XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Lunedì 2 dicembre 2013

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 2 dicembre 2013.

      Alfreider, Alli, Amici, Archi, Baldelli, Baretta, Berretta, Bindi, Bocci, Boccia, Michele Bordo, Brambilla, Bray, Brunetta, Caparini, Carrozza, Casero, Castiglione, Causin, Censore, Cicchitto, Costa, D'Alia, Dambruoso, De Girolamo, Dell'Aringa, Dellai, Di Battista, Di Gioia, Di Lello, Epifani, Fassina, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Franceschini, Galan, Gebhard, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Guidesi, Kyenge, La Russa, Legnini, Letta, Lombardi, Lorenzin, Lupi, Manciulli, Mannino, Merlo, Migliore, Mogherini, Moretto, Nicoletti, Orlando, Pes, Gianluca Pini, Pisicchio, Pistelli, Realacci, Sani, Sereni, Speranza, Tabacci, Valentini, Vitelli.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

      Alfreider, Amici, Archi, Baldelli, Balduzzi, Baretta, Berretta, Bindi, Bocci, Boccia, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Brambilla, Bray, Brunetta, Caparini, Capezzone, Carrozza, Casero, Castiglione, Causin, Censore, Cicchitto, Costa, D'Alia, Dambruoso, De Girolamo, Dell'Aringa, Dellai, Di Battista, Di Gioia, Di Lello, Luigi Di Maio, Epifani, Fassina, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Franceschini, Galan, Gebhard, Giachetti, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Guidesi, Kyenge, La Russa, Legnini, Letta, Lombardi, Lorenzin, Lupi, Manciulli, Mannino, Giorgia Meloni, Merlo, Migliore, Mogherini, Moretto, Nicoletti, Orlando, Pes, Gianluca Pini, Pisicchio, Pistelli, Ravetto, Realacci, Sani, Santelli, Sereni, Speranza, Tabacci, Valeria Valente, Valentini, Vitelli, Vito.

Trasmissioni dal Senato.

      In data 29 novembre 2013 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza i seguenti disegni di legge:
          S. 1120. – «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014)» (approvato dal Senato) (1865);
          S. 1121. – «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016» (approvato dal Senato) (1866).

      Saranno stampati e distribuiti.

Adesione di un deputato a una proposta di legge.

      La proposta di legge PELUFFO ed altri: «Disposizioni in favore della cooperazione internazionale allo sviluppo nel settore idrico» (232) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Braga.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

      A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

          II Commissione (Giustizia):
      BRUNO: «Delega al Governo per la riforma della disciplina sanzionatoria penale in materia di reati contro il patrimonio culturale» (1302) Parere delle Commissioni I, V, VII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento) e VIII;
      MICHELE BORDO: «Istituzione in Foggia di sezioni distaccate della Corte d'appello e della Corte di assise d'appello di Bari, nonché del tribunale per i minorenni» (1463) Parere delle Commissioni I, V e XI;
      MICHELE BORDO: «Modifiche all'articolo 25 del decreto legislativo 8 giugno 2001, n.  231, in materia di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di personalità giuridica, per il delitto di favoreggiamento personale riferito a reati riconducibili ad associazioni di tipo mafioso» (1464) Parere delle Commissioni I e X.

          VI Commissione (Finanze):
      FRANCO BORDO e PALAZZOTTO: «Ripristino dell'efficacia delle disposizioni dei commi 1093 e 1094 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n.  296, concernenti l'opzione per la determinazione del reddito su base catastale da parte delle società agricole» (1738) Parere delle Commissioni I, V, XIII e XIV.

          VII Commissione (Cultura):
      MICHELE BORDO: «Istituzione della soprintendenza per i beni archeologici della Puglia settentrionale» (1465) Parere delle Commissioni I, V e XI.

          XII Commissione (Affari sociali):
      FITZGERALD NISSOLI ed altri: «Modifiche alla legge 7 dicembre 2000, n.  383, in materia di attività delle associazioni di promozione sociale in favore delle comunità italiane all'estero» (1318) Parere delle Commissioni I, III (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento) e V.

Trasmissione dal Presidente del Senato.

      Il Presidente del Senato, con lettera in data 28 novembre 2013, ha comunicato che sono state approvate, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento del Senato, le seguenti risoluzioni:
          risoluzione della 14a Commissione (Politiche dell'Unione europea) sulla relazione della Commissione – Relazione annuale 2012 sui rapporti tra la Commissione europea e i Parlamenti nazionali (COM(2013) 565 final) (atto comunitario n.  4) e sulla relazione della Commissione – Relazione annuale 2012 in materia di sussidiarietà e proporzionalità (COM(2013) 566 final) (atto comunitario n.  5) (atto Senato Doc. XVIII, n.  28), che è trasmessa alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
          risoluzione della 2a Commissione (Giustizia) sulla proposta di regolamento del Consiglio che istituisce la Procura europea (COM(2013) 534 final) (atto Senato Doc. XVIII, n.  30), che è trasmessa alla II Commissione (Giustizia) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
          risoluzione della 2a Commissione (Giustizia) sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust) (COM(2013) 535 final) (atto Senato Doc. XVIII, n.  31), che è trasmessa alla II Commissione (Giustizia) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Sentenze della Corte costituzionale.

      La Corte costituzionale ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n.  87, copia delle seguenti sentenze che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, sono inviate alle sottoindicate Commissioni competenti per materia, nonché alla I Commissione (Affari costituzionali):
          con lettera in data 22 novembre 2013, sentenza n.  277 del 18 – 22 novembre 2013 (Doc. VII, n.  177), con la quale:
              dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 2 della legge della regione autonoma Sardegna 26 giugno 2012, n.  13 (Rimodulazione del quadro degli interventi regionali a sostegno delle politiche del lavoro e disposizioni in materia di contratti a termine);
              dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 3 della legge della regione autonoma Sardegna n.  13 del 2012;
              dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 1, della legge della regione autonoma Sardegna 13 settembre 2012, n.  17, recante «Finanziamento agli enti locali per il funzionamento dei Centri servizi per il lavoro (CSL), dei Centri servizi inserimento lavorativo (CESIL) e delle Agenzie di sviluppo locale e disposizioni varie»;
              dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 2, commi 1, 2, 3 e 5 della legge della regione autonoma Sardegna n.  17 del 2012;
              dichiara non fondate le questioni di legittimità dell'articolo 6, comma 1, della legge della regione autonoma Sardegna n.  17 del 2012, promosse, in riferimento agli articoli 117, terzo comma, e 81 della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri:
          alla XI Commissione (Lavoro);

          con lettera in data 22 novembre 2013, sentenza n.  278 del 18-22 novembre 2013 (Doc. VII, n.  178), con la quale:
              dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 28, comma 7, della legge 4 maggio 1983, n.  184 (Diritto del minore ad una famiglia), come sostituito dall'articolo 177, comma 2, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n.  196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), nella parte in cui non prevede – attraverso un procedimento, stabilito dalla legge, che assicuri la massima riservatezza – la possibilità per il giudice di interpellare la madre – che abbia dichiarato di non voler essere nominata ai sensi dell'articolo 30, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n.  396 (Regolamento per la revisione e la semplificazione dell'ordinamento dello stato civile, a norma dell'articolo 2, comma 12, della legge 15 maggio 1997, n.  127) – su richiesta del figlio, ai fini di una eventuale revoca di tale dichiarazione:
          alla II Commissione (Giustizia);

          con lettera in data 28 novembre 2013, sentenza n.  281 del 20-28 novembre 2013 (Doc. VII, n.  180), con la quale:
              dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 120, commi 1 e 2, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n.  285 (Nuovo codice della strada), come sostituito dall'articolo 3, comma 52, lettera a), della legge 15 luglio 2009, n.  94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), nella parte in cui si applica anche con riferimento a sentenze pronunziate, ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale, in epoca antecedente all'entrata in vigore della legge n.  94 del 2009;
              dichiara la manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell'articolo 120, commi 1 e 2, del decreto legislativo n.  285 del 1992, come sostituito dall'articolo 3, comma 52, lettera a), n.  94 del 2009 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), sollevata, in riferimento agli articoli 3 e 27, terzo comma, della Costituzione, dal Tribunale amministrativo regionale per l'Umbria:
          alla IX Commissione (Trasporti);

      La Corte costituzionale ha depositato in cancelleria le seguenti sentenze che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, sono inviate alle sottoindicate Commissioni competenti per materia, nonché alla I Commissione (Affari costituzionali):
          sentenza n.  279 del 9 ottobre – 22 novembre 2013 (Doc. VII, n.  179), con la quale:
              dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 147 del codice penale, sollevate, in riferimento agli articoli 2, 3, 27, terzo comma, e 117, primo comma, della Costituzione, quest'ultimo in relazione all'articolo 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, ratificata e resa esecutiva con la legge 4 agosto 1955, n.  848, dal tribunale di sorveglianza di Venezia e dal tribunale di sorveglianza di Milano:
          alla II Commissione (Giustizia);

          sentenza n.  282 del 20-28 novembre 2013 (Doc. VII, n.  181), con la quale:
              dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 1 della legge della regione Toscana 11 dicembre 2012, n.  74, recante «Modifiche alla legge regionale 23 marzo 2000, n.  42 (Testo unico delle leggi regionali in materia di turismo) in attuazione della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali e della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno», promossa, in riferimento all'articolo 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri:
          alla VII Commissione (Cultura).

Trasmissione dal Ministro dell'interno.

      Il Ministro dell'interno, con lettera del 26 novembre 2013, ha trasmesso una nota relativa all'attuazione data, per la parte di propria competenza, all'ordine del giorno Paolo RUSSO n.  9/1197/29, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 21 giugno 2013, concernente l'opportunità di attivare una procedura straordinaria di pattugliamento e monitoraggio per il contrasto del fenomeno dei roghi di materiale tossico in Campania.

      La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) competente per materia.

Trasmissione dal Ministro degli affari esteri.

      Il Ministro degli affari esteri, con lettera in data 28 novembre 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 9, comma 2, della legge 29 ottobre 1997, n, 374, la relazione – per la parte di propria competenza – sullo stato di attuazione della medesima legge, recante norme per la messa al bando delle mine antipersona, riferita al primo semestre del 2013 (Doc. CLXXXII, n.  3).

      Questa relazione è trasmessa alla III Commissione (Affari esteri), alla IV Commissione (Difesa) e alla X Commissione (Attività produttive).

Trasmissione dal Ministro della difesa.

      Il Ministro della difesa, con lettera in data 28 novembre 2013, ha trasmesso copia della nota aggiuntiva allo stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno 2014, prevista dall'articolo 12, comma 1, lettera c), del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n.  66.

      Questo documento è trasmesso alla IV Commissione (Difesa) e alla V Commissione (Bilancio).

Annunzio della trasmissione di atti alla Corte costituzionale.

      Nel mese di novembre 2013 sono pervenute ordinanze emesse da autorità giurisdizionali per la trasmissione alla Corte costituzionale di atti relativi a giudizi di legittimità costituzionale.

      Questi documenti sono trasmessi alla Commissione competente.

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

      La Commissione europea, in data 19, 28 e 29 novembre 2013, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
          Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n.  861/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 luglio 2007, che istituisce un procedimento europeo per le controversie di modesta entità e del regolamento (CE) n.  1896/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, che istituisce un procedimento europeo d'ingiunzione di pagamento (COM(2013) 794 final) e relativo documento di accompagnamento – Documento di lavoro dei servizi della Commissione – Sintesi della valutazione d'impatto (SWD(2013) 460 final), che sono assegnati in sede primaria alla II Commissione (Giustizia);
          Proposal for a Council implementing decision che autorizza la Polonia ad introdurre misure di deroga all'articolo 26, paragrafo 1, lettera a), e all'articolo 168 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto (COM(2013) 831 final), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);
          Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Verso l'eliminazione delle mutilazioni genitali femminili (COM(2013) 833 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite II (Giustizia) e XII (Affari sociali);
          Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio in merito all'attività esterna della BEI nel 2012 con una garanzia a carico del bilancio dell'Unione europea (COM(2013) 834 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
          Proposta di regolamento di esecuzione del Consiglio che estende il dazio antidumping definitivo istituito dal regolamento di esecuzione (UE) n.  791/2011 del Consiglio sulle importazioni di alcuni tessuti in fibra di vetro a maglia aperta originari della Repubblica popolare cinese, alle importazioni di alcuni tessuti in fibra di vetro a maglia aperta spediti dall'India e dall'Indonesia, indipendentemente dal fatto che siano dichiarati o meno originari di tali paesi (COM(2013) 835 final) e relativo allegato (COM(2013) 835 – Annex 1), che sono assegnati in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);
          Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo – Risorse genetiche in agricoltura – dalla conservazione all'uso sostenibile (COM(2013) 838 final), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura);
          Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Relazione di sintesi relativa all'esercizio di monitoraggio e valutazione del programma di ricerca del fondo di ricerca carbone e acciaio (COM(2013) 845 final), che è assegnata in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive).

      Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 26 e 28 novembre 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n.  234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

      Tali atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dall'Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di cassazione.

      Il presidente dell'ufficio centrale per il referendum, presso la Corte di cassazione, con lettera in data 28 novembre 2013, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 13 e 32 della legge 25 maggio 1970, n.  352, un esemplare dell'ordinanza, emessa dall'Ufficio stesso in data 28 novembre 2013, con la quale si dichiara legittima la richiesta di referendum popolare abrogativo sul quesito individuato dalla seguente denominazione: revisione delle circoscrizioni giudiziarie e nuova organizzazione dei tribunali ordinari.

      Questo documento è depositato presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Comunicazione di nomine ministeriali.

      La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 28 novembre 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.  165, le seguenti comunicazioni concernenti il conferimento, ai sensi del comma 4 del medesimo articolo 19, di incarichi di livello dirigenziale generale nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze, che sono trasmesse alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio):
          comunicazione concernente il conferimento, al dottor Salvatore Bilardo, dell'incarico di ispettore generale capo dell'Ispettorato generale per la finanza delle pubbliche amministrazioni, nell'ambito del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato;
          alla dottoressa Maria Carone, l'incarico di direttore dell'Ufficio centrale del bilancio presso il Ministero dell'interno, nell'ambito del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato.

Richiesta di parere parlamentare su atti del Governo.

      Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con lettera in data 29 novembre 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 2, della legge 21 dicembre 1999, n.  508, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale recante regolamento di modifica del regolamento di cui al decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca 16 settembre 2005, n.  236, in materia di composizione, funzionamento e modalità di nomina e di elezione dei componenti il Consiglio nazionale per l'alta formazione artistica e musicale (42).

      Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla VII Commissione (Cultura), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 22 dicembre 2013. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 12 dicembre 2013.

Atti di controllo e di indirizzo.

      Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di risposte scritte ad interrogazoni.

      Sono pervenute alla Presidenza dai competenti Ministeri risposte scritte ad interrogazioni. Sono pubblicate nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

MOZIONI FRATOIANNI ED ALTRI N. 1-00190, ZAMPA ED ALTRI N. 1-00156, GIANCARLO GIORGETTI ED ALTRI N. 1-00266, COSTA ED ALTRI N. 1-00267, TONINELLI ED ALTRI N. 1-00269, MARAZZITI ED ALTRI N. 1-00270 E PALESE ED ALTRI N. 1-00271 CONCERNENTI INIZIATIVE IN ORDINE ALLA DISCIPLINA DELL'INGRESSO, DEL SOGGIORNO E DELL'ALLONTANAMENTO DEI CITTADINI STRANIERI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA PROBLEMATICA DEI CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE

