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CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 9 febbraio 2016
588.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO

Sulla missione svolta a Parigi, dal 7 all'11 dicembre 2015, per prendere parte alla ventunesima sessione della Conferenza delle Parti (COP21) relativa alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC).

RELAZIONE

      Una delegazione parlamentare italiana ha preso parte, su invito del Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, al Segmento ad Alto Livello della XXI Sessione della Conferenza delle Parti (COP21) relativa alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti climatici (UNFCCC), che ha avuto luogo a Parigi dal 7 al 12 dicembre 2015.
      La delegazione della Camera era composta dal Presidente della VIII Commissione Ambiente, territorio onorevole Ermete Realacci (Partito democratico), dal Presidente della Commissione Attività produttive, Ettore Guglielmo Epifani (Partito democratico), dalla Vice Presidente della VIII Ambiente, Serena Pellegrino (Sinistra italiana – Sinistra ecologia e libertà), nonché dagli onorevoli Stella Bianchi (Partito democratico) Chiara Braga (Partito democratico) e Mirko Busto (Movimento 5 stelle) sempre della Commissione Ambiente.
      Per il Senato sono stati designati a far parte della delegazione italiana il senatore Giuseppe Marinello (Area popolare-Ncd-Ucd), presidente della Commissione Ambiente, il senatore Massimo Caleo (Partito democratico), membro della Commissione Ambiente, e il senatore Giovanni Piccoli (Forza Italia), membro della Commissione Ambiente.
      Inaugurata da un Summit di Capi di Stato e di Governo che si è svolto il 30 novembre, la Conferenza è stata caratterizzata da un intenso negoziato che ha portato all'adozione per consenso dell'Accordo di Parigi (allegato) che definisce un nuovo quadro di riferimento per le politiche climatiche internazionali. Hanno partecipato, nelle varie capacità (delegati, osservatori, rappresentanti delle entità ambientaliste, giornalisti, ecc.), circa dodicimila persone, che hanno contribuito ad alimentare nell'opinione pubblica internazionale un'alta sensibilizzazione sulle questioni climatiche.
      Le delegazioni dei 196 Paesi riuniti dalla Convenzione si sono riunite dal 30 novembre al 12 dicembre per portare avanti il negoziato sulle politiche climatiche mondiali e concordare le misure per la mitigazione delle emissioni di gas serra, l'adattamento alle conseguenze del riscaldamento globale, gli aspetti giuridici dell'accordo, gli strumenti finanziari etc.
      In occasione della Conferenza, l'Unione Interparlamentare ed il Parlamento francese hanno organizzato congiuntamente un incontro parlamentare, che ha avuto luogo sabato 5 e domenica 6 dicembre 2015. Il Parlamento italiano era rappresentato dalla Vice Presidente del Senato, senatrice Valeria Fedeli (Partito democratico), dalla senatrice Michela Montevecchi (Movimento 5 stelle), dal Presidente Realacci (Partito democratico) e dal deputato Gianni Farina (Partito democratico). Successivamente, ha partecipato alla COP21 per la UIP anche l'onorevole Massimo De Rosa (Movimento 5 stelle).
      I lavori della sessione UIP si sono articolati in due giorni di lavoro, tenutisi presso l'Assemblea Nazionale ed il Senato francese, nel corso dei quali si sono affrontati i seguenti temi: «Le iniziative parlamentari finalizzate a fronteggiare i Pag. 124cambiamenti climatici»; «Come guidare il mondo verso una economia verde»; «Dalla scienza climatica all'azione parlamentare»; «Scambi di opinioni sull'energia verde con l'obiettivo di realizzare un mondo più sano e vivibile»; «Le priorità che si deve prefiggere l'azione globale dopo Parigi». È stata infine approvata una dichiarazione finale.
      La Camera dei deputati, rappresentata dal Presidente Realacci, su input della stessa Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha presentato una proposta emendativa che faceva riferimento all'importanza della promozione della cultura nella lotta ai cambiamenti climatici, che è stata recepita nel testo definitivo della dichiarazione finale nei seguenti articoli:
      «15. L'Accordo di Parigi non deve coinvolgere solo gli Stati ma tutti i singoli individui, in particolare i giovani, nel rispetto della loro diversità culturale e riconoscendo la parità di genere come una dimensione fondamentale, facendo sì che le molte ed efficaci iniziative portate avanti dalle donne siano sistematicamente prese in considerazione nell'ambito dell'agenda delle soluzioni, e le donne siano maggiormente implicate nei negoziati internazionali. Tutte le forze della cultura umanistica e di quella scientifica devono essere mobilitate nella lotta contro il cambiamento climatico.».
      «19. La ricerca di soluzioni innovative in tutti i campi – mitigazione, adattamento, finanziamento, trasferimento di tecnologie, trasparenza, potenziamento delle capacità – e l'utilizzo della scienza e dell'istruzione saranno incoraggiati dai Parlamenti. L'instaurazione di un regime di crediti d'emissione per il carbonio rientrerà fra le azioni alle quali i Parlamenti s'impegnano a dedicare una particolare attenzione».

