TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 290 di Venerdì 10 maggio 2024

 
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INTERPELLANZE URGENTI

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle imprese e del made in Italy, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:

   Industria italiana autobus è ad oggi ancora l'unica azienda in Italia, con sedi a Bologna e Flumeri (Avellino) impegnata nella produzione di autobus, con controllo societario pubblico, anche se in uscita, da parte di Invitalia e Leonardo;

   i suddetti impianti occupano 600 dipendenti ed hanno in portafoglio circa 1000 autobus da consegnare a breve termine;

   come noto, entro il 28 marzo 2024 scadeva il termine per la presentazione della offerta di acquisto delle quote societarie pubbliche senza assegnazione definitiva;

   a quella data avrebbero manifestato interesse il Gruppo Seri srl di Vittorio Civitillo, e anche una cordata di 4 soci (Valerio Gruppioni, Maurizio Stirpe, Nicola Benedetto e Maurizio Marchesini) produttori di autobus tra l'altro già presenti sul territorio;

   il 23 aprile 2024, a seguito dell'ultimo sciopero indetto dai lavoratori attraverso le organizzazioni sindacali di categoria Fiom-Cgil, Ugl, Fismic e Fim-Cisl, il Ministero delle imprese e del made in Italy ha affermato che l'unica offerta congrua sarebbe stata quella del Gruppo Seri;

   il Gruppo Seri è noto che operi in settori estranei a quella di Industria italiana autobus (come fotovoltaico, accumulatori e riciclo di materie plastiche) e come società pare mostrare ad avviso dell'interpellante una serie di criticità nello storico sia sotto il profilo economico finanziario sia nell'ambito delle relazioni sindacali;

   tale profilo preoccupa in considerazione di un'ipotetica assegnazione di Industria italiana autobus ad un privato non del settore;

   lunedì 6 maggio 2024 si è svolto ad Avellino un incontro territoriale che ha visto coinvolti lavoratori, organizzazioni sindacali e di categoria mobilitate a scongiurare un indebolimento di un presidio industriale di grandissima rilevanza occupazionale –:

   quali siano gli orientamenti del Governo in merito alla suddetta cessione azionaria anche rispetto ad eventuali ulteriori proposte e se non intenda altresì valutare la migliore proposta in termini industriali a garanzia del futuro di Industria italiana autobus e dei suoi livelli occupazionali presso gli impianti esistenti.
(2-00370) «Toni Ricciardi, Braga, Manzi, Fornaro, Carè, Cuperlo, Graziano, Simiani, Sarracino, Stefanazzi, Ghio, D'Alfonso, Merola, Porta, Quartapelle Procopio, Forattini, Girelli, Marino, Casu, Malavasi, Ferrari, Lacarra».

(7 maggio 2024)

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

   in due precedenti atti di sindacato ispettivo (interpellanza urgente n. 2-00094 rivolta al Presidente del Consiglio dei ministri e interrogazione a risposta immediata in Assemblea n. 3-00410 rivolta al Ministro della giustizia) gli interpellanti avevano ricostruito le vicende riguardanti la messa in opera della piattaforma governativa per la raccolta delle firme per referendum e proposte di legge di iniziativa popolare, così come prevista dalla legge 30 dicembre 2020, n. 178 (bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023), come modificata dal decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77 (governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure);

   come ricostruito, l'articolo 1, comma 343, della medesima legge impegnava la Presidenza del Consiglio dei ministri entro il 31 dicembre 2021 ad assicurare l'entrata in funzione della piattaforma, nonché ad emanare un proprio decreto che definisse le caratteristiche tecniche, i requisiti di sicurezza e le modalità di funzionamento della stessa, scadenza che risultava superata da circa quattordici mesi;

   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, emanato in data 9 settembre 2022, è stato infine pubblicato il 26 novembre 2022;

   rispondendo alla citata interrogazione a risposta immediata in Assemblea in data 17 maggio 2023, il Ministro della giustizia ha comunicato che «il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri e il preposto Dipartimento per la transizione digitale del Ministero della giustizia hanno sottoscritto un accordo senza oneri per la definizione degli impegni e l'attuazione delle attività progettuali volte al completamento e alla successiva attivazione e al passaggio delle competenze relative alla gestione della piattaforma dalla Presidenza del Consiglio dei ministri al Ministero della giustizia attraverso un'apposita convenzione»;

   in riferimento all'accordo, inoltre, il Ministro interpellato ha affermato che esso prevedrebbe un piano per le attività di completamento, attivazione e passaggio di competenze attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro misto (composto da rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri, della Sogei Spa, del Ministero della giustizia e della Corte di cassazione) che dovrebbe avere una durata non superiore ai dodici mesi;

