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XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate

Resoconto stenografico



Seduta n. 49 di Mercoledì 8 giugno 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Gelli Federico , Presidente ... 3 

Audizione del presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo, prefetto Angelo Trovato:
Gelli Federico , Presidente ... 3 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 4 
Gelli Federico , Presidente ... 4 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 4 
Gelli Federico , Presidente ... 4 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 4 
Gelli Federico , Presidente ... 8 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 8 
Gelli Federico , Presidente ... 9  ... 9 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 9 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 9 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 9 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 9 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 9 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 9 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 9 
Gelli Federico , Presidente ... 9 
Burtone Giovanni  ... 9 
Gelli Federico , Presidente ... 9 
Rondini Marco (LNA)  ... 9 
Beni Paolo (PD)  ... 9 
Lorefice Marialucia (M5S)  ... 10 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 10 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 10 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 10 
Gadda Maria Chiara (PD)  ... 11 
Moretto Sara (PD)  ... 11 
Rondini Marco (LNA)  ... 11 
Gelli Federico , Presidente ... 11 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 11 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 12 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 13 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 13 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 13 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 13 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 13 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 13 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 13 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 13 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 13 
Gelli Federico , Presidente ... 13 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 13 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 13 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 13 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 13 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 13 
Gelli Federico , Presidente ... 14 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 14 
Gelli Federico , Presidente ... 14 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 14 
Gelli Federico , Presidente ... 14 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 14 
Gelli Federico , Presidente ... 14 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 14 
Gadda Maria Chiara (PD)  ... 15 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 15 
Lorefice Marialucia (M5S)  ... 15 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 15 
Gelli Federico , Presidente ... 15 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 15 
Moretto Sara (PD)  ... 15 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 15 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 15 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 15 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 15 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 15 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 15 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 15 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 15 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 15 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 16 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 16 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 16 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 16 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 16 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 16 
Gelli Federico , Presidente ... 16 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 16 
Lorefice Marialucia (M5S)  ... 16 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 16 
Lorefice Marialucia (M5S)  ... 16 
Trovato Angelo , presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo ... 16 
Gelli Federico , Presidente ... 16

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
FEDERICO GELLI

  La seduta comincia alle 8.40.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e, ove necessario, anche su richiesta di un commissario ovvero del soggetto audito, i lavori della Commissione potranno proseguire in seduta segreta.
  Al riguardo, per assicurare la massima fluidità al dibattito pubblico, prego i colleghi di riservare eventuali quesiti da sviluppare in sede riservata alla parte finale della seduta.
  Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo, prefetto Angelo Trovato.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo, prefetto Angelo Trovato. Ricordo che per la Commissione si tratta della seconda occasione d'incontro con il signor prefetto – e per questo lo ringrazio nuovamente –, a distanza di circa un anno dalla prima audizione, tenutasi il 14 maggio 2015, che ci ha permesso di acquisire elementi di conoscenza utili per l'istruttoria che la Commissione intende svolgere sulle procedure amministrative di esame e valutazione delle domande di protezione internazionale.
  Tale argomento costituisce infatti uno degli oggetti dell'indagine esplicitati nella delibera parlamentare, che ha prorogato la durata dell'organo d'inchiesta definendone in modo compiuto gli ambiti oggetto di attenzione.
  È intenzione della Commissione produrre su questo tema una specifica relazione da sottoporre all'attenzione dell'Aula parlamentare entro i prossimi mesi. In occasione delle ultime missioni, le delegazioni della Commissione hanno svolto le audizioni dei presidenti delle commissioni territoriali competenti per le zone in cui sono collocati gli hotspot di Taranto e di Trapani. È quindi evidente che per noi l'attenzione in queste settimane sia focalizzata sul tema degli hotspot, quindi abbiamo visitato Taranto e Trapani e, tra questo e il prossimo mese, andremo a visitare anche gli altri due hotspot attivi.
  Alla luce dell'istruttoria fin qui svolta, credo che la Commissione abbia ormai identificato i principali punti di forza e le criticità del sistema adottato in Italia. Sicuramente sono stati fatti passi in avanti con riguardo alla tempistica, che costituiva una delle principali problematiche (lo abbiamo visto de visu anche durante le visite nei centri), tuttavia dai dati statistici non appare chiaro se tali miglioramenti siano stati sufficienti ad abbattere l'arretrato. Il tema è proprio la quantità delle persone che arrivano e la capacità di dare risposte in tempi rapidi.
  Restano ancora aperti i temi della composizione delle commissioni territoriali, di una più equilibrata ripartizione del carico di lavoro, nonché dell'introduzione di meccanismi volti a basare le decisioni su criteri Pag. 4il più possibile omogenei e coincidenti con gli orientamenti dell'autorità giudiziaria.
  Sulle possibili prospettive di riforma in tali ambiti auspichiamo che il prefetto Trovato possa fornirci i suoi elementi di valutazione in ragione della sua posizione di osservatore privilegiato.
  Il collega Fontana ha preventivamente richiesto ragguagli sulle possibili evoluzioni dello status di coloro che ricevono il riconoscimento della protezione sussidiaria alla scadenza del termine temporale di riferimento.
  Ringrazio il prefetto Trovato per la sua disponibilità, nonché per la puntualità ed esaustività del report statistico che periodicamente fornisce alla Commissione, e gli cedo la parola.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Signor presidente la ringrazio, la mia massima disponibilità come nella tradizione di rapporti istituzionali che devono essere proprio il frutto, in quanto noi siamo pubblica amministrazione perché siamo al servizio del Parlamento e del popolo.
  Mi permetto di chiedere inizialmente quanto tempo mi date, presidente.

  PRESIDENTE. Compatibilmente con i nostri lavori, una ventina di minuti.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Forse potrò rubare qualche minuto in più... Iniziamo subito con questa riflessione.

