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CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 dicembre 2017
923.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 85

COMITATO PERMANENTE SUI DIRITTI UMANI

INDAGINE CONOSCITIVA

      Martedì 5 dicembre 2017. — Presidenza della presidente Pia Elda LOCATELLI.

      La seduta comincia alle 13.25.

Indagine conoscitiva sulla tutela dei diritti delle minoranze per il mantenimento della pace e della sicurezza a livello internazionale.
Audizione del deputato dell'Assemblea Nazionale del Venezuela, onorevole Armando Armas.
(Svolgimento e conclusione).

      Pia Elda LOCATELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

      Armando ARMAS, deputato dell'Assemblea Nazionale del Venezuela, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine.

      Intervengono quindi Franco CASSANO (PD) e Pia Elda LOCATELLI, presidente, per porre quesiti e formulare osservazioni mentre Maria Edera SPADONI (M5S) rinuncia espressamente all'intervento in ragione delle questioni testé sollevate dai colleghi.

      Armando ARMAS, deputato dell'Assemblea Nazionale del Venezuela, replica ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.

      Pia Elda LOCATELLI, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

      La seduta termina alle 13.55.

      N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

      Martedì 5 dicembre 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO.

      La seduta comincia alle 13.55.

Sugli esiti della missione svolta a Bruxelles in occasione della Riunione interparlamentare sul tema «Processo di adesione all'UE dei Balcani Occidentali», promossa dalla Commissione Affari esteri (AFET) del Parlamento europeo (21 novembre 2017).

      Fabrizio CICCHITTO, presidente, svolge brevi considerazioni sulla missione in titolo, nei termini di cui in allegato (vedi allegato 1) e alla quale ha preso parte l'onorevole Marietta Tidei in rappresentanza della Commissione.

      Marietta TIDEI (PD), nel sottolineare l'importanza della riunione promossa dalla AFET del Parlamento europeo, che ha visto la partecipazione non solo di europarlamentari e di membri dei Parlamenti nazionali degli Stati membri dell'UE, ma anche di parlamentari provenienti dai Paesi dei Balcani Occidentali, segnala che dall'incontro è emersa la necessità di proseguire sulla strada dell'integrazione dei Paesi dei Balcani Occidentali all'Unione europea. Infatti, la prosecuzione del processo di allargamento rappresenta un importante fattore di sviluppo non solo economico, ma anche democratico di questi Paesi, che si stanno impegnando nelle riforme relative alla lotta alla corruzione, al rafforzamento dello Stato di diritto e alla crescita economica. Riferisce che durante la Riunione è emerso, altresì, quanto il Processo di Berlino, contribuisca allo sviluppo dei Paesi dei Balcani Occidentali, anche a seguito del Vertice di Trieste svoltosi nello scorso mese di luglio sotto presidenza italiana. Si associa, infine, agli approfondimenti di cui alla relazione allegata.

      La Commissione prende atto.

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      Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire dichiara concluse le comunicazioni in titolo.

Sugli esiti della missione svolta a Bruxelles in occasione della Riunione interparlamentare sul tema «Implementation of the European Consensus on Development and the Sustainable Development Goals», promossa dalla Commissione Sviluppo (DEVE) del Parlamento europeo (21 novembre 2017).

      Fabrizio CICCHITTO, presidente, svolge brevi considerazioni sulla missione in titolo, nei termini di cui in allegato (vedi allegato 2) e alla quale ha preso parte l'onorevole Marietta Tidei in rappresentanza della Commissione.

      Marietta TIDEI (PD) segnala che in occasione della Riunione in titolo è emerso in modo netto il percorso compiuto dal nostro Paese sul terreno dell'aiuto pubblico allo sviluppo a partire dalla riforma della cooperazione allo sviluppo e fino al poderoso contributo assicurato dall'Italia per il rilancio di una politica europea in tema di immigrazione che sia coerente con i principi fondanti dell'Unione e con il diritto internazionale umanitario. Segnala che, inoltre, è stato valorizzato l'incremento progressivo registrato in Italia dei fondi destinati agli aiuti allo sviluppo e l'impatto positivo derivante dall'istituzione dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.

      La Commissione prende atto.

      Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire dichiara concluse le comunicazioni in titolo.

      La seduta termina alle 14.05.

INDAGINE CONOSCITIVA

      Martedì 5 dicembre 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO.

      La seduta comincia alle 14.05.

Indagine conoscitiva sulla Strategia italiana per l'Artico.
Audizione della Consigliera per l'Ambiente, la Scienza e la Tecnologia dell'Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, Caron De Mars.
(Svolgimento e conclusione).

      Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante il resoconto stenografico. Introduce, quindi, l'audizione.

      Caron DE MARS, Consigliera per l'Ambiente, la Scienza e la Tecnologia dell'Ambasciata degli Stati Uniti, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine.

      Interviene, quindi, Franco CASSANO (PD) per porre quesiti e formulare osservazioni, al quale replica Caron DE MARS, Consigliera per l'Ambiente, la Scienza e la Tecnologia dell'Ambasciata degli Stati Uniti.

      Fabrizio CICCHITTO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

      La seduta termina alle 14.45.

      N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

ATTI DEL GOVERNO

      Martedì 5 dicembre 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

      La seduta comincia alle 14.45.

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Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2015/637 sulle misure di coordinamento e cooperazione per facilitare la tutela consolare dei cittadini dell'Unione non rappresentati nei paesi terzi e che abroga la decisione 95/553/CE.
Atto n.  470.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

      La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta dell'8 novembre scorso.

