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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 23 luglio 2015
488.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Georgia, dall'altra, fatto a Bruxelles il 27 giugno 2014 (C. 3131 Governo).

PARERE APPROVATO

      La I Commissione,
          esaminato il testo del disegno di legge C. 3131 Governo recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Georgia, dall'altra, fatto Bruxelles il 27 giugno 2014»;
          considerato che l'articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione, riserva la materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l'Unione europea» alla competenza legislativa esclusiva dello Stato;
          rilevato che non sussistono motivi di rilievo sugli aspetti di legittimità costituzionale,

      esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Modifiche all'articolo 9 della legge 6 luglio 2012, n.  96, concernenti la Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti (C. 2799 Boccadutri).

NUOVO EMENDAMENTO DELLA RELATRICE

      Sostituire gli articoli 1 e 2 con il seguente:

Art. 1.

      1. All'articolo 9, comma 3, della legge 6 luglio 2012, n.  96, sono apportate le seguenti modificazioni: a) dopo il secondo periodo sono inseriti i seguenti: «Per lo svolgimento dei compiti ad essa affidati dalla legge la Commissione può anche avvalersi: di cinque unità di personale, dipendenti della Corte dei conti, addette alle attività di revisione, e di due unità di personale, dipendenti da altre amministrazioni pubbliche, esperte nell'attività di controllo contabile. I dipendenti di cui al terzo periodo sono collocati fuori ruolo dalle amministrazioni di appartenenza e beneficiano del medesimo trattamento economico lordo annuo in godimento al momento dell'incarico, ivi incluse le indennità accessorie, corrisposto a carico delle amministrazioni di appartenenza»; b) l'ottavo periodo è sostituito dal seguente: «Per la durata dell'incarico, i componenti della Commissione sono collocati fuori ruolo dalle amministrazioni di appartenenza, secondo le disposizioni di cui all'articolo 1, commi 66 e 68, della legge 6 novembre 2012, n.  190».
      2. Le modalità per l'effettuazione della verifica di conformità previste dall'articolo 9, comma 5, primo periodo, della legge 6 luglio 2012, n.  96, si applicano con riferimento ai rendiconti dei partiti politici relativi agli esercizi successivi al 2014.
      3. La Commissione di cui all'articolo 9, comma 3, della legge 6 luglio 2012, n.  96, redige la relazione di cui all'articolo 9, comma 5, terzo periodo, dando applicazione a quanto previsto dal comma 2 e, limitatamente al controllo effettuato sui rendiconti dei partiti politici relativi all'esercizio 2013, la approva entro 30 giorni dall'entrata in vigore della presente legge.
      4. Le disposizioni in materia di trattamento straordinario di integrazione salariale e i relativi obblighi contributivi, nonché la disciplina in materia di contratti di solidarietà di cui al decreto-legge 30 ottobre 1984, n.  726, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 1984, n.  863, di cui all'articolo 16, comma 1, del decreto-legge n.  149 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n.  13, si applicano ai partiti politici che, ai sensi della legge 3 giugno 1999, n.  157, e successive modificazioni, abbiano conseguito almeno un candidato eletto alle consultazioni elettorali per il rinnovo del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, del Parlamento europeo, dei Consigli regionali e dei Consigli delle province autonome di Trento e Bolzano, e alle loro rispettive articolazioni e sezioni territoriali, anche dotate di autonomia legale e finanziaria e a prescindere dal numero dei dipendenti. All'articolo 4, comma 7, primo periodo, del decreto-legge n.  149, del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n.  13, le parole «,12 e 16» sono sostituite dalle seguenti: «e 12».
1. 100. La Relatrice.