Mozioni

      La Camera,
          premesso che:
              l'articolo 10-bis del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, così come modificato dall'articolo 1, comma 16, lettera a), della legge 15 luglio 2009, n.  94, ha introdotto nell'ordinamento italiano il «reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato»;
              l'Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per non aver rispettato il principio del non-respingimento, contenuto nella convenzione di Ginevra del 1951;
              l'articolo 13 della Costituzione recita che «la libertà personale e inviolabile (...) non e ammessa forma alcuna di detenzione, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge»;
              a fronte del dettato costituzionale, tuttavia, nei centri di identificazione ed espulsione, quanto ha luogo è, a giudizio dei firmatari del presente atto di indirizzo, una vera e propria detenzione regolata da provvedimenti amministrativi, caratterizzata peraltro da pratiche disomogenee sul territorio e da sostanziali disparità di condizioni di trattenimento, in violazione del principio di uguaglianza;
              secondo i dati di Famiglia cristiana, che riprendono quelli elaborati dalla direzione generale della giustizia penale del Ministero della giustizia, paradossalmente, prima dell'introduzione del reato attualmente previsto e punito dall'articolo 10-bis del decreto legislativo n.  286 del 1998, il numero di espulsioni per coloro che si trovavano in Italia in maniera irregolare era addirittura maggiore: il 49 per cento nel 2003 contro il 28 per cento del 2012;
              secondo quanto riportato nel rapporto «Costi disumani. Spesa pubblica per il contrasto all'immigrazione irregolare» – redatto a cura dell'associazione Lunaria e, recentemente, presentato in sede di audizione dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica – dal 2005 al 2011 sono stati impegnati 143,8 milioni di euro in media all'anno per allestire, gestire, mantenere e ristrutturare il sistema dei centri (cda, cpsa, cara, cie). «In particolare per i CIE i dati identificabili negli avvisi pubblici per l'affidamento della loro gestione in base ai capitolato unico di appalto di gara del novembre 2008, portano a stimare i soli costi di funzionamento in almeno 25,1 milioni di euro l'anno, cui aggiungere i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria (non quantificabili con solo riferimento ai CIE), i costi per la sorveglianza dei Centri (non inferiori a 26,3 milioni l'anno), i costi di missione del personale di scorta che procede all'esecuzione dei rimpatri coatti (il cui costo medio annuale può essere stimato in 3,6 milioni di euro). I costi minimi sicuramente riconducibili al sistema di detenzione amministrativa nei CIE sono dunque pari ad almeno 55 milioni di euro l'anno»;
              i centri di identificazione ed espulsione (cie), istituiti dalla legge 6 marzo 1998, n.  40, e previsti dal testo unico sull'immigrazione (decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286), sono strutture di trattenimento degli stranieri in condizione di irregolarità, destinati all'espulsione;
              l'articolo 14 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, così come modificato dalla legge 30 luglio 2002, n.  189, cosiddetta legge «Bossi-Fini», prevede che «quando non sia possibile eseguire con immediatezza l'espulsione mediante accompagnamento», «il questore dispone che lo straniero sia trattenuto per il tempo strettamente necessario presso» il centro di identificazione ed espulsione, e che, quindi, tali strutture siano destinate al trattenimento, convalidato dal giudice di pace, dei cittadini stranieri extracomunitari irregolari e destinati all'espulsione;
              a far data dall'8 agosto 2009, con l'entrata in vigore della legge 15 luglio 2009, n.  94 (il cosiddetto pacchetto sicurezza), il termine massimo di permanenza degli stranieri in tali centri è passato da 60 giorni a 180 giorni complessivi, rafforzando così la loro natura di luoghi di permanenza obbligatoria e, nei fatti, di luoghi di detenzione amministrativa delle e dei migranti;
              secondo i dati forniti dalla polizia di Stato, nel 2012 erano 7.944 (7.012 uomini e 932 donne) i migranti trattenuti in tutti i centri di identificazione ed espulsione operativi in Italia. Di questi, solo la metà (4.015) sono stati effettivamente rimpatriati con un tasso di efficacia (rapporto tra rimpatriati e trattenuti) del 50,54 per cento. Rispetto al 2010, il rapporto tra i migranti rimpatriati rispetto al totale dei trattenuti nei centri di identificazione ed espulsione è cresciuto di appena il 2,3 per cento, mentre, rispetto al 2011, l'incremento del tasso di efficacia nei rimpatri è risultato addirittura irrilevante (+0,3 per cento);
              il citato articolo 14 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, al comma 2 dispone che in tali centri lo straniero è trattenuto «con modalità tali da assicurare la necessaria assistenza e il pieno rispetto della sua dignità»;
              l'articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n.  394, specifica che le modalità del trattamento nei centri di identificazione ed espulsione «devono garantire, nel rispetto del regolare svolgimento della vita in comune, la libertà di colloquio all'interno del centro e con visitatore proveniente dall'esterno, in particolare con il difensore che assiste lo straniero, e con i ministri di culto, la libertà di corrispondenza, anche telefonica, ed i diritti fondamentali della persona» e che in tali centri devono essere presenti «i servizi sanitari essenziali, gli interventi di socializzazione e la libertà di culto» e i «servizi predisposti per le esigenze fondamentali di cura, assistenza, promozione umana e sociale»;
              all'interno dei centri di identificazione ed espulsione si sono verificate gravi violazioni dei diritti umani, come denunciato sia da inchieste ed articoli di stampa, sia dalle associazioni di volontariato e dalle associazioni per la tutela dei diritti umani, tra le quali anche Amnesty International e Medici senza Frontiere, e fin dall'indagine interministeriale presentata dall'ambasciatore Staffan de Mistura nel 2007;
              sono numerosissimi gli atti di autolesionismo e tentativi di suicidio che sono stati anche denunciati da autorevoli organizzazioni impegnate nel campo dei diritti;
              in particolare, come risulta dall'indagine «Arcipelago CIE» realizzata tra febbraio 2012 e febbraio 2013 da Medici per i diritti umani (Medu) e pubblicata a maggio 2013, la struttura dei centri di identificazione ed espulsione è simile a quella dei centri di internamento. «L'inattività forzosa per prolungati periodi di tempo, in spazi angusti ed inadeguati, insieme all'incertezza sulla durata e l'esito del trattenimento, rendono il disagio psichico dei migranti uno degli aspetti più preoccupanti e di più difficile gestione all'interno dei centri»;
              da un punto di vista prettamente sanitario, le indagini di Medici per i diritti umani evidenziano, inoltre, che «in generale all'interno dei Centri di identificazione e di espulsione, non è previsto personale medico specialistico anche laddove sarebbe certamente necessario»;
              dalle visite effettuate da molti parlamentari nei centri di identificazione ed espulsione italiani sono emerse diverse criticità, prima fra tutte l'altissima compressione dei diritti fondamentali: pur in presenza di un titolo di detenzione solo amministrativo, ai fini dell'identificazione, dell'espulsione o del rimpatrio, si è riscontrata la presenza di persone private della libertà personale per lunghissimi periodi di tempo, impossibilitate a svolgere alcun tipo di attività ricreativa, lavorativa e formativa;
              l'assenza di un regolamento «comune» per tutti i centri di identificazione ed espulsione, presenti in Italia, e la presenza di soli regolamenti adottati dalle prefetture di competenza, determina un diverso grado di flessibilità nei diritti concessi, anche sulla base della diversa interpretazione delle «ragioni di sicurezza»;
              altro dato preoccupante è costituito dalla forte eterogeneità e promiscuità delle persone presenti all'interno dei centri di identificazione ed espulsione: vi si trovano persone che hanno a lungo risieduto legalmente in Italia e che, ad un certo punto, per le ragioni più diverse, hanno perso il permesso di soggiorno (cosiddetti overstayer); richiedenti asilo che hanno potuto presentare richiesta di protezione internazionale solo dopo essere giunti ai centri di identificazione ed espulsione e che, dunque, non sono stati trasferiti in un centro di accoglienza per richiedenti asilo; ex detenuti, a fine pena, che sono stati poi trasferiti nei centri di identificazione ed espulsione in attesa di identificazione o di rimpatrio, nonché numerose persone che sono state a lungo trattenute nei centri di identificazione ed espulsione, poi rilasciate e che, nuovamente fermate, vi rientrano;
              inoltre, è stata riscontrata all'interno dei centri di identificazione ed espulsione la presenza di persone coniugate con cittadini italiani e persone le cui condizioni di salute risultano incompatibili con il trattenimento, persino minori, nonostante le norme vigenti lo vietino;
              in particolare, ha destato preoccupazione la presenza nei centri di identificazione ed espulsione di un elevato numero di ex detenuti che, dopo aver scontato pene anche di diversi anni, vengono trattenuti per ulteriori lunghi periodi di tempo all'interno degli stessi, nonostante la direttiva interministeriale del 30 luglio 2007, dei Ministri pro tempore Amato e Mastella, stabilisca che, in linea con le indicazioni del rapporto «De Mistura», l'identificazione per detenuti debba avvenire in carcere, e non più negli allora centri di permanenza temporanea, da considerarsi come luoghi destinati più utilmente al riconoscimento di altri soggetti; si tratta di un riconoscimento che si presenta problematico e che richiede un considerevole impiego di forze dell'ordine, sia per gli impegnativi compiti di sorveglianza che per quelli di accompagnamento presso i tribunali competenti;
              tutti gli aspetti critici rilevati nel corso delle visite nei centri di identificazione ed espulsione da parte di delegazioni di parlamentari sono resi più gravi dall'allungamento del termine massimo di permanenza all'interno delle strutture che, senza riuscire a facilitare il problema dell'identificazione e dei rimpatri, ha finito per creare una sorta di limbo giuridico, caratterizzato dalla negazione di diritti, anche fondamentali, nel quale i trattenuti possono permanere fino a 18 mesi e al quale occorre urgentemente porre rimedio;
              incessanti sono ormai le rivolte da parte degli immigrati trattenuti per protestare contro le difficili condizioni e le gravi violazioni dei diritti umani fondamentali, come dimostrano da ultimo le rivolte al centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d'Isonzo;
              all'interno del centro di identificazione ed espulsione di Crotone si è anche verificata la morte di un immigrato, con conseguente chiusura dello stesso;
              nel giugno del 2012, in concomitanza con l'emersione di lacune strutturali che avevano portato alla chiusura del «Serraino Vulpitta» di Trapani e del «Malgrado tutto» di Lamezia Terme, nonché di gravi inadempienze contrattuali emerse in numerosi centri, la Ministra dell'interno pro tempore, Anna Maria Cancellieri, ha istituito una task-force, con il compito di analizzare la situazione in cui versano i centri di identificazione ed espulsione, relativamente agli aspetti di carattere normativo, organizzativo e gestionale, al fine di elaborare proposte normative atte a migliorare l'operatività dei centri di espulsione ed assicurarne l'uniformità di funzionamento a livello nazionale;
              in precedenza, nel luglio 2006, con decreto del Ministro dell'interno pro tempore, Giuliano Amato, venne istituita la commissione cosiddetta De Mistura, il cui citato rapporto fu depositato il 31 gennaio 2007;
              la commissione, istituita nel 2012 ha visto, quali componenti, esclusivamente funzionari del Ministero dell'interno; mentre la commissione del 2006 era composta sia da membri ministeriali, sia da appartenenti all'associazionismo (una commissione «mista»);
              la commissione De Mistura (del 2006) operò visitando tutti i centri, incontrando le prefetture, le questure, ascoltando le associazioni dei vari territori, gli enti locali e le persone trattenute; esaminò, inoltre, i documenti che le venivano sottoposti e raccolse direttamente migliaia di dati, anche attraverso l'utilizzo di apposite schede di rilevazione;
              la citata commissione già evidenziò la difficoltà a eseguire i provvedimenti di espulsione, ritenendo dunque che «l'approccio normativo complessivo ai fenomeno andrebbe profondamente modificato riconducendo l'espulsione alla sua natura di provvedimento necessario da applicarsi come ultima ratio, laddove tutte le altre possibilità di regolarizzare si siano rivelate in concreto non possibili»;
              le conclusioni della commissione De Mistura non trovarono attuazione, né sembrano esser state considerate nell'impostazione dell'indagine del 2012. Le risultanze dei due rapporti appaiono estremamente diverse, così come le conclusioni: mentre la commissione De Mistura, dopo avere analizzato tutte le criticità presenti nei luoghi di detenzione amministrativa, concludeva per il «superamento» degli allora centri di permanenza temporanea ed assistenza attraverso il loro «svuotamento», la più recente task-force ha elaborato un «Documento programmatico» che, pubblicato solo ad aprile 2013, e quindi in fase di dimissione del Governo pro tempore, è volto ad implementare i centri di detenzione amministrativa, individuando le criticità prevalentemente imputabili a condotte delle persone trattenute;
              le soluzioni prospettate nel progetto di revisione del «sistema cie», tutto condensato in un rapporto di 27 pagine, più allegati (cosiddetto rapporto Ruperto), muove dal presupposto della necessità dei centri di identificazione ed espulsione e prevede numerose novità sia dal punto di vista amministrativo che da quello del funzionamento vero e proprio;
              in tal senso, in tale rapporto si coglie una sorta di ulteriore discostamento delle prassi e delle normative sul trattenimento amministrativo in Italia, rispetto alla direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, nota come «direttiva rimpatri»;
              ogni passo dello stesso, infatti, apre un elemento di problematicità: ad esempio, nel prendere atto del fatto che i centri di identificazione ed espulsione operano con capienza ridotta a causa del danneggiamento dei locali causato dai trattenuti, non si affronta il correlato tema per cui il forte ribasso dei corrispettivi previsti dalle convenzioni agli enti gestori ha portato alla diminuzione del personale degli stessi, nonché all'ulteriore abbassamento della qualità minima del sistema complessivo dei servizi con conseguenze anche gravi per le persone trattenute;
              nel rapporto si annuncia poi che molti immigrati senza documenti potranno essere rimpatriati con maggiore velocità utilizzando non i centri di identificazione ed espulsione, ma i centri di primo soccorso e accoglienza, che, con procedimenti spesso informali, comportano il rischio del ricorso alle espulsioni cosiddette collettive, in violazione degli accordi di Schengen, la cui pratica è da ritenersi altresì illegittima secondo l'articolo 4 del protocollo 4 allegato alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali;
              altro aspetto su cui il rapporto si sofferma molto è la necessità di prevenire e contenere gli atti di ribellione, isolando in appositi spazi i rivoltosi e addirittura i «potenziali» rivoltosi, prevedendo celle speciali in carceri speciali;
              sul tema la sentenza del tribunale di Crotone 12 dicembre 2012, n.  1410, ha stabilito che i protagonisti della rivolta nel centro di identificazione ed espulsione di Crotone – i quali, saliti sul tetto della struttura, hanno lanciato alcuni oggetti contundenti contro le forze dell'ordine – non sono colpevoli di danneggiamento e offesa a pubblico ufficiale in quanto agirono per «legittima difesa» e la reazione degli stranieri alle «offese ingiuste» è da considerarsi proporzionata; il giudice ha infatti ritenuto che, nel caso dei centri di identificazione ed espulsione, si tratta di «strutture – nel loro complesso – ai limite della decenza, intendendo tale ultimo termine nella sua precisa etimologia, ossia di conveniente alla loro destinazione: che è quella di accogliere essere umani. E, si badi, esseri umani in quanto tali, e non in quanto stranieri irregolarmente soggiornanti sul territorio nazionale per cui lo standard qualitativo delle condizioni di alloggio non deve essere rapportato al cittadino straniero irregolare medio (magari abituato a condizioni abitative precarie), ma al cittadino medio, senza distinzione di condizione o di nazionalità o di razza»;
              da ultimo, il caso Alma Shalabayeva ha evidenziato che, secondo quanto dichiarato dal presidente Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica, in un articolo pubblicato su L'Unità del 17 luglio 2013, «accade che la politica dei respingimenti venga praticata con brutale efficienza nei confronti di migliaia di anonimi immigrati e richiedenti asilo» e che, dunque, tale caso istituzionale «potrebbe rappresentare l'occasione per ripensare a fondo la materia e per interrogarsi, in particolare, sulla legittimità di queste forme di rimpatrio: quante espulsioni espongono lo straniero al rischio di trattamenti illegali e crudeli?»,

impegna il Governo:

          a ripensare radicalmente l'attuale sistema di detenzione amministrativa, ingiustificabile e ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo illegittimo in uno Stato di diritto, e che risulta, peraltro, inefficace per quanto attiene all'effettività dei provvedimenti di espulsione, inutilmente costoso ed altamente lesivo dei diritti umani fondamentali;
          ad assumere iniziative per riformare l'intera disciplina dell'ingresso, del soggiorno e dell'allontanamento dei cittadini stranieri;
          ad ampliare i canali di ingresso regolare, a garantire l'ingresso per la ricerca di lavoro, anche per contrastare il grave fenomeno della tratta degli esseri umani, nonché ad introdurre meccanismi di regolarizzazione ordinaria;
          ad introdurre politiche migratorie atte a garantire effettive possibilità di inserimento sociale dei migranti.
(1-00190) «Fratoianni, Migliore, Pilozzi, Kronbichler, Daniele Farina, Sannicandro, Di Salvo, Piazzoni, Boccadutri, Costantino, Nicchi, Aiello, Palazzotto, Pellegrino».


