XVII LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 893 di mercoledì 29 novembre 2017
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI
La seduta comincia alle 10.
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
ROBERTO CAPELLI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
(È approvato).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Amoddio, Bernardo, Matteo Bragantini, Capezzone, Casero, Cenni, D'Ambrosio, Dal Moro, Dambruoso, De Menech, Dell'Aringa, Dellai, Epifani, Fedriga, Ferranti, Gregorio Fontana, Fontanelli, Garofani, Giancarlo Giorgetti, La Russa, Locatelli, Losacco, Marcon, Mazziotti Di Celso, Migliore, Monchiero, Orfini, Paglia, Palma, Pes, Portas, Quartapelle Procopio, Quintarelli, Rampelli, Realacci, Rosato, Sanga, Sandra Savino, Sereni, Sibilia, Sottanelli, Tabacci, Tancredi, Valeria Valente, Vazio, Enrico Zanetti, Zoggia e Zolezzi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
I deputati in missione sono complessivamente centoventuno, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).
Preavviso di votazioni elettroniche (ore 10,04).
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento. Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 10,30.
La seduta, sospesa alle 10,05, è ripresa alle 10,30.
Seguito della discussione del disegno di legge: S. 2942 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili. Modifica alla disciplina dell'estinzione del reato per condotte riparatorie (Approvato dal Senato) (A.C. 4741).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 4741: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili. Modifica alla disciplina dell'estinzione del reato per condotte riparatorie.
Ricordo che nella seduta del 28 novembre si è conclusa la discussione generale e i relatori e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.
(Posizione della questione di fiducia – Articolo unico - A.C. 4741)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e delle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).
Ha chiesto di parlare la Ministra per i Rapporti con il Parlamento, senatrice Anna Finocchiaro.
ANNA FINOCCHIARO, Ministra per i Rapporti con il Parlamento. A nome del Governo, autorizzata dal Consiglio dei ministri, pongo la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge n. 4741 di conversione del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, nel testo della Commissione, identico a quello già approvato dal Senato.
PRESIDENTE. La ringrazio. A seguito della posizione della questione di fiducia la Conferenza dei presidenti di gruppo è convocata alle ore 12 presso la Biblioteca del Presidente, al fine di stabilire il prosieguo dell'esame del provvedimento.
Prima di sospendere la seduta, salutiamo gli studenti e gli insegnanti dell'Istituto Comprensivo “Rosetti” di Forlimpopoli, in provincia di Forlì, che assistono ai nostri lavori dalla tribuna (Applausi). La seduta è sospesa.
La seduta, sospesa alle 10,32, è ripresa alle 13,30.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa.
Comunico che nell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, a seguito della posizione della questione di fiducia da parte del Governo sull'approvazione dell'articolo unico del disegno di legge n. 4741 di conversione del decreto-legge in materia fiscale, approvato dal Senato, con scadenza il 15 dicembre 2017, è stata stabilita la seguente organizzazione dei lavori.
La votazione per appello nominale avrà inizio domani, giovedì 30 novembre, a partire dalle ore 10,30, previe dichiarazioni di voto a partire dalle ore 8,30. Seguiranno l'esame degli ordini del giorno, il termine per la presentazione dei quali è fissato alle ore 15,30 di oggi, le dichiarazioni di voto finale e la votazione finale, prevista entro le ore 15 della giornata di domani.
Lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata (question time) previsto per oggi, mercoledì 29 novembre, alle ore 15, avrà comunque luogo.
Calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di dicembre 2017 e aggiornamento del programma.
PRESIDENTE. Comunico che nell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, a seguito della posizione della questione di fiducia da parte del Governo sull'approvazione dell'articolo unico del disegno di legge n. 4741 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili. Modifica alla disciplina dell'estinzione del reato per condotte riparatorie (approvato dal Senato – scadenza: 15 dicembre 2017), si è convenuta la seguente organizzazione dei lavori.
La votazione per appello nominale avrà inizio domani, giovedì 30 novembre, a partire dalle ore 10,30, previe dichiarazioni di voto a partire dalle ore 8,30.
Seguiranno l'esame degli ordini del giorno, il termine per la presentazione dei quali è fissato alle ore 15,30 di oggi, le dichiarazioni di voto finale e la votazione finale, prevista entro le ore 15 della giornata di domani.
Lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata (question-time), previsto per oggi, mercoledì 29 novembre, alle ore 15, avrà comunque luogo.
E' stato altresì convenuto, ai sensi dell'articolo 24, comma 2, il seguente calendario dei lavori per il mese di dicembre:
Lunedì 4 dicembre (ore 12 e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna)
Discussione sulle linee generali della mozione Argentin ed altri n.1-1746 concernente iniziative di competenza volte a favorire la diffusione dei parchi giochi inclusivi
Discussione sulle linee generali della proposta di legge n. 3792 - Disposizioni a tutela dei consumatori in materia di fatturazione a conguaglio per l'erogazione di energia elettrica, gas e servizi idrici
Discussione della Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo sui rapporti tra criminalità organizzata e contraffazione (Doc. XXII-bis, n. 13)
Discussione sulle linee generali della mozione Nesci ed altri n.1-1701 concernente iniziative volte a contrastare il fenomeno della corruzione in ambito sanitario
Discussione sulle linee generali della proposta di legge n. 3265 - Disposizioni in materia di produzione e vendita del pane (ove il parere della Commissione bilancio confermi che dal provvedimento non derivano oneri finanziari)
Discussione sulle linee generali delle mozioni:
Quintarelli ed altri n. 1-1620 concernente iniziative volte a promuovere una moratoria internazionale dello sviluppo di sistemi di arma di tipo Aws (Autonomous weapons systems) e a prevedere un divieto di sviluppo e commercializzazione di tali sistemi di arma in ambito nazionale
Sberna ed altri n. 1-1644 concernente interventi per la bonifica e la protezione ambientale del territorio bresciano
Martedì 5 (ore 15, con eventuale prosecuzione notturna), mercoledì 6 e giovedì 7 dicembre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna) (con votazioni)
Seguito dell'esame della mozione Argentin ed altri n.1-1746 concernente iniziative di competenza volte a favorire la diffusione dei parchi giochi inclusivi
Seguito dell'esame della proposta di legge n. 3792 - Disposizioni a tutela dei consumatori in materia di fatturazione a conguaglio per l'erogazione di energia elettrica, gas e servizi idrici
Seguito dell'esame della Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo sui rapporti tra criminalità organizzata e contraffazione (Doc. XXII-bis, n. 13)
Seguito dell'esame della mozione Nesci ed altri n.1-1701 concernente iniziative volte a contrastare il fenomeno della corruzione in ambito sanitario
Seguito dell'esame della proposta di legge n. 3265 - Disposizioni in materia di produzione e vendita del pane (ove il parere della Commissione bilancio confermi che dal provvedimento non derivano oneri finanziari)
Seguito dell'esame delle mozioni:
Quintarelli ed altri n. 1-1620 concernente iniziative volte a promuovere una moratoria internazionale dello sviluppo di sistemi di arma di tipo Aws (Autonomous weapons systems) e a prevedere un divieto di sviluppo e commercializzazione di tali sistemi di arma in ambito nazionale
Sberna ed altri n. 1-1644 concernente interventi per la bonifica e la protezione ambientale del territorio bresciano
Martedì 12 dicembre (pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna)
Discussione della relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo moro sull'attività svolta (in corso di presentazione)
Discussione della relazione conclusiva dell'attività della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri (in corso di presentazione)
Mercoledì 13 dicembre (ore 9,30) (con votazioni)
ore 13.30
Al termine
Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre 2017
Elezione di due componenti il Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti, di due componenti il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa e di due componenti il Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria.
