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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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XVII Legislatura

III Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 5 di Martedì 2 maggio 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Cicchitto Fabrizio , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA STRATEGIA ITALIANA PER L'ARTICO

Audizione dell'Ambasciatore del Regno di Norvegia in Italia, Bjoern Trygve Grydeland.
Cicchitto Fabrizio , Presidente ... 3 ,
Grydeland Bjoern Trygve , Ambasciatore del Regno di Norvegia in Italia ... 3 ,
Cicchitto Fabrizio , Presidente ... 8 ,
Censore Bruno (PD)  ... 8 ,
Scagliusi Emanuele (M5S)  ... 8 ,
Cicchitto Fabrizio , Presidente ... 8 ,
Grydeland Bjoern Trygve , Ambasciatore del Regno di Norvegia in Italia ... 8 ,
Cicchitto Fabrizio , Presidente ... 9 

ALLEGATO: Presentazione informatica illustrata dall'Ambasciatore Bjoern Trygve Grydeland ... 10

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà- Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista: MDP;
Alternativa Popolare-Centristi per l'Europa-NCD: AP-CpE-NCD;
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA);
Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà-Possibile: SI-SEL-POS;
Scelta civica-ALA per la costituente libera e popolare-MAIE: SC-ALA CLP-MAIE;
Civici e Innovatori: (CI);
Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI;
Misto-Conservatori e Riformisti: Misto-CR;
Misto-USEI-IDEA (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): Misto-USEI-IDEA;
Misto-FARE! - Pri: Misto-FARE! - Pri;
Misto-UDC: Misto-UDC;
Misto-Alternativa Libera-Tutti Insieme per l'Italia: Misto-AL-TIpI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
FABRIZIO CICCHITTO

  La seduta comincia alle 13.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-TV della Camera dei deputati.

Audizione dell'Ambasciatore del Regno di Norvegia in Italia, Bjoern Trygve Grydeland.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla strategia italiana per l'Artico, l'audizione dell'Ambasciatore del Regno di Norvegia in Italia, Bjoern Trygve Grydeland. Saluto e ringrazio l'Ambasciatore, che è accompagnato dalla Consigliera Mai Tonheim, Primo Segretario dell'Ambasciata norvegese, per la disponibilità a contribuire ai nostri lavori.
  Ricordo anche che la Norvegia, che non è uno Stato membro dell'Unione europea, ha comunque sottoscritto nel 1994 un accordo per la partecipazione all'Associazione europea di libero scambio (EFTA) e allo Spazio economico europeo e fa parte dell'area Schengen. Segnalo, quindi, il ruolo di primaria rilevanza e importanza strategica nella regione artica che la Norvegia ricopre in quanto membro del Consiglio Artico.
  Rilevo, inoltre, che la navigazione in acque artiche avviene per l'80 per cento in acque norvegesi, che – ricordo – si estendono fino alle Isole Svalbard, ricomprendendo, quindi, il Mare di Barents e il Mar Glaciale Artico.
  Ciò richiede una particolare attenzione ai profili di sicurezza e di tutela, non solo ambientale, nei confronti di un territorio, l'estremo Nord, che, per le sue peculiarità climatiche e la sua ricchezza di risorse naturali, è da sempre considerato un patrimonio da tutelare e condividere, nel rispetto della cooperazione e del diritto internazionale.
  In generale, la Norvegia è oggi un avamposto strategico per il continente europeo rispetto a un quadrante che si ritrova particolarmente esposto agli effetti dei nuovi equilibri e disequilibri internazionali, derivanti, da un lato, dalla nuova Amministrazione statunitense e, dall'altro, dall'attivismo di tipo neozarista dell'Amministrazione Putin, senza trascurare il ruolo crescente esercitato da Pechino e da altri attori internazionali interessati all'Artico.
  Ricordo che nel corso dello svolgimento di questa indagine conoscitiva sono già stati auditi il Sottosegretario Della Vedova, l'Ambasciatore d'Italia a Oslo Giorgio Novello, il presidente della Società italiana per l'organizzazione internazionale Franco Frattini e l'Ambasciatore del Regno di Danimarca in Italia Erik Vilstrup Lorenzen.
  Do, quindi, la parola all'Ambasciatore Grydeland per illustrare la sua relazione, che prevede anche una presentazione informatica, di cui autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato).

