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PDL 3322

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 3322



 

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DISEGNO DI LEGGE

APPROVATO DAL SENATO DELLA REPUBBLICA
il 16 marzo 2010 (v. stampato Senato n. 2007)

presentato dal presidente del consiglio dei ministri
(BERLUSCONI)

e dal ministro della giustizia
(ALFANO)

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 febbraio 2010, n. 10, recante disposizioni urgenti in ordine alla competenza per procedimenti penali a carico di autori di reati di grave allarme sociale

Trasmesso dal Presidente del Senato della Repubblica
il 17 marzo 2010
 

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DISEGNO DI LEGGE

Art. 1.

      1. Il decreto-legge 12 febbraio 2010, n. 10, recante disposizioni urgenti in ordine alla competenza per procedimenti penali a carico di autori di reati di grave allarme sociale, è convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.
      2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

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Allegato

MODIFICAZIONI APPORTATE IN SEDE DI CONVERSIONE
AL DECRETO-LEGGE 12 FEBBRAIO 2010, N.  10

        All'articolo 1, il comma 1 è sostituito dal seguente:

        «1. All'articolo 5, comma 1, del codice di procedura penale, sono apportate le seguenti modificazioni:

            a) la lettera a) è sostituita dalla seguente:

            "a) per i delitti per i quali la legge stabilisce la pena dell'ergastolo o della reclusione non inferiore nel massimo a ventiquattro anni, esclusi i delitti, comunque aggravati, di tentato omicidio, di rapina, di estorsione e di associazioni di tipo mafioso anche straniere, e i delitti, comunque aggravati, previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309";

            b) dopo la lettera d) è aggiunta la seguente:

            "d-bis) per i delitti consumati o tentati di cui agli articoli 416, sesto comma, 600, 601, 602 del codice penale, nonché per i delitti con finalità di terrorismo sempre che per tali delitti sia stabilita la pena della reclusione non inferiore nel massimo a dieci anni"».

 

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Decreto-legge 12 febbraio 2010, n. 10, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 35 del 12 febbraio 2010.
 
Testo del decreto-legge
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Testo del decreto-legge comprendente le modificazioni
apportate dal Senato della Repubblica

Disposizioni urgenti in ordine alla competenza per procedimenti penali a carico di autori di reati di grave allarme sociale.
 

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
 

        Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;

 

        Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di apportare modifiche alla disciplina della competenza per materia della Corte di assise, al fine di prevenire le difficoltà pratiche conseguenti ai recenti indirizzi giurisprudenziali in tema di attribuzione della competenza per il reato di associazione di tipo mafioso aggravato;

 

        Ritenuta altresì la straordinaria necessità ed urgenza di modificare la disciplina sulla competenza della corte d'assise e dei tribunali, al fine di consentire una migliore organizzazione dell'amministrazione della giustizia;

 

        Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 10 febbraio 2010;

 

        Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro della giustizia;

 

emana

il seguente decreto-legge:
 
Articolo 1.
(Modifiche in materia di competenza della corte di assise).

Articolo 1.
(Modifiche in materia di competenza della corte di assise).

        1. All'articolo 5, comma 1, del codice di procedura penale, sono apportate le seguenti modificazioni:

        1. Identico:

            a) la lettera a) è sostituita dalla seguente:

            a) alla lettera a) le parole: «di rapina e di estorsione, comunque aggravati, e i delitti previsti dall'articolo 630, primo comma, del codice penale» sono sostituite dalle seguenti: «di rapina, di estorsione, di associazioni di tipo mafioso anche straniere, comunque aggravati»;

            «a) per i delitti per i quali la legge stabilisce la pena dell'ergastolo o della reclusione non inferiore nel massimo a ventiquattro anni, esclusi i delitti, comunque aggravati, di tentato omicidio, di rapina, di estorsione e di associazioni di tipo mafioso anche straniere, e i delitti, comunque aggravati, previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309»;


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            b) dopo la lettera d) è aggiunta la seguente:

            b) identico:

            «d-bis) per i delitti consumati o tentati previsti dall'articolo 51, comma 3-bis e comma 3-quater, esclusi i delitti previsti dall'articolo 416-bis del codice penale, comunque aggravati, e i delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto articolo 416-bis del codice penale ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni previste dallo stesso articolo, salvo che si tratti di delitti indicati nelle lettere a), b), c) e d)».

            «d-bis) per i delitti consumati o tentati di cui agli articoli 416, sesto comma, 600, 601, 602 del codice penale, nonché per i delitti con finalità di terrorismo sempre che per tali delitti sia stabilita la pena della reclusione non inferiore nel massimo a dieci anni».

        2. Fermo quanto previsto dall'articolo 2, le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto solo nei casi in cui alla data del 30 giugno 2010 non sia stata già esercitata l'azione penale.

        2. Identico.

Articolo 2.
(Disposizioni sulla competenza nei procedimenti in corso relativi ai delitti di cui all'articolo 416-bis del codice penale comunque aggravati).

Articolo 2.
(Disposizioni sulla competenza nei procedimenti in corso relativi ai delitti di cui all'articolo 416-bis del codice penale comunque aggravati).

        1. In deroga a quanto previsto nell'articolo 1, comma 2, nei procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, relativi ai delitti di cui all'articolo 416-bis del codice penale, comunque aggravati, è competente il tribunale, anche nell'ipotesi in cui sia stata già esercitata l'azione penale, salvo che, prima della suddetta data, sia stato dichiarato aperto il dibattimento davanti alla corte d'assise.

        Identico.

Articolo 3.
(Copertura finanziaria).

Articolo 3.
(Copertura finanziaria).

        1. All'attuazione delle disposizioni del presente decreto si provvede mediante l'utilizzo delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.

        Identico.

Articolo 4.
(Entrata in vigore).
 

        1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

 

Pag. 6
        Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.  

        Dato a Roma, addì 12 febbraio 2010.

NAPOLITANO

Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri.
Alfano, Ministro della giustizia.

Visto, il Guardasigilli: Alfano.


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