XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 7 aprile 2017

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 7 aprile 2017.

      Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alli, Amendola, Amici, Bellanova, Bernardo, Dorina Bianchi, Stella Bianchi, Bindi, Biondelli, Blazina, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Matteo Bragantini, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Caparini, Capelli, Casero, Castiglione, Catania, Causin, Centemero, Antimo Cesaro, Cicchitto, Cirielli, Colonnese, Coppola, Costa, D'Alia, Dambruoso, Damiano, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Epifani, Faraone, Fedriga, Ferranti, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Laforgia, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Marcon, Migliore, Mucci, Orlando, Pannarale, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rigoni, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Sereni, Tabacci, Terzoni, Valeria Valente, Velo, Vignali.

Annunzio di proposte di legge.

      In data 6 aprile 2017 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
          CRISTIAN IANNUZZI: «Modifiche alla legge 9 gennaio 1991, n.  9, e altre disposizioni in materia di produzione e impiego dell'energia elettrica ricavata da fonti rinnovabili» (4411);
          FABBRI e MARCHI: «Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n.  267, in materia di status degli amministratori locali» (4412);
          ALLASIA ed altri: «Disciplina delle attività di estetista professionale e di onicotecnico» (4413);
          CIRACÌ «Istituzione del programma per il conferimento annuale del titolo di “Capitale italiana del gusto”» (4414).

      Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

      La proposta di legge RAVETTO: «Disposizioni per la rilevazione della presenza in servizio dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche mediante sistemi di identificazione biometrica» (3658) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Brunetta e De Girolamo.

      La proposta di legge LUCIANO AGOSTINI ed altri: «Istituzione dei distretti delle risorse culturali» (4213) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Martella.

Trasmissione dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche e gli affari europei.

      Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche e gli affari europei, con lettera in data 5 aprile 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 13, comma 2, della legge 24 dicembre 2012, n.  234, la relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2016 (Doc. LXXXVII, n.  5).

      Questo documento è trasmesso a tutte le Commissioni permanenti e alla Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dal Ministero della difesa.

      Il Ministero della difesa, con lettera del 4 aprile 2017, ha trasmesso una nota relativa all'attuazione data, per la parte di propria competenza, all'ordine del giorno TOFALO n.  9/3953/10, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 6 luglio 2016, concernente l'impegno a relazionare al Parlamento sull'impatto effettivo dell'impiego delle Forze Armate in funzioni di ordine pubblico.

      La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla IV Commissione (Difesa) competente per materia.

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

      La Commissione europea, in data 6 aprile 2017, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
          Proposta di decisione di esecuzione del Consiglio che sottopone a misure di controllo la nuova sostanza psicoattiva N-(1-fenetilpiperidin-4- yl)-N-fenilacrilammide (acrilofentanil) (COM(2017) 161 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite II (Giustizia) e XII (Affari sociali);
          Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione che deve essere adottata, a nome dell'Unione europea, in sede di comitato misto istituito dalla convenzione regionale sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee per quanto riguarda la domanda dell'Ucraina di diventare parte contraente della convenzione (COM(2017) 162 final), corredata dal relativo allegato (COM(2017) 162 final – Annex 1), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
          Proposta congiunta della Commissione europea e dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza di decisione del Consiglio relativa alla posizione dell'Unione nel Consiglio di associazione istituito dall'accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Georgia, dall'altra, in merito all'adozione dell'agenda di associazione UE-Georgia (JOIN(2017) 12 final), corredata dal relativo allegato (JOIN(2017) 12 final – Annex 1), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri).

      Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 6 aprile 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n.  234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

      Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

      Con la predetta comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:
          Relazione della Commissione al Consiglio – Relazione sul criterio di riferimento della mobilità per l'apprendimento (COM(2017) 148 final);
          Proposta di decisione del Consiglio sulla posizione da adottare a nome dell'Unione europea in sede di Consiglio internazionale dei cereali con riguardo alla proroga della convenzione sul commercio dei cereali del 1995 (COM(2017) 154 final).

Atti di controllo e di indirizzo.

      Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative volte a consentire la stabilizzazione dei lavoratori di pubblica utilità (LPU) e socialmente utili (LSU) – 2-01715

A)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:
          i lavori socialmente utili (LSU) rappresentano le attività svolte a beneficio della collettività da parte di coloro che occupano una posizione di svantaggio nel mercato del lavoro, ossia di soggetti che percepiscono sostegni di reddito (disoccupazione, mobilità, cassa integrazione guadagni straordinari) per realizzare opere e fornire servizi;
          nel nostro Paese i lavoratori impiegati in lavori di pubblica utilità (operai addetti alle manutenzioni, istruttore finanziario, istruttore tecnico, istruttore amministrativo, servizi demografici, cimiteriali, trasporti, scolastici ed altro) sono circa 18.000 dislocati soprattutto nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Puglia, Sardegna e Sicilia ed impiegati, principalmente, presso circa 1.100 enti locali, sopperendo tra l'altro anche a carenze di organico dovute al blocco delle assunzioni;
          i lavoratori di cui sopra si possono classificare in due categorie: quella dei cosiddetti transitoristi, di competenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione) e i non transitoristi o autofinanziati (con oneri a carico delle regioni di appartenenza);
          nella regione Campania sono circa 4.000 e il governatore De Luca e l'assessore Palmieri hanno allertato gli EE.LL. ed il Governo sulla drammaticità della vicenda;
          tra l'altro, questi lavoratori nel 2017 a causa di un ritardo non percepiscono l'assegno INPS da circa tre mesi;
          sin dall'inizio, il legame tra enti utilizzatori e soggetti utilizzati ha evidenziato la caratteristica di un vero e proprio rapporto di subordinazione (rilevazione entrata/uscita tramite il badge, giustificativo in caso di assenza e per motivi personali e/o di malattia, visite fiscali, ordini di servizio, piano ferie autorizzato, svolgimento di servizi e mansioni sopperendo a carenze di organico ed altro), a cui non ha corrisposto il necessario riconoscimento di un regolare contratto di lavoro;
          dopo circa vent'anni, a fronte di prestazioni di venti ore settimanali, i lavoratori continuano a percepire dall'INPS e/o dalle regioni il sussidio di disoccupazione, denominato assegno socialmente utile (ASU), pari a 580,14 euro mensili, carente di tra l'altro di tutte le voci retributive previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto regioni ed autonomie locali (progressione economica e crescita professionale, tredicesima mensilità, trattamento di fine rapporto eccetera) ma soprattutto carente sotto l'aspetto previdenziale, a causa del mancato versamento dei contributi pensionistici, e quindi l'impossibilità di poter contare su un reddito pensionistico proporzionato al lavoro effettivamente svolto  –:
          con quali misure intenda intervenire al fine di definire la contrattualizzazione a tempo indeterminato dei lavoratori di pubblica utilità (LPU) e di quelli socialmente utili (LSU) del cosiddetto bacino storico nazionale;
          e se intenda istituire un fondo che supporti la regione Campania, e tutte le regioni interessate alla stabilizzazione definitiva di questi lavoratori visto che, da oltre venticinque anni, assicurano con professionalità l'indispensabile svolgimento delle funzioni amministrative tipiche degli enti di appartenenza.
(2-01715) «Sgambato, Tartaglione, Manfredi, Zampa, Berretta, Di Lello, Tidei, Manzi, Rostan, Lodolini, Oliverio, Tino Iannuzzi, Mura, Giulietti, Mongiello, Raciti, Dallai, Cuomo, Famiglietti, Covello, Di Gioia, Capone, Capozzolo, Bruno Bossio, Giuliani, Paris, Moscatt, Magorno, D'Incecco, Impegno, D'Ottavio, Ventricelli, Carloni, Valiante, Paola Boldrini, Gnecchi, Valeria Valente, Antezza, Massa, Misiani, Marchi, Boccuzzi».


