Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe

Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

Vai all'elenco delle sedute >>

XVII Legislatura

II Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 1 di Giovedì 14 dicembre 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Ferranti Donatella , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA IN MERITO ALL'ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE C. 3996 ANDREA MAESTRI, RECANTE DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE CIRCOSCRIZIONI DEI TRIBUNALI DI NAPOLI E DI NAPOLI NORD IN AVERSA

Audizione di Federico Cafiero de Raho, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Elisabetta Garzo, Presidente del Tribunale di Napoli Nord, di Francesco Greco, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, di Nunzio Fragliasso, Vicario del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, di Giovanna Ceppaluni, Presidente Sezione GIP delegata dal Presidente del Tribunale di Napoli, di rappresentanti del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli e di rappresentanti del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli Nord.
Ferranti Donatella , Presidente ... 3 
Cafiero De Raho Federico , Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo ... 4 
Ferranti Donatella , Presidente ... 4 
Garzo Elisabetta , Presidente del Tribunale di Napoli Nord ... 4 
Ferranti Donatella , Presidente ... 6 
Greco Francesco , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord ... 6 
Garzo Elisabetta , Presidente del Tribunale di Napoli Nord ... 8 
Ferranti Donatella , Presidente ... 9 
Mallardo Gianfranco , Presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli Nord ... 9 
Ferranti Donatella , Presidente ... 9 
Mallardo Gianfranco , Presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli Nord ... 9 
Ferranti Donatella , Presidente ... 10 
Mallardo Gianfranco , Presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli Nord ... 10 
Ferranti Donatella , Presidente ... 10 
Bianco Maurizio , presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati del Tribunale di Napoli ... 10 
Ferranti Donatella , Presidente ... 10 
Ceppaluni Giovanna , Presidente Sezione GIP delegata dal Presidente del Tribunale di Napoli ... 10 
Ferranti Donatella , Presidente ... 12 
Fragliasso Nunzio , Vicario del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ... 12 
Ferranti Donatella , Presidente ... 14 
Maestri Andrea (SI-SEL-POS)  ... 14 
Ferranti Donatella , Presidente ... 15 
Maestri Andrea (SI-SEL-POS)  ... 15 
Ferranti Donatella , Presidente ... 15 
Bianco Maurizio , presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati del Tribunale di Napoli ... 16 
Ferranti Donatella , Presidente ... 16 
Bianco Maurizio , presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati del Tribunale di Napoli ... 16 
Ferranti Donatella , Presidente ... 16 
Garzo Elisabetta , Presidente del Tribunale di Napoli Nord ... 16 
Ferranti Donatella , Presidente ... 18 
Mallardo Gianfranco , Presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli Nord ... 18 
Ferranti Donatella , Presidente ... 18

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà- Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista: MDP;
Alternativa Popolare-Centristi per l'Europa-NCD: AP-CpE-NCD;
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA);
Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà-Possibile: SI-SEL-POS;
Scelta Civica-ALA per la Costituente Liberale e Popolare-MAIE: SC-ALA CLP-MAIE;
Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD);
Fratelli d'Italia: (FdI);
Misto: Misto;
Misto-Civici e Innovatori - Energie PER l'Italia: Misto-CI-EPI;
Misto-Direzione Italia: Misto-DI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-UDC-IDEA: Misto-UDC-IDEA;
Misto-Alternativa Libera-Tutti Insieme per l'Italia: Misto-AL-TIpI;
Misto-FARE!-PRI-Liberali: Misto-FARE!PRIL;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI) - Indipendenti: Misto-PSI-PLI-I.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
DONATELLA FERRANTI

  La seduta comincia alle 11.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di Federico Cafiero de Raho, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Elisabetta Garzo, Presidente del Tribunale di Napoli Nord, di Francesco Greco, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, di Nunzio Fragliasso, Vicario del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, di Giovanna Ceppaluni, Presidente Sezione GIP delegata dal Presidente del Tribunale di Napoli, di rappresentanti del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli e di rappresentanti del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli Nord.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva in merito all'esame della proposta di legge C. 3996 Andrea Maestri, recante disposizioni relative alle circoscrizioni dei tribunali di Napoli e di Napoli Nord in Aversa, di Federico Cafiero de Raho, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, di Elisabetta Garzo, Presidente del Tribunale di Napoli Nord, di Francesco Greco, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, di Nunzio Fragliasso, Vicario del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, di Giovanna Ceppaluni, Presidente Sezione GIP delegata dal Presidente del Tribunale di Napoli, di Maurizio Bianco presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli e di Gianfranco Mallardo, Presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli Nord, accompagnato dall'avvocato Nicola Orefice consigliere del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli Nordi.
  Oggi tutti sono in Commissione bilancio, però questo tema è stato introdotto dalla proposta di legge dell'onorevole Andrea Maestri e a cui sono interessati ovviamente anche altri colleghi. Sono presenti la collega Morani, il collega Nuti e il collega Dambruoso, ognuno rappresenta un gruppo. Abbiamo incardinato la proposta di legge qualche tempo fa, ma poi non ha avuto sviluppi, quindi sarebbe importante capire anche quale sia l'orientamento del Governo.
  L'Ufficio di Presidenza di questa Commissione ha deliberato di fare un'indagine conoscitiva di cui rimarrà traccia nei lavori parlamentari, che, partendo da chi opera sui territori negli uffici giudiziari, consenta di comprendere se la diversa dislocazione di alcune aree possa essere più proficua oppure se la situazione delineata in seguito alla riorganizzazione delle circoscrizioni giudiziarie nel frattempo abbia stabilizzato alcuni effetti positivi.
  Considerato che in questa legislatura il rapporto è stato spesso con il Procuratore Nazionale Antimafia Roberti, abbiamo voluto avere oggi anche il Procuratore nazionale antimafia di nuova nomina, anche perché profondo conoscitore delle zone.
  Proseguiremo con l'audizione del dottor Gioacchino Natoli, che adesso ricopre l'incarico di capo del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria (DOG), e poi verificheremo Pag. 4 ulteriori istruttorie da lasciare per la prossima legislatura.
  Do la parola al Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, dottor Federico Cafiero De Raho. Diamo come tempo circa dieci minuti ciascuno, grazie.

  FEDERICO CAFIERO DE RAHO, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Buongiorno, presidente, credo di poter occupare anche meno dei dieci minuti che mi sono stati riservati, anche perché la questione attiene, per la verità, marginalmente alla sfera di competenza delle procure distrettuali.
  In realtà, lo spostamento dei quattro comuni da un tribunale all'altro non rileva sotto il profilo della legittimazione dell'ufficio del pubblico ministero legittimato a svolgere indagini di mafia o di terrorismo, atteso che esse sono, comunque, concentrate presso l'ufficio di Procura del capoluogo del distretto, quindi la questione si concentra soprattutto sulla valutazione della geografia giudiziaria e su temi molto più ampi.
  Va detto però che il tribunale di Napoli Nord è stato istituito a seguito di una riforma della geografia giudiziaria che ha trovato fondamento in studi demografici e statistici, quindi anche l'organico, la costituzione di un ufficio come quel tribunale corrisponde a una sorta di distribuzione delle risorse, ma anche degli uffici.
  Si è arrivati all'istituzione di un tribunale che non c'era, quindi il primo presidio di legalità è l'istituzione del tribunale di Napoli Nord, quindi una maggiore presenza degli uffici giudiziari in un territorio che ne era sprovvisto.
  Per quanto riguarda lo spostamento, il bacino di utenza è di 200.000 persone, e spostare queste 200.000 persone da un tribunale ad un altro determinerebbe una sorta di sproporzione con riferimento agli organici. Quanto alla lontananza dai luoghi, dai comuni del tribunale di Napoli Nord cui si ricollega la competenza, è stato fatto uno studio, in cui nella peggiore delle ipotesi si passa da 7 a 14 chilometri di distanza per quello che è il comune più lontano, il comune di Casavatore e quello di Casoria, negli altri casi invece la distanza in più è di due o quattro chilometri, quindi veramente un'inezia.
  La procura distrettuale di Napoli, che invece esercita la propria competenza per i reati di mafia, per i reati di terrorismo, quindi articoli 51, comma 3-bis, 51 comma 3-quater e 51 comma 3-quinquies e tutti gli ulteriori reati di competenza della procura del capoluogo del distretto non subiscono alcuna modifica.
  È evidente che uno spostamento di questo tipo determinerebbe solo problemi con riferimento al personale, agli uffici e anche all'organizzazione al momento gestita.