      La Camera,
          premesso che:
              l'articolo 10-bis del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, «Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero», così come modificato dall'articolo 1, comma 16, lettera a), della legge 15 luglio 2009, n.  94, ha introdotto nel nostro ordinamento il «reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato»;
              tale reato, oltre che punire una condizione più che una condotta, in sede applicativa nei confronti dei migranti ha determinato la condanna dell'Italia da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo per non aver rispettato il principio del non respingimento, contenuto nella Convenzione di Ginevra del 1951;
              secondo i dati di Famiglia cristiana, che riprende quelli elaborati dalla direzione generale della giustizia penale del Ministero di giustizia, paradossalmente, nel periodo in cui non esisteva il reato sopra menzionato, il numero di espulsioni per coloro che si trovavano in Italia in maniera irregolare era addirittura maggiore: 49 per cento nel 2003 contro il 28 per cento del 2012;
              i centri di identificazione ed espulsione, istituiti dalla legge 6 marzo 1998, n.  40, e previsti dal testo unico sull'immigrazione (decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286), sono strutture di trattenimento degli stranieri in condizione di irregolarità, destinati all'espulsione;
              l'articolo 14 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, così come modificato dalla legge 30 luglio 2002, n.  189, cosiddetta legge Bossi-Fini, prevede che «quando non sia possibile eseguire con immediatezza l'espulsione mediante accompagnamento», «il questore dispone che lo straniero sia trattenuto per il tempo strettamente necessario presso» il centro di identificazione ed espulsione e che, quindi, tali strutture siano destinate al trattenimento, convalidato dal giudice di pace, dei cittadini stranieri extracomunitari irregolari e destinati all'espulsione;
              dall'8 agosto 2009, con l'entrata in vigore della legge 15 luglio 2009, n.  94 (cosiddetto pacchetto sicurezza), il termine massimo di permanenza degli stranieri in tali centri è passato da 60 giorni a 180 giorni complessivi, rafforzando così la loro natura di luoghi di permanenza obbligatoria, caratterizzandosi come luoghi di detenzione amministrativa dei migranti;
              secondo i dati forniti dalla Polizia di Stato, nel 2012 sono stati 7.944 (7.012 uomini e 932 donne) i migranti trattenuti in tutti i centri di identificazione ed espulsione operativi in Italia. Di questi solo la metà (4.015) sono stati effettivamente rimpatriati, con un tasso di efficacia (rimpatriati su trattenuti) del 50,54 per cento. Rispetto al 2010, il rapporto tra i migranti rimpatriati rispetto al totale dei trattenuti nei centri di identificazione ed espulsione è incrementato di appena il 2,3 per cento, mentre rispetto al 2011, l'incremento del tasso di efficacia nei rimpatri è risultato addirittura irrilevante (+0,3 per cento): si conferma, dunque, la sostanziale inutilità dell'estensione della durata massima del trattenimento ai fini di un miglioramento nell'efficacia delle espulsioni;
              il citato articolo 14 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, al comma 2, dispone che in tali centri lo straniero è trattenuto «con modalità tali da assicurare la necessaria assistenza e il pieno rispetto della sua dignità»;
              l'articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n.  394 specifica che le modalità del trattamento nei centri di identificazione ed espulsione «devono garantire, nel rispetto del regolare svolgimento della vita in comune, la libertà di colloquio all'interno del centro e con visitatore proveniente dall'esterno, in particolare con il difensore che assiste lo straniero, e con i ministri di culto, la libertà di corrispondenza, anche telefonica, ed i diritti fondamentali della persona» e che in tali centri devono essere presenti «i servizi sanitari essenziali, gli interventi di socializzazione e la libertà di culto» e i «servizi predisposti per le esigenze fondamentali di cura, assistenza, promozione umana e sociale»;
              all'interno dei centri di identificazione ed espulsione si sono verificate gravi violazioni dei diritti umani, come denunciato sia da inchieste ed articoli di stampa, sia dalle associazioni di volontariato e dalle associazioni per la tutela dei diritti umani, tra le quali anche Amnesty international e Medici senza frontiere, e fin dall'indagine interministeriale presentata dall'ambasciatore de Mistura nel 2007;
              in particolare, come risulta dall'indagine «Arcipelago CIE» realizzata tra febbraio 2012 e febbraio 2013 da Medici per i diritti umani e pubblicata a maggio 2013, la struttura dei centri di identificazione ed espulsione è simile a quella dei centri di internamento. «L'inattività forzosa per prolungati periodi di tempo, in spazi angusti ed inadeguati, insieme all'incertezza sulla durata e l'esito del trattenimento, rendono il disagio psichico dei migranti uno degli aspetti più preoccupanti e di più difficile gestione all'interno dei centri»;
              da un punto di vista prettamente sanitario, le indagini di Medici per i diritti umani evidenziano che: «In generale all'interno dei centri di identificazione ed espulsione non è previsto personale medico specialistico anche laddove sarebbe certamente necessario»;
              in una lettera indirizzata al Ministro dell'interno pro tempore, Anna Maria Cancellieri, e datata 11 luglio 2012, gli onorevoli Livia Turco e Roberto Zaccaria hanno riferito circa le visite ispettive, effettuate da parte di alcune delegazioni di parlamentari, all'interno di diversi centri di identificazione ed espulsione presenti sul territorio italiano nel corso del mese di giugno 2012, al fine di avere una conoscenza diretta delle condizioni di permanenza dei migranti trattenuti;
              dalle visite effettuate sono emerse diverse criticità e primariamente un'altissima compressione dei diritti fondamentali: pur in presenza di un titolo di detenzione solo amministrativo, ai fini dell'identificazione, dell'espulsione o del rimpatrio, si è riscontrata la presenza di persone private della libertà personale per lunghissimi periodi di tempo, impossibilitate a svolgere alcun tipo di attività ricreativa, lavorativa, formativa;
              l'assenza di un regolamento «comune» per tutti i centri di identificazione ed espulsione presenti in Italia e la presenza di soli regolamenti adottati dalle prefetture di competenza determinano un diverso grado di flessibilità nei diritti concessi, anche sulla base della diversa interpretazione delle «ragioni di sicurezza»;
              altro dato preoccupante è costituito dalla forte eterogeneità e promiscuità delle persone presenti all'interno dei centri di identificazione ed espulsione: vi si trovano persone che hanno a lungo risieduto legalmente in Italia e che, ad un certo punto, per le ragioni più diverse, hanno perso il permesso di soggiorno (cosiddetti overstayers); richiedenti asilo che hanno inoltrato la domanda dopo essere giunti al centro di identificazione ed espulsione e che, dunque, non sono stati trasferiti in un centro di accoglienza per richiedenti asilo; ex detenuti, a fine pena, che sono stati poi trasferiti nel centro di identificazione ed espulsione in attesa di identificazione o di rimpatrio; nonché numerose persone che sono state a lungo trattenute nei centri di identificazione ed espulsione, poi rilasciate e che, nuovamente fermate, vi rientrano;
              in particolare, ha destato preoccupazione la presenza nei centri di identificazione ed espulsione di un elevato numero di ex detenuti, che dopo aver scontato pene anche di diversi anni, vengono trattenuti per ulteriori lunghi periodi di tempo all'interno dei centri di identificazione ed espulsione, nonostante una direttiva interministeriale del 30 luglio 2007, degli allora Ministri Amato e Mastella, stabilisse che, in linea con le indicazioni dell'allora rapporto De Mistura, l'identificazione per i detenuti dovesse avvenire in carcere, e non più negli allora centri di permanenza temporanea, da considerarsi come luoghi destinati più utilmente al riconoscimento di altri soggetti. Riconoscimento che, comunque, si presenta problematico e che causa un considerevole impiego di forze dell'ordine, sia per gli impegnativi compiti di sorveglianza che per quelli di accompagnamento presso i tribunali competenti;
              tutte le criticità rilevate nel corso delle visite da parte di delegazioni di parlamentari, sono fortemente aggravate dall'allungamento del termine massimo di permanenza all'interno di un centro di identificazione ed espulsione, che, senza riuscire a facilitare il problema dell'identificazione e dei rimpatri, ha finito per creare una sorta di limbo giuridico, caratterizzato dalla negazione di diritti – anche fondamentali –, nel quale i trattenuti possono permanere fino a 18 mesi e al quale occorre urgentemente porre rimedio;
              nel giugno del 2012, in concomitanza con l'emersione di lacune strutturali che avevano portato alla chiusura del «Serraino Vulpitta» di Trapani e del «Malgrado tutto» di Lamezia Terme e di gravi inadempienze contrattuali emerse in numerosi centri, il Ministro dell'interno pro tempore, Anna Maria Cancellieri, ha istituito una task-force, con il compito di analizzare la situazione in cui versano i centri di identificazione ed espulsione, relativamente agli aspetti di carattere normativo, organizzativo e gestionale, al fine di elaborare proposte normative atte a migliorare l'operatività dei centri di espulsione ed assicurarne l'uniformità di funzionamento a livello nazionale;
              precedentemente, nel luglio 2006, con decreto dell'allora Ministro dell'interno, Giuliano Amato, venne istituita la Commissione De Mistura, il cui citato rapporto fu depositato il 31 gennaio 2007. Vale rilevare la diversa composizione delle due commissioni: la Commissione del 2012 è stata composta esclusivamente da funzionari del Ministero dell'interno, mentre la Commissione precedente era composta sia da membri ministeriali che da appartenenti all'associazionismo (una commissione «mista»);
              la Commissione De Mistura operò visitando tutti i centri, incontrando le prefetture, le questure, ascoltando le associazioni dei vari territori, gli enti locali e le persone trattenute; esaminò, inoltre, i documenti che le venivano sottoposti e raccolse direttamente migliaia di dati, anche attraverso l'utilizzo di apposite schede di rilevazione;
              le conclusioni della Commissione De Mistura non trovarono attuazione, né paiono esser state tenute a riferimento nell'impostazione dell'indagine 2012. Le risultanze dei due rapporti appaiono estremamente diverse, così come le conclusioni. Infatti, mentre la commissione De Mistura, dopo avere analizzato tutte le criticità presenti nei luoghi di detenzione amministrativa, concludeva per il «superamento» degli allora centri di permanenza temporanea e assistenza attraverso il loro «svuotamento», la più recente task-force ha elaborato un «documento programmatico», che, pubblicato solo ad aprile 2013, e quindi in fase di dimissione del Governo, è volto ad implementare i centri di detenzione amministrativa, individuando le criticità prevalentemente imputabili alla condotta delle persone trattenute;
              le soluzioni prospettate nel progetto di revisione del «sistema Cie», tutto condensato in 27 pagine, più allegati, muove dal presupposto della necessità dei centri di identificazione ed espulsione e prevede numerose novità, sia dal punto di vista amministrativo che del funzionamento vero e proprio;
              in tal senso, nel cosiddetto rapporto Ruperto, si coglie una sorta di ulteriore discostamento delle prassi e delle normative sul trattenimento amministrativo in Italia, rispetto alla direttiva 2008/115/CE del Parlamento e del Consiglio, nota come «direttiva rimpatri»;
              infatti, ogni passo del rapporto apre un elemento di problematicità: ad esempio, nel prendere atto del fatto che i centri di identificazione ed espulsione operano con capienza ridotta a causa del danneggiamento dei locali causato dai trattenuti, non si affronta il correlato tema per cui il forte ribasso dei corrispettivi previsti dalle convenzioni agli enti gestori ha portato ad una diminuzione del personale degli stessi;
              nel rapporto si annuncia poi che molti immigrati senza documenti potranno essere rimpatriati con maggiore velocità utilizzando non i centri di identificazione ed espulsione, ma i centri di primo soccorso e accoglienza, che, con procedimenti spesso informali, comportano il rischio del ricorso alle espulsioni cosiddette collettive - la cui pratica è da ritenersi illegittima secondo l'articolo 4 del protocollo 4 allegato alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali – in violazione gli stessi accordi di Schengen;
              altro aspetto su cui il rapporto si sofferma molto è la necessità di prevenire e contenere gli atti di ribellione, isolando in appositi spazi i rivoltosi e addirittura i «potenziali» rivoltosi, prevedendo celle speciali in carceri speciali;
              al riguardo, la sentenza 12 dicembre 2012, n.  1410, del tribunale di Crotone, ha stabilito che i protagonisti della rivolta nel centro di identificazione ed espulsione di Crotone – i quali, saliti sul tetto della struttura, hanno lanciato alcuni oggetti contundenti contro le forze dell'ordine – non sono colpevoli di danneggiamento e offesa a pubblico ufficiale in quanto agirono per «legittima difesa» e la reazione degli stranieri alle «offese ingiuste» è da considerarsi proporzionata. Il giudice ha, infatti, scritto che, nel caso dei centri di identificazione ed espulsione, si tratta di «strutture – nel loro complesso – al limite della decenza, intendendo tale ultimo termine nella sua precisa etimologia, ossia di conveniente alla loro destinazione: che è quella di accogliere essere umani. E, si badi, esseri umani in quanto tali, e non in quanto stranieri irregolarmente soggiornanti sul territorio nazionale; per cui lo standard qualitativo delle condizioni di alloggio non deve essere rapportato al cittadino straniero irregolare medio (magari abituato a condizioni abitative precarie), ma al cittadino medio, senza distinzione di condizione o di nazionalità o di razza»;
              da ultimo, il caso Alma Shalabayeva ha mostrato come, secondo quanto dichiarato dal Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica, in un articolo pubblicato su L'Unità del 17 luglio 2013, «accade che la politica dei respingimenti venga praticata con brutale efficienza nei confronti di migliaia di anonimi immigrati e richiedenti asilo» e come, dunque, tale caso istituzionale «potrebbe rappresentare l'occasione per ripensare a fondo la materia e per interrogarsi, in particolare, sulla legittimità di queste forme di rimpatrio: quante espulsioni espongono lo straniero al rischio di trattamenti illegali e crudeli?»,

impegna il Governo:

          a ripensare radicalmente l'attuale sistema di detenzione amministrativa, con l'obiettivo di limitarne al massimo la necessità e l'utilizzo:
              a) introducendo politiche migratorie atte a garantire effettive possibilità di ingresso regolare e di inserimento sociale;
              b) intervenendo sulla disciplina del periodo di permanenza, di modo che si eviti il trattenimento nei centri di identificazione ed espulsione di coloro che hanno bisogno di protezione sociale come le vittime di tratta, i minori, i richiedenti asilo o chi, nonostante un periodo di detenzione, non è stato identificato in carcere;
          fermo restando il diritto dello Stato di decidere chi e a quali condizioni possa permanere sul territorio nazionale, nonché di effettuare trattenimenti ai fini dell'identificazione e dell'espletamento delle procedure di rimpatrio, a:
              a) garantire che tali pratiche avvengano nel massimo della trasparenza e, soprattutto, del rispetto della dignità e dei diritti fondamentali della persona;
              b) rivedere il testo unico sull'immigrazione di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, al fine di rendere più accessibili le regolarizzazioni e gli ingressi legali e, in osservanza della direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, nota come «direttiva rimpatri», disciplinare il trattenimento solo come «estrema ratio»;
              c) rivedere gli aspetti di carattere normativo, organizzativo e gestionale dei centri di identificazione ed espulsione, anche attraverso il confronto con le istanze della società civile, al fine di migliorare l'operatività dei centri di espulsione ed assicurarne l'uniformità di funzionamento a livello nazionale.
(1-00156) «Zampa, Martella, Civati, Villecco Calipari, Murer, Mogherini, Madia, Cenni, Bellanova, Gozi, Grassi, Lenzi, Carra, D'Incecco, Tullo, Amoddio, Blazina, Incerti, Iori, Carlo Galli, Fabbri, Giuseppe Guerini, Porta, Garavini, Piccione, Cinzia Maria Fontana, Laforgia, Malpezzi, Marco Di Maio, Ghizzoni, Marzano, Pes, Gadda, Senaldi, Gribaudo, Cimbro, Gnecchi, Quartapelle Procopio, Velo, Lattuca, Moscatt, Tentori, Antezza, La Marca, Fiano, Capone, De Micheli, Chaouki, Beni».


      La Camera,
          premesso che:
              il «reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato» è stato introdotto nel 2009 dall'articolo 1, comma 16, lettera a), della legge 15 luglio 2009, n.  94, (cosiddetto pacchetto sicurezza) che ha modificato il testo unico delle disposizioni circa la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero (decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286) introducendovi l'articolo 10-bis;
              successivamente alla sua introduzione, nell'ordinamento italiano il reato di immigrazione clandestina è stato dichiarato legittimo anche dalla Corte costituzionale (sentenza n.  250 del 2010): come da consolidata giurisprudenza, il potere di disciplinare l'immigrazione rappresenta una prerogativa essenziale dello Stato in quanto espressione del controllo del territorio, in quanto la regolamentazione dell'ingresso e del soggiorno degli stranieri nel territorio dello Stato è «collegata alla ponderazione di svariati interessi pubblici, quali, ad esempio, la sicurezza e la sanità pubblica, l'ordine pubblico» (sentenze della Corte costituzionale n.  148 del 2008, n.  206 del 2006 e n.  62 del 1994);
              il reato di immigrazione clandestina vige anche in numerosi altri Stati europei, ad esempio in Francia, Germania e Gran Bretagna, talvolta con pene molto più severe e, pertanto, anche in sede europea, non vi è alcuna pronuncia che abbia dichiarato l'articolo 10-bis contrario a disposizioni comunitarie o internazionali;
              i centri di identificazione ed espulsione, così denominati con decreto-legge 23 maggio 2008, n.  92, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n.  125, e previsti dall'articolo 14 del testo unico sull'immigrazione (decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286), come modificato dall'articolo 12 della legge n.  189 del 2002, sono strutture destinate al trattenimento, convalidato dal giudice di pace, degli stranieri extracomunitari irregolari e destinati all'espulsione e si propongono di evitare la dispersione degli immigrati irregolari sul territorio e di consentire la materiale esecuzione, da parte delle forze dell'ordine, dei provvedimenti di espulsione emessi nei confronti degli irregolari;
              l'istituzione e l'operatività di tali centri sono del tutto in linea con quanto dispone e richiede l'Unione europea, poiché è la stessa direttiva 2008/115/CE («direttiva rimpatri») a prevede, agli articoli 15 e 16, il «trattenimento» «in appositi centri di permanenza temporanea» «per il tempo necessario all'espletamento diligente delle modalità di rimpatrio» e ad imporre agli Stati membri, tra cui l'Italia, l'adozione di «norme chiare, trasparenti ed eque per definire una politica di rimpatrio efficace quale elemento necessario di una politica d'immigrazione correttamente gestita»;
              nonostante la normativa europea, risulta però che in Italia dei dodici centri per l'identificazione ed espulsione ne siano stati chiusi sei, di cui ultimo quello di Gradisca d'Isonzo, a causa dei danneggiamenti e delle rivolte che, periodicamente, vengono innescate dai clandestini ospitati ed in attesa di espulsione e, sempre secondo quanto si apprende dai dati pubblicati dal Ministero dell'interno, che la capienza dei centri di identificazione ed espulsione è stata ridotta almeno in quattro dei sei istituti rimasti aperti;
              è evidente che la chiusura dei centri di identificazione ed espulsione comporta, di conseguenza, un insufficiente numero di posti disponibili rispetto al numero dei clandestini presenti sul nostro territorio e in continuo arrivo a causa di politiche lassiste di questo Governo in tema di immigrazione (pare, infatti, che siano oltre 40 mila gli immigrati entrati clandestinamente e sbarcati sulle coste italiane nel 2013), ma soprattutto – circostanza che pone l'Italia non solo in contrasto con la normativa europea ma anche con le politiche degli altri Stati europei in questo momento – la mancata esecuzione dei rimpatri dei clandestini;
              infatti, a fronte di una massiccia immigrazione clandestina e per l'inerzia delle istituzioni comunitarie – che, come noto, hanno nel tempo avocato a sé sempre più competenze in materia di immigrazione, rivelando però sempre più l'incapacità di apprestare in tempi brevi effettivi strumenti di controllo del fenomeno - recentemente in altri Stati europei i Governi hanno cominciato a predisporre misure sempre più severe in materia di contrasto all'immigrazione clandestina, come ad esempio in Gran Bretagna dove il Premier David Cameron ha annunciato che, a partire dall'inizio del 2014, applicherà una severissima politica restrittiva ai sussidi pubblici per l'immigrazione, bloccherà i servizi di assistenza sanitaria gratuita a quegli stranieri che non sono in grado di dimostrare la loro permanenza regolare sul suolo britannico ed introdurrà sanzioni per chi offrirà un lavoro o una casa agli irregolari;
              in Italia la chiusura dei centri di identificazione ed espulsione, la mancata effettuazione delle espulsioni e, invece, operazioni come Mare Nostrum, non solo vanno in direzione completamente opposta alle politiche degli altri Paesi europei in questo momento, ma creano un sistema diversificato di cui i trafficanti di esseri umani approfittano, ed anzi alimentano, il traffico di esseri umani, potendo ora i trafficanti garantire a chi paga il viaggio verso l'Italia la certezza che arriverà sicuramente a destinazione senza venire fermato o rimpatriato;
              al di là degli studi e delle conclusioni delle diverse commissioni ministeriali, sostenere che una rigorosa legislazione interna scoraggia sicuramente i flussi migratori clandestini, e conseguentemente le tragedie come quella recente di Lampedusa, ha un preciso riscontro oggettivo: dopo l'entrata in vigore del reato di ingresso e soggiorno illegale ex articolo 10-bis del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, nell'anno 2010 gli sbarchi sono diminuiti dell'88 per cento, secondo i dati del Ministero dell'interno pubblicati a suo tempo, ma ora però non più disponibili sul sito, salvando così numerose vite umane e dando un duro colpo ai trafficanti di esseri umani che gestiscono, come è noto ormai a tutti, l'organizzazione di tali viaggi illegali;
              oltre al «trattenimento» nei centri di identificazione ed espulsione, necessario per procedere all'effettiva espulsione dei clandestini, sempre la direttiva cosiddetta rimpatri (direttiva 2008/115/CE) dispone altresì che «al fine di agevolare la procedura di rimpatrio si sottolinea la necessità di accordi comunitari e bilaterali di riammissione con i Paesi terzi»;
              mancando un'azione comune a livello comunitario, occorre, infatti, da parte dei Governi una continua cooperazione internazionale con i Paesi di origine per la stipula o il rinnovo di accordi sia con riguardo alle operazioni di controllo dei confini, soprattutto di quelli costieri, sia per velocizzare e agevolare le operazioni di rimpatrio dei clandestini; anche in questo caso, sono i numeri a dimostrare la validità di tale sistema: ad esempio, dal maggio 2009, a seguito dell'accordo stipulato dal Ministro dell'interno pro tempore Maroni tra l'Italia e la Libia, prima della guerra, il flusso di sbarchi di immigrati era quasi cessato, passando da 39.000 persone nel 2008 a 450 nel 2009;
              essendo il nostro un Paese europeo di confine, ove più difficile è il controllo delle frontiere, in gran parte marittime, dunque è più facile meta dei flussi migratori clandestini, non è pensabile, e nella grave congiuntura economica che si sta attraversando neanche sostenibile, che la gestione di tutto il problema dell'immigrazione, anche quando derivante da vere e proprie emergenze umanitarie a seguito di eventi bellici, sia a carico solo del sistema italiano;
              a livello comunitario, gli Stati non sono ancora riusciti a creare un sistema comune di asilo, come dimostra anche la vicenda della guerra in Libia: in tale occasione il Consiglio Giustizia Affari Interni (GAI) non volle inspiegabilmente applicare la direttiva 55/2001/CE, la quale disponeva la condivisione degli oneri e la redistribuzione sull'intero territorio europeo (burden sharing) delle persone in caso di fughe di massa ed emergenze umanitarie, come, appunto, innegabilmente stava accadendo in Libia;
              recentemente è stato modificato il regolamento di Dublino III, che vede l'Italia fortemente penalizzata quale Paese in gran parte costiero e di primo ingresso e, pertanto, competente all'accoglienza dei richiedenti asilo, ma ancora gli altri Stati non hanno voluto introdurre il principio del burden sharing,

impegna il Governo:

          a rafforzare l'attuale sistema di detenzione amministrativa, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo del tutto legittimo e in linea con le normative europee e di altri Stati, innanzitutto ripristinando quanto prima la funzionalità dei sei centri di identificazione ed espulsione di Gradisca d'Isonzo, Brindisi, Bologna, Crotone, Modena e Trapani Vulpitta, attualmente chiusi;
          a rendere effettivo il recepimento della direttiva 2008/115/CE («direttiva rimpatri»), procedendo in modo celere all'identificazione e al rimpatrio dei clandestini presenti sul territorio italiano, anche mediante il rinnovo e la stipula di accordi con i Paesi di origine;
          ad assumere iniziative per rafforzare e rendere effettiva l'intera disciplina dell'ingresso, del soggiorno e dell'allontanamento dei cittadini stranieri, così come previsto dal testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero (decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286);
          a scoraggiare qualsiasi forma di ingresso «facile» nel territorio italiano, che, come ben noto, non fa che rafforzare e incrementare il grave fenomeno della tratta degli esseri umani e, invece, ad adottare campagne di informazione sia nei Paesi di origine dei principali flussi migratori irregolari che nel nostro Paese, in cui vengano fornite precise informazioni circa la legislazione vigente nel nostro Paese in materia di ingresso e soggiorno irregolare, i rischi inerenti ai viaggi e i tassi di disoccupazione del mercato del lavoro italiano;
          ad attivarsi presso le istituzioni europee affinché venga introdotto il principio del burden sharing nelle politiche relative all'immigrazione e all'asilo, venga rivisto il regolamento di Dublino III e vengano rafforzate le misure di controllo e pattugliamento dei confini, soprattutto costieri;
          a procedere alla stipula e al rinnovo di accordi per il controllo delle acque territoriali con i Paesi di origine, ma soprattutto con quelli dove vengono organizzati i viaggi clandestini e, dunque, dove operano i trafficanti, al fine di scongiurare le partenze e le perdite di ulteriori vite umane.
(1-00266) «Giancarlo Giorgetti, Fedriga, Molteni, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Matteo Bragantini, Buonanno, Busin, Caon, Caparini, Grimoldi, Guidesi, Cristian Invernizzi, Marcolin, Gianluca Pini, Prataviera, Rondini».


