Allegato B
Seduta n. 412 del 22/12/2010

TESTO AGGIORNATO AL 9 MARZO 2012


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ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta in Commissione:

MARCO CARRA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il consiglio comunale di Porto Mantovano (Mantova), con propria deliberazione n. 59 del 5 novembre 2010, ha manifestato la volontà di istruire un'istanza presso il gruppo Poste italiane SpA al fine di istituire un nuovo sportello postale in frazione Bancole di Porto Mantovano;
l'esigenza nasce dal fatto che il comune di Porto Mantovano, in continua espansione abitativa, è collocato a ridosso della città di Mantova, ha diversi centri (Bancole, Sant'Antonio, Montata Carra, Soave) ed una nuova zona residenziale denominata «Drasso». Non sono, inoltre, da sottovalutare le numerose attività commerciali, artigiane ed industriali presenti sul territorio, poste in un asse stradale di collegamento tra le province di Verona, Brescia, Parma, Cremona e vicine al casello autostradale dell'A22;
il costante aumento del numero dei cittadini (oltre i 16.000) accresce le richieste dei servizi postali agli sportelli già presenti sul territorio (frazione di Sant'Antonio e frazione di Soave) incrementando lunghe code agli sportelli stessi anche a causa della complessità di alcune operazioni. Inoltre, la gamma dei servizi offerti da Poste spa si è notevolmente ampliata favorendo un maggior afflusso di utenti presso gli uffici postali;
in questo scenario, il consiglio comunale ha rilevato che vengono segnalate all'amministrazione comunale continue lamentele per la formazione di lunghe code di attesa per la fruizione dei servizi erogati dall'ufficio postale localizzato nella frazione di Sant'Antonio;
la stessa amministrazione comunale ha lamentato il notevole ritardo nella consegna presso lo sportello della posta giornaliera che viene ritirata da un dipendente comunale;
il sindaco di Porto Mantovano Maurizio Salvarani, sulla base della deliberazione consigliare, ha rinviato un'istanza, con le finalità sopra esposte, il 2 dicembre 2010 alla direzione generale del gruppo Poste Italiane S.p.A. ed a quella provinciale -:
se al fine di fare in modo che sia assicurato il servizio postale universale nel comune di Porto Mantovano la società Poste italiane spa intenda accogliere le richieste del citato comune di Porto Mantovano anche salvaguardando gli sportelli già oggi operativi presso le frazioni di Sant'Antonio e Soave.
(5-04014)

Interrogazioni a risposta scritta:

FOGLIARDI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 6, comma 12 del decreto-legge n. 78 del 2010 ha abrogato l'articolo 15 della legge 18 dicembre 1973, n. 836 che dava la possibilità alle amministrazioni di autorizzare i dipendenti l'uso del mezzo proprio e l'articolo 8 della legge 26 luglio 1978, n. 417 che prevedeva l'ammontare dei rimborsi per la benzina del mezzo proprio;
vi sono state numerose interpretazioni da parte delle amministrazioni e in ultimo la circolare n. 36 del Ministero dell'economia e delle finanze ha chiarito che per i compiti ispettivi è possibile autorizzare il dipendente all'uso del mezzo proprio;
basandosi su quanto previsto dalla circolare n. 36, la sezione della Corte dei conti della regione Toscana, rispondendo ad una richiesta fatta dal comune di Quarrata (PT), ritiene che sia possibile autorizzare l'uso del mezzo proprio e sia