  PRESIDENTE. Poi eventualmente ci lascia il materiale.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Certo, ve lo farò avere.
  Cominciamo subito da un'analisi dei dati che noi vi forniamo settimanalmente. Il primo dato che vorrei sottoporre all'attenzione di questa Commissione è un dato che abbiamo rilevato al 3 giugno – qualche giorno fa – relativamente al numero delle domande presentate nel periodo che va dal 1° gennaio al 3 giugno di quest'anno.
  Le domande presentate sono 40.512, di queste abbiamo una prevalenza di uomini (35.124) nei confronti delle donne (5.378). Questo primo dato per farci capire quali sono le dinamiche, perché chi arriva è spesso un investimento, per cui è gente giovane su cui le famiglie puntano, a parte l'ipotesi di persecuzione politica. In queste fattispecie sappiamo che spesso per le tradizioni locali chi fa politica non sono le donne.
  Per le donne invece abbiamo spesso situazioni molto vicine alle problematiche della tratta, allo sfruttamento di tutti i generi, a matrimoni forzati e a situazioni di tipo tradizionale quali le mutilazioni genitali. In questo contesto si dispiega l'operato delle commissioni.
  Grazie all'intervento parlamentare, siamo riusciti ad avere oggi una struttura che è in grado di rispondere alle esigenze del Paese e dal 1° di gennaio al 3 giugno le commissioni sono riuscite a esaminare 40. 699 domande di protezione internazionale. Quindi il primo dato che qui volevo sottoporre all'attenzione è il saldo positivo, cioè rispetto a 40.512 ne abbiamo esaminata qualcuna in più.
  Ovviamente è un dato di natura flessibile, perché dipende dal numero degli sbarchi e dalla registrazione che viene fatta successivamente alla presentazione della domanda di asilo, perché il nostro sistema prende in carico dal momento in cui è stata formalizzata in C3, quindi qui non sono caricati i dati che derivano dal periodo intermedio tra la manifestazione di volontà di produrre richiedere asilo e la formalizzazione del modello C3, in cui vi è una presa in carico da parte del sistema con il C3 formalizzato presso una questura.
  Quali sono i risultati delle commissioni? Sono sostanzialmente un 4 per cento di status, un 13 per cento di sussidiaria, un 18 per cento di umanitaria. Il dato degli irreperibili è stabilizzato ormai da tempo intorno al 5 per cento.
  In questo contesto dobbiamo notare anche un incremento dei non riconoscimenti, perché in questa fase andiamo intorno al 60 per cento del non riconoscimento, e, se andiamo ad esaminare il dato storico, vediamo come sia aumentato nel corso degli ultimi anni. Pag. 5
  Ovviamente ci siamo chiesti perché sta succedendo questo e abbiamo fatto un'analisi. Il risultato è dato da come sono variate le composizioni dei flussi dei richiedenti asilo: mentre ad esempio in Germania l'80 per cento dei richiedenti asilo è siriano (dati Eurostat), per cui è indubbio che necessariamente debba esserci almeno una protezione sussidiaria, le nostre situazioni sono ben diverse e abbiamo una prevalenza delle aree dell'Africa subsahariana.
  Devo segnalare anche una diversificazione di un dato che non stiamo notando quest'anno, perché il primo Paese da cui pervengono i richiedenti asilo è il Pakistan, e questo poi ci darà altri problemi, una particolare attenzione che stiamo usando come Commissione (ne parleremo dopo e magari chiederò la secretazione).
  Il primo Paese dei richiedenti asilo è quindi il Pakistan; successivamente abbiamo Nigeria, Gambia, Senegal, Costa d'Avorio, Mali, Afghanistan – in cui in alcune aree abbiamo situazioni di conflitto armato interno –, Bangladesh, Guinea, Eritrea, Ucraina. Gran parte dei Paesi da cui provengono i nostri richiedenti asilo sono in una situazione assolutamente tranquilla, per cui, tranne casi individuali che mi fa rientrare nell'ipotesi di una protezione sussidiaria o di uno status, vi sono Paesi da cui provengono tantissimi richiedenti asilo, in particolare il Senegal, la Costa d'Avorio, il Gambia, la Nigeria.
  Quando si parla di Nigeria non si tiene conto di una realtà: la Nigeria è un Paese enorme, con una dimensione territoriale quasi quanto l'Europa e una rilevante popolazione, per cui vi sono situazioni assolutamente diversificate rispetto alle varie aree del Paese. Mentre vi sono situazioni di difficoltà nelle aree del nord in cui vi sono interventi di Boko Haram con tutto ciò che ne consegue, la situazione è radicalmente diversa nelle altre aree del Paese.
  Quando abbiamo dal Senegal 2.586 domande, dalla Costa d'Avorio o anche dal Mali, in cui le situazioni di rischio sono limitate alle aree del nord, ovviamente il quadro statistico cambia, perché bisogna anche tener conto che noi dobbiamo applicare la normativa internazionale; e qui mi permetterete una riflessione sui temi dell'umanitaria, perché anche questo è un tema che dovremo porci.
  Volevo segnalare come abbiamo notato quest'anno delle ulteriori variazioni rispetto ai flussi di origine. In particolare abbiamo un certo flusso dall'Ucraina, legato alla situazione locale del servizio militare obbligatorio, dal Camerun, dalla Cina, in cui abbiamo un proliferare di richiedenti i quali sostengono di appartenere alle cosiddette «chiese domestiche», però con molti dubbi di credibilità, perché le storie che ci raccontano sono tutte identiche.
  Abbiamo poi dei casi da El Salvador che sono una novità di quest'anno. Abbiamo 354 richieste d'asilo da El Salvador e dalla documentazione e da uno studio ad hoc fatto da UNHCR viene fuori che la situazione in El Salvador è enormemente peggiorata sotto il profilo della tutela dei diritti umani, per cui abbiamo anche dato questo tipo di indicazione alle commissioni.
  Abbiamo voluto anche confrontare i dati tra lo stesso periodo dell'anno scorso e quest'anno, quindi il periodo 1° gennaio – 3 giugno 2015 e 2016, e qui abbiamo anche delle simpatiche sorprese.
  Il primo dato evidenzia un incremento del 57,98 per cento delle richieste di protezione internazionale. Nello stesso tempo, grazie al lavoro fatto dalle commissioni e soprattutto alla risposta che siamo riusciti a dare a seguito dell'incremento del numero delle commissioni che ci ha dato il Parlamento (ringraziamo sempre di averci permesso di darci una struttura che ci permette di rispondere alle richieste del Paese), la capacità di esame è aumentata del 102,06 per cento, quindi più del raddoppio, in pendenza del raddoppio del 50 per cento in più della presentazione di domande. Questo è il quadro in cui ci muoviamo.
  Per rispondere alla domanda che il presidente mi poneva rispetto all'arretrato, possiamo dire che l'arretrato storico è stato eliminato e posso darvi un dato. Per testare nell'ambito di un percorso di controllo la qualità del lavoro di una Commissione, il 14 aprile abbiamo fatto un'indagine a sorpresa. Dal mio ufficio è partita una mail che chiedeva di comunicare entro le ore Pag. 612.00 le date a cui facevano riferimento, cosa stessero esaminando e la data in cui è stata presentata la domanda. Ne è emerso un discorso assolutamente interessante, un trend che va dalla situazione peggiore, che è quella di luglio 2015, alla situazione migliore, che è quella di marzo 2016.
  In seguito abbiamo analizzato i dati della tendenza a livello nazionale. Abbiamo dei numeri assolutamente bassi, che sono dovuti a effetti di natura statistica o di non capacità del sistema di eliminare situazioni chiuse, ormai spente, relativamente al 2010, 2011, 2012 e 2013; per il 2014 restano in sospeso 1.721 posizioni sostanzialmente anomale e un numero assolutamente non di rilievo. È un dato «sporco» che va pulito, però significa andare a riprendere una per una le pratiche e andarle a verificare.
  Di pratiche da esaminare da parte delle commissioni per il 2015 sono 30.416 unità e 33.645 richieste di asilo presentate nel 2016. Questo è un dato che ci conforta molto perché, se andiamo incrociarlo con il dato delle domande presentate, emerge un discorso assolutamente interessante: siamo già riusciti ad esaminare 6.837 richieste di asilo presentate dal 1° gennaio di quest'anno.
