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CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 novembre 2021
695.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 29

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 16 novembre 2021. — Presidenza della presidente Vittoria CASA.

  La seduta comincia alle 14.35.

DL. 130/2021: Misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale.
C. 3366 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla X Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Vittoria CASA, presidente, avverte che la X Commissione attende l'espressione del parere delle Commissioni competenti in sede consultiva entro domani, in quanto la discussione del decreto-legge in Assemblea è prevista a partire da lunedì 22 novembre, e che nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è convenuto, considerata la mole di lavoro complessiva della Commissione, di esprimere il parere nella seduta odierna.

  Patrizia PRESTIPINO (PD), relatrice, riferisce che con il provvedimento in esame il Governo interviene a fronte all'elevata dinamica dei prezzi delle materie prime energetiche dovuta – secondo quanto evidenziato dall'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) nel comunicato stampa del 28 settembre 2021 – alla ripresa delle economie dopo i ribassi conseguiti alla pandemia di Covid-19 e alle Pag. 30difficoltà nelle filiere di approvvigionamento, nonché alle alte quotazioni dei permessi di emissione di CO2.
  Precisa che il Senato ha introdotto nel testo diverse modifiche. I primi tre articoli recano interventi che esulano dalle competenze della Commissione, interessate, invece, dalle disposizioni dell'articolo 4. In particolare, il comma 1 dell'articolo 4 dispone l'abrogazione delle disposizioni elencate dall'Allegato 1 al decreto-legge. Specifica che quelle di interesse della Commissione sono contenute ai numeri 4, 5, 8 e 8-bis.
  Più nello specifico, il numero 4 dell'allegato 1 abroga l'articolo 3, comma 3, del decreto legislativo n. 66 del 2017 concernente i criteri e i parametri per la definizione dell'organico del personale ATA. La relazione del Governo illustrativa del decreto-legge motiva l'abrogazione evidenziando che i criteri sopra indicati sono già presi in considerazione nella circolare annuale di assegnazione del contingente ATA e che, dunque, quanto prescritto dalla disposizione è già attuato in via amministrativa.
  Il numero 5 dell'allegato 1 abroga l'articolo 1, comma 468, della legge n. 145 del 2018 (legge di bilancio per il 2019), con cui era stata demandata a un decreto dell'allora Ministro dell'istruzione, dell'università e ricerca l'attualizzazione degli standard organizzativi delle strutture e dei percorsi degli Istituti tecnici superiori (ITS), nonché dei criteri di valutazione dei piani di attività realizzati. La relazione del Governo spiega l'abrogazione rilevando che la disposizione può considerarsi superata alla luce della riforma complessiva degli ITS approvata in prima lettura dalla Camera e ora in corso di esame presso la 7a Commissione del Senato.
  Sempre in materia di ITS, il numero 8 dell'Allegato 1 al decreto in esame abroga il comma 1 dell'articolo 1 della legge n. 107 del 2015, il quale prevedeva la definizione – con regolamento del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca – dei criteri per il riconoscimento, da parte delle università, dei crediti acquisiti dallo studente a conclusione dei percorsi realizzati dagli Istituti tecnici superiori di cui al Capo II delle Linee Guida adottate con DPCM del 25 gennaio 2008. Segnalo che, ai sensi della disposizione abrogata, il citato decreto ministeriale avrebbe dovuto essere adottato, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della medesima legge n. 107 del 2015. La Relazione illustrativa riconduce l'abrogazione della disposizione alla sua «difficile attuazione in considerazione della sua sostanziale incompatibilità con il quadro ordinamentale di riferimento». Nello specifico, la Relazione afferma che il rinvio al provvedimento ministeriale per la definizione dei predetti criteri «non tiene conto del principio di autonomia degli atenei» e segnala che, con particolare riguardo al riconoscimento dei crediti, è vigente «la norma generale dell'articolo 14 della legge 30 dicembre 2010, n. 240, che assegna ai singoli atenei la possibilità del riconoscimento dei crediti, essendo la relativa valutazione necessariamente connessa a una indagine concreta sul percorso formativo già svolto dallo studente e alla sua effettiva interrelazione con il corso di laurea nel cui ambito i crediti formativi andrebbero riconosciuti».
  Il numero 8-bis) dell'allegato 1 abroga l'articolo 16 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 64, il quale aveva istituito un sistema di valutazione delle attività svolte dalle scuole italiane all'estero in applicazione della disciplina recata dal medesimo decreto legislativo n. 64 del 2017. Il comma 3-bis dell'articolo 4 del decreto in esame abroga a sua volta la norma di copertura finanziaria delle disposizioni sul predetto sistema di valutazione delle attività delle scuole italiane all'estero.
  A sua volta, il numero 8-ter) dell'allegato 1 stabilisce l'abrogazione dei commi 68 e 69 dell'articolo 1 della legge n. 205 del 2017, i quali rispettivamente demandano: ad un decreto ministeriale la definizione dei requisiti che gli ITS devono possedere per poter rilasciare il diploma di tecnico superiore, nonché le modalità per il relativo rilascio; ad un decreto del Presidente del Consiglio l'integrazione degli standard organizzativi e di percorso degli ITS con l'obiettivo di adeguare l'offerta formativa Pag. 31alle mutate esigenze del contesto di riferimento, correlato anche al processo Industria 4.0. Preciso che, ai sensi del comma 68, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca avrebbero dovuto essere ridefiniti i requisiti che gli ITS devono possedere al fine del rilascio del diploma di tecnico superiore e le modalità di rilascio del predetto diploma. Peraltro, tale decreto, che avrebbe dovuto essere adottato entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge n. 205 (pertanto entro il 31 marzo 2018), non risulta essere stato emanato. A normativa vigente, i requisiti che devono essere posseduti dagli ITS sono ancora disciplinati dal DPCM 25 gennaio 2008.
  L'articolo 4, comma 2 del decreto in esame modifica la disciplina del corso di specializzazione in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno didattico e l'inclusione scolastica nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria previsto dall'articolo 12 del decreto legislativo n. 66 del 2017. A tali fini, il decreto sostituisce il comma 5 del citato articolo 12, che ha ridisciplinato le modalità per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria. Detto comma 5 aveva affidato ad un regolamento, da adottare con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, la definizione dei piani di studio e delle modalità attuative e organizzative del corso di laurea magistrale in Scienze della formazione primaria – anche con l'integrazione, in tutto o in parte, dei CFU previsti –, come pure la definizione dei piani di studio e delle modalità attuative e organizzative del corso di specializzazione in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno didattico e l'inclusione scolastica, nonché dei CFU necessari per l'accesso al medesimo corso di specializzazione. Il regolamento non è stato adottato. Il decreto ora stabilisce che i piani di studio e le modalità attuative e organizzative del corso di specializzazione in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno didattico e l'inclusione scolastica, nonché i criteri per il riconoscimento dei CFU relativi alle didattiche dell'inclusione e gli ulteriori requisiti necessari per l'accesso al medesimo corso, saranno definiti con decreto del Ministro dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'istruzione, e che le nuove disposizioni si applicheranno a decorrere dall'anno accademico 2025/2026. In buona sostanza, si modificano le modalità di adozione della disciplina (decreto ministeriale anziché regolamento) e si procrastina l'applicazione delle novità. Inoltre, non si fa più riferimento all'adeguamento dei piani di studio, delle modalità attuative e di quelle organizzative del corso di laurea magistrale in Scienze della formazione primaria.

