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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 novembre 2017
905.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 101

RISOLUZIONI

      Mercoledì 8 novembre 2017. — Presidenza del Presidente Maurizio BERNARDO. — Interviene il Viceministro dell'economia e delle finanze Luigi CASERO.

      La seduta comincia alle 13.35.

7-01191 Fregolent: Interventi in materia fiscale, assicurativa e finanziaria sulle tematiche ambientali.
7-01353 Alberti: Iniziative in materia fiscale e assicurativa sulle tematiche ambientali.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

      La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata nella seduta del 25 ottobre scorso.

      Maurizio BERNARDO, presidente, ritiene opportuno rinviare ad altra seduta il seguito della discussione congiunta degli atti di indirizzo, al fine di consentire al Governo di valutarne attentamente il contenuto e di esprimere la sua valutazione in merito.

7-01353 Giacomoni: Rafforzamento delle misure agevolative in favore di investimenti qualificati e piani di risparmio a lungo termine (PIR).
7-01385 Fregolent: Iniziative per rafforzare la disciplina agevolativa in favore dei piani di risparmio a lungo termine (PIR).
7-01386 Sibilia: Iniziative per rafforzare la disciplina agevolativa in favore di investimenti qualificati e piani di risparmio a lungo termine (PIR).
(Discussione congiunta – Conclusione della discussione congiunta delle risoluzioni 7-01353 e 7-01385 e approvazione delle risoluzioni 8-00266 e 7-01385 – Rinvio del seguito della discussione della risoluzione 7-01386).

      La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni.

      Maurizio BERNARDO, presidente, avverte che le risoluzioni 7-01385 Fregolent e 7-01386 Sibilia, presentate nella giornata di ieri, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla risoluzione 7-01353 Giacomoni, già in discussione, saranno discusse congiuntamente a quest'ultima.
      Informa quindi che i presentatori hanno riformulato la risoluzione 7-01353 Giacomoni (vedi allegato 1) e la risoluzione 7-01386 Sibilia (vedi allegato 2).
      Avverte altresì che la risoluzione 7-01385 Fregolent è stata sottoscritta anche dal deputato Barbanti e che il deputato Sottanelli ha sottoscritto la risoluzione 7-01353 Giacomoni, come riformulata.