  PRESIDENTE. Grazie, procuratore. Non credo che ci siano domande, quindi la ringraziamo, è stato un onore. Auguri a nome della Commissione per tutto il lavoro che dovrà fare.
  Proseguirei con gli altri auditi, partiamo dalla Presidente del tribunale di Napoli nord, Elisabetta Garzo, e dal Procuratore della Repubblica Francesco Greco.
  Vi ringrazio della disponibilità ad essere presenti, in particolare i due capi degli uffici di questo nuovo tribunale sorto con il decreto sulla riorganizzazione giudiziaria emanato nella scorsa legislatura. All'epoca la Commissione espresse il parere (fui una delle relatrici) e ricordo che l'individuazione del perimetro di Napoli Nord fu abbastanza combattuta, quindi mi fa piacere, dal punto di vista dell'esito di alcune decisioni prese in primo luogo dal Ministro, ricordare che il Parlamento su questo punto ha dato delle indicazioni.
  Quali sono stati gli effetti e cosa pensate di questa proposta di una diversa, ulteriore ricostruzione dei territori? Do la parola alla presidente Garzo.

  ELISABETTA GARZO, Presidente del Tribunale di Napoli Nord. Grazie, buongiorno, sono Elisabetta Garzo, Presidente del Tribunale di Napoli Nord, tribunale di nuova istituzione che presiedo da ormai quattro anni.
  Sono, infatti, stata nominata presidente pochi mesi dopo l'istituzione di questo ufficio e devo dire che sicuramente la creazione e, soprattutto, l'operatività di un ufficio Pag. 5 di nuova istituzione hanno comportato una serie di problematiche, che sono state di volta in volta affrontate e che oggi penso stiano ricevendo una loro definizione.
  Ho preso visione della relazione della proposta di legge dell'onorevole Maestri per comprendere quali fossero i presupposti di questa richiesta relativa a scorporare questi quattro territori dal circondario del tribunale di Napoli Nord, e devo dire che, come già anticipato dal procuratore antimafia, sappiamo bene che la creazione di un nuovo tribunale a fronte della soppressione di tanti uffici giudiziari è stata dettata dalla necessità di dare una risposta di giustizia in un territorio particolarmente difficile, particolarmente segnato per lungo tempo da vicende riguardanti la criminalità organizzata, vicende delle quali sono stata a conoscenza, avendo presieduto per molti anni la Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere.
  È stata, quindi, una scelta dettata dall'esigenza di creare un presidio di legalità su un territorio molto vasto, molto difficile, con una popolazione che ha abitudini e usi diversi, ma che tutto sommato ritengo oggi veda nel tribunale un presidio di legalità a servizio del cittadino.
  Dovendo, infatti, affrontare tante problematiche (fortunatamente oggi abbiamo un Consiglio dell'Ordine, ma anche prima della sua istituzione), con gli avvocati abbiamo sempre cercato di confrontarci per affrontarle, e devo dire che in parte oggi sono state risolte, ma c'è sicuramente la problematica più seria che è legata alla carenza di personale amministrativo. Se, infatti, il tribunale da un punto di vista di organico dei magistrati è ormai completo, perché manca un'unica unità, per il personale amministrativo, invece, c'è una serie di problematiche, ma comunque a breve anche questo problema sarà risolto.
  Se il presupposto era quello di creare un presidio di legalità sul territorio e di decongestionare il tribunale di Napoli, tanto che già all'epoca, nel 1999, si parlava dell'istituzione del tribunale di Giugliano che aveva lo stesso problema, e se quindi il principio ispiratore delle due deleghe è quello di istituire un presidio di legalità sul territorio, oggi, grazie a tutti gli sforzi fatti in questi quattro anni, che riguardano anche i comuni in contestazione possiamo dire che ad Afragola, Casoria, Arzano, Casavatore per quanto riguarda il discorso delle grosse indagini di criminalità chiaramente nulla è cambiato, c'è sempre competenza della Direzione distrettuale antimafia, mentre per quanto riguarda le istanze quotidiane di giustizia da parte dei cittadini penso che si sia avuto un progressivo miglioramento.
  I tempi di definizione di tutte le procedure a Napoli Nord sono sicuramente molto più brevi rispetto ai tempi di Napoli, ma perché Napoli Nord è nata a carico zero e quindi ne abbiamo potuto beneficiare. I tempi di definizione, così come si vede anche dai programmi di gestione, sono assai brevi, basti pensare a tutta la parte della volontaria giurisdizione che sui nostri territori è molto sentita, perché ci sono tante problematiche, laddove tutto il vecchio ereditato per la volontaria giurisdizione è stato informatizzato, perché il processo civile telematico è ormai regolarmente in vigore, e comunque i tempi di definizione di procedure di volontaria giurisdizione non superano i 6-7 mesi.
  Come anche gli avvocati confermeranno, quindi, le situazioni stanno migliorando, chiaramente i primi momenti sono stati difficili, ma oggi le cose sicuramente stanno andando avanti nel miglior modo.
  Da un lato, quindi, si fa riferimento a un'efficienza della giustizia, e io penso che in questo senso il tribunale di Napoli Nord stia dando una risposta di giustizia in tempi brevi, nel rispetto del dettato dell'articolo 24 della Costituzione richiamato dallo stesso onorevole Maestri nella relazione alla sua proposta di legge, una risposta in tempi quantomeno conformi, se non inferiori, a quelli degli altri uffici giudiziari.
  Per quanto riguarda l'altro problema, la distanza chilometrica, non posso che rifarmi a quanto già evidenziato dal procuratore nazionale antimafia, perché le stesse tabelle indicate dall'ANIA portano ad una distanza chilometrica che è quasi pari tra Napoli e Aversa rispetto ai paesi in questione, Pag. 6 ma i tempi di percorrenza (lo dico da persona che da Napoli ogni giorno si porta ad Aversa e vede il flusso di macchine che entrano dalle periferia a Napoli) sono sicuramente inferiori, basti dire che Aversa ha una metropolitana che collega la città a Napoli e agli altri paesi legati da un percorso metropolitano, ha una stazione ferroviaria anche per treni ad alta velocità, ha un servizio di trasporti che presenta delle carenze, ma sono purtroppo quelle generali che si rilevano dappertutto in Campania ma anche a Roma.
  Ci sono altre sezioni distaccate, con riferimento per esempio al tribunale limitrofo di Santa Maria Capua Vetere, con paesi come Mondragone i cui tempi di percorrenza rispetto a Santa Maria Capua Vetere sono di oltre 40 chilometri, quindi parliamo di percorsi completamente diversi, con tempi di percorrenza di 40-50 minuti, mentre, considerando Afragola, Casoria, Arzano e Casavatore, stiamo parlando di tempi di percorrenza di gran lunga inferiori.
  Il mio obiettivo è quello di rendere un «servizio giustizia» sempre più efficiente e migliore nei confronti della collettività e di tutti coloro che gravitano nell'ambito del circondario del Tribunale di Napoli Nord.

  PRESIDENTE. Grazie, presidente. Adesso do la parola al Procuratore Francesco Greco, che potrà anche valutare la questione anche dal punto di vista della omogeneità del territorio in merito alla criminalità.

