Allegato B
Seduta n. 377 del 4/10/2010


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SALUTE

Interrogazioni a risposta scritta:

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
l'ispettorato nazionale del Corpo militare della Croce rossa con foglio n. IS-CRI/0014289/10.O.A. del giorno 1o settembre 2010 a firma del Col. Med. Gabriele Lupini, ha reso noto che su base della richiesta dello Stato maggiore della Difesa - ufficio generale della sanità militare - diretto dal Ten. Gen. Michele Donvito, è richiesto il concorso per fronteggiare una esigenza «straordinaria» a tempo «indeterminato» presso il policlinico militare Celio mediante l'impiego di medici anestesisti o d'urgenza ed infermieri;
nella stessa missiva è precisato che il concorso richiesto prevede la copertura di uno dei tre turni di 12 ore dalle 20.00 del sabato alle 08.00 del lunedì mattina. Per l'impiego di predetto personale è precisato che è previsto il richiamo in servizio con trattamento economico stipendiale da rendere valido ai fini dell'avanzamento di grado e per ciascun turno verrà emesso un precetto dal sabato al lunedì compreso;
la struttura sanitaria del policlinico militare Celio risulta avere un organico di personale in attività di servizio superiore alle mille unità -:
quale sia l'esatta natura della straordinarietà e indeterminatezza dell'evento, nella considerazione che non risultano al momento per le sanità militare in atto attività di natura straordinaria;
quale sia la natura del «precetto» ed il peso economico delle attività in questione;
quale sia l'esatta natura dei rapporti tra Croce rossa e Forze armate in relazione al caso in premessa;
se la presenza di medici e infermieri esterni della Croce rossa italiana, senza nessuna fase di inserimento, possa generare rischi per i degenti del policlinico militare, stante la mancata conoscenza di procedure e norme interne di gestione del policlinico;
quale sia l'esatta natura della concentrazione della richiesta nel fine settimana, tale da far sembrare il policlinico militare non in grado di assicurare l'assistenza ordinaria di base nei giorni di sabato e domenica, e di avere la necessità di ricorrere a corpi ausiliari come di fatto possibile solo in fase emergenziale;
quali siano le motivazioni e l'esatta natura dei rapporti convenzionali, anche di tipo economico, con l'azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata per le esigenze del servizio anestesiologico;
se siano stati ravvisati nella circostanza errori nella programmazione da parte della dirigenza militare del policlinico militare, del comando logistico dell'Esercito - dipartimento di sanità, dello Stato maggiore Difesa - ufficio generale sanità militare e del consigliere per la sanità militare del Ministro della difesa;
quale sia il numero di posti letto occupati ed esistenti nella struttura, il numero di sale operatorie attive, il numero di interventi effettuati a personale avente titolo e non avente titolo e quale sia la consistenza numerica delle attività clinico sanitarie svolte dal policlinico militare;
quali siano le motivazioni e le valutazioni poste alla base del prospettato ulteriore aumento, nel corso di riunione con le organizzazioni sindacali nel mese di giugno 2010 di strutture dipartimentali o autonome per personale dirigente medico, ad avviso degli interroganti, già sovrabbondanti rispetto alle attuali modalità di razionalizzazione poste in atto in altri ambiti sanitari e scarsamente coerenti con l'attuale congiuntura economica e soprattutto con le necessità assistenziali del personale militare e civile della Difesa;


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se non si ravvisi nella circostanza la necessità di mettere in atto una radicale riforma in senso interforze della sanità militare che possa coinvolgere nelle attività di gestione tutto il personale sanitario medico e infermieristico e che permetta di soddisfare le esigenze di salute della popolazione alle armi.
(4-08863)