   nei dodici mesi entro cui dovrebbe concludersi l'attività del gruppo di lavoro misto dovrebbero essere realizzate tutte le attività volte ad implementare gli interventi necessari a garantire la conformità della piattaforma alle disposizioni normative vigenti e alle prescrizioni contenute nel parere reso dall'Autorità garante per la protezione dei dati personali (provvedimento n. 106, 24 marzo 2022);

   alla conclusione dell'iter il Ministero della giustizia dovrebbe essere individuato quale gestore della piattaforma ai sensi del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 settembre 2022;

   il decreto-legge 144 del 2023 recante disposizioni urgenti per gli uffici presso la Corte di cassazione in materia di referendum ha poi stabilito, all'articolo 2, comma 1, lettera a), il trasferimento della titolarità della piattaforma al Ministero della giustizia a decorrere dal 1° gennaio 2024 –:

   avvicinandosi la scadenza prevista per il termine delle attività del gruppo di lavoro, così come comunicato dal Ministro interpellato, quale sia lo stato di avanzamento in particolare con riferimento all'operatività della piattaforma governativa, anche in virtù del fatto che si tratta di adempimenti che registrano un ritardo ben superiore ai due anni.
(2-00358) «Magi, Schullian».

(12 aprile 2024)

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

   in data 28 aprile 2024 si sono svolte due manifestazioni di chiaro stampo neofascista a Dongo e Giulino di Mezzegra, entrambe in provincia di Como;

   la natura dei due eventi è stata diversa, atteso che a Giulino di Mezzegra è prevalso l'aspetto commemorativo della morte di Benito Mussolini, sul luogo della sua morte e con una celebrazione religiosa, mentre a Dongo la manifestazione, a cui hanno partecipato circa cinquanta neofascisti in divisa nera e inquadrati militarmente, ha assunto carattere più direttamente politico, anche in considerazione del fatto che i predetti hanno raggiunto intorno alle ore 10 il lungolago adiacente a piazza Paracchini in cui era prevista una manifestazione antifascista, con un discorso della presidente di Casa Cervi, Albertina Soliani, iniziata alle ore 9.30 in presenza di circa cinquecento cittadini;

   gli interroganti presenti a partire da quell'orario a Dongo, sul luogo delle due manifestazioni, hanno potuto verificare l'esistenza di un cordone di appartenenti alla Polizia di Stato inteso a separare i manifestanti, e di numerosi altri appartenenti alla Polizia di Stato e all'Arma dei carabinieri, che hanno efficacemente garantito l'ordine pubblico;

   analoga presenza di appartenenti a forze di polizia è stata segnalata e documentata a Giulino di Mezzegra;

   tuttavia si segnala che in entrambi i luoghi i manifestanti neofascisti si sono presentati in uniformi di tipo paramilitare, si sono inquadrati militarmente agli ordini di superiori gerarchici e hanno ripetuto, con «chiamata», il saluto fascista;

   la giurisprudenza di merito e di legittimità – salva la verifica di circostanze particolari di fatto, rimessa alle valutazioni dell'autorità giudiziaria – considera reato tali manifestazioni –:

   se gli appartenenti alle forze di polizia abbiano proceduto all'identificazione dei manifestanti neofascisti (in particolare a Dongo, dove la situazione dei luoghi, aperti e pubblici, e il numero limitato di soggetti lo consentiva);

   se, in caso di mancata identificazione, ciò sia avvenuto in base a direttive, e da parte di quale autorità, governativa o di polizia e, in particolare, anche alla luce di pregresse dichiarazioni del Ministro interpellato sull'ordinaria utilità della pratica dell'identificazione personale (come, a giudizio degli interroganti, sarebbe avvenuto nel caso, noto alle cronache, di un antifascista che ha manifestato il suo pensiero nel Teatro alla Scala di Milano), se il Ministro interpellato abbia impartito direttive di particolare tutela di espressioni politiche neofasciste;

   se, tra gli appartenenti a forze di polizia presenti nei due luoghi, ve ne fossero taluni rivestiti della qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria e se, in tal caso, alcuno di essi abbia proceduto alla redazione ed inoltro di notizia di reato.
(2-00366) «Braga, Fornaro».

