Doc. XVIII, N. 63
COMMISSIONE X (ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
DOCUMENTO FINALE, A NORMA DELL'ARTICOLO 127 DEL REGOLAMENTO, SU:
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Strategia spaziale per l'Europa. COM(2016)705.
Approvato l'8 febbraio 2017
La X Commissione,
esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento della Camera dei deputati, la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni relativa a una Strategia spaziale per l'Europa (COM(2016)705);
preso atto degli elementi di conoscenza e valutazione acquisiti nel corso delle audizioni svolte sul documento;
premesso che:
la Strategia, adottata dalla Commissione europea in attuazione della novità introdotta dal Trattato di Lisbona (articolo 189 del TFUE), delinea quattro obiettivi strategici: massimizzare i vantaggi dello spazio per la società e l'economia europee, incoraggiando l'uso commerciale dei dati e dei servizi spaziali da parte del settore pubblico e privato; promuovere un settore spaziale europeo competitivo e innovativo sostenendo la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo delle competenze, soprattutto per le imprese innovative e le start-up; rafforzare l'autonomia dell'UE nell'accesso e nell'uso dello spazio in un ambiente sicuro e protetto; rafforzare il ruolo dell'Europa come attore globale, promuovendo, al contempo, la cooperazione internazionale;
in materia si registra un'accelerazione della competizione a livello internazionale; in particolare, sta emergendo un ruolo sempre più attivo di nuove potenze spaziali quali la Cina e l'India, in aggiunta agli Stati Uniti, alla Russia e al Giappone;
a fronte delle ingenti risorse attivate dalle potenze più attive, in Europa gli investimenti governativi nello spazio sono complessivamente di poco inferiori ai 10 miliardi di euro. L'ambizioso obiettivo che la Commissione europea si prefigge di collocare l'Europa in una posizione di leadership sconta, dunque, un limite nell'indisponibilità di finanziamenti adeguate a fronteggiare la concorrenza più agguerrita;
ciò nonostante, il fatturato dell'industria spaziale europea è valutato tra i 47 e i 54 miliardi di euro, con una quota di mercato del 21 per cento a livello mondiale qualificandosi come la seconda al mondo dopo quella statunitense, e il settore spaziale europeo, compreso quello della produzione e dei servizi, occupa oltre 230 mila professionisti;
l'Italia si colloca in una posizione di tutto rilievo nell'ambito europeo con un'industria spaziale che comprende circa 250 aziende e registra un fatturato complessivo di circa 1,6 miliardi di euro. Le quattro società principali (Avio, Selex ES, Telespazio e Thales Alenia Space Italia) impiegano il 78 per cento del totale della forza lavoro;
il nostro Paese presenta diversi punti di forza nei comparti delle telecomunicazioni e del posizionamento, della sicurezza, della salute, dei trasporti, delle tecnologie per radar, della tecnologie per la propulsione spaziale, dei sistemi per la rimozione di satelliti in orbita e della robotica e della logistica di volo. L'Italia è oggi una delle poche nazioni al mondo a disporre di una filiera di conoscenze e di prodotto pressoché completa nel settore spaziale che si contraddistingue per un'ampia gamma di applicazioni in ambito civile e militare, un forte posizionamento tecnico-scientifico internazionale, una proficua interazione tra ricerca di base, ricerca applicata e imprese;
l'Italia è attualmente il terzo finanziatore dell'Agenzia spaziale europea (ESA) dopo la Germania e la Francia;Pag. 3
al Consiglio ministeriale dell'ESA dell'1 e 2 dicembre 2016, l'Italia ha confermato le sue priorità di politica industriale, tra cui il rafforzamento del programma dei lanciatori europei Vega, dove ha una posizione di leadership, l'estensione fino al 2024 della Stazione spaziale internazionale, il completamento del programma ExoMars. Particolare rilievo assume, poi, per il nostro Paese il programma IAP (Integrated Applications Promotion) di telecomunicazioni dell'ESA;