  A questo punto abbiamo fatto un altro tipo di incrocio, la lettura dei tempi medi. I tempi medi di esame attualmente sono attestati a 245 giorni, però si tratta del tempo medio di natura assoluta, perché i tempi medi cambiano, dipende da quando comincio a esaminare le pratiche: se considero il periodo dal 2014 ad oggi, il tempo medio è di 245 giorni; però, se vado a scorporare per anno, trovo un sistema inverso, cioè nel 2014 il dato sale a 322 giorni, nel 2015 scende a 209 giorni, nel 2016 addirittura riusciamo a dare come tempo medio 75 giorni. Per le 6.837 richieste d'asilo che citavo, siamo quindi riusciti ad avere un tempo medio di 75 giorni, e qui sfido qualunque altro Paese europeo ad ottenere questi risultati!
  Da un'analisi delle provenienze abbiamo notato che, come dicevo poco fa, il primo Paese di provenienza è il Pakistan, quindi siamo andati a fare un incrocio: mi sono fatto dare i dati degli sbarchi dai colleghi di PS da cui emerge un dato assolutamente interessante: nessun pachistano è sbarcato. Questo significa che, per quanto riguarda la prima etnia d'ingresso in Italia, che sono i pachistani, i canali di ingresso sono ben diversi. Non ho elementi per dare un dato, ma o entrano dalle frontiere orientali o probabilmente è tutta gente rigettata da altri Stati in Europa, in cui avevano presentato richiesta d'asilo, o che sono entrati in altri Stati e vengono da noi.
  Un dato di fatto oggettivo è comunque che dalle analisi del Dipartimento della PS nessun sedicente pachistano è sbarcato; però è la nostra prima etnia. Questo è un elemento che sottopongo ad una riflessione della Commissione; e qui, da tecnico, mi fermo.
  Sicuramente bisogna quindi andare a vedere come stanno operando le commissioni, un passaggio ulteriore, e qui io vorrei ringraziare il Parlamento per averci permesso di dotarci di una struttura efficiente: oggi operano sul territorio 20 commissioni e 27 sezioni, stiamo istituendo la ventottesima e siamo in attesa di una designazione per Treviso, proprio per dare un segnale specifico.
  Rispetto all'audizione che feci a maggio dell'anno scorso, abbiamo istituito ulteriori 7 sezioni, oggi siamo a 27, tutte operative, e le abbiamo tutte collocate nelle aree di maggior sofferenza rispetto alla presenza di richiedenti asilo che sono tutte al centro-nord.
  Perché vi sono situazioni di maggior sofferenza sul centro-nord? Per un motivo molto semplice che il meccanismo di riequilibrio dato dall'accordo ottenuto in Conferenza delle Regioni ha cominciato a operare all'inizio dell'anno scorso, per cui abbiamo dovuto adeguare il sistema dell'asilo a quello che è stato sul territorio nazionale il riequilibrio dell'accoglienza, per cui oggi abbiamo manifestazioni di sofferenza su cui stiamo intervenendo a Milano, Torino, Genova, Verona e in parte Gorizia.
  Come stiamo intervenendo? Da un lato rafforzando sul territorio la presenza delle commissioni – abbiamo aperto Bergamo, Monza, Novara, Vicenza, stiamo aprendo Treviso – e poi stiamo sfruttando un percorso assolutamente innovativo, che avevamo chiesto al Parlamento e ci è stato dato, mediante i meccanismi di trasferimento della competenza all'esame dei richiedenti asilo. Pag. 7Stiamo operando con un percorso mirato, che fa capo a un discorso strategico e nello stesso tempo mira ad evitare eccessivi fastidi o problematiche connesse al trasferimento della competenza dell'esame.
  Stiamo operando in modo selettivo, nel senso che stiamo utilizzando le commissioni con maggiore capacità di esame, perché il territorio aveva già esaurito la propria capacità di accoglienza, spostando le persone. Qui vengono fuori dei percorsi assolutamente interessanti che sono dati dagli spostamenti che abbiamo fatto.
  Come vi dicevo, abbiamo operato in modo selettivo, la norma che ci permette i trasferimenti è il comma 5-bis dell'articolo 5 del decreto legislativo n. 25 del 2008, dove si dice che la competenza dell'esame delle domande di protezione internazionale può essere individuata con provvedimento del presidente della Commissione nazionale in deroga al comma 5, tenendo conto del numero dei procedimenti assegnati a ciascuna commissione.
  Abbiamo operato in maniera selettiva, per cui nel 2015 siamo riusciti a spostare 6.339 pratiche di richieste di protezione internazionale, quest'anno ne abbiamo già spostate 7.162. È un percorso di tipo mirato, nel senso che siamo andati ad operare dove vi sono le facoltà, per cui nel 2015 abbiamo fatto il 22 per cento degli spostamenti su Catania e questo ci ha permesso di decongestionare Mineo, prima scelta strategica che abbiamo fatto. Abbiamo poi operato su Salerno per decongestionare l'area di Napoli e su Firenze.
  Quest'anno, poiché su Roma siamo riusciti ad andare abbastanza bene, abbiamo fatto un discorso di tipo strategico: vediamo di rendere il centro più libero, in modo tale da utilizzare il centro per fare avvicinare quelli del nord e portare giù quelli del centro. Dei 7.162 provvedimenti di trasferimento, il 30 per cento riguarda Firenze, il 22 per cento Bologna e il 14 per cento Salerno, questo in un'ottica mirata di riequilibrio. Qui abbiamo anche il percorso evidenziato dal presidente circa la capacità di esame delle commissioni.
  Per poter riflettere sulla capacità di esame da parte delle commissioni, permettetemi di parlare di un «miracolo» che siamo riusciti a fare rispetto alla situazione precedente e che abbiamo fatto con dei percorsi di tipo mirato. I percorsi da cui siamo partiti sono da un lato una circolare del nostro capo dipartimento, con cui abbiamo fissato per ogni commissione un numero molto alto di procedure da fare giorno per giorno, 16, numero altissimo, però in questo momento le commissioni hanno lavorato pesantemente e questo ci ha permesso di conseguire risultati, e soprattutto grazie alla direttiva del ministro del 3 luglio 2015, in cui d'intesa con gli uffici siamo riusciti a incidere sui percorsi strutturali con una serie di circolari che ho fatto come presidente della Commissione nazionale.
  Tenete conto che dal 14 maggio 2015 al 24 maggio di quest'anno ho emanato ben 38 circolari, in cui, grazie al supporto della direttiva politica del signor ministro, siamo riusciti a cambiare il modo di operare. Come abbiamo operato? Vorrei citarvi dei percorsi: abbiamo avviato un progetto di monitoraggio della qualità perché i numeri non possono essere a scapito della qualità, abbiamo razionalizzato la fase preliminare in audizione (vengono fatte all'inizio della mattinata tutte insieme per area geografica e per lingua, dimezzando i tempi), abbiamo detto d'intesa con l'UNHCR quali possono essere le condizioni per dare la cosiddetta «protezione umanitaria», abbiamo definito i casi di manifesta infondatezza, abbiamo fatto un grosso passaggio per l'accreditamento al portale telematico del Ministero della giustizia, per cui abbiamo iscritto al registro telematico del Ministero della giustizia tutte le commissioni, ma ancora non siamo in grado di fare partire il ReGIndE per tutte per una serie di difficoltà tecniche.
  In questo momento è in corso una sperimentazione che sta dando esito positivo su Milano, Catania e Siracusa e stiamo lavorando con il Ministero della giustizia proprio per far partire il ReGIndE, il Registro telematico, per tutte le commissioni. Non vi nascondo le difficoltà che abbiamo avuto in questo ambito quando abbiamo scoperto una bella mattina che il nostro sistema di firma digitale non colloquiava con il sistema di Pag. 8firma digitale del Ministero della giustizia, perché il sistema di firma digitale che abbiamo come Ministero dell'interno è legato al team e conseguentemente i due sistemi sono incompatibili e si escludono.
  Abbiamo quindi dovuto inventarci come risolvere il problema: ho acquistato per ogni commissione un computer dedicato, sul quale abbiamo montato il sistema di firma digitale del Ministero della giustizia, e a brevissimo il Ministero della giustizia, grazie alla Direzione Servizi Informatici, ci darà un pacchettino delle sue carte tematiche per permetterci di firmare, perché altrimenti i nostri due sistemi di firma digitale non potevano colloquiare.
  Questa è una delle tante difficoltà che ci stiamo portando dietro, perché in ReGIndE sta funzionando solo un procedimento a Milano e in parte Catania e Siracusa. Spero che nell'arco di un mese o un mese e mezzo si vada a regime; questo ci faciliterà una serie di riflessioni quando accenneremo al problema del contenzioso.

