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tutte le rappresentanze sindacali della polizia di Stato modenesi, nell'arco del tempo, hanno proposto insistentemente sollecitazioni tese a sensibilizzare sulla necessità che, per la città di Modena, nell'ambito di una più ampia organizzazione e gestione delle risorse finanziarie da parte del Ministero dell'interno, fossero applicati parametri di diversa considerazione e misura nei criteri di assegnazione di fondi e mezzi, rispetto ad altri uffici periferici, secondo un principio di equa ripartizione correlato agli impegni operativi effettivamente sostenuti;
negli ultimi anni, le stesse rappresentanze hanno, in considerazione di quanto sopra, preminentemente concentrato la propria attività sindacale nella denuncia della scarsa considerazione prestata dagli uffici ministeriali preposti alle ripetute richieste di assegnazioni di risorse finanziarie ed umane, necessarie, tra l'altro, per il pagamento dei servizi in regime di trattamento economico «in missione» e del lavoro straordinario nonché di una rinnovata pianificazione delle risorse umane;
tale attività si è maggiormente intensificata via via che gli obiettivi di contenimento della spesa pubblica da parte degli ultimi esecutivi hanno di fatto comportato un ancor più marcato indebolimento della struttura organizzativa ed operativa della questura di Modena e degli uffici della specialità, con l'effetto di andare a ledere i diritti del personale della polizia di Stato (temi di cui fu già oggetto una segnalazione del primo firmatario del presente atto e del senatore Torri del luglio 2010);
gli impegni effettivamente sostenuti dal personale della questura di Modena, senza con questo indulgere a chiusure particolaristiche, sono di gran lunga maggiori rispetto a quelli che gravano su agenti che operano in altri contesti territoriali, aventi le stesse caratteristiche da un punto di vista sia demografico e di complessità urbana, sia di addetti alla sicurezza. Tra le tante differenze esistenti rispetto, ad esempio, alle altre città della regione Emilia Romagna e ad altre città di regioni del centro-nord, certamente risultano non secondarie quelle relative al rilevantissimo numero (oltre 80.000 regolari) di cittadini stranieri presenti sul territorio modenese in ragione della sua attrattività occupazionale ed economica, e alla presenza del centro di identificazione ed espulsione per la cui gestione sono assorbite ingenti energie degli uomini della questura. Inoltre, le esigenze operative legate anche ad eventi sportivi (2 squadre di calcio militanti nella serie «B» ed una nella massima serie del torneo di pallavolo) nonché l'ampiezza e risalto di eventi di natura economica, sociale e culturale, impongono sforzi organizzativi importanti per garantire, sempre e comunque, l'ordine pubblico. Così pure le attività, relative alla trattazione, dei permessi di soggiorno (e tutti gli atti connessi) e della gestione
del Centro di identificazione ed espulsione ricadono solo ed esclusivamente sul personale della questura di Modena;
nel 2002 gli stranieri presenti a Modena erano circa 20.000 e gli agenti della questura, senza l'impegno gestionale del Centro di identificazione ed espulsione risultavano essere circa 70 unità in più rispetto alla pianta organica attuale. Tali differenze si accentuano notevolmente quando si presenta la necessità di attingere alle risorse finanziarie legate essenzialmente ai servizi di accompagnamento dei cittadini stranieri finalizzate alle espulsioni e che immancabilmente non vengono previste in fase di programmazione economica da parte del Dipartimento della pubblica sicurezza;