MISIANI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il 30 gennaio 2010 presso gli ospedali riuniti di Bergamo durante le fasi del parto una bambina ha riportato la compromissione delle facoltà neurologiche;
secondo quanto i genitori della bambina hanno denunciato il 15 febbraio 2010 alla procura della Repubblica, i diverbi e gli errori compiuti dai medici in sala parto sarebbero stati determinanti per il drammatico esito del parto;
la direzione generale degli ospedali riuniti ha smentito fermamente che le condizioni della bambina siano imputabili a un contrasto fra gli operatori, ha avviato un'istruttoria interna e ha nominato una commissione d'inchiesta;
è necessario ed urgente fare la massima chiarezza sull'accaduto, nell'interesse dei familiari della bambina nonché degli utenti e degli operatori degli ospedali riuniti, istituzione di primaria valenza nazionale -:
quali iniziative intenda assumere al fine di verificare quanto si sia verificato in relazione al citato evento.
(4-08880)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
da un'inchiesta di Gianni Lannes pubblicata sul sito www.italiaterranostra.it risulta che nella provincia di Foggia esiste una gravissima situazione sanitaria ed ambientale legata alla presenza di rifiuti industriali pericolosi smaltiti illegalmente;
in particolare il giornale Italia Terra Nostra pubblica ora una serie di documenti che attestano un luogo di sepoltura, ovvero contrada Ponte Rotto in agro di Ordona, nei pressi del fiume Carapelle;
viene citata la nota del formulario di identificazione rifiuto serie e numero xrif 014188/01 emessa dalla società Nuova Esa srl (sede a Marcon in provincia di Venezia), datata 2 luglio 2002, che alla voce «annotazioni» attesta: «vetro, plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminati». In questo specifico caso il vettore è «Garofalo trasporti e smaltimento rifiuti» con sede ad Acilia in provincia di Roma. L'automezzo (targa BM 162 GS; e rimorchio: RM 89956) che ha scaricato illegalmente 22.200 chilogrammi di spazzatura oltremodo «speciale» porta il nome di Luca Leone;
inoltre la ditta Delca Spa (sede a Vicopisano in provincia di Pisa) ha emesso la bolla xrif. 4400/01 il 3 ottobre 2001, 19.500 chilogrammi di rifiuti pericolosi sotterrati in gran fretta sempre ad Ordona, presso l'azienda Petruzzi Francesco in contrada Ponterotto;
l'articolo cita una serie di altre società come la Recyling Italia srl e la Fin 4 srl con sede a Foggia in corso Roma 62 che però, oggi ha chiuso i battenti, ma ha mietuto affari anche con il vicentino Giuseppe De Munari già socio mediante la società Iao dei Fantini di Lucera (vedi Giardinetto e poi muori). Un'altra spa coinvolta in questo affare illecito è la Gio.Eco di Bari -:
di quali informazioni disponga il Governo in merito a quanto riferito in premessa;
quali iniziative si intendano avviare per verificare, a distanza di anni che effetto hanno prodotto quei rifiuti sull'ecosistema naturale e sulla salute dei residenti e quali azioni per il ripristino sanitario ed ambientale.
(4-08884)


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PORFIDIA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
da quanto si apprende dagli organi di stampa una bimba è nata invalida agli Ospedali Riuniti di Bergamo il 30 gennaio 2010 dopo una presunta lite tra due dottoresse. Le due dottoresse non erano d'accordo sul procedere o meno col cesareo ed avrebbero così - a detta del padre della piccola, Saimir Zekaj (38 anni, operaio albanese da 16 anni in Italia occupato all'inceneritore di Dalmine) lasciato la donna due giorni in sala travaglio con dolori fortissimi;
solo i medici arrivati al turno successivo hanno optato per il cesareo. Ma quando la bimba è nata la madre Albana aveva l'utero lacerato: si è scoperto che la bimba non pesava 3 chili e 800 grammi come dicevano le visite, ma quattro chili e mezzo. La rottura dell'utero ha provocato un'emorragia interna che ha sottratto sangue e ossigeno alla bimba, che è nata senza dare segni di vita ed è stata salvata solo da un'attività di rianimazione. Il parto è avvenuto in gennaio, ma la piccola Samanta è uscita dall'ospedale solo pochi giorni fa;
Samanta è uscita da pochi giorni dall'ospedale di Bosisio Parini (Lecco), dov'è stata ricoverata dopo la permanenza agli Ospedali Riuniti e le sue condizioni di salute sono compromesse. La madre soffre invece di una lesione all'utero che non le consentirà di avere altri bambini;
il padre ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: «Hanno lasciato mia moglie da sola per due giorni in sala travaglio, limitandosi a dirle di spingere - spiega -. Abbiamo anche assistito a una discussione tra due dottoresse; una invitava a fare il cesareo, l'altra no. Finché è cambiato il turno e altri medici hanno optato per il cesareo. Ma ormai era tardi: mia moglie aveva l'utero lacerato e la bambina è nata con gravissimi problemi»;
le ecografie effettuate in gravidanza non avevano evidenziato anomalie. La bimba, secondo gli esami, era sana. Dal momento della nascita, invece, è invalida al 95 per cento. Samanta è cieca, viene nutrita attraverso un sondino e ha bisogno che qualcuno le aspiri il muco, altrimenti rischia di soffocare. Quando è nata, la bimba non dava segni di vita: i medici l'hanno rianimata, ma le facoltà neurologiche erano purtroppo ormai compromesse;
i primi dolori per Albana Zekaj si erano manifestati il 28 gennaio 2010 e gli esami avevano dato esito positivo, ma nonostante le doglie e le induzioni al parto, la piccola non nasceva. Successivamente, è stata fatta un'ecografia, secondo cui il feto pesava 3 chili e 800 grammi. La bimba è nata di 4 chili e mezzo. Un altro errore, secondo il padre della piccola, commesso dai medici prima del parto;
l'ospedale di Bergamo ha smentito la versione del signor Zekaj; «La signora è stata ricoverata nella serata del 28 gennaio e assistita correttamente per tutta la degenza - si legge in una nota -. Le ecografie e i monitoraggi dei parametri fetali hanno evidenziano una situazione regolare sia per il feto che per l'andamento del travaglio. Il monitoraggio ha evidenziato sofferenza fetale alle ore 20.00 del 30 gennaio e il medico di guardia ha deciso per un cesareo in emergenza. Ottenuto il consenso della donna, che in un primo momento si era opposta all'intervento, i medici hanno proceduto all'operazione e alle 21,00 la bambina è nata gravemente asfittica»;
la procura di Bergamo ha aperto un fascicolo a carico di ignoti con l'ipotesi di lesioni colpose gravi che dovrà ora accertare quanto denunciato;
i genitori di Samanta si sono rivolti a un avvocato per la richiesta di un risarcimento;
negli ultimi mesi casi simili si sono avuti in altri ospedali della penisola, con gravi danni per i pazienti -:
se il Ministro sia a conoscenza dell'accaduto e se non ritenga opportuno assumere iniziative al fine di fare piena luce sui fatti;