  PRESIDENTE. Altri cinque minuti prefetto...

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Perfetto. Quindi un'intervista semplificata, in cui abbiamo identificato i problemi di rischio per Afghanistan, Eritrea, Siria e Somalia, per cui sono in grado di avere gli schemi, i profili di incompatibilità anche potenziale dei componenti; e qui stiamo lavorando a un codice di condotta di tutti i componenti. All'ultimo momento sono emerse delle difficoltà perché nell'articolo 53 del decreto legislativo n. 165 del 2001 c'è scritto che devono essere approvati dal nuovo Organismo Indipendente di Valutazione (OIV). Però, fino a che un punto un OIV del Ministero degli interni può intervenire su una composizione mista come quella delle commissioni territoriali? Siamo quindi alle prese con questo problema di non facile soluzione.
  Abbiamo creato un nuovo modello C3, abbiamo fatto una serie di interventi a tutela dei minori, abbiamo fatto delle convenzioni con le Università «Luiss» e «La Sapienza» per avere degli stagisti che stanno lavorando benissimo all'interno delle commissioni.
  Contestualmente sono stati varati due progetti con UNHCR, che sono il monitoraggio costante della qualità e un progetto per le vittime della tratta, in modo da elaborare linee guida per i componenti delle commissioni sulle vittime di tratta.
  Formazione. Siamo intervenuti pesantemente: nel 2015 siamo riusciti a formare 646 componenti delle commissioni, di cui 480 con percorsi iniziali di formazione e 160 utilizzando i moduli europei EASO mediante formatori nostri, tutti componenti delle commissioni o del Ministero, che hanno acquisito la qualifica di «formatore europeo EASO». Siamo uno dei pochi Paesi in Europa che è riuscito a farlo in proprio.
  Quest'anno – in cui ovviamente sono diminuite le formazioni iniziali, che sono 33 – con i moduli EASO abbiamo già formato 139 persone. Qui siamo riusciti, grazie alla collaborazione con il Ministero della giustizia e in particolare con la Scuola superiore di formazione magistrale, ad organizzare il primo corso comune di formazione per componenti delle commissioni e magistrati. Abbiamo fatto un corso di formazione per 60 tra presidenti di commissione e magistrati ai primi di gennaio di quest'anno.
  Abbiamo creato l'Unità COI (Country of Origin Information), un gruppo specifico nostro specializzato – da maggio abbiamo elaborato 32 COI, 39 nel 2016 –, e abbiamo fatto un ulteriore passaggio. Poiché EASO come COI è stato reso di libera consultazione, abbiamo fatto una scelta strategica in linea con la decisione del 21 aprile del Consiglio dei Ministri di passare il nostro pacchetto informativo delle COI ad EASO, in modo tale da renderlo pubblico sul portale europeo, per cui d'ora in poi tutte le nostre analisi sulle COI sono rese disponibili a chiunque sul portale europeo; tre o quattro Stati sono stati già inseriti ed è una novità di questi giorni.
  Per quanto riguarda la domanda dell'onorevole Fontana sulla cessazione e la revoca, la competenza è esclusiva della Commissione nazionale. Nel 2015 abbiamo operato con 163 casi, con 92 conferme e 70 Pag. 9revoche, nel 2016 82 casi (siamo a metà anno) con 39 conferme e 43 revoche.
  A questo punto, presidente, chiederei la secretazione.

