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Seduta dell'11/4/2012


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Audizione del presidente della provincia di Matera, Francesco Stella.

PRESIDENTE. Buongiorno al presidente e ai suoi collaboratori. Quest'audizione è la continuazione dell'incontro che abbiamo avuto a Potenza, dove abbiamo audito l'assessore. Tuttavia, come da prassi, per la Commissione è necessario un confronto con le istituzioni di vertice e dunque l'abbiamo convocata qui oggi.
L'odierna audizione del presidente Francesco Stella rientra nell'approfondimento relativo all'attività illecita connessa al ciclo dei rifiuti che la Commissione sta svolgendo per la regione Basilicata.
Avverto i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterranno opportuno, i lavori della Commissione proseguiranno in seduta segreta, invitandoli comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
Ringraziandolo ancora per la presenza e augurandogli un proficuo lavoro per i suoi impegni istituzionali cedo la parola al presidente Stella.

FRANCESCO STELLA, Presidente della provincia di Matera. Chiedo scusa per l'inadempienza del marzo scorso, ma inderogabili motivi di salute quel giorno mi hanno impedito di presenziare all'invito che mi era stato formulato. Non a caso, a sua eccellenza il prefetto di Potenza avevo preannunciato la difficoltà e mi sono, comunque, preoccupato di far partecipare il vicepresidente Bonelli, che ha anche la delega all'ambiente, stante anche l'argomento specifico.
Successivamente, il vicepresidente Bonelli mi informò tempestivamente che ci sarebbe stata una convocazione, perciò sono ben lieto di partecipare a questi lavori e di essere audito, soprattutto di consegnare, laddove lo si ritenga necessario, una relazione puntuale sottoscritta dal presidente della provincia sullo stato dell'arte per quanto riguarda le competenze della provincia di Matera rispetto all'argomento in questione.
Se ci sono delle domande specifiche, potrò essere puntuale perché la mia è una relazione tecnica formulata dagli uffici - che io sottoscrivo e condivido - che contiene una mappatura generale per quanto riguarda il tema dei rifiuti per la provincia di Matera. Noi abbiamo adottato un piano che il consiglio provinciale nelle settimane scorse ha aggiornato. Adesso è all'attenzione dell'organo superiore, la regione Basilicata.

PRESIDENTE. Se lo ritiene, può procedere a una sintesi e depositare la relazione, già in nostro possesso, e i colleghi


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possono rivolgerle qualche domanda specifica.

FRANCESCO STELLA, Presidente della provincia di Matera. Come ritiene, sono a vostra disposizione.

GIANPIERO DE TONI. Mi scuso perché non ho potuto partecipare agli incontri intervenuti dal 12 al 14 marzo, quindi pongo alcune domande che possono avere già trovato risposta. Se così è, ne prendiamo atto.
La prima domanda è la seguente: come mai la raccolta differenziata si attesta a livelli così bassi? Rispetto a questo tema esistono, se sì quali, obiettivi programmatici per migliorarla?
Un'altra domanda riguarda il piano provinciale, che prevede la riduzione del numero delle discariche attualmente esistenti: quali sarebbero, in questo caso, gli impianti da utilizzare per il futuro?
Come si concilia, inoltre, questa previsione con quella della regione di rendere disponibili ulteriori volumi per un totale di 180 mila metri cubi presso gli impianti di Pisticci, Colobraro, Salandra e Tricarico?

FRANCESCO STELLA, Presidente della provincia di Matera. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, credo che i livelli siano bassi anche per un fatto di responsabilità, atteso che l'argomento è alla nostra attenzione e alcuni accorgimenti, per quanto riguarda questa amministrazione provinciale, sono già stati messi in atto.
Le amministrazioni comunali avrebbero dovuto effettuare, secondo il mio modesto parere, delle attività anche a livello formativo e informativo. Negli ultimi mesi, grazie all'impegno profuso dalla nostra struttura, dai nostri dirigenti e dall'assessore, i livelli non stanno crescendo in misura adeguata e secondo i nostri desiderata, anche se abbiamo certamente un'inversione di tendenza. Ci sono anche delle eccellenze in provincia di Matera di alcune amministrazioni comunali che hanno raggiunto - Montescaglioso, Montalbano, ecc. - numeri piuttosto interessanti.

