ALLEGATO 1
Indagine conoscitiva sullo stato di attuazione e sulle ipotesi di modifica della nuova disciplina sui contratti pubblici.
PROGRAMMA
Il settore dei contratti pubblici sta attraversando una fase di profondo cambiamento a seguito dell'entrata in vigore del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, che – in attuazione della legge delega n. 11 del 2016 – ha inteso recepire la nuova disciplina europea in materia di appalti pubblici e concessioni, contenuta nelle direttive 2014/23/UE, sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, 2014/24/UE, sugli appalti pubblici, e 2014/25/UE sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché procedere a un complessivo riordino della normativa sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.
L'attuazione della nuova disciplina non è più demandata a un regolamento di attuazione ed esecuzione, ma a linee guida di carattere generale proposte dall'Autorità Nazionale Anticorruzione e approvate con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, nonché a provvedimenti della stessa Autorità. Nella governance del settore, infatti, un ruolo centrale è assunto dall'Autorità a cui sono attribuite più ampie funzioni di vigilanza e di regolazione, anche attraverso l'adozione di atti di indirizzo quali linee guida, bandi-tipo, capitolati – tipo, contratti – tipo ed altri strumenti di regolazione flessibile. Ulteriori provvedimenti di attuazione riguardano l'adozione di decreti ministeriali a cui il nuovo Codice demanda la definizione di specifici aspetti della nuova disciplina.
L'Autorità sta via via adottando una serie di linee guida che sono sottoposte a una consultazione pubblica, finalizzata ad acquisire i contributi dei soggetti interessati e degli operatori del settore. Alcune di tali linee guida sono state trasmesse alle competenti Commissioni parlamentari ai fini di una valutazione altre lo saranno nei prossimi mesi. Nel frattempo, anche i Ministeri interessati, a cominciare da quello delle infrastrutture e dei trasporti, stanno predisponendo i decreti di loro competenza.
Occorre, inoltre, considerare che la citata legge delega n. 11 del 2016 prevede che, entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 50 del 2016, il Governo può adottare disposizioni integrative e correttive nel rispetto dei principi e criteri direttivi e della procedura disciplinati nella legge delega medesima.
La fase di profondo cambiamento, che sta attraversando il settore dei contratti pubblici, è pertanto in piena evoluzione. Per tale ragione, l'indagine conoscitiva, che le Commissioni VIII (Ambiente) della Camera e 8a (Lavori pubblici) del Senato intendono svolgere, proseguendo la proficua collaborazione già avviata su questi temi, si prefigge di monitorare l'attuazione della nuova disciplina, anche al fine di evidenziare le criticità nella fase di operatività, che rendessero necessari eventuali aggiustamenti da apportare al codice, nonché segnalare gli strumenti e le modalità per una migliore implementazione della nuova normativa. Pag. 156
Nell'ambito dell'indagine conoscitiva – che dovrebbe concludersi entro il 31 dicembre 2016 – potrebbero svolgersi le audizioni dei seguenti soggetti:
ANAC
MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE
CONFINDUSTRIA
ANCE
RETE IMPRESE
ALLEANZA DELLE COOPERATIVE
RETE DELLE PROFESSIONI TECNICHE
OICE
ANCI
GRUPPO F.S.
ANAS
AISCAT
ORGANIZZAZIONI SINDACALI MAG GIORMENTE RAPPRESENTATIVE
CONSIP
INVITALIA.
ALLEGATO 2
Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2015. C. 3973 Governo.
PROPOSTA DI RELAZIONE PRESENTATA DAL RELATORE
La VIII Commissione,
esaminato, relativamente alle parti di propria competenza, il disegno di legge n. 3973, concernente il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2015;
considerato che:
l'esame della missione 14 «Infrastrutture pubbliche e logistica», nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, secondo quanto rilevato dalla relazione della Corte dei Conti, evidenzia che i residui passivi sono per la maggior parte riconducibili alla spesa di parte capitale in quanto connessi alle difficoltà che contraddistinguono, nelle diverse fasi di contabilizzazione, la spesa per gli investimenti infrastrutturali;
nel programma 14.10 «Opere strategiche, edilizia statale ed interventi speciali e per pubbliche calamità» confluiscono anche le risorse relative al programma 6.000 campanili», allocate nel capitolo 7543, la cui consistenza dei residui sembra confermare la non funzionalità del meccanismo di attribuzione delle risorse previsto dalla normativa vigente, come peraltro evidenziato dalla Commissione nella risoluzione 7-00317 approvata nella seduta del 26 marzo 2014;
anche l'esame dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare evidenzia una consistente mole di residui al 31 dicembre 2015;
nella relazione della Corte dei conti viene evidenziato, peraltro, che l'accumulo dei residui interessa anche gli interventi per il superamento delle procedure di infrazione sulle discariche abusive e sulla depurazione delle acque reflue, ai quali sono destinate le risorse, rispettivamente, dei capitoli 7512 «Fondo per il finanziamento di un piano straordinario di bonifica delle discariche abusive» e 1822 «Fondo per la tutela e la gestione delle risorse idriche, finalizzato a potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani», ognuno dei quali ha una dotazione di 30 milioni di euro, nell'ambito del programma 18.12 «Gestione delle risorse idriche, tutela del territorio e bonifiche»;
in proposito, la Corte segnala che le regioni non hanno presentato istanza di erogazione delle risorse e che non è stato operato alcun trasferimento delle risorse di competenza ad Amministrazioni locali;
