Allegato B
Seduta n. 535 del 14/10/2011


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AFFARI ESTERI

Interpellanza:

La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
il sequestro di persona in Italia è punito dall'articolo 605 del codice penale;
la pena per il suddetto reato è la reclusione da sei mesi a otto anni;
la pena è della reclusione da uno a dieci anni, se il fatto è commesso in danno di un ascendente, di un discendente o del coniuge;
la piccola Martina è stata nei fatti sequestrata dal padre, il signor Hassen Abdeljelidi, nazionalità tunisina, per farla vivere «Islamically correct»;
la bambina è sotto affido definitivo della madre in Italia;
al padre è stata revocata la patria potestà dal tribunale di Milano;
la bambina in Tunisia è stata affidata al padre in via provvisoria, con udienza di affido senza controparte italiana;
la bambina il 28 ottobre 2011 verrà con tutta probabilità affidata in via definitiva al padre, con la conseguenza di non ritorno in Italia;
la bambina è di nazionalità italiana e quindi soggetta alle regole ed alle norme dello Stato italiano;
il Governo transitorio tunisino non ha operato a giudizio dell'interpellante in maniera tale da agevolare il rientro della bambina in Italia;
non risulta agli atti la presenza di rappresentanze diplomatiche italiane all'udienza per l'affido provvisorio della bambina al padre -:
se non si ritenga di dover agire affinché vi sia una rappresentanza diplomatica italiana a Tunisi in grado e capace di far fronte alle mutate esigenze di tutela di cittadini italiani nel Paese, visto che oltre alla piccola Martina, sussistono altri sei casi di sequestro di minori italiani m Tunisia, che finora appaiono dimenticati.
(2-01235) «Sbai».

Interrogazione a risposta orale:

BINETTI, NUNZIO FRANCESCO TESTA, DE POLI, CALGARO e PEZZOTTA. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
domenica 16 ottobre, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura celebrerà, come ogni anno, la Giornata mondiale dell'alimentazione per commemorare l'anniversario della sua fondazione, avvenuta il 16 ottobre 1945;
il tema della Giornata mondiale dell'alimentazione scelto per il 2011 è «L'impatto dei prezzi sulla sicurezza alimentare». Fra il 2005 e il 2008, i prezzi


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mondiali degli alimenti di base hanno raggiunto i livelli più alti da 30 anni a questa parte. Negli ultimi 18 mesi del periodo considerato, il prezzo del mais è aumentato del 74 per cento mentre quello del riso è quasi triplicato, con un incremento complessivo del 166 per cento;
sono scoppiate rivolte del pane in più di 20 Paesi. La stampa ha sentenziato la fine del cibo a buon mercato. Gli economisti ritengono che queste oscillazioni dei prezzi, verificatesi dal 2006, potrebbero ripetersi anche nei prossimi anni. In altre parole, sembra che si sia instaurata una tendenza alla volatilità (questo il termine tecnico che descrive il fenomeno) dei prezzi degli alimenti. Proprio per attirare l'attenzione su questa tendenza e sulle possibili azioni da intraprendere per attenuare l'impatto sui più vulnerabili, il tema della Giornata mondiale dell'alimentazione 2011 è «Prezzi degli alimenti - dalla crisi alla stabilità»;
le fluttuazioni dei prezzi, in particolare quelle al rialzo, rappresentano la maggiore minaccia alla sicurezza alimentare nei Paesi in via di sviluppo. I più colpiti sono i poveri. Secondo la Banca mondiale, nel biennio 2010-2011 l'aumento dei costi degli alimenti ha spinto quasi 70 milioni di persone nella povertà estrema. A livello di Paesi importatori netti di prodotti alimentari, le impennate dei prezzi possono danneggiare i Paesi poveri aumentando i costi per importare il cibo destinato alla popolazione;
a livello individuale, quando i prezzi degli alimenti aumentano, le persone che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno sono costrette a saltare un pasto. Anche gli agricoltori sono vittime di questo fenomeno perché hanno assolutamente bisogno di prevedere, a mesi di distanza, il prezzo che raggiungeranno le coltivazioni al momento del raccolto. Se si prevedono prezzi elevati, piantano di più. Se si prevedono prezzi bassi, piantano meno, tagliando così i costi. Le rapide oscillazioni dei prezzi rendono più difficoltosa questa valutazione;
in questo contesto è opportuno ricordare che, oltre 195 milioni di bambini sotto i 5 anni sono malnutriti, e il 90 per cento di loro vive nell'Africa Subsahariana e nel Sud dell'Asia. Più di 20 milioni di bambini soffrono della forma più acuta e mortale di malnutrizione;
«i leader mondiali sono assorbiti dalla crisi finanziaria. Ma è proprio questo il momento di mandare un chiaro messaggio alle persone più vulnerabili. Questa crisi dai molteplici aspetti - dal cibo al carburante, dagli alloggi ai crediti - colpirà con forza tutti, ma per i 923 milioni di affamati essa ha aggravato la battaglia quotidiana per la sopravvivenza». (Josette Sheeran, Direttore Esecutivo del PAM, - Programma alimentazione mondiale -);
la malnutrizione gioca un ruolo considerevole nella mortalità infantile perché mina il sistema immunitario dei bambini i quali sono meno resistenti alla malattie infantili;
inoltre, la denutrizione contribuisce ad un terzo degli otto milioni di morti all'anno tra i bambini al di sotto dei 5 anni. La maggior parte dei danni causati dalla malnutrizione si sviluppano nei bambini prima del raggiungimento del secondo anno di età;
diete che non apportano la giusta quantità di energia, incluso proteine di alta qualità, i grassi essenziali, i carboidrati, insieme a vitamine e minerali, possono compromettere la crescita e lo sviluppo, aumentando il rischio di morte a causa di comuni malattie infantili o causare gravi conseguenze per la salute del bambino per tutta la durata della sua vita. I cereali arricchiti che vengono attualmente distribuiti come aiuti alimentari non rispettano questo standard minimo;
servono cibi fortificati per ottenere il massimo impatto nutritivo perché solo così è possibile davvero cambiare la vita dei bambini, ha detto Josette Sheeran, direttore esecutivo del PAM (Programma alimentazione mondiale). Tra i vari standard qualitativi richiesti, questi prodotti


