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Resoconti stenografici delle audizioni

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XVII Legislatura

VII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 16 di Mercoledì 4 febbraio 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 3 

Audizione del Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua, sulle attività del Ministero in relazione alla manifestazione Expo 2015 (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento):
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 3 
Borletti dell'Acqua Ilaria Carla Anna (SCpI) , Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo ... 3 
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 8 
Valente Simone (M5S)  ... 8 
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 10 
Borletti dell'Acqua Ilaria Carla Anna (SCpI) , Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo ... 10 
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 11 
Coccia Laura (PD)  ... 11 
Rampi Roberto (PD)  ... 11 
Marzana Maria (M5S)  ... 13 
Ascani Anna (PD)  ... 13 
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 14 
Valente Simone (M5S)  ... 14 
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 14 
Borletti dell'Acqua Ilaria Carla Anna (SCpI) , Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo ... 14 
Marzana Maria (M5S)  ... 15 
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 15 
Borletti dell'Acqua Ilaria Carla Anna (SCpI) , Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo ... 15 
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 15

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Area Popolare (NCD-UDC): (AP);
Scelta Civica per l'Italia: (SCpI);
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Per l'Italia-Centro Democratico: (PI-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FLAVIA PICCOLI NARDELLI

  La seduta comincia alle 12.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua, sulle attività del Ministero in relazione alla manifestazione Expo 2015.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, del sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua, sulle attività del Ministero in relazione alla manifestazione Expo 2015.
  Stavo appena per riferire alla Commissione, sottosegretario, che abbiamo chiesto di svolgere, la prossima settimana, un'audizione sul medesimo tema di oggi anche a un rappresentante del MIUR, per avere il quadro completo delle attività previste per Expo 2015.
  Do ora la parola al sottosegretario Borletti Dell'Acqua.

