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XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere

Resoconto stenografico



Seduta pomeridiana n. 26 di Mercoledì 9 aprile 2014

INDICE

Esame della proposta di relazione sulla gestione dei beni confiscati:
Bindi Rosy , Presidente ... 3 
Di Maggio Salvatore Tito  ... 3 
Gaetti Luigi  ... 3 
Attaguile Angelo (LNA)  ... 4 
De Cristofaro Peppe  ... 4 
Vecchio Andrea (SCpI)  ... 4 
Bindi Rosy , Presidente ... 4 
Vecchio Andrea (SCpI)  ... 4 
Bindi Rosy , Presidente ... 4 
Mirabelli Franco  ... 4 
Piepoli Gaetano (PI)  ... 4 
Bindi Rosy , Presidente ... 5 
Piepoli Gaetano (PI)  ... 5 
Bindi Rosy , Presidente ... 5 

ALLEGATO: Relazione sulle prospettive di riforma del sistema di gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ... 6

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE ROSY BINDI

  La seduta comincia alle 20.15.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Esame della proposta di relazione sulla gestione dei beni confiscati.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera o) della legge 19 luglio 2013, n. 87, della proposta di relazione sulle prospettive di riforma del sistema di gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Ricordo che la proposta è stata illustrata e discussa nelle sedute del 3 e dell'8 aprile scorsi. Segnalo che, alla luce del dibattito e delle proposte di modifica pervenute, oltre che dai capigruppo, anche da parte dei colleghi Gaetti, Nuti, Dadone, Fava, Di Lello, Mirabelli, Garavini, Mattiello, Bruno Bossio, Ricchiuti, Torrisi e Vecchio, ho apportato delle integrazioni al testo della relazione, che è stato trasmesso a tutti nel pomeriggio, secondo quanto convenuto nella riunione odierna dell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi. Segnalo che le proposte pervenute sono state largamente accolte, trattandosi prevalentemente di precisazioni del tutto coerenti con le linee di fondo della proposta di relazione, le quali sono state ulteriormente esplicitate laddove necessario, così come sono state apportate alcune modifiche laddove non vi fosse una perfetta coincidenza. Prima di indire la votazione sulla relazione, che si svolgerà per alzata di mano, invito ora a intervenire in dichiarazione di voto un rappresentante per gruppo.

  SALVATORE TITO DI MAGGIO. Grazie, presidente. Sarò veramente breve perché credo che la relazione, di per sé stessa, dia ampia prova del lavoro che questa Commissione ha svolto dalla data del suo insediamento. Voglio fare i complimenti per il risultato ottenuto al presidente e soprattutto a quanti di noi si sono prodigati per poter raggiungere anche con gli emendamenti questo risultato. Anche per l'impegno che io ho dovuto svolgere, mio malgrado, in passato, con la ventura e la sventura di essermi dovuto occupare di altre relazioni di questa Commissione almeno nei quindici anni precedenti, non ho paura a dire che per la prima volta trovo a confrontarmi con un lavoro che avrei letto volentieri nei lavori delle commissioni precedenti. Si tratta di un lavoro che finalmente diventa un lavoro operativo e che fornisce uno strumento attraverso il quale io credo che il Parlamento possa finalmente intervenire nel sistema legislativo. Non ho altro da aggiungere, presidente. Dicendo questo, esprimo il voto favorevole del nostro gruppo a questa relazione.

  LUIGI GAETTI. Anche noi, come MoVimento 5 Stelle, vogliamo ringraziare non solo chi ha redatto il bellissimo documento, ma anche per il fatto che sono state accettate le nostre proposte, che, come già lei ha detto, erano in linea ed erano semplici correzioni. Nella rilettura ci sono due aspetti che rilevo solo per dovere di cronaca, ma che non inficiano certamente il lavoro. A pagina 16 sui beni aziendali avrei preferito che fossero invertite Pag. 4due parti, prima «la cooperativa di lavoro e i dipendenti dell'impresa confiscata» e poi «data in affitto», ma è semplicemente una questione formale. In secondo luogo, al punto b) si notava la vendita. Poiché si fa sempre riferimento all'importanza della finalità, si potrebbe dire che si procede alla vendita «se non ci sono richieste “fondate” da parte di associazioni». Tutto il resto va bene. Viene già specificato che l'intento non è vendere, ma è proprio la finalità sociale. Annuncio, quindi, che tutto il gruppo voterà favorevolmente.

  ANGELO ATTAGUILE. Ringrazio il presidente per come ha condotto i lavori in questa Commissione e ringrazio anche i colleghi. Devo ritenermi soddisfatto, anzi faccio i complimenti per il lavoro a tutti, in modo particolare alla presidenza. Come gruppo Lega Nord e Autonomie dichiaro il mio voto favorevole.

  PEPPE DE CRISTOFARO. Intervengo solo per associarmi e, naturalmente, ringraziare la presidente della Commissione e tutti coloro che hanno lavorato al testo. Anche a nostro avviso si tratta di un punto molto significativo dell'azione di questa Commissione, ragion per cui ovviamente lo voteremo. Speriamo di farne base utile anche per il lavoro futuro.