Seguito dell'esame della relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo moro sull'attività svolta (in corso di presentazione)
Seguito dell'esame della relazione conclusiva dell'attività della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri (in corso di presentazione)
Martedì 19 (ore 9,30 e pomeridiana, con votazioni non prima delle ore 16 e con prosecuzione notturna), mercoledì 20 e giovedì 21 dicembre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di venerdì 22 dicembre) (con votazioni)
Esame del disegno di legge di Bilancio e dell'eventuale Nota di variazioni (ove trasmesso dal Senato)
Esame dei disegni di legge di ratifica:
n. 4627 – Accordo bilaterale tra la Repubblica italiana e la Bosnia ed Erzegovina aggiuntivo alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, inteso ad ampliarne e facilitarne l'applicazione, fatto a Roma il 19 giugno 2015
n. 4628 - trattati: a) Accordo bilaterale aggiuntivo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Macedonia alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, inteso ad ampliarne e facilitarne l'applicazione, fatto a Skopje il 25 luglio 2016; b) Accordo bilaterale aggiuntivo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Macedonia alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959, inteso a facilitarne l'applicazione, fatto a Skopje il 25 luglio 2016
Lunedì 11 dicembre avrà luogo, nell'Aula della Camera, il concerto di Natale.
Lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (question time) avrà luogo il mercoledì (dalle ore 15).
Il martedì, di norma, alle ore 11, avrà luogo lo svolgimento di interpellanze e di interrogazioni.
Martedì 19 dicembre lo svolgimento di interpellanze e interrogazioni non avrà luogo.
Lo svolgimento di interpellanze urgenti avrà luogo, di norma, il venerdì (dalle ore 9,30).
Venerdì 15 e 22 dicembre lo svolgimento di interpellanze urgenti non avrà luogo.
Durante la sessione di bilancio non potranno essere esaminati dall'Assemblea provvedimenti che comportino nuove o maggiori spese o diminuzioni di entrate, con l'eccezione dei progetti di legge indicati nell'articolo 119, comma 4, del Regolamento.
La Presidente si riserva di inserire nel calendario l'esame di ulteriori progetti di legge di ratifica licenziati dalle Commissioni e di documenti licenziati dalla Giunta per le autorizzazioni.
L'organizzazione dei tempi per la discussione degli argomenti iscritti nel calendario sarà pubblicata nell'Allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.
L'organizzazione dei tempi per l'esame del disegno di legge di bilancio e dell'eventuale Nota di variazioni sarà pubblicata dopo la loro trasmissione da parte del Senato.
Per quanto riguarda l'esame della proposta di legge n. 3265, l'organizzazione dei tempi sarà valutata sulla base del testo che verrà licenziato dalla competente Commissione di merito.
L'organizzazione dei tempi per l'esame della Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro sull'attività svolta e della Relazione conclusiva dell'attività della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri sarà definita dopo la loro presentazione.
Il programma si considera conseguentemente aggiornato.
Ricordo che, oggi, alle ore 15, ci sarà il question time e, poi, dopo il question time, daremo lettura della convocazione di domani che sarà alle 8,30, come detto, con le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia. Sospendo la seduta.
La seduta, sospesa alle 13,35, è ripresa alle 15.
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro dell'Interno, il Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, il Ministro dell'Economia e delle finanze e il Ministro dello Sviluppo economico.
(Elementi ed iniziative di competenza volte a favorire la realizzazione dell'eco-villaggio di Giugliano, al fine di superare l'attuale situazione di degrado e deprivazione sociale – n. 3-03391)
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Rostan ed altri n. 3-03391 (Vedi l'allegato A).
Chiedo all'onorevole Rostan se intenda illustrare la sua interrogazione o se si riservi di intervenire in sede di replica. Ha un minuto.
MICHELA ROSTAN. Grazie, Presidente. Signor Ministro, Giugliano è un grosso comune alle porte di Napoli, è il comune tra i non capoluoghi di provincia più popoloso d'Italia. Qui c'è una situazione allarmante che riguarda una serie di fattori che si incrociano fra loro: siamo in piena “Terra di fuochi”, zona che ha bisogno di bonifiche ambientali, ancora purtroppo segnata dalla presenza di milioni di eco-balle a Taverna del Re e, ogni giorno, conta decine di falò di rifiuti.
Dentro quest'emergenza, c'è poi la situazione drammatica di un campo rom, che viene continuamente smantellato e, poi, riallestito, e costringe oltre trecento famiglie a vivere in un accampamento infernale. Non c'è nulla lì, queste persone sopravvivono in una sorta di discarica ambulante: rifiuti che loro stessi raccolgono e smontano e, poi, abbandonano di nuovo e, lì in mezzo, decine e decine di bambini che non vanno a scuola e vivono in condizioni di igiene pessima, esposti a rischi enormi. I progetti di cui si è molto parlato negli ultimi mesi, anche con finanziamenti…
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
MICHELA ROSTAN. …non sono mai decollati. Per questo - e concludo - chiediamo al Governo quale sia la situazione attuale rispetto a quel campo e cosa si intenda fare per ripristinare condizioni di vivibilità.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
MARCO MINNITI, Ministro dell'Interno. Grazie, signor Presidente. Onorevoli deputati, il comune di Giugliano in Campania ospita una numerosa comunità di etnia rom, circa mille persone, attualmente allocate in tre diversi insediamenti. Per rimuovere le situazioni di degrado, migliorare il livello di sicurezza per la cittadinanza e promuovere progetti di idonea sistemazione alloggiativa e di integrazione dei nuclei familiari di tale comunità, nel febbraio del 2016, il comune di Giugliano, la prefettura di Napoli e la regione Campania hanno sottoscritto un'intesa finalizzata alla realizzazione di un piano integrato di interventi mirato all'inclusione sociale e alla sistemazione abitativa. Tra questi, la costruzione da parte dell'amministrazione comunale di un eco-villaggio in area di proprietà dell'ente locale, composto da 44 moduli abitativi, nonché la programmazione di percorsi di legalità e di inserimento scolastico dei minori, previa adesione ad un patto di convivenza da stipulare con le famiglie interessate. Per la parte relativa alla sistemazione logistica, l'intero progetto prevedeva un costo complessivo di 1.300.000 euro, rispetto al quale il Ministero dell'Interno si è impegnato per un importo di 400 mila euro, già disponibile presso la prefettura di Napoli, che si prevede sia erogato a seguito della presentazione da parte del comune di Giugliano dei rendiconti e della documentazione giustificativa delle spese sostenute. La regione Campania si è impegnata, altresì, a titolo di contributo straordinario, per la restante quota di 900 mila euro.
Tuttavia, solo nell'aprile scorso, è stato siglato tra il comune di Giugliano, la città metropolitana di Napoli e la regione Campania l'accordo di programma finalizzato all'approvazione del progetto in variante alla pianificazione urbanistica dei suoli interessati all'intervento. A seguito di tale accordo, il 12 maggio di quest'anno, il sindaco di Giugliano ha reso noto l'insufficienza degli stanziamenti originariamente previsti, a fronte di un nuovo quadro economico di progetto stimato in circa 2,5 milioni di euro, rappresentando, quindi, l'esigenza di un ulteriore stanziamento di risorse.
Il Ministero dell'Interno sostiene pienamente la realizzazione del progetto del comune di Giugliano, tanto che al finanziamento originario di 400 mila euro ha aggiunto un ulteriore stanziamento di 300 mila euro, già accreditato alla prefettura di Napoli, impegnata a sviluppare ogni iniziativa utile ad attuare l'intesa a suo tempo sottoscritta con il comune di Giugliano e la regione Campania.
Più in generale, per la gestione delle iniziative legate alla presenza di campi rom nell'area metropolitana di Napoli, nel mese di ottobre è stato conferito un incarico speciale ad un dirigente della prefettura del capoluogo campano, disponendo a tal fine anche l'utilizzazione dei fondi riassegnati dalla legge n. 225 del 2016, risalente - ho finito - alla cessata gestione commissariale per l'emergenza nomadi.
PRESIDENTE. L'onorevole Rostan ha facoltà di replicare, per due minuti.
MICHELA ROSTAN. Ringrazio il Governo per la risposta, di cui prendo atto e su cui mi riservo per degli approfondimenti, però mi preme sottolineare ancora una volta l'estrema gravità della situazione, che spero sia colta nella sua totalità. Qui parliamo soprattutto di tantissimi bambini: l'infanzia va protetta e tutelata e non possiamo accettare che centinaia di piccoli vivano e giochino nella spazzatura e fra i topi. Da quell'insediamento di marginalità e degrado arrivano a cascata anche altre questioni: di dramma sociale si parla al suo interno e cammina innescandone sempre nuovi. Spesso sono loro stessi a bruciare rifiuti dietro compenso da parte di chi li sversa e, poi, deve occultare ogni traccia.