  ILARIA CARLA ANNA BORLETTI DELL'ACQUA, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo. Credo che sarebbe efficace dividere il rapporto tra Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ed Expo 2015 – per darvi un quadro del nostro lavoro in questo settore – in tre ambiti: il primo è rappresentato dalle attività o dalle presenze dirette che il nostro ministero avrà all'interno di Expo; il secondo riguarderà il sito VeryBello !, che sappiamo essere stato oggetto anche di numerose critiche; il terzo riguarderà ciò che il Dipartimento per le politiche del turismo – che però devo premettere che è stato avviato in grandissimo ritardo in rapporto alla macchina turistica che ha accompagnato Expo – sta facendo per promuovere il pacchetto culturale insieme a quello turistico.
  Relativamente al primo, di cui peraltro mi sono occupata direttamente con la delega che il ministro mi ha affidato, partirei da «Padiglione Italia» per Expo Milano 2015, ossia la porta che credo porterà 8 milioni di visitatori – queste sono più o meno le previsioni – a visitare l'eccellenza italiana, quello che rappresenta l'eccellenza del nostro Paese.
  Questa è filosofia del Padiglione, per cui la scelta del nostro ministero, col direttore artistico, è di presentare l'attività dei nostri istituti di restauro, noti e chiamati in tutto il mondo per operare in quanto rappresentano un'eccellenza, ma che, forse, non sono noti al grande pubblico. All'interno di Padiglione Italia sarà ricostruito – in modo multimediale, anche molto scenografico – il crollo della Basilica superiore di San Francesco d'Assisi e, da lì, si partirà per la ricostruzione, sottolineando il lavoro scientifico e tecnico, molto importante, svolto dai nostri istituti di restauro.Pag. 4
  Sempre all'interno di Padiglione Italia ci saranno moltissimi spazi dedicati a raccontare le bellezze del patrimonio italiano, con grandi schermi in cui si susseguiranno immagini che rappresenteranno, per esempio, i siti UNESCO, luoghi particolarmente significativi.
  All'interno di Padiglione Italia c’è un auditorium di 250 posti, di cui ci sono stati affidati alcuni spazi, dove illustreremo, naturalmente in modo molto comunicativo, i nostri istituti di restauro, affrontando temi che giudico abbastanza affascinanti: per citarne solo alcuni, venti di guerra, calamità naturali, salvare la memoria, o anche temi che sembrano molto tecnici, ma che sono curiosi.
  In Italia, per esempio, deteniamo un primato per il trasporto delle opere d'arte: sappiamo trasportare qualunque opera d'arte con tecnologie avanzatissime che, peraltro, ci richiedono da tutto il mondo: anche questo è un argomento. Lo studio dall'interno di certe pratiche diventa affascinante, capendo come, in quest'ambito, abbiamo un piccolo primato.
  Parte di questi spazi sarà anche dedicata a riflessioni che riguardano le grandi mostre che si svolgeranno in quel momento a Milano, sempre secondo il punto di vista del recupero, del restauro delle opere d'arte e, in particolare, di quella di Leonardo da Vinci: questo è per quello che riguarda il Padiglione Italia, che rappresenterà le eccellenze del nostro Paese.
  Un'altra iniziativa del ministero per Expo 2015 è stata quella di scegliere 17 beni di interesse culturale sparsi per le regioni italiane, quasi uno per regione, beni cosiddetti minori, non gli Uffizi o il Colosseo – offrire questi ultimi gratuitamente avrebbe comportato un danno erariale che, quindi, sarebbe stato impugnato dalla Corte dei conti – che rappresentano un itinerario prezioso e che sarà regalato a chi possiede un biglietto di Expo. Questo itinerario comprende beni, per citarvi un esempio, come il Castello di Agliè in Piemonte e il Teatro Farnese di Parma, cioè meno noti, ma che meriterebbero di esserlo maggiormente. Vi ricordo che le previsioni sono le più felici, intorno ai 15.000 visitatori, secondo alcuni addirittura oltre, secondo altri attorno ai 10.000. Ebbene, chi comprerà un biglietto di Expo avrà accesso gratuito a questo circuito prezioso che, naturalmente, dovrà essere anche promosso in modo che lo si sappia: questi visitatori quindi presenteranno il loro biglietto e con questo potranno accedere gratuitamente. Questa è la seconda iniziativa diretta.
  Vorrei ricordare che il MIBACT non ha ricevuto per Expo 2015 un solo euro di finanziamento, per cui quelle che vi descrivo, la presenza al Padiglione Italia, il circuito prezioso dei «gioielli d'Italia», sono tutte iniziative nate un po’ anche dalla fantasia di chi si occupava di questa materia. Quello che doveva essere un finanziamento sostanzioso iniziale, non ci è poi, in realtà, arrivato, a parte le risorse ordinarie. L'unico progetto nel quale siamo coinvolti e che ha ricevuto un finanziamento è quello che riguarda Expo e i territori, progetto della Presidenza del Consiglio dei ministri che coinvolge ben cinque ministeri – Politiche agricole, MIBACT, Esteri, Istruzione e Ambiente – e le regioni.
  Questo progetto prevede una serie di itinerari di partenza legati al cibo, ma che devono estendersi a tutto il territorio, ai quali il nostro ministero partecipa, per esempio, garantendo l'apertura dei propri beni su quel territorio e vicino a quegli itinerari oltre all'orario previsto, quindi aumentando la possibilità di fruibilità; nella costruzione di prodotti multimediali che saranno promossi per attirare i visitatori verso questi itinerari; con la sottolineatura di quali siano i beni culturali di questi itinerari, legati al geoportale che è parte del progetto Expo e territori. Abbiamo, quindi, una parte secondaria, ma sostanzialmente importante, perché si tratta proprio di quell'anello di connessione che dal cibo porta ai beni culturali e che dovremmo essere capaci di rendere più visibile, più sostanzioso e anche più attraente.Pag. 5
  Altro aspetto in cui ci siamo impegnati – in maniera molto diretta – è quello delle grandi mostre, nelle quali siamo o coorganizzatori o, comunque, magna pars. Portiamo, infatti, beni che provengono dalle collezioni dello Stato, fondamentali per dare a queste mostre una rilevanza internazionale. Ne cito solo qualcuno: a Monza, ci sarà la mostra «Italia: Fascino e mito. Dal Cinquecento al contemporaneo», che racconta la storia del Grand Tour, ossia una rassegna che riassume quell'occhio straordinario che ha dipinto l'Italia in quel lasso di tempo e che va, appunto, sotto il nome di Grand Tour, portando il tema dell'Italia e della sua bellezza oltre i nostri confini. Ci sarà poi la grande mostra di Napoli su Pompei e l'Europa dal 1748 al 1943, che in un certo senso legherà l'avvio degli scavi di Pompei al drammatico bombardamento del 1943. Sarà una visione su Pompei diversa da quella consueta, legata all'eruzione del vulcano, perché sarà legata alla storia di Pompei da quando gli scavi sono cominciati a quando, appunto, c’è stato il drammatico bombardamento del 1943.