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ALLEGATO 3

5-06115 Fiano: Sui recenti episodi di violenza avvenuti sulla rete ferroviaria nazionale.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

      Signor Presidente, onorevoli deputati, con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Fiano, unitamente agli onorevoli Mariani e Ferrari, prendendo spunto da due recenti episodi di violenza verificatisi nella tratta ferroviaria Livorno-Pisa e a Milano, richiama l'attenzione del Governo sulla questione della sicurezza sia dei viaggiatori che del personale in servizio sui treni.
      L'argomento evidenziato attiene a un settore strategico per la mobilità nel Paese, caratterizzato da imponenti volumi di traffico; sono più di 3 milioni e mezzo le persone quotidianamente presenti nelle oltre 2.500 stazioni italiane ed oltre 8.000 i convogli giornalmente circolanti sulla linea ferroviaria nazionale.
      La sicurezza di queste persone viene garantita dalle 4.400 unità della Polizia ferroviaria attraverso assidui e mirati controlli, in coordinamento con le altre Forze di Polizia territorialmente presenti.
      Nel primo semestre del corrente anno, sono stati effettuati quasi centomila servizi di vigilanza presso le stazioni ferroviarie; oltre 25 mila servizi di scorta a bordo treno, quasi 8 mila servizi antiborseggio in abiti civili e oltre 16 mila pattugliamenti lungo le linee ferroviarie.
      Sono, altresì, assicurati quotidianamente servizi a bordo dei convogli notturni.
      Mi preme sottolineare che i servizi di vigilanza sono stati intensificati soprattutto su quei convogli ed in quelle tratte ove si sono rilevate maggiori criticità.
      A tal fine, con cadenza mensile, o all'insorgere di problematicità, sono individuati, congiuntamente alle componenti delle Ferrovie dello Stato Italiane, i treni ritenuti «critici» sulla base dell'indice di delittuosità e dell'esposizione degli stessi a potenziale rischio di aggressioni.
      In relazione agli elementi di conoscenza così acquisiti, la Polizia Ferroviaria provvede ad effettuare scorte mirate sui convogli segnalati, nonché servizi negli scali ferroviari interessati dal transito dei convogli medesimi, realizzando in tal modo un efficace dispositivo di filtraggio già all'atto della partenza.
      Grazie alle misure messe in campo, nel primo semestre di quest'anno si è registrato una riduzione degli episodi di criminalità predatoria, con un calo dei furti del 7 per cento rispetto ad analogo periodo del 2014. Gli altri dati di delittuosità lasciano emergere una diminuzione dei furti di rame, del lancio di oggetti contro i treni, delle frodi ai danni delle imprese ferroviarie e l'aumento di altri fenomeni come i danneggiamenti e le aggressioni al personale ferroviario, a fronte invece di un calo degli episodi di aggressione ai danni dei viaggiatori.
      Riguardo a quest'ultimo aspetto – mi riferisco alle aggressioni – fornisco un dato rassicurante: nella quasi totalità dei casi, i responsabili di condotte criminose sono stati tratti in arresto e deferiti all'Autorità giudiziaria sia dagli operatori della Polizia Ferroviaria che da quelli di altre Forze di polizia. Ciò, del resto, è quanto avvenuto anche nei due episodi richiamati espressamente nell'interrogazione.Pag. 26
      Nel contesto che ho appena delineato risultano essenziali sia le sinergie informative ed operative con le imprese ferroviarie, sia le tecnologie a disposizione, tanto come fattore deterrente quanto per l'individuazione di eventuali responsabili di atti illeciti.
      Al riguardo, risulta attivo un numero telefonico di emergenza «1600» che mette in contatto diretto il personale ferroviario con la sala operativa della Polizia Ferroviaria più vicina per garantire un intervento più immediato delle pattuglie.
      Inoltre, molte stazioni ferroviarie e taluni treni sono dotati di impianti di video sorveglianza.
      Infine, informo che, in concomitanza con il periodo estivo e il conseguente maggior afflusso di viaggiatori, è stata disposta un'ulteriore intensificazione dei servizi di Specialità. Inoltre, la Polizia ferroviaria e le Ferrovie dello Stato italiane hanno rilanciato una campagna di sensibilizzazione per richiamare l'attenzione dell'utenza ferroviaria sui comportamenti maggiormente esposti al pericolo di furti o truffe.
      Ritengo che il quadro delle misure e dei risultati che ho appena illustrato testimoni dell'attenzione che questa Amministrazione rivolge alla sicurezza lungo la rete ferroviaria nazionale.
      Siamo impegnati a raggiungere standard sempre più elevati sia facendo leva sul consolidamento della collaborazione con le imprese ferroviarie sia, in prospettiva, attraverso la riorganizzazione della Polizia ferroviaria alla luce del mutato scenario dei traffici, la cui fisionomia – come noto – è venuta fortemente a evolversi in ragione di molteplici fattori di cambiamento, a cominciare dallo sviluppo dell'alta velocità per arrivare alla separazione della rete di traffico dai gestori di servizio e alla trasformazione delle grandi stazioni, divenute, da semplici luoghi di transito, punti di incontro e di allocazione di attività commerciali.