  BJOERN TRYGVE GRYDELAND, Ambasciatore del Regno di Norvegia in Italia. Buonasera a tutti. Onorevole presidente, eminenti membri della Commissione, mi scuso se mi rivolgo a voi in inglese oggi, ma è necessario che sia molto preciso. Il mio Pag. 4inglese mi permette di essere più preciso del mio italiano.
  Vi ringrazio per l'invito di oggi a presentare le politiche artiche della Norvegia e le priorità in quella zona. Come rappresentante di uno Stato membro del Consiglio Artico, apprezzo molto il fatto che l'Italia, con lo status di osservatore nel Consiglio Artico, continui nel suo grande interesse nei confronti dell'Artico.
  Siamo chiaramente consapevoli dei legami storici dell'Italia con il Grande Nord. L'anno scorso abbiamo commemorato a Oslo e in Italia l'esploratore artico Umberto Nobile, che nel 1926 è partito con il suo dirigibile Norge (Norvegia, in lingua norvegese) da Ciampino e ha attraversato il Polo Nord, arrivando in Alaska.
  Da tempi recenti l'ENI è presente sulla piattaforma continentale norvegese. Fin dall'inizio dell'epoca del petrolio, negli anni Sessanta, il CNR italiano è presente nella stazione di ricerca di Ny Ålesund, a Svalbard, dove gestisce la torre Amundsen-Nobile sul cambiamento climatico.
  Ci sono molti altri esempi. Il fatto che l'Italia continui a guardare all'Artico è un fattore molto positivo. Ci offre una piattaforma comune su cui costruire.
  Per la Norvegia l'Artico non è soltanto in cima al mondo, è anche in cima alle priorità di politica estera. L'obiettivo del nostro Governo è di affrontare le opportunità che vengono fornite dalla natura in modo sostenibile e responsabile e di garantire che l'Artico rimanga una regione pacifica, contraddistinta da collaborazione internazionale.
  L'Artico non è come l'Antartico. L'Oceano Artico è circoscritto da Stati nazione, non è un continente circondato dal mare, come l'Antartico. Vi si applica il diritto del mare delle Nazioni Unite. Vi sono poche questioni di giurisdizione che non sono state risolte nell'Artico, dato che vi è un accordo e che vi è la volontà di risolvere i disaccordi. L'Artico è una regione pacifica in cima al mondo.
  Spesso si considera l'Artico come zona desolata e distante. Questo non la dice tutta. Mentre varie parti dell'Artico hanno molto in comune, vi sono anche grandi differenze in tutta la regione: differenze di clima, di economia e di condizioni di vita. L'Artico non è una regione omogenea.
  Non c'è un solo Artico. Ve ne sono diversi. Voglio sottolineare che la parte norvegese dell'Artico differisce dalla parte della Groenlandia e da quella dell'Alaska per via della corrente del Golfo, che mitiga il clima. Nel Grande Nord, come norvegesi, abbiamo un'economia diversificata. Il clima relativamente mite ci ha permesso di accumulare molte conoscenze a livello di sviluppo commerciale ed economico e di gestione delle risorse.
  Circa 4 milioni di persone vivono nell'Artico nel suo insieme. È un numero inferiore al numero degli abitanti della Sicilia. Tuttavia, quasi il 10 per cento della popolazione della Norvegia vive a nord del Circolo polare artico. Questa è una proporzione che supera quella di qualsiasi altro Paese, come vedete dalla carta geografica, di cui alla terza slide, dove vedete indicato il Circolo polare artico.
  Per noi l'Artico non è una landa deserta. Per noi l'Artico è una regione in cui si svolge la vita quotidiana di molti norvegesi. Per i norvegesi l'Artico è una regione di opportunità.
  Oggi vediamo molto interesse per l'Artico espresso da attori non artici, sia in Europa sia in Asia, che vogliono partecipare allo sviluppo della regione con l'aumento dell'accessibilità della zona. Tuttavia, non c'è alcuna corsa all'Artico. Pur essendovi un grande interesse da parte di molti attori, a queste alte latitudini c'è un alto livello di consenso e di accordo.