      Michele PELILLO (PD) illustra la risoluzione 7-01385 Fregolent, di cui è cofirmatario, la quale sottopone al Governo la questione del rafforzamento delle misure agevolative in favore dei piani di risparmio a lungo termine (PIR).
      Al riguardo rammenta in primo luogo che i commi da 88 a 114 dell'articolo 1 Pag. 102della legge di bilancio 2017 hanno introdotto agevolazioni fiscali volte a incoraggiare investimenti a lungo termine nelle imprese e specialmente nelle piccole e medie imprese, attraverso investimenti qualificati e piani di risparmio a lungo termine (PIR), evidenziando come tali misure agevolative stiano già sortendo effetti positivi, ben oltre le aspettative.
      A tale proposito fa presente come, attualmente, siano attivi sul mercato 44 fondi PIR compliant, i quali, nei primi 9 mesi dell'anno, hanno raccolto circa 5 miliardi di euro, oltre le iniziali stime del Governo, pari a 2 miliardi di euro, che ha così rivisto l'obiettivo per tutto il 2017 a 10 miliardi e come, secondo le stime, la raccolta dei PIR cumulata al 2021 potrebbe superare i 70 miliardi.
      Nel sottolineare come tali risultati siano stati conseguiti nonostante le masse gestite e amministrate dal private banking, che ammontano a circa 750 miliardi di euro su circa 900.000 clienti ricchi, non siano ancora interessate all'attuale normativa se non in maniera molto marginale, ritiene che lo strumento dei PIR rappresenti una straordinaria opportunità per sostenere una politica industriale volta a rafforzare la patrimonializzazione delle imprese italiane e, tra queste, in particolare, quelle di medie e piccole dimensioni, che stanno investendo nell'innovazione.
      In questa prospettiva, sottolinea inoltre come il Governo abbia individuato nel venture capital una delle leve di crescita del Paese, considerato che le imprese altamente innovative soffrono di vincoli di credito a causa di asimmetrie informative da parte degli investitori. In tale contesto evidenzia tuttavia come l'industria del venture capital in Italia risulti tuttavia ancora molto arretrata rispetto al resto dell'Europa, posto che l'Italia investe solo lo 0,005 per cento del suo PIL in tale settore, contro una media europea che si attesta intorno allo 0,028 per cento.
      Al riguardo segnala come, nel primo trimestre 2017, gli investimenti sulle start-up siano stati solo di 35 milioni di euro su un totale di 4,9 miliardi di euro in private equity e private debt e come si renda quindi necessario rilanciare e rafforzare lo sviluppo del mercato italiano, anche strutturando strumenti finanziari appropriati in grado di soddisfare adeguatamente la domanda degli investitori.
      In tale contesto reputa inoltre necessario mitigare l'impatto di alcuni fattori che limitano la competitività del mercato dei capitali italiano, favorendo nel contempo il collocamento e la quotazione sul mercato di un paniere sempre più ampio di titoli azionari e obbligazionari emessi da società italiane, sia per rafforzare l'industria finanziaria domestica, che dalla Brexit potrebbe cogliere importanti vantaggi, sia per ampliare le opportunità di investimento dei PIR.
      Alla luce di tali considerazioni la risoluzione impegna il Governo ad assumere tutte le iniziative utili, anche di carattere normativo, per:
          a) favorire la canalizzazione del risparmio privato verso il venture capital, prevedendo che, per usufruire dell'agevolazione fiscale sui PIR, sia obbligatorio investire almeno il 3 per cento della soglia di investimento prevista dai PIR in Organismi di investimento collettivo del risparmio quotati che investano prevalentemente in start-up innovative o in piccole e medie imprese innovative;
          b) allargare l'agevolazione fiscale dei PIR alle quote di Fondi di credito e alle obbligazioni emesse a fronte di cartolarizzazioni di crediti erogati a piccole e medie imprese tramite piattaforme peer-to-peer specializzate, gestite peraltro da intermediari soggetti a vigilanza dalla Banca d'Italia;
          c) estendere l'agevolazione fiscale PIR anche a forme di gestione individuale (gestioni patrimoniali) e non solo collettiva (fondi) per permettere anche al mondo delle gestioni di private banking di accedere direttamente agli investimenti PIR, lasciando i vincoli PIR in capo alla gestione e non agli investimenti sottostanti;
          d) innalzare dal 5 per cento fino al 10 per cento il tetto stabilito per gli investimenti effettuati da casse previdenziali o Pag. 103fondi pensione, limitatamente alla sottoscrizione dei PIR, nonché di ampliare i limiti individuali di 30.000 euro annui e di 150.000 euro complessivi previsti per le persone fisiche, ad esempio portando il primo limite a 100.000 euro e il secondo a 500.000 euro;
          e) prevedere un credito di imposta del 50 per cento per tutte le società che optano per la quotazione, purché sotto la soglia di 1,5 miliardi di euro di capitalizzazione post-quotazione, oppure che effettuino aumenti futuri di capitale o emissione di obbligazioni.