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doveroso da parte dell'amministrazione, fornire l'assicurazione Kasko, ma non rimborsare le spese di benzina;
«a sostegno di tale assunto - recita la deliberazione n. 170 del 17 novembre 2010 della Corte dei conti - vi è anche la circolare della Ragioneria generale dello Stato n. 36 del 22 ottobre 2010, che conclude chiarendo: "l'autorizzazione è finalizzata esclusivamente alla copertura assicurativa dovuta dall'Amministrazione in base alle vigenti disposizioni in materia e resta, comunque, esclusa ogni possibilità di rimborso delle spese per l'utilizzo del mezzo proprio"»;
poiché la sezione della Corte dei conti della regione Lombardia si era espressa in maniera contraria a quanto ritiene quella delle regione Toscana, quest'ultima ha chiesto di devolvere la questione alla Corte di cassazione a sezioni unite;
nel frattempo, i lavoratori pubblici aspettano di sapere se potranno o meno avere il rimborso della benzina o se saranno costretti a versare parte del proprio stipendio al loro datore di lavoro -:
quali iniziative, alla luce di quanto ricordato in premessa, intenda assumere il Ministro affinché i dipendenti non debbano più sostenere tali oneri in prima persona, avendo l'opportunità di assolvere ai loro compiti senza aggravi di questo tipo in un contesto economico già alquanto pesante per i lavoratori dipendenti.
(4-10151)

ZACCHERA e CARLUCCI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
puntualmente e soprattutto in occasione dei ponti festivi aumenta il prezzo dei carburanti alla pompa a volte con prezzi non giustificati dall'andamento mondiale dei prezzi petroliferi -:
se non si ritenga di agire con maggiore determinazione nei confronti delle compagnie petrolifere e reti di distribuzione dei carburanti al fine di meglio garantire l'utenza;
se il Ministro abbia provveduto a verificare l'andamento del costo del petrolio alla fonte e dei prezzi alla pompa dei carburanti e se in questo caso siano emerse anomalie nella determinazione dei prezzi.
(4-10152)

ZACCHERA e CARLUCCI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
una delle motivazioni che le compagnie petrolifere e la rete dei distributori di carburanti dichiarano essere un motivo dell'aumento dei prezzi dei carburanti alla fonte è l'eccessivo numero di distributori di benzina e gasolio esistenti in Italia;
di questa problematica in Italia sui parla da decenni -:
quali iniziative abbia concretamente avviato il Ministero al fine di monitorare il numero dei distributori di carburante e quali siano oggi i termini del problema nel nostro Paese, con particolare riferimento ai punti-vendita legati ad ipermercati o centri di grande distribuzione;
quale sia il differenziale di prezzo dei carburanti in questi punti rispetto ai prezzi usualmente praticati dal resto della rete.
(4-10153)

REGUZZONI e MONTAGNOLI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
in data 23 dicembre 2009, la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato l'esito di una gara d'appalto per la fornitura di un quantitativo «variabile da un minimo, di 500 tute e 200 giubbetti ad un massimo di 700 tute e 400 giubbetti» per il Corpo della Guardia di finanza;
sempre stando alla Gazzetta Ufficiale, l'impresa aggiudicataria risultava essere un raggruppamento temporaneo di imprese


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costituito dalle società italiane Cerbul Spa, in posizione di capogruppo, e Meciex Spa, con associata la SC Trend Srl situata ad Alba Iulia, in Romania, con espressa previsione del divieto di subappalto;
l'importo della fornitura di cui al terzo lotto era pari a 143.955 euro, Iva esclusa -:
se le forniture siano andate a buon fine, abbiano superato adeguati controlli di qualità sui prodotti finiti e se siano state adottate misure tese a prevenire efficacemente un possibile ricorso al subappalto, specialmente con riferimento all'impresa associata SC Trend Srl situata in Romania.
(4-10180)