la questura di Modena ha sostenuto, nell'anno 2010, come documentano le rappresentanze sindacali, una spesa di oltre 80.000 euro per missioni ordinarie (risorse utilizzate per pagare servizi comandati a livello periferico) e altrettante per missioni straordinarie (risorse utilizzate per servizi comandati dal dipartimento della polizia di Stato - essenzialmente servizi di accompagnamento - per un importo complessivo di 165.000 euro a fronte di uno stanziamento di 20.000 euro, 15.000 per missioni ordinarie e 5.000 straordinarie) dovendo poi provvedere ad effettuare, nel corso del secondo semestre 2010, uno stanziamento supplementare di 75.000 euro;
lo stanziamento, purtroppo, non è servito a coprire il totale dei servizi espletati nell'anno 2010, lasciando uno «scoperto» di circa 60.000 euro. Per cui il personale della questura di Modena dal settembre 2010 non percepisce, sempre in base a quanto evidenziano le organizzazioni sindacali, il compenso per servizi resi da oltre 8 mesi. Stessa situazione, se non più critica, si evidenzia per l'anno in corso dove sono stati stanziati solamente 12.000 euro per il primo semestre, con ben due specifiche: la prima che i fondi per l'anno 2011 non potranno essere utilizzati per coprire le spese effettuate nel 2010; la seconda che la previsione per gli stanziamenti per il secondo semestre sarà con molta probabilità inferiore a quello del primo semestre;
nel febbraio del 2009 il Sottosegretario di Stato per l'interno, Alfredo Mantovano, incontrando una delegazione composta dal sindaco di Modena, da esponenti dei comitati per la sicurezza, consiglieri comunali e parlamentari, ha riconosciuto, a fronte della richiesta di vedere assegnati i 25 agenti promessi dal precedente Governo con la stipula del «patto per Modena» del luglio 2007, che mettendo insieme tutte le forze dell'ordine la pianta organica è sguarnita di oltre 100 unità;
inoltre, i tagli lineari apportati con gli ultimi provvedimenti del Governo anche nel comparto sicurezza, assieme ad una drastica riduzione del personale hanno lasciato le forze di polizia prive di risorse minime indispensabili per il funzionamento ordinario, straordinario e per l'ammodernamento delle loro dotazioni -:
se il Ministro non ritenga che la questura di Modena, in ragione della documentata oggettiva rilevanza, numerosità e complessità dei compiti di istituto cui deve far fronte, necessiti di un consistente rafforzamento in termini di risorse economiche e di organico delle forze dell'ordine presenti sul territorio;
quali iniziative intenda adottare per garantire un'adeguata copertura dell'organico delle forze di polizia presenti nella città di Modena, anche richiamando quanto già previsto nel patto sottoscritto dal Governo nel luglio del 2007, e soprattutto nello spirito del rinnovato Patto di recente ufficializzato alla presenza del Ministro interrogato tra il prefetto e il sindaco;
se non ritenga urgente rivedere gli stanziamenti economici destinati alla questura di Modena, attualmente largamente insufficienti, al fine di rispondere ad un giusto a puntuale riconoscimento economico del lavoro prestato dal personale della polizia di Stato.
(3-01659)
il 5 settembre 2010 ad Acciaroli, frazione del comune di Pollica, il sindaco Angelo Vassallo veniva brutalmente assassinato;
l'agguato presentò fin da subito molti lati oscuri;
è in corso una indagine della magistratura;
sono state avanzate informalmente molte ipotesi, alcune delle quali inaccettabili;
oggi, a più di otto mesi di distanza, ancora non si conosce molto del tragico fatto di cronaca che ha devastato la famiglia Vassallo e un territorio come quello meraviglioso del Cilento -:
ferma restando l'autonomia della magistratura, quali iniziative di competenza si intendano assumere per assicurare mezzi idonei a supporto dell'azione investigativa in atto;
se il Governo conosca lo stato del controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine, e quali provvedimenti intenda prendere in proposito.