      Carlo SIBILIA (M5S) illustra la risoluzione 7-01386, di cui è primo firmatario, che sottopone al Governo la questione del rafforzamento della disciplina agevolativa in favore di investimenti qualificati e piani di risparmio a lungo termine (PIR).
      In tale contesto ricorda innanzitutto le agevolazioni fiscali previste dalla legge di bilancio 2017, le quali sono volte a incoraggiare investimenti a lungo termine nelle imprese e specialmente nelle piccole e medie imprese, attraverso investimenti qualificati e piani di risparmio a lungo termine (PIR), le quali stanno determinando effetti positivi.
      Al riguardo ricorda inoltre che i fondi PIR compliant hanno raccolto circa 5 miliardi di euro nei primi 9 mesi del 2017 e che le stime di settore prevedono una raccolta complessiva pari a 10 miliardi di euro entro la fine del 2017 e di oltre 70 miliardi di euro entro il 2021.
      Evidenzia inoltre come le imprese altamente innovative soffrano di vincoli di credito a causa di asimmetrie informative da parte degli investitori e come, per tale ragione, sia fondamentale favorire la produttività e la crescita del Paese, convogliando più fonti di finanziamento verso le imprese tecnologicamente innovative. In tale contesto ritiene quindi opportuno rafforzare il sostegno agli investimenti nell'economia reale, soprattutto a favore di piccole e medie imprese e società che non possono aspirare alla quotazione presso i principali mercati regolamentati. Rileva infatti come lo strumento dei PIR possa rappresentare un'ottima opportunità per sostenere una politica industriale volta a rafforzare la patrimonializzazione delle imprese italiane e, tra queste, in particolare, quelle di medie e piccole dimensioni, che investono in innovazione con l'obiettivo di essere maggiormente competitive nei mercati internazionali.
      Sulla scorta di tali considerazioni la risoluzione impegna il Governo ad assumere iniziative normative volte a:
          a) prevedere l'applicazione del meccanismo di detassazione previsto per gli investimenti qualificati ai sensi dell'articolo 1, commi da 88 a 96, della legge di bilancio 2017, anche agli investimenti effettuati tramite sottoscrizione di strumenti obbligazionari aventi le medesime caratteristiche dei titoli (quote e azioni) elencati dal comma 89 della medesima legge;
          b) prevedere, nel caso di cessione degli investimenti assistiti dalle agevolazioni tributarie prima del termine di 5 anni, la piena vigenza delle agevolazioni tributarie, a condizione che le liquidità liberate vengano reinvestite in altri strumenti finanziari della medesima tipologia;
          c) semplificare le regole per l'emissione, da parte delle piccole e medie imprese italiane, di azioni o obbligazioni oggetto dei meccanismi agevolativi, al fine di ampliare le opportunità di investimento in imprese nazionali, nonché di promuovere la semplificazione delle procedure di quotazione, in particolare per quanto riguarda i titoli obbligazionari, fermi restando tutti gli opportuni controlli delle autorità di vigilanza;
          d) predisporre adeguate procedure di verifica della corrispondenza del grado di rischio degli strumenti finanziari – PIR e strumenti di quotazione semplificati – con il profilo personale di rischio del cliente implementando l'attuale sistema di vigilanza sul credito e sul risparmio;
          e) istituire presso la CONSOB un Fondo – finanziato mediante una contribuzione degli intermediari degli strumenti Pag. 104PIR e degli strumenti di quotazione semplificati – preposto al risarcimento dei danni nelle ipotesi di misselling di strumenti finanziari ai danni di risparmiatori frodati con strumenti finanziari non coerenti con il proprio profilo di rischio;
          f) introdurre un limite alla sottoscrizione di PIR per ogni singolo cliente in relazione al proprio «portafoglio di investimento» complessivamente inteso;
          g) estendere l'agevolazione fiscale sui PIR anche a forme di gestione individuale (gestioni patrimoniali) e non solo collettiva (fondi) per permettere anche al mondo delle gestioni di private banking di accedere direttamente agli investimenti PIR, lasciando i vincoli PIR in capo alla gestione e non agli investimenti sottostanti.

      Il Viceministro Luigi CASERO esprime una valutazione positiva sulla risoluzione 7-01353 Giacomoni, come riformulata, nonché sulla risoluzione 7-01385 Fregolent, mentre chiede di rinviare ad altra seduta la discussione della risoluzione 7-01386 Sibilia, al fine di poterne valutare più attentamente i contenuti, anche alla luce della riformulazione dell'atto di indirizzo effettuata dal presentatore nella giornata odierna.

      Carlo SIBILIA (M5S) accede alla richiesta di rinvio avanzata dal Viceministro, auspicando peraltro che la risoluzione a sua prima firma possa essere nuovamente discussa la prossima settimana.