  PRESIDENTE. Passiamo in seduta segreta.

  (I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta indi riprendono in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Prefetto, bisogna che concluda perché vorrei dare la parola anche ai colleghi.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Sì. Per quanto riguarda la richiesta dell'onorevole Fontana, la cessazione o revoca di una sussidiaria è affidata alla Commissione nazionale, per cui nel momento in cui un permesso va a scadenza passa a un esame preliminare nelle commissioni territoriali, da chi ha dato la protezione. Se vi sono elementi di natura penale che possono avere rilievo ai sensi dell'applicazione delle clausole di esclusione o cessazione nell'ipotesi di condanne definitive ai sensi del 407-bis o nell'ipotesi in cui siano cambiate le condizioni nel Paese di origine, gli atti vengono trasmessi alla Commissione nazionale, che verifica se vi siano gli estremi per l'apertura di un procedimento di cessazione o revoca, e procede.

  GREGORIO FONTANA. Quindi su 100 protezioni accordate quante vengono confermate?

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Non ho questo numero, non abbiamo fatto questo rilievo, anche perché potremmo avere il discorso in negativo di quelle che sono arrivate segnalate dalle commissioni a noi. Questo dato possiamo averlo e rientra in quei numeri che abbiamo portato come cessazione di revoca, quindi non sono grandi numeri, mentre tutte quelle in ambito territoriale di cui riconoscono che non vi sono gli estremi per aprire un procedimento vengono automaticamente rinnovate.

  GREGORIO FONTANA. Si potranno avere questi dati?

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Per quanto riguarda i dati che sono stati sottoposti all'esame della Commissione nazionale, sì; gli altri no, è un fatto di tipo automatico. La sussidiaria non è una protezione a tempo, attenzione...

  GREGORIO FONTANA. Umanitaria...

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. L'umanitaria non c'entra niente, l'umanitaria è una protezione nazionale, per cui quello che ho detto vale per la sussidiaria, non vale per l'umanitaria. L'umanitaria è un percorso completamente diverso.

  PRESIDENTE. Va bene, allora grazie, signor prefetto, per la sua esaustiva esposizione.

  GIOVANNI BURTONE. Vorrei porre una domanda secretando questa parte.

  PRESIDENTE. Passiamo in seduta segreta per la domanda.

  (I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta indi riprendono in seduta pubblica).

  MARCO RONDINI. Molto brevemente vorrei chiedere se siano stati adottati dei criteri uniformi da parte delle commissioni per valutare le richieste di protezione umanitaria, se esista una banca dati che fornisca informazioni sui Paesi d'origine a cui attenersi per valutare le singole richieste e quante domande siano state rigettate per manifesta infondatezza. Grazie.

  PAOLO BENI. Vorrei soffermarmi su due cose sole; fra l'altro l'illustrazione è stata molto esauriente e la ringrazio molto. Chiaramente, rispetto a un anno fa, è aumentata la produttività delle commissioni, questo mi pare evidente, quindi gradualmente si va consumando l'arretrato. Resta il problema sulla Pag. 10percentuale alta dei dinieghi, che mi sembra sia intorno al 60 per cento, delle procedure di ricorso giurisdizionale.
  Volevo capire se voi perdiate le tracce delle situazioni delle pratiche oppure, in rapporto con l'amministrazione della giustizia, abbiate un riscontro di questo. Capisco che siamo in due amministrazioni diverse dello Stato, ma dobbiamo vedere nel complesso, anche perché il sistema continua a tener dentro queste persone in quella fase, quindi diventa da attenzionare.
  Rispetto alla domanda che poneva il collega sulla questione della protezione sussidiaria, credo ci sia un po'di confusione sulla questione delle scadenze, quindi le sarei grato se potesse riepilogare per quanto riguarda lo status di rifugiato, che dà diritto a un permesso di soggiorno di 5 anni, e le varie differenze rispetto a quello che succede dopo.

  MARIALUCIA LOREFICE. La normativa in vigore, che credo sia il decreto legislativo n. 142 del 2015, fa riferimento ad un codice di condotta che dovrebbe essere adottato dai componenti della Commissione. Le chiedo quindi se il codice di condotta sia stato adottato, se possiamo eventualmente acquisirne copia, se ci possa dare dei feedback riguardo l'efficacia di questo codice di condotta e quali interventi eventualmente sono stati previsti nel caso in cui si siano manifestati atteggiamenti che contravvengono a quanto previsto dal codice.
  Sempre questa normativa prevede che l'audizione del richiedente possa essere omessa, in alcuni casi, procedendo direttamente alla protezione sussidiaria. In quali e in quanti casi è stata adottata questa procedura?

  GREGORIO FONTANA. Grazie, prefetto Trovato. Devo dire che in una difficoltà generale di «reperimento dati», per quanto di sua competenza il suo è sempre stato l'ufficio che ci ha fornito il maggior numero di dati con la maggior trasparenza.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. È un mio dovere istituzionale.

  GREGORIO FONTANA. Sì, ma purtroppo non è una cosa normale per quanto riguarda i lavori della Commissione, quindi la ringraziamo.
  Visto che lei ha citato tanti numeri, un dato importante da chiarire in termini assoluti e chiari è il quadro delle pratiche in sospeso, perché dai dati che lei ci manda, anche se le pratiche in sospeso hanno una loro storia e una loro gestione in corso d'opera, le pratiche pendenti sono circa 69.000.
  Per quanto riguarda il lavoro delle commissioni, sicuramente c'è da sottolineare anche su pressione del Parlamento quanto il fatto di avere istituito nuove commissioni abbia aiutato, perché è chiaro che i dati anche in termini di efficienza che lei ci ha dato di tempi medi riferiti al 2015, quando c'erano poco più di 20 commissioni, ad oggi, dimostrano che il numero è più che raddoppiato, cosa che ha aiutato una situazione insostenibile.
  Un altro punto delicato è la composizione delle commissioni, lei ci ha parlato dei corsi di formazione, ma la difficoltà che spesso si incontra nel lavoro delle commissioni, che in corso d'opera sono costituite da 4 persone, è il fatto che queste persone spesso hanno altri compiti da fare, quindi non per negligenza dei singoli, ma per difficoltà operative, quando per esempio un viceprefetto deve sostituire il prefetto, quando un dirigente di polizia è chiamato a compiti di emergenza, quindi non può fare il lavoro e quindi le difficoltà e i rallentamenti nel lavoro quotidiano derivano da questa situazione.
  Il prefetto Morcone ha annunciato che stanno pensando a come riformare, a quali soluzioni trovare per una riforma della composizione, che quindi, unitamente all'aumento del numero delle commissioni – a mio parere dovrebbero essere una per provincia – e alla possibilità di farle funzionare meglio anche in base alla loro composizione, estendendola perché penso che all'interno della pubblica amministrazione ci potrebbero essere tante risorse qualificate con i corsi di formazione in grado far fronte a questa emergenza. Vorrei sapere quindi se lei ci possa anticipare Pag. 11qualcosa in ordine a questi progetti di riforma anche rispetto alla composizione.
  Un altro punto importante è quello che lei ha accennato però non abbiamo avuto il tempo di approfondire in ordine al lavoro delle commissioni sul contenzioso in sede giudiziaria. È importante avere il quadro del confronto delle decisioni delle commissioni rispetto alle decisioni che poi vengono impugnate davanti all'autorità giudiziaria e sapere come le commissioni affrontino il problema dell'opposizione e del contenzioso che è in capo alle commissioni nel caso in cui ci sia un provvedimento difforme dalla decisione presa in un primo tempo.

