XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 13 dicembre 2013

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 13 dicembre 2013.

      Angelino Alfano, Alfreider, Amici, Baldelli, Berretta, Dorina Bianchi, Bindi, Bocci, Boccia, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Brambilla, Bray, Brunetta, Caparini, Capezzone, Carrozza, Casero, Cicchitto, Cirielli, Costa, D'Alia, D'Uva, De Girolamo, Dell'Aringa, Dellai, Di Battista, Di Gioia, Di Lello, Epifani, Fassina, Ferranti, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Franceschini, Galan, Giachetti, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Kyenge, La Russa, Legnini, Letta, Lombardi, Lorenzin, Lupi, Manfredi, Mannino, Giorgia Meloni, Merlo, Migliore, Orlando, Picchi, Picierno, Gianluca Pini, Pisicchio, Pistelli, Realacci, Rigoni, Sani, Sarro, Speranza, Tabacci, Valeria Valente, Vito.

Annunzio di proposte di legge.

      In data 12 dicembre 2013 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
          GRILLO ed altri: «Norme per promuovere la sicurezza nella somministrazione dei farmaci mediante l'applicazione del sistema di gestione del farmaco in dose unitaria» (1894);
          POLVERINI: «Disposizioni in materia di politiche integrate per la sicurezza e di polizia locale» (1895).
      Saranno stampate e distribuite.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

      A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

          I Commissione (Affari costituzionali):
      CAPARINI ed altri: «Istituzione del Dipartimento per la polizia privata e dell'Albo nazionale degli agenti di polizia privata presso il Ministero dell'interno» (1382) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), IV, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, IX, X, XI, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

          VI Commissione (Finanze):
      SBERNA ed altri: «Aumento del limite di reddito per l'applicazione delle detrazioni relative ai familiari a carico e introduzione di detrazioni per figli a carico relativamente alle addizionali regionali e comunali all'imposta sul reddito delle persone fisiche» (1567) Parere delle Commissioni I, V, X, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

          VII Commissione (Cultura):
      COSTANTINO ed altri: «Introduzione dell'insegnamento dell'educazione sentimentale nelle scuole del primo e del secondo ciclo dell'istruzione» (1510) Parere delle Commissioni I, V, XI, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

          X Commissione (Attività produttive):
      CAPARINI ed altri: «Disposizioni per la valorizzazione delle attività artigianali di interesse storico e degli antichi mestieri» (1387) Parere delle Commissioni I, V, VII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

          XI Commissione (Lavoro):
      NASTRI: «Disposizioni per il riconoscimento della pensione privilegiata in favore dei militari dell'Arma dei carabinieri e del Corpo della guardia di finanza che hanno contratto invalidità totale a seguito della vaccinazione antitubercolare effettuata durante il servizio» (1441) Parere delle Commissioni I, II, IV (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), V e XII.

          XII Commissione (Affari sociali):
      MIOTTO e NICOLETTI: «Nuovo ordinamento della professione di assistente sociale» (1349) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
      CAPARINI ed altri: «Disposizioni per assicurare l'informazione dei consumatori sul livello dell'indice glicemico dei prodotti alimentari» (1393) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, X, XIII e XIV;
      SBROLLINI: «Disposizioni in favore dei soggetti affetti da sensibilità chimica multipla» (1569) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, VIII, IX, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

          XIII Commissione (Agricoltura):
      OLIVERIO e TARICCO: «Disposizioni di semplificazione normativa e amministrativa per le imprese agricole» (1313) Parere delle Commissioni I, II, V, VIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), X, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale), XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
      FAENZI e PARISI: «Disposizioni per la tutela dei prodotti agroalimentari a denominazione di origine protetta, indicazione geografica tipica e specialità tradizionale garantita, attraverso il divieto di installazione di impianti per la produzione di energia derivante da biogas o da biometano» (1421) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), X (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dalla Corte dei conti.

      La Corte dei conti – Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato, con lettera in data 9 dicembre 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n.  20, la deliberazione n.  11/2013 del 21 novembre 2013, con la quale la Sezione stessa ha approvato la relazione concernente «Quote latte: la gestione delle misure consequenziali finalizzate alla rimozione delle disfunzioni rilevate nel recupero del prelievo a carico degli allevatori».