Chiarimenti e iniziative di competenza in ordine all'autorizzazione dell'impianto di stoccaggio Gpl in Val Da Rio (Chioggia) – 2-01743

B)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
          il 3 marzo 2015, presso il Ministero dello sviluppo economico, si è tenuta la conferenza dei servizi relativa all'ampliamento del deposito costiero di prodotti petroliferi sito a Chioggia – località Val di Rio, gestito dalla Società Costa Bioenergie Srl;
          in merito all'ampliamento dello stabilimento, che si trova a poche centinaia di metri dal centro abitato, si ricorda, in via preliminare, che con il decreto-legge 9 febbraio 2012, n.  5 convertito dalla legge 4 aprile 2012, n.  35, e successive modificazioni e integrazioni, recante «Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo» agli articoli 57 e 57-bis sono state individuate le infrastrutture e gli insediamenti strategici per i quali, fatte salve le normative in materia ambientale, le autorizzazioni previste all'articolo 1, comma 56, della legge 23 agosto 2004, n.  239, sono rilasciate dal Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per gli impianti definiti costieri, d'intesa con le regioni interessate e vista la localizzazione dell'impianto non si esclude un coinvolgimento anche della Commissione per la salvaguardia di Venezia, a detta anche dei soggetti coinvolti nella vicenda;
          infatti, tale deposito sorge sulla laguna sud di Venezia e quindi è sottoposto alla legislazione speciale per la sua tutela. Il mancato coinvolgimento della Commissione è stato segnalato al Ministero dello sviluppo economico, curatore primo della procedura di autorizzazione dell'impianto, ma anche al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, non solo perché contitolare del potere di autorizzazione, quanto piuttosto perché titolare primo, tra gli altri ministeri, delle competenze governative per la salvaguardia di Venezia in attuazione della legislazione speciale;
          la società Costa Bioenergie srl, subentrata nella titolarità dell'autorizzazione per l'installazione di un deposito costiero di gasolio ed oli lubrificanti destinati al servizio di bunkeraggio per la flotta peschereccia e il naviglio locale della capacità di 1.350 metri cubi, da realizzarsi su terreno privato ricadente in area portuale del comune di Chioggia, già rilasciata alla società Costa Petroli con il decreto ministeriale n.   17369 del 21 maggio 2013, con istanza in data 8 aprile 2014 ha chiesto di essere autorizzata a modificare il deposito portando la capacità complessiva a 10.350 metri cubi di oli minerali mediante l'installazione di n.  3 serbatoi tumulati da 3.000 metri cubi ciascuno per GPL;
          le quantità di sostanze pericolose trattate in tale stabilimento sono davvero notevoli, per questo è stato classificato come stabilimento soggetto agli adempimenti di cui agli articoli 6, 7 ed 8 del decreto legislativo n.  334 del 1999 (la cosiddetta normativa «Seveso» le cui finalità sono quelle di fissare azioni, misure e controlli grazie al fine di prevenire i così detti «incidenti rilevanti» e ridurne gli eventuali effetti in modo tale da limitarne gli impatti;
          con riferimento alla pericolosità potenziale dell'impianto, proprio in questi giorni, su diversi articoli della stampa locale, viene espressa tutta la preoccupazione della collettività che, attraverso manifestazioni e comitati intende tutelare la salute e l'ambiente;
          la Conferenza di cui sopra si conclude, comunque, positivamente e viene concessa l'autorizzazione all'ampliamento del deposito costiero: ma, avverso il decreto interministeriale n.  17407 del 26 maggio 2015, che ha autorizzato la società Costa Bioenergie all'aumento della capacità di stoccaggio, il comune di Chioggia ha proposto ricorso al Presidente della Repubblica, datato 15 gennaio 2016, per ottenere l'annullamento del provvedimento in relazione al quale il Consiglio di Stato ha espresso il parere che il ricorso debba essere dichiarato inammissibile in quanto la materia è devoluta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo;
          sempre in materia è stato di recente dichiarato irricevibile il ricorso presentato al Tar da parte del Comitato per il No. Il Tar si legge testualmente nella nota pubblicata da diversi giornali, è giunto alla conclusione che: «elementi gravi, precisi e concordanti inducono a ritenere il ricorso tardivo, poiché proposto quando oramai erano spirati i termini di decadenza...»  –:
          se i Ministri interpellati, per quanto di competenza, non intendano verificare la legittimità di tutto l’iter autorizzativo dell'impianto di stoccaggio Gpl in Val Da Rio al fine di verificare innanzitutto, vista l'estrema vicinanza con il centro abitato, se esso non pregiudichi effettivamente la sicurezza pubblica per tutto l'abitato di Chioggia;
          se i Ministri interpellati, per quanto di competenza, non intendano rivedere l’iter autorizzativo di cui sopra in relazione alla sua «compatibilità e congruenza con la legislazione speciale».
(2-01743) «Pastorelli, Locatelli, Marzano, Furnari, Turco, Prodani, Labriola, Bruno, Lo Monte, Segoni, Baldassarre, Prataviera, Bechis, Vezzali, D'Agostino, Vecchio, Pisicchio».