  Quella di Giotto a Palazzo Reale, a Milano, sarà una mostra straordinaria, in cui ci sono stati contributi sostanziali da parte del nostro ministero. Siccome Giotto, a Milano, può essere un capitolo un po’ forzato, ci è sembrato utile valorizzare la mostra con una serie di itinerari che partiranno da Milano per arrivare a Padova, ad Assisi, a Firenze, a Roma e fino a Napoli, cioè per andare là dove ha senso parlare di Giotto. La mostra e gli itinerari di Giotto costituiranno, certamente, un pacchetto di grandissima qualità nell'offerta culturale che il nostro ministero ha cercato di proporre.
  Ci sarà poi la grande mostra di Leonardo. Avrete letto forse alcune polemiche sul disegno dell’«Uomo Vitruviano»: finalmente, abbiamo trovato un accordo con le Gallerie dell'Accademia di Venezia, piuttosto restie a questo prestito. Il disegno del Vitruviano, che ricordo come disegno straordinario in questa dimensione, inaugurerà la mostra di Leonardo, rappresentando quindi un evento eccezionale, non essendo mai stato esposto a Milano, dove resterà per un mese e, poi, sarà esposto per un altro mese alle Gallerie dell'Accademia di Venezia, da cui proviene. Questo sarà sicuramente un elemento di grandissima attrazione.
  Ci sarà, inoltre, la mostra «Arte lombarda dai Visconti agli Sforza», quindi Milano come centro d'Europa, il Palazzo Reale. Di nuovo, l'apporto, il lavoro, il contributo del nostro ministero è stato sostanziale, come lo è stato per la grandissima mostra archeologica di Brescia sul periodo dai Galli ai Romani, che rivaluta il patrimonio archeologico di Brescia. Peraltro, è una mostra che ho seguìto abbastanza da vicino e mi sono resa conto che, dopo l'apertura del Capitolium, il patrimonio archeologico di Brescia sarà uno dei più importanti d'Italia. Con questa mostra, però, si vuole aprire un percorso che duri oltre Expo 2015 e valorizzare un'area, una città e una regione che, di solito, per quest'ambito non sono particolarmente conosciute. Sicuramente, nessuno ha mai pensato di andare a Brescia per assistere a una scoperta sensazionale, cioè riportare alla luce il Capitolium e tutto il percorso archeologico che lo caratterizza. In ogni caso, anche in questo senso sono stati fondamentali la presenza e il lavoro scientifico del nostro ministero, entrato quindi nel programma MIBACT-Expo 2015.
  Ci sarà poi un concorso fotografico internazionale di paesaggi contemporanei rivolto ai giovani sotto i 35 anni, promosso dal MIBACT e dal Museo della fotografia contemporanea, d'intesa con la Commissione cultura della Conferenza delle regioni e delle province autonome. Anche questa è un'iniziativa forse meno vistosa, ma sicuramente importante, perché evidenzia un valore culturale al quale tengo molto, cioè il concetto che il paesaggio è parte del patrimonio culturale e non un corollario a sé stante: ogni monumento, ogni bene va inserito in un suo contesto paesaggistico.Pag. 6
  Per riassumere questa prima parte, che ripeto viene affrontata senza nuovi mezzi: avremo una presenza forte del nostro ministero a Padiglione Italia, importante, qualificante e anche meno scontata; avremo una presenza forte in tutte le grandi mostre che da Milano si snoderanno anche grazie ai percorsi che abbiamo organizzato con le nostre soprintendenze in tutta Italia; avremo questo regalo per chi compra un biglietto Expo per i gioielli d'Italia, un itinerario prezioso, che speriamo serva anche per promuovere questi siti dopo la fine di Expo; avremo la presenza di incontri col pubblico. Ho dimenticato di dire che, per l'ultimo di questi incontri, dovrebbe esserci una lectio magistralis di Umberto Eco, in cui sarà presentata la nascita della stampa in Italia, con la presentazione dell'opera del Monastero di Santa Scolastica nel grande teatro del Padiglione Italia: tutto questo è stato organizzato da noi.
  Abbiamo partecipato alle grandi mostre con le opere e, soprattutto, con la consulenza scientifica nella loro preparazione, in maniera molto specifica e precisa. Ricorderei questo – dopodiché mi sembra giusto lasciare spazio anche alle domande – benché in assenza di un euro, avendo realizzato un programma qualificante e molto serio.
  Bisogna anche pensare al fatto che tutte le regioni stanno preparando programmi rilevantissimi dal punto di vista culturale. Ho guardato con particolare attenzione, ad esempio, quello del Piemonte, ma questi programmi sono dei libri, tra mostre, iniziative, aperture straordinarie. Abbiamo cercato di dare un aspetto qualificante alla presenza del nostro ministero, per evitare di sovrapporci a cartelloni che saranno già affollatissimi. Come sempre succede nel nostro Paese, a mancare non è la quantità, ma il coordinamento nell'offerta della qualità. Si è quindi tentato un programma di qualità, riconoscibile, che altrimenti si sarebbe perso.
  Passiamo al secondo punto. Il sito VeryBello ! è stato occasione anche di numerose critiche, che personalmente ho ritenuto molto giuste e costruttive, ma credo sia necessario fare un passo indietro e spiegare l'idea di questo sito.
  Il sito è nato con l'idea di creare uno strumento immediato, visivo, consultabile, che fosse una piattaforma facile da usare oltre Expo 2015, in modo da poter finalmente coordinare l'offerta dei territori con quella statale, che è un po’ anche la filosofia della riforma che il ministro ha voluto mettere in atto. Il fatto che i segretariati regionali avranno il compito di coordinare sul territorio l'offerta culturale pubblica con quella degli enti locali nasce proprio da questa filosofia. Cerchiamo, cioè – soprattutto per quello che riguarda lo stimolo del turismo culturale, che ricordo ha sempre una ricaduta molto importante sul territorio – di andare nella stessa direzione.
  Quello che ha portato l'idea di VeryBello ! è stato questo: una piattaforma digitale interattiva che unisse le offerte culturali pubbliche dei territori con quelle private, nel senso che su questo sito si trova quello che a Londra si trova sul sito Time Out, una delle fonti di ispirazione per il ministro. Chi arriva in Italia e si chiede cosa ci sia in questo momento, trova quindi tutto diviso per sezioni tematiche, che riguardano gli itinerari turistici, la danza, il teatro, il jazz, i concerti, la musica, la lirica. C’è, quindi, anche molta facilità in questo senso di accesso se si predilige un genere piuttosto che un altro.
  L'idea che, però, ha portato alla costituzione di questa piattaforma è stata quella di uno strumento che duri oltre Expo e offra al visitatore in Italia la possibilità di sapere cosa offra in quel momento la produzione culturale del Paese, pubblica, privata, dello Stato, del comune o della regione: questa è stata l'idea.
