Asili nido: Dossier 2015 Cittadinanzattiva

7 settembre 2015

Cittadinanzattiva ha curato la pubblicazione del Dossier 2015 sugli asili nido.

Si ricorda che la legge 107/2015 di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione (la Buona scuola) ha delegato il Governo ad istituire un nuovo sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai sei anni, costituito dai servizi educativi dell'infanzia e dalle scuole dell'infanzia, attraverso, fra l'altro, la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), la definizione delle funzioni e dei compiti delle regioni e degli enti locali al fine di potenziare la ricettività dei servizi educativi per l'infanzia e la qualificazione del sistema integrato, l'esclusione dei servizi educativi per l'infanzia e delle scuole dell'infanzia dai servizi a domanda individuale (comma 181, lettera e)). 

L'Osservatorio nazionale prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva ha stimato in 311 euro la retta media mensile per un bimbo iscritto all'asilo nido comunale. Un costo che incide del 12% sulla spesa sostenuta ogni mese da una famiglia media italiana e che varia, anche in maniera consistente, a livello regionale e provinciale. La regione più costosa la Valle D'Aosta (440 euro), quella più economica la Calabria (164 euro) che, rispetto al 2013/2014, ha però registrato l'incremento più consistente (+18%) a livello nazionale. 

Dai dati forniti, risulta che, fra liste di attesa e mancata copertura del servizio, sono ancora tanti i bimbi che di fatto non frequentano l'asilo nido. Secondo gli ultimi dati Istatusufruisce del servizio di asilo nido comunale poco meno del 12% dei bimbi fra 0 e 2 anni, il dato varia però dal 24,8% dell'Emilia Romagna al 2% della Campania. Inoltre, uno su cinque resta in attesa di un posto nel nido comunale, con punte del 67% in Basilicata e del 51% in Valle D'Aosta. Disparità notevoli anche sulle ore di frequenza: l'87% dei capoluoghi garantisce il servizio a tempo pieno, mentre città come Potenza, Matera, Bari, Brindisi, Lecce, Cagliari, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa, Crotone garantiscono solo l'orario ridotto di sei ore.

Posti pubblici, posti privati. Gli asili nido pubblici sono 3.978, quelli a titolarità privata 5.372. La disponibilità dei posti è di 162.913 nelle strutture pubbliche e di 110.666 in quelli privati. Complessivamente, su 273.579 posti disponibili, il 59% è offerto da strutture pubbliche e il 41% da strutture private. Anche qui le differenze territoriali sono piuttosto evidenti come mostrato dalla tabella seguente
La regione che spicca per il più elevato numero di nidi pubblici è l'Emilia Romagna (619 strutture e 28.388 posti disponibili) seguita dalla Lombardia  (597 nidi e 25.145 posti) che conta anche il maggior numero di asili e posti privati (rispettivamente 1.540 e 35.825).
Complessivamente in Italia il 42% dei nidi sono pubblici ed il 58% privati. Le percentuali per aree geografiche sono: Sud (46% pubblici e 54% privati); Centro (45% pubblici e 55% privati); Nord (40% pubblici e 60% privati

Il comunicato stampa di Cittadinazattiva;

Il dossier completo.

Per saperne di più:

Istat, L'offerta comunale di asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia: anno scolastico 2012/2013

Servizio Studi, La legge di riforma della scuola

Servizio Studi della Camera dei deputati

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