(29 aprile 2024)

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   il Ministero delle infrastrutture e trasporti conta circa 6.500 dipendenti attualmente dislocati su tre importanti e spaziose sedi nella Capitale, per le quali non corrisponde alcun canone di locazione;

   il 15 marzo 2024 è stato pubblicato sul sito del Ministero delle infrastrutture e trasporti un avviso di ricerca di immobile ad uso ufficio. L'immobile in questione deve avere caratteristiche molto dettagliate: dovrà avere una superficie tale da accogliere almeno 750 postazioni di lavoro;

   fermo restando tale capienza massima richiesta, si stima una presenza media giornaliera nell'immobile pari a 600 dipendenti;

   lo spazio dovrà poi svilupparsi su più livelli che possano ospitare complessivamente: «almeno 6 stanze direttoriali con annessi sala riunioni e servizi igienici privati; almeno 30 stanze dirigenziali; almeno 6 sale riunioni; stanze da destinare al restante personale; eventuale disponibilità di locali da adibire ad archivio consultabile»;

   con riguardo all'ubicazione, dovrà essere situato nel Municipio II di Roma, in una zona ben servita dal trasporto pubblico e ad una distanza massima di 500 metri dalla sede centrale del Ministero delle infrastrutture e trasporti ed inoltre deve essere localizzato ad una distanza non superiore di 1 chilometro da una fermata della metropolitana e di 300 metri da una fermata degli autobus;

   l'obiettivo della norma contenuta in legge di bilancio – articolo 1, comma 76, della legge n. 231 del 2024 – di «razionalizzare l'assetto logistico e conseguire un risparmio di spesa nella gestione degli immobili destinati alle proprie sedi» prevede un impegno di spesa di 7,5 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2024;

   altro aspetto da considerare riguarda la durata, per cui sull'avviso si legge che «la durata della locazione dell'immobile è di nove anni, fatta salva la presenza, dopo il terzo anno, delle necessarie risorse iscritte nel bilancio del Ministero tali da assicurare il pagamento del canone di locazione pattuito, con opzione di rinnovo per un periodo di pari durata agli stessi patti e condizioni su espressa volontà dell'Amministrazione,». Il Dicastero quindi sarebbe pronto a investire circa 70 milioni di euro per gli anni suddetti;

   secondo fonti di stampa, il bando sarebbe orientato a impegnare l'amministrazione verso Villa Patrizi, sede delle Ferrovie dello Stato;

   circa due anni fa sono stati spesi 6 milioni di euro circa per ristrutturare e adeguare la sede di via Caraci, che, alla luce di quanto esposto dalla stampa, verrebbe parzialmente svuotata. Inoltre, prevedere ulteriori 600 persone al giorno nella già congestionata zona di Porta Pia non aiuta la preoccupante situazione di affollamento al centro della Capitale e dei relativi flussi di traffico;

   il dossier del Servizio Bilancio dello Stato della Camera dei deputati di dicembre 2023, con riguardo ai profili finanziari, sostiene quanto segue «sebbene l'intenzione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sia quella di individuare un immobile da locare a un prezzo comprensivo anche degli oneri accessori, l'ammontare della spesa derivante dalla stipula del contratto di locazione, di cui alla norma, potrebbe essere ridotto tenendo conto del solo valore medio annuo della locazione (euro 470/mq), potendo gli oneri accessori gravare sui pertinenti capitoli di bilancio del Ministero (consumi intermedi)»;

   da ultimo, le necessarie sedi periferiche che si contano tra gli affitti passivi del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti non superano il valore di 100 mila euro l'anno e solo un paio vanno oltre il milione di euro –:

   se il Ministro interpellato ritenga che l'operazione immobiliare guidata dal suo Dicastero, esposta in premessa, possa conseguire l'obiettivo enunciato in legge di bilancio di un risparmio netto della spesa per le sedi del Ministero;

   se, il Ministro interpellato, alla luce delle evidenze esposte, intenda fornire chiarimenti, con particolare riguardo all'impegno finanziario del Dicastero, circa gli oneri accessori, rendendo edotto il Parlamento dell'effettivo impegno economico previsto per la nuova sede.
(2-00360) «Cantone, Francesco Silvestri, Iaria, Fede, Traversi».

(16 aprile 2024)

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   con decreto-legge 31 marzo 2023 n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2023, n. 58, recante «Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria», è stato riavviato l'iter realizzativo del Ponte sullo Stretto di Messina, attraverso la prosecuzione del rapporto concessorio con la società Stretto di Messina S.p.A. (di seguito SdM);

   in due precedenti interrogazioni (n. 3-01059 e n. 5-02203) relative alla conoscenza e conoscibilità dei contenuti del previsto atto negoziale sottoscritto dalla SdM con il contraente generale (cg), consorzio Eurolink, prodromico alla determinazione del contenuto degli atti aggiuntivi di cui al comma 3 dell'articolo 4, del decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35, e, in particolare, alle penali a carico dello stesso contraente generale e all'esercizio del «controllo analogo» da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sull'operato della SdM, il Ministro interpellato ha fornito, ad avviso degli interpellanti, risposte contraddittorie e poco compatibili;

   in ordine alla prima questione, il Ministro allora interrogato ha risposto che: «si tratta di un tema da inquadrare nell'ambito dei rapporti tra concedente e concessionario, fermo restando che spetta al concessionario, nell'ambito della relativa autonomia contrattuale, regolare la gestione di ritardi penali e aumenti di costi, imputabili al contraente generale»;

   successivamente il rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha confermato che la SdM, essendo società «in house providing» è soggetta all'esercizio del controllo analogo, ma che la direttiva che individua la modalità con la quale viene esercitato tale controllo, distinguendo tra controllo preventivo e successivo sugli atti della SdM, è stata emanata con direttiva ministeriale soltanto il 2 febbraio 2024;

