CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 luglio 2015
477.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
BOZZA NON CORRETTA
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AUDIZIONI INFORMALI

      Martedì 7 luglio 2015.

Audizione del direttore della Direzione Generale per l'edilizia statale e gli interventi speciali del Ministero delle infrastrutture, ing. Giovanni Guglielmi, sullo stato di attuazione del «Programma 6000 campanili».

      L'audizione si è svolta dalle 14.30 alle 15.20.

SEDE CONSULTIVA

      Martedì 7 luglio 2015. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

      La seduta comincia alle 15.20.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Georgia, dall'altra, fatto a Bruxelles il 27 giugno 2014.
C. 3131 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

      La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

      Oreste PASTORELLI (Misto-PSI-PLI), relatore, osserva che la Commissione è chiamata a esaminare, ai fini del prescritto parere alla III Commissione, il disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Georgia, dall'altra, fatto a Bruxelles il 27 giugno 2014. Segnala che il predetto Accordo si compone di un preambolo, 432 articoli organizzati in 8 Titoli, 34 Allegati, relativi per lo più a questioni tecniche e ad aspetti normativi dell'unione europea soggetti a progressivo adeguamento da parte georgiana, 4 protocolli riguardanti la definizione della nozione di «prodotti originari», i metodi di cooperazione amministrativa; l'assistenza amministrativa reciproca nel settore doganale e la partecipazione della Georgia ai programmi dell'Unione europea. Fa presente che l'Accordo si articola attorno a cinque fulcri fondamentali: la condivisione di valori e principi, quali la democrazia, il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, lo Stato di diritto, lo sviluppo sostenibile e l'economia di mercato; una cooperazione più forte nella politica estera e di sicurezza, con particolare riguardo alla stabilità della regione; la creazione di un'area di libero scambio ampia e approfondita; uno spazio comune di giustizia, libertà e sicurezza – con particolare riguardo ai profili migratori, alla lotta al riciclaggio, ai traffici illegali di droga e al crimine organizzato; e, infine, la cooperazione in 28 settori chiave. Nel rinviare per una disamina più dettagliata delle singole disposizioni dell'Accordo alla documentazione predisposta dal Servizio Studi, segnala le disposizioni concernenti i profili di stretto interesse della Commissione. In particolare, il Titolo I (Principi generali), composto dal solo articolo 2, richiama, quali elementi basilari delle politiche interne ed esterne delle Parti, nonché dell'Accordo, il rispetto dei principi democratici e dei diritti umani, prevedendo che l'impegno delle Parti si estende a favorire i principi dell'economia di mercato, lo sviluppo sostenibile e un effettivo multilateralismo sul piano delle relazioni internazionali. Evidenzia, altresì, il Titolo IV (Scambi e questioni commerciali), che comprende gli articoli da 22 a 276, suddivisi in 15 Capi e che delineano i confini dell'area di libero scambio. Tra di essi, segnala il Capo 8 dedicato agli appalti pubblici, il Capo 11, dedicato alle disposizioni sull'energia e il Capo 13, dedicato al commercio e allo sviluppo sostenibile. Evidenzia, inoltre, il Titolo VI (Altre politiche di cooperazione), che comprende gli articoli da 292 a 382 e reca gli impegni delle Parti in ulteriori 23 settori chiave. In particolare richiama l'attenzione sul Capo 3, dedicato all'ambiente, sul Capo 4, dedicato alle iniziative in materia di clima e sul Capo 22, dedicato alla protezione civile. Nel passare all'esame del disegno di legge di autorizzazione alla ratifica, segnala che lo stesso si compone di quattro articoli: i primi due contengono, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica dell'Accordo e l'ordine di esecuzione del medesimo, l'articolo 3 reca la copertura degli oneri finanziari e, infine, l'articolo 4 dispone l'entrata in vigore della legge di autorizzazione alla ratifica. Ricorda, inoltre, che il provvedimento in esame è accompagnato da una relazione tecnica per la quantificazione degli oneri, nonché da un'analisi tecnico-normativa e da un'analisi dell'impatto della regolamentazione. Ciò premesso, propone di esprimere parere favorevole sul provvedimento in esame.
      Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore sul provvedimento in esame.

      La seduta termina alle 15.25.

SEDE REFERENTE

      Martedì 7 luglio 2015. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. – Interviene il viceministro per le infrastrutture e i trasporti, Riccardo Nencini.

      La seduta comincia alle 15.25.

Delega al Governo per l'attuazione della direttiva 2014/23/UE del 26 febbraio 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, della direttiva 2014/24/UE del 26 febbraio 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE e della direttiva 2014/25/UE del 26 febbraio 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio sulle procedure d'appalato degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali e che abroga la direttiva 2004/17/CE.
C. 3194 Governo.