      La Camera,
          premesso che:
              il problema del flusso migratorio sulle coste italiane, e di conseguenza europee, ha ormai raggiunto livelli di drammaticità insostenibili, sia in termini di vittime causate da affondamenti delle imbarcazioni utilizzate per il viaggio che in termini di gestione da parte dell'amministrazione statale dell'accoglienza, della permanenza ed eventualmente dell'espulsione dei clandestini;
              la cronaca quotidiana parla di disperati del mare, che, pur di sfuggire da una vita di violenze e privazioni nei loro rispettivi Paesi, non esitano ad affrontare massacranti viaggi in condizioni disumane su delle imbarcazioni che chiamare di fortuna risulta essere fuori luogo;
              l'ultima tragedia, in ordine di tempo, nel mare di Sicilia non può non indurre il Governo e l'apparato statale nel suo insieme ad agire, affinché vi sia un efficace e concreto impegno allo scopo di prevenire innanzitutto tragedie come quelle già raccontate e regolamentare sia l'approdo dei migranti nel nostro Paese che il loro soggiorno sul territorio, e più precisamente nei cosiddetti centri di identificazione ed espulsione, meglio noti come cie;
              le condizioni dei centri di identificazione ed espulsione costituiscono un ulteriore problema da affrontare con assoluta urgenza: l'aumento esponenziale degli ultimi tempi del flusso migratorio, in special modo dalle coste settentrionali dell'Africa, ha messo in evidenza il problema della capacità di accoglimento da parte di queste strutture delle migliaia di migranti che vi vengono trasferiti;
              un problema, questo dei centri di identificazione ed espulsione, con risvolti che vanno anche al di là della semplice gestione della questione della permanenza dei migranti: non bisogna dimenticare, infatti, che in passato molti sono stati gli episodi di violenza scoppiati all'interno dei centri di identificazione ed espulsione dovuti proprio al loro sovraffollamento, con pericolose ripercussioni anche sulla sicurezza dei cittadini residenti nelle adiacenze dei centri;
              affinché questi centri di accoglienza, e di conseguenza chi li gestisce, possano fornire un servizio dignitoso, seppur temporaneo, ai migranti, occorre intervenire sui criteri organizzativi e sui relativi finanziamenti, anche al fine di evitare eventuali ricadute negative sulle amministrazioni locali;
              occorre che lo Stato si assuma pienamente l'onere di sostenere finanziariamente il mantenimento e la gestione dei centri, in modo da assicurare una degna soluzione all'accoglimento dei migranti;
              ai fini di una corretta ed efficiente gestione dei centri, è necessario che il capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'interno operi con i poteri straordinari di cui all'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n.  225, che disciplina le ordinanze di protezione civile. In tal modo, il capo del dipartimento potrà disporre di adeguati poteri di intervento gestionale e finanziario sulle strutture;
              come già evidenziato e sottolineato in apertura di premessa a questa mozione, la sicurezza delle località adiacenti ai centri di accoglienza e delle popolazioni ivi residenti risulta essere uno degli aspetti più delicati della questione legata ai flussi migratori;
              nel complesso universo dei problemi legati ai flussi immigratori, non bisogna dimenticare due fattori altrettanto importanti ed essenziali ai fini di una possibile soluzione, ovvero l'integrazione dei migranti e lo sforzo che lo Stato deve assumersi, da una parte, per coinvolgere i Governi di appartenenza dei migranti ad adoperarsi per un controllo maggiore delle partenze effettuate dalle coste dei loro territori e, dall'altra, per sollecitare l'Unione europea a farsi carico di un problema che non può e non deve ricadere soltanto sulle spalle dell'Italia, che, per posizionamento geografico, è anche il Paese che maggiormente risente del flusso migratorio;
              per questi motivi, ai fini della politica di integrazione dei migranti, occorre che i permessi di soggiorno rilasciati siano effettivamente connessi ad un rapporto di lavoro già esistente, con la possibilità di prorogarlo per tutta la durata del già citato rapporto di impiego;
              soltanto in questo modo, è possibile giungere ad una seria ed efficace regolamentazione non solo dei flussi migratori, ma anche assicurare a chi arriva nel nostro Paese le condizioni di vita dignitose che non ha avuto nel suo,

impegna il Governo:

          a fare quanto in suo potere per dotare i centri di identificazione ed espulsione dei finanziamenti necessari per il loro corretto funzionamento e per la loro messa in sicurezza;
          ad assumere iniziative per fornire adeguati poteri di intervento organizzativo e finanziario al capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'interno, in modo da poter gestire al meglio i centri esistenti;
          ad incentivare le politiche di integrazione dei migranti, legando il conferimento di permessi di soggiorno a rapporti di lavoro già esistenti, con la possibilità di prorogarne gli effetti di pari passo con la durata del rapporto di lavoro medesimo;
          ad effettuare un lavoro di monitoraggio dei flussi migratori insieme ai Governi dei Paesi da cui maggiormente provengono le imbarcazioni, in modo da rallentare i flussi e prevenire le tragedie del mare causate dalle condizioni disumane di viaggio su imbarcazioni prive di qualsiasi requisito di idoneità;
          a sollecitare le autorità dell'Unione europea ad intervenire allo scopo di fornire un effettivo aiuto e sostegno ai Paesi, quali l'Italia, che sono maggiormente coinvolti ed interessati dai flussi migratori a causa della propria posizione strategica e centrale nel Mediterraneo.
(1-00267) «Costa, Dorina Bianchi, Alli, Tancredi».


      La Camera,
          premesso che:
              i centri di identificazione ed espulsione, istituiti dalla legge 6 marzo 1998, n.  40, e previsti dal testo unico sull'immigrazione (decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286), sono strutture di trattenimento degli stranieri in condizione di irregolarità e destinati all'espulsione;
              i centri di accoglienza per richiedenti asilo, in base al decreto del Presidente della Repubblica n.  303 del 2004, di cui al decreto legislativo 28 gennaio 2008, n.  25, sono strutture nelle quali viene inviato e ospitato, per un periodo variabile di 20 o 35 giorni, lo straniero richiedente asilo privo di documenti di riconoscimento o che si è sottratto al controllo di frontiera, per consentire l'identificazione o la definizione della procedura di riconoscimento dello status di rifugiato;
              l'articolo 14 del testo unico sull'immigrazione al primo comma dispone che: «Quando non è possibile eseguire con immediatezza l'espulsione mediante accompagnamento alla frontiera o il respingimento, a causa di situazioni transitorie che ostacolano la preparazione del rimpatrio o l'effettuazione dell'allontanamento, il questore dispone che lo straniero sia trattenuto per il tempo strettamente necessario presso il centro di identificazione ed espulsione più vicino, tra quelli individuati o costituiti con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Tra le situazioni che legittimano il trattenimento rientrano (...) anche quelle riconducibili alla necessità di prestare soccorso allo straniero o di effettuare accertamenti supplementari in ordine alla sua identità o nazionalità ovvero di acquisire i documenti per il viaggio o la disponibilità di un mezzo di trasporto idoneo»;
              secondo quanto riportato nel rapporto di Medici senza frontiere, in questi centri convivono «negli stessi ambienti vittime di tratta, di sfruttamento, di tortura, di persecuzioni, così come individui in fuga da conflitti e condizioni degradanti, altri affetti da tossicodipendenze, da patologie croniche, infettive o della sfera mentale, oppure stranieri che vantano anni di soggiorno in Italia, con un lavoro (non regolare), una casa e la famiglia o sono appena arrivati. Sono luoghi dove coesistono e s'intrecciano in condizioni di detenzione storie di fragilità estremamente eterogenee tra loro da un punto di vista sanitario, giuridico, sociale e umano, a cui corrispondono esigenze molto diversificate» (Al di là del muro, abstract, Medici senza frontiere – Missione Italia, 2010);
              secondo l'indagine realizzata tra febbraio 2012 e febbraio 2013 da Medici per i diritti umani (Medu), la struttura dei centri di identificazione ed espulsione è simile a quella dei centri di internamento. «I dispositivi di contenimento dei settori in cui si trovano effettivamente ristretti i migranti risultano poi essere dei recinti – assimilabili a grandi gabbie – che racchiudono spazi di dimensioni inadeguate ed eccessivamente oppressivi. (...) L'inattività forzosa per prolungati periodi di tempo, in spazi angusti ed inadeguati, insieme all'incertezza sulla durata e l'esito del trattenimento, rendono il disagio psichico dei migranti uno degli aspetti più preoccupanti e di più difficile gestione all'interno dei centri» (Arcipelago CIE – Sintesi – MEDU, maggio 2013);
              da un punto di vista prettamente sanitario, le indagini dei Medici per i diritti umani evidenziano che le criticità più diffuse sono: «difficoltà di accesso alle cure e alle prestazioni diagnostiche presso le strutture ospedaliere e i servizi sanitari presenti sul territorio; l'impossibilità di accesso ai centri del personale delle ASL; carente comunicazione tra i singoli CIE e tra i CIE e le carceri nei casi di trasferimento di trattenuti malati; carenza di personale medico specialistico (ad esempio psichiatrico e ginecologico) che sarebbe particolarmente necessario dato il contesto dei centri, reciproca sfiducia tra i trattenuti ed il personale sanitario con conseguente compromissione del rapporto medico-paziente; notevole discrezionalità tra i vari centri nella valutazione dell'idoneità sanitaria al trattenimento. (...) In generale all'interno dei CIE non è previsto personale medico specialistico anche laddove sarebbe certamente necessario»;
              a questo contesto a dir poco allarmante, va aggiunto che già nel 2008, in occasione della proroga del termine massimo di permanenza nei centri di identificazione ed espulsione da 60 a 180 giorni complessivi, si erano scatenate forti critiche in ambito giuridico. Come riportato nel rapporto di Medici per i diritti umani sopracitato: «non solo la proroga viene concessa o negata senza contraddittorio fra le parti, ma al giudice non è neppure concesso di modulare la durata del trattenimento prorogato (...). Ed allora appare evidente il contrasto con due parametri costituzionali: il diritto di difesa e la riserva di giurisdizione in materia di libertà personale, che già erano prospettabili quando il trattenimento era consentito nel limite di trenta giorni, prorogabili in altri trenta, ma che ora emergono con forza in ragione della triplicazione della durata della permanenza nei CIE e della genericità dei presupposti legittimanti le proroghe» (in G. Savio. La disciplina dell'espulsione e del trattenimento nei CIE: La condizione giuridica dello straniero dopo le recenti riforme della normativa in materia di immigrazione, Seminario ASGI-MD, settembre 2009);
              ciononostante, con decreto-legge 23 giugno 2011, n.  89, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n.  129, la durata massima del trattenimento nei centri di identificazione ed espulsione è stata ulteriormente prorogata fino ad un massimo di 18 mesi. Tale provvedimento, nel recepire la Direttiva europea 2008/115/CE (cosiddetta direttiva rimpatri), ne avrebbe stravolto il senso, visto che la normativa europea conferisce al trattenimento dello straniero ai fini del rimpatrio un carattere meramente residuale, mentre nell'ordinamento italiano tale misura è praticamente applicata come strumento ordinario di esecuzione delle espulsioni;
              inoltre, l'allungamento dei tempi del trattenimento nei centri di identificazione ed espulsione non ha fatto altro che peggiorare le condizioni dei migranti ed il loro malessere. Ciò risulterebbe da un sensibile incremento degli episodi di fuga nell'anno 2012 rispetto all'anno precedente;
              come riportato nel documento dell'Unione delle Camere Penali Italiane del 15 gennaio 2013 (Osservatorio Carcere - La sentenza di Crotone e la inumana realtà dei CIE): «il Giudice di Crotone il 12 dicembre 2012 ha assolto tre cittadini extracomunitari che avevano indetto una protesta all'interno del Cie Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto dal 9 al 13 ottobre, scardinando grate, finestre, ringhiere e rubinetterie, lampade e staccando intonaci, salendo sui tetti e lanciando i materiali indicati. Nella lunga ed articolata motivazione, peraltro contestuale, il Giudice monocratico finisce per ritenere giustificata la condotta dei trattenuti, stabilendo che essi abbiano agito per difendere i loro diritti fondamentali (alla libertà personale e alla dignità umana) da una iniqua ed ingiusta aggressione posta in essere. La violazione della libertà personale e della dignità umana sarebbe avvenuta per ed a causa della piena inosservanza delle norme nazionali e comunitarie che disciplinano il trattenimento dei cittadini stranieri. Inosservanza e violazione di norme riconducibile alla Pubblica amministrazione, intesa come Prefettura e Giudice di Pace, cui è rimessa l'ampia giurisdizione della materia e della libertà personale delle persone. Il Giudice monocratico ha ascoltato i racconti dei trattenuti, ha analizzato i provvedimenti amministrativi e dei Giudici di pace, ha esaurientemente richiamato la normativa comunitaria esistente ed ha disposto una ispezione del Cie. (...) Indipendentemente dalla soluzione giuridica, che però è consequenziale alle premesse, allo sviluppo argomentativo e all'amara realtà fotografata, quello che importa è soprattutto la coraggiosa ed impietosa critica rivolta alle nostre procedure amministrative, inadeguate e non conformi ai presupposti imposti dalla direttiva 115/2008, alla non effettività del controllo giurisdizionale, alla irrealizzabilità di una efficace la difesa tecnica e, non ultimo, alle condizioni inumane del trattenimento dei tre imputati e degli altri ospiti. Talmente ingiusti sono stati valutati - giuridicamente - i provvedimenti di trattenimento presso il Cie, tanto inefficace il controllo del Giudice di Pace, tanto inesistente lo spazio riconosciuto alla difesa e tanto deplorevoli le condizioni di trattenimento che il Giudice ha ritenuto la condotta di rivolta degli imputati scriminata dalla necessità di dover difendere i loro diritti fondamentali da un'ingiusta aggressione alle regole previste dall'ordinamento nazionale e sovrannazionale. (...) Appaiono in concreto non recepiti, e l'analisi dei singoli provvedimenti amministrativi dei tre imputati è impietosa, il principio di proporzionalità del trattenimento, quale misura da applicarsi nel caso in cui qualsiasi altra risulti inadeguata, ed il principio dell'obbligo motivazionale di tale scelta che dovrebbe rappresentare la extrema ratio. Il controllo giurisdizionale di quei provvedimenti, affidato al Giudice di pace, viene definito dal Giudice di Crotone «non effettivo»: avvisi senza nozioni tecniche, mancanza di traduzione degli atti, assenza di un interprete in una udienza altamente tecnica quale quella di convalida e difensori catapultati il giorno stesso in udienza senza la possibilità di conoscere adeguatamente il caso specifico e gli atti. (...) Le condizioni di permanenza sono state ritenute all'esito della ispezione posta in essere dal Giudice togato contrarie alla disposizione dell'articolo 14 decreto legislativo 286/1998 ed in palese violazione dei divieti sanciti dall'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (...)»;
              nel giugno 2012, il Ministro dell'interno ha istituito una commissione interna al dicastero per l'analisi della situazione dei centri di identificazione ed espulsione italiani. Le risultanze contenute nel documento programmatico appaiono molto diverse da quelle frutto dell'indagine svolta dalla commissione De Mistura istituita nel 2006. Quest'ultima, infatti, si espresse nel senso del superamento attraverso lo svuotamento degli allora centri di permanenza temporanea ed assistenza, mentre, come riportato dall'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione (Asgi) il documento programmatico è «volto ad incrementare i centri di detenzione amministrativa in nome dell'efficienza e del risparmio di spesa, individuando le criticità nella sola (o prevalente) condotta delle persone trattenute.» (Asgi, Il Documento programmatico sui CIE del Ministero dell'Interno: un pessimo programma di legislatura, 23 aprile 2013);
              l'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione critica apertamente il documento ministeriale, al punto da chiedere al Ministro dell'interno e alle istituzioni di non tenerne conto;
              secondo il monitoraggio di Lunaria, associazione di promozione sociale, per i centri di identificazione ed espulsione lo Stato affronta una spesa di 55 milioni di euro l'anno, e ciò a fronte di risultati evidentemente scarsi, visto che «su 169.126 persone transitate nei centri tra il 1998 e il 2012, sono state soltanto 78.081 (il 46,2 per cento del totale) quelle effettivamente rimpatriate»,

impegna il Governo:

          ad intervenire in modo strutturale e non emergenziale al fine di rendere omogeneo sul territorio italiano l'intervento di assistenza nei centri di identificazione ed espulsione e nei centri di accoglienza per richiedenti asilo, anche in relazione ai servizi di assistenza sanitaria ed alimentare, nel rispetto delle culture delle persone ospitate;
          ad assumere iniziative per riformare l'intera disciplina dell'ingresso, del soggiorno con eventuale inserimento lavorativo e della gestione dei flussi;
          a proporre, presso gli organi competenti in sede di Unione europea, che la problematica in questione contempli un'equa condivisione di oneri e destinazioni finali che siano distribuiti proporzionalmente sull'intero ambito territoriale comunitario, in riferimento anche ad un'efficace prevenzione dell'attività criminale, spesso connessa ai flussi migratori, in relazione alla tratta degli esseri umani;
          a razionalizzare le risorse impiegate nel settore al fine di evitare sprechi ed interventi inefficaci anche attraverso l'incremento del numero delle commissioni territoriali, soprattutto nelle zone di sbarco, per garantire il rispetto delle tempistiche del rilascio dello status di rifugiato;
          a verificare il rispetto dei termini stabiliti nei contratti pubblici d'appalto, all'uopo stipulati secondo i principi di trasparenza e massima diffusione dei relativi bandi di gara;
          a riferire l'esito dei sopralluoghi effettuati nelle strutture, pubblicando i relativi rapporti sul sito istituzionale del Ministero dell'interno.
(1-00269) «Toninelli, Dadone, D'ambrosio, Colonnese, Marzana, Lorefice, Simone Valente, Luigi Gallo, Frusone, Brescia, Colletti, Cozzolino, Fraccaro, Lombardi, Nuti, Dieni, Nesci».
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)