Attività della delegazione parlamentare

      La delegazione parlamentare ha seguito i lavori del Segmento ad Alto livello della COP21. Inoltre i parlamentari hanno svolto incontri bilaterali con delegazioni di altri Paesi e hanno partecipato ad eventi paralleli (side events) della Conferenza.
      In particolare:

Lunedì 7 dicembre 2015

      La delegazione parlamentare ha partecipato all'inaugurazione del Segmento ad Alto livello della Conferenza in cui sono intervenuti tra gli altri il Presidente della Cop 21 Laurent Fabius, ministro degli Esteri della Francia, e il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon.  La delegazione ha partecipato nella stessa giornata alla sessione sulle energie rinnovabili del Forum «Lima-Paris Action Agenda (LPAA)». La delegazione parlamentare ha partecipato nel pomeriggio al side event organizzato dall'Italia «From Milan to Paris. The challenges of agricultural and environmental sustainability», dedicato all'esperienza di Expo Milano 2015 e al rapporto tra l'agricoltura, la sostenibilità ambientale e le politiche climatiche. All'evento ha partecipato il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Successivamente si è svolto un incontro informale di aggiornamento sullo stato negoziato tra il ministro Galletti e la delegazione parlamentare.

Martedì 8 dicembre 2015

      La delegazione parlamentare ha partecipato all'assemblea plenaria in cui è intervenuto il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, il quale ha ribadito la posizione dell'Italia orientata a realizzare un accordo ambizioso e vincolante e in cui ha sottolineato l'importanza di elevare gli obiettivi della Conferenza fissando a 1,5 gradi, e non più a 2 gradi, l'aumento consentito della temperatura. La delegazione ha partecipato inoltre alla sessione su «città e governi locali» del Forum Lima-Paris Action Agenda (LPAA).
      Si è svolto successivamente un incontro informale tra la delegazione parlamentare italiana ed il Presidente della Commissione Ambiente del Parlamento europeo Giovanni La Via.Pag. 125
      Nel corso del pomeriggio la delegazione ha partecipato al side event dell'Unione interparlamentare Credibility of national actions and INCs: worldwide legislative and policy development, dedicato agli aspetti legislativi dei contributi volontari nazionali (INDC) che formano l'architettura del nuovo accordo mondiale sul clima.
      Si è svolto successivamente l'incontro bilaterale parlamentare tra la delegazione italiana e la omologa delegazione tedesca. Nell'incontro sono stati scambiati opinioni e punti di vista sul negoziato in corso ed è emersa una comune visione volta a rafforzare la dimensione parlamentare delle politiche ambientali internazionali e a determinare un'accelerazione del processo di definizione di un accordo mondiale sul clima. Ciascuna delegazione ha inoltre illustrato le principali priorità nazionali in ambito ambientale, con particolare riguardo alla composizione del mix energetico, al ricorso alle energie rinnovabili, alle politiche di tutela e salvaguardia delle risorse ambientali.
      Il ministro Galletti ha quindi tenuto un ulteriore incontro informale con la delegazione parlamentare di aggiornamento sullo stato negoziato.