Mi pare che non ci sia, dunque, da tergiversare e mi sembra che gli interventi siano già troppo in ritardo, però mi sia permesso anche di porre qualche dubbio sulla politica degli sgomberi. Questo è un campo che è stato sequestrato dalla magistratura nel 2015 e di nuovo sgomberato nel 2016; la Polizia c'è andata per allontanare le persone, vi ha trovato una popolazione con quasi il 70 per cento dei bambini, e cosa si è fatto? Si è smantellato il campo e si sono lasciate quelle persone per strada, con il risultato che si sono spostate di poco e si sono riaccampate. Qui bisogna, allora, abbandonare il tempo delle soluzioni di facciata e affrontare la questione in modo definitivo. Si è parlato di eco-villaggi, e concludo, Presidente: vediamo se adesso si muove qualcosa. Ma il rischio è alto e il pericolo è serio: riguarda quelle persone, riguarda tutto il contesto. Bisogna fare presto e bisogna fare bene (Applausi dei deputati del gruppo Articolo 1-Movimento Democratico e Progressista).
(Riscontri sull'efficacia del nuovo assetto normativo del cinema e dell'audiovisivo – n. 3-03392)
PRESIDENTE. L'onorevole Manzi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Coscia ed altri n. 3-03392 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria, per un minuto.
IRENE MANZI. Grazie, Presidente. Onorevole Ministro, la scorsa settimana, il Consiglio dei ministri ha approvato tre decreti attuativi delle deleghe previste nella legge sul cinema, approvate lo scorso anno proprio in via definitiva in quest'Aula. Tre decreti attuativi relativi, rispettivamente, ai lavoratori del settore cinematografico, alla tutela dei minori e alla promozione delle opere europee ed italiane da parte dei fornitori dei servizi di media audiovisivi. La legge sul cinema era una legge lungamente attesa, che contiene delle importanti misure di sistema e risorse significative, tra l'altro, di sostegno di questo settore. Proprio alla luce soprattutto dei decreti attuativi approvati nei giorni scorsi, vogliamo chiederle un primo riscontro, di conoscere, appunto, il contenuto dei decreti, ma, soprattutto, i riscontri che, dagli operatori del settore, questi provvedimenti hanno avuto.
PRESIDENTE. Il Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
DARIO FRANCESCHINI, Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo. Grazie, signor Presidente. Come ricordato dall'onorevole Manzi, i decreti legislativi sono stati gli ultimi atti attuativi di un percorso attuativo della legge sul cinema molto articolato, con più di quindici decreti di vario tipo che hanno attuato le diverse norme della legge. I decreti legislativi hanno seguito l'iter consueto: quindi, prima l'approvazione in Consiglio dei ministri, poi le osservazioni e le condizioni del Parlamento; le condizioni sono state recepite integralmente e le osservazioni sono state recepite in gran parte, perché avevano un intento migliorativo: del resto, legge sul cinema è una legge che è frutto di un lavoro molto collettivo e collegiale in Parlamento.
Il decreto sul lavoro riguarda la definizione delle nuove professioni e anche alcune figure particolari di apprendistato. Il decreto sulla tutela dei minori si basa sul principio di responsabilizzazione delle famiglie, andando incontro alle richieste che sono state fatte da diverse associazioni e anche dagli operatori del settore cinematografico. Quindi, e questa è una cosa di grande rilevanza, viene definitivamente abolita la censura - non è più prevista nel nostro ordinamento la possibilità del divieto di uscita in sala di un'opera o di un'uscita condizionata a tagli - e si introduce un sistema più flessibile riguardo alla tutela dei minori. I giornali hanno scritto “vietato ai minori di sei anni”, ma non è così: ci sarà una fascia in cui sarà indicato “film non adatto ai minori di sei anni”; verrà mantenuto il divieto dei diciotto e dei quattordici anni, ma con la possibilità dei genitori di accompagnare il figlio a vedere un film vietato nella fascia da sedici a diciotto anni e, rispettivamente, da dodici a quattordici anni.
E' un decreto che ha fatto più discutere, comprensibilmente, anche perché dal nostro punto di vista si tratta di dare piena attuazione alla legge sul cinema, perché la legge sul cinema punta ad investire e valorizzare l'industria cinematografica italiana attraverso più risorse, risorse consistenti, attraverso nuove regole, il tax credit generalizzato, ma anche attraverso una norma che prevedeva che, con un decreto legislativo, si sarebbe dovuto rafforzare l'obbligo delle televisioni di investire o trasmettere cinema italiano. Le norme c'erano già, per questo io non ho capito questa reazione, quando si è detto: interviene lo Stato nella libertà di programmazione. Le norme c'erano già: si prevedeva il 50 per cento di opere europee, ma non c'erano - per questo la legge chiedeva di rafforzare - né sanzioni, né regole legate agli orari di trasmissione, che garantissero l'effettiva trasmissione del cinema italiano. Abbiamo rafforzato gli obblighi di investimento, abbiamo previsto degli obblighi molto ragionevoli - ispirati al modello francese, ma molto ragionevoli - di trasmissione nel prime time e quindi le televisioni private avranno il 6 per cento, quindi due ore alla settimana in cui dovranno trasmettere in prime time opere italiane e la televisione pubblica ne avrà il doppio, quindi quattro ore, in cui trasmettere due ore di cinema italiano e due ore di opere italiane. Sono assolutamente convinto che col tempo le resistenze saranno superate e si capirà che con questa scelta si valorizza la creatività e il cinema italiano.
PRESIDENTE. L'onorevole Narduolo, cofirmataria dell'interrogazione, ha facoltà di replicare per due minuti.
GIULIA NARDUOLO. Grazie Ministro, voglio ringraziare per la risposta e anche per la rapida illustrazione dei decreti. Noi riteniamo che la legge sul cinema, molto attesa, sia una delle leggi di cui questo Parlamento e questo Governo possono fregiarsi, insieme con la legge sullo spettacolo che abbiamo approvato in quest'Aula sempre pochi giorni fa. Come dicevo, la legge sul cinema è molto attesa, i decreti in particolar modo, con cui abbiamo lavorato grazie all'apporto anche degli operatori del settore, ricordo le audizioni che sono state svolte, sia alla Camera, sia al Senato, in Commissione, con le varie associazioni rappresentative. Come ricordava il Ministro, molte delle osservazioni poste sono state accolte, in particolar modo per quanto riguarda il decreto sulla professionalità dei lavoratori del settore audiovisivo, lavoratori che, giustamente, chiedono di essere riconosciuti, chiedono di avere delle tutele perché il loro lavoro è stato spesso ed è tuttora, insomma, legato a rapporti di lavoro intermittenti e mancava una definizione delle professionalità artistiche e tecniche, cosa che, invece, il decreto attuativo si impegna a svolgere.
Voglio sottolineare il fatto che con questi decreti si richiede all'intero settore un cambiamento di approccio - è stato riconosciuto anche dagli operatori - perché si richiede una maggiore responsabilizzazione, come faceva riferimento, appunto, il Ministro per quanto riguarda in particolar modo le novità sulla censura e il rapporto con la televisione, in particolar modo con la Rai, che, in questo modo, come televisione pubblica, valorizza veramente le produzioni italiane.
(Iniziative volte a destinare alla ricostruzione dei beni culturali danneggiati dal terremoto del 2016 i proventi derivanti dalla esposizione delle opere recuperate dalle macerie di Amatrice ed Accumoli – n. 3-03393)
PRESIDENTE. L'onorevole Murgia ha facoltà di illustrare l'interrogazione Rampelli ed altri n. 3-03393 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario, per un minuto.
BRUNO MURGIA. Grazie, Presidente. Signor Ministro, la vicenda è molto semplice: il suo Ministero, con Coopculture ha organizzato alle Terme di Diocleziano questa mostra con i reperti salvati dal terremoto del 2016 di Amatrice e Accumoli. Il prezzo del biglietto è di 7,50 euro. Noi vorremmo capire se è possibile che i proventi di questa mostra vadano direttamente ai cittadini o ai Paesi interessati dal terremoto e se non sia possibile che i cittadini di quei territori non paghino il biglietto per entrare a vedere questa mostra.