      Fabrizio CICCHITTO, presidente, nel fare presente che il termine per l'espressione del parere sull'atto in titolo è scaduto il 26 novembre scorso e che, nell'imminenza dello scadere di tale termine, il Governo, per le vie brevi, si è dichiarato disponibile a non procedere all'adozione definitiva dell'atto fino a quando la Commissione non si sia espressa, segnala che la Commissione Politiche dell'Unione europea, lo scorso 8 novembre, ha espresso parere favorevole ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del Regolamento, e che la Commissione Bilancio, assegnataria del provvedimento ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, nella seduta di martedì 21 novembre ha espresso i propri rilievi favorevoli in merito alle conseguenze di carattere finanziario derivanti dall'atto in esame.
      Ciò premesso, in sostituzione del relatore, onorevole Tacconi, impossibilitato a prendere parte alla seduta odierna, presenta una proposta di parere favorevole con un'osservazione sul provvedimento in esame (vedi allegato 3).

      Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si associa alla proposta di parere.

      La Commissione, con voto unanime, approva la proposta di parere favorevole con un'osservazione del relatore.

      La seduta termina alle 14.50.

SEDE CONSULTIVA

      Martedì 5 dicembre 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

      La seduta comincia alle 14.50.

Misure per il coordinamento della politica spaziale e aerospaziale e disposizioni concernenti l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia Spaziale Italiana.
C. 4510, approvato dal Senato.
(Parere alla X Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

      Maria Chiara CARROZZA (PD), relatrice, ricordando che la Commissione è chiamata ad esprimere un parere sulla proposta di legge C. 4510, già approvata dal Senato il 24 maggio 2017 e in corso di esame in sede referente presso la X Commissione della Camera dei deputati, segnala che il provvedimento ha la duplice finalità di assicurare il coordinamento delle politiche spaziali e aerospaziali e di favorire l'efficacia delle iniziative dell'Agenzia Spaziale Italiana. Sottolinea che, a tale scopo, il provvedimento attribuisce al Presidente del Consiglio importanti funzioni in materia di ricerca spaziale, quali l'alta direzione, la responsabilità politica generale e il coordinamento delle politiche dei ministeri relative ai programmi spaziali e aerospaziali. Evidenzia che, in questo senso, la proposta di legge istituisce, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale e modifica il decreto legislativo n.  128 del 2003, recante riordino dell'Agenzia Spaziale Italiana.
      Venendo alle competenze della Commissione, segnala che l'articolo 2, sostituendo Pag. 88l'articolo 21 del citato decreto legislativo, istituisce il Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale, che è composto dai ministri competenti in materia, tra cui il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Specifica che i ministri che compongono il Comitato possono delegare la loro partecipazione allo stesso ad un vice ministro o ad un sottosegretario dello stesso dicastero.
      Evidenzia che tra i compiti del Comitato rientrano, tra gli altri, l'attività di indirizzo e supporto nei confronti dell'ASI nella definizione di accordi internazionali e nelle relazioni con organismi spaziali internazionali, oltre che l'individuazione delle linee prioritarie per la partecipazione ai programmi europei dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e per lo sviluppo degli accordi bilaterali e multilaterali. Inoltre, segnala che il Comitato ha il compito di elaborare le linee strategiche governative del settore spaziale e aerospaziale, promuovendo i necessari processi di internazionalizzazione delle capacità nazionali e favorendo, tra l'altro, i trasferimenti di conoscenze dal settore della ricerca ai servizi di pubblica utilità con particolare riferimento ai settori dell'ambiente, del trasporto e delle comunicazioni.
      A tale proposito, ricorda che, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla Strategia italiana per l'Artico, la Commissione ha svolto, il 21 giugno scorso, un'audizione di rappresentanti dell'ASI, nel corso della quale è stato approfondito il ruolo di primo piano che la stessa Agenzia svolge in Artico, in collaborazione con le agenzie spaziali di altri Paesi e con l'ESA, soprattutto in relazione al monitoraggio satellitare dei ghiacci, anche nelle condizioni estreme che si registrano nella regione artica.
      Sottolinea che il Comitato ha, altresì, il compito di promuovere le opportune iniziative normative per la realizzazione di nuovi servizi satellitari di interesse pubblico, in conformità alle norme dell'Unione europea, e di promuovere lo sviluppo dei programmi spaziali e aerospaziali che coinvolgono aspetti di sicurezza nazionale e di tipo duale, con particolare riferimento alle applicazioni per la sicurezza civile e militare, anche in raccordo con i programmi internazionali ed europei. A riprova del fatto che tale materia assume un'importanza strategica per la sicurezza nazionale ed internazionale, ricorda che le Commissioni III e X hanno recentemente esaminato lo schema di decreto legislativo n.  457 per il riordino e la semplificazione delle procedure di autorizzazione all'esportazione di prodotti e di tecnologie a duplice uso, esprimendo un parere favorevole corredato da importanti spunti in premessa ai fini del miglioramento del provvedimento.
      Segnala che l'articolo 3 della proposta di legge reca alcune modifiche al decreto legislativo n.  128 del 2003. In particolare, evidenzia che si prevede che i compiti dell'ASI che si concretizzano nel coordinamento e nella gestione dei progetti nazionali e nella partecipazione italiana a progetti europei ed internazionali in campo spaziale ed aerospaziale sono svolti in conformità con gli indirizzi del Governo come promossi dal Comitato interministeriale. Inoltre, si specifica che la partecipazione dell'ASI ai lavori del Consiglio dell'ESA e la promozione e il coordinamento della presenza italiana ai programmi da essa approvati avvengano sulla base degli indirizzi del Comitato interministeriale, anziché del Governo genericamente inteso. Ricorda, poi, che è stato inserito il riferimento ai servizi applicativi correlati alla ricerca nel settore spaziale e aerospaziale tra le iniziative europee promosse dall'ASI e a cui l'Italia partecipa. Infine, è specificato che l'ASI intrattiene relazioni con organismi aerospaziali di altri Paesi, in linea con le indicazioni del Comitato interministeriale.
      Segnala che la proposta di legge modifica anche l'articolo 7 del decreto legislativo n.  128 del 2003, relativo al consiglio di amministrazione dell'ASI. Al riguardo ricorda che il dispositivo del citato articolo 7 era stato implicitamente abrogato dal comma 3 dell'articolo 9 del decreto legislativo n.  213 del 2009 di riordino Pag. 89degli enti di ricerca. La proposta di legge in esame opera un coordinamento tra le due norme, abrogando il comma 3 dell'articolo 9 del decreto legislativo n.  213 del 2009 e prevedendo che il consiglio di amministrazione dell'ASI, nominato con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentito il Comitato interministeriale, è composto dal presidente, designato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, e da altri quattro componenti, scelti tra personalità di elevata e documentata qualificazione ed esperienza nel campo della ricerca e dell'industria spaziale ed aerospaziale, di cui uno designato dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
      Quanto al Consiglio tecnico-scientifico dell'ASI, segnala che il progetto di legge, modificando l'articolo 8 del decreto legislativo n.  128 del 2003, dispone che esso sia nominato dal consiglio di amministrazione e che sia composto, oltre che dal presidente dell'Agenzia, da non più di sette membri, scienziati, anche stranieri, di fama internazionale, con particolare e qualificata professionalità ed esperienza nel settore di competenza dell'Agenzia.
      Tutto ciò premesso, dato il ruolo di primo piano che l'Agenzia Spaziale Italiana riveste in ambito internazionale, soprattutto in tema di sicurezza – materia che costituisce uno sviluppo recente rispetto alle funzioni iniziali dell'Agenzia – e di ricerca scientifica, formula una proposta di parere favorevole sul progetto di legge in titolo, integrato dall'osservazione secondo cui il ruolo di coordinamento delle relazioni internazionali assicurato dal MAECI debba essere valorizzato in modo specifico e riconoscibile anche nel settore della politica spaziale ed aerospaziale e dunque nel quadro delle attività del costituendo Comitato interministeriale (vedi allegato 4).

      Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si associa alla relazione illustrata dalla relatrice.

      Maria Edera SPADONI (M5S), dichiarando di condividere la proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice, chiede tuttavia chiarimenti in merito all'osservazione apposta al parere, con particolare riferimento alle modalità con cui si intenderebbe valorizzare il ruolo del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel quadro del costituendo Comitato interministeriale, ad esempio prevedendo figure professionali apposite.

      Maria Chiara CARROZZA, relatrice, rispondendo alla collega Spadoni, sottolinea che l'osservazione è volutamente formulata in termini generici al fine di non precludere le opzioni più adeguate ad assicurare il giusto riconoscimento del ruolo esercitato dal MAECI nell'ambito del Comitato interministeriale.

      La Commissione, con voto unanime, approva quindi la proposta di parere favorevole con un'osservazione della relatrice.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 e relativa Nota di variazioni.
C. 4768 Governo, approvato dal Senato, e C. 4768/I, approvato dal Senato.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

      La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

      Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che la Commissione è chiamata a esaminare il disegno di legge recante bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020, approvato dal Senato, e la relativa nota di variazioni, approvata dal Senato, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, per le parti di propria competenza.
      A questo riguardo, ricorda che la riforma della legge di contabilità e finanza pubblica, introdotta dalla legge 4 agosto 2016, n.  163, in attuazione dell'articolo 15 della legge 24 dicembre 2012, n.  243, ha Pag. 90apportato alcune significative innovazioni alla vigente disciplina contabile, che hanno trovato attuazione per la prima volta nel corso della precedente sessione di bilancio.
      Ricorda altresì che, ai sensi della nuova disciplina contabile i contenuti dei due disegni di legge (stabilità e bilancio), che sulla base della legislazione previgente dovevano essere presentati dal Governo alle Camere, sono ora accolti in un unico provvedimento, il disegno di legge di bilancio, composto da due sezioni: nella prima sono riportate le disposizioni in materia di entrata e di spesa aventi ad oggetto misure quantitative funzionali a realizzare gli obiettivi di finanza pubblica; nella seconda sono invece indicate le previsioni di entrata e di spesa, espresse in termini di competenza e di cassa, formate sulla base della legislazione vigente, apportando a tali previsioni le variazioni derivanti dalle disposizioni della citata prima sezione, alle quali è assicurata autonoma evidenza contabile.
      Quest'anno, poiché il disegno di legge è già stato esaminato e modificato dal Senato, il medesimo disegno di legge è integrato dalla Nota di variazioni, ai sensi dell'articolo 21, comma 12, della legge 31 dicembre 2009, n.  196, come modificato dalla predetta legge n.  163 del 2016. Secondo la citata disposizione, infatti, attraverso un'apposita nota di variazioni, gli effetti finanziari derivanti dalle modifiche apportate da ciascuna Camera alla prima sezione del disegno di legge di bilancio sono incorporati, per ciascuna unità di voto parlamentare, nella seconda sezione, quale risultante dagli emendamenti approvati.
      Sulla base di questa nuova articolazione della manovra, tutte le disposizioni regolamentari aventi ad oggetto l'esame del disegno di legge finanziaria e del disegno di legge di bilancio devono pertanto intendersi riferite, rispettivamente, alla prima e alla seconda sezione del disegno di legge di bilancio. Ai fini dell'esame presso le Commissioni di settore, le parti di competenza di ciascuna di esse sono pertanto individuate, con riferimento ad entrambe le sezioni, secondo le medesime modalità con cui tale individuazione avveniva in passato in ordine al disegno di legge di stabilità e, soprattutto, al disegno di legge di bilancio.
      Per quanto riguarda questa Commissione, pertanto, oltre alle disposizioni di propria competenza contenute nella prima sezione saranno esaminate anche la Tabella n.  6, relativa allo stato di previsione del MAECI, contenuta nella seconda sezione.
      L'esame si concluderà con l'approvazione di una relazione sulle parti di competenza del disegno di legge di bilancio e con la nomina di un relatore. Possono essere presentate relazioni di minoranza. La relazione approvata dalla Commissione e le eventuali relazioni di minoranza sono trasmesse alla Commissione bilancio. I relatori (per la maggioranza e di minoranza) possono partecipare ai lavori della Commissione bilancio per riferire circa i lavori svolti presso la Commissione di settore.
      La Commissione potrà esaminare inoltre gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza. A tale proposito, rammenta che gli emendamenti che riguardano parti di competenza di questa Commissione con compensazione a valere su parti di competenza di altre Commissioni potranno essere presentati sia nella presente Commissione sia direttamente presso la Commissione bilancio. La stessa regola sarà peraltro applicabile anche agli emendamenti compensativi all'interno di parti di competenza di questa Commissione.
      Gli emendamenti approvati saranno inclusi nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati presso la Commissione bilancio, anche al solo scopo di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
      La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati presso questa Commissione sarà effettuata dalla Presidenza della medesima prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le Pag. 91previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia, come recentemente modificata.
      In particolare, sono previste specifiche regole per l'emendabilità della prima e della seconda sezione nonché per gli emendamenti volti a modificare, con finalità di compensazione, contemporaneamente la prima e la seconda sezione del disegno di legge di bilancio, ferme restando le regole ordinarie sulla compensatività, a seconda che si tratti di oneri di parte corrente o in conto capitale.
      Con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno, ricorda infine che presso le Commissioni di settore devono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio. Gli ordini del giorno accolti dal Governo o approvati dalla Commissione sono allegati alla relazione trasmessa alla Commissione bilancio. Gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo potranno essere ripresentati in Assemblea. Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati direttamente in Assemblea.
      Ricorda inoltre che, secondo quanto stabilito nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo dello scorso 29 novembre, l'esame in Assemblea del disegno di legge di bilancio avrà inizio martedì 19 dicembre prossimo e che il termine per l'esame in sede referente presso la Commissione Bilancio è fissato a domenica 17 dicembre. Le Commissioni competenti in sede consultiva dovranno concluderne l'esame entro tempi compatibili con tale programmazione dei lavori.