GIANPIERO DE TONI. In che misura?

FRANCESCO STELLA, Presidente della provincia di Matera. Del 60-65 per cento. Il dato non è uniforme.
Per quanto riguarda gli obiettivi programmatici, come amministrazione c'è il piano provinciale adottato, ma soprattutto c'è l'unione di tutte le amministrazioni comunali per cercare di essere punto di riferimento anche a livello organizzativo e programmatico rispetto a una necessità. A cominciare dalla città di Matera, città capoluogo, ritengo esista un'attenzione negli ultimi mesi molto diversa rispetto agli anni passati, tenendo anche conto che l'amministrazione comunale veniva da una gestione commissariale. Adesso abbiamo un'amministrazione che sta ponendo molta attenzione. Il nostro, infatti, è un ruolo di coordinamento delle attività. Credo sappiate meglio di me che viviamo su deleghe regionali e competenze molto limitate in quest'ambito.
Per quanto riguarda il dato del programma regionale con lo stoccaggio dei rifiuti in provincia di Matera, questo presidente sin dal primo giorno ha detto che non è giusto che la provincia di Matera diventi struttura ricettiva di rifiuti della provincia di Potenza. Credo che sia più opportuno che la regione provveda, nell'ambito delle proprie prerogative e competenze, a sue dotazioni, ma, soprattutto, valuti attentamente quanto in provincia di Potenza potenzialmente esiste e che non è utilizzato. Strutture che potrebbero stoccare i rifiuti ne esistono.
Noi abbiamo subìto, purtroppo - lo dico con un minimo di sofferenza - delle assunzioni di responsabilità da parte dell'ente regione che ci ha chiesto di ricevere rifiuti da fuori provincia. Lo abbiamo fatto per spirito di collaborazione e, soprattutto, di responsabilità per non creare difficoltà, come quelle che credo conosciate meglio di me, penso a Napoli o ad altri contesti. Ciò, però, non significa che la provincia di Matera debba continuare a essere un punto di riferimento per i rifiuti al di fuori della provincia di Matera. Noi abbiamo le potenzialità, ma soprattutto una capacità


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di smaltimento e di stoccaggio adeguate anche rispetto alle strutture esistenti.

MAGDA NEGRI. Data la specificità della nostra Commissione, come sa, signor presidente, il nostro non è un interesse specificatamente ambientale, ma strumentale all'individuazione di possibili inquinamenti criminali collegati a tutto il ciclo di gestione dei rifiuti.
Per ora, a quanto sappiamo dal comandante del Corpo forestale di Matera, la provincia di Matera non pare ancora aggredita, ma sembra essere un possibile oggetto di nuove attenzioni da parte di sodalizi criminali che potrebbero venire da Puglia, Calabria e, soprattutto, Campania. Vorrei, se possibile, una sua valutazione di quest'area grigia in cui, da fonti e documenti, potrebbe collocarsi la sua provincia.
Non so, inoltre, se la provincia abbia potuto esaminare direttamente - forse non è di vostra competenza - ma è certamente concorrente con Potenza il problema della bonifica dell'inquinamento della Val Basento.
Anche in questo caso esistono valutazioni difformi. Per ora c'è una bonifica in corso nell'area di Pisticci, i NOE hanno fornito valutazioni che hanno un po' sedato alcuni allarmi sociali: vorremmo avere informazioni da una fonte autorevole diretta quale è lei.