  Questo sito è stato realizzato in stretta collaborazione sia con ANCI sia con le regioni. Sono state le regioni e ANCI a proporre il loro cartellone, che noi abbiamo semplicemente diviso per argomenti, facendo anche la loro necessaria Pag. 7selezione di base. Come sapete bene, infatti, in Italia ogni comunità produce un suo linguaggio culturale. Diversamente, anziché essere 1.300, le iniziative sarebbero state 100 mila o 250 mila. C’è stato, dunque, un rapporto molto stretto con regioni e comuni e giudico che questo già è un fatto importante. Penso che si sia avviato un modo di collaborare sulla cultura che mi pare efficace, soprattutto se riusciamo a mettere a punto – andrò ora agli altri aspetti che sono stati anche oggetto di qualche critica – il modo in cui questa piattaforma è stata realizzata.
  Una delle critiche rivolta a questa prima versione, certamente incompleta, certamente ancora immatura, è che sia solo in italiano. Vorrei assicurare che già dall'inizio, nella proposta e nella decisione, le lingue erano sei, tra cui il cinese, il portoghese, quindi non solo l'italiano. La prima versione è stata questa, ma sarebbe assolutamente folle proporre quest'agenda culturale del Paese, non solo per Expo, ma come investimento per il turismo culturale, pensando di farla solo in italiano. L'idea che è circolata, di una volontà di ridurlo a un mercato nazionale, non corrisponde alle intenzioni né del ministro né di chi ha voluto promuovere questo sito.
  Per la realizzazione – mi preme dirlo, perché anche su questo sono circolate cifre forse non esatte e che è bene chiarire – il costo è stato di 35.000 euro più IVA. La cifra circolata, anche su molti siti, di 5 milioni di euro è quella che il ministero impegnerà nella promozione turistica del pacchetto culturale. Parliamo di tutto un altro discorso: la promozione si avvarrà di molti canali e anche della presenza del ministro, prima negli Stati Uniti, poi in alcune capitali europee, e vedrà tutte impegnate le nostre ambasciate.
  I tour operator stanno già vendendo per l'Expo 2020 di Dubai e dobbiamo essere molto onesti sul fatto che la delega al turismo è stata trasferita al nostro ministero quando avremmo già dovuto lavorare, da un anno, sull'argomento Expo. Stiamo quindi cercando di raggiungere un treno in corsa. Su questo aspetto mi sembra inutile descrivere un quadro diverso da quello che è.
  In ogni caso, questo sito che, una volta messo a posto, a mio avviso può essere uno strumento molto efficace – naturalmente correggendolo e accogliendo molte delle critiche che sono state mosse – ha avuto queste spese. È bene che lo si sappia, in modo che non si pensi che, per una copia prematura – e da completare – si siano spesi 5 milioni di euro. Sarebbe stata certamente una cifra sconvolgente.
  La proprietà del dominio di VeryBello ! è ovviamente del ministero. Naturalmente, anche su questo, se avete domande relative alle polemiche sorte, sono qui per rispondere.
  Abbiamo parlato del pacchetto in cui il ministero ha agito direttamente, con un'offerta di qualità che valorizzasse un certo patrimonio culturale del nostro Paese. Questo sito è la grande piattaforma digitale in cui convergeranno, anche dopo Expo, tutte le attività culturali, rendendole quindi accessibili, consultabili, prenotabili da tutto il mondo, in cinque-sei lingue, per chi desidererà visitare il nostro Paese.
  Il terzo punto, onestamente il più debole, ma non ci sono responsabilità se non gli infelici tempi con cui si svolgono gli accorpamenti di strutture, è quello che riguarda la promozione turistica. Ci stiamo muovendo al galoppo su quest'argomento, ma la struttura risponde con una certa fatica, perché esiste da pochissimo. Peraltro, Expo ha fatto la sua parte: un intero settore si occupa di turismo; ha preso tutte le offerte che vi ho descritto, i 17 siti culturali «gioielli», le mostre, gli itinerari, tra cui quelli giotteschi, e le ha inserite nella sua promozione.
  Sapete che, per quanto riguarda ENIT-Agenzia nazionale del turismo, anche questo forse anticipa una domanda, il commissario straordinario ha deliberato, in seconda lettura, il 23 dicembre Pag. 82014, il nuovo statuto e lo ha tempestivamente trasmesso per l'approvazione alla Presidenza del Consiglio.
  Il lavoro del Dipartimento per il turismo – che fa capo al ministero – consiste nel rendere sempre più istituzionali i rapporti con le regioni riguardo alla materia turistico-culturale, di cui il sito VeryBello ! è un inizio; ma le iniziative sono tante, con un tavolo permanente di confronto per l'offerta culturale e la promozione internazionale dell'Italia, in modo da arrivare a un discorso unitario. Il rischio, infatti, è che la Calabria, ad esempio, faccia la sua promozione, la Puglia la sua, il Piemonte la sua, la Lombardia la sua. Dal ministero si sta cercando di creare, a fronte di tutte queste promozioni, una regia.
  È in corso di perfezionamento anche un accordo in collaborazione tra l'Agenzia per l'Italia digitale e il MIBACT, per la valorizzazione del patrimonio culturale e la promozione del settore turistico, sviluppando nuovi interventi volti alla creazione di contenuti digitali a supporto dell'offerta turistica nazionale, anche in questo caso d'intesa con le regioni e in vista dell'Expo, ma non solo: quindi, di nuovo, si sta cercando di andare oltre.
  Per giunta, sempre il nostro Dipartimento per il turismo sta affrontando in maniera approfondita, ma siamo all'inizio di questo percorso, le problematiche relative al turismo sostenibile come leva per lo sviluppo del turismo futuro in Italia; un lavoro che tende a creare una mappatura di esperienze eccellenti del nostro Paese, non tralasciando la forte innovatività che caratterizza l'impresa giovanile in questo campo. I risultati di questo lavoro si potranno già verificare durante il periodo di Expo.
  In conclusione, e poi lascerei spazio alle eventuali domande, credo che, benché nell'assenza di fondi come quella in cui ci siamo trovati, peraltro abbastanza inaspettatamente quando ho ricevuto la delega, siamo riusciti comunque a costruire un'offerta culturale seria, a imprimere una spinta alla promozione del turismo culturale durante il periodo di Expo, seminando però un percorso che andrà assolutamente consolidato, una volta che Expo sarà finita.
  Ho dimenticato di dire che c’è un accordo con la RAI, che promuoverà i nostri siti, i nostri gioielli, l'itinerario cui prima ho accennato, ma anche i nostri luoghi Expo. L'accordo partirà durante il periodo di Expo, ma speriamo possa durare anche dopo.
  Stiamo facendo, dunque, tutto il possibile per tradurre questo pacchetto culturale tra MIBACT, regioni, comuni – e non solo – in una promozione che possa spingere chi prende un biglietto dell'Expo – forse più facilmente gli europei o gli stessi italiani – ad affrontare un itinerario culturale e turistico nel nostro Paese.