      Marco CAUSI (PD), relatore, nell'affermare che, poiché si tratta dell'ultima manovra finanziaria della legislatura, è naturale tornare con la memoria al lavoro che si è fatto negli ultimi cinque anni della XVII legislatura sul versante del consolidamento dei conti pubblici, per l'avvio della ripresa economica e per il sostegno all'occupazione, ricorda che in questi anni la politica economica e finanziaria messa in atto dal Governo e sostenuta dalle forze di maggioranza è dovuta procedere all'interno di un «sentiero stretto» – un'espressione del Ministro Padoan – spesso concordato con l'Unione europea, i cui confini risultano compressi, da un lato, dagli effetti di una crisi economica senza precedenti nella storia del dopoguerra e, dall'altro, dall'esigenza di riduzione del disavanzo e del debito pubblico.
      La sfida è stata ed è ancora quella di percorrere con coraggio questo sentire, puntando allo sviluppo ed alla crescita. Ritiene che sia questo il senso ultimo di questo disegno di legge di bilancio che focalizza gli interventi prioritari su alcune direttrici: in primo luogo, le misure volte a realizzare le clausole di salvaguardia su IVA e accise, che pesano per ben 15 miliardi, e le riforme e le diverse policy approvate negli ultimi anni, che hanno ridotto ulteriormente il differenziale del nostro Paese rispetto alla media dell'Unione europea e hanno restituito credibilità all'Italia.
      Il disegno di legge di bilancio per il 2018 s'inserisce in tale contesto con l'obiettivo di continuare a innalzare il potenziale di crescita dell'economia nazionale, l'occupazione e le capacità innovative e competitive delle imprese. Sottolinea che al prossimo Governo spetterà, pertanto, il compito di non disperdere i risultati raggiunti e di proseguire nel percorso delineato in questa legislatura.
      Per quanto riguarda il quadro generale della manovra, segnala che il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario è stato impostato, coerentemente con il dettato normativo di cui all'articolo 21 della legge di contabilità e finanza pubblica, come modificato dalla legge n.  163 del 2016, secondo la struttura contabile per missioni e programmi.
      A decorrere dalla scorsa legge di bilancio (legge 11 dicembre 2016, n.  232) i contenuti delle pregresse leggi di bilancio e di stabilità sono stati, infatti, ricompresi in un unico provvedimento, costituito dalla Pag. 92nuova legge di bilancio, riferita a un periodo triennale e articolata in due sezioni.
      La prima sezione svolge essenzialmente le funzioni dell'ex disegno di legge di stabilità; la seconda sezione assolve, nella sostanza, quelle del disegno di legge di bilancio. L'integrazione in un unico documento dei contenuti degli ex disegni di legge di bilancio e di stabilità persegue la finalità di incentrare la decisione di bilancio sull'insieme delle entrate e delle spese pubbliche, anziché sulla loro variazione al margine come avveniva finora, portando al centro del dibattito parlamentare le priorità dell'intervento pubblico, considerato nella sua interezza.
      La seconda sezione, nel riportare il contenuto del bilancio di previsione dello Stato – vale a dire gli stati di previsione dei Ministeri ed il quadro generale riassuntivo – viene ad assumere un contenuto sostanziale, potendo incidere direttamente (a differenza della ex legge di bilancio), attraverso rimodulazioni ovvero rifinanziamenti, definanziamenti o riprogrammazioni, sugli stanziamenti sia di parte corrente sia di conto capitale previsti a legislazione vigente, ed integrando nelle sue poste contabili gli effetti delle disposizioni della prima sezione.
      Guardando agli effetti del complesso delle misure contenute nel disegno di legge di bilancio e nel decreto-legge n.  148 del 2017, evidenzia che complessivamente gli interventi proposti ammontano a circa 34,4 miliardi nel 2018, 27,2 miliardi nel 2019 e 19 miliardi nel 2020, mentre le risorse che la manovra si propone di reperire sono pari a circa 19,5 miliardi nel 2018, 11 miliardi nel 2019 e 11,4 miliardi nel 2020.
      Quanto ai contenuti essenziali della legge di bilancio, segnala innanzitutto che gli importi del saldo netto da finanziare sono coerenti con i livelli programmatici indicati nella Nota di aggiornamento e approvati con le risoluzioni parlamentari.
      Per il 2018 il limite massimo del saldo netto da finanziare è previsto pari a circa 45,5 miliardi in termini di competenza e a circa 103,8 miliardi in termini di cassa. Tali limiti sono poi indicati, rispettivamente in competenza ed in cassa, in circa 25,6 miliardi e 73,5 miliardi nel 2019 ed in circa 13,6 miliardi e 59,5 miliardi nel 2020.
      Per quanto riguarda il ricorso al mercato, per l'anno 2018 è fissato un livello massimo, in termini di competenza, pari a 274 miliardi, e pari a 332 miliardi in termini di cassa. I suddetti livelli sono poi determinati rispettivamente in competenza e in cassa in circa 267 miliardi e 314,5 miliardi nel 2019 ed in circa 247 miliardi e 293 miliardi nel 2020.
      Il disegno di legge di bilancio reperisce risorse in termini di maggiori entrate per 10,7 miliardi nel 2018, 9,1 miliardi nel 2019 e 8,1 miliardi nel 2020. Tale gettito aggiuntivo deriva in larga misura dalle disposizioni per il contrasto all'evasione fiscale contenute nell'articolato (tra cui quelle in materia di fatturazione elettronica, contrasto alle frodi nel settore degli oli minerali, limiti per la compensazione automatica, tassazione dei redditi da partecipazioni qualificate) e, limitatamente al 2018, dal differimento dell'entrata in vigore della disciplina IRI.