(5-04765)
nelle elezioni amministrative per il comune di Milano sono candidati diversi appartenenti alla polizia di Stato attualmente in servizio;
l'ordinamento dell'amministrazione della pubblica sicurezza (legge n. 121 del 1981) prevede che: «gli appartenenti alle forze di polizia candidati ad elezioni politiche o amministrative sono posti in aspettativa speciale con assegni dal momento dell'accettazione della candidatura per la durata della campagna elettorale»;
l'assistente capo Massimo Del Confetto è candidato per il comune di Milano nella lista «Milano al centro-Letizia Moratti sindaco» e all'interno della polizia di Stato si occupa di formazione del personale, anche nel periodo della campagna elettorale;
risulterebbe che tale Del Confetto contrariamente alla legge avrebbe continuato a svolgere i suoi corsi di aggiornamento professionale all'interno di una struttura della polizia di Stato;
risulterebbe che Del Confetto si sia fatto consegnare dai suoi corsisti appartenenti alla polizia di Stato il proprio indirizzo e-mail per inviare materiale didattico;
tale indirizzario sarebbe stato utilizzato anche per l'invio di materiale elettorale del medesimo Del Confetto;
tale episodio è stato denunciato e stigmatizzato dal sindacato italiano appartenenti polizia in una lettera del 29 aprile 2011 al questore di Milano;
l'articolo 81 della suddetta legge n. 121 del 1981 stabilisce che gli appartenenti alle forze di polizia candidati, possono svolgere attività politica e di propaganda, al di fuori dell'ambito dei rispettivi uffici e in abito civile;
il consigliere comunale uscente Carmine Abagnale, sostituto commissario della polizia di Stato, ha fatto stampare un proprio opuscolo di propaganda elettorale dove lo stesso appare nella copertina con la propria impeccabile uniforme;
nella stessa copertina appare anche il simbolo ufficiale del comune di Milano, nella seconda pagina Abagnale appare ancora in uniforme accanto ad una volante della polizia dietro il cui parabrezza risulta ben esposta l'inconfondibile paletta segnaletica con la scritta «polizia di Stato»;
il sostituto direttore dei ruoli tecnici della polizia di Stato a Milano, Vincenzo Italiano, è in servizio presso la zona telecomunicazioni
Lombardia quale amministratore di rete presso il centro elaborazioni dati della questura di Milano;
consta altresì all'interrogante che lo stesso Italiano avrebbe trasmesso centinaia di e-mail di propaganda elettorale apparentemente utilizzando strutture della questura fino a bloccare il server della stessa -:
se tali fatti corrispondano a verità;
se il Governo non rilevi in tali fatti comportamenti di rilevanza disciplinare ed eventualmente passibili di denuncia al giudice penale;
quali provvedimenti siano già stati adottati dal questore e dal prefetto di Milano e quali provvedimenti si intendano assumere.
(5-04775)
la nota prot. 798/11 S.N. del 14 maggio 2011, indirizzata al «Capo della Polizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurezza - Prefetto Antonio Manganelli, a firma del Segretario Generale del COISP - Coordinamento per l'indipendenza sindacale delle forze di polizia, Franco Maccari, ha come oggetto "Abusi e tagli selvaggi agli straordinari."»;
nella predetta nota, che gli interroganti ritengono di dover riportare integralmente affinché ne rimanga traccia negli atti parlamentari, si legge: «Preg.mo signor Capo della polizia, l'articolo 16 dell'Accordo Nazionale Quadro, sottoscritto il 31 luglio 2009, statuisce, al comma 5, che "entro il mese di febbraio di ciascun anno presso il Dipartimento della pubblica sicurezza si tiene un incontro con una delegazione composta da un rappresentante per ciascuna delle OO.SS. maggiormente rappresentative e firmatarie del presente Accordo sui criteri di massima concernenti le modalità di ripartizione del monte ore di lavoro straordinario" e che "a partire dal secondo anno, nell'incontro può, altresì, riscontrarsi l'andamento del ricorso alle ore di lavoro straordinario nell'anno precedente, anche con riferimento alle quote utilizzate per lo straordinario programmato". Giova sottolineare che le previsioni dell'articolo 16 co. 5 nascono, in sede di redazione dell'ANQ, dall'impegno, da parte dell'amministrazione, di avviare una stagione di maggiore trasparenza nella gestione del lavoro straordinario. In conseguenza della norma sopra ricordata, in data 2 febbraio 2011 si è tenuto una prima riunione interlocutoria tra l'Amministrazione e le OO.SS. durante la quale è stato sottolineato da entrambe le parti come l'incontro costituisse l'inizio di un percorso che doveva verificare gli