FRANCESCO STELLA, Presidente della provincia di Matera. Per quanto riguarda l'inquinamento ambientale di presenze spurie rispetto al territorio, non mi consta, personalmente, questa aggressione esterna. Certamente, per quello che si è vissuto negli anni scorsi e, soprattutto, per quanto ci è dato sapere, le aggressioni provenivano più dalla fascia campana che da quella pugliese o calabrese.
Lo dico anche con riferimento alla mia modesta esperienza professionale. Prima di diventare presidente della provincia, infatti, mi occupavo d'altro, mi interessavo di imprese, di economia e, soprattutto, di sindacato delle imprese essendo io un dirigente d'azienda. Abbiamo vissuto la situazione di presenze più da parte campana, se può servire l'informazione.
Concordo con quanto accennava rispetto al comandante Manicone del Corpo forestale. Il lavoro di monitoraggio e controllo che svolgono congiuntamente al nostro - abbiamo una competenza, seppur minima, come accennava - ci permette, non dico di assicurare, ma di vivere in buona tranquillità e a oggi non abbiamo fenomeni altamente pericolosi.
Per quanto riguarda la bonifica della Val Basento, è una questione annosa - mi permetta anche il termine «dannosa» - per il nostro territorio. Ormai son passati più di vent'anni e questo territorio è stato totalmente abbandonato, disattendendo le attese e le aspettative. Abbiamo avuto inquinamenti dei grossi gruppi industriali, soprattutto a partecipazione statale. Mi riferisco alla Liquichimica, alla ex ENI, alla Syndial. Alcune opere, come diceva, sulla pista Mattei derivano da un'esigenza. I lavori sono stati bloccati anche dalla magistratura e il Ministero dell'ambiente ha dovuto porre in essere degli accorgimenti per sbloccare la situazione di un'opera compiuta all'80 per cento che, per motivi di concessione edilizia, è stata bloccata. Si veniva a controllare anche che non era stata fatta la dovuta e necessaria caratterizzazione di una parte dell'area. Oggi c'è una fase avanzata degli interventi, non ancora esaustiva, ma soprattutto assolutamente non conclusa.
La questione della pista Mattei è marginale. C'è, invece, una situazione di maggiore difficoltà in altre aree all'attenzione già anche degli organi di controllo nazionali e territoriali. Al riguardo, ci sono state anche disposizioni normative del Ministero dell'ambiente, che aveva assicurato le risorse finanziarie necessarie. Ciò non è avvenuto e oggi come provincia siamo stati destinatari di un intervento, che penso si avvierà in questa primavera, di 4 milioni di euro circa per una bonifica, comunque sempre insufficiente rispetto al bisogno.
Il problema dalla caratterizzazione e, soprattutto, della bonifica ha coinciso anche con la fuga delle tante imprese che avevamo in Val Basento e delle mancate


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nuove attività. Abbiamo avuto un fallimento della reindustrializzazione. A seguito, infatti, dell'uscita delle tante aziende pubbliche - mi riferisco a SNIA, prima pubblica poi privata, a ENICHEM, a ENI, a Liquichimica e ad altri - non abbiamo avuto il supporto e la sostituzione di imprese che dovevano venire a sostituire le attività e, soprattutto, a creare quell'occupazione che reclamavamo a diritto avendo subìto un danno ambientale che oggi porta le sue conseguenze.
Voglio solo porre all'attenzione della Commissione su un problema esistente. Abbiamo avuto un'incidenza di morti per leucemia, per malattie, per cancro, di centinaia di lavoratori adibiti a lavori nell'area della Val Basento. È stato anche accertato. È in corso un contenzioso a livello nazionale che anche la provincia ha voluto promuovere a supporto delle organizzazioni sindacali dei lavoratori ritenendo il fatto molto dannoso.
Certamente il blocco della caratterizzazione e della bonifica - ripeto che è un problema che si porta avanti da circa vent'anni, dal 1993-1994, io l'ho vissuto tutto sulla mia pelle - ha impedito che molti imprenditori potenzialmente interessati investissero nella nostra zona in supplenza e sostituzione dei gruppi industriali che andavano via, soprattutto a partecipazione pubblica. L'avere conoscenza che per poter investire dovevano preventivamente effettuare bonifiche e caratterizzare ha fatto desistere molti imprenditori.

GIANPIERO DE TONI. Quanto all'argomento che stava trattando, ritiene che la polizia provinciale sia sufficiente in relazione all'esigenza del controllo del territorio? Quali controlli sono effettuati in merito allo smaltimento dei fanghi di perforazione petrolifera?
Abbiamo appreso attraverso le televisioni, nello specifico a Striscia la Notizia, dei rifiuti smaltiti all'interno dei Sassi di Matera. Cosa può dirci al riguardo? Conferma quanto è stato detto o può smentire? Sembra che tali rifiuti nei Sassi successivamente siano stati murati.