      Concorrono al reperimento delle risorse risparmi correnti riconducibili in misura ridotta all'articolato del disegno di legge di bilancio (circa 178 milioni per il 2018, 262 milioni per il 2019 e 314 milioni per il 2020) e, in misura più rilevante, alla sezione II del disegno di legge di bilancio, per effetto delle misure di definanziamento tra cui sono ricompresi anche i risparmi di spesa (spending review) della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri, che rappresentano una quota crescente dei definanziamenti stessi (dal 50 per cento circa del 2018 all'80 per cento del 2020).
      A tali risorse corrispondono, sul lato degli impieghi, riduzioni complessive di entrata per circa 20 miliardi nel 2018, 13,9 miliardi nel 2019 e 6,6 miliardi nel 2020. Tali effetti sono imputabili in massima parte alle disposizioni riguardanti, per gli anni 2018 e 2019, la disattivazione delle Pag. 93clausole di salvaguardia, il cui impatto è quantificato, rispettivamente, in 14,9 miliardi e in 6,1 miliardi.
      Ulteriori riduzioni di gettito sono riconducibili alle misure per accrescere la competitività delle imprese attraverso la proroga e il rafforzamento delle misure di superammortamento e di iperammortamento, che consentono alle imprese e ai professionisti di maggiorare le quote di ammortamento dei beni strumentali ad alto contenuto tecnologico, a fronte di nuovi investimenti effettuati (con effetti in termini di minori entrate fiscali pari a 903 milioni nel 2019 e 1.712 milioni nel 2020).
      Ritiene importante ricordare, altresì, i significativi sgravi contributivi e le detrazioni IRPEF per interventi di ristrutturazioni edilizie e riqualificazione energetica a cui sono associati sia effetti di minor gettito IRPEF (fruizione pluriennale della detrazione in rate costanti) sia incrementi di gettito (IRPEF/IRES, IRAP ed IVA per effetto indotto), oltre naturalmente all'effetto volano sull'economia.
      Cita, inoltre, le disposizioni che prevedono sgravi contributivi per assunzioni a tempo indeterminato di giovani e sgravi contributivi in favore dei coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali di età inferiore a quarant'anni.
      Segnala, poi, le maggiori spese correnti, che riguardano principalmente il fondo per i contratti della Pubblica Amministrazione (1.650 milioni annui dal 2018), il fondo per la lotta alla povertà (300 milioni per il 2018, 700 milioni per il 2019 e 900 milioni a decorrere dal 2020) e i rifinanziamenti disposti nella sezione II del disegno di legge di bilancio. Segnala, inoltre, la dotazione del fondo per le esigenze indifferibili (250 milioni nel 2018 e 330 milioni annui nel 2019 e 2020) e del fondo politiche per la famiglia con uno stanziamento di 100 milioni annui nel triennio.
      Per la spesa in conto capitale, richiama le disposizioni relative agli stanziamenti del fondo per gli investimenti pubblici (170 milioni nel 2018, 1.140 milioni nel 2019 e 1.370 milioni nel 2020), nonché, tra le altre misure, la possibilità di utilizzo dell'avanzo vincolato per investimenti nell'ambito del Patto nazionale incentivato degli enti locali (il cui impatto complessivo in termini di indebitamento netto risulta di 70 milioni nel 2018, 122 milioni nel 2019 e 351 milioni nel 2020).
      In sintesi, la prevalenza degli impieghi rispetto alle risorse determina il carattere espansivo della manovra per ciascuno degli esercizi considerati.
      Le spese finali presentano nel triennio di riferimento un andamento decrescente. Al netto degli interessi, le spese correnti ammontano a 511,4 miliardi di euro per il 2018, 505,1 miliardi di euro per il 2019 e 503,9 miliardi di euro per il 2020; mentre quelle in conto capitale sono pari a 52,4 miliardi di euro per l'anno 2018, 45,5 miliardi di euro per il 2019 e 48,7 miliardi di euro per il 2020.
      Per quanto riguarda le misure, il provvedimento focalizza gli interventi prioritari su alcune direttrici prioritarie: in primo luogo le misure volte a sterilizzare le clausole di salvaguardia su IVA e accise, gli interventi per la crescita, la promozione dell'occupazione e il sostegno sociale alle fasce più deboli della popolazione; a queste si aggiungono le misure settoriali, per lo sviluppo del Mezzogiorno e per gli enti territoriali; infine, le misure per il contenimento della spesa e per il contrasto all'evasione e all'elusione fiscale.
      Per quanto attiene ai principali interventi rientranti negli ambiti di competenza della Commissione, rileva in primo luogo, gli stanziamenti a supposto della partecipazione italiana alle organizzazioni multilaterali, sia a carattere regionale che universale, ed a grandi iniziative promosse dalla comunità internazionale. Il disegno di legge di bilancio 2018 autorizza, in primo luogo, la spesa di 3 milioni di euro per l'anno 2018 per fare fronte agli oneri correlati alla presidenza in esercizio italiana dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), che il nostro Paese assumerà dal 1o gennaio al 31 dicembre 2018 (comma 148).
      Parallelamente, a seguito dell'approvazione di un emendamento nel corso dell'esame al Senato, è stata prevista un'autorizzazione di 3 milioni per l'anno 2018, Pag. 94destinati ad avviare la preparazione della partecipazione italiana ad Expo Dubai 2020 (comma 149).
      Viene inoltre istituito (comma 150) nello stato di previsione del MAECI, a seguito dell'approvazione di un emendamento al Senato, un apposito fondo con una dotazione di 5 milioni di euro per il 2018, 10 milioni per il 2019 e 20 milioni per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022 per la partecipazione italiana al finanziamento delle spese di costruzione e manutenzione di immobili di proprietà pubblica in uso alle organizzazioni internazionali aventi sede in Italia.