  PRESIDENTE. Ringraziamo il sottosegretario. Mi pare che ci abbia dato un quadro estremamente esauriente.
  Do ora la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  SIMONE VALENTE. Quando si parla di Expo, secondo il Movimento 5 Stelle bisogna fare sempre una premessa, perché Expo è stato presentato come l'occasione per Milano, come una finestra mondiale su un Paese in forte crisi, per un rilancio, appunto, di tutto il Paese. L'Expo si è rivelato, però, giorno dopo giorno, indagine dopo indagine, arresto dopo arresto, ahimè, un'occasione – a nostro avviso – persa.
  È un'occasione persa, come abbiamo ribadito in più sedi: l'occasione, secondo noi, si doveva cogliere tre anni fa, quando il Movimento 5 Stelle presentò un progetto alternativo per Expo diffuso, sostenibile ed elaborato dal Politecnico di Milano, quindi non derivante dal lavoro di una forza politica, ma comunque da figure anche universitarie di rilievo.
  L'opportunità di recuperare, rivalutare e valorizzare quanto già presente sul territorio, ottimizzando le risorse territoriali e riducendone gli investimenti al minimo sarebbe stata una grande occasione, Pag. 9anche per evitare quelle colate di cemento e i «regali» ai soliti amici che Expo ha dimostrato di rappresentare. Questa è l'importante premessa che, secondo noi, va sempre assolutamente ribadita.
  Voglio partire dal punto – a nostro modo di vedere – più critico, perché dovrebbe essere la vetrina del nostro Paese, ovvero quella del sito VeryBello !. Qua sottolineo un'incongruenza: a quanto mi risulta, il sito attualmente è registrato a nome della società che ha sviluppato e realizzato il sito web. Questo è facilmente verificabile sulla rete. Aggiungo che il 25 gennaio 2015 il ministro ha dichiarato apertamente che l'intestazione del dominio sarà trasferita al MIBACT. A quanto ci risulta, siamo al 4 febbraio 2015 e nulla è cambiato: è molto semplice cambiare il dominio, basterebbero due o tre giorni.
  Sempre sul dominio, ne è stato creato uno solo, quello verybello.it. A nostro modo di vedere e a detta di molti esperti e tecnici, crea un grande problema di indicizzazione. Sarebbe stato meglio registrare più domìni in Paesi diversi, sempre per dare un'accessibilità migliore ai turisti che vorrebbero venire a Expo. Anche per l'indicizzazione, infatti, e quindi la ricerca sul web, ci sono gravissimi errori cosiddetti SEO (Search Engine Optimization), uno su tutti quello della mancanza della site map, che complicano notevolmente, appunto, l'indicizzazione, e quindi la ricerca in rete. Se un turista americano digita su Google «eventi culturali Milano», sicuramente non apparirà il sito VeryBello ! Questo è un grandissimo problema e non ci spieghiamo come un ministero, il quale affida a una società importante un progetto del genere, possa commettere questi errori assolutamente banali.
  Passiamo all'accessibilità, un altro punto – a nostro modo di vedere – gravissimo. L'accessibilità per i disabili non esiste su VeryBello ! Questo è un tema su cui penso tutti siamo sensibili. È una mancanza molto importante. Ricordo che dal 2004 è in vigore la legge 9 gennaio 2004, n. 4, la quale riconosce e tutela il diritto di accesso, ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione, da parte dei disabili. Cito testualmente, come è scritto anche sul sito del Governo, che «Il concetto di accessibilità dei siti web è strettamente legato a un principio fondamentale della nostra società, quello delle pari opportunità, e l'accesso dei cittadini disabili ai servizi della pubblica amministrazione deve quindi essere garantito a tutti». Questo, sottosegretario, va in contraddizione con quanto lei ha detto: lei ha infatti parlato della creazione di un sito visivo, consultabile e accessibile, cosa che VeryBello ! – invece – assolutamente non è.
  Analizzando altri dettagli tecnici, come quello della condivisione sui social network, ormai lo strumento principale per diffondere eventi come questo, notiamo che ne sono presenti solo due, Facebook e Twitter. Il suggerimento è di allargarlo a tutti gli altri social network. A questo proposito, un ulteriore dettaglio tecnico è che, se clicchiamo su Facebook, possiamo vedere che il link non funziona, in quanto per qualunque evento si voglia condividere, lo share di Facebook riporta all'url di VeryBello ! e non a quello del singolo evento. Semplificando, se voglio condividere un evento, su Facebook mi comparirà verybello.it, quindi non potrò diffondere l'evento specifico che mi interessa.
  Un altro tema assolutamente importante è quello delle immagini. Il sito è pieno di immagini e mi chiedo da dove siano state prese, sicuramente dal web e, in questo caso, c’è un grosso problema sulle licenze. Se si pubblicano delle immagini di pubblico dominio, per legge si deve anche scriverlo, come non accade assolutamente su verybello.it.
  Andiamo alle applicazioni mobili, alla grande diffusione degli smartphone, che tutti ormai nel mondo utilizzano, soprattutto per diffondere questi grandissimi eventi. Questa versione del sito non è ottimizzata per alcuni browser; ribadisco poi l'assenza di una versione per ipovedenti. Pag. 10Il sito, inoltre, non rimanda neanche alle policy sulla privacy e sul trattamento dei dati sensibili, anche questi obbligatori per legge.
  Ho sviluppato tutte queste mie perplessità, ma a questo punto voglio dire che, se affidiamo a una società un progetto per 35.000 euro, il Governo, il ministero dovrebbero volere il massimo, un portale «iperaccessibile». Anche relativamente ai costi, quindi, la cifra di 35.000 euro per questo progetto ci sembra una follia totale, perché è una vergogna dal punto di vista tecnico, ma soprattutto dal punto di vista della vetrina per il Paese: abbiamo quindi fallito questo progetto !
  Invito quindi il ministero a risolvere questo problema in tempi brevissimi, perché già l'immagine dell'italiano all'estero è una concezione stereotipata, spesso di un'incapacità ad attirare il turismo di massa.
  Cambiamo, dunque, totalmente la rotta e risolviamo questi problemi tecnici immediatamente, perché dobbiamo far sì che la cultura italiana sia conosciuta e diffusa in tutto il mondo, anche grazie agli strumenti che il web ci mette a disposizione.