      Questo documento è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XIII Commissione (Agricoltura).

Trasmissione dal Ministero dell'interno.

      Il Ministero dell'interno ha trasmesso un decreto ministeriale recante una variazione di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, autorizzata, in data 30 ottobre 2013, ai sensi dell'articolo 3, comma 5, del decreto legislativo 7 agosto 1997, n.  279.

      Questo decreto è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministero dello sviluppo economico.

      Il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso un decreto ministeriale recante una variazione di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, autorizzata, in data 15 novembre 2013, ai sensi dell'articolo 23, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n.  289.

      Questo decreto è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla X Commissione (Attività produttive).

Trasmissione dal Ministero dell'economia e delle finanze.

      Il Ministero dell'economia e delle finanze ha trasmesso un decreto ministeriale recante variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, autorizzate, in data 16 novembre 2013, ai sensi dell'articolo 6, comma 14, del decreto-legge 6 luglio 2012, n.  95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n.  135.

      Questo decreto è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla IX Commissione (Trasporti).

Trasmissione dal Ministero della difesa.

      Il Ministero della difesa ha trasmesso decreti ministeriali recanti variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, autorizzate, in data 18 novembre 2013, ai sensi dell'articolo 6, comma 14, del decreto-legge 6 luglio 2012, n.  95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n.  135, e ai sensi dell'articolo 3, comma 5, del decreto legislativo 7 agosto 1997, n.  279.

      Questi decreti sono trasmessi alla IV Commissione (Difesa) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministero degli affari esteri.

      Il Ministero degli affari esteri ha trasmesso decreti ministeriali recanti variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, autorizzate, in data 2 dicembre 2013, ai sensi dell'articolo 3, comma 5, del decreto legislativo 7 agosto 1997, n.  279.

      Questi decreti sono trasmessi alla III Commissione (Affari esteri) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo.

      Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo, con lettera in data 4 dicembre 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 49, comma 1, del codice di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n.  159, la relazione – predisposta dal Ministero della giustizia – sulla consistenza, destinazione e utilizzo dei beni sequestrati o confiscati e sullo stato dei procedimenti di sequestro o confisca, aggiornata al mese di settembre 2013 (Doc.  CLIV, n.  2).

      Questa relazione è trasmessa alla II Commissione (Giustizia).

Trasmissione dal Ministro dell'economia e delle finanze.

      Il Ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 9 dicembre 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 5, comma 1-ter, del decreto-legge 9 ottobre 2008, n.  155, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n.  190, la relazione sull'attuazione degli interventi volti a garantire la stabilità del sistema creditizio e la continuità nell'erogazione del credito alle imprese e ai consumatori, nell'attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali, aggiornata al 30 giugno 2013 (Doc. CXL, n.  4).

      Questa relazione è trasmessa alla V Commissione (Bilancio) e alla VI Commissione (Finanze).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

      La Commissione europea, in data 12 dicembre 2013, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
          Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sulle garanzie coperte dal bilancio generale – Situazione al 31 dicembre 2012 (COM(2013) 871 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
          Proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n.  617/2007 del Consiglio, del 14 maggio 2007, relativo all'applicazione del 10o Fondo europeo di sviluppo nell'ambito dell'accordo di partenariato ACP-CE, ai fini dell'esecuzione del meccanismo di transizione (COM(2013) 881 final) e relativo allegato (COM(2013) 881 – Annex 1), che sono assegnati in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri).

      Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 12 dicembre 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n.  234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formazione degli stessi.
      Tali atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Richiesta di parere parlamentare su atti del Governo.

      Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo, con lettera in data 13 dicembre 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 della legge 6 agosto 2013, n.  96, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) (69).

      Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del Regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere i prescritti pareri entro il 22 gennaio 2014. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 2 gennaio 2013.

Atti di controllo e di indirizzo.

      Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B  al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni.