  Valentina APREA (FI) stigmatizza il fatto che sono abrogate con il provvedimento in esame norme di legge a volte approvate in questa stessa legislatura, da una maggioranza in parte coincidente con quella attuale, anche se sotto altri Governi. Osserva che è un modo di procedere deprecabile e diseconomico: in questo modo si gettano al vento ore e giorni di lavoro e di confronti. Trova poi particolarmente grave che alcune delle norme abrogate prevedevano l'adozione di regolamenti o di decreti attuativi che i Ministeri, disapplicando la legge, non hanno mai emanato, lasciando in sospeso questioni delicate per le quali era invece necessario trovare una soluzione e una regolamentazione. A parte questo, c'è il metodo. Pur comprendendo che non è più possibile modificare il decreto in esame – stante che il disegno di legge è già stato approvato dal Senato e non c'è il tempo per una terza lettura al Senato – non può tacere che questo modo di procedere non è accettabile. Non solo di fatto non si permette alla Camera dei deputati di dire la sua sul provvedimento, ma vi si inseriscono materie – quali la formazione dei docenti, la definizione degli organici ATA o dei requisiti degli ITS – che sono del tutto estranee all'oggetto proprio del decreto-legge, che, stando al titolo, contiene misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale. Si tratta di un modo di legiferare caotico e irrispettoso non solo del Parlamento ma anche del Pag. 32cittadino, che non può orientarsi tra leggi dal contenuto così eterogeneo. Nel chiarire che il suo gruppo non farà comunque mancare il proprio sostegno entro la maggioranza, denuncia però il metodo.