l'VIII Commissione ha già evidenziato nelle precedenti relazioni sul Rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato la necessità di adottare misure per migliorare le performance della spesa;
appare necessaria un'interlocuzione della Commissione con i due dicasteri di riferimento al fine di approfondire le motivazioni dell'andamento della spesa, precedentemente evidenziato;
la relazione della Corte dei conti evidenzia, inoltre, quanto già rilevato nel consuntivo 2014 relativamente all'analisi della spesa del personale del Ministero dell'ambiente, tenuto conto che, in assenza di un ruolo tecnico interno al Ministero, molte delle funzioni istituzionali vengono svolte attraverso l'Istituto superiore per la ricerca ambientale e la società in house SOGESID con una spesa ingente per il Ministero; Pag. 158
valutato positivamente, infine, che gli stanziamenti definitivi del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del mare dell'esercizio 2015 registrino un aumento sia rispetto al 2014 che rispetto al quadriennio precedente (2010-2013);
DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE
con le seguenti osservazioni:
a) si valuti la necessità di adottare misure finalizzate ad accelerare lo smaltimento dei residui e a migliorare le performance delle spese infrastrutturali e di quelle relative al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
b) si valuti l'opportunità di adottare le misure necessarie a definire in maniera chiara l'assetto delle risorse umane deputate allo svolgimento delle funzioni istituzionali del Ministero dell'ambiente, al fine di perseguire l'economicità, l'efficienza e la trasparenza dell'azione amministrativa.
ALLEGATO 3
Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2015. C. 3973 Governo.
RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE
La VIII Commissione,
esaminato, relativamente alle parti di propria competenza, il disegno di legge n. 3973, concernente il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2015;
considerato che:
l'esame della missione 14 «Infrastrutture pubbliche e logistica», nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, secondo quanto rilevato dalla relazione della Corte dei Conti, evidenzia che i residui passivi sono per la maggior parte riconducibili alla spesa di parte capitale in quanto connessi alle difficoltà che contraddistinguono, nelle diverse fasi di contabilizzazione, la spesa per gli investimenti infrastrutturali;
nel programma 14.10 «Opere strategiche, edilizia statale ed interventi speciali e per pubbliche calamità» confluiscono anche le risorse relative al programma 6.000 campanili», allocate nel capitolo 7543, la cui consistenza dei residui sembra confermare la non funzionalità del meccanismo di attribuzione delle risorse previsto dalla normativa vigente, come peraltro evidenziato dalla Commissione nella risoluzione 7-00317 approvata nella seduta del 26 marzo 2014;
anche l'esame dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare evidenzia una consistente mole di residui al 31 dicembre 2015;
nella relazione della Corte dei conti viene evidenziato, peraltro, che l'accumulo dei residui interessa anche gli interventi per il superamento delle procedure di infrazione sulle discariche abusive e sulla depurazione delle acque reflue, ai quali sono destinate le risorse, rispettivamente, dei capitoli 7512 «Fondo per il finanziamento di un piano straordinario di bonifica delle discariche abusive» e 1822 «Fondo per la tutela e la gestione delle risorse idriche, finalizzato a potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani», ognuno dei quali ha una dotazione di 30 milioni di euro, nell'ambito del programma 18.12 «Gestione delle risorse idriche, tutela del territorio e bonifiche»;
in proposito, la Corte segnala che le regioni non hanno presentato istanza di erogazione delle risorse e che non è stato operato alcun trasferimento delle risorse di competenza ad Amministrazioni locali;
l'VIII Commissione ha già evidenziato nelle precedenti relazioni sul Rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato la necessità di adottare misure per migliorare le performance della spesa;
appare necessaria un'interlocuzione della Commissione con i due dicasteri di riferimento al fine di approfondire le motivazioni dell'andamento della spesa, precedentemente evidenziato;
la relazione della Corte dei conti evidenzia, inoltre, quanto già rilevato nel consuntivo 2014 relativamente all'analisi della spesa del personale del Ministero dell'ambiente, tenuto conto che, in assenza di un ruolo tecnico interno al Ministero, molte delle funzioni istituzionali vengono svolte attraverso l'Istituto superiore per la ricerca ambientale e la società in house SOGESID con una spesa ingente per il Ministero; Pag. 160
valutato positivamente, infine, che gli stanziamenti definitivi del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del mare dell'esercizio 2015 registrino un aumento sia rispetto al 2014 che rispetto al quadriennio precedente (2010-2013);
DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE
con le seguenti osservazioni:
a) si valuti la necessità di adottare misure finalizzate ad accelerare lo smaltimento dei residui e a migliorare le performance delle spese infrastrutturali e di quelle relative al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con particolare riferimento ai temi della depurazione e del ciclo dei rifiuti;
b) si valuti l'opportunità di adottare le misure necessarie a definire in maniera chiara l'assetto delle risorse umane deputate allo svolgimento delle funzioni istituzionali del Ministero dell'ambiente, al fine di perseguire l'economicità, l'efficienza e la trasparenza dell'azione amministrativa e delle politiche ambientali.