(Seguito esame e rinvio).

      La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 2 luglio scorso.

      Ermete REALACCI, presidente, ricorda che, come convenuto dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la Commissione procederà, nell'ambito dell'istruttoria sul provvedimento, allo svolgimento delle audizioni del Ministro per le infrastrutture e del presidente dell'ANAC, nonché all'acquisizione di contributi scritti da parte dei soggetti interessati dalla tematica del provvedimento in esame. Dopo aver sottolineato l'ampia convergenza di consensi registrata durante l'esame del provvedimento presso l'altro ramo del Parlamento, auspica che la Commissione prosegua celermente nell'esame del provvedimento, procedendo anche a fissare il termine per la presentazione di proposte emendative prima della sospensione estiva dei lavori parlamentari.

      Massimo Felice DE ROSA (M5S) chiede al Viceministro Nencini chiarimenti in ordine all'orientamento del Governo sul testo in esame.

      Il Viceministro Riccardo NENCINI esprime apprezzamento per la possibile tempistica testè delineata dal presidente, necessaria se si considera che il Governo è tenuto a procedere al recepimento delle direttive europee entro aprile 2016. Dopo aver fatto presente che presso il Ministero è già avviato il lavoro per dare attuazione alla delega oggetto del provvedimento in esame, evidenzia come al Senato il provvedimento sia stato approvato a larga maggioranza, con la sola astensione dei gruppi SEL e Movimento 5 Stelle. Manifesta la disponibilità del Governo, inoltre, a svolgere gli approfondimenti necessari ad assicurare maggior chiarezza in merito ad alcune disposizioni contenute nel provvedimento, sulle quali, durante l'esame presso l'altro ramo del Parlamento, è stato raggiunto un punto di equilibrio a seguito di un intenso e articolato dibattito. Si riferisce, in primo luogo, alla previsione – recata all'articolo 1, comma 1, lettera v) – di adeguate forme di centralizzazione delle committenze e di riduzione del numero delle stazioni appaltanti, che, ad oggi, tenuto conto anche del settore scolastico, risulta attestarsi tra 60 mila e 70 mila. Giudica positivo, quindi, il ricorso a forme di aggregazione o di centralizzazione delle committenze, a livello almeno regionale o di provincia autonoma o subprovinciale. Ritiene che sarebbe necessaria una drastica riduzione delle stazioni appaltanti, il cui numero potrebbe attestarsi attorno a 250. Ricorda, inoltre, l'ampio dibattito svolto in relazione alla disciplina delle concessioni, con particolare riferimento agli affidamenti in house, nonché riguardo al divieto di affidamento di contratti attraverso procedure derogatorie rispetto a quelle ordinarie, ad eccezione di singole fattispecie connesse ad urgenze di protezione civile determinate da calamità naturali, per le quali devono essere previsti adeguati meccanismi di controllo e di pubblicità successiva.

      Enrico BORGHI (PD), nel ringraziare il Viceministro per le considerazioni testé svolte, considera positivo il percorso delineato dal provvedimento in esame, volto a conseguire una considerevole riduzione del numero delle stazioni appaltanti, a suo avviso necessaria per garantire un potenziamento del livello di qualità e di efficienza delle stesse, in coerenza sia con il processo di riordino istituzionale previsto dalla cosiddetta «legge Delrio» sia con quanto previsto dal disegno di legge di riforma della pubblica amministrazione, ora all'esame della Commissione affari costituzionali della Camera. Ritiene, inoltre, opportuno delineare un meccanismo che consenta di delineare una qualificazione in forma associata delle stazioni appaltanti, in capo alle unioni di comuni o alle province in forma associata, rimuovendo, in tal modo, gli ostacoli all'associazionismo intercomunale e ponendo fine alla regionalizzazione delle stazioni appaltanti medesime.

      Ermete REALACCI, presidente, dopo aver sottolineato come la Commissione abbia, in considerazione del termine di recepimento delle direttive europee, un ristretto margine temporale per l'esame del provvedimento, dovuto anche ai lunghi tempi di esame da parte dell'altro ramo del Parlamento, fa notare come, a suo avviso, occorra tenere presente che il provvedimento reca la delega al recepimento delle direttive e al riordino della normativa in materia di appalti pubblici e pertanto non rappresenta la sede opportuna per disposizioni immediatamente precettive, da allocare invece nel decreto legislativo di attuazione della delega. Invita quindi a richiamare l'attenzione sulla necessità di introdurre nel testo il meccanismo del «doppio parlamentare» gia previsto nella legge delega ambientale (legge n.  308 del 2004).
      Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

      La seduta termina alle 15.45.