Mercoledì 9 dicembre

      La delegazione ha partecipato al side event della Commissione europea The economics of climate change. The effect of climate policy on innovation, competitiveness and employment, dedicato agli effetti delle politiche climatiche sull'innovazione, la competitività e l'occupazione.
      La delegazione ha successivamente preso parte al side event organizzato da Enel e da Harvard University sul monitoraggio e comparabilità dei «Contributi nazionali volontari». Nel quadro del nuovo accordo globale sul clima un'importanza fondamentale, sottolineata più volte dalla delegazione italiana, riveste la questione del monitoraggio e comparabilità delle azioni di riduzione delle emissioni che ogni Stato ha deciso di intraprendere.
      Nel corso della stessa giornata la delegazione ha partecipato al side event della Fondazione ENI Enrico Mattei (FEEM), dell'Università Luigi Bocconi e dell'Università di Edimburgo: «Una Governance del clima a diversi livelli: Una analisi integrata delle Politiche Nazionali, Regionali e Locali».
      Nel corso della giornata la delegazione ha partecipato alla seduta dell'assemblea plenaria in cui è stata diffusa la bozza dell'accordo finale della Conferenza.
      Il ministro ha quindi incontrato la delegazione parlamentare durante una cena di lavoro.

Giovedì 10 dicembre

      La delegazione parlamentare ha partecipato al side event della Commissione europea The role of CCS (Carbon dioxide Capture) in mitigating climate change, dedicato ai progetti europei di cattura e stoccaggio dell'anidride carbonica.
      Successivamente la delegazione ha partecipato all'incontro Regions and climate change, organizzato dal Centro euro-mediterraneo per il cambiamento climatico e dalla Società italiana per le scienze del clima, al quale hanno tra l'altro partecipato anche i Presidenti delle regioni Puglia e Sardegna.

Esiti della Conferenza di Parigi.

      La Conferenza si è conclusa con l'adozione per consenso da parte dei 195 Paesi presenti nell'Assemblea plenaria dell'Accordo di Parigi. L'Accordo, che è universale e legalmente vincolante ed entrerà in vigore nel 2020, definisce un nuovo piano di azione globale per evitare al pianeta un cambiamento climatico pericoloso.
      Tre sono i principali obiettivi dell'Accordo:
          a) effettuare interventi di mitigazione delle emissioni al fine di contenere l'aumento della temperatura «bene al di sotto» dei 2 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali, intensificando gli sforzi per contenerla entro 1,5 gradi.
          b) aumentare la capacità di adattamento alle conseguenze del cambiamento climatico e di rafforzare la resilienza climatica Pag. 126e lo sviluppo di un'economia a basse emissioni senza compromettere la produzione di cibo
          c) garantire flussi finanziari in grado di sostenere gli interventi di mitigazione e adattamento.

      L'architettura dell'accordo si basa sui piani di azione climatici nazionali volontari (Intended Nationally Determined Contributions – INDCs) che i Paesi sono chiamati a predisporre.
      I governi hanno concordato di verificare gli obiettivi ogni 5 anni e di definirne di più ambiziosi in coerenza con lo sviluppo scientifico. È previsto che i Paesi comunichino pubblicamente i loro obiettivi e che vi sia un efficace sistema di trasparenza e verificabilità a lungo termine. Sul piano dell'adattamento, i governi hanno inoltre concordato di rafforzare le azioni per fronteggiare gli impatti del cambiamento climatico e di fornire un supporto internazionale per l'adattamento nei paesi in via di sviluppo.
      Al fine di raggiungere l'obiettivo del contenimento della temperatura a lungo termine i paesi si impegnano a raggiungere il picco globale delle emissioni di gas a effetto serra nel più breve tempo possibile, riconoscendo un tempo maggiore per i paesi in via di sviluppo.
      La principale novità rispetto al Protocollo di Kyoto del 1997, che prevedeva obblighi di riduzione solo per i paesi sviluppati, riguarda il coinvolgimento di tutti Paesi aderenti che sono chiamati ad assumere impegni differenziati alla luce delle diverse situazioni nazionali. L'accordo riconosce l'importanza di prevedere e fronteggiare le perdite e i danni (loss and damage) causati dal cambiamento climatico e di sviluppare nelle varie aree sistemi di allerta, emergenza e assicurazione.
      L'Europa e i Paesi sviluppati continueranno a sostenere l'azione climatica per ridurre le emissioni e costruire resilienza agli impatti del cambiamento climatico nei Paesi in via di sviluppo.