  PRESIDENTE. Ringrazio l'onorevole Valente. Vorrei chiedere di svolgere rapidamente gli interventi che restano, in maniera che il sottosegretario possa rispondere, a meno che non preferisca dare immediatamente delle risposte puntuali al collega Valente.

  ILARIA CARLA ANNA BORLETTI DELL'ACQUA, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo. Onorevole Valente, la ringrazio per alcuni suggerimenti che ha dato e che condivido, ma mi sembra che ci siano dei punti da lei sollevati che meritano una risposta più tecnica.
  Per quello che riguarda l'accessibilità del sito, la versione con cui è uscito, questa versione «beta» – le chiedo di essere clemente nei miei confronti e di non addentrarci troppo in tecnicismi su cui sarei totalmente impreparata – non è quella definitiva. È evidente che in quella definitiva tutti i criteri previsti dalla legge sull'accessibilità saranno rispettati.
  Per quello che riguarda la proprietà del dominio, naturalmente me ne accerterò, perché l'informazione di cui disponevo – ma lei è più informato di me, e quindi la ringrazio di aver sollevato un problema che non è stato risolto – è che la società che ha ideato e presentato il progetto per la realizzazione della piattaforma ha provveduto direttamente all'acquisto del dominio, successivamente passato al ministero, come prevedeva la clausola contrattuale. Se questo non è avvenuto, naturalmente mi impegno ad appurarlo immediatamente appena rientrata al ministero. In ogni caso, ciò avverrà, perché lo prevede una clausola contrattuale.
  Per quello che riguarda le fotografie, cioè le immagini pubblicate nel rispetto dei diritti degli autori e dei contenuti raffigurati, queste sono considerate di pubblico dominio, salvo diversa indicazione espressa, e provengono in gran parte da internet o, comunque, da fonte liberamente accessibile. Gli interessati o gli aventi diritto possono comunque comunicare le loro osservazioni in merito alla pubblicazione delle immagini, scrivendo a infoverybello@beniculturali.it, che valuterà le richieste e l'opportunità di rimuovere le immagini pubblicate, nel pieno rispetto delle norme vigenti. Non so se questo risponda alla sua osservazione, ma è quanto mi hanno riportato relativamente alle immagini scaricate da internet. Questi ora indicati sono tre punti specifici.
  Il quarto – forse è opportuno ricordarlo – riguarda le modalità di selezione di questa società che ha realizzato il sito VeryBello ! Sebbene non sia stato necessario, il ministero ha deciso di effettuare ugualmente un'indagine di mercato, rivolgendosi ai fornitori della pubblica amministrazione presenti sul mercato elettronico, nel rispetto dei princìpi della Pag. 11massima trasparenza. La società Lola et labora si è aggiudicata il bando al valore di 35.000 euro più IVA.
  Fatta questa premessa, cioè avendo risposto, come credo, ad alcuni punti specifici del suo intervento, le critiche mosse al sito, ma che attribuisco assolutamente al fatto che si tratta di una fase iniziale di presentazione, sono assolutamente condivisibili: il fatto che il dominio debba andare in diversi Paesi e che debba prevedersi una site map che aiuti il visitatore a ritrovare i propri itinerari. Credo che su queste osservazioni – e mi impegno a trasmetterle a chi si sta occupando attivamente del sito – non ci sia assolutamente nulla da dire.
  Mi permetto di concludere dicendo che non posso giudicare questo sito un fallimento, né nella sua concezione come idea di andare oltre Expo 2015 e di essere uno strumento utile, né nell'impostazione di divisione tra i vari argomenti e le varie sezioni. Il lavoro si deve migliorare anche grazie ai suoi suggerimenti, va migliorato, ma è una strada che dobbiamo percorrere, perché penso che daremo uno strumento – mi permetta – non al turismo di massa, di cui forse il nostro Paese non ha bisogno, ma a quel turismo culturale di cui, invece, il nostro Paese ha disperatamente bisogno e che potrebbe rappresentare un considerevole sviluppo, diffuso sul territorio.