REGUZZONI e MONTAGNOLI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il sito internet Bulgaria-Italia, che si autodefinisce «portale sulla Bulgaria in lingua italiana» pubblica con un certo rilievo la notizia, datata 25 gennaio 2009, secondo la quale «arriveranno dalla Bulgaria le nuove divise e le camicie dei militari italiani»;
nel medesimo testo si legge altresì che «sono state infatti due industrie di Sofia, la Maritzatex e la Gifrab ad aggiudicarsi le gare d'appalto per la fornitura dei capi di abbigliamento a carabinieri, Guardia di finanza ed Esercito. In particolare, l'appalto prevede la realizzazione di 90 mila camicie dell'uniforme estiva per le fiamme gialle ed altre 150 mila camicie per i carabinieri»;
si precisa inoltre che il valore delle due commesse era pari, rispettivamente, ad un milione ed 1,6 milioni di euro;
secondo la stessa fonte, la ditta Gifrab si sarebbe aggiudicata anche un contratto per la fornitura all'Esercito italiano di uniformi da combattimento, berretti, uniformi di servizio e camicie -:
quale forma di appalto abbia consentito alle imprese bulgare di aggiudicarsi le importanti commesse e se siano previsti controlli di qualità che assicurino la rispondenza dei prodotti finali agli standard richiesti dalle Forze armate e dell'ordine del nostro Paese.
(4-10181)

REGUZZONI e MONTAGNOLI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
in data 8 ottobre 2010, la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato l'esito di una gara d'appalto ripartita su tre lotti, rispettivamente: per la fornitura di 1.500 uniformi estive e 3 mila pantaloni estivi al personale femminile della Guardia di finanza; la fornitura di 12.320 paia di scarpe basse nere e 120 mila camicie a maniche corte destinate al personale maschile del medesimo Corpo;
sempre stando alla Gazzetta Ufficiale, l'impresa aggiudicataria del terzo lotto, relativo alla fornitura delle 12 mila camicie a maniche corte, denominata Alfredo Grassi s.p.a. «ricorre all'avvalimento con: Società Comerciala Uniform Lusi S.r.l., con sede in Targu-Romania e Parmatex Textil S.r.l, con sede in Giurgiu-Romania»;
l'importo della fornitura di cui al terzo lotto risulta pari a 1.424.400 euro. Iva esclusa -:
se il ricorso all'istituto dell'avvalimento da parte della società Alfredo Grassi s.p.a. non celi un subappalto vero e proprio della fornitura, implicante la produzione dei beni che ne sono l'oggetto in Romania, e come si intenda operare affinché sia garantito che almeno parte delle lavorazioni venga comunque eseguita in Italia.
(4-10182)

BARBARO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
l'attuale situazione economica impone gravi sacrifici a tutte le aziende


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soprattutto a quelle a partecipazione statale per ridurre le spese e gli sprechi, evitando però di tagliare posti di lavoro;
è stato inaugurato il 28 settembre 2006 a Roma l'asilo nido aziendale «Nanna Bella» di Selex sistemi integrati, società di Finmeccanica;
alla cerimonia d'inaugurazione hanno partecipato l'allora Ministro delle politiche per la famiglia, Rosy Bindi, e gli allora assessori alle politiche educative e scolastiche del comune di Roma, Maria Coscia, all'urbanistica del comune di Roma, Roberto Morassut, il presidente del V Municipio di Roma, Ivano Caradonna, e l'attuale presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini e l'amministratore delegato di Selex sistemi integrati, Marina Grossi;
l'asilo nido, realizzato con il supporto della regione Lazio e del comune di Roma, sorge su un'area di 3.000 metri quadrati e, oltre ai figli dei dipendenti, ospita per una quota del venti per cento, anche bambini provenienti dalle liste del V Municipio di Roma -:
se risulti che tra gli ingegneri che hanno progettato la struttura dell'asilo nido sopra citato vi sia il fratello dell'attuale amministratore delegato di Selex, nonché cognato dell'attuale amministratore delegato di Finmeccanica;
quali e quanti progetti siano stati finora affidati direttamente sia da Finmeccanica che dalle società da essa controllate al fratello dell'attuale amministratore delegato di Selex o indirettamente alla società Team Group, di cui fa parte, e, in caso affermativo, quali siano state le procedure per l'aggiudicazione dei lavori e a quanto ammontino;
quali siano gli orientamenti del Governo in merito a quanto sopra esposto.
(4-10183)