      La Camera,
          premesso che:
              l'articolo 10-bis del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, così come modificato dall'articolo 1, comma 16, lettera a), della legge 15 luglio 2009, n.  94, ha introdotto nel nostro ordinamento il «reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato»;
              istituiti dalla legge Turco-Napolitano (legge 6 marzo 1998, n.  40) e previsti dall'articolo 14 del Testo unico sull'immigrazione del 1998, come modificato dall'artico1o 13 della legge Bossi-Fini (legge 30 luglio 2002, n.  189), i Cie, anteriormente denominati centri di permanenza temporanea e assistenza (Cpta) o più brevemente (Cpt), si distinguono dalle strutture adibite all'accoglienza e al trattenimento degli immigrati per la loro finalità, in quanto sono stati creati per trattenere gli stranieri senza titolo di soggiorno e in attesa di espulsione, nei casi in cui non sia possibile l'esecuzione immediata della misura;
              l'articolo 14 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, così come modificato dalla legge 30 luglio 2002, n.  189, cosiddetta legge «Bossi-Fini», prevede che «quando non sia possibile eseguire con immediatezza l'espulsione mediante accompagnamento», «il questore dispone che lo straniero sia trattenuto per il tempo strettamente necessario presso» il Cie e che quindi tali strutture siano destinate al trattenimento, convalidato dal giudice di pace, dei cittadini stranieri extracomunitari irregolari e destinati all'espulsione;
              dall'8 agosto 2009, con l'entrata in vigore della legge 15 luglio 2009, n.  94 (cosiddetto pacchetto sicurezza), il termine massimo di permanenza degli stranieri in tali centri è passato da 60 giorni a 180 giorni complessivi; viene rafforzata così la loro natura di luoghi di permanenza obbligatoria, nonché di detenzione;
              secondo i dati forniti dalla Polizia di Stato, nel 2012 sono stati 7.944 (7.012 uomini e 932 donne) i migranti trattenuti in tutti i Cie operativi in Italia. Di questi solo la metà (4.015) sono stati effettivamente rimpatriati con un tasso di efficacia (rimpatriati su trattenuti) del 50,54 per cento. Rispetto al 2010, il rapporto tra i migranti rimpatriati rispetto al totale dei trattenuti nei Cie è incrementato di appena il 2,3 per cento, mentre rispetto al 2011, l'incremento del tasso di efficacia nei rimpatri è risultato addirittura irrilevante (+0,3 per cento): si conferma dunque la sostanziale inutilità dell'estensione della durata massima del trattenimento ai fini di un miglioramento nell'efficacia delle espulsioni;
              l'articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n.  394 specifica che le modalità del trattamento nei Centri di identificazione e di espulsione «devono garantire, nel rispetto del regolare svolgimento della vita in comune, la libertà di colloquio all'interno del centro e con visitatore proveniente dall'esterno, in particolare con il difensore che assiste lo straniero, e con i Ministri di culto, la libertà di corrispondenza, anche telefonica, ed i diritti fondamentali della persona» e che in tali centri devono essere presenti «i servizi sanitari essenziali, gli interventi di socializzazione e la libertà di culto» e i «servizi predisposti per le esigenze fondamentali di cura, assistenza, promozione umana e sociale»;
              come risulta dall'indagine «arcipelago Cie» realizzata tra febbraio 2012 e febbraio 2013 da Medici per i diritti umani (MEDU) e pubblicata a maggio 2013, la struttura dei Centri di identificazione e di espulsione è simile a quella dei centri di internamento. «L'inattività forzosa per prolungati periodi di tempo, in spazi angusti ed inadeguati, insieme all'incertezza sulla durata e l'esito del trattenimento, rendono il disagio psichico dei migranti uno degli aspetti più preoccupanti e di più difficile gestione all'interno dei centri»;
              da un punto di vista prettamente sanitario, le indagini MEDU evidenziano che «in generale all'interno dei Cie non è previsto personale medico specialistico anche laddove sarebbe certamente necessario». I servizi sanitari, erogati in tutti i centri direttamente dagli enti gestori, non sembrano garantire in modo adeguato il diritto alla salute: permangono ostacoli rilevanti nell'accesso alle cure specialistiche e agli approfondimenti diagnostici, dovuti essenzialmente alle caratteristiche di strutture chiuse al mondo esterno dei Cie;
              oltre all'assistenza sanitaria, gli enti gestori sono tenuti a fornire i servizi di mediazione linguistico – culturale, l'orientamento legale e il supporto socio-psicologico. Gli standard di erogazione di tali servizi sono apparsi non omogenei tra i vari centri e nel complesso insoddisfacenti;
              l'assenza di un regolamento «comune» per tutti i Cie presenti in Italia, e la presenza di soli regolamenti adottati dalle prefetture di competenza, determina un diverso grado di flessibilità nei diritti concessi, anche sulla base della diversa interpretazione delle «ragioni di sicurezza»;
              la popolazione ristretta nei Cie – ampiamente eterogenea per status giuridico e percorsi migratori – presenta un complesso di bisogni a cui tali centri non sono assolutamente in grado di rispondere in termini di strutture e servizi. Oltre a un cospicuo numero di migranti provenienti dal carcere, l'indagine ha rilevato la presenza delle seguenti tipologie di persone: migranti appena giunti in Italia; richiedenti asilo; cittadini comunitari; stranieri presenti da molti anni in Italia, spesso con famiglia, ma senza un contratto di lavoro regolare; immigrati con il permesso di soggiorno scaduto;
              in particolare, ha destato preoccupazione la presenza nei Centri di identificazione e di espulsione di un elevato numero di ex detenuti che, dopo aver scontato pene anche di diversi anni, vengono trattenuti per ulteriori lunghi periodi di tempo all'interno degli stessi, nonostante la direttiva interministeriale del 30 luglio 2007, dei Ministri pro tempore Amato e Mastella, stabilisca che, in linea con le indicazioni del rapporto «de Mistura», l'identificazione per detenuti debba avvenire in carcere, e non più negli allora Centri di permanenza temporanea, da considerarsi come luoghi destinati più utilmente al riconoscimento di altri soggetti; riconoscimento che si presenta problematico e che richiede un considerevole impiego di Forze dell'ordine, sia per gli impegnativi compiti di sorveglianza che per quelli di accompagnamento presso i tribunali competenti;
              altro aspetto su cui il rapporto si sofferma molto è la necessità di prevenire e contenere gli atti di ribellione, isolando in appositi spazi i rivoltosi e addirittura i «potenziali» rivoltosi, prevedendo celle speciali in carceri speciali: la grave carenza di spazi e attività ricreative all'interno dei Cie costituisce uno degli elementi che provoca maggior malessere tra i trattenuti. I drastici tagli nei bilanci a disposizione degli enti gestori, insieme al prolungamento dei tempi massimi di trattenimento a 18 mesi, hanno contribuito ad accrescere la tensione nei centri e a peggiorare ulteriormente le condizioni di vita dei trattenuti nel corso dell'ultimo anno;
              a questo proposito, appaiono quanto mai appropriate e attuali le considerazioni – risalenti al 2008 – contenute nel XVIII dossier statistico immigrazione di Caritas/Migrantes: «Proprio la prevista dilatazione della restrizione della libertà di movimento (estensione dei tempi massimi di trattenimento a 18 mesi, n.d.a.), tuttavia, forse rivela il vero intento della norma: introdurre una lunga carcerazione preventiva per pochi malcapitati, in modo che serva come monito e deterrente per altri. In realtà, e non solo in Italia, il contrasto dell'immigrazione irregolare ormai entrata sul territorio nazionale si muove secondo logiche casuali e crudeli [...]. In definitiva, gli immigrati effettivamente espulsi sono modeste percentuali, e non sono necessariamente i più pericolosi o parassitari»;
              la sentenza n.  1410 del 12 dicembre 2012 del tribunale di Crotone, ha stabilito che i protagonisti della rivolta nel Cie di Crotone – i quali, saliti sul tetto della struttura, hanno lanciato alcuni oggetti contundenti contro le Forze dell'ordine – non sono colpevoli di danneggiamento e offesa a pubblico ufficiale in quanto agirono per «legittima difesa» e la reazione degli stranieri alle «offese ingiuste» è da considerarsi proporzionata. Il giudice ha infatti scritto che, nel caso dei Cie, si tratta di «strutture – nel loro complesso – al limite della decenza, intendendo tale ultimo termine nella sua precisa etimologia, ossia di conveniente alla loro destinazione: che è quella di accogliere essere umani. E, si badi, esseri umani in quanto tali, e non in quanto stranieri irregolarmente soggiornanti sul territorio nazionale; per cui lo standard qualitativo delle condizioni di alloggio non deve essere rapportato al cittadino straniero irregolare medio (magari abituato a condizioni abitative precarie), ma al cittadino medio, senza distinzione di condizione o di nazionalità o di razza»;
              precedentemente, la stessa Corte costituzionale, nella sentenza 105 del 2001, ha rilevato che «Per quanto gli interessi pubblici incidenti sulla materia dell'immigrazione siano molteplici e per quanto possano essere percepiti come gravi i problemi di sicurezza e di ordine pubblico connessi a flussi migratori incontrollati, non può risultarne minimamente scalfito il carattere universale della libertà personale, che, al pari degli altri diritti che la Costituzione proclama inviolabili, spetta ai singoli non in quanto partecipi di una determinata comunità politica, ma in quanto esseri umani»;
              anche il relatore speciale delle Nazioni Unite per i diritti dei migranti, in un rapporto del 2010 denuncia in numerosi Stati l'uso sproporzionato della detenzione nella gestione dell'immigrazione, sottolineando come essa dovrebbe essere utilizzata solo come misura di ultima istanza;
              da ultimo, il caso Alma Shalabayeva ha mostrato come, secondo quanto dichiarato dal presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, in un articolo pubblicato su L'Unità del 17 luglio 2013, «accade che la politica dei respingimenti venga praticata con brutale efficienza nei confronti di migliaia di anonimi immigrati e richiedenti asilo» e come, dunque, tale caso istituzionale «potrebbe rappresentare l'occasione per ripensare a fondo la materia e per interrogarsi, in particolare, sulla legittimità di queste forme di rimpatrio,

impegna il Governo:

          a ripensare radicalmente gli attuali strumenti di gestione dell'immigrazione irregolare che risultano inefficaci (per quanto attiene all'effettività dei provvedimenti di espulsione), inutilmente costosi ed altamente lesivi dei diritti umani fondamentali;
          ad assumere iniziative per riformare l'intera disciplina dell'ingresso, del soggiorno e dell'allontanamento dei cittadini stranieri, riducendo a misura eccezionale, o comunque del tutto residuale, il trattenimento dello straniero ai fini del suo rimpatrio;
          ad assumere iniziative normative per abrogare, in particolare, le norme del Testo unico sull'immigrazione (decreto legislativo n.  286 del 1998) che penalizzano l'ingresso e il soggiorno irregolare, vale a dire il cosiddetto «reato di clandestinità», fermo restando il diritto del Paese, secondo le norme vigenti, all'espulsione come sanzione amministrativa quando non esistano i requisiti per il soggiorno regolare o l'accoglimento dell'istanza di protezione internazionale;
          ad ampliare i canali di ingresso regolare, a tutelare l'ingresso per ricerca di lavoro, anche al fine di contrastare il grave fenomeno della tratta degli esseri umani, nonché a introdurre meccanismi di regolarizzazione ordinaria;
          ad introdurre politiche migratorie atte a garantite effettive possibilità di inserimento sociale dei migranti;
          a garantire ai profughi un'adeguata ospitalità presso centri appositi in cui sia garantita l'assistenza psicologica e legale;
          ad assumere iniziative per eliminare ogni restrizione e difficoltà al normale ingresso di associazioni umanitarie e organizzazioni non governative all'interno dei centri, al fine di umanizzare le condizioni di vita, sostenere un clima di collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, individuare e sciogliere eventuali problemi sociali non identificabili al momento dell'ingresso, favorite, laddove possibile, il reinserimento sociale, nonché prevenire tensioni.
(1-00270) «Marazziti, Santerini, Schirò».
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)


      La Camera,
          premesso che:
              immigrazione costituisce per l'Italia e l'Unione europea un fenomeno di rilevante significato sociale, con notevoli implicazioni sul piano demografico, economico, politico, culturale e antropologico, che richiede interventi strutturali e mirati a garantire anche la coesione sociale;
              in particolare nella scorsa legislatura, il Governo Berlusconi ha affrontato il tema nei suoi vari aspetti, senza rinunciare a politiche di accoglienza, sostegno e integrazione dell'immigrazione regolare, accompagnandole con misure di rigore, per massimizzare il suo apporto positivo all'interno del sistema produttivo e sociale del Paese;
              i Governi Berlusconi sostenuti dalla maggioranza di centrodestra hanno promosso una politica di immigrazione che si fonda su due dimensioni, che si sostengono reciprocamente: fermezza e rigore contro la clandestinità e integrazione fondata sul lavoro, sulla conoscenza e sul rispetto della nostra identità;
              in una situazione internazionale particolarmente complicata, per molti aspetti drammatica, di fronte a una crisi economico-finanziaria di portata mondiale, in presenza di fatti rivoluzionari nei paesi della riva Sud del Mediterraneo, il Governo è riuscito a governare le emergenze che si è trovato davanti sempre nell'interesse del Paese, anche riuscendo nell'impresa di gestire l'ondata di flussi migratori che ha interessato le nostre coste;
              una coerente integrazione di milioni di persone già presenti nel nostro Paese e di molte migliaia che chiedono l'ammissione richiede una disciplina dei flussi e dei visti che garantisca la presenza e la convivenza degli immigrati provenienti dalle varie Nazioni, tenendo in considerazione le reali possibilità di assorbimento nel nostro tessuto sociale, al fine di assicurare il rispetto e la tutela della dignità umana dei lavoratori stranieri, dei nostri valori e della sicurezza dei cittadini del nostro Paese;
              l'ingresso illegale nel territorio dello Stato costituisce nella maggior parte dei casi il presupposto per l'emarginazione e lo sfruttamento lavorativo di molti stranieri e, spesso, il serbatoio per il reclutamento della manovalanza della criminalità;
              per continuare a combattere efficacemente la clandestinità bisogna proseguire nell'applicazione puntuale e rigorosa della cosiddetta «legge Bossi-Fini», che lega la possibilità di ingresso e soggiorno sul territorio dello Stato al possesso di un regolare contratto di lavoro;
              questo fondamentale principio stabilito dal nostro ordinamento si sta affermando anche nelle più moderne legislazioni degli altri paesi europei;
              quello che manca ancora è una politica comune europea sulla gestione dell'immigrazione illegale; è necessario ragionare, a livello europeo, su come consentire l'immigrazione legale e, quindi, la partecipazione di tanti lavoratori stranieri allo sviluppo del Paese e dell'Unione europea, impedendo al tempo stesso che organizzazioni criminali gestiscano vere e proprie tratte di esseri umani;
              in questo ambito, il Governo italiano ha per primo sollevato in Europa il problema, sottolineando come il fronteggiare da un lato l'immigrazione clandestina e l'adottare dall'altro una politica di accoglienza, di inserimento e di integrazione dei lavoratori stranieri che giungono in Europa non costituisca questione che possa essere semplicemente delegata alla buona volontà dei paesi costieri;
              nonostante, infatti, molte e forse troppe dichiarazioni di intenti, l'Europa non ha dato al nostro Paese un contributo decisivo e l'Italia ha finito per dover affrontare praticamente da sola le ondate migratorie, ondate che hanno subito una forte impennata a causa delle diverse situazioni di conflitto che si sono sviluppate sulla riva sud del Mediterraneo ma che comunque rappresentano un dato permanente che va affrontato, sia nell'interesse dei paesi di accoglienza sia nei confronti delle popolazioni dei paesi di emigrazione;
              lo sforzo logistico e finanziario sostenuto dall'Italia, fin dalle rivolte sviluppatesi in Tunisia, in Egitto e in Libia, è stato notevole e molto impegnativo e i sacrifici, segnatamente delle popolazioni di Lampedusa, sono state enormi. Questo significa gestione dei flussi ma anche rimpatri coattivi per coloro che non hanno titolo all'accoglienza;
              la solidarietà dell'Europa non può essere limitata al campo finanziario: l'immigrazione irregolare è un problema annoso e il compito di affrontarlo è stato lasciato ai paesi in prima linea e, in particolar modo, all'Italia. Lampedusa e, in altro modo altri punti di approdo in Italia rappresentano la porta Sud dell'Europa e non solo del nostro Paese: guerre, persecuzioni, regimi autoritari, grandi trasformazioni appena iniziate sulla riva sud del Mediterraneo, privatizzazione della violenza e debolezza o assenza statuale, pulizia etnica e insicurezza di vita spingono centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini a cercare il proprio futuro in Europa rischiando la vita;
              le frontiere italiane non sono più, ormai, frontiere nazionali ma europee. Sono frontiere comuni che delimitano uno spazio, quello europeo, che è comune e che implica una gestione che deve essere comune. In questo senso, sull'onda emotiva dell'ultima tragedia di Lampedusa l'Unione europea ha fatto molte promesse, ma al primo Consiglio europeo utile Van Rompuy ha sostanzialmente rinviato la questione al prossimo mese di giugno;
              è necessario quindi che anche nel settore dell'immigrazione l'Europa si muova secondo i principi di collaborazione e di mutuo sostegno;
              le strutture che accolgono, assistono e ospitano gli immigrati irregolari presenti nel Paese si distinguono in Centri di accoglienza (CDA), Centri di accoglienza richiedenti asilo (CARA) e Centri di identificazione ed espulsione (CIE);
              tali centri, in particolare i CIE, fanno ormai stabilmente parte dell'ordinamento e risultano indispensabili per un'efficiente gestione dell'immigrazione irregolare. La finalità del trattenimento degli stranieri irregolari è quella di rimuovere gli ostacoli che, transitoriamente, impediscono di eseguire il rimpatrio, laddove ricorrano il rischio che la persona da allontanare si renda irreperibile, l'esigenza di accertare la sua identità (poiché priva di passaporto), oppure la necessità di acquisire un mezzo di trasporto idoneo al rimpatrio;
              decorsi i primi 180 giorni di trattenimento, la misura è prorogabile, per periodi di 60 giorni, fino a ulteriori 12 mesi, solo se il rimpatrio non è stato ancora eseguito a causa della mancanza di collaborazione dello straniero, che ostacola il rimpatrio, oppure a causa di ritardi nell'ottenimento del lasciapassare dal suo paese di origine;
              nel 2012 la percentuale dei rimpatriati dopo il trattenimento in un Centro di identificazione ed espulsione è aumentata sino al 50,6 per cento (nel 2010 era del 48,2 per cento), mentre è conseguentemente diminuita (dal 17,5 per cento del 2010 al 5,2 per cento del 2012) la percentuale di coloro che sono stati dimessi dai Centri per mancata identificazione;
              la durata effettiva del trattenimento dipende dal livello di cooperazione offerto da ciascun paese di provenienza dell'immigrato irregolare. Per esempio, nel caso della Tunisia, in virtù del processo verbale firmato a Tunisi il 5 aprile 2011, sono state avviate procedure semplificate di rimpatrio dei tunisini. Nel 2012 il tempo di permanenza medio degli stranieri nei Centri di identificazione ed espulsione è stato di 38 giorni a fronte di un 50,6 per cento di espulsi dopo il trattenimento;
              l'interesse manifestato da più parti della classe politica, la costante vigilanza degli organismi internazionali, e, purtroppo, i tragici episodi degli sbarchi del mese di ottobre 2013, hanno determinato, soprattutto negli ultimi tempi, una maggiore attenzione e un più elevato controllo dell'attività svolta in materia dall'amministrazione pubblica. L'ondata di manifestazioni e rivoluzioni, che ha avuto inizio in Tunisia nel dicembre 2010, e che poi si è allargata a tutta la sponda nord-africana del Mediterraneo, meglio conosciuta come «primavera araba», ha comportato un notevole incremento della presenza di immigrati irregolari non identificati in Italia, creando difficoltà e nuovi interrogativi sulla gestione dei Centri di identificazione ed espulsione e sulle politiche migratorie adottate al riguardo;
              nel mese di giugno del 2012 il Ministro dell'interno Annamaria Cancellieri ha costituito una task-force, interna al Ministero, con il compito di analizzare la situazione in cui versano i Centri di identificazione ed espulsione italiani, relativamente agli aspetti di ordine normativo, organizzativo e gestionale, allo scopo di elaborare un quadro d'insieme e di formulare proposte idonee a migliorarne l'operatività e ad assicurare l'uniformità complessiva del sistema di accoglienza nei centri medesimi. Il presidente della Commissione, sottosegretario Saverio Ruperto, è stato altresì incaricato di recarsi presso i centri presenti su tutto il territorio nazionale, al fine di raccogliere ogni informazione utile allo svolgimento dell'analisi e alla elaborazione di un documento programmatico che ne racchiude le conclusioni;
              dalle visite programmate dal sottosegretario Ruperto, e condotte presso i Centri di identificazione ed espulsione nel corso del 2012, sono emerse talune disparità nella conduzione dei centri, e ciò ha reso evidente la necessità di dare uniformità organizzativa, soprattutto per quanto riguarda il trattamento degli immigrati ospitati nelle strutture;
              dagli approfondimenti compiuti in virtù dell'attività svolta dal tavolo di lavoro, è emerso che gli aspetti critici più evidenti nella gestione dei Centri di identificazione ed espulsione riguardano in primo luogo gli ingenti oneri economici che l'amministrazione deve sostenere per la manutenzione e conservazione delle strutture, le quali sono sovente oggetto di atti vandalici da parte dei soggetti ivi trattenuti;
              il tavolo di lavoro ha prodotto, ad inizio anno, un documento programmatico in cui sono state delineate una serie di proposte programmatiche utili a migliorare le condizioni dei centri,