attuali criteri di ripartizione del monte ore straordinario, valutarne gli effetti e l'efficacia ed eventualmente individuare e definire nuovi criteri più rispondenti ed efficaci in un ottica di valorizzazione organizzativa e funzionale degli uffici, del personale e dell'attività di polizia. La riunione è stata quindi aggiornata ad un successivo incontro, non ancora programmato dal Dipartimento nonostante le continue sollecitazioni da parte del COISP, durante il quale dovranno essere forniti i dati necessari ad effettuare una analisi complessiva della situazione prima dell'inizio della discussione nel merito. Ciò premesso, comprenderà di certo, gent.mo signor Capo della polizia, lo sconcerto e l'amarezza di questa O.S. COISP nell'apprendere che in questi giorni, probabilmente approfittando della necessità di dover ridimensionare il monte ore di lavoro straordinario a causa degli scellerati tagli lineari imposti dal Governo, si sia anche provveduto ad una diversa ripartizione dello stesso, adottata unilateralmente, negando il ruolo che normativamente è stato riconosciuto al Sindacato. Ad alcune Questure il monte ore di lavoro straordinario è stato ridotto del 25 per cento ed anche più (un taglio pazzesco mai applicato prima), ad altre in misura minore ma comunque assolutamente consistente e
tale da compromettere l'operatività e l'efficienza della Polizia di Stato, vanificando il duro lavoro che i colleghi svolgono quotidianamente. La revisione del limite massimo individuale di lavoro straordinario applicato poi ai Dirigenti e Direttivi in servizio presso gli uffici di polizia sparsi su tutto il territorio, evidenzia una assoluta volontà di mortificare le centinaia di nostri colleghi che per garantire il regolare funzionamento dei vari uffici, dalle Questure alle Specialità, passando per le varie articolazioni del Dipartimento, da un lato sono costretti a sempre maggiore sacrifici e dall'altro vengono umiliati essendo costretti a lavorare obbligatoriamente sempre ben oltre il normale orario di lavoro giornaliero e per di più in gran parte (adesso ancor più) gratis! Lo straordinario reso dai poliziotti (di tutti i ruoli!) ha sempre costituito uno strumento imprescindibile grazie al quale la polizia di Stato è riuscita a garantire la sicurezza del Paese e dei cittadini. Eppure come abbiamo appena rappresentato, consta a questa O.S. che presso alcune sedi sia stata applicata una riduzione del monte ore di lavoro straordinario ben superiore a quello di qualsiasi taglio sinora applicato, ma anche che tale riduzione non sia stata applicata in maniera uniforme visto che addirittura per qualche sede, pure per i ruoli Direttivi di qualche sede, senza che ve ne fosse alcun bisogno come testimoniato dai carichi di lavoro, la riduzione del lavoro straordinario è stata fatta in misura assolutamente inconsistente oppure addirittura non c'è stata affatto così pure in alcuni casi il monte ore del lavoro straordinario è stato aumentato. Da una parte quindi sono stati fatti dei tagli selvaggi, dall'altra incrementi che in alcune situazioni non sono supportati da nessuna particolare esigenza. Si è deciso, in buona sostanza, di effettuare una ridistribuzione del monte ore di lavoro straordinario che non ha proprio tenuto in debita considerazione i reali carichi di lavoro di Uffici e Questure (numero di abitanti, indice di criminalità, ordine pubblico, emergenza immigrazione, ecc.) e, soprattutto, nel contempo si è deciso di fare un vero e proprio abuso, negando al Sindacato il proprio ruolo statuito dall'articolo 16 co. 5 dell'ANQ. Ebbene, preg.mo signor Capo della polizia, la previsione normativa specificata dall'articolo 16 comma 5 dell'ANQ è stata stracciata da un indicibile comportamento del Dipartimento che non può essere tollerato. La preghiamo pertanto, Signor Capo della polizia, di voler intervenire nei confronti dei Suoi collaboratori che hanno disposto quanto sopra, inibendo l'attuazione della sopra accennata volontà di denigrare le prerogative sindacali ed i diritti del personale, nonché di ignorare le reali esigenze degli Uffici di Polizia. La invitiamo inoltre a voler ordinare l'immediata riapertura del tavolo di confronto statuito dall'articolo 16 co. 5, più volte richiamato, dell'ANQ. Con sincera stima. Il Segretario Generale del Co.I.S.P.» -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali immediate iniziative intenda intraprendere per ristabilire l'osservanza delle norme e il dovuto rispetto per le prerogative proprie delle organizzazioni sindacali e in particolare del Co.I.S.P. e del personale della polizia di Stato.
(4-11974)