Allegato B
Seduta n. 74 del 29/10/2008


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SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazioni a risposta scritta:

MANTINI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
Micron Technology Italia, situata in Avezzano (Aquila), impiega circa 1.800 addetti, ed è una delle maggiori realtà che offre opportunità di lavoro nella Regione Abruzzo. Lo stabilimento ad Avezzano produce dispositivi a semiconduttore e


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rappresenta un polo tecnologico di eccellenza mondiale per la produzione di wafer (dischi di silicio) con tecnologia d'avanguardia. Inoltre, il Centro di Ricerca, e Sviluppo Europeo, vicino allo stabilimento di Avezzano, ha una grande esperienza nella progettazione, CAD, layout e test di memorie Flash. In particolare nel centro si progettano memorie non volatili di tipo NAND. Micron è in Italia dall'ottobre 1998, data nella quale rilevò la divisione Memorie da Texas Instruments. Da allora Micron ha investito oltre 1.000 milioni di euro nello stabilimento di Avezzano, un investimento che in alcuni anni rappresentava fino a 5 per cento degli investimenti diretti esteri in Italia;
Micron Technology Italia situata in Avezzano (Aquila), in, data 29 dicembre 2006, ha chiesto l'attivazione di un Contratto di Programma, legge n. 662 del 1996, volto alla realizzazione di un nuovo complesso industriale presso la stessa area aziendale, con un investimento complessivo di circa 3.300 miliardi di euro e un'occupazione aggiuntiva di circa 850 unità;
Micron in data 30 giugno 2007 ha presentato un allargamento dell'originario contratto, per l'attivazione di investimenti essenziali e di supporto alla realizzazione del nuovo complesso industriale con un investimento di 150 milioni di euro, nel campo dell'energia, acque, rifiuti industriali propri;
in data 23 maggio 2007, il Ministero dello sviluppo economico e la Regione Abruzzo, hanno sottoscritto uno specifico Accordo di Programma Quadro attuativo dell'Intesa Istituzionale, attraverso il quale si fissano condizioni, e sostegni a favore dell'importante proposta operativa avanzata dalla Micron Italia, nel contesto degli investimenti internazionali della Micron Technology. Si tratta di un investimento di 3.062 milioni di euro ai quali il Governo si impegnava a partecipare con una somma aggiuntiva di 550 milioni di euro una volta approvato il Contratto di Programma dal CIPE. Nell'accordo la differenza, circa 2.500 milioni euro, sarebbe stata coperta con i fondi privati della Micron, prevedendo un'occupazione aggiuntiva, fra diretta e indiretta, di 1.500 unità circa di personale;
lo stabilimento della Micron si trova all'interno di una zona che beneficia dell'obiettivo Convergenza ammessa alla deroga dell'articolo 87.3.a, e nelle aree dell'obiettivo Competitività ammesse alla deroga dell'articolo 87.3.c) fino al 31 dicembre 2013, come indicato dalla nuova Carta italiana degli aiuti di Stato a finalità regionale per il periodo 2007-2013 approvata dalla Commissione Europea con decisione del 28 novembre 2007;
in data 18 ottobre 2007 il Ministero dello sviluppo economico, in una riunione convocata dallo stesso Dicastero, ha confermato la volontà di dare piena e completa attuazione dell'Accordo di Programma del 23 maggio 2007. A tal fine il Ministero, d'intesa con le altre amministrazioni centrali interessate, con la Regione e con gli Enti locali e le organizzazioni sindacali, ha dichiarato che avrebbe attivato un tavolo di coordinamento volto ad individuare le soluzioni ai diversi problemi connessi all'attuazione dell'accordo medesimo con particolare riferimento alle problematiche relative al Sistema Integrato dei servizi, alla formazione e alla organizzazione del lavoro;
nonostante la crisi, economica in atto a livello mondiale, che potrebbe comprensibilmente comportare ripercussioni per il mercato dei semiconduttori, in un'intervista pubblicata sul quotidiano Il Centro il 22 ottobre 2008, il dottor Sergio Galbiati, direttore generale di Micron Technology Italia, ha confermato che la Società, ritiene ancora valido l'Accordo di Programma del 23 maggio 2007, ma che l'iter bloccato per motivi riconducibili a cambiamenti interni a Regione e Governo, per cui senza i finanziamenti


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previsti da parte dello Stato non è possibile ipotizzare ulteriori investimenti da parte della Micron;
sarebbe certo assurdo non rispettare gli impegni assunti deprimendo gli investimenti privati e gli sviluppi occupazionali già previsti, peraltro in un settore produttivo avanzato -:
se nel riferire puntualmente sullo stato di attuazione dell'Accordo di Programma sottoscritto tra il Ministero dello sviluppo economico e la Regione Abruzzo il 23 maggio 2007, intenda precisare le intenzioni del Governo rispetto all'Accordo oltre alle misure a breve e medio termine che intende avviare per attuarlo.
(4-01479)