  MARIA CHIARA GADDA. La ringrazio per la sua esauriente relazione. Vorrei aggiungere una domanda relativa al criterio di selezione delle domande all'interno delle commissioni, perché, da quanto ho inteso, il criterio di selezione è esclusivamente temporale, quindi sulla base della data di presentazione della domanda.
  Vorrei sapere se in aggiunta a questo si stia valutando anche un altro criterio, quello della vulnerabilità, perché da alcune associazioni che abbiamo audito in Commissione, è stato fatto presente che esistono anche casi di particolare vulnerabilità, problemi di tipo psichiatrico o psicologico che dovrebbero avere un carattere di priorità. Hanno segnalato inoltre che alcune commissioni accettano per la valutazione della richiesta anche documentazione esterna prodotta da personale medico-sanitario, mentre altre commissioni non accettano documentazione esterna, se non soltanto quando viene poi effettivamente audito in sede di esame all'interno della Commissione; quindi se fosse possibile capire come venga gestita e valutata questa disomogeneità.

  SARA MORETTO. La ringrazio anch'io e sarò telegrafica. Lei diceva che da un'analisi che avete avviato si riscontra una disomogeneità territoriale rispetto ai tempi di esame delle domande, ci sono sezioni o commissioni che in 75 giorni esaminano le domande ma nel territorio si rilevano diversi tempi di analisi.
  Vorrei capire se abbiate fatto un'analisi più approfondita per capire se questi tempi siano più lunghi dove c'è un sovraccarico di domande o vi siano altri motivi che giustifichino questa differenza di tempi nell'analisi, grazie.

  MARCO RONDINI. Nel corso della nostra missione a Trapani abbiamo audito il presidente della Commissione territoriale che ci segnalava diverse criticità. Una di queste riguarda la nomina dei componenti delle commissioni che diceva essere talvolta persone senza alcun requisito per poter far parte delle commissioni, talvolta nominate perché vicine al sindaco o cose di questo tipo. Questa è una delle criticità che ci aveva segnalato, quindi vorrei sapere se sia relativa solo alla commissione territoriale di Trapani o sia una cosa diffusa e come eventualmente si stia provvedendo a superare questo tipo di criticità.
  Un'altra questione che ci segnalava è che la maggior parte dei migranti che arrivano sono in realtà migranti economici, ma presumibilmente anche per poterli comunque sistemare all'interno del sistema di accoglienza, qualcuno suggerisce loro di fare richiesta di asilo o di protezione internazionale. Vorrei sapere se questo dato trovi riscontro e come avvenga.

  PRESIDENTE. Signor prefetto, a lei la replica per le risposte, grazie.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Prima di tutto, per quanto riguarda la protezione umanitaria dobbiamo tener conto che non è una protezione di natura internazionale, è una protezione di natura nazionale che, in virtù anche di alcune sentenze della Cassazione, si ritiene possa essere considerata l'anello di chiusura del sistema per l'attuazione dell'articolo 10, comma 3 della Costituzione.
  Questa è la lettura che è stata fatta, perché vi è una sentenza della Corte di Cassazione in cui si dice sostanzialmente che il sistema asilo oggi è fatto da tre parti: lo status, la sussidiaria e infine l'umanitaria. Quindi è un quadro di chiusura che mi permette quello spazio di elasticità del sistema che fa sì che il precetto costituzionale, Pag. 12 in base al quale mi si dice che io ho diritto di protezione nei casi in cui nel tuo Paese di origine non siano rispettate le condizioni di «democrazia» della nostra Costituzione, io ti debba concedere il diritto di asilo. Questo per ciò che riguarda la definizione dell'umanitaria. Ovviamente per scelta del legislatore la protezione di tipo umanitario è abbastanza flessibile, nel senso che tiene conto delle condizioni anche umane o personali dell'interessato.
  Per dare delle chiavi di lettura alle commissioni, d'intesa con tutti i componenti della Commissione nazionale (Ministero degli esteri, Dipartimento della PS, UNHCR, Presidente del Consiglio ed esteri) abbiamo diramato a luglio dell'anno scorso una circolare che definisce i criteri per i quali le commissioni possono riconoscere protezione umanitaria. Ovviamente siamo sempre in un discorso di flessibilità normativa, però tenete conto che negli altri Stati europei non c'è una protezione umanitaria, l'abbiamo solo noi. Abbiamo fatto anche un confronto tra i numeri e alla fine, proprio nel concetto più ampio di umanitaria, ultimo pezzo dell'asilo, i numeri europei sono molto vicini ai numeri complessivi nostri come dato nazionale.
  Permettetemi di dire che noi siamo tenuti al rispetto delle normative internazionali, per cui sono standardizzate quelle che rientrano nei casi di status e di sussidiaria; ovviamente quando gran parte dei migranti viene dalla Nigeria, dal Senegal, dal Ghana, dal Bangladesh, dal Pakistan, le situazioni sono completamente diverse, perché una cosa è che l'80 per cento dei 250.000 richiedenti asilo della Germania siano siriani, altra cosa i loro amici nigeriani.
  Ci si dice infatti tranquillamente che sono situazioni di tipo economico, ma qui io mi devo fermare perché poi scattano valutazioni che non spetta a me fare come presidente della Commissione nazionale circa il peso di questo tipo di situazione e il tipo di lettura che può esserci.
  Ricordiamo che vi è una normativa di natura internazionale che permetterebbe in alcuni casi di dare, su impulso del Governo, una protezione temporanea; però sono scelte di tipo diverso.
  Come dicevo, da quest'anno è operativa la nostra Unità COI. Nel frattempo vi è stata una spinta con la decisione del 21 aprile del Consiglio dei Ministri per un potenziamento dell'EASO, ipotesi che ho fatto in un convegno su un sistema comune europeo l'anno scorso, che vedo ripresa, e come Paese abbiamo deciso immediatamente di rendere pubbliche tutte le nostre COI per cui progressivamente le stiamo inserendo su un portale europeo. Oggi ne abbiamo inserite tre o quattro, è un lavoro che dobbiamo andare a rileggere e riformulare, ma stiamo procedendo in questo senso per cui abbiamo scelto che tutte le nostre COI siano pubbliche.
  Dei dinieghi per manifesta infondatezza non abbiamo i numeri, il sistema automatico di analisi ci dice solo se vi è stato diniego, non ci dà la motivazione, per cui bisognerebbe fare un'analisi ad hoc sul futuro. Non abbiamo questo dato perché non è rilevabile, potrebbe essere rilevato in futuro a seguito dell'applicazione dell'articolo 23-bis che è stato introdotto in alcuni casi, però questa procedura partirà con la prossima modifica.
  L'alta percentuale di diniego dipende dalla composizione dei richiedenti asilo. Gran parte dei nostri richiedenti asilo proviene dalle aree africane, tanto che in questi giorni abbiamo questi percorsi di intervento sui territori.
  Per quanto riguarda le procedure giurisdizionali, noi stiamo lavorando insieme al Ministero della giustizia per iscrivere tutta la Commissione al ReGIndE, in modo da permettere un percorso di tipo automatico. Ci stiamo lavorando, vi sono delle difficoltà, speriamo di riuscire a farlo prima possibile. Ovviamente i dati del contenzioso sono abbastanza drammatici.
  Tenete conto che noi non abbiamo il dato del contenzioso, ma abbiamo un dato empirico che nasce dalle notifiche e non tutte le notifiche ci arrivano. Dal 2014 abbiamo censito le notifiche, quindi, con tutti i dubbi che ci sono, avremmo un dato di 34.085 ricorsi presentati, di cui chiusi 5.379 su 34.000. Si tratta di un dato empirico.