l'interesse del nostro Paese per le potenzialità di sviluppo e le opportunità di crescita degli investimenti e del fatturato delle imprese operanti nel settore spaziali è confermata dall'adozione, da parte del CIPE, nel dicembre del 2016, di un finanziamento di 349 milioni di euro per il Piano Stralcio Space Economy, definito dal Governo insieme all'Agenzia spaziale italiana, a valere sul Fondo di sviluppo e coesione. Il Piano Stralcio integra in un'unica azione di sistema un insieme di programmi di cooperazione multiregionali, prevalentemente focalizzati sul fronte della promozione dell'offerta di tecnologie, servizi e prodotti innovativi da parte di imprese e competenze di ricerca, con le linee prioritarie di intervento che agiscono in particolare sul lato della domanda innovativa, attraverso appalti pre-commerciali e appalti innovativi;
considerato che:
più in generale, la Commissione europea ha già manifestato concretamente la propria volontà di sostenere lo sviluppo dell'industria europea della sicurezza e della difesa alla luce dell'evoluzione degli scenari internazionali che registrano un più ridotto interesse degli Stati Uniti per l'Europa e la crescita di nuove sfide e minacce alla sicurezza dei nostri Paesi. Si tratta di un'opportunità irrinunciabile anche per l'industria europea e tanto più per un Paese come l'Italia a forte vocazione manifatturiera, che dal finanziamento di programmi di spesa a livello europeo potrà trarre risorse essenziali per potenziare la ricerca e l'innovazione e ampliare il fatturato in un comparto caratterizzato da un elevato contenuto tecnologico e con fortissime ricadute anche sul piano civile, stante il carattere duale che contraddistingue tipicamente le imprese del settore;
rilevata la necessità che il presente documento finale sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea, nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,
esprime una valutazione positiva
con le seguenti osservazioni:
a) per quanto concerne l'intenzione espressa dalla Commissione europea di aumentare le disponibilità finanziarie da attivare allo scopo di sostenere la ricerca, l'innovazione e la crescita delle imprese europee, si segnala l'esigenza di valutare tutte le opportunità che possono derivare da un più intenso utilizzo della BEI, la quale dispone di capacità e risorse non ancora interamente impiegate;
b) per quanto concerne i due «pilastri» della politica europea spaziale, consistente nelle attività condotte sotto l'ombrello comunitario e quelle condotte sotto ombrello ESA, si proceda a una sempre maggiore interazione sinergica al fine di aumentare l'efficacia dei programmi e il contenimento dei costi;
c) il crescente ricorso a regole di procurement basate sul criterio del best value for money appare per certi aspetti limitante e contraddicente la necessità di una corretta competizione che valorizzi le specializzazioni e le migliori esperienze maturate. Occorre, quindi, muoversi verso metodologie che valorizzino maggiormente gli aspetti tecnici e le competitività;
d) nell'ambito della cooperazione internazionale fra il Governo italiano, anche attraverso l'Agenzia spaziale italiana, con la Commissione ed ESA si continui ad operare con l'obiettivo comune di sostenere gli sviluppi della Strategia spaziale dell'Unione europea, avendo, però, particolare Pag. 4cura a livello nazionale di valutare complessivamente le iniziative preannunciate ed il loro svolgimento alla luce del ritorno per la nostra industria, della corrispondenza con i nostri interessi tecnico-scientifici e alla congruità con l'impegno finanziario sostenuto dal nostro Paese nell'ambito dell'Unione ed in specifico per il finanziamento dell'ESA;
e) operi il Governo con le controparti internazionali affinché nella scelta dei programmi e dei progetti da finanziare in via prioritaria siano comprese le specializzazioni su cui l'Italia è particolarmente attenta ed attrezzata ed allo stesso tempo, si operi affinché nell'organigramma e, in particolare per quanto concerne le figure apicali dell'ESA, l'Italia abbia garantita una presenza corrispondente al suo impegno finanziario – cosa che al momento appare discutibile – così come siano valorizzate le infrastrutture di ricerca sul territorio nazionale;
f) relativamente all'obiettivo di rafforzare il grado di autonomia europea nell'accesso e nell'utilizzo dello spazio in un contesto sicuro e protetto, particolare attenzione dovrà essere dedicata alla capacità dell'UE di proteggere l'integrità e l'operatività delle sue infrastrutture, dedicando risorse adeguate al rafforzamento della cybersecurity su cui in particolare gli Stati Uniti e Israele stanno conseguendo rilevantissimi progressi a tutto vantaggio dei rispettivi sistemi di ricerca e industriali.