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ALLEGATO 4

5-06116 Quaranta: Sui fatti avvenuti presso la Prefettura di Treviso.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

      Signor Presidente, onorevoli deputati, l'onorevole Quaranta, unitamente agli onorevoli Marcon e Costantino, richiama l'attenzione del Governo sulla manifestazione organizzata da alcuni comitati e associazioni di cittadini il 17 luglio scorso presso la Prefettura di Treviso per protestare contro le violenze che il giorno precedente erano state poste in essere da parte di alcuni gruppi di estrema destra nei confronti di alcuni migranti e delle strutture di accoglienza ad essi destinate.
      Effettivamente, nella mattinata del 17 luglio, mentre era ancora in atto il trasferimento di 101 stranieri dall'interno di un plesso residenziale di Quinto di Treviso alla Caserma «Serena» di Dosson di Casier, circa 80 persone appartenenti ai centri sociali del Nord-Est hanno fatto irruzione nel palazzo della locale Prefettura.
      In particolare, una decina di essi, dopo aver affrontato e allontanato con la forza l'agente della Polizia di Stato addetto alla vigilanza, sono saliti nei locali del primo piano, dove sono ubicati gli Uffici del Prefetto, in quel momento assente, mentre i rimanenti sono rimasti nell'androne dell'ingresso.
      Il gruppo ha affrontato con forza il personale presente, cagionando a uno di essi lesioni guaribili in tre giorni, e nello stesso tempo ha affisso uno striscione alla finestra della stanza del Prefetto con la richiesta delle sue dimissioni.
      Successivamente, il gruppo dei 10 contestatori è sceso nell'atrio d'ingresso occupandolo stabilmente insieme al resto degli attivisti e dando inizio a una manifestazione non autorizzata, con modalità tali da impedire l'entrata e l'uscita del personale e degli utenti.
      Tale delicato contesto ha richiesto la predisposizione immediata di idonei servizi di polizia volti a ristabilire l'ordine e la sicurezza pubblica.
      A nulla sono valsi i ripetuti tentativi di mediazione di far cessare la manifestazione entro tempi ragionevoli e senza ulteriori turbative, posti in essere dal Questore, dal Comandante provinciale dei Carabinieri e dal Dirigente della DIGOS, che, anzi, sono stati destinatari di atteggiamenti fortemente oltraggiosi, aggressivi e ostili. In particolare, il dirigente della DIGOS è stato oggetto anche di strattonamenti.
      I manifestanti hanno continuato a bloccare l'attività della Prefettura, sedendosi per terra in modo da impedire a chiunque di entrare ed uscire dal Palazzo del Governo e proferendo frasi ingiuriose all'indirizzo delle Forze dell'ordine.
      Quando è apparso chiaro l'intendimento dei manifestanti di proseguire ad oltranza nel blocco, si è ritenuto opportuno disporre che il personale di polizia procedesse alla sua rimozione, anche in considerazione dei timori espressi dai cittadini ancora costretti nei piani superiori e a salvaguardia dell'incolumità del personale della Prefettura.
      L'operazione, durata pochi minuti, si è svolta fortunatamente senza cagionare alcun danno fisico né ai manifestanti – che peraltro hanno messo in atto una forte resistenza passiva – né agli operatori di polizia né ad altri.
      La vicenda si è conclusa con l'accompagnamento in Questura di trentasette Pag. 28manifestanti per l'identificazione di rito. Cinque di essi – maggiorenni – sono stati arrestati per i reati di resistenza aggravata, interruzione di pubblico servizio, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale, mentre altre 28 persone saranno denunciate a piede libero.
      Il giorno seguente, il pubblico ministero, ritenuti legittimi gli arresti domiciliari, ha richiesto la convalida della misura. Si è in attesa di conoscere la data di fissazione della relativa udienza.
      Questi i fatti.
      Da essi emerge chiaramente che l'intervento delle Forze dell'ordine è stato determinato dalla necessità di contrastare comportamenti che erano già trascesi in significative turbative dell'ordine e della sicurezza pubblica.
      Si è trattato di una reazione assolutamente giustificata dal contesto in cui le Forze di polizia si sono trovate ad operare e proporzionata al tipo e all'entità delle condotte illecite messe in atto dai manifestanti.