impegna il Governo:

          ad adottare le opportune iniziative per rendere la permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione più breve possibile, nonché per prevenire situazioni di disordine e violenza, nel rispetto dei diritti della persona;
          ad assumere iniziative per rendere l'organizzazione dei Centri di identificazione ed espulsione basata su standard di qualità elevati, omogenei e verificabili, e improntata a criteri di economicità ed efficienza;
          ad adottare le opportune iniziative per offrire, all'interno dei Centri di identificazione ed espulsione, un servizio di assistenza sanitaria efficiente e completo per favorire una maggiore tutela della salute di tutti gli ospiti delle strutture;
          al fine di ridurre i tempi di identificazione degli stranieri irregolari, a mettere in campo ogni strumento utile alla collaborazione con le autorità consolari dei paesi maggiormente interessati al fenomeno migratorio, semplificando i compiti dei funzionari diplomatici nell'organizzazione degli incontri con gli stranieri da identificare;
          a mettere all'ordine del giorno dell'agenda europea il tema dell'accoglienza agli immigrati e ai profughi, e la promozione di una politica di accoglienza europea, introducendo il principio del burden sharing e prevedendo anche lo stanziamento di risorse specifiche per i Centri di identificazione ed espulsione italiani, a fronte di una disponibilità del nostro Paese a farsi carico di una congrua parte dei profughi, nonché la possibilità di ricollocazione della parte restante tra gli altri Stati membri, permettendo, ad esempio, il ricongiungimento familiare ed il transito ai migranti che volessero fare richiesta di asilo in uno Stato diverso da quello di primo accesso alla Unione europea;
          a promuovere e valorizzare l'apporto dei lavoratori immigrati al progresso economico e sociale del Paese, favorendo al contempo un processo di effettiva integrazione nel tessuto sociale e la conoscenza ed il rispetto delle regole e della cultura di riferimento del nostro Paese;
          a proseguire nel potenziamento degli uffici amministrativi competenti, affinché i permessi di soggiorno siano rilasciati e rinnovati nei tempi previsti dalla legge;
          a vigilare sull'applicazione delle disposizioni in vigore e sul rispetto puntuale e rigoroso delle norme che legano la possibilità di ingresso e soggiorno sul territorio dello Stato al possesso di un regolare contratto di lavoro e ad intensificare e rendere pienamente efficaci i controlli ispettivi, con il fattivo coinvolgimento dei vari livelli istituzionali e delle parti sociali;
          a valutare, sulla base dell'esperienza compiuta, ogni possibilità di miglioramento dell'attuale assetto normativo, per contrastare l'immigrazione clandestina e regolare i flussi migratori, legandoli alle effettive necessità economiche e sociali del Paese;
          ad intensificare una specifica, coordinata e capillare attività di contrasto dei fenomeni di illegalità e di sfruttamento del lavoro irregolare;
          a potenziare le sinergie con le regioni e gli enti locali, per favorire la diffusione di ogni informazione utile al positivo inserimento degli stranieri nella società italiana, come la conoscenza dei loro diritti e doveri, le opportunità di integrazione e di crescita personale e comunitaria offerte dalle amministrazioni pubbliche e dall'associazionismo, nonché per sostenere ogni iniziativa di prevenzione della discriminazione razziale.
(1-00271) «Palese, Bergamini, Polverini».
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)


DISEGNO DI LEGGE: CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 10 OTTOBRE 2013, N.  114, RECANTE PROROGA DELLE MISSIONI INTERNAZIONALI DELLE FORZE ARMATE E DI POLIZIA, INIZIATIVE DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO E SOSTEGNO AI PROCESSI DI RICOSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE ALLE INIZIATIVE DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI PER IL CONSOLIDAMENTO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE (A.C. 1670-A/R)

A.C. 1670-A/R – Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SUL TESTO DEL PROVVEDIMENTO E SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

      Sul testo del provvedimento in oggetto:

PARERE FAVOREVOLE

      Sul nuovo emendamento 1.200:

NULLA OSTA.

A.C. 1670-A/R – Articolo unico

ARTICOLO UNICO DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE NEL TESTO DELLE COMMISSIONI

Art. 1.

      1. Il decreto-legge 10 ottobre 2013, n.  114, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, è convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.
      2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO DEL GOVERNO

Capo I
MISSIONI INTERNAZIONALI DELLE FORZE ARMATE E DI POLIZIA

Art. 1.
(Missioni internazionali delle Forze armate e di polizia).

      1. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 124.536.000 per la proroga della partecipazione di personale militare alle missioni in Afghanistan, denominate International Security Assistance Force (ISAF) ed EUPOL AFGHANISTAN, di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      2. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 40.237.496 per la proroga della partecipazione del contingente militare italiano alla missione delle Nazioni Unite in Libano, denominata United Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL), compreso l'impiego di unità navali nella UNIFIL Maritime Task Force, di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      3. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 22.447.777 per la proroga della partecipazione di personale militare alle missioni nei Balcani, di cui all'articolo 1, comma 3, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, di seguito elencate:
          a) Multinational Specialized Unit (MSU), European Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX Kosovo), Security Force Training Plan in Kosovo;
          b) Joint Enterprise.

      4. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 75.320 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione dell'Unione europea in Bosnia-Erzegovina, denominata ALTHEA, nel cui ambito opera la missione denominata Integrated Police Unit (IPU), di cui all'articolo 1, comma 4, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      5. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 5.090.340 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour, di cui all'articolo 1, comma 5, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      6. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 285.997 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione denominata Temporary International Presence in Hebron (TIPH2), di cui all'articolo 1, comma 6, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      7. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 30.550 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione dell'Unione europea di assistenza alle frontiere per il valico di Rafah, denominata European Union Border Assistance Mission in Rafah (EUBAM Rafah), di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      8. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 63.425 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unite e dell'Unione Africana in Sudan, denominata United Nations/African Union Mission in Darfur (UNAMID), di cui all'articolo 1, comma 8, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      9. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 66.961 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unite denominata United Nations Peacekeeping Force in Cyprus (UNFICYP), di cui all'articolo 1, comma 9, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      10. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 11.424.069 per la proroga della partecipazione di personale militare all'operazione militare dell'Unione europea denominata Atalanta e all'operazione della NATO denominata Ocean Shield per il contrasto della pirateria, di cui all'articolo 1, comma 11, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      11. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 5.509.576 per la proroga dell'impiego di personale militare negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar e a Tampa per esigenze connesse con le missioni in Afghanistan, di cui all'articolo 1, comma 12, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      12. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 3.689.030 per la proroga della partecipazione di personale militare alle missioni dell'Unione europea denominate EUTM Somalia e EUCAP Nestor, nonché nell'ambito delle ulteriori iniziative dell'Unione europea per la Regional maritime capacity building nel Corno d'Africa e nell'Oceano indiano occidentale, di cui all'articolo 1, comma 13, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      13. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 2.547.405 per la partecipazione di personale militare alla missione dell'Unione europea in Libia, denominata European Union Border Assistance Mission in Libya (EUBAM Libya), di cui alla decisione 2013/233/PESC del Consiglio del 22 maggio 2013, e per la proroga dell'impiego di personale militare in attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      14. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 96.139 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione di vigilanza dell'Unione europea in Georgia, denominata EUMM Georgia, di cui all'articolo 1, comma 15, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      15. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 42.470 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unite nella Repubblica del Sud Sudan, denominata United Nations Mission in South Sudan (UNMISS), di cui all'articolo 1, comma 16, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      16. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 726.003 per la partecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unite in Mali, denominata United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali (MINUSMA), di cui alla risoluzione 2100 (2013) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 25 aprile 2013, e per la proroga della partecipazione di personale militare alle missioni dell'Unione europea denominate EUCAP Sahel Niger ed EUTM Mali, di cui all'articolo 1, comma 17, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      17. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 1.346.502 per la prosecuzione dei programmi di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania e nei Paesi dell'area balcanica, di cui all'articolo 1, comma 20, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      18. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 373.640 per la proroga della partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione dell'Unione europea denominata European Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX Kosovo) e di euro 16.070 per la proroga della partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione delle Nazioni Unite denominata United Nations Mission in Kosovo (UNMIK), di cui all'articolo 1, comma 21, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      19. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 33.220 per la proroga della partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione dell'Unione europea in Palestina, denominata European Union Police Mission for the Palestinian Territories (EUPOL COPPS), di cui all'articolo 1, comma 22, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      20. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 91.430 per la partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione dell'Unione europea in Libia, denominata European Union Border Assistance Mission in Libya (EUBAM Libya), di cui alla decisione 2013/233/PESC del Consiglio del 22 maggio 2013.
      21. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 2.895.192 per la proroga della partecipazione di personale del Corpo della guardia di finanza alla missione in Libia, per garantire la manutenzione ordinaria delle unità navali cedute dal Governo italiano al Governo libico e per lo svolgimento di attività addestrativa del personale della Guardia costiera libica, in esecuzione degli accordi di cooperazione tra il Governo italiano e il Governo libico per fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione clandestina e della tratta degli esseri umani, di cui all'articolo 1, comma 25, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12.
      22. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 4.000.000 per il mantenimento del dispositivo info-operativo dell'Agenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE) a protezione del personale delle Forze armate impiegato nelle missioni internazionali, in attuazione delle missioni affidate all'AISE dall'articolo 6, comma 2, della legge 3 agosto 2007, n.  124.
      23. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 265.442 per l'impiego di personale appartenente al Corpo militare volontario e al Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana per le esigenze di supporto sanitario delle missioni internazionali in Afghanistan e negli Emirati Arabi Uniti.
      24. Il Ministero della difesa è autorizzato, per l'anno 2013, a cedere, a titolo gratuito, alle Forze armate della Repubblica di Gibuti n.  4 veicoli blindati leggeri. Per la finalità di cui al presente comma è autorizzata, per l'anno 2013, la spesa di euro 192.000.
      25. Il Ministero della difesa è autorizzato, per l'anno 2013, a erogare contributi in favore delle associazioni combattentistiche di cui all'articolo 2195 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n.  66. Per la finalità di cui al presente comma è autorizzata, per l'anno 2013, la spesa di euro 674.000.

Art. 2.
(Disposizioni in materia di personale).

      1. Al personale che partecipa alle missioni internazionali di cui al presente decreto si applicano l'articolo 3, commi da 1, alinea, a 9, della legge 3 agosto 2009, n.  108, l'articolo 3, comma 6, del decreto-legge 4 novembre 2009, n.  152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2009, n.  197.
      2. L'indennità di missione, di cui all'articolo 3, comma 1, alinea, della legge 3 agosto 2009, n.  108, è corrisposta nella misura del 98 per cento o nella misura intera, incrementata del 30 per cento se il personale non usufruisce a qualsiasi titolo di vitto e alloggio gratuiti.
      3. Per il personale che partecipa alle missioni di seguito elencate, l'indennità di missione di cui al comma 2 è calcolata sulle diarie indicate a fianco delle stesse:
          a) missioni ISAF, EUPOL AFGHANISTAN, UNIFIL, compreso il personale facente parte della struttura attivata presso le Nazioni Unite, nonché il personale impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrein, in Qatar, a Tampa e in servizio di sicurezza presso le sedi diplomatiche di Kabul e di Herat: diaria prevista con riferimento ad Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Oman;
          b) nell'ambito delle missioni per il contrasto della pirateria, per il personale impiegato presso l’Head Quarter di Northwood: diaria prevista con riferimento alla Gran Bretagna-Londra;
          c) missione EUMM Georgia: diaria prevista con riferimento alla Turchia;
          d) missioni EUTM Somalia, EUCAP Nestor, EUCAP Sahel Niger, EUTM Mali, MINUSMA e ulteriori iniziative dell'Unione europea per la Regional maritime capacity building nel Corno d'Africa e nell'Oceano indiano: diaria prevista con riferimento alla Repubblica democratica del Congo.

      4. Al personale che partecipa alle missioni di cui all'articolo 1, commi 5 e 10, del presente decreto e all'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 12 luglio 2011, n.  107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n.  130, il compenso forfettario di impiego e la retribuzione per lavoro straordinario sono corrisposti in deroga, rispettivamente, ai limiti di cui all'articolo 9, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 11 settembre 2007, n.  171, e ai limiti orari individuali di cui all'articolo 10, comma 3, della legge 8 agosto 1990, n.  231. Al personale di cui all'articolo 1791, commi 1 e 2, del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n.  66, il compenso forfettario di impiego è attribuito nella misura di cui all'articolo 9, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica n.  171 del 2007.

Art. 3.
(Disposizioni in materia penale).

      1. Alle missioni internazionali di cui al presente decreto, nonché al personale inviato in supporto alle medesime missioni si applicano le disposizioni di cui all'articolo 5 del decreto-legge 30 dicembre 2008, n.  209, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2009, n.  12, e successive modificazioni, e all'articolo 4, commi 1-sexies e 1-septies, del decreto-legge 4 novembre 2009, n.  152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2009, n.  197.
      2. All'articolo 4, comma 1-bis, primo periodo, del decreto-legge 4 novembre 2009, n.  152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2009, n.  197, dopo le parole «missioni militari all'estero», sono inserite le seguenti: «o di utilizzazione programmata nell'anno di riferimento con determinazione del Capo di Stato maggiore di Forza armata».
      3. All'articolo 9, comma 4, del decreto-legge 1o gennaio 2010, n.  1, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2010, n.30, dopo le parole «svolte nel corso di missioni internazionali», sono inserite le seguenti: «ovvero al di fuori del territorio nazionale o nell'alto mare o negli spazi aerei internazionali».

Art. 4.
(Disposizioni in materia contabile).

      1. Alle missioni internazionali delle Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri, e del Corpo della guardia di finanza di cui al presente decreto si applicano le disposizioni in materia contabile previste dall'articolo 5, commi 1 e 2, del decreto-legge 4 novembre 2009, n.  152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2009, n.  197.
      2. Per assicurare la prosecuzione delle missioni internazionali senza soluzione di continuità, entro dieci giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il Ministro dell'economia e delle finanze, su richiesta delle Amministrazioni interessate, dispone l'anticipazione di una somma pari al settanta per cento delle spese autorizzate dagli articoli 1, 5 e 6, a valere sullo stanziamento di cui all'articolo 8, comma 1.

Capo II
INIZIATIVE DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO E SOSTEGNO AI PROCESSI DI RICOSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE ALLE INIZIATIVE DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI PER IL CONSOLIDAMENTO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

Art. 5.
(Iniziative di cooperazione allo sviluppo).

      1. Per iniziative di cooperazione volte ad assicurare il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione e il sostegno alla ricostruzione civile in favore di Afghanistan, Iraq, Libia, Mali, Myanmar, Pakistan, Siria, Somalia, Sudan, Sud Sudan e Paesi ad essi limitrofi è autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 23.600.000, ad integrazione degli stanziamenti di cui alla legge 26 febbraio 1987, n.  49, come determinati dalla Tabella C allegata alla legge 24 dicembre 2012, n.  228 (legge di stabilità 2013). Nell'ambito del predetto stanziamento e nel periodo di applicazione delle disposizioni recate dal presente articolo, il Ministro degli affari esteri con proprio decreto, può destinare risorse, fino ad un massimo del quindici per cento, ad iniziative di cooperazione in altre aree di crisi e può costituire strutture operative temporanee per assicurare il coordinamento delle attività e l'organizzazione degli interventi e delle iniziative previste.
      2. A valere sull'autorizzazione di spesa di cui al comma 1, può essere inviato o reclutato in loco personale presso la sede della cooperazione civile italiana ad Herat, e, previa verifica delle condizioni di sicurezza, può essere inviato personale nel territorio della Repubblica Federale Somala. Detto personale è coordinato dall'unità tecnica competente per territorio, istituita ai sensi dell'articolo 13 della legge 26 febbraio 1987, n.  49.
      3. Il Ministro degli affari esteri identifica le misure volte ad agevolare l'intervento di organizzazioni non governative che intendano operare per i fini umanitari nei Paesi di cui al comma 1.
      4. È autorizzata la spesa di euro 750.000 per la realizzazione di programmi integrati di sminamento umanitario, di cui alla legge 7 marzo 2001, n.  58, nei Paesi di cui al comma 1, nonché in altre aree e territori.
      5. Agli stanziamenti di cui al presente articolo si applicano le disposizioni di cui all'articolo 6, comma 6, della legge 24 dicembre 2012, n.  229 (legge di bilancio 2013).
      6. Nei limiti degli ordinari stanziamenti di bilancio per il funzionamento delle unità tecniche, di cui all'articolo 13 della legge 26 febbraio 1987, n  49, e delle Sezioni distaccate, di cui all'articolo 4, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1988, n.  177, delle medesime strutture, il Ministero degli affari esteri è autorizzato a sostenere le spese di vitto e alloggio strettamente indispensabili per il personale inviato in missione nei Paesi di cui al comma 1, che per motivi di sicurezza debba essere alloggiato in locali comunque a disposizione dell'Amministrazione. Alle spese per il funzionamento delle medesime strutture non si applicano le disposizioni di cui all'articolo 6, comma 14, e all'articolo 9, comma 28, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.  78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.  122, nonché all'articolo 12, comma 1-quater, del decreto-legge 6 luglio 2011, n.  98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.  138, all'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 6 luglio 2012, n.  95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n.  135, all'articolo 1, commi 141 e 143, della legge 24 dicembre 2012, n.  228, e all'articolo 1, commi da 1 a 4, del decreto-legge 31 agosto 2013, n.  101. All'effetto derivante sui saldi di finanza pubblica si provvede a valere sulle autorizzazioni di spesa di cui al presente articolo.

Art. 6.
(Sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione).