  FRANCESCO GRECO, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord. Ringrazio la presidente e tutta la Commissione per l'invito e per aver deciso di ascoltare in questa sede la procura di Napoli Nord.
  Se, come ritengo, mi viene chiesto un parere sulla proposta di legge di cui stiamo discutendo, reputo doveroso da parte mia esprimere una contrarietà, nel pieno rispetto chiaramente delle prerogative del Parlamento.
  Innanzitutto, la prima cosa da osservare è che gli uffici giudiziari di Napoli Nord, che sono operativi dal 14 settembre del 2013, quindi da poco più di quattro anni (con la collega fra poco matureremo i quattro anni di permanenza, essendo arrivati poco dopo la loro istituzione), hanno avuto un avvio molto difficile – il presidente ricordava anche il dibattito sviluppatosi all'inizio, le polemiche e le prese di posizioni – però adesso bisogna dire che l'ufficio giudiziario di Napoli Nord presenta una stabilità e rappresenta una realtà sul territorio.
  La proposta di legge di cui ci stiamo occupando non va verso questa direzione di stabilità, ma introduce una variabile di discontinuità che non considero positiva, basti pensare a tutte le modifiche che con il presidente dovremmo fare in caso di approvazione di questa proposta riguardante gli assetti organizzativi. Mi riferisco in particolare alle tabelle del tribunale, ma anche al progetto organizzativo della procura.
  Sappiamo, infatti, perfettamente che quando si fa un impianto organizzativo bisogna tener conto dei flussi dei procedimenti, e rivedere un ufficio giudiziario con un bacino di utenza di circa 200.000 persone in meno comporterebbe delle difficoltà notevoli.
  Ricordo che il bacino attuale del tribunale di Napoli Nord è pari a circa 1 milione di persone, quindi è un grosso tribunale, e questo scorporo dei 4 comuni (Afragola, Arzano, Casavatore e Casoria) comporterebbe, come già ricordato dal procuratore nazionale, il venir meno di circa 200.000 persone, quindi una diminuzione del 20 per cento del bacino di utenza, e specularmente un pari aumento delle competenze del tribunale di Napoli. Questi problemi di assetto organizzativo sarebbero, quindi, speculari a Napoli Nord e a Napoli, e comporterebbero una programmazione e una rielaborazione non agevoli.
  Va poi evidenziato che, nonostante la disposizione dell'articolo 1, comma 3, della proposta di legge dell'onorevole Maestri, laddove si dice che le disposizioni non determinano uno spostamento di competenza, non penso si possa ritenere del tutto scongiurato il rischio di problemi di diritto transitorio. Sappiamo che in caso di mutamenti Pag. 7 di competenza territoriale si creano sempre questi problemi, e questo costituirebbe un ulteriore appesantimento e un ulteriore motivo di probabili, gravi, inefficienze per quanto riguarda l'amministrazione della giustizia.
  Per la verità (mi rivolgo all'onorevole Maestri che è il proponente) quello che mi lascia perplesso è l'eccezione prevista nell'ultima parte del comma in questione, riguardante i procedimenti relativamente ai quali non è stata ancora esercitata l'azione penale. Questo vuol dire che, nel momento del distacco, tutti i procedimenti in fase d'indagine relativamente ai quali non sia stata ancora esercitata l'azione penale dovrebbero spostarsi a Napoli. Mi pongo il problema di un sostituto che nell'ambito di un'indagine molto complessa ha indagato per mesi, se non per anni, e poi questo fascicolo, poiché non è stata esercitata l'azione penale, va a Napoli e chiaramente se lo troverà un sostituto che non sa niente di quel procedimento e, come la presidente essendo magistrato sa perfettamente, quando un magistrato ha un procedimento istruito da altri non ama quel procedimento.
  Questo potrebbe, quindi, comportare problematiche anche su procedimenti delicati, perché io devo ricordare che la procura di Napoli Nord ha procedimenti delicati in corso (mi riferisco ad esempio a quello sulla Stazione Alta velocità di Afragola e a tanti altri), credo che una situazione del genere non possa giovare alla certezza dei rapporti giuridici.
  Al di là delle ragioni addotte per motivare questo intervento di modifica legislativa, questo peraltro avviene comunque a distanza di tempo, perché all'articolo 1, commi 3 e 5 della legge n. 148 del 2011 si prevedeva che entro due anni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, il Governo potesse apportare delle modifiche, quindi mi sembra anche un intervento per la verità tardivo, e c'era la ratio, perché una cosa è apportare modifiche nell'immediatezza, altra cosa apportarle quando si sono già verificati assetti particolari, per cui la modifica potrebbe comportare problematiche superiori.
  Nella relazione alla proposta di legge si dice addirittura che questa modifica della geografia giudiziaria per quanto riguarda il territorio in questione avrebbe provocato «effetti devastanti», ma sinceramente non ritengo che ci siano stati, non so se la Camera sia in possesso di una documentazione relativa a questi effetti devastanti, ma non ci risultano.
  Forse all'inizio c'è stata, soprattutto, per gli avvocati e per gli operatori l'esigenza di modificare delle abitudini, delle prassi, ma con tutta sincerità vi dico che a mio avviso, sempre con rispetto nei confronti della funzione che voi esercitate, non penso che si possa parlare di effetti devastanti, come non si può parlare di uno «scandaloso aumento dei costi», perché anche questo è qualcosa che non appare documentato e di cui noi non abbiamo assolutamente percezione.
  La perdita di un presidio di legalità: devo dire la verità che questa espressione mi sembra ingenerosa nei confronti dei magistrati di Napoli Nord e della polizia giudiziaria che quotidianamente sono impegnati nel contrasto alla criminalità organizzata, e sappiamo che sono magistrati molto giovani, però magistrati estremamente motivati, che agiscono con grande passione sul territorio.
  Dal comportamento di questi giovani magistrati io ho ricavato una valutazione assolutamente positiva del loro impegno, anzi posso dire che la percezione che ho avuto è quella di una soddisfazione di fondo da parte del territorio, dei cittadini, di vedere questo giovane tribunale prossimo al territorio, come diceva il Procuratore Cafiero De Raho, cioè che il tribunale è un tribunale che non è il tribunale di Aversa, ma di Napoli Nord e quindi di tutta una collettività, con problematiche spesso diverse da quelle della città metropolitana, cioè una cosa sono le esigenze di giustizia della metropoli di Napoli, altra cosa le esigenze delle periferie, verso le quali dobbiamo avere un'attenzione.
  Si tratta di comuni, come ha ricordato il Procuratore Cafiero De Raho, con alta incidenza di criminalità organizzata, i clan più pericolosi della camorra sono distribuiti Pag. 8 tra la provincia di Caserta e la provincia di Napoli, e la collega Ceppaluni conosce benissimo la realtà perché è stata il Gip del processo dei Casalesi e di Spartacus, quindi sa perfettamente di cosa stiamo parlando.
  Come diceva la collega Garzo, mi risulta che, addirittura, i procedimenti di criminalità organizzata che sta svolgendo il tribunale arrivino in molti casi molto prima alla sentenza di primo grado. Per quanto riguarda la fase investigativa non muta nulla, perché se ne occupa la Direzione distrettuale antimafia (DDA), noi abbiamo instaurato un perfetto coordinamento con la DDA, nel senso che ci sentiamo quotidianamente, segnaliamo tutti i reati di criminalità comune, i cosiddetti «reati spia» che possono avere incidenza per quanto riguarda il contrasto alla criminalità organizzata.
  Mi sentirei, quindi, di dire che è proprio il contrario, che l'Ufficio giudiziario di Napoli Nord ha assicurato in maniera molto più evidente quel presidio di legalità.
  Quando io e la collega Garzo, che andiamo spesso in giro e ci teniamo in contatto con il territorio, siamo andati a parlare con gli studenti delle scuole, abbiamo proprio fatto intendere questo, cioè che il tribunale di Napoli Nord non è il tribunale di Aversa in provincia di Caserta, come si dice nella proposta di legge, ma è il loro tribunale che comprende una vasta area, 38 comuni, 19 della provincia di Napoli, 19 della provincia di Caserta, e che si estende in un contesto urbanizzato che non ha soluzione di continuità, cioè è una grande Napoli, dove c'è anche comunanza di rapporti sociali.
  I giovani di Afragola e di Casoria, infatti, spesso non vanno a Napoli, ma vanno ad Aversa e questo penso sia noto a chi risiede ad Aversa, e secondo me non è neanche un argomento dire che i quattro comuni fanno parte integrante con la Città Metropolitana, perché tutti i comuni della provincia di Napoli fanno parte integrante della Città Metropolitana, quindi non c'è motivo di introdurre un'eccezione, perché Afragola, Casoria, Casavatore e Arzano si trovano nella stessa situazione di molti altri comuni come Cardito, Caivano, ma anche Frattamaggiore e Casalnuovo che fa parte dello stesso agglomerato urbano di Afragola eppure è circondario del Tribunale di Nola.
  Della distanza territoriale abbiamo detto e c'è anche la certificazione dell'Automobile club d'Italia (ACI) che dimostra questo. In più devo semplicemente dire, poiché si fa riferimento nella proposta di legge alla mancanza di un servizio pubblico, che è vero che ci sono carenze, ma sono carenze generali delle autolinee, però è anche vero che esiste una linea ferroviaria di trasporto pubblico regionale con treni continui ogni mezz'ora o 45 minuti, con un costo del biglietto di 2 euro, e il tempo medio di percorrenza tra la stazione di Afragola Casoria, molto vicina anche ai comuni di Casavatore ed Arzano, è tra i 12 e i 13 minuti.