   è il caso di ricordare che per «controllo analogo» si intende la situazione in cui l'amministrazione esercita su una società un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi, esercitando un'influenza determinante sia sugli obiettivi strategici che sulle decisioni significative della società controllata;

   ai sensi del comma 8, dell'articolo 2, del citato decreto-legge n. 35 del 2023, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è autorizzato a sottoscrivere atti aggiuntivi alla convenzione, stipulata ai sensi dell'articolo 7 della legge n. 1158 del 1971, sottoscritta tra SdM e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che disciplina, tra l'altro: a) la durata residua della concessione, secondo quanto stabilito nella convenzione di concessione e nei relativi atti aggiuntivi; b) il cronoprogramma relativo alla realizzazione dell'opera; c) il nuovo piano economico-finanziario della concessione;

   è del tutto evidente che tanto gli atti negoziali quanto gli atti aggiuntivi di cui si sta parlando costituiscono «decisione significativa» su cui il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti deve assumere piena responsabilità, nell'ambito dell'esercizio del «controllo analogo» sulla società;

   lo stesso interpellante, per le esigenze istituzionali legate alla funzione di parlamentare, che comporta l'acquisizione di ogni elemento informativo su materie di pubblico interesse, ha più volte fatto richiesta, senza ricevere risposta, alla SdM e al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di copia degli atti negoziali sottoscritti tra SdM e contraente generale e degli atti aggiuntivi sottoscritti tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e SdM;

   il 29 gennaio 2024 il comitato scientifico, in ottemperanza a quanto stabilito dal più volte citato decreto-legge n. 35 del 2023, ha espresso al consiglio di amministrazione della SdM il proprio parere positivo sulla relazione del progettista integrativa del progetto definitivo redatto ai sensi del decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, ed approvato dal consiglio di amministrazione della società concessionaria il 29 luglio 2011, fatte salve 68 raccomandazioni in ordine alla coerenza della stessa relazione con le finalità di cui all'articolo 3, comma 2, del decreto-legge n. 35 del 2023;

   il 15 febbraio 2024 il consiglio di amministrazione della SdM ha approvato la relazione del progettista integrativa del progetto definitivo, disponendone successivamente il trasferimento ai competenti Ministeri e autorità competenti ai fini dell'indizione della conferenza dei servizi e della procedura di Via;

   il 16 aprile 2024 si è in insediata la conferenza dei servizi istruttoria per il collegamento stabile tra la Calabria e la Sicilia, con la partecipazione della società SdM, di tutti i comuni dell'area, dell'Autorità portuale e degli enti interessati, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del decreto-legge n. 35 del 2023, prodromica all'approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess;

   l'articolo 127 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE vigente all'epoca della redazione del progetto definitivo), dispone, al comma 3, primo periodo che: «il Consiglio superiore dei lavori pubblici esprime parere obbligatorio sui progetti definitivi di lavori pubblici di competenza statale, o comunque finanziati per almeno il 50 per cento dallo Stato, di importo superiore ai 25 milioni di euro, nonché parere sui progetti delle altre stazioni appaltanti che siano pubbliche amministrazioni, sempre superiori a tale importo, ove esse ne facciano richiesta» –:

   se il Ministro interpellato intenda esporre i contenuti dell'atto negoziale non oneroso tra SdM e consorzio Eurolink redatto il 29 settembre 2023 con particolare riferimento alle obbligazioni contrattuali poste a carico del contraente e alle eventuali penali poste a carico dello stesso in caso di aumenti dei costi e ritardi nell'esecuzione dell'opera;

   se intenda rendere noti integralmente gli atti negoziali prodromici alla determinazione del contenuto degli atti aggiuntivi di cui al comma 3 dell'articolo 4, del decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35, tra SdM e contraente generale e degli atti aggiuntivi alla convenzione, stipulata ai sensi dell'articolo 7 della legge n. 1158 del 1971, sottoscritta tra SdM e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

   se ritenga necessario trasmettere la relazione del progettista di aggiornamento del progetto definitivo e lo stesso progetto definitivo al Consiglio superiore dei lavori pubblici per l'acquisizione del parere ai sensi dell'articolo 127, comma 3, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e quale organismo tecnico dello Stato sia chiamato a valutare ed approvare il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina.
(2-00371) «Bonelli, Zanella».

(7 maggio 2024)

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