      Sono pervenute alla Presidenza dai competenti Ministeri risposte scritte ad interrogazioni. Sono pubblicate nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative di competenza a sostegno delle famiglie adottive attualmente trattenute nella Repubblica democratica del Congo, con particolare riferimento alla regolare prosecuzione dei procedimenti di adozione ad al rientro delle famiglie e dei loro figli adottivi in Italia – 2-00334

A)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro per l'integrazione, per sapere – premesso che:
          dalle informazioni raccolte dal Coordinamento delle associazioni familiari adottive e affidatarie in rete (Care), il 27 settembre 2013 la direzione nazionale delle migrazioni della Repubblica democratica del Congo ha informato le ambasciate dei Paesi di accoglienza dei bambini dati in adozione della sospensione per 12 mesi, a partire dal 25 settembre 2013, delle operazioni per il rilascio dei permessi di uscita per i bambini adottati dalle famiglie straniere;
          tale decisione ha toccato le vite di numerose coppie italiane già arrivate in Congo o in procinto di partire. Moltissime sono, infatti, le famiglie già abbinate, ai fini dell'adozione, a bambini congolesi e molte sono le sentenze di tribunali congolesi che riconoscono tali bambini come figli adottivi di cittadini italiani, tanto da avere assunto il cognome dei genitori adottivi;
          parrebbe che nell'ottobre 2013, le autorità della Repubblica democratica del Congo hanno permesso di stilare una lista di coppie, con documentazione già conclusa entro il 25 settembre 2013, che avrebbero avuto il permesso di recarsi nel Paese per portare a compimento l'adozione dei bambini loro assegnati;
          il 4 novembre 2013, il Ministro per l'integrazione, Cécile Kyenge, presidente della Commissione per le adozioni internazionali, si è recata a Kinshasa per incontrare le autorità competenti; a seguito dell'incontro, ha riferito che la direzione generale per la migrazione congolese avrebbe confrontato con l'ambasciata italiana la lista delle adozioni considerate «in regola» e per le quali, quindi, sarebbe stata rilasciata l'autorizzazione alla partenza;
          le famiglie si sono, quindi, recate nella Repubblica democratica del Congo dove hanno potuto abbracciare i propri figli adottivi, ma l’iter si è nuovamente bloccato e le coppie arrivate nella Repubblica democratica del Congo ormai più di un mese fa non sono state ancora autorizzate a ripartire con i piccoli. La direzione generale delle migrazioni della Repubblica democratica del Congo, infatti, si è dimostrata disponibile a restituire i passaporti dei genitori senza però concedere i permessi di uscita per i minori;
          a Kinshasa, in questo momento, sono bloccate 26 famiglie, regolarmente autorizzate alla partenza alla luce di dossier validati dalle competenti autorità italiane e congolesi. Molte di queste famiglie vivono ora in condizione di precarietà, sia economica che sanitaria;
          è molto grave che bambini tanto provati dall'assenza di una madre e di un padre, spesso già spostati da istituti periferici a quelli della capitale della Repubblica democratica del Congo, rischino ora nuovamente di essere lasciati da soli, senza assicurazione alcuna di una pronta soluzione della situazione –:
          in quale modo il Governo intenda assicurare il sostegno economico e logistico alle famiglie presenti a Kinshasa e come intenda garantire la regolare prosecuzione dell’iter adottivo ovvero, nei casi in cui questo si è concluso, assicurare il rientro delle famiglie e dei loro figli adottivi.
(2-00334) «Quartapelle Procopio, Binetti, Sberna, Gigli, Zampa, Del Grosso, Scuvera, Tacconi, Manciulli, Patriarca, Piccoli Nardelli, Chaouki, Manlio Di Stefano, Nicoletti, Monaco, Santerini, Cassano, Lenzi, Bonafè, Sibilia, Spadoni, Mogherini, Mosca, Marazziti, Preziosi, Gentiloni Silveri, Gadda, Alli, Casellato, Scotto, Fregolent, Casati, Boschi, Marantelli, Sereni, Scagliusi, Ascani, Rotta, Giorgis, Lauricella, Verini, Giuditta Pini, Rocchi, Rostan, Mariani».