      Sestino GIACOMONI (FI-PdL) rileva innanzitutto come la discussione odierna delle tre risoluzioni riguardanti i PIR confermi che, al di là dell'appartenenza politica, tutte le forze politiche sono ormai convinte che sia giunto il momento di usare la leva fiscale per creare una vera sinergia tra i due punti di forza dell'economia italiana, ossia, tra il risparmio delle famiglie italiane e le PMI, che rappresentano il 98 per cento del tessuto produttivo nazionale.
      In tal senso sottolinea come, anche grazie a un confronto serio e costruttivo svolto, tra la maggioranza e l'opposizione, nell'ambito della Commissione Finanze, si sia riusciti a indurre il Governo a utilizzare la leva fiscale non per tassare il risparmio, come era stato fatto dai governi precedenti, ma per incentivare gli italiani a indirizzare i loro risparmi verso l'economia reale del Paese. La legge di bilancio 2017, infatti, prevede che chi investe nei PIR, per almeno 5 anni, non debba pagare l'aliquota del 26 per cento sui redditi di capitale o di natura finanziaria.
      Rileva inoltre come, successivamente, sempre grazie al lavoro svolto in Commissione, si sia riusciti a far estendere le stesse agevolazioni fiscali anche alle Casse di previdenza ed ai Fondi Pensione, che sottoscrivono i PIR.
      Alla luce di tali considerazioni ritine si possa affermare che, in questo caso, la politica ha fatto la sua parte, anteponendo, finalmente, agli schieramenti politici, l'interesse del Paese, in quanto una proposta, sebbene sia nata da una forza di opposizione, è stata portata avanti anche dalla maggioranza e approvata.
      Nel ricordare come sia noto che l'acronimo PIR significa Piani individuali di risparmio, rileva come PIR significhi ora, a suo avviso, anche un'altra cosa, ossia «Politici insieme per la ripresa del nostro Paese»: la politica, infatti, con questo provvedimento, ha creato le condizioni del cambiamento e ora la palla passa nelle mani dei risparmiatori italiani e dei piccoli e medi imprenditori italiani.
      In tale contesto evidenzia che, come riportato dai giornali economici in questi giorni, la «PIR mania» sembrerebbe avere conquistato tutti, visto il successo che essi stanno avendo, con raccolte record sin dalle prime settimane di circolazione, per oltre 5 miliardi di euro in pochi mesi.
      Nel rilevare quindi come gli italiani, con i loro risparmi, stiano creando le condizioni per far crescere l'economia e per rendere moderne e competitive le piccole e medie imprese, contribuendo alla modernizzazione del mercato finanziario e del sistema produttivo del nostro Paese, sottolinea come, attraverso la sua risoluzione, come riformulata, il suo gruppo Pag. 105chieda al Governo innanzitutto l'aumento delle risorse che i risparmiatori privati e istituzionali possono investire nei PIR, sottolineando al riguardo che concedere un vantaggio fiscale a chi investe i propri risparmi nei PIR non abbia alcun costo per le casse pubbliche, perché i 1.400 miliardi di euro di risparmi, che ad oggi sono fermi sui conti correnti degli italiani, con tassi di interesse pari a zero, non producono alcun introito per lo Stato, perché il 26 per cento di zero, produce zero.
      Inoltre si chiede di semplificare e ridurre i costi di emissione, per consentire alle PMI di quotarsi e di emettere obbligazioni, nonché di consentire ai PIR di sottoscrivere anche quote di Fondi immobiliari, contemplando anche, in prospettiva, la possibilità di sottoscrivere quote di un Fondo Immobiliare ad hoc, in cui far confluire il patrimonio pubblico, cosicché il risparmio degli italiani, oltre al rilancio dell'economia reale, potrà essere utilizzato anche per abbattere il debito pubblico.
      In tale quadro sottolinea come ora la cosa più importante sia far sì che le PMI sappiano rispondere alla fiducia che i risparmiatori stanno riponendo in loro e, soprattutto, che le istituzioni preposte sappiano vigilare per evitare che, attraverso i PIR, il rischio di credito passi dalle banche ai piccoli risparmiatori.
      In tal senso evidenzia come sia compito degli organi preposti alla vigilanza svolgere la propria attività in modo serio e rigoroso.

      Michele PELILLO (PD) intende in primo luogo sottolineare la consapevolezza del suo gruppo, peraltro dichiarata nel corso della discussione degli atti di indirizzo, della validità dello strumento dei PIR nel favorire la canalizzazione del risparmio privato a beneficio dell'economia reale del Paese. In particolare sottolinea come tali positivi aspetti connessi all'agevolazione fiscale sui PIR siano stati resi evidenti dal successo di tale strumento in termini di raccolta di capitali nel mercato domestico, nonché dalle considerazioni svolte da numerosi operatori del mercato finanziario i quali, anche in occasione delle audizioni svolte dalla Commissione Finanze nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle tematiche relative all'impatto della tecnologia finanziaria sul settore finanziario, hanno in larga misura espresso il proprio apprezzamento rispetto a tali misure e affermato che esse devono essere rafforzate.
      Dichiara quindi la propria soddisfazione, in particolare in relazione a due aspetti: in primo luogo per il fatto che è stato adottato un meccanismo che si sta dimostrando efficace nel promuovere il finanziamento delle imprese italiane e, inoltre, che tale strumento sia stato introdotto nell'ambito della legge di bilancio 2017 ad opera del gruppo del PD, il quale si è quindi dimostrato lungimirante nell'individuare una misura efficace a beneficio del tessuto produttivo del Paese.
      Con riferimento alla risoluzione 7-01385 Fregolent, di cui è cofirmatario, la quale sottopone al Governo la necessità di adottare misure di rafforzamento dei PIR, sottolinea come essa, sebbene largamente aderente ai contenuti della risoluzione 7-01353 Giacomoni, come riformulata, se ne discosti per taluni limitate sfumature, affrontando la questione da un punto di vista non del tutto coincidente, pur nell'ampia sintonia di prospettiva e di intenti tra i due atti di indirizzo.
      In tale ambito sottolinea come il punto di maggiore e più rilevante sintonia sia costituito dalla consapevolezza della necessità di elevare le soglie di investimento nei PIR, innalzando, dal 5 per cento al 10 per cento, il tetto stabilito per gli investimenti effettuati da casse previdenziali o fondi pensione, nonché ampliando i limiti individuali di 30.000 euro annui e di 150.000 euro complessivi previsti per le persone fisiche. Reputa essenziale il predetto innalzamento delle soglie, ritenendo evidente che tale misura sarà in grado di potenziare ulteriormente la raccolta di capitali per il 2018, già stimata in termini estremamente positivi, a legislazione vigente.
      In tale quadro preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione 7-01385 Fregolent e sulla risoluzione 7-01353 Giacomoni, come riformulata.

