Dispersione scolastica: presentati i risultati dell'indagine conoscitiva svolta alla Camera

27 novembre 2014

Sono stati presentati oggi, alla presenza del Ministro dell'istruzione, università e ricerca e della Presidente della Camera deputati, i risultati dell'indagine conoscitiva sulla dispersione scolastica (qui il comunicato stampa), svolta dalla Commissione VII (Cultura, scienza e istruzione) dal 23 aprile 2014 al 10 giugno 2014, con il principale scopo di individuare la portata del fenomeno in Italia, anche rispetto agli obiettivi della Strategia Europa 2020, e definirne le più efficaci strategie di contrasto e prevenzione.

L'indagine si è svolta anche sulla scorta degli indirizzi precedentemente forniti dal MIUR, in particolare nel corso dell'audizione del 22 gennaio 2014 del sottosegretario dell'istruzione Marco Rossi Doria, indicando tre linee di azione: costanza nel tempo delle azioni, coordinamento tra i promotori delle politiche e valutazione dei risultati; approccio basato sulle competenze di base e personalizzazione degli apprendimenti; alleanze tra scuola, territorio, famiglie e agenzie educative. Nell'ambito dell'indagine sono state inoltre sottoposti a verifica gli specifici interventi previsti dall'art. 7 del DL. 104/2013 (L. 128/2013) e dal DM n. 87/2014 di attuazione, per i quali sono state stanziate risorse pari a 3,6 milioni di euro nel 2013 e 11,4 milioni nel 2014.

In Italia, gli indicatori Eurostat, pur registrando una costante riduzione del tasso di abbandono (sceso dal 20,6% del 2006 sino al 17% del 2013), segnalano comunque un livello ancora troppo elevato rispetto alla media europea pari al 12% nel 2013 e, soprattutto, rispetto all'obiettivo del 10% da raggiungere entro il 2020. In proposito, si deve ricordare peraltro che nei documenti programmatici l'Italia ha fissato un obiettivo nazionale per il 2020 pari al 16% del tasso di abbandono scolastico (misurato come percentuale dei giovani tra i 18 e 24 anni di età che risultano essere senza un titolo di studio o qualifica superiore, e che non sono in formazione).

Queste in sintesi le indicazioni emerse durante lo svolgimento dell'indagine:

- realizzazione dell'Anagrafe degli studenti integrata con i dati regionali, al fine sia di conoscere puntualmente le dimensioni e le caratteristiche del fenomeno, sia di disporre di uno strumento che consenta di monitorare nel tempo i risultati raggiunti;

- rafforzamento del collegamento tra scuola e mondo del lavoro attraverso il potenziamento del sistema di istruzione e formazione professionale, nonché la valorizzazione dell'istruzione tecnica;

- potenziamento del sistema di orientamento, già a partire dalla scuola secondaria di primo grado;

- creazione di ambienti adeguati di apprendimento, digitalizzati ed accoglienti;

- formazione straordinaria dei docenti orientati all'innovazione didattica;

- incremento degli accessi agli asili nido, soprattutto nelle regioni meridionali, nel presupposto che un'efficace lotta all'evasione e ai ritardi scolastici debba concentrarsi anche sulla scolarizzazione durante la prima infanzia;

- miglioramento dell'acquisizione delle competenze linguistiche degli alunni di cittadinanza non italiana, quale componente significativa del complessivo fenomeno della dispersione.

L'indagine ha inoltre focalizzato l'attenzione su alcuni profili che riguardano la metodologia della didattica e l'organizzazione scolastica, quali un sistema più flessibile di valutazione degli alunni, con particolare riferimento al primo biennio della scuola superiore di secondo grado.

In ultimo è stata avanzata la proposta di istituire, presso la Presidenza del Consiglio, una "unità di crisi" che coordini gli interventi in corso e coinvolga dal Miur ai Ministeri interessati, alle regioni, enti locali e scuole. 

Servizio Studi della Camera dei deputati

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