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devono essere compatibili con la cultura alimentare locale e riproducibili nelle quantità necessarie localmente, oltre ad essere convenienti dal punto di vista dei costi nel lungo periodo;
negli ultimi 30 anni, dal 1980 a oggi, la quota degli aiuti ufficiali allo sviluppo destinata dai Paesi OCSE all'agricoltura è calata del 43 per cento. Probabilmente il sottofinanziamento protrattosi negli anni in agricoltura, sia nei Paesi ricchi che in quelli poveri, rappresenta la principale causa singola dei problemi che ci troviamo ad affrontare oggi;
le celebrazioni ufficiali italiane, promosse dal Ministero degli affari esteri, direzione generale per la cooperazione allo sviluppo, avranno luogo per affermare i princìpi che muovono l'azione del Governo italiano a sostegno delle attività svolte dalle Agenzie del polo agro-alimentare romano delle Nazioni Unite, in primis la FAO, e delle numerose amministrazioni pubbliche e private impegnate nella lotta alla fame, si svolgeranno dal 1o ottobre al 15 dicembre, a sostegno e promozione della Giornata mondiale dell'alimentazione -:
quali urgenti misure intenda attuare per individuare una soluzione a questo annoso problema che rischia di divenire sempre più grave: sul piano internazionale, per quanto riguarda gli aiuti alla cooperazione internazionale, e sul piano nazionale, per quanto riguarda le nuove povertà emergenti a livello di famiglie numerose, spesso immigrate recentemente.
(3-01889)

Interrogazione a risposta in Commissione:

RENATO FARINA. - Al Ministro per gli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
in data 12 ottobre l'agenzia di stampa Zenit riporta la seguente notizia: una bambina cristiana di 12 anni del Pakistan, figlia di uno spazzino di Shahdra, cittadina nei pressi di Lahore, è stata rapita da due uomini musulmani il 24 dicembre 2010, dopo essere stata adescata con l'inganno da un'amica; è stata picchiata e violentata per giorni; è stata costretta a firmare alcuni documenti che attestano la sua conversione e il matrimonio con uno dei suoi aguzzini, Muhammad Irfan; il 5 gennaio 2011 suo padre aveva presentato una denuncia contro ignoti e solo a settembre, otto mesi dopo la sua scomparsa, la bambina ha chiamato la sua famiglia da Tandianwalla, nel distretto di Faisalabad, a 190 chilometri da Lahore, dicendo di essere stata rapita ma di essere riuscita a fuggire. Tornata a casa, ha riferito al magistrato la sua storia, ma Muhammad Irfan ha presentato un certificato di matrimonio, grazie al quale anche l'accusa di stupro è decaduta. La bambina e i suoi genitori oggi si nascondono, e i militanti del Lashkar-e-Tayyaba stanno dando loro la caccia;
l'agenzia vaticana Fides, riportando la notizia dell'agghiacciante vicenda, spiega che la situazione della piccola vittima «è simile a quella di circa 700 fra bambine e ragazze cristiane e almeno 250 indù che ogni anno subiscono terribili violenze e abusi in Pakistan. I musulmani - riferiscono le fonti impegnate nella loro assistenza nel Punjab - le considerano oggetti, merce, le trattano come bestie; i rapitori e gli stupratori della bambina, indicano le fonti, sono liberi perché appartengono al gruppo radicale islamico Lashkar-e-Tayyaba (bandito per terrorismo). La polizia si è perfino rifiutata di ordinare una visita medica; il magistrato di zona ha registrato una denuncia a carico di alcuni uomini musulmani, ma non ha disposto misure restrittive nei loro confronti; la polizia ha invitato i genitori della bambina a consegnare la ragazza al "marito legale" in caso contrario, potrebbero subire un procedimento penale»;
fonti di Fides indicano che il matrimonio sotto i 16 anni è illegale, se questo fosse vero dimostrerebbe che il Governo, la magistratura e la polizia del Punjab cercano di coprire le malefatte dei gruppi radicali islamici e ne sono complici;


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Amarnath Motumal, avvocato e membro della ONG Commissione per i diritti umani del Pakistan, sostiene che ogni mese 20 ragazze indù sono rapite e convertite a forza -:
se il Governo sia conoscenza dei fatti descritti in premessa;
se e in quale maniera il Governo si sia attivato per la tutela della libertà religiosa in conseguenza dei gravi avvenimenti di cristianofobia in Paesi come il Pakistan, l'Irak, le Maldive, l'Egitto, evidenziati dall'interrogante in altri atti di sindacato ispettivo;
se non ritenga di dover assumere iniziative presso il Governo del Pakistan o presso gli organismi internazionali al fine di richiamare il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo e in particolare del diritto di libertà religiosa, dando attuazione agli impegni assunti a seguito dell'approvazione alla Camera dei deputati della risoluzione Mazzocchi e altri del 12 gennaio 2011 contro ogni forma di cristianofobia.
(5-05522)