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ALLEGATO 5

5-06117 Invernizzi: Sull'utilizzo di due unità abitative site nel comune di Sellero, entrate in possesso dello Stato.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

      Signor Presidente, onorevoli deputati, con l'interrogazione all'ordine del giorno gli onorevoli Invernizzi e Caparini chiedono informazioni in ordine all’iter di destinazione al comune di Sellero, in provincia di Brescia, di due unità abitative ivi ubicate, che risulterebbero essere state sequestrate o confiscate alla criminalità organizzata.
      Effettivamente nel febbraio 2014, all'esito di un procedimento di prevenzione promosso dal Tribunale di Milano, è stata disposta la confisca definitiva, ai sensi delle disposizioni del codice antimafia, di alcuni immobili ubicati nel predetto comune. Si tratta, precisamente, di due unità immobiliari appartenenti alla categoria A/7 e due unità immobiliari appartenenti alla categoria C/6, ubicate in via Tasso.
      L'Autorità giudiziaria ha accertato che su tali beni sono legittimamente iscritte delle ipoteche in favore di un istituto bancario a garanzia di un mutuo erogato in buona fede. I beni medesimi sono gravati, poi, da ulteriori ipoteche, per le quali è ancora pendente l'accertamento giudiziale della buona fede delle banche creditrici.
      Tali vincoli condizionano la libera destinazione dei cespiti in questione, non potendosi escludere che i medesimi, ancorché consegnati al comune, siano oggetto di una procedura esecutiva ai fini del soddisfacimento del credito ipotecario vantato dalla banca in buona fede. Su questi aspetti sono in corso ulteriori approfondimenti.
      Per questo motivo, l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata non ha potuto finora inoltrare richieste di manifestazione di interesse relativamente ai beni in questione, né aderire all'istanza in data 9 aprile scorso con cui il comune di Sellerio ha rappresentato le ragioni a sostegno dell'opportunità di ottenerne l'assegnazione per finalità sociali.

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ALLEGATO 6

5-06118 Nuti: Sulle spese sostenute dal comune di Augusta per il primo soccorso e assistenza ai migranti.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