PRESIDENTE. Il Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
DARIO FRANCESCHINI, Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo. Grazie. La mostra è veramente una bella mostra, che recupera alcune opere di grande importanza che sono state recuperate nei luoghi del terremoto, in particolare ad Amatrice ed Accumoli, in parte già restaurate e in parte che saranno oggetto di restauro.
È evidente che l'obiettivo di questa mostra è di tenere accesi i riflettori sui luoghi del terremoto e sulla esigenza dei prossimi anni di concentrare moltissime risorse e moltissime energie sul recupero di un patrimonio immenso, che è stato devastato dal terremoto: parliamo di migliaia di chiese e di centinaia di edifici storici. L'azione del Ministero è stata un'azione con il massimo delle risorse umane e organizzative disponibili, per cui ad oggi ci sono 20.254 beni recuperati da sotto le macerie o da luoghi inagibili, 4.623 metri lineari di archivi, 9.780 metri di libri e sono 1.171 gli edifici già messi in sicurezza. Detto questo, di fronte abbiamo una operazione enorme, quindi è necessario investire e tenere accesi i riflettori: la mostra serve a questo, a far capire l'importanza di quelle opere, promuovere quei luoghi che hanno bisogno di avere visibilità per continuare ad attrarre e tornare ad attrarre turismo e anche per mostrare il lavoro che è stato fatto dagli istituti di restauro.
La mostra è gratuita. La cifra a cui lei ha fatto riferimento è il biglietto d'ingresso ai musei, cioè alle Terme di Diocleziano e al Museo nazionale romano, e in genere capita, a volte, che la mostra venga maggiorata di un prezzo. In questo caso, è il biglietto. La mostra è una mostra gratuita per chi visita il museo e quindi non c'è la possibilità di destinare parte di risorse; ricordo, però, che, la prima domenica successiva al terremoto, gli incassi di tutti i musei italiani sono stati destinati al terremoto.
Mi sembra, invece, molto interessante e giusta la richiesta che è stata fatta rispetto all'entrata gratuita, fino a quando ci sarà la mostra, per visitare la mostra stessa, dato che sono opere di quelle comunità locali e dei cittadini dei comuni colpiti dal terremoto, e quindi accolgo volentieri e abbiamo accolto volentieri questo suggerimento dato con l'interrogazione e da domani i cittadini di tutti i comuni del cratere potranno entrare gratuitamente alle Terme di Diocleziano a visitare sia il museo che la mostra, fino alla fine della mostra.
PRESIDENTE. L'onorevole Murgia ha facoltà di replicare per due minuti.
BRUNO MURGIA. Non li userò tutti. È chiaro che se ci dovessero essere dei proventi - ma il Ministro ha spiegato come viene concepita questa mostra -, dovrebbero andare ai Paesi del cosiddetto cratere. Però, se poi i cittadini entrano gratuitamente, mi fa piacere che questa interrogazione sia servita a qualcosa. Non metto in dubbio neanche il grande sforzo che il Ministero, ma non solo, ha fatto per la ricostruzione, ci sono ancora molte cose da fare e, ovviamente, noi vigileremo.
(Elementi ed iniziative in ordine ad eventuali rilievi da parte della Commissione europea sulla legge di bilancio 2018 – n. 3-03394)
PRESIDENTE. L'onorevole Guidesi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Busin ed altri n. 3-03394 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario, per un minuto.
GUIDO GUIDESI. Grazie. Signor Ministro, voci di stampa ci danno per scontato l'arrivo di una lettera da parte della Commissione europea rispetto ad ulteriori impegni da prendere con la legge di bilancio, poiché la legge di bilancio non pare conforme agli obiettivi posti dalla Commissione europea, tanto che il Vice Presidente della Commissione europea, Katainen, dichiara che: “tutti possono vedere che la situazione in Italia non è migliorata”.
Detto questo, noi siamo sostanzialmente a chiederle: nel caso in cui la Commissione europea rilevi che effettivamente gli impegni presi dall'Italia non siano abbastanza, c'è da parte del Governo un piano B e, per cui, qual è?
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
PIETRO CARLO PADOAN, Ministro dell'Economia e delle finanze. Grazie Presidente, grazie onorevole, il 22 novembre la Commissione ha pubblicato la valutazione sul Draft Budgetary Plan (DBP) per il 2018 dell'Italia, contestualmente ad una lettera in cui si evidenziano le fasi future dalla valutazione della posizione di bilancio del nostro Paese.
La lettera si è rivelata decisamente meno problematica di quanto prospettato dagli interroganti. La Commissione non ha bocciato la legge di bilancio italiana, altrimenti verrebbe formalmente rigettato il di DBP entro i limiti stabiliti. Viceversa, nella lettera si riconoscono i progressi registrati dall'Italia negli ultimi anni in termini di miglioramento di competitività e crescita potenziale e di rafforzamento delle finanze pubbliche.
Nel DBP 2018 presentato dal Governo, la correzione programmata per il 2018 è di 0,3 punti percentuali di PIL, uno sforzo fiscale inferiore rispetto a quello standard richiesto dal braccio preventivo dal Patto di stabilità e crescita, che sarebbe 0,6 punti percentuali.
Ciò consente di bilanciare meglio l'obiettivo della stabilizzazione dell'economia con quello della stabilità finanziaria ed è coerente con il margine di discrezionalità che la Commissione ha deciso di adottare nella valutazione degli sforzi fiscali dei Paesi membri, laddove sussistano condizioni di bassa crescita nominale ed elevata disoccupazione.
Questo è il punto saliente della lettera, che per la prima volta afferma la correttezza di un aggiustamento strutturale di 0,3 punti percentuali. E si tratta della linea di Governo, seguita in tutti questi anni, secondo il cosiddetto sentiero stretto tra crescita e consolidamento.
Ciò detto, la lettera segnala una discrasia tra le previsioni del DBP e quelle della Commissione. Nella sua attuale valutazione, la Commissione stima un miglioramento inferiore allo 0,3 programmato dal Governo. La differenza rispetto alla correzione strutturale programmata dal Governo e quella prevista dalla Commissione per il 2018 è attribuibile a diversi fattori.
Intanto, ad una stima di crescita del PIL più cauta da parte della Commissione in termini reali e nominali e, di conseguenza, a un deficit nominale superiore di circa 0,2 punti percentuali rispetto all'obiettivo dell'1,6 per cento del PIL, programmato dal Governo.
In secondo luogo, secondo le stime della Commissione, l'output gap diverrebbe positivo nel 2018 e pari al 0,3 per cento del prodotto potenziale, mentre secondo le stime del Governo il livello dell'attività economica nel prossimo anno rimarrà al di sotto del potenziale, a fronte di un tasso di disoccupazione ancora elevato, soprattutto per i giovani, del basso grado di utilizzo dello stock di capitale, di una spesa per investimenti ancora al di sotto dei livelli pre-crisi e di una crescita dei prezzi molto bassa.
La stima della variazione del saldo strutturale per il 2017 e per il prossimo anno è da considerarsi ancora preliminare e potenzialmente soggetta a successive revisioni nel corso dei prossimi mesi e, pertanto, non può al momento giustificare l'adozione di manovre correttive aggiuntive, rispetto a quella in corso di adozione nella legge di bilancio 2018.
Quello che la Commissione raccomanda, nella lettera di accompagnamento all'opinion sul DBP, è che il disegno di legge di bilancio 2018 non sia diluito nel corso dell'iter parlamentare, in quanto ha impatto sui saldi di finanza pubblica e sostenibilità del debito, con particolare riguardo al sistema pensionistico.
PRESIDENTE. L'onorevole Guidesi ha facoltà di replicare, per due minuti.
GUIDO GUIDESI. Ministro, ci troviamo esattamente nella stessa situazione dell'anno scorso, dove discutiamo di DBP, rispetto alla diversità delle stime che fa il Governo italiano rispetto alle stime della Commissione europea. Però, essendo nella stessa identica situazione dello scorso anno, l'allarme a cui siamo di fronte è giustificato dal fatto che lo scorso anno, poi, la Commissione europea ha chiesto una manovra aggiuntiva di 3,4 miliardi di euro.