  ELISABETTA GARZO, Presidente del Tribunale di Napoli Nord. Se mi è consentito precisare un dato per quanto riguarda i tempi di definizione dei procedimenti e segnatamente dei procedimenti penali, devo dire che, nonostante una serie di problematiche, perché all'inizio il tribunale non aveva neanche aule dotate di impianto di videoconferenza, per cui i collegi si sono spostati presso le aule bunker di Santa Maria ovvero Napoli, i processi di criminalità pendenti più significativi hanno già avuto una loro definizione.
  Il tribunale di Napoli Nord per primo ha pronunciato sentenza nei confronti dell'ex onorevole Cosentino per fatti pendenti innanzi a questo ufficio giudiziario, il processo «Cpl Concordia», relativo alle opere di metanizzazione nelle quali era coinvolta la criminalità, è stato definito dal tribunale di Napoli Nord, mentre la tranche che riguarda gli imprenditori modenesi e quindi il settore che pende innanzi al Tribunale di Modena non ha ancora avuto inizio, il processo Medea relativo alla famosa «pennetta» che è stata sottratta al covo di Zagaria durante la fase dell'arresto è in fase di definizione, quindi vorrei dire che anche da questo punto di vista una risposta di giustizia in tempi brevi è stata certamente assicurata. Pag. 9
  Un'ultima cosa: come diceva il procuratore, veramente c'è stato un intervento e una presenza del tribunale e di tutti i magistrati con tutte le scuole del circondario, ultimamente ad Afragola è stato organizzato un incontro con la partecipazione del presidente della Corte Costituzionale e con tutte le scuole di Afragola, Casoria, Aversa, Casavatore e del circondario proprio per dare dimostrazione di una presenza sul territorio.
  Chiedo scusa per l'ulteriore integrazione.

  PRESIDENTE. Grazie, è proprio questo lo scopo.
  Darei la parola al presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Napoli Nord, avvocato Gianfranco Mallardo, e poi all'avvocato Maurizio Bianco, presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Napoli.

  GIANFRANCO MALLARDO, Presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli Nord. Grazie, presidente, grazie dell'invito e di averci permesso di esprimere la nostra idea.
  Avendo fatto parte dell'Ordine di Napoli fino a qualche mese fa come consigliere, debbo dire che ho partecipato fin dal 2011-2012 a delle battaglie che contrastavano il disegno di geografia giudiziaria che poi è stato attuato. In particolare, la nostra critica era rivolta alla soppressione delle sezioni distaccate, e si contrapponeva alla creazione del Tribunale di Napoli Nord, ma non perché non volessimo la creazione di un presidio di legalità sul territorio, che obiettivamente ne ha necessità, ma perché la nostra critica, come avvocatura, era rivolta al fatto che questo tribunale non partisse con una dotazione organica di personale amministrativo e di magistrati sufficiente alle esigenze.
  Noi avevamo previsto le difficoltà che si sarebbero incontrate, cosa che si è verificata, tanto che, benché il tribunale sia partito a carico zero, purtroppo ha dovuto registrare l'accumulo di alcuni ritardi.
  Molto è stato fatto in questi anni. Quattro anni non sono passati invano soprattutto grazie al lavoro della diligenza del tribunale, che molti problemi ha risolto, però bisogna anche dire che il tribunale di Napoli Nord sta avendo carichi di lavoro ancora maggiori di quelli previsti all'epoca, tanto che è opportuna, a mio parere, una rivisitazione della pianta organica, perché quella attuale è non solo scoperta in grossa parte, ma addirittura non adeguata all'effettivo lavoro che deve svolgere questo tribunale. Le nostre critiche hanno, quindi, trovato fondamento.
  Oggi, però, dobbiamo discutere di una cosa diversa, dobbiamo discutere di rimodulare la geografia giudiziaria sulla base della richiesta di molti cittadini, richiesta legittima, ma noi dobbiamo anche chiederci perché sia nata questa richiesta e perché sia stata portata avanti.
  Ritengo che questa richiesta sia una critica da un lato all'originario progetto di geografia giudiziaria, che vedeva la soppressione delle sezioni distaccate, quindi la perdita di presìdi di legalità sul territorio, con le difficoltà...

  PRESIDENTE. Lì quali sezioni c'erano?

  GIANFRANCO MALLARDO, Presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli Nord. Lì c'erano Casoria, Afragola, Frattamaggiore e Marano, seppure un po'distante, ed è stato messo il tribunale ad Aversa che ha dovuto anche caricarsi di una parte dell'ex tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
  Tutto questo ha portato a rivalutare l'affezione verso certi riti, certe abitudini di noi professionisti, ma anche di molti cittadini, abitudini che erano standardizzate, però oggi considero errato ridiscutere di una rivisitazione sulla base di vecchi presupposti. Oggi bisogna infatti vedere come rafforzare l'organismo attualmente in funzione, come strutturarlo e farlo funzionare, perché oggi andare solamente a criticare, usando vecchi parametri che abbiamo utilizzato come avvocati, a nostro parere non è un discorso lungimirante.
  Ci spaventano i problemi che potrebbero derivare da una modifica di diritto intertemporale, come è stato già evidenziato, Pag. 10 sui processi in corso rispetto ai processi nuovi, c'è il problema delle modifiche della pianta organica, noi siamo in attesa dell'adeguamento della modifica della vecchia pianta organica e oggi andare a ridiscutere delle piante organiche significa avere altri quattro anni con un punto interrogativo, quindi ho paura che il rimedio possa essere più dannoso del male.
  Credo che sia più facile spostare dei dipendenti dai tribunali vicini a quello di Napoli Nord che spostare il territorio, affidandolo alle cure del Tribunale di Napoli.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Solo una domanda: il Consiglio dell'Ordine Napoli Nord è quindi anch'esso di recente istituzione?

  GIANFRANCO MALLARDO, Presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli Nord. Sì, il 20 ottobre 2017 si è istituito, purtroppo con molto ritardo, quindi noi siamo intervenuti oggi e anzi abbiamo da recuperare un'interlocuzione che già c'era, però a distanza con i vertici della magistratura, per dare il nostro contributo.

  PRESIDENTE. Bene, siamo contenti di avere favorito anche questo oggi, per noi è anche un atto di grande rispetto e partecipazione delle realtà (questo è il sentimento, che poi il relatore esprimerà meglio, che abbiamo voluto rappresentare oggi, per riuscire con questa interlocuzione a capire lo sforzo che si fa sui territori perché la giustizia funzioni, e qualcosa ci mettiamo anche noi).
  Lascio la parola al Presidente Maurizio Bianco.

  MAURIZIO BIANCO, presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati del Tribunale di Napoli. Grazie, presidente, buongiorno a tutti. Rappresento un Consiglio dell'Ordine che conta 20.000 tra avvocati e praticanti e devo dire subito che noi siamo assolutamente favorevoli, invece, a questa proposta di legge, che però non deve essere letta come giudizio di disvalore nei confronti dei magistrati di Napoli Nord rispetto a quelli di Napoli, perché se c'è un presidio di legalità a Napoli Nord e ad Aversa, è meglio per tutti.
  Il punto è l'obiettivo che bisogna perseguire, e noi riteniamo che l'obiettivo debba essere in primo luogo l'interesse del cittadino. Al di là delle distanze chilometriche, per cui ricordo che all'inizio, quando fu concepita la norma sulla geografia giudiziaria, sulla base di questo parametro fu inserita Ischia nel circondario di Aversa, quindi la distanza chilometrica è un parametro pericoloso, dico solo che Casoria fa parte di Napoli, l'aeroporto di Capodichino è in buona parte in Casoria. Le vicinanze sono certamente culturali e chilometriche, e il punto non è favorire gli avvocati, bensì consentire a 190.000 persone di spostarsi per due chilometri in macchina oppure utilizzare un'ora per gli spostamenti.
  La dottoressa Garzo sicuramente si muove molto presto la mattina, però andare da Napoli ad Aversa dalle 9.00 in poi diventa una sorta di girone infernale, nel quale immergersi e cercare poi di uscire.
  Noi siamo, quindi, assolutamente convinti che questo possa essere un correttivo ragionevole sicuramente e direi indispensabile, visto che alcune sezioni – con il lavoro immane e anche in parte in solitudine inizialmente che hanno fatto a Napoli Nord –, sono scoppiate. In particolare la Sezione lavoro si è svuotata completamente a Napoli e tutto il contenzioso si è spostato su Napoli Nord.
  Sotto il profilo penale ho appreso che non ci sarebbe alcun problema, e questo correttivo consentirebbe di riequilibrare i carichi di lavoro, ovviamente ci sarebbe necessità di un riequilibrio anche delle risorse umane al tribunale che seguirebbe questo spostamento e questo ampliamento di circoscrizione.