BERTOLINI e RUBEN. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
in data 19 agosto 2008, sul sito web di Telecom Italia Mobile (www.tim.it), nella pagina dedicata alla nuova offerta denominata «NUOVA WELCOME HOME», nell'elenco delle tariffe per le chiamate all'estero, si nota come nella lista dei Paesi manchi lo Stato di Israele e appaia invece lo Stato palestinese;
chiamando il numero 187 della Telecom veniva cortesemente spiegato che per parlare con Tel Aviv bisognava chiamare in Palestina;
il fondamentalismo islamico ha da sempre negato il diritto di Israele ad esistere e le azioni terroristiche, gli attentati kamikaze, gli attacchi militari, hanno spesso trovato giustificazioni in questa criminale e antidemocratica premessa;
nel giugno scorso il Presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, alla vigilia della sua partenza per Roma per partecipare al vertice Fao, dichiarò: «Israele è alla fine e presto verrà eliminato dalle carte geografiche»;
la mancanza, nella lista dei Paesi fruitori del suindicato servizio di telefonia mobile, di uno Stato riconosciuto dalla Comunità Internazionale, come Israele, è di una gravità inaudita e costituisce una decisione assolutamente censurabile, peraltro peggiorata dalla contemporanea presenza nella lista di un'entità statale inesistente a livello internazionale, cioè la Palestina;
la vicenda richiama alla mente la bufera sollevata qualche mese fa, quando il Ministero dell'interno del Governo Prodi aveva cancellato lo Stato di Israele dalle mappe dei palmari forniti alla Polizia di Stato;
la vicenda non pare inoltre agli interroganti rispettosa dell'intero popolo israeliano a cui deve essere riconosciuto il diritto inviolabile ad esistere -:
se i ministri siano a conoscenza di questa iniziativa, che per gli interroganti assume un grave significato politico, e quali elementi intenda fornire al riguardo;
se intendano richiedere maggiori informazioni e spiegazioni ai vertici di Telecom Italia spa;
se, anche alla luce dei riflessi che una scelta aziendale può comunque comportare sull'immagine dell'Italia e della sua politica estera, non intendano adottare eventuali iniziative di competenza.
(4-01483)

BORGHESI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
in virtù del decreto-legge n. 85 del 16 maggio 2008, il Ministero dello sviluppo economico ha assorbito, tra l'altro, le funzioni e la struttura del Ministero delle comunicazioni comprendente oltre che un corpo centrale anche 16 uffici periferici (Ispettorati territoriali) di rango e competenza


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regionali aventi a loro volta competenza su numerosissime dipendenze provinciali;
la direzione di buona parte di questi Ispettorati territoriali risulta da anni mancante e in assenza dei dirigenti non sono stati individuati dei funzionari non dirigenti a cui conferire funzioni superiori; attualmente risultano senza dirigente titolare ben 9 su 16 Ispettorati, ovvero quelli di Lombardia, Veneto, Trentino A.A., Liguria, Toscana, Sardegna, Abruzzo, Puglia, Calabria. Si fa notare che nelle sole Lombardia e Veneto risultano operativi circa il 30 per cento delle aziende e degli operatori del settore;
l'attuale struttura risulta ingiustificatamente sbilanciata a favore del centro; comprende infatti un mega nucleo centrale (direzioni generali, segretariato generale in cui vedono applicati circa la metà di tutto il personale ministeriale, tutti i dirigenti generali (ben 10) e praticamente tutti i dirigenti di II fascia (43 su 50) e delle strutture territoriali asfittiche (16 ispettorati regionali di rango dirigenziale presso i quali si trovano applicati meno della metà del personale e 7 dirigenti di II fascia);
le telecomunicazioni, che nel resto dei Paesi sviluppati occupano un ruolo primario di volano dello sviluppo sociale, in Italia non vedono nemmeno una struttura territoriale di controllo degna di questo nome lasciando la quasi totale responsabilità in mano a funzionari non dirigenti che solo per il fatto di essere i più alti in grado si vedono costretti ad accollarsi responsabilità enormi di pertinenza dirigenziale senza alcun riconoscimento economico, ma neppure un briciolo di riscontro alle numerose loro istanze;
è in itinere (attualmente risulta licenziato dal Consiglio di Stato che ha dato il suo nulla osta per il prosieguo dell'iter) il decreto del Presidente della Repubblica di riorganizzazione che, non solo non snellisce la struttura centrale ma, secondo l'interrogante, la amplifica ulteriormente. Vi è da chiedersi oltretutto se tali orientamenti siano in sintonia con gli indirizzi in varie sedi indicati dal Ministro Brunetta circa l'assetto complessivo della pubblica amministrazione. Purtroppo da decenni è un male comune alla pubblica amministrazione avere una distribuzione di personale sperequata a favore del «centro» -:
se il Ministero interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra riportati e se non ritenga che di fatto si siano in questo modo vanificate le procedure di controllo;
come intenda procedere al fine di regolare tale situazione.
(4-01486)