Indi per cui siamo - senza ovviamente gufare nessuno - nella condizione di dire e continuare a ribadire al Governo che, nel momento in cui, soprattutto in un cambio di legislatura come quello che avverrà a breve, le stime della Commissione europea o i rilievi della Commissione europea si verificassero veritieri, esattamente come l'anno scorso, allora a questo punto si arriverebbe ad una nuova legislatura che, come primo impegno, come prima urgenza, avrebbe quella di una manovra aggiuntiva.
Per cui siamo sostanzialmente attenti a questa situazione. Rivendichiamo il fatto che già l'anno scorso avevamo anticipato, tra virgolette, questa situazione, perché l'interrogazione era più o meno la stessa a lei, Ministro. E ci sorprende un pochino sia la sicurezza da parte del Governo, ma anche il fatto che non ci sia una strada diversa percorribile, nel caso in cui si verifichi esattamente la stessa cosa dell'anno scorso.
(Chiarimenti in ordine alla condotta della dottoressa Susanna Masi, già consigliera del Ministro dell'economia e delle finanze, nonché all'attuale quadro dei consiglieri del Ministro – n. 3-03395)
PRESIDENTE. L'onorevole Zanetti ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3-03395 (Vedi l'allegato A).
ENRICO ZANETTI. Grazie, Presidente. Signor Ministro, da fonti di stampa abbiamo appreso che una delle sue consigliere per la fiscalità è da tre anni sotto indagini della procura, perché avrebbe - il condizionale è d'obbligo, essendo indagini - fatto rivelazioni di segreti d'ufficio e informazioni riservate sui provvedimenti in corso. Siamo, pertanto, a chiederle innanzitutto se la dottoressa Masi aveva avvisato il Ministro, visto che da ben tre anni le indagini sono in corso e, in ogni caso, quali provvedimenti intenda adottare.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
PIETRO CARLO PADOAN, Ministro dell'Economia e delle finanze. Si chiedono notizie in merito alla vicenda, riportata di recente da alcuni organi di stampa, circa le indagini che avrebbe disposto la procura di Milano nei confronti della dottoressa Susanna Masi, consulente del Ministero dell'Economia e delle finanze, e nei confronti della società Ernst & Young, di cui la stessa è stata dipendente.
Al riguardo, si fa presente che la dottoressa Susanna Masi è cessata dall'incarico di consigliera del Ministro con decreto del 23 novembre 2017.
Quanto all'elenco dei consiglieri per il fisco, richiesto dall'onorevole, si fa presente che attualmente svolgono tale ruolo il dottor Vieri Ceriani, già funzionario della Banca d'Italia, (nominato consigliere per le politiche fiscali dal Ministro pro tempore Saccomanni con DM del 6 giugno 2013, confermato con decreto del Ministro del 26 marzo 2014 nell'incarico, a far data dal 22 febbraio 2014 e, da ultimo, con decreto dell'11 gennaio 2017, a far data dal 12 dicembre 2016) e, oltre al dottor Ceriani, il professor Mauro Marè, professore universitario, nominato consigliere del Ministro con DM del 25 giugno 2014 e confermato con decreto dell'11 gennaio 2017.
Quanto alla domanda se la dottoressa Masi avesse avvertito il Ministro sulle indagini che la procura di Milano stava portando avanti, la risposta è “no”.
PRESIDENTE. L'onorevole Zanetti ha facoltà di replicare per due minuti.
ENRICO ZANETTI. Grazie, Presidente. Signor Ministro, bene. Apprendiamo quindi che, a seguito della scoperta di un fatto increscioso, a prescindere poi dall'esito delle indagini, il rapporto è terminato. Ringrazio anche per il quadro complessivo sugli altri consiglieri.
Quello che emerge comunque con chiarezza - e che fa anche capire come mai in questi anni, nonostante i Governi cambino e i ministri cambino, alcune dinamiche di politica fiscale restino le stesse - è che il quadro dei consiglieri è, da almeno tre Governi, sostanzialmente invariato.
Allora, la domanda, che diventa anche legittima, è se sul fisco questo panel di consiglieri è di così rilevante abilità da meritare conferme, quali che siano i Governi di turno – e, visti i risultati, ci pare di no - o se, invece, non si è ormai in una situazione paradossale, in cui non abbiamo più dei consiglieri del Ministro sul fisco, ma un Ministro dei consiglieri sul fisco. Noi crediamo che sia questa la situazione che si sta perpetrando e siamo speranzosi che nel futuro vi possa essere finalmente una situazione riportata a normalità, dove i consiglieri sono del Ministro e non, come è accaduto anche a lei, il Ministro dei consiglieri.
(Iniziative di competenza in relazione alla vicenda della dottoressa Susanna Masi, già consigliera del Ministro dell'economia e delle finanze – n. 3-03396)
PRESIDENTE. L'onorevole Pastorino ha facoltà di illustrare l'interrogazione Paglia ed altri n. 3-03396 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.
LUCA PASTORINO. Grazie, Presidente. Spiego un po' meglio. Si tratta, come abbiamo detto, dell'incresciosa vicenda apparsa una settimana fa sul Corriere della Sera, secondo la quale la dottoressa Susanna Masi, un ex dipendente della società Ernst & Young, leader mondiale di servizi professionali di consulenza e altro, pur di essere - ed è stata poi - assunta successivamente dal MEF in posizione apicale, avrebbe fornito false o mancanti attestazioni personali, omettendo di dichiarare appunto il proprio rapporto con la richiamata società che, a sua volta, avrebbe, per così dire, utilizzato la Masi, al fine di carpire informazioni riservate, finalizzate a realizzare politiche a favore dei clienti. Qui si parla appunto di corruzione per Ernst & Young e rivelazioni di segreto d'ufficio e false attestazioni sulle qualità personali per la Masi.
Quindi, noi chiediamo qualcosa di più, chiediamo quale sia, a parte il “no”, il suo giudizio sulla vicenda e che iniziative intenda perseguire.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
PIETRO CARLO PADOAN, Ministro dell'Economia e delle finanze. Ometto i punti comuni con la precedente risposta, che aveva interrogativi simili.
Ricordo che la dottoressa Susanna Masi è stata cessata dall'incarico di consigliere, con decreto del 23 novembre 2017, e aggiungo che è intendimento del Ministero dell'Economia e delle finanze costituirsi parte civile, in caso di instaurazione nei suoi confronti di un giudizio penale, fermo restando il rispetto della procedura prevista dalla legge n. 3 del 1991.
Relativamente alla richiesta ulteriore, concernente le iniziative riguardo all'operatività sul territorio nazionale della società di consulenza implicata nella vicenda, risulta che detta società è iscritta nel registro dei revisori legali. In proposito, giova precisare che l'esercizio del potere sanzionatorio da parte del Ministero dell'Economia e delle finanze nei confronti degli iscritti al registro dei revisori legali, sia persone fisiche che società di revisione legale, presuppone che le irregolarità siano commesse nell'espletamento di incarichi di revisione legale, ai sensi dell'articolo 24 del decreto legislativo n. 39 del 2010.
Inoltre, è da rilevare che, in caso di condanna con sentenza definitiva, troverà applicazione la disciplina di esclusione dalle procedure di appalto e concessione, ai sensi dell'articolo 80 del codice degli appalti in relazione ai reati ivi indicati.
PRESIDENTE. L'onorevole Pastorino ha facoltà di replicare, per due minuti.
LUCA PASTORINO. Presidente, ringrazio il signor Ministro per la risposta che mi è parsa molto puntuale circa l'opportunità di costituirsi, eventualmente, parte civile, anche dal punto di vista della spiegazione della normativa per il secondo quesito. Lo dico perché, evidentemente, a seconda di quello che verrà fuori, potrebbe anche emergere una vera e propria falla nell'acquisizione delle informazioni; vogliamo pensarla bene, perché di questo si tratta, se per due anni una consulente apicale riveste due ruoli, nelle intercettazioni telefoniche e nei dati emersi dai giornali si parla di 220.000 euro a compenso delle prestazioni fornite dalla Masi, insomma, viene fuori un quadro abbastanza nebuloso.