  PRESIDENTE. Grazie molte. Adesso diamo la parola al tribunale di Napoli e poi alla procura di Napoli. Do, pertanto, la parola alla dottoressa Ceppaluni, presidente Sezione GIP del Tribunale di Napoli, che è stata delegata dal Presidente del medesimo Tribunale, Ettore Ferrara.

  GIOVANNA CEPPALUNI, Presidente Sezione GIP delegata dal Presidente del Tribunale Pag. 11 di Napoli. Grazie, buongiorno. Come diceva la presidente io sono stata delegata dal Presidente Ferrara che questa mattina aveva impegni concomitanti e quindi si scusa con la Commissione di non poter essere presente.
  Con il Presidente Ferrara abbiamo esaminato la proposta di legge che ci è stata sottoposta per capire quali erano le esigenze sottese alla stessa, esigenze che non abbiamo individuato – devo dirlo – in una ricerca di maggiore efficienza degli uffici giudiziari o di un aumento della produttività degli uffici giudiziari, sono esigenze che sono estranee a questa proposta di legge.
  La proposta di legge ha un punto di partenza che è quello di garantire il presidio di legalità sul territorio, presidio di legalità che verrebbe in qualche modo sminuito dalla distanza chilometrica del tribunale di Napoli Nord da questi quattro comuni.
  Io ho percepito una sorta di timore che da questa distanza chilometrica potrebbe derivare un depotenziamento della lotta alla criminalità organizzata, come se il fenomeno criminale che interessa la zona fosse unitario e come tale dovesse avere un esame da parte dell'autorità giudiziaria unitario. A mio avviso (ovviamente c'è il procuratore che è ben più addentro alla materia), sulla base della mia esperienza di qualche anno del penale in Campania, il fenomeno criminale che interessa quelle zone, la zona di Napoli Nord non può essere definito sicuramente un fenomeno unitario.
  Non abbiamo clan unitari confederati con un'unica radice, un'unica estrazione, non ce l'abbiamo a Napoli Nord come non ce l'abbiamo a Napoli Sud, né a Napoli Centro, la criminalità organizzata del territorio campano non è mai stata connotata da questa struttura unitaria, nella storia della Campania probabilmente l'unico clan che ha avuto queste caratteristiche è proprio quello dei Casalesi, che operava con una struttura ramificata, con strutture consociate e che storicamente operava tra il territorio di Caserta, Napoli Nord, Aversa, con propaggini fino a Napoli e a Giugliano, e nella fase del giudizio, da sempre, questi clan sono stati giudicati dalle diverse autorità giudiziarie, senza che questo abbia comportato alcun detrimento all'esame degli stessi.
  Non ci possiamo dimenticare che l'esame delle vicende criminali nella fase delle indagini resta ancorato saldamente a Napoli, con la procura distrettuale, con l'ufficio GIP che ha competenza distrettuale, e oggi distrettuale è addirittura la sezione misure di prevenzione, che con la riforma del Codice antimafia ha accorpato a Napoli tutte queste indagini.
  Se quindi uno degli aspetti di cui si preoccupava la proposta di legge è quello di contrastare la lotta alla criminalità organizzata, è un aspetto che sinceramente non mi sembra possa avere fondamento sul dato reale.
  L'altro aspetto che la proposta di legge sottolinea con grande forza è quello di garantire all'utenza e agli operatori della giustizia un comodo accesso alle strutture giudiziarie. Ovviamente, questa non è un'esigenza che come magistrati possiamo valutare appieno, non abbiamo contezza dell'impatto che possa avere la comodità sull'utenza.
  Resta però da dire che, come ha osservato chi mi ha preceduto, basta un giro in un sito internet per verificare che le distanze chilometriche sono essenzialmente identiche, quindi i tempi di percorrenza ugualmente, perché sono dati di fatto, quindi facilmente verificabili, un centro urbano è molto più difficilmente raggiungibile di un centro che sia dislocato fuori, perché un centro come Napoli accorpa in sé una quantità di traffico che è facile immaginare.
  Mi pongo poi una domanda veramente da cittadino: non sarebbe più semplice potenziare i trasporti pubblici piuttosto che spostare addirittura la competenza di tribunali? Ma ovviamente lascio a chi ha questi poteri la risposta a questa domanda.
  Detto questo, però, vorrei recuperare rapidamente i concetti di efficienza e di produttività, perché Napoli, a seguito della riforma della geografia giudiziaria, dal 2012-2013 in poi, invece di agevolarsi da questa Pag. 12introduzione del nuovo tribunale, ha avuto anni terribili, perché ad una riduzione dell'organico (l'organico del tribunale di Napoli è stato portato prima da 348 magistrati a 319, poi nel 2016 addirittura portato a 309 magistrati) non ha corrisposto una riduzione delle sopravvenienze, perché i nostri dati di flusso ci dicono che le sopravvenienze per i primi due anni sono addirittura aumentate per il fatto che Napoli Nord partiva a carico zero.
  Finalmente, nel 2016 l'effetto Napoli Nord si è cominciato a sentire sul tribunale di Napoli, quindi, malgrado i nostri organici restino, al contrario di quelli di Napoli Nord, fortemente sguarniti, Napoli sta faticosamente recuperando, per la prima volta noi abbiamo delle proiezioni positive per il futuro. Abbiamo potuto ipotizzare nei nostri programmi di gestione un recupero di produttività, che non è un'operazione aritmetica, perché alla riduzione della sopravvenienza non corrisponde automaticamente un aumento della produttività, un ufficio giudiziario che sia più piccolo, come è diventato Napoli, ha capacità di efficienza e di produttività maggiori. Questo è chiarissimo, è nella storia e nei fatti, e qualunque esperto gestionale è in grado di verificare che un ufficio elefantiaco come era Napoli prima e come in parte è ancora anche se è migliorato, ma ovviamente perderebbe questo vantaggio che siamo molto faticosamente conseguendo in questi anni.
  Come tribunale di Napoli siamo ovviamente disponibili a qualunque modifica, ci permettiamo soltanto di osservare che eventuali modifiche dovrebbero essere successive all'aumento di organico che è previsto peraltro nella legge, ma un ridimensionamento degli organici che dovrebbe poi essere seguito da una copertura degli organici, perché tra gli organici sulla carta e gli organici nei fatti c'è una bella differenza.

  PRESIDENTE. Do ora la parola a Nunzio Fragliasso, vicario del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli.