  PRESIDENTE. Ringrazio il sottosegretario e do la parola agli ulteriori colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  LAURA COCCIA. Oltre a evidenziare, come ha già fatto il collega Valente, l'inaccessibilità del sito internet, vorrei anche chiedere al sottosegretario se stia pensando di migliorare l'accessibilità dei luoghi del cosiddetto Grand Tour. Noi abbiamo tantissimi problemi, soprattutto all'interno dei siti minori, difficilmente visitabili da parte di persone con diversa abilità. Circa un anno e mezzo fa, avevo presentato un'interrogazione parlamentare sulla Reggia di Caserta, che sicuramente non può essere considerata un bene minore, e a livello di accessibilità avevo riscontrato, con una mia visita diretta, tantissimi problemi.
  Siccome, appunto, si è parlato di siti minori, la mia preoccupazione va proprio in questo senso. All'estero sono molto più avanti per quanto riguarda la vita indipendente, e quindi troveremo anche persone abituate, molto più di noi, ad andare in giro da sole e ad avere un grado assai superiore di autonomia. Si sta dunque pensando a strutture anche non immediatamente fisse – non a interventi devastanti né particolarmente costosi – ma che comunque aumentino e facilitino l'accesso per tutti ?

  ROBERTO RAMPI. Vorrei intervenire innanzitutto per ringraziare il sottosegretario e per riportare l'attenzione su un certo numero di informazioni fornite oggi alla Commissione, le quali mi sembrano rilevanti, di cui, tra l'altro, si è parlato molto poco sulla stampa.
  Attira, infatti, maggiormente l'attenzione lo scandalo sulle infrastrutture o la discussione sul sito internet e molto meno quello di cui oggi abbiamo avuto, invece, una lunga illustrazione, ossia un lavoro prezioso, svolto per valorizzare il nostro patrimonio culturale e artistico, cogliendo un'occasione e arrivandoci con tempi assai brevi.
  Non so quale sia la proposta di tre anni fa citata dal collega Valente ma, da milanese, so che, ad esempio, il Partito Democratico e le persone a lui vicine, una su tutte Stefano Boeri, avevano pensato a un progetto completamente diverso su Expo, nel 2008, quando l'Italia ha vinto l'occasione.
  Purtroppo, però, la gestione dal 2008 al 2013, in questo Paese, non è stata del Partito Democratico e su Expo sono stati fatti dei disastri notevoli. Si è perso innanzitutto moltissimo tempo, in uno scontro istituzionale tra comune di Milano, province, regioni, tutti peraltro della stessa area politica, che a un certo punto governava anche l'Italia, e si sono oggettivamente perse alcune grandi occasioni. Pag. 12Come, infatti, ha detto con grande trasparenza il sottosegretario, è assolutamente vero che, ad esempio, se vogliamo provare a riorientare i flussi turistici internazionali, non possiamo farlo in sei mesi, in un anno, in due. Avremmo dovuto cominciare a progettare ancor prima di vincere una sfida come quella di ottenere Expo. I flussi turistici, oggi, lavorano sulla prossima esposizione universale.
  Credo, però, che per onestà dovremmo dirci anche alcune cose. Quel progetto di Expo diffuso – si pensava anche a un altro sito allora su Milano – non deve diventare una caricatura dell'esposizione universale, che è innanzitutto la presenza di quasi tutti i Paesi del mondo nel nostro Paese, per parlare del tema – di grandissima rilevanza – di nutrire il pianeta dal punto di vista innanzitutto della qualità del cibo, valorizzando le nuove forme con cui si può lavorare per combattere, ad esempio, un tema enorme come quello della fame nel mondo. A questo tema la politica può davvero lavorare seriamente, credibilmente, anche utilizzando le tecnologie, e l'Italia può avere un contributo fondamentale, perché il nostro settore agroalimentare è un settore straordinario, su cui siamo competitivi nel mondo.
  A questo principalmente ha lavorato il Governo con riferimento a Expo, sia con la Presidenza di Enrico Letta e il sottosegretario Martina sia, oggi, col Ministro Martina e con la Presidenza di Matteo Renzi. Expo è quanto appena detto, e su questo riscontriamo oggettivamente, per chiunque voglia vederlo, un cambio di passo avvenuto dal 2013 in avanti, con l'adesione di Paesi importantissimi che non avevano neanche pensato di aderire precedentemente, con una risposta, un lavoro e un impegno anche del Presidente della Repubblica, per recuperare il tempo perduto rispetto all'adesione dei Paesi. Tutto questo ci permette, oggi, di dire che questa esposizione può essere nel suo contenuto principale un successo.
  Vi è, inoltre, un tema infrastrutturale e ci sono problematiche enormi di ritardi, che riguardano anche la giustizia. Per fortuna, nella divisione dei poteri, c’è chi è competente e non è nostra la competenza, ma quella dei magistrati, i quali credo stiano svolgendo un lavoro egregio. In questa Commissione stiamo capendo se, dal momento in cui questo Governo ha potuto prendere in mano questa iniziativa, si sia riusciti a lavorare anche per un altro aspetto di nutrimento del pianeta, ovvero quello della mente e, in particolare, per sviluppare un percorso di valorizzazione del nostro patrimonio culturale.
  Penso che, sapendo quante poche risorse abbiate a disposizione – sa che abbiamo cercato anche con l'attività parlamentare di trovare maggiori risorse da mettere a disposizione per questo settore e, purtroppo, non ci siamo riusciti – dobbiamo dare grande visibilità a questi progetti, perché non solo sono importanti, ma vanno nella direzione giusta, cogliendo l'occasione – come è sempre stato per i grandi eventi internazionali – per ridisegnare un territorio e cambiarne anche la percezione.
  Ha giustamente ricordato l'iniziativa a Brescia, che è stata anche una straordinaria capitale dei Longobardi, oltre che una città importantissima ai tempi degli antichi romani, ma che nella percezione diffusa è una città industriale. Non è così: se grazie a Expo potremo ripensare la percezione di Brescia e, più in generale, della Lombardia, credo che faremmo un bene a questo Paese, non alla sola Lombardia.
  Su un aspetto vedo un nodo critico, come il sottosegretario sa perché ne abbiamo parlato tante volte, per cui, purtroppo, anche in quest'occasione prevale la nostra capacità di lavorare sul patrimonio culturale e, invece, c’è qualche difficoltà in più sulle attività culturali. In questo settore – anche sotto questo profilo avevamo tentato qualche azione parlamentare – forse avremmo potuto valorizzare maggiormente il nostro patrimonio di competenze, i nostri grandi Pag. 13talenti, giovani e meno giovani. Oggettivamente, questi tempi sono sostanzialmente finiti, ma credo che anche da questa Commissione possa uscire un ultimo appello, in particolare per i gestori del Padiglione Italia, che tra l'altro nasce con la filosofia del vivaio, perché sia davvero anche un vivaio per i tanti talenti italiani.
  A tutti noi capita di farsi trascinare dalle proprie passioni. Io sono stato webmaster dal 1997 per diversi anni, mi sono poi occupato di valorizzazione dei beni culturali utilizzando il web: per sapere come sia fatto un sito internet, come funzioni, di chi sia la proprietà, basta cliccare sul sito nic.it e si vede la proprietà. Oggi tutti lo sappiamo benissimo.
  Sicuramente, molte questioni si possono e si devono migliorare. C’è anche da valutare l'opportunità del momento in cui lanciare un portale. È tutto vero, ma non facciamoci distrarre da un particolare rispetto a quanto ci è stato raccontato oggi, e cioè che nell'enorme difficoltà in cui era la condizione di Expo si è realizzato un lavoro prezioso di rilancio della questione fondamentale di questa manifestazione. Si è riusciti anche a coglierla come occasione per un programma interessante di lavoro sul nostro patrimonio che, come lei ha detto, deve e può continuare: può essere il punto di avvio e non è il punto finale.

  MARIA MARZANA. Vorrei sollevare qualche altra criticità in merito a ciò di cui si sta discutendo. Il Ministro Franceschini ha dichiarato che è stata espletata una gara pubblica per l'affidamento della realizzazione del sito VeryBello !, ma non c’è traccia, nonostante i princìpi della trasparenza, di questo bando. Se il sottosegretario potesse fornirci maggiori indicazioni su dove recuperare il bando, gliene saremmo grati.
  Un'altra criticità deriva dal fatto che il ministro avrebbe potuto utilizzare, ai fini appunto della promozione turistica di cui si parlava, l'ENIT o, comunque, se non poteva perché è stata avviata la procedura di liquidazione, magari la piattaforma comunque già esistente italia.it.
  Vorrei aggiungere che presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo esiste già il TDLab, il laboratorio per il turismo digitale, che si avvale di esperti in materia di siti internet e in materia digitale nominati dallo stesso Ministro Franceschini. Ci chiediamo come mai si sia deciso di espletare una gara piuttosto che affidare la realizzazione del sito a questi esperti.
  Infine, visto che già esiste un sito expo.it, perché realizzare, quindi duplicare una piattaforma per promuovere quest'evento ?