      Signor Presidente, onorevoli deputati, l'onorevole Nuti, unitamente ad altri deputati, richiama l'attenzione sulle difficoltà di natura finanziaria che il comune di Augusta, in provincia di Siracusa, incontra per garantire le attività di primo soccorso e accoglienza dei migranti che approdano in quel porto.
      Ricorda, in proposito, che quello di Augusta è un centro di primo soccorso e accoglienza non autorizzato e chiede, pertanto, il ristoro integrale delle spese sostenute dal comune, comprese quelle per la pulizia e per il personale comunale impiegato nelle operazioni o, in alternativa, il trasferimento dei migranti presso altri centri.
      Voglio premettere che l'individuazione del porto commerciale di Augusta quale luogo di sbarco dei migranti non è stato il frutto di una scelta in senso proprio, ma una necessità.
      Dalla fine del 2013, infatti, l'impiego di unità navali della Marina militare nelle attività di soccorso in mare ha reso indispensabile il ricorso al predetto porto, in quanto unica infrastruttura, nel territorio siracusano, idonea all'approdo di tali imbarcazioni.
      In questo contesto, grazie alla disponibilità offerta dall'Autorità portuale di Augusta, è stato progressivamente allestito, in prossimità delle banchine di sbarco, un sistema di accoglienza costituito da tende e container che consentono di effettuare, in condizioni adeguate, le attività di soccorso, assistenza sanitaria ed identificazione da espletarsi nell'immediatezza dello sbarco. Vi è anche la possibilità che i migranti permangano nella struttura per un massimo di 200/300 unità, per il tempo strettamente necessario (1 o 2 giorni) al loro trasferimento nei centri di accoglienza presenti in provincia ovvero in altre località del territorio nazionale, secondo i piani di ripartizione di volta in volta forniti dal Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione.
      Con riferimento al funzionamento di questo sistema, che viene attivato soltanto in occasione degli sbarchi, la Prefettura di Siracusa provvede:
          all'acquisto e/o noleggio dei materiali (tende, container, brandine, coperte ecc.);
          all'acquisto di calzature e vestiario;
          al rimborso al comune di Augusta delle spese per pasti ed altri generi di prima necessità.

      Invece, la manutenzione della struttura, il consumo di luce e acqua ed il servizio di assistenza sanitaria sono assicurati, rispettivamente, dal Servizio regionale di protezione civile della provincia di Siracusa, dall'Autorità portuale di Augusta e dall'Azienda sanitaria provinciale, quest'ultima con il supporto della Croce rossa italiana e di Emergency.
      Oltre alle spese per il lavoro straordinario del personale comunale destinato al servizio di assistenza al porto, attualmente sono a carico del comune di Augusta le sole spese per il servizio di pulizia dell'attendamento.
      Con riferimento a tali spese, proprio nella giornata di ieri il prefetto di Siracusa ha assicurato al sindaco che quelle Pag. 31per la pulizia potranno essere rimborsate dal Ministero dell'interno, mentre permane l'impossibilità di coprire quelle relative al lavoro straordinario del personale comunale.
      Informo, al riguardo, che dal 15 luglio scorso, il sindaco di Augusta, proprio per la difficoltà di reperire risorse da destinare al lavoro straordinario, ha disposto che i dipendenti comunali assegnati al servizio di protezione civile forniranno assistenza al porto in occasione degli sbarchi limitatamente al normale orario di lavoro.
      Su proposta del Prefetto, il sindaco si è riservato di valutare l'opportunità di disporre l'impiego del personale comunale secondo turnazioni che consentano di coprire quantomeno la fascia oraria 8-20.
      Su un piano più generale, tengo a sottolineare che il comune di Augusta, al pari di altri dodici comuni siciliani, ha fruito, per l'esercizio finanziario 2014, dell'allentamento del patto di stabilità interno proprio in quanto impegnato in prima linea nell'accoglienza dei migranti.
      Il Governo sta valutando la riproposizione, nella medesima o in altra forma, di misure analoghe per il 2015, ovviamente nel rispetto dei vincoli di bilancio.
      In tale ambito, si sta studiando insieme agli organismi rappresentativi degli enti territoriali anche la possibilità di introdurre incentivi per i comuni che si rendono disponibili all'accoglienza dei migranti.
      L'obiettivo di fondo è quello di riequilibrare la distribuzione territoriale dell'accoglienza, che attualmente, come noto, è fortemente sbilanciata in danno delle regioni meridionali, mitigando – per questa via – l'impatto del fenomeno sul tessuto sociale del Paese.