      Al fine di favorire l'adozione di progetti per la formazione universitaria e post universitaria previsti e organizzati in attuazione degli accordi di cooperazione tra università italiane e quelle di Stati aderenti all'Organizzazione di cooperazione islamica, con i quali l'Italia ha stipulato accordi di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica, sono stanziati 1 milione di euro per il 2018 e 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020 a favore del MIUR (comma 360).
      Inoltre, per dare concreta attuazione al Piano di Azione nazionale adottato in ottemperanza della Risoluzione 1325 del 2000 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su donne, pace e sicurezza e delle successive risoluzioni, con una proposta emendativa approvata dall'altro ramo del Parlamento sono le risorse impiegabili sono state portate ad 1 milione di euro per ciascuna annualità del triennio 2018-2020 (comma 683).
      Per quanto attiene alla gestione del personale alle dipendenze Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, sono state dettate norme per uniformare la base imponibile e contributiva dei redditi percepiti dal personale assunto in loco dalle rappresentanze diplomatiche, dai consolati, dagli istituti di cultura e dalle scuole statali all'estero (commi 160-162). Si dispone, inoltre, l'incremento di 100 unità del contingente del personale a contratto assunto in loco.
      Una proposta emendativa introdotta al Senato ha, inoltre, previsto l'assunzione di 75 dipendenti a tempo indeterminato per ciascuno degli anni 2018 e 2019 (comma 163).
      Sul piano della valorizzazione dell'apporto delle comunità italiane nel mondo il disegno di legge, a seguito delle modifiche introdotte dal Senato, prevede una serie di misure a carattere finanziario (comma 165) e specificamente: 1 milione di euro per l'anno 2018 e 1,5 milioni a decorrere dal 2019 per la promozione della lingua e cultura italiana all'estero, con particolare riferimento al sostegno degli enti gestori di corsi di lingua e cultura italiana all'estero; 400.000 euro per l'anno 2018 a favore del Consiglio generale degli italiani all'estero; 100.000 euro per l'anno 2018 a favore dei Comitati degli italiani all'estero; 600.000 euro a decorrere dal 2018 per adeguare le retribuzioni del personale a contratto assunto dalle rappresentanze diplomatiche, dagli uffici consolari di prima categoria e dagli istituti italiani di cultura; 400.000 euro a decorrere dal 2018 a favore delle agenzie di stampa specializzate per gli italiani all'estero che abbiano svolto tale servizio per il MAECI da almeno 5 anni; 500.000 euro per l'anno 2018 a integrazione della dotazione finanziaria per contributi diretti in favore della stampa italiana all'estero; 1 milione di euro per il 2018 a favore delle Camere di commercio italiane all'estero.
      Seppure non strettamente rientrante nelle competenze della III Commissione, richiama, altresì, il pacchetto di misure a sostegno all'internazionalizzazione al Sistema-Paese. Sono state, infatti, previste misure (commi 151-157) volte a consentire che in determinati Paesi stranieri qualificati ad alto rischio dal Gruppo d'azione finanziaria internazionale, Invitalia possa operare quale istituzione finanziaria, anche mediante la costituzione di una nuova società autorizzata a effettuare finanziamenti, al rilascio di garanzie e all'assunzione in assicurazione di rischi non di mercato a cui sono esposti gli operatori nazionali nella loro attività nei predetti Paesi.
      Sono state, altresì, introdotte in sede di esame al Senato misure finalizzate all'efficientamento Pag. 95del Fondo rotativo per la concessione di contributi agli interessi per il finanziamento di crediti all'esportazione e per il finanziamento parziale della quota di capitale di rischio di imprese italiane in imprese all'estero (commi 158-159).
      Venendo all'assetto dello stato di previsione del MAECI, segnala che il disegno di bilancio 2018-2020, come modificato nel corso dell'esame al Senato, autorizza spese finali, in termini di competenza, per 2.599,59 milioni di euro nel 2018, 2.618 milioni di euro per il 2019 e 2.569,26 milioni di euro per il 2020.
      Rispetto alla legge di bilancio 2017, il disegno di legge di bilancio 2018-2020 espone, dunque, per il Ministero, nel triennio di riferimento, un andamento della spesa decrescente nell'anno 2018, in aumento per il 2019 e nuovamente decrescente per il 2020.
      Gli stanziamenti di spesa del MAECI autorizzati dal disegno di legge di bilancio si confermano, in termini di competenza, nella misura dello 0,4 per cento della spesa finale del bilancio statale in tutto il triennio di riferimento.
      Le risorse complessive del MAECI sono allocate su 2 missioni e 14 programmi, che, intesi quali aggregati diretti al perseguimento degli obiettivi definiti nell'ambito delle missioni, rappresentano le unità di voto parlamentare.
      Sebbene le principali previsioni di spesa di competenza della Commissione affari esteri si rinvengano, in via prevalente, nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Tabella 6), rammenta che poste di bilancio di rilevanza per la materia internazionale compaiono anche nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2).
      La principale delle due missioni è la Missione 4 (L'Italia in Europa e nel mondo) che, con un'autorizzazione di spesa pari a 2.508,67 milioni di euro, rappresenta il 96,5 per cento del totale delle autorizzazioni riportate nello stato di previsione del MAECI.