Quindi, mi permetto di insistere anche sull'approfondire certi tipi di dinamiche di approccio e di scelta dei consulenti; anzi, sarebbe anche interessante sapere come la Masi è arrivata fino al Ministero, anche perché - questo sarà tema di un altro question time che probabilmente porteremo alla sua attenzione nelle prossime settimane – c'è il caso della vicenda nota come quella delle Big Four, una delle 4 società di consulenti internazionali, tra cui Ernst & Young, che sono state sanzionate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato per 23 milioni di euro per pratiche lesive della concorrenza in occasione di un bando della Consip del 2015. Lo dico, perché, evidentemente, siamo a riproporre, nel primo caso e nel secondo, gli stessi attori, perché, da una parte, c'è Ernst & Young e, d'altra parte, il Ministero dell'economia e delle finanze. Evidentemente, qualcosa che non va c'è e, quindi, mi permetto di insistere; lo faremo nella prossima interrogazione, affinché venga fatta luce su questa e sulla vicenda di cui ho parlato adesso.
(Chiarimenti riguardo alla tempistica di adozione del decreto attuativo previsto dalla legge di stabilità per il 2016, volto ad introdurre il divieto di spot pubblicitari sul gioco d'azzardo – n. 3-03397)
PRESIDENTE. La deputata Binetti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03397 (Vedi l'allegato A), per un minuto.
PAOLA BINETTI. Ministro, accade spesso che un disegno di legge venga approvato o che un decreto venga approvato, ma che poi manchino i decreti attuativi che rendono, quindi, del tutto inutile quello che quella legge ha cercato di veicolare anche come valore positivo. Questo è accaduto nella legge di stabilità del 2016 a proposito dello stop alla pubblicità, sia quella sulle televisioni commerciali di natura generalista, sia quella sulle televisioni e nelle trasmissioni radiofoniche e televisive anche di natura non commerciale. Lo stop doveva riguardare l'intervallo dalle 7 alle 22 e, quindi, l'intero arco della giornata, ma, la mancanza del decreto attuativo, ha reso questo praticamente inefficace, inutile e, mi lasci dire, in un certo senso, per coloro che si battono contro il gioco d'azzardo e contro la dipendenza, francamente, una sorta di presa in giro.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
PIETRO CARLO PADOAN, Ministro dell'Economia e delle finanze. Viene chiesto quando sarà emanato il decreto attuativo che vieta la pubblicità di giochi con vincita in denaro nelle fasce orarie protette delle televisioni e radio generaliste e se tale divieto riguarderà anche le trasmissioni sportive e quelle a più alto indice di audience. L'articolo 1, comma 939, della legge n. 208 del 2015 stabilisce il divieto di pubblicità dalle ore 7 alle ore 22 di ogni giorno, nelle trasmissioni radiofoniche e televisive generaliste. Il divieto di pubblicità in questione riguarda tutte le trasmissioni comprese, quindi, quelle – cito -: sportive e quelle a più alto indice di audience. Le medesime disposizioni escludono dal divieto, tra l'altro, i media specializzati, individuati con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico.
Si fa presente che il predetto decreto attuativo su cui verte la presente interrogazione è stato emanato in data 9 luglio 2016 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'8 agosto 2016 n. 184. Appare evidente, quindi, che il Governo abbia dato immediata risposta alla pressante richiesta di salvaguardia della salute ed, in particolare, della tutela dei minori rispetto alla propaganda pubblicitaria audiovisiva sui giochi con vincite in denaro, nel rispetto dei principi sanciti in sede europea.
PRESIDENTE. L'onorevole Binetti ha facoltà di replicare, per due minuti.
PAOLA BINETTI. Ovviamente, nessuna soddisfazione per un decreto che, se emanato, non è mai stato applicato; quindi ci si chiede che senso abbia l'applicazione mancata di un punto così importante come quello del divieto della pubblicità.
Mi sembra che veramente questo si fa un po' beffa di quello che è anche il senso comune della gente, perché davanti a un'affermazione così contundente, noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, avevamo emanato il decreto, avevamo emanato la norma, abbiamo emanato il decreto attuativo, ma nessuno si accorge che questo decreto sia stato emanato; il Ministro sa perfettamente, come anche recentemente in occasioni di trasmissioni sportive ci sia stato oggetto di pubblicità del gioco d'azzardo. Quindi, io credo che ci troviamo davanti a una visione francamente schizofrenica. Chi approva una norma non verifica che questa venga applicata, chi di fatto si trova esposto all'inapplicazione della norma non riesce a capire quali strumenti possa avere a disposizione, perché ciò che si sta configurando, sempre di più, come una patologia progressiva, incurabile e contagiosa possa vedere la fine. In realtà, Ministro, sa bene che il famoso decreto fiscale sui giochi non è mai uscito, di fatto anche in questa legge di bilancio ci sono diversi riferimenti ai giochi, ma nessuno va nella direzione del loro contenimento nel rispetto dei giocatori e, quindi, è chiaro che, veramente, la frustrazione a fine legislatura è assoluta da parte di chi ha combattuto questa battaglia in tutti questi anni.
(Chiarimenti in merito all'effettiva destinazione di versamenti da conti correnti bancari riconducibili ai servizi segreti italiani, a suo tempo aperti presso la Banca popolare di Vicenza– n. 3-03398)
PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Pesco e Sibilia n. 3-03398 (Vedi l'allegato A).
Avverto che nel testo del quesito della presente interrogazione dopo le parole: “a quale titolo”, devono intendersi inserite le seguenti: “giovani autori, registi di programmi di infotainment, conduttori, fumettisti, soprattutto funzionari e personale del Consiglio superiore della magistratura, e gli altri”, parole che, per un mero errore materiale, non figurano nel testo stampato.
L'onorevole Pesco ha facoltà d'illustrare la sua interrogazione, per un minuto.
DANIELE PESCO. La ringrazio, Presidente, per la precisazione, perché era una cosa assolutamente legittima da fare. Da metà di questo mese, abbiamo saputo sui giornali che i conti di Palazzo Chigi e dei servizi segreti stavano presso una banca molto particolare, Banca Nuova, che fa parte del gruppo Popolare di Vicenza, che fa parte delle banche di cui era presidente Zonin, la persona che, grazie alle sue banche, riuscì a creare una voragine di più di 6 miliardi di euro. Sembrerebbe che, appunto, a libro paga, quindi, che i bonifici venissero staccati non solo per personale dei servizi segreti, ma anche per altre persone che probabilmente non fanno parte dei servizi segreti. Abbiamo letto sui giornali, infatti, che sono stati pagati fumettisti, conduttori televisivi e anche funzionari o, meglio, persone che lavoravano presso il Consiglio superiore della magistratura. La cosa sarebbe molto, molto grave se fosse così, perché vorrebbe dire interferenze tra i poteri costituzionali, soprattutto tra Governo e magistratura.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere.
PIETRO CARLO PADOAN, Ministro dell'Economia e delle finanze. Nel rappresentare al riguardo dell'interrogazione che il comparto informativo del dipartimento informazioni per la sicurezza non è in possesso della documentazione a cui si riferiscono le notizie apparse negli organi di stampa, risultano effettivamente essere stati operanti negli anni riportati, presso l'istituto bancario in questione e Banca Nuova, dallo stesso, successivamente, assorbita, conti correnti degli organismi di informazione per la sicurezza della Repubblica, utilizzati per il pagamento di emolumenti in favore di dipendenti e spese di rappresentanza regolarmente fatturate. Si segnala, comunque, che, trattandosi di materia riguardante la gestione contabile e l'attività degli indicati organismi, connotata la ragione di riservatezza, essa è sottoposta per legge al controllo del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che ha già formulato specifica richiesta al riguardo. In relazione a ciò, acquisiti dalla magistratura procedente gli atti relativi al procedimento in questione, sarà possibile avere un più compiuto quadro informativo sulle vicende riportate dalla stampa, al fine di poter fornire al Comitato parlamentare il richiesto riscontro.
PRESIDENTE. L'onorevole Pesco ha facoltà di replicare, per due minuti.