      1. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 4.160.000 per interventi a sostegno del processo di stabilizzazione nei Paesi in situazione di fragilità, di conflitto o post-conflitto. Nell'ambito dello stanziamento di cui al presente comma, il Ministro degli affari esteri, con proprio decreto, può destinare risorse per iniziative in altre aree di crisi, per le quali emergano urgenti necessità di intervento nel periodo di applicazione delle disposizioni recate dal presente articolo.
      2. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 139.872 per l'invio in missione di un funzionario diplomatico nell'area di confine turco-siriana. Al medesimo funzionario sono corrisposti un'indennità pari all'ottanta per cento di quella determinata ai sensi dell'articolo 171 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n.  18, e il rimborso forfettario degli oneri commisurato alla diaria per i viaggi di servizio all'interno della Turchia. Per l'espletamento delle sue attività il predetto funzionario può avvalersi del supporto di due unità di personale, da reperire in loco.
      3. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 800.000 per l'erogazione del contributo italiano al Tribunale Speciale delle Nazioni Unite per il Libano.
      4. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 600.000 per assicurare la partecipazione finanziaria italiana al Fondo fiduciario della NATO destinato al sostegno all'esercito nazionale afghano, al fondo del NATO-Russia Council, destinato al settore elicotteristico, al fondo fiduciario NATO-Serbia IV per la distruzione delle munizioni convenzionali in eccedenza ed esplosivi e al fondo fiduciario NATO-Moldova III per la distruzione di pesticidi e agenti chimici pericolosi.
      5. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 151.600 per assicurare la partecipazione italiana alle operazioni civili di mantenimento della pace e di diplomazia preventiva, nonché ai progetti di cooperazione dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE).
      6. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 1.500.000 ad integrazione degli stanziamenti già assegnati per l'anno 2013 per l'attuazione della legge 6 febbraio 1992, n.  180, per la partecipazione italiana alle iniziative a sostegno dei processi di pace e di rafforzamento della sicurezza nei Paesi dell'Africa sub-sahariana.
      7. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 1.150.000 per il coordinamento delle politiche dei Paesi partecipanti all'Iniziativa Adriatica Ionica (IAI) finalizzate al rafforzamento della cooperazione regionale nell'area e per assicurare la partecipazione italiana al Fondo fiduciario InCE istituito presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.
      8. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 4.288.027 per la prosecuzione degli interventi operativi di emergenza e di sicurezza destinati alla tutela dei cittadini e degli interessi italiani situati nei territori bellici, nelle aree ad alto rischio e nei Paesi di conflitto e post-conflitto.
      9. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 1.052.562 per il rafforzamento delle misure di sicurezza attiva, passiva e per la messa in sicurezza informatica delle sedi diplomatico-consolari situate in aree ad alta conflittualità. Alle spese di cui al presente comma non si applicano le disposizioni di cui all'articolo 8, comma 1 del decreto-legge 31 maggio 2010, n.  78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.  122. È altresì autorizzata la spesa di euro 40.000 per il rafforzamento del contingente dei Carabinieri con compiti di protezione e scorta del personale operante nelle sedi esposte ad alto rischio sicurezza. Se ragioni di sicurezza lo impongono, il Ministero degli affari esteri è autorizzato a provvedere alla sistemazione, in alloggi provvisori del personale del Ministero degli affari esteri in servizio in Libia. Per la copertura dei relativi oneri è autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 395.250.
      10. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 303.907 per l'invio in missione di personale del Ministero degli affari esteri presso le sedi in Afghanistan, Iraq, Libia, Pakistan, Yemen, Siria, Somalia ed in altre aree di crisi. Al predetto personale è corrisposta una indennità, senza assegno di rappresentanza, pari all'ottanta per cento di quella determinata ai sensi dell'articolo 171 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n.  18, e successive modificazioni. Al personale inviato in missione è riconosciuto il viaggio aereo nella classe spettante.
      11. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 78.190 per la partecipazione di personale del Ministero degli affari esteri alle operazioni internazionali di gestione delle crisi, comprese le missioni PESD e gli Uffici dei Rappresentanti Speciali dell'Unione Europea. Al predetto personale è corrisposta un'indennità, detratta quella eventualmente concessa dall'organizzazione internazionale di riferimento e senza assegno di rappresentanza, pari all'ottanta per cento di quella determinata ai sensi dell'articolo 171 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n.  18, e successive modificazioni. Per incarichi presso il contingente italiano in missioni internazionali, l'indennità non può comunque superare il trattamento attribuito per la stessa missione all'organo di vertice del medesimo contingente. È altresì autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 36.152 per i viaggi di servizio, ai sensi dell'articolo 186 del decreto del Presidente della Repubblica n.  18 del 1967, e successive modificazioni, del personale del Ministero degli affari esteri in servizio presso gli uffici situati in Afghanistan, Iraq, Pakistan, Siria, Libia e per le altre aree di crisi che dovessero manifestarsi nel corso del periodo.

Art. 7.
(Regime degli interventi).

      1. Nell'ambito degli stanziamenti, per le finalità e nei limiti temporali di cui agli articoli 5 e 6, si applica la disciplina di cui all'articolo 7, commi 1, 2, 4, 5, 6 e 10, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12. Non si applicano le disposizioni di cui all'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 6 luglio 2012, n.  95, convertito, con modificazioni, dalla legge del 7 agosto 2012, n.  135, all'articolo 1, comma 143, della legge 24 dicembre 2012, n.  228, e all'articolo 1 del decreto-legge 31 agosto 2013, n.  101. All'effetto derivante sui saldi di finanza pubblica si provvede a valere sulle autorizzazioni di spesa di cui agli articoli 5 e 6.
      2. Nei limiti delle risorse di cui agli articoli 5 e 6, sono convalidati gli atti adottati, le attività svolte e le prestazioni già effettuate dal 1o ottobre 2013 fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, conformi alla disciplina contenuta nel presente decreto. Le somme di cui agli articoli 5 e 6 del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, possono essere impegnate nell'intero esercizio 2013.
      3. Senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, all'articolo 30 della legge 9 luglio 1990, n.  185, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente comma:
      «1-bis. Il trattamento economico del personale militare comandato presso l'Autorità nazionale - UAMA è a carico del Ministero della difesa per le competenze fisse e continuative, a carico del Ministero degli affari esteri per le competenze accessorie.».

Capo III
DISPOSIZIONI FINALI

Art. 8.
(Copertura finanziaria).

      1. Agli oneri derivanti dall'articolo 1, dall'articolo 5, commi 1 e 4 e dall'articolo 6, pari complessivamente a euro 265.801.614 per l'anno 2013, si provvede:
          a) quanto a euro 66.387.523 mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 1240, della legge 27 dicembre 2006, n.  296, e successive modificazioni e integrazioni;
          b) quanto a euro 154.650.000 mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 139, della legge 24 dicembre 2012, n.  228;
          c) quanto a euro 5.700.000 mediante riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2013-2015, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2013, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri;
          d) quanto a euro 39.064.091 mediante utilizzo delle somme relative ai rimborsi corrisposti dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, quale corrispettivo di prestazioni rese dalle Forze armate italiane nell'ambito delle operazioni internazionali di pace, di cui all'articolo 8, comma 11, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.  78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n.  122, che alla data di entrata in vigore del presente provvedimento sono state versate all'entrata e non ancora riassegnate al fondo di cui all'articolo 1, comma 1240, della legge 27 dicembre 2006, n.  296. Tali somme restano acquisite all'entrata del bilancio dello Stato. Nelle more dell'accertamento dei predetti versamenti in entrata, l'importo di 39.064.091 milioni di euro è accantonato e reso indisponibile, in termini di competenza e cassa, nell'ambito delle spese rimodulabili delle missioni di spesa del ministero della difesa di cui all'articolo 21, comma 5, lettera b), della legge 31 dicembre 2009, n.  196. In base agli esiti degli accertamenti di entrata, il Ministro dell'economia e delle finanze provvede al disaccantonamento ovvero alla riduzione delle risorse necessarie per assicurare la copertura di cui alla presente lettera d).

      2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Art. 9.
(Entrata in vigore).

      1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

A.C. 1670-A/R – Modificazioni delle Commissioni

MODIFICAZIONI APPORTATE DALLE COMMISSIONI

      All'articolo 1:
          al comma 13, dopo le parole: «partecipazione di personale militare» sono inserite le seguenti: «nonché civile, ove ne ricorrano le condizioni,»;
          al comma 25 sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, vincolata alla rendicontazione e alla pubblicazione delle spese effettuate dalle medesime associazioni nelle forme e nei modi finalizzati a garantire la trasparenza, nel rispetto della vigente legislazione in materia di protezione dei dati personali»;
          dopo il comma 25 è aggiunto il seguente:
      «25-bis. Per le finalità di cui al comma 25 è altresì autorizzata, per l'anno 2013, la spesa di 300.000 euro. Al relativo onere, pari a 300.000 euro per l'anno 2013, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n.  282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n.  307. La spesa di cui al presente comma è soggetta ai medesimi vincoli di rendicontazione e di pubblicazione di cui al comma 25».

      Dopo l'articolo 1 è inserito il seguente:
      «Art. 1-bis. – (Obblighi informativi verso le Camere). – 1. Al fine di informare il Parlamento sullo stato di raggiungimento degli obiettivi nel tempo di ciascuna missione di cui all'articolo 1, ai sensi dell'articolo 9, comma 2, del decreto-legge 12 luglio 2011, n.  107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n.  130, la relazione analitica sulle missioni deve essere accompagnata da un documento di sintesi operativa aggiornato alla data di scadenza del termine di applicazione del presente decreto che indichi espressamente per ciascuna missione i seguenti dati: mandato internazionale, durata, sede, personale nazionale e internazionale impiegato, scadenza nonché i dettagli attualizzati della missione. La relazione è integrata dai pertinenti elementi di valutazione fatti pervenire dai comandi internazionali competenti con particolare riferimento ai risultati raggiunti, nell'ambito di ciascuna missione, dai contingenti italiani».

      All'articolo 2, dopo il comma 4 è aggiunto il seguente:
      «4-bis. Al fine di potenziare l'azione di monitoraggio dei flussi migratori nel bacino del Mediterraneo, la prevenzione e la repressione della tratta degli esseri umani nonché la protezione delle vittime, anche per far fronte alle esigenze connesse alle missioni internazionali, il Ministro dell'economia e delle finanze, con proprio decreto da adottare, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n.  400, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, stabilisce le modalità con cui gli ufficiali del ruolo normale del Corpo della guardia di finanza, in possesso di specifiche specializzazioni e documentate esperienze professionali nel settore aeronavale, possono transitare, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, nel ruolo aeronavale del medesimo Corpo».

      All'articolo 5:
          al comma 1:
              dopo il primo periodo è inserito il seguente: «Nell'ambito dello stanziamento di cui al presente comma, sono promossi interventi con particolare riguardo a programmi aventi tra gli obiettivi la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne, la tutela dei loro diritti e la promozione del lavoro femminile»;
              al secondo periodo, dopo le parole: «con proprio decreto» sono inserite le seguenti: «da trasmettere al Parlamento»;
              è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Tutti gli interventi previsti dal presente comma sono adottati coerentemente con le direttive del Comitato di aiuto allo sviluppo dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico in materia di aiuto pubblico allo sviluppo, con gli Obiettivi di sviluppo del Millennio e con i princìpi del diritto internazionale in materia»;
          al comma 6, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «L'ammontare del trattamento economico e le spese per vitto, alloggio e viaggi del personale in missione sono resi pubblici nelle forme e nei modi previsti e atti a garantire la trasparenza nel rispetto della vigente legislazione in materia di protezione dei dati personali».

      All'articolo 6:
          al comma 1, dopo le parole: «con proprio decreto» sono inserite le seguenti: «da trasmettere al Parlamento»;
          dopo il comma 11 è aggiunto il seguente:
      «11-bis. L'ammontare del trattamento economico e le spese per vitto, alloggio e viaggi del personale impiegato nelle missioni di cui al presente articolo sono resi pubblici nelle forme e nei modi previsti e atti a garantire la trasparenza nel rispetto della vigente legislazione in materia di protezione dei dati personali».

      All'articolo 7:
          al comma 3, alinea, le parole:
«Senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica,» sono soppresse e le parole: «all'articolo 30» sono sostituite dalle seguenti: «all'articolo 7-bis»;
          dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
      «3-bis. Dall'attuazione delle disposizioni di cui al comma 3 non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica».

      All'articolo 8, comma 1:
          all'alinea, dopo le parole: «dall'articolo 1,» sono inserite le seguenti: «ad esclusione del comma 25-bis,»;
          alla lettera d), dopo la parola: «rimodulabili» sono inserite le seguenti: «di parte corrente».

A.C. 1670-A/R – Proposte emendative

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE AGLI ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE

ART. 1.
(Missioni internazionali delle Forze armate e di polizia).

      Al comma 1, sostituire le parole: euro 124.536.000 con le seguenti: euro 123.536.000.

      Conseguentemente, all'articolo 5, comma 4, sostituire le parole: euro 750.000 con le seguenti: euro 1.750.000.
1. 202. Fava, Scotto, Piras, Migliore, Duranti, Pilozzi, Kronbichler, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 1, sostituire le parole: euro 124.536.000 con le seguenti: euro 123.536.000.

      Conseguentemente, all'articolo 6, dopo il comma 11, aggiungere il seguente:
      11-bis. È previsto lo stanziamento di euro 1.000.000 per la realizzazione di iniziative e di interventi civili di pace, con la partecipazione di volontari e ragazzi in servizio civile, con il compito di sperimentare iniziative di dialogo e di riconciliazione, da realizzare sotto la supervisione ed il coordinamento della Consulta nazionale per il servizio civile.
1. 201. Marcon, Scotto, Piras, Migliore, Fava, Duranti, Pilozzi, Kronbichler, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Lacquaniti, Lavagno, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: La partecipazione italiana cessa alla mezzanotte del 31 dicembre 2013. Lo Stato Maggiore della Difesa impartisce al comando militare italiano delle missioni in oggetto le disposizioni di un rapido e sicuro rientro delle truppe e dei mezzi in Patria.
1. 53. Frusone, Gallo Luigi.

      Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: Entro la data del 31 dicembre 2013 il contingente militare italiano è ridotto di almeno il 50 per cento delle unità impiegate. Lo Stato Maggiore della Difesa impartisce al comando militare italiano delle missioni in oggetto le disposizioni di un rapido e sicuro rientro delle truppe e dei mezzi in Patria.
1. 52. Basilio, Simone Valente.

      Al comma 1, aggiungere, in fine, i seguenti periodi: Gli effettivi rischierati in Afghanistan nel contesto della missione ISAF sono ridotti di 450 unità entro il 31 dicembre 2013. I risparmi conseguenti sono destinati al potenziamento della partecipazione militare alla missione EUBAM Libya ed al rafforzamento del dispositivo navale noto come MARE NOSTRUM.
1. 200. Gianluca Pini, Marcolin.

      Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: Entro il 31 dicembre 2013 devono rientrare in Italia almeno 250 unità delle truppe dispiegate. Lo Stato Maggiore della Difesa impartisce al comando militare italiano delle missioni in oggetto le disposizioni di un rapido e sicuro rientro delle truppe e dei mezzi in Patria.
1. 208. Di Battista, Di Benedetto.

      Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
      1-bis. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, con finalità di stabilizzazione, dissuasione e gestione dei flussi migratori illegali nel Mediterraneo, la spesa di euro 45.771.523 per consentire:
          a) l'avvio e lo svolgimento della missione aeronavale nazionale MARE SICURO, prevedendone anche il possibile allargamento alle unità militari di altri Paesi, eventualmente in coordinamento con il dispositivo europeo noto come FRONTEX;
          b) la partecipazione di personale militare alla missione dell'Unione europea in Libia, denominata European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia), di cui alla decisione 2013/233/PESC del Consiglio del 22 maggio 2013, e per la proroga dell'impiego di personale militare in attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12;
          c) la partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione dell'Unione europea in Libia, denominata European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia), di cui alla decisione 2013/233/PESC del Consiglio del 22 maggio 2013;
          d) la proroga ed il potenziamento della partecipazione di personale del Corpo della guardia di finanza alla missione in Libia, anche allo scopo di garantire la manutenzione ordinaria delle unità navali cedute dal Governo italiano al Governo libico e lo svolgimento di attività addestrativa del personale della Guardia costiera libica, in esecuzione degli accordi di cooperazione tra il Governo italiano e il Governo libico per fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione clandestina e della tratta degli esseri umani, di cui all'articolo 1, comma 25, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge lo febbraio 2013, n.  12.

      Conseguentemente:
          sopprimere il comma 2;

          sopprimere il comma 13;
          sopprimere il comma 20;
          sopprimere il comma 21.

1. 54. Gianluca Pini, Marcolin.

      Al comma 2, sostituire le parole: euro 40.237.496 con le seguenti: euro 20.237.496.

      Conseguentemente, dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
      2-bis. È autorizzata, a decorrere dal 15 ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di 20.000.000 di euro per l'avvio e lo svolgimento della missione MARE SICURO con finalità di dissuasione e controllo dei flussi migratori illegali nel Mar Mediterraneo.
1. 56. Gianluca Pini, Marcolin.

      Al comma 2, sostituire le parole: euro 40.237.496 con le seguenti: euro 30.000.000.
1. 55. Gianluca Pini, Marcolin.

      Al comma 2, sostituire le parole: euro 40.237.496 con le seguenti: euro 37.237.496.

      Conseguentemente, al comma 13, sostituire le parole: euro 2.547.405 con le seguenti: euro 5.547.405.
1. 157. Gianluca Pini, Marcolin.

      Sopprimere il comma 5.

      Conseguentemente, dopo l'articolo 1 aggiungere il seguente:

Art. 1-bis.

      1. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dalla mancata proroga delle autorizzazioni di spesa per la partecipazione alle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, di cui all'articolo 1 comma 5 del decreto-legge 28 dicembre 2012. n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12 accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5 comma 1 del presente decreto-legge.
1. 57. Duranti, Fava, Piras, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Sopprimere il comma 5.

      Conseguentemente:
          dopo l'articolo 5, aggiungere il seguente:

      Art. 5-bis. – (Missione civile nel Mediterraneo). 1. È autorizzata, a decorrere dal 1o ottobre 2013 e fino al 31 dicembre 2013, la spesa di euro 5.090.340 per la partecipazione di personale civile, facente parte di Ong e specializzato in diritti umani, ad una missione umanitaria nel Mediterraneo, incentrata su attività di accoglienza, sostegno e mediazione culturale in relazione ai profughi e richiedenti asilo.;

      all'articolo 8, comma 1, alinea, sostituire le parole: e dall'articolo con le seguenti:, nonché dagli articoli 5-bis e.
1. 203. Scotto, Piras, Migliore, Fava, Duranti, Pilozzi, Kronbichler, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Sopprimere il comma 5.

      Conseguentemente, all'articolo 6, comma 1, primo periodo, sostituire la parola: 4.160.000 con la seguente: 9.250.340.
1. 204. Grande, Marzana.

      Sopprimere il comma 5.
1. 58. Fava, Duranti, Piras, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013, la spesa di euro 5.090.340 con le seguenti: 31 ottobre 2013, la spesa di euro 1.696.800.

      Conseguentemente, all'articolo 5, comma 1, sostituire le parole: 23.600.000 con le seguenti: 26.993.540.
1. 210. Duranti, Scotto, Piras, Fava, Quaranta, Ricciatti, Di Salvo, Marcon, Migliore, Pilozzi, Kronbichler, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Lacquaniti, Lavagno, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Placido, Ragosta, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013, la spesa di euro 5.090.340 con le seguenti: 30 novembre 2013, la spesa di euro 3.393.600.

      Conseguentemente, all'articolo 5, comma 4, sostituire le parole: 750.000 con le seguenti: 2.446.740.
1. 206. Duranti, Scotto, Piras, Fava, Quaranta, Ricciatti, Di Salvo, Marcon, Migliore, Pilozzi, Kronbichler, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Lacquaniti, Lavagno, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Placido, Ragosta, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 14 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 14 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto legge.
1. 59. Fava, Scotto, Duranti, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 15 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 15 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 60. Piras, Scotto, Duranti, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 16 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 16 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto legge.
1. 61. Duranti, Fava, Piras, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 17 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 17 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 62. Duranti, Fava, Piras, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 18 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 18 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 63. Duranti, Fava, Piras, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 19 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 19 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 64. Duranti, Fava, Piras, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 20 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 20 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 65. Duranti, Fava, Piras, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 21 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 21 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 66. Duranti, Fava, Piras, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 22 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 22 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 67. Piras, Scotto, Duranti, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 23 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 23 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 68. Piras, Scotto, Duranti, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 24 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 24 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 69. Piras, Scotto, Duranti, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 25 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 25 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 70. Scotto, Duranti, Fava, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 26 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 26 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 71. Piras, Fava, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 27 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 27 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 72. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 28 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 28 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 73. Fava, Scotto, Duranti, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 29 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 29 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 74. Fava, Scotto, Duranti, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 30 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 30 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 75. Scotto, Fava, Duranti, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 1o dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 1o dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 76. Duranti, Fava, Piras, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 2 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 2 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 77. Piras, Scotto, Duranti, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 3 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 3 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 78. Duranti, Fava, Piras, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 4 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 4 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 79. Duranti, Fava, Piras, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 5 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 5 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 80. Fava, Duranti, Piras, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 6 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 6 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 81. Duranti, Fava, Piras, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 7 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 7 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 82. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 8 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data dell'8 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 83. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 9 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 9 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 84. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 10 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 10 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 85. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 11 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data dell'11 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 86. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 12 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 12 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 87. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 13 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 13 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 88. Piras, Scotto, Duranti, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 14 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 14 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 89. Piras, Scotto, Duranti, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 15 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 15 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 90. Piras, Scotto, Duranti, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 16 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 16 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto- legge.
1. 91. Piras, Scotto, Duranti, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 17 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 17 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 92. Scotto, Duranti, Fava, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 18 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 18 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 93. Scotto, Duranti, Fava, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 19 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 19 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 94. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 20 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 20 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 95. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 21 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 21 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 96. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 22 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 22 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 97. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 23 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 23 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 98. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 24 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 24 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 99. Scotto, Duranti, Fava, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 25 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 25 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 100. Scotto, Duranti, Fava, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 26 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 26 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 101. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 27 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 27 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 102. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 28 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 28 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 103. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 29 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 29 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 104. Fava, Piras, Scotto, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 30 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 5 aggiungere il seguente:
      5-bis. La partecipazione del personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour è conclusa alla data del 30 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1, del presente decreto-legge.
1. 105. Piras, Scotto, Duranti, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 5, aggiungere, in fine, il seguente periodo: La partecipazione italiana alla missione cessa alla mezzanotte del 31 dicembre 2013.
1. 211. Alberti, D'Uva.