  NUNZIO FRAGLIASSO, Vicario del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. Buongiorno, signor presidente, la ringrazio per l'invito e le porto i saluti del procuratore di Napoli, dottor Milillo, che, essendo impegnato per motivi istituzionali, ha delegato me a rappresentarlo.
  Io non posso che sottoscrivere da ultimo le considerazioni formulate dalla collega Ceppaluni e ancor prima dai colleghi Garzo e Greco, perché, pur nel rispetto ovviamente delle prerogative del Parlamento, la proposta di legge che stiamo esaminando desta qualche perplessità, innanzitutto perché mi sembra distonica e incoerente rispetto alle motivazioni che hanno portato all'adozione del decreto legislativo n. 155 del 2012, appena quattro anni fa.
  Nella relazione illustrativa del suddetto decreto si leggeva testualmente che «rianalizzando la questione, sembra più opportuno un intervento di maggiore radicalità, in grado di decongestionare a fondo il tribunale di Napoli attraverso l'accorpamento dei territori attualmente di competenza delle sezioni distaccate di Afragola, Casoria, Frattamaggiore e Marano di Napoli al Tribunale» allora denominato Giugliano e oggi Napoli Nord.
  Sostanzialmente (qui mi riallaccio all'ultima considerazione della dottoressa Ceppaluni) la diversa configurazione della geografia giudiziaria che ha portato a quella attuale aveva tra gli obiettivi non solo quello di realizzare un presidio di legalità maggiormente prossimo al territorio nella zona che corrisponde all'attuale circondario di Napoli Nord, ma anche di migliorare la qualità del «servizio giustizia» a Napoli, rimodellando la geografia giudiziaria del circondario di Napoli e consentendo al tribunale e alla procura di Napoli una risposta di giustizia più efficiente, perché, come diceva la Presidente Ceppaluni, una struttura elefantiaca quasi mai si traduce in termini di efficienza per quanto concerne la risposta di giustizia.
  A distanza di poco più di quattro anni tornare su una scelta che aveva un duplice obiettivo sembrerebbe una scelta distonica, per non dire, poi, di conseguenze negative già illustrate nella documentazione di accompagnamento alla proposta di legge, cioè la conseguenza che lo scorporo dei comuni Pag. 13di Afragola, Arzano, Casoria e Casavatore dal circondario di Napoli Nord con la contestuale annessione al circondario del tribunale di Napoli avrebbe sugli uffici del giudice di pace.
  Come è stato correttamente osservato, nel circondario del giudice di pace di Afragola rientrano anche i comuni di Caivano e Cardito, che rebus sic stantibus quanto alla proposta di legge si troverebbero in una situazione per cui farebbero parte del circondario del tribunale di Napoli Nord, ma poi farebbero parte del circondario del giudice di pace di Afragola, incorporato al circondario del tribunale di Napoli.
  Bisognerebbe intervenire anche sul punto, cioè o scorporare dal circondario del giudice di pace i comuni di Caivano e Cardito e annetterli al circondario del giudice di pace di Aversa, o inglobare anche i comuni di Caivano e Cardito nel circondario del tribunale di Napoli, con ulteriori effetti in controtendenza rispetto a quelli voluti dal legislatore quando è stato istituito il tribunale di Napoli Nord.
  Oltre a ciò che è stato detto quanto alla circostanza che i comuni oggetto della proposta di legge fanno parte della Città Metropolitana di Napoli, discorso che vale anche per gli altri comuni, vengo ad uno dei profili che lei ha sottolineato, signor presidente, quello della omogeneità culturale. Indubbiamente i comuni di Afragola, di Casoria e Casavatore si caratterizzano per una maggiore omogeneità culturale rispetto ad altri comuni che rientrano nel circondario di Napoli Nord, e un po'meno vale per Arzano, ma lo stesso discorso, come ricordato dal Procuratore Greco, vale per i comuni di Caivano, Cardito, Frattamaggiore, Frattaminore e Crispano.
  Una considerazione su tutte: fermo restando che la risposta investigativa e giudiziaria è rimessa, almeno sotto il profilo investigativo, alla Direzione distrettuale antimafia e, quindi, da questo punto di vista nulla cambia, basti considerare che i comuni di Caivano, Cardito, Frattamaggiore, Frattaminore, Crispano, Afragola, Casoria e Casavatore sono tutti sotto l'egida e il controllo di un'unica, grande, organizzazione criminale, quella del clan Moccia, che ha propri referenti in ciascuno di questi comuni, mentre Arzano è caratterizzato da uno scontro che si protrae nel tempo tra il clan degli scissionisti e il clan Moccia, quindi si caratterizza anche questo profilo.
  Il discorso non può essere fatto isolando da un contesto più ampio solo alcuni comuni, ma dovrebbe coinvolgere anche altri comuni limitrofi, con conseguenze ancora maggiori sotto il profilo della risposta della giustizia, cioè uno scorporo, se dovesse essere fatto, dovrebbe essere allargato ad altri comuni e metterebbe in discussione tutto l'impianto esistente.
  È stato, ovviamente, detto della distanza chilometrica e non voglio tornare sul punto, basta controllare fonti aperte, mi permetto di evidenziare che Arzano, secondo i calcoli fatti dal mio ufficio, è più vicino ad Aversa che a Napoli, quindi dipende da quali sono i punti di collegamento.
  Quanto ai collegamenti (mi riallaccio a quanto diceva il procuratore di Napoli Nord) va detto che i comuni di Afragola e di Casoria sono serviti da 30 treni giornalieri nei collegamenti con Aversa, viceversa mancano invece collegamenti ferroviari tra Napoli e Arzano e Casavatore, quindi il discorso non può essere visto solo da un angolo di visuale.
  Due ultime considerazioni veloci. Qualora dovesse essere, invece, approvata la proposta di legge, va da sé che sotto il profilo delle norme transitorie, come ricordava il Procuratore Greco, bisognerebbe ovviamente porre mano alla proposta che è stata fatta, perché quella attuale, che vedrebbe l'effetto dello spostamento della competenza sotto il profilo territoriale, non operativo, solo per i precedenti penali per i quali sia stata esercitata l'azione penale, comporterebbe dei guasti enormi, perché tutti i procedimenti pendenti nella fase delle indagini dovrebbero essere spostati da un ufficio di procura ad un altro.
  Dovrebbe semmai essere seguito lo stesso criterio che fu adottato all'epoca della istituzione del tribunale di Napoli Nord, cioè lo spostamento di competenza non opera per le notizie di reato che risultano già depositate e pervenute all'ufficio giudiziario, a prescindere dall'iscrizione, perché Pag. 14sappiamo tutti, anche lei, signor presidente, quale magistrato, che ci sono dei tempi fisiologici che intercorrono tra il pervenimento della notitia criminis e la sua effettiva iscrizione nei registri della procura.
  Ultima considerazione. È evidente che, qualora questa proposta di legge dovesse entrare in vigore, dovrebbe essere effettivamente attuato un intervento sotto il profilo dell'adeguamento delle piante organiche e anche dell'organico del personale di magistratura, ma soprattutto amministrativo, che è sotto il profilo della pianta organica inadeguato, sotto il profilo del personale effettivamente in servizio assolutamente insufficiente per la procura e mi permetto di dire anche per il comune di Napoli, perché poi su queste realtà si misurano i risultati e gli effetti positivi o negativi delle riforme legislative.
  In conclusione, quindi, ferme restando le prerogative parlamentari, c'è una sostanziale contrarietà della procura di Napoli, che ovviamente prenderebbe atto di una diversa decisione del Parlamento. La ringrazio, signor presidente.

  PRESIDENTE. Grazie a voi di questi contributi e di aver voluto partecipare in modo molto costruttivo a questa indagine.
  Lascio quindi la parola all'onorevole Maestri che forse vorrà fare delle domande o comunque delle sue deduzioni.

