anni, è rimasto ucciso, secondo una prima ricostruzione, dalla caduta di un pezzo da una gru, mentre movimentava un carico sospeso. Nella stessa giornata, ad Ariccia, è deceduto un operaio di 29 anni;

   nei primi undici mesi del 2018 sono state presentate all'Inail 592.571 denunce di infortunio sul lavoro, con un aumento dello 0,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017. Gli incidenti con esito mortale sono aumentati del 9,9 per cento, da 952 a 1046; le malattie professionali del 2,2 per cento, da 53.865 a 55.052;

   il comma 1121 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2019 ha apportato tagli al bilancio dell'Inail per 1.535 milioni di euro nel prossimo triennio; tali tagli comporteranno, tra l'altro, la riduzione delle risorse destinate al finanziamento dei progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e l'abolizione delle agevolazioni per le imprese virtuose; il comma 1126 ha modificato la disciplina di settore, al fine, di fatto, secondo gli interroganti, di consentire all'Inail, a fronte dei tagli, il recupero di maggiori risorse finanziarie in sede di rivalsa nei confronti del soggetto responsabile, adottando il cosiddetto «metodo di calcolo per sommatoria del danno differenziale»;

   l'effetto immediato sarà la riduzione significativa del risarcimento ottenibile dal lavoratore, rafforzando l'Inail e premiando il datore di lavoro, con la riduzione delle tariffe e con la forte e inedita discrezionalità del giudice nella determinazione delle somme da versare a Inail a seguito dell'incidente, sulla base della sua condotta passata e successiva; viene sostanzialmente sacrificato il diritto fondamentale del lavoratore vittima dell'infortunio o della malattia professionale all'integrale risarcimento del danno differenziale, ripristinando una situazione che la Corte costituzionale ha ritenuto illegittima con la sentenza n. 485 del 1991;

   l'aumento degli incidenti sul luogo di lavoro e delle malattie professionali rischia di aggravarsi ulteriormente con una politica di tagli agli investimenti in prevenzione e di riduzione dei diritti dei lavoratori coinvolti –:

   se non ritenga necessario adottare iniziative per rivedere quelle che gli interroganti ritengono improvvide misure, che hanno determinato una riduzione delle risorse destinate a progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e l'abolizione delle agevolazioni per le imprese virtuose, nonché per il ripristino dei diritti dei lavoratori infortunati, oggi fortemente indeboliti dalle previsioni del richiamato comma 1126 della legge di bilancio per il 2019.
(3-00455)

(22 gennaio 2019)

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, ACQUAROLI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, CROSETTO, LUCA DE CARLO, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FIDANZA, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO, LUCASELLI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il Consiglio dei ministri del 17 gennaio 2019 ha approvato un decreto-legge (non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale) che prevede l'introduzione, a partire dal mese di aprile 2019, del reddito di cittadinanza;

   il reddito di cittadinanza sarà riconosciuto ai soggetti e ai nuclei familiari in possesso di specifici parametri reddituali individuati con il modello Isee;

   dalla lettura della bozza di decreto-legge risulta che con riferimento ai requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, il componente richiedente il beneficio deve essere: 1) in possesso della cittadinanza italiana o di Paesi facenti parte dell'Unione europea, ovvero suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno dell'Unione europea per soggiornanti di lungo periodo; 2) residente in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due, considerati al momento della presentazione della domanda, in modo continuativo;

   in base a tale previsione il reddito di cittadinanza sarà erogato anche a immigrati e nomadi non italiani, che in sostanza si troveranno ad essere mantenuti dallo Stato italiano anche a scapito dei cittadini italiani in stato di bisogno, considerato che da varie fonti di stampa è emerso che a fronte di un numero di domande superiore a quello previsto sarà ridotta l'entità del beneficio economico;

   paradossalmente, al contrario, la formulazione del testo del decreto-legge richiede il requisito della residenza anche in capo ai cittadini italiani ed esclude, quindi, quei soggetti che essendo senza fissa dimora non potranno dimostrare né una residenza decennale, né, tantomeno, una residenza continuativa di due anni nel periodo antecedente la presentazione della domanda per il reddito di cittadinanza;

   il reddito di cittadinanza è una misura di sostegno economico e volta al reinserimento lavorativo che – come dice in teoria lo stesso nome – dovrebbe aiutare e tutelare quegli 1,8 milioni di italiani che vivono in stato di povertà assoluta e non diventare una misura di assistenza per immigrati e nomadi non italiani –:

   quanti tra i soggetti e nuclei familiari che riscuoteranno il reddito di cittadinanza siano immigrati e nomadi non italiani e se il Ministro interrogato non ritenga di prevedere che, invece, il reddito di cittadinanza sia concesso solo ai cittadini italiani.
(3-00456)

(22 gennaio 2019)