Iniziative di competenza in relazione a recenti dichiarazioni del capo della Procura della Repubblica di Caltanissetta espresse nel corso di un'intervista televisiva – 2-00335

B)

      Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
          l'8 dicembre 2013 la giornalista Lucia Annunziata ha intervistato, all'interno dei programma di Rai Tre «In mezz'ora», il procuratore capo della Repubblica di Caltanissetta Sergio Lari;
          nel corso dell'intervista, il dottor Lari ha diffusamente affrontato le problematiche legate alla lotta alla mafia e alle nuove minacce di alcuni boss mafiosi, discutendo anche della cosiddetta «trattativa Stato-mafia»;
          il procuratore, sollecitato dalla conduttrice, ha espresso delle considerazioni politiche molto gravi e assolutamente di parte affermando, in sintesi, che con la nascita di un nuovo partito di centrodestra, la mafia sembrerebbe aver perso un asse politico di riferimento;
          il magistrato ha analizzato l'attuale contesto politico nato dalla scissione del Popolo della Libertà, che, pur essendo ancora incerto e confuso, è contrassegnato da alcune novità a cui Cosa nostra guarda con grande attenzione. Il riferimento è alla creazione di un nuovo partito che ha spaccato lo schieramento tradizionale di centrodestra, guidato dal Ministro dell'interno e Vicepremier alleato con il centrosinistra che «viene in Sicilia per presiedere il comitato per l'ordine e la sicurezza manifestando – continua Lari – la sua vicinanza ai magistrati che promette di tutelare con ogni mezzo, ed esprime una linea in forte contrasto» con la criminalità organizzata. «Questi fatti – conclude il procuratore – hanno un significato ben preciso. La linea del centrodestra non è stata mai così vicina ai pm antimafia»;
          dall'estratto dell'intervista si evince, in modo manifesto, come il procuratore di Caltanissetta abbia espresso valutazioni puramente politiche, di parte e assolutamente false che esulano completamente dal proprio incarico, a danno di un'intera parte politica;
          a parere degli interpellanti, inoltre, il dialogo tra la giornalista e il procuratore è stato chiaramente finalizzato a sminuire e denigrare l'operato dei Governi di centrodestra, per quanto riguarda i risultati concreti ottenuti nella lotta alla mafia; l'impegno di governo del centrodestra nel corso degli ultimi anni è stato ufficialmente riconosciuto da tutti i livelli istituzionali, anche da parte di personalità appartenenti alla magistratura, come l'attuale Presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso, all'epoca procuratore nazionale antimafia;
          il comportamento del dottor Lari, che ha svolto considerazioni politiche impegnative su partiti, scissioni e antimafia, è certamente in contrasto con la disposizione del codice deontologico della magistratura associata che impone al magistrato, nei rapporti con la stampa e con gli altri mezzi di comunicazione «di garantire la corretta informazione dei cittadini e l'esercizio del diritto di cronaca, ovvero di tutelare l'onore e la reputazione dei cittadini, evitando la costituzione o l'utilizzazione di canali informativi personali riservati o privilegiati». Fermo il principio di piena libertà di manifestazione del pensiero, il magistrato «si ispira a criteri di equilibrio e misura nel rilasciare dichiarazioni ed interviste ai giornali e agli altri mezzi di comunicazione di massa» (articolo 8 del codice deontologico);
          a giudizio degli interpellanti siffatte dichiarazioni, pronunciamenti, prese di posizione e partecipazioni a programmi televisivi, non sono compatibili con lo status di appartenente all'ordine giudiziario ed ancora di più di magistrato investito di funzioni inquirenti;
          le supposte rivelazioni del magistrato sembrano all'interpellante poco compatibili con un corretto rapporto tra magistratura e informazione, in particolare nell'ambito del servizio pubblico radiotelevisivo –:
          quali determinazioni abbia assunto o intenda assumere il Ministro interpellato in merito a quanto esposto in premessa e se non intenda disporre iniziative al fine di verificare la sussistenza dei presupposti per la promozione di un'azione disciplinare nei confronti del procuratore capo della Repubblica di Caltanissetta.
(2-00335) «Brunetta, Chiarelli».