  Federico MOLLICONE (FDI) esorta la maggioranza a un sussulto di orgoglio, a rendersi conto che le viene chiesto di esprimere un parere su un decreto-legge che dichiara nel titolo di recare misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale, ma di fatto contiene anche norme su tutt'altre materie, del tutto eterogenee rispetto al contenuto dichiarato: norme che in parte erano già nel decreto-legge e in parte vi sono state inserite dal Senato. A suo avviso, la Camera dei deputati non dovrebbe tollerare di essere irrisa: non dovrebbe accettare di discutere un provvedimento che non può più modificare e nel quale sono state surrettiziamente inserite norme su materie diverse da quella propria dell'intervento dichiarato. Chiede che la Commissione non proceda oggi alla deliberazione del parere e che la presidenza chieda al Presidente della Camera e agli uffici un chiarimento in merito alla legittimità di questo modo di procedere, che vede il Governo e il Senato inserire in un decreto-legge norme eterogenee, quando alla Camera dei deputati sono di regola dichiarati inammissibili gli emendamenti recanti disposizioni estranee all'oggetto del decreto-legge di volta in volta considerato.
  Entrando quindi nel merito del provvedimento, ritiene che esso renda evidente l'incapacità del Governo in carica – quello che è considerato e si considera «l'Esecutivo dei migliori» – di governare la politica energetica del Paese. Sottolinea che il provvedimento mira al contenimento dei costi delle bollette, ma interviene dopo che il loro rincaro è avvenuto e rischia di innescare un meccanismo di altalena dei prezzi, che alla fine non comporterà, nei fatti, alcun alleggerimento della spesa per i cittadini italiani. Definisce quindi «imbarazzante» la linea del Governo, che affronta in modo emergenziale situazioni difficili, che hanno una origine strutturale, e lo fa in una fase di ripresa economica solo fittizia, perché dovuta solo a un effetto di rimbalzo dopo la crisi causata dalla pandemia. Evidenzia che dal 2011, in nome di una visione meramente ideologica, è stata accantonata in Italia ogni forma di politica energetica e si è preferito elemosinare energia e gas da Paesi terzi e piegarsi a un ruolo di subalternità alla Cina e al greenwashing, come dimostrano le distese di pale eoliche e di impianti fotovoltaici.
  In conclusione, rimarcato che il provvedimento in esame distrugge la credibilità della classe politica, che ormai è ostaggio dei tecnici e del deep State, esorta la maggioranza a dare una dimostrazione di orgoglio, mandando un segnale chiaro col rifiutarsi di esprimere il parere sul provvedimento.

  Vittoria CASA, presidente, fa presente che non si pone alcuna questione di legittimità del modo di procedere, atteso che il Presidente della Camera ha assegnato il provvedimento – nel testo approvato dal Senato – alle Commissioni, e in sede referente e in sede consultiva. Fermo restando il diritto dei singoli commissari di giudicare liberamente il contesto e il merito del provvedimento, la Commissione è pienamente titolata ad esprimere il proprio parere, se ritiene di volerlo fare.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), pur concordando sul fatto che il provvedimento contiene norme eterogenee, manca di una sua coerenza interna e dichiara nel titolo solo una parte del suo contenuto, rileva che, trattandosi di una seconda lettura, occorre tenere conto di quanto è stato deciso dal Senato, che ha introdotto le modifiche su cui si deve concentrare l'esame della Commissione cultura. Ciò premesso evidenzia che, nel merito, le abrogazioni recate dal provvedimento non sono incomprensibili: intervengono a riordinare e a semplificare la normativa. Con riferimento, in particolare, alle disposizioni che riguardano gli ITS, ricorda che c'è l'urgenza di disciplinare la materia con chiarezza, alla luce degli impegni del PNRR e della riforma approvata dalla Camera in materia, che ora sta completando il suo iter Pag. 33al Senato. A suo avviso, ciò che forse si spiega meno è l'abrogazione del sistema di valutazione delle attività svolte dalle scuole italiane all'estero. In conclusione, pur non difendendo la scelta di introdurre disposizioni in materia di istruzione in un provvedimento che di fondo riguarda tutt'altra materia, preannuncia il sostegno del gruppo del Partito democratico, per rispetto alla fase dell'iter di esame in cui ci si trova; esprime comunque l'auspicio che in futuro tutti cooperino ad ogni livello per un maggior rispetto delle procedure.

