C'è un'immagine che rimarrà tra i simboli di questo durissimo 2015: quella di Aylan esanime sulla spiaggia di Bodrum. Impossibile non pensare a lui, oggi che si celebra la Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Quel bambino ci parla delle guerre e delle persecuzioni che insanguinano troppe aree del pianeta e che costringono decine di milioni di esseri umani a migrazioni forzate. Tragedie che non risparmiano certo gli adulti, ma che quando colpiscono i piccoli avvertiamo come particolarmente insopportabili. Quell'immagine ci chiede di occuparci con rinnovato impegno delle bambine e dei bambini anche nelle nostre società europee, dove le disuguaglianze rimangono troppo profonde e impediscono il rispetto sostanziale dei diritti che le nostre Carte proclamano.