Iniziative, anche di carattere normativo, volte al rilascio delle credenziali di registrazione e autenticazione da parte delle società fornitrici di servizi internet – 2-01747

C)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
          attualmente, numerosi Internet Service Provider italiani non rilasciano ai propri clienti le credenziali di registrazione/autenticazione come i dati di registrazione VoIP, ID e gli ulteriori parametri di configurazione, così imponendo, contrattualmente o di fatto, l'utilizzo obbligatorio dei loro apparati di proprietà e annullando la libertà dell'utente di scegliere il proprio router;
          con l'interpellanza urgente n.  2-01600 presentata dal primo firmatario del presente atto si è chiesto al Governo di esprimere i propri orientamenti in merito alla questione;
          in sede di risposta, il Governo ha sottolineato che è in vigore il regolamento (UE) 2015/2020, che garantisce la libertà di scelta delle apparecchiature terminali da parte dell'utente, ha esplicitato la propria volontà di garantire un accesso privo di barriere a internet e, infine, ha riferito di un'attività di vigilanza dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) in corso sul tema;
          pur soddisfatto della risposta, il primo firmatario del presente atto rileva il permanere di due questioni, per la cui risoluzione l'intervento del Governo risulta determinante;
          vi è, prima di tutto, un'incertezza circa l'ambito di applicazione del Regolamento (UE) 2015/2020, posto che dalla normativa europea, comprensiva anche della direttiva 2008/63/CE (richiamata dalla prima sul punto), nonché dalle linee guida del Body of European Regulators for Electronic Communications (Berec), non si ricava in modo univoco se router e modem rientrino fra i terminali degli utenti, per i quali l'articolo 3 del Regolamento garantisce libertà di scelta agli utenti stessi, ovvero fra i terminali di rete, per i quali tale garanzia non sussiste;
          per quanto noto agli interpellanti, fra i vari ordinamenti dell'Unione europea solo quello della Repubblica federale tedesca, in forza della proposta di legge citata nell'atto di sindacato ispettivo di cui sopra, divenuta legge ed entrata in vigore il 1o agosto 2016, ha preso espressa posizione sul tema, prevedendo che modem e router rientrino fra i terminali degli utenti, rimessi alla libera scelta degli stessi;
          secondariamente, anche qualora all'esito dell'attività di vigilanza in corso presso l'Agcom fossero effettivamente riscontrate delle violazioni del regolamento (UE) 2015/2020, l'Autorità non potrebbe provvedere direttamente a sanzionare le imprese responsabili, ma unicamente a diffidarle;
          solo in seguito, qualora le imprese responsabili non provvedessero ad adeguarsi, l'Agcom potrebbe irrogare le relative sanzioni, le quali, in ragione della loro cornice edittale (da 120.000 euro ad 2.500.000 euro), risultano prive di efficacia dissuasiva nei confronti dei grandi player del settore degli Internet Service Providers, anche alla luce della possibilità per gli stessi di oblarle ai sensi dell'articolo 16 della legge n.  689 del 1981, corrispondendo il doppio del minimo edittale, ossia 240.000 euro;
          al fine di una efficace regolazione del settore, si palesa quindi necessario dotare l'Agcom, nel rispetto del principio di legalità che informa anche il sistema sanzionatorio amministrativo, di poteri specifici per punire le violazioni in materia, prevedendo sanzioni pecuniarie irrogabili senza previa diffida, eventualmente calcolate come una percentuale del fatturato del soggetto responsabile;
          inoltre, al fine di dare completezza alla disciplina in materia di apparati terminali, appare necessario fornire una definizione espressa del concetto di apparato terminale dell'utente, comprensiva anche di router e modem, sul modello di quanto previsto nella citata legislazione della Repubblica federale tedesca  –:
          se il Governo non ritenga opportuno adottare iniziative, anche di carattere normativo, nel più breve tempo possibile, volte a modificare la disciplina di cui in premessa e risolvere le criticità sopra esposte.
(2-01747) «Catalano, Monchiero».