  Patrizia PRESTIPINO (PD), relatrice, propone di esprimere parere favorevole.

  Federico MOLLICONE (FDI), ribadendo che la Commissione, a suo avviso, non dovrebbe accettare di esaminare il provvedimento, per le ragioni che ha già detto, esorta i deputati della maggioranza ad avere maggiore consapevolezza del proprio ruolo di rappresentanti dei cittadini e a non accettare passivamente la mortificazione del Parlamento: li sprona quindi a rifiutare di esprimersi su un provvedimento che contiene norme eterogenee, ultronee rispetto al titolo, e che la Camera non può modificare. Annuncia quindi che il suo gruppo abbandonerà l'aula per la votazione.

  (Il deputato Federico Mollicone esce dall'aula della Commissione).

  Alessandro FUSACCHIA (M-MAIE-PSI-FE) preannuncia la sua astensione dal voto sulla proposta di parere.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice.

  La seduta termina alle 15.25.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 16 novembre 2021. — Presidenza della presidente Vittoria CASA.

  La seduta comincia alle 15.30.

Indagine conoscitiva sulle Fondazioni lirico-sinfoniche.
Audizione, in videoconferenza, del già Commissario straordinario del Governo per il risanamento delle gestioni e il rilancio delle attività delle fondazioni lirico-sinfoniche dal 2014 al 2020, Gianluca Sole.
(Svolgimento e conclusione).

  Vittoria CASA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta sarà assicurata anche attraverso la trasmissione sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Gianluca SOLE, già Commissario straordinario del Governo per il risanamento delle gestioni e il rilancio delle attività delle fondazioni lirico-sinfoniche dal 2014 al 2020, intervenendo da remoto, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Michele NITTI (PD) e Federico MOLLICONE (FDI).

  Gianluca SOLE, già Commissario straordinario del Governo per il risanamento delle gestioni e il rilancio delle attività delle fondazioni lirico-sinfoniche dal 2014 al 2020, intervenendo da remoto, risponde ai quesiti posti e rende ulteriori precisazioni.

  Vittoria CASA, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

Audizione, in videoconferenza, del Commissario straordinario del Governo per il risanamento delle gestioni e il rilancio delle attività delle Fondazioni lirico-sinfoniche, Marco Aldo Amoruso.
(Svolgimento e conclusione).

  Vittoria CASA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Aldo AMORUSO, Commissario straordinario del Governo per il risanamento delle gestioni e il rilancio delle attività delle Fondazioni Pag. 34 lirico-sinfoniche, intervenendo da remoto, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Michele NITTI (PD) e Federico MOLLICONE (FDI).

  Aldo AMORUSO, Commissario straordinario del Governo per il risanamento delle gestioni e il rilancio delle attività delle Fondazioni lirico-sinfoniche, intervenendo da remoto, risponde ai quesiti posti e rende ulteriori precisazioni.

  Vittoria CASA, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

Audizione, in videoconferenza, dei direttori artistici del Teatro Massimo di Palermo, Marco Betta; del Teatro Carlo Felice di Genova, Pierangelo Conte; del Teatro Regio di Torino, Sebastian Schwarz; e del Teatro dell'Opera di Roma, Alessio Vlad.
(Svolgimento e conclusione).

  Vittoria CASA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta sarà assicurata anche attraverso la trasmissione sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Marco BETTA, direttore artistico del Teatro Massimo di Palermo, Pierangelo CONTE, direttore artistico del Teatro Carlo Felice di Genova, Sebastian SCHWARZ, direttore artistico del Teatro Regio di Torino, e Alessio VLAD, direttore artistico del Teatro dell'Opera di Roma, intervenendo da remoto, svolgono relazioni sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Michele NITTI (PD), Vittoria CASA, presidente, e, da remoto, Cristina PATELLI (LEGA).

  Marco BETTA, direttore artistico del Teatro Massimo di Palermo, Pierangelo CONTE, direttore artistico del Teatro Carlo Felice di Genova, Alessio VLAD, direttore artistico del Teatro dell'Opera di Roma, e Sebastian SCHWARZ, direttore artistico del Teatro Regio di Torino, intervenendo da remoto, rispondono ai quesiti posti e rendono ulteriori precisazioni.

  Vittoria CASA, presidente, dichiara quindi conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 18.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.