  GREGORIO FONTANA. Mi scusi, però così non si riesce a capire...

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  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Non lo abbiamo nemmeno noi, onorevole.

  GREGORIO FONTANA. Questo dato e la valutazione si può avere su 100 decisioni impugnate e quante sono state decise in maniera diversa...

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Perfetto, glielo dico subito, è il dato successivo: la magistratura ha 3.652 ricorsi per cui, se andiamo a rapportare il numero dei rapporti decisi, che sono 5.379, significa che il 67 per cento non è stato accolto.
  Tenete conto che qui nascono delle letture di tipo diverso del fenomeno, quindi vi sono delle sentenze che non sta a me criticare – perché le sentenze si eseguono ma non si criticano – in cui il riferimento è il sito www.viaggiaresicuri.it... O addirittura altre sentenze di questi giorni, che la stampa riportava proprio qualche giorno fa, in cui stiamo chiedendo all'Avvocatura di appellare, in cui viene riconosciuta la protezione umanitaria perché nel Paese di origine vi è povertà. Abbiamo anche questo tipo di situazione.
  Le commissioni ovviamente non hanno personale di supporto, per cui il contenzioso è una grossa fatica in più, ma ci siamo organizzati creando delle convenzioni con le università e stiamo mandando dei ragazzi a fare stage formativi curriculari presso le commissioni. Ovviamente le commissioni fanno quello che possono in tema di contenzioso, in relazione al limite strutturale che hanno.

  GREGORIO FONTANA. Scusi, su questo 33 per cento che è difforme dalla decisione, quanti ricorsi vengono fatti in percentuale? Lei ha detto che in sede giurisdizionale il 67 per cento è conforme alla decisione...

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. No, non conforme.

  GREGORIO FONTANA. Allora di questo 67 per cento in quanti casi viene opposto ricorso?

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Solo nei casi in cui ci troviamo in presenza di decisioni talmente eclatanti che l'Avvocatura ritiene proponibile il ricorso in appello. E sono pochi casi.

  GREGORIO FONTANA. Quindi è una decisione dell'Avvocatura?

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. È una decisione dell'Avvocatura, non sta a me amministrazione: io posso proporre. Ad esempio proprio in questo caso di Milano...

  PRESIDENTE. Sono casi molto limitati?

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. No, dipende dai carichi di lavoro dell'Avvocatura.

  GREGORIO FONTANA. Voi proponete sempre il ricorso e l'Avvocatura decide?

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Noi proponiamo un appello in tutti quei casi in cui ci rendiamo conto che siamo in presenza di sentenze assolutamente irrispettose di un quadro normativo internazionale.

  GREGORIO FONTANA. Non sappiamo quanti...

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Non abbiamo questi numeri, non viene fatto questo tipo di analisi, onorevole.
  Durata della protezione, status e sussidiaria originariamente erano posizioni assolutamente diversificate, in base all'ultima direttiva europea vi è stato un grosso percorso di avvicinamento. Oggi le posizioni dello status e della sussidiaria sono sostanzialmente equiparate e hanno una durata di 5 anni. Vi è una differenziazione circa le tutele sul profilo della revoca o della cessazione, però la posizione è sostanzialmente equiparata. Pag. 14
  La protezione di tipo umanitario ha durata biennale e alla scadenza va in riesame in una commissione territoriale, se non vi sono elementi...

  PRESIDENTE. Umanitaria?

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Sì. Se non vi sono elementi di non rinnovo della protezione umanitaria, scatta un percorso di silenzio assenso e viene automaticamente rinnovata. In tutti gli altri casi, in cui ci sono dei precedenti penali o sono cambiate le condizioni nel Paese d'origine, si riesamina il caso.
  Il codice di condotta è pronto, tenga conto che lo abbiamo anticipato con una mia circolare con la quale abbiamo dato delle indicazioni alle commissioni, facendogli firmare un documento in base al quale dichiarano che non sussiste un conflitto di interesse nemmeno potenziale da parte dei componenti le commissioni.
  Il codice di condotta è pronto, ci siamo fermati perché la normativa dell'articolo 53 del decreto legislativo n. 165 impone il parere obbligatorio di un Organismo Indipendente di Valutazione (OIV). A questo punto può esservi un OIV nei confronti delle commissioni o addirittura di interpreti che sono soggetti esterni? Tenete conto che su questo punto dobbiamo andare con i piedi di piombo, perché una infrazione al codice di condotta costituisce motivo disciplinare e io devo avere la forza di difendere, nel corso di un procedimento disciplinare, la normativa, per cui ci stiamo lavorando. Il codice di condotta è pronto, l'abbiamo anticipato.
  Per quanto concerne la qualità dei profili professionali, siamo intervenuti normativamente e di questo ringrazio il Parlamento: la segnalazione non ci viene più direttamente dai sindaci, ma tramite l'ANCI e con l'ANCI abbiamo avviato dei percorsi di verifica, reso il curriculum obbligatorio e in alcuni casi di curricula assolutamente improponibili l'ANCI li ha restituiti al sindaco.