  ANDREA VECCHIO. Tutto sommato, condivido nel complesso la stesura di questa relazione. Non faccio i complimenti, altrimenti stasera la presidente andrà a casa troppo carica e avrà fastidio anche a scendere e a salire le scale. Anzi, ne prendo un poco di quelli che hanno fatto gli altri, perché mi sembrano un poco ultronei. Io ho una sola nota da fare. In tutto il testo traspare la destinazione ai fini sociali. Questo punto mi sembra debole. Quando noi parliamo di destinare i beni ai fini sociali, dietro a queste destinazioni ai fini sociali ci sono indubbiamente innumerevoli iniziative molto meritevoli, ma se ne annidano anche tantissime altre che sono da biasimare. Sarebbe opportuno aggiungere che bisogna verificare che i beni, anche se destinati ai fini sociali, siano redditualmente efficienti, altrimenti ci sarà uno sperpero.

  PRESIDENTE. È stato aggiunto, anche su richiesta dell'onorevole Bruno Bossio, a pagina 17.

  ANDREA VECCHIO. A pagina 17 è scritto: «Nel complesso delle norme, seppur sinteticamente richiamate, emerge che la destinazione ai fini sociali dei beni mobili, immobili e aziendali è per il legislatore una priorità».

  PRESIDENTE. Sì, ma dire «a fini sociali» non significa che sia in perdita. Anche l'impresa può essere sociale. È stato esplicitamente inserito a pagina 17: «Al riguardo è auspicabile che l'associazione destinataria del bene sia sottoposta a una verifica di affidabilità economica da parte dell'ente locale». Comunque, possiamo anche rafforzare il concetto.

  FRANCO MIRABELLI. Signor presidente, noi, come gruppo del Partito Democratico, votiamo a favore di un documento che condividiamo e che io credo faccia giustizia del lavoro che questa Commissione ha compiuto. Questo voto rappresenta l'impegno non solo a proseguire il lavoro, ma anche a veder riconosciute nelle aule parlamentari molte delle proposte e delle questioni che abbiamo elaborato e che sono contenute nel documento.

  GAETANO PIEPOLI. Vorrei anch'io annunciare il mio voto favorevole e vorrei fare solo un paio di annotazioni a margine della relazione. La prima è che emerge da tutto questo, e forse ce ne dovremmo fare carico, la stratificazione alluvionale degli interventi legislativi. Bisognerà sempre più prevedere, soprattutto per le iniziative di fonte governativa, che i provvedimenti sottoposti alla scelta delle aule parlamentari abbiano un minimo di preliminare studio di impatto. Diversamente, ci costringono a quest'affannosa indagine sugli effetti, che spesso consiste sostanzialmente nell'andare Pag. 5a rintracciare una logica che talvolta non esiste. La seconda cosa che mi permetterei di suggerire è che non basta semplicemente prevedere la possibilità di mettere in circolo nella società, soprattutto nel Mezzogiorno, a fini sociali questa massa di beni confiscati. Occorrerebbe anche prevedere, se possibile, delle strutture di accompagnamento di coloro che dovranno gestire queste realtà patrimoniali.

  PRESIDENTE. È l'Agenzia che dovrebbe fare queste cose.

  GAETANO PIEPOLI. Non mi pare che lo abbia fatto sino ad oggi. Si rischia di girare a vuoto, come era implicito nel discorso del collega Vecchio, purché i beni siano stati destinati socialmente. Non è così. Non è detto che esista, soprattutto nel Mezzogiorno, un'articolata società civile che sia poi in grado di mettere a frutto socialmente e, quindi, anche economicamente in alcuni casi, questa massa ingente di patrimoni.

  PRESIDENTE. Pongo ora in votazione la proposta di relazione sulle prospettive di riforma del sistema di gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
  È approvata all'unanimità.

  Se non vi sono obiezioni, la presidenza si riserva di procedere al coordinamento del testo approvato. Avverto, infine, che in base alla legge istitutiva, la relazione approvata dalla Commissione sarà trasmessa alle Presidenze delle Camere. Successivamente sarà mia cura inviarla anche alle altre autorità interessate alla materia affinché ne sia data la più ampia divulgazione.
  Vi ringrazio tutti per il grande lavoro che è stato fatto. Consentitemi di ringraziare tutta la segreteria istituzionale, con il personale della Camera dei deputati e del Senato, tutti gli ufficiali di collegamento e di esprimere un ringraziamento ad alcuni consulenti che hanno lavorato insieme a me e insieme a voi: in maniera particolare la dottoressa Merola, la dottoressa Tassone, la dottoressa Ragaglia, il dottor Guido, il dottor Fumarulo e il colonnello Solazzo. Grazie a tutti. Sappiamo che questo è il primo passo. Ne faremo altri e speriamo di riuscire a lavorare sempre così.

  La seduta termina alle 20.30.

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