      Sopprimere il comma 9.
*1. 108. Gianluca Pini, Marcolin.

      Sopprimere il comma 9.
*1. 212. Nuti, Battelli.

      Al comma 9, aggiungere, in fine, il seguente periodo: La partecipazione italiana alla missione cessa alla mezzanotte del 31 dicembre 2013.
1. 213. Dadone, Busto.

      Sopprimere il comma 10.
1. 214. Sarti, Segoni.

      Al comma 10, aggiungere, in fine, il seguente periodo: La partecipazione italiana alla missione cessa alla mezzanotte del 31 dicembre 2013.
1. 215. Turco, Daga.

      Sopprimere il comma 11.
1. 216. Fraccaro, Terzoni.

      Al comma 11, aggiungere, in fine, il seguente periodo: La partecipazione italiana alla missione cessa alla mezzanotte del 31 dicembre 2013.
1. 217. Dieni, Mannino.

      Sopprimere il comma 12.
1. 218. Lombardi, Zolezzi.

      Al comma 12, aggiungere, in fine, il seguente periodo: La partecipazione italiana alla missione cessa alla mezzanotte del 31 dicembre 2013.
1. 219. Bonafede, De Rosa.

      Sopprimere il comma 13.

      Conseguentemente, dopo l'articolo 1 aggiungere il seguente:

Art. 1-bis.

      1. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dalla mancata proroga delle autorizzazioni di spesa per la partecipazione alle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, di cui all'articolo 1 comma 14 del decreto legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 5 comma 1 del presente decreto-legge.
1. 109. Piras, Scotto, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Sopprimere il comma 13.
*1. 110. Piras, Scotto, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Sopprimere il comma 13.
*1. 220. Tofalo, Colletti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013, la spesa di euro 2.547.405 con le seguenti: 31 ottobre 2013, la spesa di euro 849.135.

      Conseguentemente, all'articolo 5, comma 1, primo periodo, sostituire la parola: 23.600.000 con la seguente: 25.298.270.
1. 230. Scotto, Duranti, Piras, Fava, Quaranta, Ricciatti, Di Salvo, Marcon, Migliore, Pilozzi, Kronbichler, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Lacquaniti, Lavagno, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Placido, Ragosta, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013, la spesa di euro 2.547.405 con le seguenti: 30 novembre 2013, la spesa di euro 1.698.270.

      Conseguentemente, all'articolo 5, comma 1, primo periodo, sostituire la parola: 23.600.000 con la seguente: 24.449.135.
1. 234. Scotto, Duranti, Piras, Fava, Quaranta, Ricciatti, Di Salvo, Marcon, Migliore, Pilozzi, Kronbichler, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Lacquaniti, Lavagno, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Placido, Ragosta, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 15 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 15 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 111. Scotto, Piras, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 16 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 16 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 112. Scotto, Piras, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 17 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 17 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 113. Scotto, Piras, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 18 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 18 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 114. Scotto, Piras, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 19 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 19 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 115. Scotto, Piras, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 20 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 20 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 116. Scotto, Piras, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 21 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 21 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 117. Scotto, Piras, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 22 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 22 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 118. Scotto, Piras, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 23 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 23 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 119. Scotto, Piras, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 24 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 24 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 120. Scotto, Piras, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 25 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 25 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 121. Scotto, Piras, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 26 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 26 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 122. Scotto, Piras, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 27 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 27 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 123. Scotto, Piras, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 28 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 28 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 124. Scotto, Piras, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 29 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 29 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 125. Scotto, Piras, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 30 novembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 30 novembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 126. Piras, Fava, Duranti, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 1o dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 1o dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 127. Piras, Fava, Duranti, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 2 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 2 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 128. Piras, Fava, Duranti, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 3 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 3 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 129. Piras, Fava, Duranti, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 4 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 4 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 130. Piras, Fava, Duranti, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 5 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 5 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 131. Piras, Fava, Duranti, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 6 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 6 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 132. Piras, Fava, Duranti, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele       Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 7 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 7 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 133. Piras, Fava, Duranti, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 8 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data dell'8 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 134. Piras, Fava, Duranti, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 9 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 9 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 135. Duranti, Scotto, Piras, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 10 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 10 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 136. Duranti, Scotto, Piras, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 11 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data dell'11 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 137. Duranti, Scotto, Piras, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 12 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 12 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 138. Duranti, Scotto, Piras, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 13 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 13 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 139. Duranti, Scotto, Piras, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 14 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 14 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 140. Duranti, Scotto, Piras, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 15 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 15 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 141. Duranti, Scotto, Piras, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 16 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 16 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 142. Duranti, Scotto, Piras, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 17 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 17 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 143. Duranti, Scotto, Piras, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 18 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 18 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 144. Duranti, Scotto, Piras, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 19 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 19 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 145. Fava, Duranti, Scotto, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 20 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 20 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 146. Fava, Duranti, Scotto, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 21 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 21 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 147. Fava, Duranti, Scotto, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 22 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 22 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 148. Fava, Duranti, Scotto, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 23 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 23 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 149. Fava, Duranti, Scotto, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 24 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 24 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 150. Fava, Duranti, Scotto, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 25 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 25 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 151. Fava, Duranti, Scotto, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 26 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 26 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 152. Fava, Duranti, Scotto, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 27 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 27 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 153. Fava, Duranti, Scotto, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 28 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 28 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 154. Fava, Duranti, Scotto, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 29 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 29 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 155. Fava, Duranti, Scotto, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, sostituire le parole: 31 dicembre 2013 con le seguenti: 30 dicembre 2013.

      Conseguentemente, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
      1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n.  227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n.  12, è conclusa alla data del 30 dicembre 2013. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 5, comma 1 del presente decreto-legge.
1. 156. Fava, Duranti, Scotto, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 13, aggiungere, in fine, il seguente periodo: La partecipazione italiana alla missione cessa alla mezzanotte del 31 dicembre 2013.
1. 221. Cozzolino, Cristian Iannuzzi.

      Sopprimere il comma 20.

      Conseguentemente, all'articolo 5, comma 1, sostituire le parole: euro 23.600.000 con le seguenti: euro 23.691.430.
1. 161. Piras, Scotto, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto,       Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Sopprimere il comma 21.
1. 231. Ferraresi, Liuzzi.

      Al comma 21, sostituire le parole: euro 2.895.192 con le seguenti: euro 1.395.000.

      Conseguentemente, all'articolo 5, comma 1, sostituire le parole: 23.600.000 con le seguenti: euro 25.100.000.
1. 163. Piras, Scotto, Fava, Duranti, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 21, aggiungere, in fine, il seguente periodo: La partecipazione italiana alla missione cessa alla mezzanotte del 31 dicembre 2013.
1. 232. Castelli, Dell'Orco.

      Sopprimere il comma 24.

      Conseguentemente, all'articolo 5, comma 1, sostituire la cifra: 23.600.000 con la seguente: 23.792.000.
1. 166. Scotto, Fava, Duranti, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Sopprimere il comma 24.
1. 165. D'Ambrosio, Petraroli.

      Sostituire il comma 24 con il seguente:
      24. Entro il 31 dicembre 2013 il Ministero della difesa dispone il rientro in Italia del personale militare e civile impiegato presso la base italiana nella Repubblica del Gibuti. Il Ministero della Difesa dispone altresì la rapida restituzione al Governo della Repubblica del Gibuti della sovranità territoriale e nazionale della base italiana in oggetto.
1. 235. Vacca, Vallascas.

      Al comma 24, primo periodo, sostituire le parole da: alle Forze armate fino alla fine del comma con le seguenti: al Ministero della sanità della Repubblica del Gibuti n.  4 autoambulanze con le apposite dotazioni mediche. Per la finalità di cui al presente comma è autorizzata, per l'anno 2013, la spesa di euro 192.000.
1. 236. Rizzo, De Lorenzis.

      Al comma 24, primo periodo, sostituire le parole da: alle Forze armate fino alla fine del comma con le seguenti: al Ministero dell'istruzione della Repubblica del Gibuti n.  4 autobus da destinare al trasporto scolastico. Per la finalità di cui al presente comma è autorizzata, per l'anno 2013, la spesa di euro 192.000.
1. 237. Barbanti, Mucci.

      Al comma 24, aggiungere, in fine, il seguente periodo: La cessione dei velivoli alle autorità della Repubblica di Gibuti può comunque avvenire solo dopo che alle competenti Commissioni parlamentari siano stati trasmessi i protocolli, le previsioni di spesa e i dati relativi al numero dei militari impiegati nella base militare italiana a Gibuti.
1. 238. Corda, Catalano.

ART. 2.
(Disposizioni in materia di personale).

      Al comma 4, sopprimere le parole: e all'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 12 luglio 2011, n.  107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n.  130,.

      Conseguentemente, dopo il comma 4, aggiungere il seguente:
      4.1. L'articolo 5 del decreto-legge 12 luglio 2011, n.  107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n.  130, è abrogato.
2. 200. Di Battista.

      Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:
      4.1. L'articolo 5 del decreto-legge 12 luglio 2011, n.  107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n.  130, è abrogato.
2. 201. Di Battista.

ART. 3.
(Disposizioni in materia penale).

      Al comma 1, premettere il seguente:
      01. All'articolo 4 del decreto-legge 4 novembre 2009, n.  152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2007, n.  197, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) al comma 1-sexies, le parole: «alle direttive» sono sostituite dalle seguenti: «a specifiche direttive»;
          b) al comma 1-septies, le parole: «dalle direttive» sono sostituite dalle seguenti: «da specifiche direttive».

      Conseguentemente, al comma 1, aggiungere, in fine, le parole: e successive modificazioni.
3. 1. Duranti, Scotto, Fava, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 1, premettere il seguente:
      01. All'articolo 4, comma 1-septies, del decreto-legge 4 novembre 2009, n.  152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2009, n.  197, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «In tali casi, è riconosciuta, in favore delle vittime del reato, una somma a titolo di risarcimento danni».
3. 2. Duranti, Scotto, Fava, Piras, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 2, sostituire le parole: Capo di Stato maggiore di Forza armata con le seguenti: Ministro della difesa.
3. 200. Agostinelli, Della Valle.

      Sopprimere il comma 3.
3. 201. Benedetti, Rostellato.

      Al comma 3, sostituire le parole: territorio nazionale con le seguenti: territorio dell'Unione europea.
3. 202. Lupo, Vignaroli.

      Al comma 3, sopprimere le parole: o nell'alto mare o negli spazi aerei internazionali.
3. 203. Gagnarli, Tripiedi.

ART. 4.
(Disposizioni in materia contabile).

      Al comma 2, dopo le parole: settanta per cento con le seguenti: cinquanta per cento.
4. 200. L'Abbate, Cominardi.

      Al comma 2, dopo le parole: settanta per cento con le seguenti: cinquantacinque per cento.
4. 201. Massimiliano Bernini, Bechis.

      Al comma 2, dopo le parole: settanta per cento con le seguenti: sessanta per cento.
4. 202. Gallinella, Baldassarre.

      Al comma 2, dopo le parole: settanta per cento con le seguenti: sessantacinque per cento.
4. 203. Rizzetto, Ciprini.

ART. 5.
(Iniziative di cooperazione allo sviluppo).

      Al comma 1, primo periodo, dopo le parole: ricostruzione civile aggiungere le seguenti: ed iniziative umanitarie incentrate su attività di sostegno ai profughi.
5. 400. Le Commissioni.

      Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 23.600.000 con le seguenti: euro 73.600.000.
5. 201. Piras, Scotto, Migliore, Fava, Duranti, Pilozzi, Kronbichler, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 23.600.000 con le seguenti: euro 24.750.000.

      Conseguentemente, all'articolo 6, sopprimere il comma 7.
5. 202. Tacconi, Baroni.

      Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 23.600.000 con le seguenti: euro 24.600.000.

      Conseguentemente, all'articolo 6, comma 7, sostituire le parole: euro 1.150.000 con le seguenti: euro 150.000.
5. 203. Cancelleri, Da Villa.

      Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 23.600.000 con le seguenti: euro 24.300.000.

      Conseguentemente, all'articolo 6, comma 7, sostituire le parole: euro 1.150.000 con le seguenti: euro 450.000.
5. 1. Del Grosso, Spessotto.

      Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 23.600.000 con le seguenti: euro 23.739.872.

      Conseguentemente, all'articolo 6, sopprimere il comma 2.
5. 208. Caso, Cecconi.

      Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
      1-bis. Sono altresì devolute alle iniziative di cui al comma 1 le risorse dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3 del decreto-legge n.  148 del 1993, come rifinanziata dalla Tabella E allegata alla legge 24 dicembre 2012, n.  228.
5. 5. Gianluca Pini, Marcolin.

      Sostituire il comma 3 con il seguente:
      3. Il Ministro degli affari esteri identifica, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, le misure volte ad agevolare l'intervento di organizzazioni non governative che intendano operare per i fini umanitari nei Paesi di cui al comma 1, coinvolgendo in via prioritaria quelle già operanti in loco di comprovata affidabilità e operatività.
5. 8. Scagliusi, Carinelli.

      Al comma 3, dopo la parola: identifica aggiungere le seguenti:, sentite le Commissioni parlamentari competenti,.
5. 10. Fava, Duranti, Piras, Scotto, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 3, dopo la parola: umanitari aggiungere le seguenti: coinvolgendole nelle attività e.
5. 9. Chimienti, Grillo.

      Al comma 4, sostituire le parole: euro 750.000 con le seguenti: euro 1.750.000.
5. 204. Fava, Scotto, Piras, Migliore, Duranti, Pilozzi, Kronbichler, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 4, sostituire le parole: euro 750.000 con le seguenti: euro 1.500.000.

      Conseguentemente, all'articolo 6, comma 7, sostituire le parole: euro 1.150.000 con le seguenti: euro 400.000.
5. 205. Parentela, Lorefice.

      Al comma 4, sostituire le parole: euro 750.000 con le seguenti: euro 1.000.000.

      Conseguentemente, all'articolo 6, comma 7, sostituire le parole: euro 1.150.000 con le seguenti: euro 900.000.
5. 11. Villarosa, Crippa.

      Aggiungere, in fine, il seguente comma:
      6-bis. Gli interventi di carattere umanitario e di cooperazione delle ONG italiane previsti dal presente articolo sono svolti in condizione di autonomia dal contingente militare italiano e dalla componente militare della missione ISAF.
5. 207. Marcon, Scotto, Piras, Migliore, Fava, Duranti, Pilozzi, Kronbichler, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Lacquaniti, Lavagno, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

ART. 6.
(Sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione).

      Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 4.160.000 con le seguenti: euro 9.160.000.
6. 201. Duranti, Scotto, Piras, Migliore, Fava, Pilozzi, Kronbichler, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 4.160.000 con le seguenti: euro 5.310.000.

      Conseguentemente, sopprimere il comma 7.
6. 208. Businarolo, Luigi Di Maio.

      Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 4.160.000 con le seguenti: euro 4.299.872.

      Conseguentemente, sopprimere il comma 2.
6. 203. Cariello, Colonnese.

      Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: Le aree di crisi sono individuate sentite le competenti Commissioni parlamentari e le organizzazioni e associazioni internazionali maggiormente rappresentative che si occupano di cooperazione allo sviluppo.
6. 2. Silvia Giordano, Dall'Osso.

      Sopprimere il comma 2.

      Conseguentemente, al comma 3, sostituire le parole: euro 800.000 con le seguenti: euro 939.872.
6. 202. D'Incà, Pinna.

      Sopprimere il comma 2.

      Conseguentemente, al comma 5, sostituire le parole: euro 151.600 con le seguenti: euro 291.472.
6. 204. Currò, Nesci.

      Sopprimere il comma 2.

      Conseguentemente, al comma 9, terzo periodo, sostituire le parole: euro 40.000 con le seguenti: euro 179.872.
6. 205. Pisano, Mantero.

      Al comma 2, primo periodo, aggiungere, in fine, le parole: con il fine di attivare contatti diretti con le autorità locali del Kurdistan siriano.
6. 206. Manlio Di Stefano, Di Vita.

      Al comma 2, dopo il secondo periodo, aggiungere il seguente: L'ammontare dell'indennità e del rimborso dei viaggi deve essere debitamente rendicontato e reso pubblico nelle forme e nei modi finalizzati a garantire la trasparenza nel rispetto della vigente legislazione in materia di privacy.
6. 4. Spadoni, Fico.

      Al comma 2, ultimo periodo, aggiungere, in fine, le parole:, scelti all'interno di ONG e associazioni che si occupano di cooperazione allo sviluppo già operanti e di comprovata affidabilità e operatività. È garantita la pubblicazione sul sito del Ministero degli affari esteri dei curricula e del relativo trattamento economico.
6. 5. Sorial.

      Al comma 3, primo periodo, sostituire le parole: euro 800.000 con le seguenti: euro 1.300.000.

      Conseguentemente, al comma 7, sostituire le parole: euro 1.150.000 con le seguenti: euro 600.000.
6. 209. Turco, Fantinati.

      Al comma 5, sostituire le parole: euro 151.600 con le seguenti: euro 351.600.

      Conseguentemente, al comma 7, sostituire le parole: euro 1.150.000 con le seguenti: euro 950.000.
6. 207. Ruocco.

      Al comma 7, sostituire le parole: euro 1.150.000 con le seguenti: euro 1.050.000.

      Conseguentemente, al comma 9, terzo periodo, sostituire le parole: euro 40.000 con le seguenti: euro 140.000.
6. 9. Brugnerotto.

      Al comma 10, ultimo periodo, sostituire la parola: spettante con le seguenti: più economica disponibile.
6. 10. Pesco.

      Dopo il comma 11, aggiungere il seguente:
      11-bis. È previsto lo stanziamento di euro 1.000.000 per la realizzazione di iniziative e di interventi civili di pace, con la partecipazione di volontari e ragazzi in servizio civile, con il compito di sperimentare iniziative di dialogo e di riconciliazione, da realizzare sotto la supervisione ed il coordinamento della Consulta nazionale per il servizio civile.
6. 211. Marcon, Scotto, Piras, Migliore, Fava, Duranti, Pilozzi, Kronbichler, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Lacquaniti, Lavagno, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.

      Dopo il comma 11, aggiungere il seguente:

      11-bis. È istituito, presso il Ministero degli affari esteri, un Tavolo di coordinamento degli interventi civili di pace nelle aree individuate dal decreto, composto dalle organizzazioni non governative, dalle associazioni e dai soggetti impegnati con progetti di iniziative autonomamente finanziate o sostenute dal decreto.
6. 212. Marcon, Scotto, Piras, Migliore, Fava, Duranti, Pilozzi, Kronbichler, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Lacquaniti, Lavagno, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti.