Su iniziativa della Vice Presidente dell'Assemblea OSCE e Rappresentante speciale per la lotta alla corruzione, Irene Charalambides (Cipro), si è svolta a Nicosia la Conferenza internazionale "Combattere la corruzione, difendere la democrazia: il ruolo dei Parlamenti nazionali". L'evento è stato occasione per condividere le esperienze e le migliori pratiche dei parlamenti nazionali nella lotta alla corruzione e nel miglioramento della trasparenza, con particolare attenzione al contributo delle istituzioni indipendenti e dei giornalisti investigativi. Sottolineando la centralità dei principi di responsabilità e trasparenza per combattere e sradicare la corruzione, parlamentari, autorità, esperti e giornalisti hanno discusso le politiche chiave per rafforzare la loro cooperazione nel settore. I partecipanti hanno inoltre individuato nella volontà politica il prerequisito fondamentale per sostenere e attuare riforme anticorruzione efficaci a lungo termine. È stato inoltre evidenziato che i parlamenti possono svolgere un ruolo primario nel rafforzare l'indipendenza di istituzioni nazionali chiave, come i pubblici ministeri, i sistemi giudiziari e le agenzie anticorruzione. I contributi dei giornalisti hanno evidenziato come il giornalismo investigativo possa essere efficace nel richiamare l'attenzione su corruzione e illeciti. Hanno inoltre sottolineato l'importanza dell'adozione e dell'attuazione di politiche che consentano ai giornalisti di svolgere le loro attività di denuncia senza timore di ritorsioni e di proteggere gli informatori e le fonti. La conferenza è servita anche a rafforzare le relazioni tra l'Assemblea parlamentare dell'OSCE e le strutture esecutive dell'OSCE, in particolare il Rappresentante speciale per la lotta alla corruzione del Presidente in carica dell'OSCE, Anita Ramasastry, e il Coordinatore delle attività economiche e ambientali, Amb. Igli Hasani. Entrambi hanno preannunciato per i prossimi mesi visite congiunte e messaggi pubblici e confermato l'impegno ad affrontare i legami della corruzione con altre minacce alla sicurezza nella regione dell'OSCE. Ai lavori hanno partecipato circa 150 persone di cui 60 parlamentari. Per l'Italia era presente il sen. Francesco Mollame.