Pag. 106

      Carlo SIBILIA (M5S) rileva innanzitutto l'interesse e l'attenzione del suo gruppo per i PIR, quale misura utile a favorire un canale di finanziamento alternativo a favore delle PMI, le quali risultano ad oggi in gravi difficoltà, a causa della carenza di liquidità e alla restrizione della concessione di credito da parte dei canali tradizionali.
      In tale contesto sottolinea come, nell'ambito della risoluzione a sua prima firma, il gruppo M5S abbia voluto porre in particolare l'accento sull'esigenza di contemperare la diffusione e lo sviluppo dei predetti strumenti finanziari con l'esigenza di tutelare i risparmiatori. Nel rammentare i gravi casi di misseling che hanno prodotto veri e propri disastri in danno dei piccoli risparmiatori, ritiene infatti essenziale che tali leggerezze non abbiano a ripetersi mai più.
      In tale prospettiva la risoluzione presentata dal gruppo M5S intende fissare alcune regole, a presidio della tutela dei risparmiatori, attraverso la previsione di procedure di verifica della corrispondenza del grado di rischio degli strumenti finanziari con il profilo personale di rischio dei clienti, nonché attraverso l'istituzione di un Fondo preposto al risarcimento dei danni nelle ipotesi di misselling e l'introduzione di un limite alla sottoscrizione di PIR per ogni singolo cliente in relazione al proprio «portafoglio di investimento».
      Nel ribadire la condivisione dello strumento dei PIR nel suo complesso, preannuncia quindi l'astensione del gruppo M5S sulle risoluzioni 7-01385 Fregolent e 7-01353 Giacomoni, in vista della discussione e del voto sulla risoluzione di cui è primo firmatario, la quale affronterà i predetti aspetti a tutela dei risparmiatori.

      Maurizio BERNARDO, presidente, sottolinea la grande importanza del dibattito svolto dalla Commissione Finanze su uno strumento, quello dei PIR, introdotto nell'ordinamento anche grazie al lavoro compiuto dalla stessa Commissione, che sta svolgendo un ruolo molto significativo per fornire alle imprese italiane strumenti alternativi di finanziamento, contribuendo in tal modo ad attenuare il problema della riduzione della disponibilità di credito per le medesime imprese e per il tessuto produttivo nazionale nel suo complesso.

      La Commissione, con distinte votazioni, approva la risoluzione 7-01353 Giacomoni, come riformulata, che assume il numero 8-00266, nonché la risoluzione 7-01385 Fregolent.

      Maurizio BERNARDO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia ad altra seduta il seguito della discussione della risoluzione 7-01386 Sibilia.

7-01358 Sibilia: Problematiche concernenti l'applicazione dell'istituto del ravvedimento operoso alle violazioni relative alle comunicazioni trimestrali dei dati IVA.
(Seguito della discussione e rinvio).

      La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata, da ultimo, nella seduta del 25 ottobre scorso.

      Michele PELILLO (PD), nel ribadire l'interesse del gruppo del PD per le problematiche affrontate dalla risoluzione, suggerisce l'opportunità di rinviare la discussione dell'atto di indirizzo, al fine di giungere ad una riformulazione il più possibile condivisa dello stesso.

      Carlo SIBILIA (M5S) accoglie il suggerimento, avanzato dal deputato Pelillo, di rinviare la discussione della risoluzione, così da definire un testo condiviso, auspicando, peraltro, che alla sua disponibilità corrisponda altrettanta disponibilità della maggioranza e del Governo rispetto ai contenuti dell'atto di indirizzo.