DANIELE PESCO. Grazie, Presidente. Come al solito la risposta ci lascia delusi, perché non aggiungiamo nessun altro elemento se non il sospetto che, appunto, il Governo abbia utilizzato questi soldi per fare qualsiasi attività e la cosa ci lascia ancora molto dubbiosi; innanzitutto perché sappiamo che i controlli che vengono fatti, comunque, dalle autorità preposte sono controlli, in questo caso, diciamo, così, un po' all'acqua di rose; gli stessi controlli che, secondo noi, sono stati fatti sulla Banca Popolare di Vicenza, su Banca Nuova, da parte di chi? Di organi deputati alla vigilanza, quali Bankitalia e Consob, che per anni, secondo noi, hanno fatto una vigilanza, anche in questo caso, all'acqua di rose.
E, quindi, il sospetto che avevamo prima che questi controlli venissero fatti così un po' alla carlona, ce lo abbiamo adesso con il fatto che probabilmente Zonin poteva vedere quei conti, poteva vedere l'attività dei Governi e quindi magari qualche favore è stato fatto a Zonin. Noi siamo legittimati a pensarlo perché è ciò che abbiamo visto sui giornali. Quindi a rischio non è solo la democrazia, che è la cosa probabilmente più importante, il fatto che magari ci sono state interferenze tra Governo e CSM, ma abbiamo veramente paura per il sistema bancario perché se è stato consentito a qualcuno di fare una voragine di 6 miliardi di euro perché questi aveva la possibilità di scandagliare i conti di Palazzo Chigi, ecco la cosa non solo ci fa arrabbiare ma per davvero ci fa innervosire in misura molto, molto elevata. Ma proseguiamo: il fatto che venissero pagati anche fumettisti e conduttori televisivi, se è vero quanto abbiamo letto sui giornali, ci fa capire che probabilmente il Governo aveva la possibilità di comandare o di guidare anche una certa parte della comunicazione. E quindi le famose fake news di cui si parla tanto, ecco probabilmente chi le pagava: le pagava direttamente Palazzo Chigi, un fatto veramente grandioso sul quale ci aspettiamo veramente dati puntigliosi, dati precisi per poter preservare la nostra Costituzione, la nostra Repubblica e la nostra Nazione.
(Iniziative relative alla documentazione concernente operazioni di chiusura e rinegoziazione di contratti derivati stipulati dal Ministero dell'economia e delle finanze – n. 3-03399)
PRESIDENTE. L'onorevole Brunetta ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03399 (Vedi l'allegato A) per un minuto.
RENATO BRUNETTA. Signor Ministro, la Corte dei conti in sede di parificazione del rendiconto ha denunciato l'opacità del bilancio dello Stato in quanto non erano disponibili i dati sulle operazioni in derivati. Ha denunciato inoltre la possibile sproporzione tra i rischi assunti dalla Repubblica rispetto a quello dei singoli operatori: si parla di 40 miliardi. In altri termini lo Stato italiano ha assunto un rischio che incide sull'equilibrio di bilancio e il Parlamento è stato tenuto all'oscuro di tutto questo. Lei si è rifiutato per ben sette volte due anni fa in quest'Aula di dar conto dei contratti derivati e di dare l'accesso agli atti. Cosa ha da nascondere, signor Ministro? I contratti erano squilibrati in maniera tale che lei si vergognava? Oppure erano squilibrati in maniera tale che dimostravano un vantaggio per il nostro Paese?
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Brunetta.
RENATO BRUNETTA. Sta di fatto che l'opacità rende dubbio il bilancio dello Stato…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Brunetta.
RENATO BRUNETTA. …e quindi rende dubbia la sua opera…
PRESIDENTE. Grazie. Ha altri due minuti dopo la risposta.
Il Ministro dell'Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
PIETRO CARLO PADOAN, Ministro dell'Economia e delle finanze. Si fa riferimento all'interrogazione volta a ottenere note esplicative e dati in ordine all'operazione di rinegoziazione e ristrutturazione di operazioni di strumenti finanziari derivati negli anni 2011-2012. Al riguardo si fa presente che gli elementi di cui all'interrogazione sono stati oggetto di richiesta da parte del presidente della Commissione d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario con lettera del 23 novembre 2017 alla quale si è appena, cioè oggi, dato un primo ampio riscontro precisando che la documentazione trasmessa ha natura riservata. In particolare si fornisce la copia delle relazioni inviate alla Corte dei conti, ai sensi del decreto ministeriale 10 novembre 1995, per i due semestri di ciascuno degli anni 2011 e 2012 nella quale sono descritte tutte le operazioni in strumenti derivati concluse negli anni in questione. Si forniscono altresì nota esplicativa dei modelli di valutazione dei contratti derivati in uso presso le competenti strutture e nota esplicativa dei costi di esecuzione delle ristrutturazioni effettuate nel periodo in questione con Morgan Stanley, unica controparte per la quale si sono chiuse delle operazioni con corresponsione del relativo valore di mercato a carico del bilancio dello Stato. Per produrre gli ulteriori elementi richiesti è necessario ulteriore lavoro che sarà completato nel più breve tempo possibile per il loro reperimento e la predisposizione di un documento organico al riguardo.
PRESIDENTE. L'onorevole Brunetta ha facoltà di replicare per due minuti.
RENATO BRUNETTA. È semplicemente indecente in quest'Aula…
PRESIDENTE. No, onorevole Brunetta…
RENATO BRUNETTA. …perché mi ha letto la lettera di trasmissione…
PRESIDENTE. No, onorevole Brunetta, però la pregherei, la pregherei…
RENATO BRUNETTA. È scorretto…
PRESIDENTE. Onorevole Brunetta,
RENATO BRUNETTA. È scorretto…
PRESIDENTE. La prego…
RENATO BRUNETTA. È scorretto…
PRESIDENTE. Onorevole Brunetta, mi ascolti…
RENATO BRUNETTA. È scorretto…
PRESIDENTE. Onorevole Brunetta, mi ascolti … lei ha un'esperienza di quest'Aula…
RENATO BRUNETTA. D'accordo: è scorretto.
PRESIDENTE. …e sa perfettamente. Onorevole Brunetta, la prego: mi ascolti un attimo.
RENATO BRUNETTA. Sì, certo.
PRESIDENTE. Lei sa benissimo quali sono le regole di quest'Aula, la pregherei di rispettarle…
RENATO BRUNETTA. Certamente.
PRESIDENTE. …esattamente come io le faccio rispettare agli altri nei suoi confronti.
RENATO BRUNETTA. Lei è certamente scorretto perché ha letto la lettera di trasmissione della documentazione fornita alla Commissione parlamentare d'inchiesta che, come lei ben sa, ha i poteri della magistratura e che la chiamerà presto a rendere conto di tutto questo con i poteri della magistratura. Lei ha letto la lettera di trasmissione e in essa, che io ho visto in quanto vice presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta, non c'è nulla: c'è una copia della relazione alla Corte dei Conti già pubblica e tre paginette - solo tre - assolutamente non rispondenti alla richiesta fatta dalla Commissione parlamentare d'inchiesta. Per questa ragione, lei signor Ministro, prende in giro il Parlamento; lei falsifica il bilancio dello Stato; la Corte dei conti l'ha denunciata - ripeto: l'ha denunciata - in quanto ha giudicato opaca e mancante di trasparenza la relazione del Ministero alla stessa Corte dei conti sul bilancio. Cosa ha da temere, signor Ministro, a trasmettere i dati sui derivati? Due anni fa, sono stati presentati sette atti di sindacato ispettivo e ad essi lei ha risposto sempre di no. Cosa ha da nascondere, signor Ministro? Cosa ha da nascondere il suo Governo? I dati del bilancio sono falsi? Ce lo dica. O questi derivati sono straordinariamente vantaggiosi per cui è bene non saperlo perché altri potrebbero copiarceli? Ce lo dica. Chi li ha sottoscritti? Perché il Parlamento non sa nulla? Il Parlamento non sa nulla di 40 miliardi che possono mandare a picco il nostro bilancio come è già in parte avvenuto. Signor Ministro, si metta una mano sulla coscienza. Risponda alla sua coscienza di accademico, di professore…
PRESIDENTE. Concluda.