   OCCHIONERO, BOLDRINI e FORNARO. — Al Ministro per gli affari europei. — Per sapere – premesso che:

   il 15 gennaio 2019 la Camera dei Comuni ha respinto l'accordo raggiunto il 13 novembre 2018 tra Unione europea e Regno Unito, rendendo probabile l'eventualità che il 29 marzo 2019 ci sia un'uscita di Londra dall'Unione senza alcun accordo;

   l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea senza nessuna intesa comporterà la decadenza degli accordi che il Regno Unito aveva sottoscritto come membro dell'Unione europea e che, conseguentemente, andrebbero rinegoziati con ogni singolo Paese dell'Unione, compresa l'Italia;

   il Regno Unito è il quinto importatore al mondo di beni italiani. Tra i settori dell’export italiano che interessano il Regno Unito, i più rilevanti sono la meccanica strumentale, il tessile, il chimico e l'agroalimentare;

   l'Italia ha un surplus commerciale nei confronti del Regno Unito di 12 miliardi di euro, che è il terzo in Europa nei confronti di Londra;

   attualmente risiedono nel Regno Unito circa 600 mila italiani che si troverebbero, di fronte a una «Brexit» senza accordo, a non avere più lo status di cittadino comunitario, dovendo richiedere un permesso di soggiorno e di lavoro e rientrando nelle quote stabilite dal Governo britannico per gli stranieri;

   in caso di «Brexit» senza accordo i nostri connazionali presenti nel Regno Unito rischiano di perdere la protezione sociale e sanitaria, oltre a tutti i benefici di cui oggi fruiscono, come lavoratori o studenti, in quanto cittadini comunitari;

   di fronte allo scenario di un «no deal» molti Paesi, tra i quali Francia, Germania e Paesi Bassi, stanno mettendo a punto dei piani di emergenza per proteggere i propri cittadini presenti nel Regno Unito e gli scambi commerciali con Londra;

   potranno essere immediatamente necessarie azioni puntuali a sostegno dei cittadini e la circolazione di beni e servizi, per mitigare al massimo le conseguenze negative sui cittadini italiani e sulle imprese italiane;

   si renderà necessario rafforzare le risorse di personale e infrastrutture per i consolati italiani, così come per i controlli doganali nei nostri porti e aeroporti, per tutelare i diritti dei cittadini italiani nel Regno Unito come quelli britannici in Italia, per garantire alti standard di sicurezza per la circolazione delle merci –:

   quali iniziative di competenza stia mettendo in campo il Governo per affrontare un possibile «no deal» e per tutelare gli interessi dei nostri cittadini, delle nostre imprese e degli investitori nei rapporti con il Regno Unito.
(3-00457)

(22 gennaio 2019)

   MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, FANTUZ, FERRARI, FOGLIANI, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GASTALDI, GERARDI, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LATINI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LO MONTE, LOCATELLI, LOLINI, EVA LORENZONI, LUCCHINI, MACCANTI, MAGGIONI, MARCHETTI, MATURI, MORELLI, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RIBOLLA, SALTAMARTINI, SASSO, STEFANI, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VINCI, VIVIANI, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:

   il Museo nazionale dell'Alto Medioevo di Roma espone, dal 1967, i reperti longobardi rinvenuti nel 1893 nella necropoli di Castel Trosino (Ascoli Piceno), che sono comunemente conosciuti come «il Tesoro dei Longobardi»;

   i reperti sono così numerosi che solo una parte di essi è stata esposta al pubblico: il resto è conservato nei depositi del museo;

   dal 1967, solo nel 2004 sono ritornati nei luoghi del ritrovamento solamente due reperti, precisamente due tombe con ricchi ornamenti;

   nel 2014 è stato inaugurato, ad Ascoli Piceno, il Museo dell'Alto Medioevo all'interno del Forte Malatesta, con una sala appositamente dedicata a ricevere i reperti ritrovati nel lontano 1967, esposti a Roma e mai più ritornati;

   la restituzione dei reperti presso i luoghi originari risulterebbe uno strumento utile per lo sviluppo delle aree minori, per la conoscenza dell'identità e del patrimonio storico di un territorio ancora ferito dal recente sisma e che può trovare nella valorizzazione dei propri tesori storici nuova linfa vitale nell'ottica di un rilancio turistico ed economico quanto mai necessario –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere per far tornare «il Tesoro dei Longobardi» nei luoghi del ritrovamento ed arricchire così il Museo dell'Alto Medioevo di Ascoli Piceno.
(3-00458)

(22 gennaio 2019)

   CARBONARO, NITTI, TUZI, LATTANZIO, GALLO, TORTO, VILLANI, CASA, MARIANI, FRATE, AZZOLINA, MARZANA, TESTAMENTO, ACUNZO, BELLA e MELICCHIO. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:

   il 22 novembre 2017 è stata approvata la legge n. 175, recante «Disposizioni in materia di spettacolo e deleghe al Governo per il riordino della materia», volta a sostenere il settore dello spettacolo dal vivo nella molteplicità delle sue esternazioni;

   in particolare, l'articolo 2 attribuisce la delega al Governo ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per il coordinamento e il riordino delle disposizioni legislative e di quelle regolamentari che disciplinano l'attività, l'organizzazione e la gestione delle fondazioni lirico-sinfoniche, nonché per la riforma della disciplina dei settori relativi a teatro, musica, danza, spettacoli viaggianti, attività circensi, carnevali storici e rievocazioni storiche, mediante la redazione di un testo unico normativo denominato «codice dello spettacolo»;

   il 27 dicembre 2018 sono scaduti i termini per l'adozione dei suddetti decreti, attesi da tutti gli operatori e i lavoratori del settore –:

   quali siano le iniziative che intende promuovere, nel rispetto delle proprie competenze, volte ad accelerare i tempi per la concreta attuazione della riforma dello spettacolo, necessaria oltre che urgente.
(3-00459)

(22 gennaio 2019)

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