  PRESIDENTE. Mi scusi, prefetto, per capire: prima le indicazioni venivano fatte dagli enti locali?

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Direttamente dal sindaco. La normativa diceva che spetta alla Conferenza Stato-Regioni, ma in caso di urgenza ai sindaci; poi lo facevano sempre i sindaci.

  PRESIDENTE. Oggi passa attraverso l'associazione dei Comuni.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Questo ci ha permesso di avere un filtro, non ci abbiamo guadagnato molto sui tempi oggettivamente...

  PRESIDENTE. Questo lo posso immaginare.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Però sulla qualità abbiamo sicuramente un filtro, per cui quelle situazioni di disagio che c'erano prima oggi sono assolutamente limitate.
  In un paio di casi nel passato ci sono stati provvedimenti del ministro di revoca della nomina. In ogni caso, una mia circolare impone a tutti i componenti un'attestazione sotto la propria responsabilità, anche penale, della non presenza di cause ostative e addirittura di un conflitto di interesse anche potenziale.
  Una riflessione sulla nuova struttura. Stiamo lavorando, come anticipato dal prefetto Morcone, ad un'ipotesi di nuova struttura. Quali sono gli elementi di forza attualmente del sistema? La collegialità e il decentramento sul territorio, che sono elementi da mantenere.
  Gli elementi di debolezza sono la non professionalità e la necessità di avere personale dedicato solo a questo, con un'omogeneità dei percorsi formativi. Stiamo lavorando a un percorso che porti a una riduzione delle commissioni, all'istituzione di un corpo specializzato di istruttori, ai quali potrebbe essere affidato il compito di fare tutta l'istruzione e addirittura in ipotesi anche il C3, che non sarebbe più fatto dalle forze di polizia; lo potremmo fare tranquillamente noi. Pag. 15
  Questo corpo, con 300 istruttori specializzati ad hoc, probabilmente riuscirebbe a risolvere tutti i problemi, con una composizione delle commissioni diversificata in cui ci potrebbero essere un presidente e un rappresentante dell'UNHCR, perché la presenza dell'UNHCR è un elemento di fondamentale garanzia del nostro Paese. Siamo uno dei pochi Paesi ad averlo e siamo fieri di questo.
  Per la vulnerabilità abbiamo dato delle direttive in questo senso. È un problema a livello locale, spesso da quanto ci risulta sono i centri a non comunicare le vulnerabilità alle commissioni. Sulla priorità non ci piove: vi sono delle circolari, delle indicazioni, è previsto normativamente quando risulti un caso di vulnerabilità, e ora l'abbiamo anche reso visibile al sistema, per cui un'ipotesi di vulnerabilità dichiarata già nel C3 va al sistema automatico in modo tale che la commissione possa intervenire subito.

  MARIA CHIARA GADDA. È possibile ricevere copia di tutte queste circolari che ha citato?

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Certamente.

  MARIALUCIA LOREFICE. C'era la domanda sulla protezione sussidiaria che viene data in taluni casi senza l'audizione.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Guardi, intanto non possiamo dare una sussidiaria, ma dobbiamo dare lo status. Qui chiederei però la secretazione.

  PRESIDENTE. Passiamo in seduta segreta.

  (I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta indi riprendono in seduta pubblica).

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Come accennavo poco fa, onorevole, le differenze dei tempi nascono dal fatto che il riequilibrio del sistema di accoglienza è avvenuto in fasi successive, per cui avevamo una struttura che era tarata su una presenza sul territorio che stiamo modificando in relazione alla variazione del sistema di accoglienza.

  SARA MORETTO. Quindi è una questione di sovraccarico...

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Esattamente. Per questo stiamo utilizzando il percorso dei trasferimenti per quanto possibile.

  GREGORIO FONTANA. Il numero complessivo delle pratiche pendenti?

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Quello è un dato che vi forniamo, però è un dato «sporco», in quanto formalmente sono questi, però in effetti sono meno, perché dentro ci stanno gli irreperibili, i «dublinanti», una serie di situazioni di tipo diverso.

  GREGORIO FONTANA. Se uno è in attesa di audizione la sua pratica non è definita.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Il dato effettivo di pendenze è 40.138, quelli che ancora non abbiamo convocato. Questo è un dato effettivo. Il 69.000 è un dato «sporco», perché dentro c'è un grosso numero di pratiche non formalizzate, ci stanno 4.000 «dublinanti», e così via.

  GREGORIO FONTANA. Comunque le pratiche non definite sono 69.000.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Formalmente.

  GREGORIO FONTANA. La forma è importante.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Pag. 16Però non significa che sia un dato reale: è un dato formale.

  GREGORIO FONTANA. Se uno non è stato convocato o in attesa di convocazione...

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Ma quelli in attesa di convocazione sono nei 40.000.

  GREGORIO FONTANA. Se uno è irreperibile, la sua pratica non è stata definita.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Vi sono dei meccanismi che avete previsto a livello parlamentare per cui devo sospendere per un anno l'esame e poi posso chiuderlo.

  GREGORIO FONTANA. Ma non è colpa sua... Se lei non riesce a notificare una convocazione è chiaro che quella pratica non si può definire, ma non è responsabilità della commissione.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Tenga conto che su questo stiamo anche lavorando per modificare il sistema delle notifiche.

  PRESIDENTE. Bene. Grazie, signor prefetto, per la disponibilità. Se poi ovviamente ci può far avere i dati.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Sì, un modello aggiuntivo che voi non avete e le circolari.

  MARIALUCIA LOREFICE. E il codice di condotta, non appena sarà pronto.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Appena chiudo. È pronto, potrei anche darvelo, ma è un pezzo di carta e non sarebbe corretto nei confronti della Commissione nazionale, a cui devo prima sottoporlo.

  MARIALUCIA LOREFICE. Quando è pronto.

  ANGELO TROVATO, presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo. Comunque è già pronto.

  PRESIDENTE. Nel ringraziare il nostro ospite, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 10.