  ANDREA MAESTRI. Grazie, presidente, farò sia qualche domanda sia qualche valutazione. Innanzitutto, tengo particolarmente a ringraziare tutti gli auditi per la loro presenza e per il prezioso contributo che hanno dato all'approfondimento della tematica sottesa alla mia proposta di legge.
  Tengo, tuttavia, a sottolineare un aspetto, che è il presupposto di questa discussione, di questo approfondimento: questa proposta di legge nasce da un'esigenza rappresentata da molti cittadini dei territori dove voi operate come magistrati. Non è minimamente in discussione la preziosità del vostro lavoro, le difficoltà obiettive in un territorio così profondamente interfacciato e contaminato dalla presenza della criminalità organizzata, è naturale che con audizioni così «penalecentriche» per le vostre competenze e per il ruolo che rivestite nei diversi uffici fossero messe particolarmente in evidenza le criticità di una proposta di legge che può incidere su alcuni aspetti della vostra specifica operatività nell'ambito della giustizia penale.
  Tengo, tuttavia, a chiarire quali sono i presupposti da cui nasce la proposta di legge: una petizione firmata da oltre 15.000 cittadini di quel territorio. Io sono umilmente, ma fortemente, fedele all'idea di giustizia come servizio, i sono un avvocato amministrativista e civilista, non penalista, e vengo da Ravenna, sono romagnolo, però mi sono interessato di questa questione perché ho registrato un disagio di quel territorio, un disagio oggettivo, documentato, sono andato in quel territorio, ho incontrato le persone e ho parlato con loro, c'era anche l'avvocato Mallardo ad un incontro cui ho partecipato, peraltro incontro in cui erano presenti tantissimi operatori e cittadini «normali», non solo avvocati ma anche cancellieri, persone che lavorano nei tribunali e che rappresentavano un disagio.
  Credo che sia compito del legislatore, con estremo pragmatismo e con molta umiltà, mettersi anzitutto in ascolto di un disagio che c'è, e poi trovare le soluzioni migliori. È evidente che una proposta di legge non nasce perfetta nel momento in cui viene scritta, ma viene consegnata ad un processo nel quale, attraverso le audizioni e gli approfondimenti tecnico-giuridici, ma anche di opportunità politica che si fanno, viene ovviamente migliorata.
  Da parte mia c'è tutta la disponibilità, per esempio sono già persuaso della assoluta correttezza della proposta che da ultimo faceva il dottor Fragliasso in ordine alla disposizione transitoria, cioè di introdurre il criterio che era già stato indicato, quello del radicamento della notizia di reato per non spostare la competenza territoriale in ordine a procedimenti penali, su altri aspetti credo che le posizioni e le analisi siano divergenti e difficilmente componibili.
  L'avvocato Bianco ha fatto riferimento ad alcuni aspetti specifici, che sono esattamente Pag. 15 quelli che conoscevo e rispetto ai quali ho maturato l'opportunità e la decisione di portare avanti questa proposta di legge, e riguarda la quotidianità della giustizia, perché non è che il processo penale capita al cittadino tutti i giorni, ma tutti i giorni o con una certa frequenza capita di doversi rivolgere all'Ufficio di volontaria giurisdizione per un giuramento o per una questione che riguarda un'eredità, al giudice tutelare per quanto riguarda la tutela dei minori, alla sezione lavoro per questioni molto cogenti che riguardano la quotidianità delle persone. Le criticità riguardano in particolare questi aspetti.
  Ferme restando le motivate critiche che ho ascoltato, che rispetto profondamente e delle quali prendo nota rispetto alla giustizia penale, della giustizia civile si è parlato poco o per nulla e questi sono tre focus rispetto ai quali rappresento un'esigenza oggettiva di approfondimento. Lo chiedo alla presidente del tribunale di Napoli Nord, lo chiedo a chi dopo di voi tra gli auditi verrà a raccontarci la situazione, ma mi riferisco in particolare alle difficoltà della sezione lavoro, al giudice tutelare, alla volontaria giurisdizione in generale, e non solo.
  La vita quotidiana di cittadini e quella di tanti avvocati che si devono spostare per lavoro per andare in udienza, per depositare atti, per consultare fascicoli e per fare tutta un'attività quotidiana anche al di fuori del processo civile telematico, che certamente aiuta ma non risolve tutte le criticità, quindi anche questi spostamenti sono da tenere in considerazione sempre in quell'ottica da cui partiamo, da cui almeno io – ripeto – con molta umiltà e molto pragmatismo mi sento di partire, che è quello di vedere la giustizia come un servizio nei confronti dei cittadini, da migliorare, quindi con la disponibilità di tutti a fare uno sforzo intanto per ascoltare un disagio oggettivo che c'è, e poi per trovare le soluzioni migliori, più condivise e più praticabili.
  Lungi da me e dalla mia volontà creare con questa proposta di legge disagi o sconquassi, questa è una proposta di legge meditata, che vuole dare risposta ad un disagio rappresentato da tantissimi cittadini, oltre 15.000. Li dobbiamo semplicemente ascoltare, come dobbiamo ascoltare quei 190.000 cittadini di quei comuni che quando accedono alla giustizia devono poterlo fare in condizioni di eguaglianza sostanziale o di non disparità di trattamento rispetto ad altri territori.
  Ringrazio moltissimo tutti gli auditi, ho preso moltissimi appunti, quindi sicuramente il testo nella prossima legislatura potrà essere ripreso e migliorato significativamente. Rimane secondo me la necessità di approfondire gli aspetti che prima dicevo e che riguardano in particolare le criticità della giustizia civile.

  PRESIDENTE. Sulla base della riflessione del presentatore, questa è una proposta di legge che è iniziata, tra l'altro richiesta in quota opposizione e ovviamente non vedrà la luce in questa legislatura che ormai è finita, però il tema evidentemente ancora non è stato risolto del tutto.
  Prima di darvi la parola vorrei chiedere al relatore (faccio una cosa poco ortodossa) se questa petizione fosse molto a ridosso del decreto delle circoscrizioni giudiziarie, periodo che ricordo perché, come dicevo, siamo stati relatori di quel parere e in alcune zone ha scosso molto, poi pian piano le cose sono andate meglio, oppure sia recente.

  ANDREA MAESTRI. No, è successivo.

  PRESIDENTE. Quindi può darsi che nel tempo alcune situazioni si siano assimilate. Darei la parola di nuovo a tutti, in modo tale che chi vuole possa ribattere, anche perché il Presidente del Consiglio dell'Ordine di Napoli così come il relatore ha posto il problema non tanto del penale quanto del civile, quasi che Napoli abbia avuto un alleggerimento di carico del giudice di lavoro derivante da queste zone, e invece c'è un sovraccarico su Napoli Nord.
  Stavo guardando la cartina perché non sono esperta del territorio, però ho visto che si tratta di una piccola parte del territorio Pag. 16 che ovviamente è centrale rispetto alla zona.

  MAURIZIO BIANCO, presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati del Tribunale di Napoli. Mi riferivo solamente alla sezione lavoro, perché per lo svuotamento di Napoli...

  PRESIDENTE. No, certo, parliamo di Sezione lavoro di Napoli, quindi come mai, la sezione lavoro è tutta legata...?

  MAURIZIO BIANCO, presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati del Tribunale di Napoli. La Sezione lavoro sicuramente sì, perché la zona industriale è quella, quindi...

  PRESIDENTE. Quindi questo si raccorda alla motivazione sottostante del relatore, dicendo che questa proposta più che nascere dalla necessità di reprimere la criminalità comune e organizzata, tiene conto delle esigenze del cittadino comune medio, quello che normalmente va al tribunale per questioni civilistiche. Inizierei dalla Presidente Garzo, che è stata chiamata in causa.