RENATO BRUNETTA. …è questo il modo di stare in Parlamento, quando le si chiede trasparenza e accesso agli atti su un tema rilevantissimo? Ne va della nostra sovranità, signor Ministro…
PRESIDENTE. Grazie.
RENATO BRUNETTA. Lei non può rispondere…
PRESIDENTE. Onorevole Brunetta…
RENATO BRUNETTA. … al Parlamento con la lettera di trasmissione al presidente Casini…
PRESIDENTE. Onorevole Brunetta, grazie (Commenti del deputato Brunetta - Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).
(Elementi in ordine alla realizzazione e implementazione delle misure contenute nel “dossier” per Roma Capitale – n. 3-03400)
PRESIDENTE. L'onorevole Mottola ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03400 (Vedi l'allegato A) per un minuto.
GIOVANNI CARLO FRANCESCO MOTTOLA. Presidente e Ministro, il dossier per contrastare il degrado di Roma è consistente. Si sviluppa infatti in cinque filoni per un investimento tra il 2018 e il 2022 che ammonterà a 1 miliardo e seicento milioni. Le chiedo quindi quale sia lo stato attuale, anche in considerazione degli impedimenti che sembrano intralciare la definizione del predetto piano, l'iter del dossier per Roma Capitale.
PRESIDENTE. Il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
CARLO CALENDA, Ministro dello Sviluppo economico. Grazie mille, Presidente. Onorevoli deputati, in merito al quesito posto, noi abbiamo prima di tutto condotto un'approfondita analisi della situazione in cui versa Roma dal punto di vista dello sviluppo economico riscontrando un calo del PIL che dal 2008 al 2016 è stato superiore al 15 per cento, e un calo del valore aggiunto: insomma notevoli problematiche di sviluppo economico. Questo tavolo, lo ricordo, è stato chiamato su richiesta delle parti sociali e, in particolare, dei sindacati. Abbiamo pertanto tenuto il 17 ottobre la prima riunione del tavolo con il presidente della regione e la sindaca Raggi. Ha ricordato lei stesso i cinque specifici indirizzi. Dopo questo primo incontro, abbiamo dato il via ai gruppi tecnici di lavoro coinvolgendo anche i Ministeri della salute, dei trasporti, dell'interno, il CONI, la Cassa depositi e prestiti e la società civile. Il 23 novembre si è svolta un'altra riunione in cui sono stati delineati trenta interventi di cui diciannove sono i più rapidi e più importanti o di particolare interesse strategico. Oltre alla questione del rinnovo della flotta ATAC, alla riqualificazione energetica delle scuole, alle pattuglie interforze contro l'abusivismo e la vendita di merci contraffatte, abbiamo previsto strumenti di supporto delle imprese localizzate a Roma e nel Lazio; una sezione del fondo di garanzia già stabilita che può coprire un credito aggiuntivo dedicato di 100 milioni di euro; l'avvio del progetto di studio per un hub internazionale sulla ricerca biomedica; lo sport; l'industria creativa e l'aerospazio; il piano per l'innovazione e la ricerca e il rilancio del turismo congressuale e i progetti per sbloccare i grandi cantieri dell'ex caserma “Guido Reni” e l'ex dogana a San Lorenzo; progetti infine per 138 milioni di euro per il social housing. Speciale attenzione è stata dedicata al tessuto produttivo e all'occupazione: per questo abbiamo realizzato l'indagine sulle prime 100 aziende romane per fatturato e dipendenti.
Tutte testimoniano difficoltà a causa dei trasporti, della situazione generale della città e del rapporto con gli uffici comunali, dalla sicurezza al mancato decoro, ma molte hanno anche piani di crescita economica e occupazionale che meritano attenzione. Per validare le soluzioni individuate, lo stesso 23 novembre abbiamo incontrato le aziende e costruito una task-force. Come da presentazione che trovate sul sito del Ministero dello sviluppo economico, per queste attività oggi sono stati trovati 1 miliardo 250 milioni nei vari capitoli prevalentemente del Governo e della regione, a cui si aggiungono circa 153 milioni di fondi comunali.
PRESIDENTE. L'onorevole Mottola ha facoltà di replicare per due minuti.
GIOVANNI CARLO FRANCESCO MOTTOLA. Ministro, la ringrazio per la pazienza e la costanza con cui lei sta affrontando questo problema grave e pesante per la capitale romana; purtroppo, resto sconcertato da quello che ogni giorno vedo, sento e leggo. Mi è capitato oggi di sentire fare degli annunci trionfalistici dalla sindaca Raggi per quel che riguarda il problema di ACEA e il problema dell'acqua. Il problema sarebbe già ormai in avanzato stato di risoluzione. Certo, piove, ma poi, quando arriverà la siccità, magari il problema si ripresenterà. Ma, soprattutto, è stato presentato trionfalmente un piano quinquennale. Il piano quinquennale è qualcosa che ho sentito citare in quest'Aula qualche volta come cosa da adottare, però i giovani dimenticano che il piano quinquennale altro non è che il frutto della propaganda dell'Unione Sovietica in epoca staliniana, e serve chiaramente per dire a chi non vede risultati: ma cosa vuoi, noi investiamo a cinque anni.
Poi, tra cinque anni, chi si ricorderà più quello che è successo. Ma, soprattutto, riguardo a questa questione ieri ho letto anche su Il Sole 24 Ore un'intervista all'amministratore delegato di ACEA nella quale rivela che ACEA ha investito 3 miliardi per piani della banda larga e in Paesi extra Unione europea. Ai romani sono rimasti 30 milioni investiti, che dovranno tirare fuori di tasca loro, per il raddoppio dell'Acquedotto del Peschiera. Ora, in attesa dei nuovi progetti anche per Ostia, dove è stato invocato l'invio dell'esercito, e mi immagino, sulla scia di quanto viene invocato per le elezioni nazionali, l'intervento dell'OSCE, verrà chiesto, chiaramente, l'intervento anche dei caschi blu delle Nazioni Unite, la ringrazio per la sua pazienza, ma, come cittadino romano, e anche un po' antico, non mi resta che dire: fino a quando, Virginia, abuserai della nostra pazienza?
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Mannino e Schullian sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
I deputati in missione sono complessivamente centoventitré, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.
Interventi di fine seduta (ore 15,53).
RICCARDO NUTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Grazie, Presidente. Devo sollecitare la risposta a un'interrogazione che ho fatto insieme ad altri colleghi a luglio del 2016, la n. 4-13921. Ebbene, Presidente, in questa interrogazione facevo presente che esiste uno Stato nello Stato, probabilmente, ed è rappresentato dal comune di Palermo, perché evidenziavo tutta una serie di fatti, anche criminogeni, oltre che varie violazioni di legge, che sono stati fatti negli anni all'interno del comune di Palermo e delle sue partecipate. Un esempio su tutti, ma, ovviamente, solo per questioni di tempo: il fatto che alcuni, 36 esponenti di famiglie mafiose, alcuni di questi erano anche dipendenti della società partecipata AMAT, sono stati arrestati nel tempo.
Anche un consigliere comunale, in passato assessore provinciale, è stato arrestato con l'accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, e tante altre criticità e scandali che sono emersi in questi anni. Ebbene, Presidente, noi con questa interrogazione abbiamo chiesto lo scioglimento del comune, perché, come prevede la legge, per gravi e reiterate violazioni di legge è previsto lo scioglimento del comune. Davanti a questa situazione è emerso un dossier da parte degli ispettori del Ministero di circa 250 pagine, con quasi 50 gravi violazioni. È stato detto dal sindaco in risposta - vado a chiudere - che si tratta di una matrice politica. Ecco, questo è irrispettoso nei confronti sia del lavoro degli ispettori sia del lavoro parlamentare che svolgiamo qui dentro. Quindi, chiedo al Governo di non avere paura e provvedere con lo scioglimento del comune di Palermo.
Ordine del giorno della prossima seduta.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
Giovedì 30 novembre 2017 - Ore 8,30:
Seguito della discussione del disegno di legge:
S. 2942 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili. Modifica alla disciplina dell'estinzione del reato per condotte riparatorie (Approvato dal Senato). (C. 4741)
Relatori: GIULIETTI, per la maggioranza; PALESE, di minoranza.
La seduta termina alle 15,55.