Chiarimenti ed iniziative a fronte delle azioni di protesta del cosiddetto «Movimento dei forconi» – 2-00336

C)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
          in questi giorni i cittadini di Savona, come quelli di altre città della Liguria e del Paese, hanno subito la paralisi di molte attività ed il blocco della città e hanno assistito a gravissimi episodi di prepotenza ed intimidazione da parte di gruppi di persone che hanno agito in nome dell'iniziativa nazionale cosiddetta «dei forconi»;
          questi gruppi hanno utilizzato in modo strumentale anche la presenza di ragazzi e ragazze e la loro voglia anche genuina di partecipare e di contestare, che è stata sfruttata in una logica di totale disprezzo delle regole democratiche e del rispetto per le persone e la collettività. Non infiltrati in una manifestazione democratica, dunque, ma ad avviso degli interpellanti organizzatori con intenti torbidi che hanno usato il disagio delle persone per scopi che sconfinano nell'eversivo;
          si è assistito ad azioni segnate dal rifiuto e dal disconoscimento delle forme democratiche della rappresentanza e delle forme civili della protesta, e che nulla hanno a che fare con l'espressione delle proteste per condizioni di vita molto difficili in cui tanta parte delle popolazione versa;
          le forze politiche democratiche, le forze sociali e l'associazionismo hanno risposto con nettezza a toni, scopi e strumenti utilizzati;
          i cittadini e le cittadine hanno assistito con grande inquietudine e con profonda angoscia ad episodi in sé e nel loro complesso molto gravi ed hanno percepito una risposta debole, qualche volta assente, dello Stato, delle forze dell'ordine; a parere degli interpellanti nei confronti delle forze dell'ordine i «manifestanti» hanno intenzionalmente costruito un'immagine di complicità che può essere smentita solo da fatti concreti ed evidenti;
          mentre si dovrà contrastare con grande nettezza obiettivi e qualità delle azioni «dei forconi» e di chi realizza la regia politica di tutto ciò, si conferma la necessità che il disagio e le condizioni di difficoltà di tanta parte della popolazione siano affrontate con misure adeguate di politica economica e sociale –:
          se il Governo abbia la consapevolezza della gravità di ciò che è accaduto e sta accadendo, del carattere gravemente antidemocratico e potenzialmente eversivo delle iniziative messe in atto in questi giorni nelle città, tutt'affatto diverse dalle manifestazioni che cittadini e lavoratori sono soliti realizzare, anche in momenti di tensione sociale, sempre rispettosi delle istituzioni e della vita della comunità;
          quali iniziative siano state adottate e si intendano adottare per fornire alle forze dell'ordine i mezzi necessari e le indicazioni operative corrette, rispondenti al livello di qualità del fenomeno che si sta manifestando.
(2-00336) «Giacobbe, Basso, Carocci, Marco Meloni, Pastorino, Tullo, Vazio, Rosato, Martella».


Iniziative volte a tutelare il sistema economico-finanziario italiano da possibili fenomeni di speculazione finanziaria, anche in considerazione del possibile declassamento del gruppo italiano Generali da parte di una nota agenzia di rating – 2-00323