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se non ritenga altresì opportuno promuovere l'elaborazione di specifiche raccomandazioni a livello nazionale affinché certi episodi non abbiano più a ripetersi.
(4-08888)

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
attraverso notizie fornite dall'«Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca» si apprende della penosa e grave situazione del signor Claudio Gabriele, residente a Guidonia Montecelio, ammalato di sclerosi laterale amiotrofica;
i primi sintomi della malattia risalgono al 2002, quando il signor Gabriele ha riscontrato difficoltà crescenti alla deglutizione, anche se la malattia è stata diagnosticata solo nel 2004, dal dottor Mario Sabatelli del Policlinico Gemelli di Roma;
dal 2006, anche in seguito a un grave incidente, il signor Gabriele è praticamente costretto in un letto ortopedico nella sua abitazione di Guidonia, assistito dalla moglie, signora Tommasa Scissione e dalla loro figlia;
la prolungata degenza ha procurato al signor Gabriele un decubito da pressione, che viene medicato ogni sera da un infermiere. Data la situazione il signor Gabriele avrebbe necessità di essere aiutato più spesso a cambiare posizione, ed è necessario con urgenza un intervento di assistenza domiciliare;
nell'estate del 2009 una equipe del servizio sociale ha visitato la famiglia Gabriele, riscontrando la situazione che, a tutt'oggi, non è mutata;
nel frattempo dalla locale Asl veniva negata la fisioterapia, e questo nonostante il signor Gabriele abbia urgente necessità di fisioterapia passiva;
il 9 novembre 2009 il responsabile del servizio sociale ha comunicato alla signora Mina Welby, esponente dell'«Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca», che «non ci sono risorse e si mantiene l'assistenza di due ore settimanali da parte di una assistente del volontariato e un infermiere per 1 ora al giorno»;
la figlia, dai primi di novembre 2010 è ricoverata con frattura di un braccio in seguito a un incidente;
il 14 gennaio 2010, l'assessore alle politiche sociali Ernelio Cipriani del comune di Guidonia, comunicava alla signora Mina Welby il programma di assistenza a 10 ore/settimanali, consapevole che non era sufficiente per assicurare il necessario sostegno al malato e alla famiglia; ciò nonostante, al momento l'assistenza domiciliare è assicurata solo due volte alla settimana;
nel febbraio 2010 è stata presentata la domanda al Centro per l'autonomia, accreditato per le valutazioni degli ausili di Roma, per un sopralluogo, visita effettuata dall'assistente sociale dottoressa Aurora Passi e dal terapista occupazionale, dottor Stefano Bravi; sono così stati valutati i presidi più urgenti e necessari al signor Gabriele per migliorare la sua qualità di vita: un materasso speciale per i malati di SLA e un letto ortopedico a comando digitale, perché alla signora Tommasa è stato riscontrato un danno alla spalla per la difficoltosa manovra della manovella del letto. A tutt'oggi i presidi richiesti e necessari non sono stati concessi. La Asl, infatti, si rifiuta di fornire sia un letto nuovo che il materasso specifico antidecubito -:
quali iniziative di competenza intendano assumere i Ministri interrogati, anche in relazione all'attività della Consulta delle malattie neuromuscolari e in vista dell'adozione dei nuovi livelli essenziali di assistenza, al fine di risolvere le gravi criticità rilevabili nel caso di cui in premessa e in quelli analoghi.
(4-08891)