FRANCESCO STELLA, Presidente della provincia di Matera. La polizia provinciale ha una struttura molto limitata, 15 unità, e molte responsabilità, dalla caccia all'ambiente, ai rifiuti, anche con attività integrative e supplementari. Ciò non ha esonerato l'amministrazione dal creare un piccolo staff - molto limitato nel numero, ma di qualità - che persegue questi tipi di reati, soprattutto fornendo supporto anche ad altri organi, ARPAB e altri organi di vigilanza, come il Corpo forestale.
Per quanto riguarda la lavorazione di fanghi di perforazioni petrolifere, sappiamo che questo avviene, ma credo che ci siano delle strutture idonee a ricevere lo stoccaggio dei fanghi prelavorati per essere smaltiti.
Relativamente ai rifiuti dei Sassi di Matera, è una storia particolare. Essendo io un materano, posso garantirle - sono stato anche per po' di tempo amministratore - che non ci sono fondati motivi per immaginare che sia potuto accadere quanto si narra. Può essere avvenuto lo smaltimento di particolari rifiuti, ma certamente non li chiamerei pericolosi, al massimo speciali. Nato nei Sassi, conosco tutti gli anfratti anche come guida turistica. Accompagnavo, infatti, i turisti nelle visite della città dell'UNESCO e non abbiamo notizie in tal senso.
Quanto ai mass media, ultimamente sono state fatte ulteriori verifiche per persone legate alla delinquenza e si è denunciata la presenza di particolari fusti in alcune zone della provincia di Matera. Tuttavia, dalla conoscenza del sottoscritto, credo che ciò non abbia portato a nessun riscontro obiettivo, almeno a oggi, salvo che non esistano notizie riservate che non sono di nostro dominio e che, certamente, non posso confermare.

PRESIDENTE. Le vorrei rivolgere una domanda conclusiva. Al di là di questioni ambientali, di inquinamento e di illegalità e delle verifiche su bidoni tombati, essendo Matera parte di un territorio vasto, come vede il rischio che tale territorio possa diventare area di collegamento con regioni in cui, purtroppo, ci sono situazioni molto


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evidenti connesse alla criminalità organizzata, che lucra sui rifiuti pericolosi e speciali perché manca un ciclo integrato?
Vede il territorio materano immune da questo rischio di contatto? Noi immaginiamo sempre che sia necessaria una guardia molto alta da parte delle forze dell'ordine e della magistratura, ma anche delle istituzioni. Vorrei una sua valutazione.

FRANCESCO STELLA, Presidente della provincia di Matera. La guardia deve continuare a essere alta. Se anzi riuscissimo ad aumentare l'attenzione su tale questione, non faremmo male. Certamente, il lavoro, se coordinato anche tra tutti i soggetti deputati alla verifica, sarebbe migliore e non si disperderebbero energie. Se tutti, infatti, svolgiamo la stessa attività, naturalmente non raggiungiamo l'obiettivo di coordinare e fare sintesi rispetto ai problemi.
Come rappresentante istituzionale dico che la zona non è tranquilla, ma non è colpita da fenomeni particolari. Si può fare di più, ma questo nel principio anche di educare i cittadini della provincia a vivere questo problema anche in maniera diversa.
Lo dico con cognizione di causa perché abbiamo anche degli ottimi imprenditori sul territorio che hanno le certificazioni idonee, una cultura adeguata, essendo proprietari o gestori di impianti per lo stoccaggio dei rifiuti, e che, soprattutto, almeno per quanto mi è dato conoscere, non sono contagiabili da effetti esterni.
È molto importante la presenza delle istituzioni in quest'opera di sensibilizzazione, ma soprattutto nell'invitare gli stessi imprenditori - lo facciamo con i nostri controlli - a che la loro attività sia sempre improntata alla legalità, alla trasparenza, soprattutto al rispetto dell'ambiente, della salute, dell'igiene.
In questo momento mi sento particolarmente tranquillo, ma certamente la guardia non deve essere abbassata.

PRESIDENTE. La ringrazio e dichiaro conclusa l'audizione.

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