  ANNA ASCANI. Ricollegandomi a quanto diceva l'onorevole Rampi, in particolare sul tema più trattato del sito verybello.it, mi piacerebbe poter dire collegato a Expo il fatto che questa diventa l'occasione in cui il digitale entra nel mondo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, che cioè riusciamo a digitalizzare non soltanto le procedure, ma l'atteggiamento. In questo senso, qualche piccolo errore commesso è stato letto dalla comunità del mondo digitale in questo modo.
  Va benissimo che si sia pensato di partire dalle criticità e di rivedere la struttura del sito. Mi pare che quello che ci ha detto il sottosegretario vada nella direzione auspicata da tutti. Credo che questo sito, così come è stato realizzato, debba essere l'occasione che tutti aspettiamo, da tempo, di avere una piattaforma delle piattaforme.
  Sappiamo che, per sapere cosa succede in una regione italiana, in un comune italiano, esistono tantissimi siti differenti: se il ministero è in grado con quest'iniziativa corposa di realizzare una sorta di catalogo di tutto quello che accade sul territorio nazionale, e quindi di essere il punto di riferimento della pro loco del piccolo comune o dell'amministrazione, allora avremo fatto un'operazione davvero fondamentale anche oltre Expo. Si sperimenta con Expo, che è il Pag. 14momento in cui cominciamo questo percorso digitale, ma poi diventa un punto di riferimento per tutti.
  Oggi, tutti i grandi quotidiani di informazione hanno un proprio settore che riguarda le iniziative culturali in Italia. Sarebbe bene che a mettere in campo questa modalità fosse direttamente il ministero con un portale digitale all'altezza, quindi con le dovute modifiche che servono a farlo funzionare, magari collegandoci un'applicazione, un altro pezzettino che manca, facendo in modo che il turista che viaggia abbia il suo VeryBello ! direttamente sullo smartphone e possa vedere cosa gli succede intorno in quel momento. Questo è un altro pezzettino che forse va aggiunto.
  Tenendo, però, insieme queste cose, abbiamo uno strumento che parte da Expo, ma che dimostra una volontà di diventare digital friendly, cioè davvero di aprire l'attività dei beni culturali a questo mondo che è stato tenuto, forse, un po’ troppo ai margini. Mi pare che quello che sta accadendo in queste ore e in questi giorni sia estremamente positivo.

  PRESIDENTE. Ringrazio l'onorevole Ascani e do la parola nuovamente all'onorevole Valente, che chiede di poter semplicemente correggere un'inesattezza.

  SIMONE VALENTE. Ringrazio il presidente per l'ulteriore tempo che mi ha concesso. In maniera sbagliata ho parlato di turismo di massa, ma evidentemente il nostro interesse è quello di un turismo culturale di livello.

  PRESIDENTE. Ringrazio l'onorevole Valente.
  Do ora la parola al sottosegretario Borletti Dell'Acqua per la replica.

  ILARIA CARLA ANNA BORLETTI DELL'ACQUA, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo. Vorrei rispondere brevemente all'onorevole Coccia. Con riferimento al problema dell'accessibilità ricordo che era stato avviato il percorso del tavolo con tutte le associazioni che rappresentavano le varie disabilità sotto la Direzione della valorizzazione, che adesso non esiste più. Questo percorso aveva già fatto dei passi, per esempio erano scelti cinque beni significativi in Italia da rendere completamente accessibili, anche ad altre forme di disabilità di solito non considerate.
  Siccome l'ho molto seguìto in quella fase, adesso è mio impegno cercare di riavviare questo percorso che portava anche a una revisione delle linee guida. Il problema è che siamo in mezzo a una riforma di cui ancora non abbiamo avuto l'autorizzazione da parte della Corte dei conti per le nomine dei direttori generali. Da lì a caduta, appena saprò chi fa cosa, posso assicurarle che sarà un mio impegno riavviare quello che era stato fatto, che non era molto, ma era già significativo.
  Per quanto riguarda l'intervento dell'onorevole Marzana, sono due i punti che vorrei toccare. Il primo è che, trattandosi di meno di 40.000 euro, non sarebbe stato necessario bandire una gara, ma comunque lo si è fatto. Adesso cercherò di recuperare gli elementi in modo da comunicarveli, ma mi pareva importante sottolineare che non ci sarebbe stata nessuna necessità: data la cifra, si poteva ricorrere all'affidamento diretto.
  Per quanto riguarda italia.it, si è trattato di una scelta. È vero che c’è questo sito in mano all'ENIT: VeryBello ! ha una sua home, e si prevede una stretta collaborazione tra i due portali. Credo che l'intenzione di aprire una nuova pagina con VeryBello ! fosse quella di far dialogare i vari portali di promozione del patrimonio culturale, realizzando su scala nazionale vari siti che potessero rendere più noto e fruibile il nostro patrimonio culturale. Questo era l'obiettivo finale, per cui si è deciso di realizzare un sito nuovo, ma è una scelta, che avrà una sua valenza una volta visti quali risultati avrà portato. Si è trattato, però, di una scelta voluta, non casuale.
  Per quello che riguarda quanto osservato dall'onorevole Ascani e dall'onorevole Pag. 15Rampi, non posso che concordare: mancano delle cose necessarie. Sono d'accordissimo sull'argomento delle applicazioni, ma sono altrettanto d'accordo sul fatto che questo sito rappresenti l'inizio di un percorso. Vi prego di considerarlo come tale, con tutti gli aspetti negativi che quest'inizio comporta. È, però, l'inizio di un percorso che dobbiamo assolutamente sostenere dopo che Expo sarà terminata e che i riflettori si saranno spenti sul nostro Paese.

  MARIA MARZANA. Vorrei ricevere risposta alla mia domanda.

  PRESIDENTE. Onorevole Marzana, abbia pazienza, dobbiamo concludere qui, altrimenti continueremmo con una serie di repliche. Credo che il sottosegretario abbia dato indicazione che cercherà di reperire ulteriori informazioni. Penso che sarà sua cura, eventualmente, farcele avere.

  ILARIA CARLA ANNA BORLETTI DELL'ACQUA, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo. Acquisirò le informazioni concernenti la selezione della società, ma tenevo a dire che non sarebbe stato necessario, perché l'affidamento diretto era possibile.

  PRESIDENTE. Ringrazio il sottosegretario per l'esauriente relazione svolta.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 13.05.