Pubblicato in G.U. il decreto che individua gli impianti di incenerimento con recupero di rifiuti urbani e assimilati da realizzare sul territorio nazionale

6 ottobre 2016

Nella Gazzetta ufficiale n. 233 del 5 ottobre 2016 è stato pubblicato il D.P.C.M. 10 agosto 2016 - attuativo dell'art. 35, comma 1, del D.L. 133/2014 (c.d. decreto sblocca Italia) - che provvede all'individuazione, a livello nazionale:

  • della capacità complessiva di trattamento degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani e assimilabili in esercizio (tabella A);
  • della capacità complessiva di trattamento degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani e assimilabili autorizzati, ma non ancora in esercizio (tabella B);
  • del fabbisogno residuo da coprire mediante la realizzazione di impianti di incenerimento con recupero di rifiuti urbani e assimilati (tabella C).

La capacità nazionale di trattamento dei rifiuti urbani e assimilati in esercizio, quantificata nella tabella A, è pari a 5,9 milioni di tonnellate annue (t/a), a cui si sommano le 665.650 t/a individuate dalla tabella B come capacità potenziale degli impianti autorizzati ma non in esercizio.

Il fabbisogno residuo da soddisfare è invece quantificato, dalla tabella C, in 1,8 milioni di tonnellate annue (t/a). In ragione di tale fabbisogno, la tabella prevede la realizzazione di 8 nuovi impianti di incenerimento sul territorio nazionale, collocati nelle seguenti regioni: Umbria (con una capacità di 130.000 t/a); Marche (190.000 t/a); Lazio (210.000 t/a); Campania (300.000 t/a); Abruzzo (120.000 t/a); Sardegna (101.000 t/a) e Sicilia (in cui sono previsti 2 impianti, con una capacità complessiva di 690.000 t/a). Viene altresì previsto il potenziamento di 70.000 t/a per gli impianti della regione Puglia e di 20.000 t/a per la Sardegna.

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Servizio Studi della Camera dei deputati

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