  ELISABETTA GARZO, Presidente del Tribunale di Napoli Nord. Condivido assolutamente con l'onorevole Maestri la necessità (ed è stato uno degli obiettivi dell'organizzazione del mio ufficio giudiziario) di dare un grande risalto e un grande spazio a quella che è la giustizia civile, perché obiettivamente, come dicevo già prima, in effetti in questi territori è particolarmente necessario l'intervento dell'autorità giudiziaria e sicuramente dell'autorità penale, ma soprattutto per quanto riguarda il settore civile.
  Penso, comunque, che questo disagio cui fa riferimento l'onorevole Maestri sia un disagio raccolto almeno un anno o un anno e mezzo fa... No, perché le 15.000 firme risultano raccolte quest'estate? Poiché la sua relazione è del 2016 e si fa riferimento a questa petizione, poi ha raccolto questo ulteriore disagio, ma era per comprendere, perché obiettivamente tra l'estate del 2016 ed il dicembre del 2017 l'ufficio ha assunto anche un altro tipo di organizzazione, sono intervenuti aumenti di organici, nuovi magistrati e quindi anche una velocizzazione dei tempi.
  Ribadisco, per quanto riguarda il discorso della distanza chilometrica, non posso intervenire più di tanto, nel senso che abbiamo già visto quali sono le situazioni, quali sono i collegamenti, quindi non so perché si avverta questo particolare disagio, anche perché l'avvocato dice che io mi muovo molto presto, ma vedo che l'accesso a Napoli delle autovetture percorrendo l'autostrada ovvero l'asse mediano è di gran lunga superiore, perché ci sono dei blocchi incredibili per l'accesso al Centro direzionale e comunque agli uffici giudiziari, ma non è questo il discorso.
  Faccio riferimento ai programmi di gestione dei processi civili, programmi ex articolo 37 per l'anno 2017, in cui si dà atto che dal punto di vista squisitamente del settore civile si sono avuti dei notevoli progressi per quanto riguarda lo sviluppo del processo telematico, che consente di poter lavorare da casa senza necessariamente accedere ogni giorno all'ufficio giudiziario, e questo riguarda sicuramente l'avvocato, ma con risparmi di tempo sicuramente notevolissimi soprattutto per quanto riguarda i depositi telematici. A fronte di questo tutti i colleghi oramai utilizzano la consolle e quindi il deposito avviene in tempi reali, per cui c'è una grande facilità da questo punto di vista.
  Allo stesso modo è previsto il sistema automatico di assegnazioni, cioè tutte le comunicazioni che avvengono via PEC.
  Per quanto riguarda i dati in possesso dell'ufficio, sono questi procedimenti contenziosi ordinari in materia civile, e devo dire in premessa che per quanto riguarda la distribuzione degli organici, nella assegnazione dei posti vacanti, che di volta in volta venivano coperti, ho sicuramente preferito l'assegnazione dei magistrati al settore civile, proprio perché i numeri, comunque, in proporzione sono aumentati considerevolmente rispetto al settore penale, in quanto la partenza a carico zero per il penale ha comportato dei tempi diversi, creando a volte delle conflittualità con i presidenti di sezione penale perché Pag. 17sinceramente ho preferito come organizzazione dare più spazio al settore civile.
  Faccio presente, quindi, che per quanto riguarda i processi della prima sezione civile, i processi contenziosi ordinari in materia di famiglia, registrano durata media di circa un anno e sei mesi, a fronte di una durata che presso gli altri uffici giudiziari (penso anche Napoli) è di gran lunga superiore. Per quanto riguarda la volontaria giurisdizione in materia di famiglia e persone, i tempi sono sette mesi ovvero due mesi.
  È vero che probabilmente viene evidenziato un disagio legato al trasporto o comunque alla presenza presso il tribunale di Napoli Nord piuttosto che di Napoli, però la risposta di giustizia, che dovrebbe essere quella che più interessa la persona, perché la persona che richiede una tutela, richiede un'amministrazione giudiziaria, richiede un provvedimento d'urgenza in materia civile tutto sommato ha interesse soprattutto a che il provvedimento venga pronunciato in tempi brevi e venga immediatamente eseguito piuttosto che un provvedimento che venga pronunciato in tempi addirittura doppi rispetto a quelli garantiti da questo ufficio che ha avuto il vantaggio della partenza a carico zero.
  Se questo è vero, è anche vero che per quanto riguarda alla stessa maniera i processi della seconda sezione civile, che sono quelli più lunghi nella gestione, perché è tutta la sezione che riguarda la contrattualistica, vengono definiti in 24 mesi, quindi abbiamo una sentenza al massimo nei tempi di 24 mesi.
  Per quanto riguarda poi il settore delle esecuzioni immobiliari, devo dire che il tribunale di Napoli Nord è il primo in Italia (dato riportato da Il Sole 24 Ore) per quanto riguarda i procedimenti di esecuzioni mobiliari ed immobiliari. Se quindi è vero che c'è un disagio per alcune situazioni avvertite dai cittadini, questo disagio, per quanto riguarda i tempi di pronuncia da parte dell'autorità giudiziaria, sicuramente non può essere avvertito, perché, come dimostrano i dati riportati da Il Sole 24 Ore, il tribunale di Napoli Nord è primo nei tempi.
  Obiettivamente la Sezione lavoro ha avuto un trend di crescita spaventoso, quando è stato istituito il Tribunale di Napoli Nord, la Sezione lavoro non era proprio prevista, vi erano alcuni magistrati del settore civile, ma ci si è immediatamente resi conto che così non era possibile andare avanti. Il Consiglio Superiore è stato molto sensibile alle questioni di volta in volta sottoposte da questo tribunale giovane che si è trovato ad affrontare una serie di grosse problematiche, quindi è stata istituita una Sezione lavoro prima con cinque giudici e il presidente, oggi con undici giudici più un altro che dovrà essere assegnato.
  I carichi sono sicuramente notevolissimi, ed è quello che ho sempre evidenziato, tra l'altro devo far presente che ho più volte chiesto in passato (ho qui tutta la documentazione, se fosse necessaria) una modifica per quel che riguarda le piante organiche, perché io penso che la soluzione dei problemi sarebbe proprio in un aumento della pianta organica e della magistratura e soprattutto del personale, perché devo riconoscere che soprattutto nella Sezione lavoro c'è personale che veramente si dedica anima e corpo, perché ciascun magistrato ha dei carichi notevoli, e comunque anche qui è molto favorito dal discorso telematico perché anche nella Sezione lavoro da noi fortunatamente dal punto di vista telematico tutto funziona benissimo.
  È vero, i carichi sono notevolissimi, c'è un trend di iscrizioni pari a 16-17.000 l'anno, con un pari trend però di definizioni, cioè la Sezione lavoro definisce sicuramente un numero di processi altissimo. È vero, le sopravvenienze sono altrettanto notevoli, però stiamo adottando una serie di correttivi per favorire delle definizioni in tempi più immediati e soprattutto per evitare che vengano fatte troppe iscrizioni superflue, perché a volte c'è stato un filone di cause proposte un po'seriali ma, a fronte di determinate pronunce, ritengo si ridurranno notevolmente le iscrizioni.
  Anche per quanto riguarda squisitamente il problema del settore lavoro sono stati previsti dei gabinetti medici per le visite in loco presso l'INPS, per evitare che le persone debbano andare girando da una Pag. 18parte all'altra, ci sono cinque presìdi presso l'ASL di Aversa, quindi è stata adottata una serie di correttivi.
  I numeri sono sicuramente considerevoli, però, a fronte di questi numeri considerevoli, vi è anche un numero considerevolissimo di pronunce da parte dell'autorità giudiziaria, quindi ritengo che la situazione dell'ufficio lavoro potrebbe essere tranquillamente superata trasferendo o comunque ampliando l'organico, e, come ho già detto, ho già presentato domanda in tal senso.
  Questo è quanto posso dire per quanto concerne il settore civile.

  PRESIDENTE. Stiamo finendo il tempo a disposizione, perché abbiamo altre indagini conoscitive oggi. Prego, Presidente Mallardo.

  GIANFRANCO MALLARDO, Presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli Nord. Ringrazio l'onorevole Maestri per l'attenzione soprattutto all'aspetto civile, ma devo esprimere una mia preoccupazione sullo spacchettamento.
  Dato che il giudice di pace è la magistratura che per prima risponde a molte esigenze del cittadino e le competenze vanno via via aumentando, si porrebbe un problema tecnico per quanto riguarda il giudice di pace di Afragola, che attualmente comprende Afragola, Caivano e Cardito, come ha già detto il dottor Fragliasso.
  Si pone quindi il problema di dover quindi trasferire anche Caivano e Cardito a Napoli, o viceversa caricare questi uffici sul giudice di pace di Napoli Nord, che si trova in una situazione drammatica, già allo stato attuale le prime udienze vengono fissate dopo due anni dall'iscrizione al ruolo, quindi dargli ulteriore carico in questo momento significherebbe bloccare da un lato l'ufficio del giudice di pace di Napoli Nord, dall'altro lato creare seri problemi al mantenimento della struttura del giudice di pace di Afragola, che è a carico dei comuni, laddove il solo comune di Afragola non potrebbe sopportarne i costi.
  Si andrebbe quindi a produrre l'effetto perverso di ridurre il numero di presìdi di legalità sul territorio, sfavorendo ulteriormente i cittadini. Questa è una preoccupazione che evidenzio.

  PRESIDENTE. Vi ringrazio. Lo scopo della presidenza, della Commissione ma anche del relatore era proprio quello di far emergere l'attualità della problematica ed eventuali indirizzi anche per migliorare la giustizia sul territorio.
  Devo dire (e lo dico anche per la mia provenienza dal settore giustizia, così come gli avvocati parlamentari che sono qui) che ci fa piacere, nonostante le difficoltà, aver oggi percepito questo grande sforzo degli uffici giudiziari e degli operatori della giustizia di dare una risposta in territori difficili.
  Spesso in aree che si ritengono meno problematiche si rileva una minore attenzione, quindi vi ringraziamo molto per questo, per la disponibilità, e sicuramente ne faremo tesoro.

  La seduta termina alle 12.35.