      Maurizio BERNARDO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

      La seduta termina alle 13.50.

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SEDE CONSULTIVA

      Mercoledì 8 novembre 2017. — Presidenza del Presidente Maurizio BERNARDO. — Interviene il Viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero.

      La seduta comincia alle 13.50.

Ratifica ed esecuzione dei seguenti trattati: a) Accordo bilaterale aggiuntivo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Macedonia alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, inteso ad ampliarne e facilitarne l'applicazione, fatto a Skopje il 25 luglio 2016; b) Accordo bilaterale aggiuntivo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Macedonia alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959, inteso a facilitarne l'applicazione.
C. 4628 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

      La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 novembre scorso.

      Maurizio BERNARDO, presidente, ricorda che il relatore, Fragomeli, nella precedente seduta di esame ha illustrato i contenuti del provvedimento e ha quindi formulato una proposta di parere favorevole con alcune premesse (vedi allegato 3), la quale è stata trasmessa informalmente via e-mail nel pomeriggio di ieri a tutti i componenti della Commissione.

      La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine concernente i locali del Centro situati in Italia, con Allegati.
C. 4686 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

      La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 novembre scorso.

      Maurizio BERNARDO, presidente, ricorda che il relatore, Fragomeli, nella precedente seduta di esame ha illustrato i contenuti del provvedimento e ha quindi formulato una proposta di parere favorevole con alcune premesse (vedi allegato 4), la quale è stata trasmessa informalmente via e-mail a tutti i componenti della Commissione nel pomeriggio di ieri.

      La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

      La seduta termina alle 13.55.

SEDE REFERENTE

      Mercoledì 8 novembre 2017. — Presidenza del Presidente Maurizio BERNARDO. — Interviene il Viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero.

      La seduta comincia alle 13.55.

Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.  917, e al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n.  446, concernenti la deducibilità dei compensi per intermediazione corrisposti dalle società sportive professionistiche agli effetti dell'imposta sui redditi e dell'imposta regionale sulle attività produttive.
C. 4365 Bernardo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

      La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 settembre scorso.

      Maurizio BERNARDO, presidente e relatore, si riserva di formulare alcuni emendamenti, al fine di migliorare la formulazione del provvedimento.
      Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad una seduta da convocare nella prossima settimana.

      La seduta termina alle 14.

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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

      L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14 alle 14.05.

INDAGINE CONOSCITIVA

      Mercoledì 8 novembre 2017. — Presidenza del Presidente Maurizio BERNARDO.

      La seduta comincia alle 14.10.

Sulle tematiche relative all'impatto della tecnologia finanziaria sul settore finanziario, creditizio e assicurativo.
Audizione del dottor Fabrizio Barini, Partner di Intermonte SIM.
(Svolgimento e conclusione).

      Maurizio BERNARDO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
      Introduce, quindi, l'audizione.

      Fabrizio BARINI, Partner di Intermonte SIM, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

      Svolgono considerazioni e pongono quesiti i deputati Sebastiano BARBANTI (PD) e Michele PELILLO (PD), ai quali risponde Fabrizio BARINI, Partner di Intermonte SIM.

      Pone ulteriori quesiti Carlo SIBILIA (M5S), ai quali risponde Fabrizio BARINI, Partner di Intermonte SIM.

      Maurizio BERNARDO, presidente, ringrazia il dottor Barini e dichiara conclusa l'audizione.

      La seduta termina alle 14.40.

      N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

AUDIZIONI INFORMALI

      Mercoledì 8 novembre 2017.

Audizione dei rappresentanti dell'Associazione nazionale dei costruttori edili (ANCE), nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 4352 Paglia, C. 4424 Marotta, C. 4607 Alberti e C. 4608 Ruocco, recanti disposizioni per l'estensione agevolata dei debiti pregressi insoluti delle persone fisiche e delle piccole e medie imprese verso gli istituti di credito.

      L'audizione informale è stata svolta dalle 15.10 alle 15.35.

AVVERTENZA

      I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

RISOLUZIONI

7-01327 Villarosa: Estensione delle misure di indennizzo forfettario in favore dei risparmiatori titolari di obbligazioni subordinate.

7-01342 Paglia: Misure a tutela dei lavoratori coinvolti dalla liquidazione coatta amministrativa di Veneto Banca e di Banca Popolare di Vicenza.

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