D)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
          con una nota recentemente diffusa, l'agenzia statunitense Standard & Poor's indica di aver rivisto il 19 novembre 2013 i criteri per valutare il giudizio sul merito del credito delle società per legarlo maggiormente all'esposizione sui titoli di Stato e di aver avviato degli stress test volti a verificare la reazione di tali società all'eventualità di un default del Paese sul quale sono maggiormente esposte, misurandone la vulnerabilità;
          in attesa dei risultati dei citati stress test, Standard & Poor's ha, inoltre, dichiarato di aver posto diverse compagnie assicurative sotto osservazione, tra le quali il gruppo italiano Generali;
          relativamente al comparto assicurativo, i nuovi parametri di valutazione adottati da Standard & Poor's si applicano a tutte le compagnie alle quali è stato attributo un rating superiore a quello del proprio Paese di appartenenza (mercato domestico), nel caso in cui abbiano un'esposizione complessiva a tale Paese pari o superiore al 25 per cento del totale degli investimenti;
          il superamento degli stress test è legato alla capacità di reazione delle imprese ad un eventuale default del Paese di riferimento, e, relativamente al settore assicurativo, alla dotazione di capitale sufficiente a superare il default;
          l'esito negativo degli stress test comporterebbe il declassamento del rating della società al livello di quello del Paese di appartenenza;
          nell'ambito delle iniziative volte a rafforzare la regolamentazione dei mercati finanziari in risposta alle lacune evidenziate dalla crisi economica, le istituzioni dell'Unione europea sono intervenute a più riprese sulla disciplina delle agenzie di valutazione del credito;
          la direttiva 2013/14/CE impone agli investitori istituzionali l'obbligo di non affidarsi esclusivamente o meccanicamente ai rating del credito o di non utilizzarli come unico parametro ai fini della valutazione del rischio insito negli investimenti da essi realizzati;
          la Consob, la Banca d'Italia e l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni in data 22 luglio 2013, attesa la situazione di incertezza sui mercati finanziari, hanno adottato un comunicato congiunto (avente natura ricognitiva di obblighi di comportamento già esistenti) sui doveri di trasparenza e correttezza dei gestori collettivi e sui giudizi delle agenzie di rating, richiamando l'attenzione dei gestori sull'obbligo di adottare, nell'interesse degli investitori e dell'integrità dei mercati, opportune misure che limitino l'utilizzo esclusivo o meccanicistico dei giudizi di rating nelle decisioni di investimento e disinvestimento dei gestori collettivi, e sull'obbligo del gestore collettivo di adottare corretti, trasparenti e adeguati processi interni di valutazione del merito di credito;
          da ultimo, l'articolo 4 del disegno di legge di delegazione europea 2013 – «secondo semestre» – presentato il 22 novembre (A.C. 1836) reca i principi e i criteri direttivi specifici per il recepimento nell'ordinamento nazionale della nuova disciplina europea in materia di agenzie di rating del credito, contenuta nella citata direttiva 2013/14/UE e nel regolamento (UE) n.  462/2013;
          in particolare, il legislatore, all'atto del recepimento, dovrà prevedere il ricorso alla disciplina secondaria, al fine di ridurre l'affidamento esclusivo o meccanico ai rating del credito emessi da agenzie di rating del credito. Dovranno, inoltre, essere apportate alle norme vigenti le modificazioni opportune per assicurare il miglior coordinamento con le nuove disposizioni, per applicare correttamente e integralmente la disciplina europea sulle agenzie di rating del credito e per ridurre l'affidamento esclusivo o meccanico ai rating emessi da tali agenzie, garantendo un appropriato grado di protezione dell'investitore e di tutela della stabilità finanziaria;
          il gruppo Generali è il primo operatore assicurativo italiano ed è uno dei più importanti investitori istituzionali del Paese, con circa 55 miliardi di euro di titoli di Stato italiani nel proprio portafoglio di investimenti;
          secondo alcuni analisti, a fronte dell'ipotesi di una perdita di valore dei titoli governativi avanzata da Standard & Poor's, per evitare il declassamento, la compagnia italiana necessiterebbe di una ricapitalizzazione consistente;
          un eventuale declassamento comporterebbe per il gruppo un forte svantaggio competitivo nei confronti dei principali concorrenti europei, legato a fattori esogeni alla gestione delle proprie attività, con possibili riflessi occupazionali, in un contesto globale di crisi economica;
          l'abbassamento del rating di un operatore di primo piano anche sulla scena europea e internazionale avrebbe gravi conseguenze su tutto il sistema Paese, causando inevitabilmente una perdita di fiducia da parte degli investitori istituzionali italiani ed esteri, con ripercussioni sulla capacità di finanziamento del debito pubblico attraverso il collocamento di titoli di Stato –:
          quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di tutelare il sistema economico-finanziario italiano da possibili fenomeni di speculazione finanziaria o di alterazione iniqua degli equilibri di mercato, che potrebbero compromettere il percorso di ripresa economica del Paese.
(2-00323) «Causi, Martella, Giampaolo Galli, Ginato, Fiano, Amendola, Peluffo, Marchi, Bratti, Coscia, Bellanova, Lenzi, De Micheli, Cenni, Guerra, D'Ottavio, Bargero, Baruffi, Cani, Cinzia Maria Fontana, Cominelli, Cova, Mauri, Mazzoli, Rughetti, Velo, Fregolent, Moscatt, Mariastella Bianchi, Villecco Calipari, Garavini, Fragomeli, Gutgeld, Petrini, Bobba, Rosato, Fanucci, Lorenzo Guerini».