      Nell'ambito della Missione 4 la parte più consistente dei finanziamenti è ascrivibile al programma Cooperazione allo sviluppo, per un importo pari a 1.049,32 milioni di euro nel 2018, seguono il programma Rappresentanza all'estero e servizi ai cittadini ed alle imprese, con stanziamenti per 586,1 milioni rispetto ai 576,1 milioni previsti dal bilancio 2017, il programma Promozione della pace e sicurezza internazionale, con risorse per 466 milioni contro i 457 milioni previsti l'anno scorso, il programma Promozione del sistema Paese, con importi pari a 186,5 milioni rispetto ai 177 milioni previsti nel 2017, il programma Presenza dello Stato attraverso le strutture diplomatico-consolari, con risorse per 66,58 milioni contro i 76,8 milioni del 2017 ed il programma Italiani nel mondo e politiche migratorie con una significativa riduzione, poiché passa dai 214,1 milioni del 2017 ai 62,41 milioni del nuovo bilancio.
      Prima di concludere richiama il quadro delle risorse programmate per il 2018 a supporto di due importanti ambiti d'intervento di grande interesse per la Commissione, quali la cooperazione allo sviluppo e la partecipazione del nostro Paese alle missioni internazionali.
      Con la piena entrata in vigore, dal 1o gennaio 2016, della nuova normativa nel settore della cooperazione sviluppo, anche il sistema di finanziamento ha subito una profonda ristrutturazione: la maggior parte delle somme inerenti alla cooperazione a dono afferiscono ora ai capitoli destinati al finanziamento dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.
      Per quanto concerne quest'ultima, le risorse totali ammontano a 514,10 milioni, laddove lo stanziamento di competenza previsto dal bilancio integrato (Esteri) registra, a carico dell'intero Programma 4.2, 1.049,32 milioni di euro per il 2018, 1.048,48 milioni per il 2019 e 1.048,56 milioni per il 2020, con un incremento di 84,91 milioni rispetto agli stanziamenti previsti dalla legge di bilancio 2017.
      Utili indicazioni vengono, inoltre, dall'apposito allegato allo stato di previsione del MAECI che riporta, secondo quanto Pag. 96opportunamente previsto dall'articolo 14 della già richiamata legge n.  125 del 2014, tutti gli stanziamenti, distinti per ciascuno stato di previsione della spesa dei singoli ministeri, destinati, anche in parte, al finanziamento di interventi a sostegno di politiche di cooperazione allo sviluppo.
      Un esame analitico dell'allegato sui finanziamenti alle politiche di cooperazione allo sviluppo consente una valutazione più precisa di questa tipologia di spese, in quanto nell'allegato sono riportati anche numerosi capitoli imputabili ad altri Programmi dello stato di previsione del MAECI, nonché capitoli riconducibili a stati di previsione di altri Dicasteri.
      Nello stato di previsione del Ministero dell'interno, che espone un totale riferito ad interventi collegati alla cooperazione allo sviluppo pari a 2.052,62 milioni, segnala, in particolare, nell'Allegato, i seguenti capitoli: capitolo 2351/2 recante spese per servizi di accoglienza in favore di stranieri, con un importo 1.650 milioni; capitolo 2352, fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo, 199,55 milioni; capitolo 2353, fondo per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, 170 milioni.
      Nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, il cui totale nell'Allegato ammonta nel 2018 a 1.675,24 milioni, segnala i seguenti capitoli: capitoli 2751-2752, contributo alla quota del bilancio UE destinata all'aiuto pubblico allo sviluppo indicata dall'Italia (unitamente alla Commissione UE): 1.063,91 milioni; capitolo 7175, partecipazione a banche, fondi ed organismi internazionali: 422 milioni; capitolo 7179, partecipazione agli aumenti di capitale nelle banche multilaterali di sviluppo: 104,01 milioni; capitolo 7182, iniziative per la cancellazione del debito dei Paesi poveri: 50 milioni.
      Infine, nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente, il cui totale nell'Allegato ammonta nel 2018 a 74,08 milioni, segnala il capitolo 8412, contributo al Green Climate Fund, in esecuzione degli Accordi di Parigi sui cambiamenti climatici: 50 milioni.
      Rammenta, altresì, che concorrono al complesso degli interventi per la cooperazione allo sviluppo, con importi di minore entità, capitoli afferenti agli stati di previsione dei seguenti Ministeri: sviluppo economico, istruzione, università e ricerca, infrastrutture e trasporti, salute.
      Il totale degli interventi esposti dall'Allegato sulla cooperazione allo sviluppo – competenza 2018 – raggiunge la somma di 5.018,89 milioni.
      Segnala che un altro rilevante fondo iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia è quello previsto dalla legge n.  145 del 2016, che ha introdotto una normativa di carattere generale riguardante la partecipazione italiana alle missioni internazionali.
      Ai sensi dell'articolo 4 della nuova normativa è stato istituito un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, destinato al finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali, la cui dotazione è stabilita annualmente dalla legge di bilancio, ovvero da appositi provvedimenti legislativi.
      Nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze sono state appostate risorse per 995,7 milioni di euro, riferite all'esercizio 2018, risultanti dallo stanziamento residuo, a legislazione vigente, di 95,7 milioni, e dal rifinanziamento operato nella sezione II del disegno di legge di bilancio, pari a 900 milioni.
      Conclusivamente, anche a motivo dell'opportunità e della congruenza delle proposte emendative apportate dal Senato, preannuncia la presentazione di una relazione favorevole sul provvedimenti in titolo, riservandosi di integrarne il testo sulla scorta delle indicazioni che emergeranno nel corso del dibattito. A tal fine auspica il contributo di tutti i gruppi parlamentari.

      Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si riserva di intervenire nel prosieguo della discussione.

      Maria Edera SPADONI (M5S), nel sottolineare che l'Agenzia italiana per la Pag. 97cooperazione allo sviluppo non è ancora in grado di svolgere le proprie funzioni in modo adeguato a causa della carenza di personale, auspica che con la legge di bilancio per il 2018 si possa porre rimedio a questa grave situazione. Al riguardo si chiede se da parte del relatore e della maggioranza ci siano delle proposte in tal senso, oltre alle disposizioni introdotte al Senato in materia.
      Inoltre, ritiene che occorra verificare in maniera più adeguata l'elargizione di contributi alla stampa italiana all'estero. In particolare, ritiene che occorra verificare quanto le pubblicazioni finanziate con denaro pubblico riescano effettivamente a raggiungere gli italiani residenti all'estero e cosa intendano promuovere.

      Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), replicando alla collega Spadoni, propone un'iniziativa emendativa comune affinché si possa risolvere il problema della carenza di personale presso l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, ponendo l'accento sull'assunzione di personale dirigente e tenendo presente che la priorità rimane la funzionalità della stessa Agenzia.

      Fabrizio CICCHITTO, presidente, alla luce del rilevante lavoro svolto dalla Commissione nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla Strategia italiana per l'Artico con riferimento al ruolo essenziale svolto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche per l'azione dell'Italia nel contesto del Consiglio Artico, preannuncia la presentazione di emendamenti tesi a promuovere la ricerca scientifica italiana nell'Artico quale fattore qualificante dell'azione dell'Italia nei fora di cooperazione regionale e su cui auspica il supporto di tutti i gruppi.

      Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI-I) esprime apprezzamento per lo stanziamento di 3 milioni di euro in tre anni per l'attuazione del Piano di Azione nazionale adottato in ottemperanza della Risoluzione n.  1325 del 2000 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su donne, pace e sicurezza e delle successive risoluzioni. Sottolinea che tale stanziamento, inserito con emendamento al Senato, contribuirà all'iniziativa volta alla formazione di mediatrici di pace nell'area del Mediterraneo. Infine, condivide le osservazioni della collega Quartapelle Procopio in merito all'opportunità di sostenere iniziative tese all'assunzione di personale apicale presso l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.

      Maria Edera SPADONI (M5S), rispondendo alla collega Quartapelle Procopio, dichiara fin da ora che il suo gruppo è disponibile a valutare le proposte che verranno avanzate dalla maggioranza in merito all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.

      Fabrizio CICCHITTO, presidente, anche in vista dell'imminente Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, preannuncia la proposta affinché il termine per la presentazione di emendamenti sia fissato per le ore 10 di domani mattina.

      La Commissione prende atto.

      Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

      La seduta termina alle 15.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

      L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.25.

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