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OSCE - Attività svolta

Osservazione delle elezioni parlamentari in Bulgaria - 4 aprile 2021

Il 4 aprile hanno avuto luogo le elezioni parlamentari. L'assemblea parlamentare dell'OSCE ha dispiegato sul terreno una missione di osservazione limitata. Artur Gerasymov (Ucraina) è stato nominato dalla Presidenza in esercizio dell'OSCE Coordinatore speciale e leader della missione degli osservatori di breve termine. La Delegazione degli osservatori dell'Assemblea OSCE era guidata da Pascal Allizard (Francia). Alla missione ha partecipato anche l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, la cui delegazione era guidata da Alfred Heer (Svizzera). A spoglio ultimato, sono sei le forze politiche che entrano in Parlamento. Il partito Cittadini europei per lo sviluppo della Bulgaria (Gerb) del premier uscente Borissov con la sua coalizione risulta la prima forza politica con il 26,1%, registrando la peggiore performance in oltre un decennio. Al secondo posto il partito ITN dello showman Slavi Trifonov, fondato nel 2020, con il 17,7%; il Partito socialista bulgaro (Bsp), eterno rivale di GERB, si assesta al terzo posto con il 15%, il loro peggior risultato elettorale di sempre. Superano lo sbarramento del 4% altre tre formazioni politiche: il partito della minoranza turca Dps con il 10,3%, il partito 'Bulgaria democratica' (destra), indicato al 9,5% dei voti, e il partito 'In piedi' dell'ex difensore civico Maya Manolova (indipendente), dato al 4,7%. Resta sotto la soglia di sbarramento il partito ultranazionalista Imro di Krasimir Karakachanov (3,7%). Un terzo dei seggi nella prossima Assemblea Nazionale saranno occupati da partiti che non erano rappresentati nella precedente legislatura. I dati disegnano, infatti, un quadro politico caratterizzato da scarsi risultati per i maggiori partiti e l'ascesa di forze populiste che renderanno faticoso un eventuale reincarico al primo ministro Boyko Borissov.
La Dichiarazione preliminare dell'OSCE/ODIHR rileva che l'elezione è stata competitiva e le libertà fondamentali generalmente rispettate. Tuttavia, l'uso massiccio delle risorse statali ha dato al partito al governo un vantaggio significativo. La campagna si è concentrata in gran parte sulle personalità piuttosto che sulle piattaforme ed è stata contrassegnata dalla disillusione pubblica. Gli aspetti tecnici delle elezioni sono stati gestiti in modo efficiente, nonostante le sfide poste dalla pandemia COVID-19. Gli osservatori dell'OSCE/ODIHR e del CdE non hanno potuto osservare i lavori del giorno delle elezioni in modo sistematico o completo. Tuttavia, hanno rilevato che nella maggior parte dei seggi elettorali visitati il processo di voto è stato trasparente; le procedure sono state ampiamente seguite con alcune incongruenze rilevate durante la votazione e il conteggio; il voto elettronico è stato implementato in modo efficiente, con alcuni problemi tecnici che hanno comportato l'interruzione in un collegio elettorale e la sospensione per alcune ore in un altro.
Il giorno delle elezioni sono stati schierati 92 osservatori, tra cui 27 osservatori dell'ODIHR, una delegazione di 44 membri dell'Assemblea dell'OSCE e una delegazione di 21 membri dell'Assemblea del CdE. Gli osservatori provenivano da 32 Stati partecipanti all'OSCE. Alla missione hanno partecipato alcuni componenti della Delegazione italiana all'Assemblea OSCE: il deputato Paolo Grimoldi, Presidente della Delegazione italiana, e il senatore Francesco Mollame, dislocati nella città di Sofia; per la Delegazione parlamentare del CdE c'erano il deputato Alberto Ribolla e il senatore Roberto Rampi, entrambi dislocati nella regione di Sofia. A margine dei lavori i parlamentari hanno incontrato l'Ambasciatrice d'Italia in Bulgaria, S.E. Giuseppina Zarra.

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