  Come ha già fatto notare il presidente, circa l'80 per cento delle nostre zone marine è al nord del Circolo polare artico. L'oceano è la base della nostra economia e della nostra prosperità. Quasi il 70 per cento dei nostri introiti dalle esportazioni viene da attività che si collegano al mare. Abbiamo, per esempio, lo stock più abbondante di merluzzo. Abbiamo anche un forte interesse nel garantire una gestione sostenibile dell'oceano in questa regione.
  Vorrei, quindi, esporvi la nuova strategia norvegese per l'Artico, che è stata lanciata dal nostro Primo Ministro Erna Solberg Pag. 5 meno di due settimane fa, il 21 aprile, nella città di Bodø, che si trova a nord del Circolo polare artico. Questa nuova strategia si basa su cinque settori prioritari, definiti nella politica dell'Artico del Governo nel 2014: collaborazione internazionale, sviluppo economico e commerciale, sviluppo delle conoscenze, infrastrutture e protezione ambientale e preparazione a possibili emergenze. Questi settori sono cruciali per garantire la sostenibilità a nord. In questa nuova strategia il Governo accorderà una priorità anche maggiore a un approccio integrato alla politica artica e si concentrerà ancora di più sullo sviluppo di possibilità economiche e commerciali basate sulle nuove conoscenze e sulla costruzione di infrastrutture a nord.
  Per riepilogare i punti principali di questa strategia, il Governo annuncerà la ventiquattresima tornata di permessi per petrolio e gas. Intende, inoltre, creare un centro nelle Isole Lofoten e Vesterålen che svilupperà delle conoscenze di avanguardia nella preparazione della risposta a incidenti con il petrolio in mare e per affrontare il problema dei detriti plastici in mare; creare un centro di conoscenze su questioni che riguardano l'oceano e l'Artico a Tromsø (come sapete, Tromsø ospita già il Segretariato del Consiglio Artico); creare un programma per promuovere lo sviluppo di forniture e di filiere competitive nel nord della Norvegia; semplificare la collaborazione tra aziende e istituzioni di ricerca; investire 40 miliardi di corone norvegesi (circa 4,4 miliardi di euro) nelle infrastrutture al nord della Norvegia; promuovere migliori comunicazioni al nord della Norvegia e facilitare miglioramenti nella copertura a banda larga al nord della Norvegia e nella rete di fibre ottiche tra nord della Norvegia e altri Paesi.
  I Paesi di tre continenti hanno trovato modo di collaborare insieme nell'Artico, puntando sugli interessi comuni e basandosi sul rispetto del diritto internazionale. Stiamo elaborando nuove conoscenze e stiamo creando delle nuove istituzioni regionali. Il nostro obiettivo è di rafforzare la collaborazione internazionale e l'ordine legale internazionale.
  Il Consiglio Artico è stato molto importante nel trovare soluzioni comuni a sfide regionali. Una delle ragioni del suo successo è stato il fatto di riunire tutti i principali portatori di interesse, tra cui i popoli indigeni. Con il ritiro dei ghiacci, nuovi protagonisti esterni all'Artico si sono interessati di più alla regione. Nella riunione ministeriale del Consiglio Artico del 2013 all'Italia è stato accordato lo status di osservatore. Questo riconosce la risalente partecipazione del Paese da lungo tempo alla ricerca e agli studi riguardanti l'Artico. Altri osservatori erano ancora più lontani dall'Artico. C'è interesse da parte della Cina, dell'India, del Giappone, di Singapore e della Corea del Sud.
  Nel funzionamento del Consiglio vediamo che anche per i Paesi dell'Asia l'Artico diventa una zona importante. Gli osservatori contribuiscono con conoscenze importanti riguardo alla regione, che cerchiamo ancora di capire appieno. La Norvegia ha accolto con favore l'ingresso di nuovi osservatori dall'Asia e dall'Europa. Questa è una conseguenza logica della nostra politica. Noi vogliamo la collaborazione nel Grande Nord, non la concorrenza o gli scontri. Riteniamo che ci sia abbastanza Artico per tutti, purché tutti rispettino il diritto internazionale e le leggi degli Stati regionali.
  Un Consiglio Artico forte, con il sostegno degli Stati membri e dei Paesi osservatori, rappresenta un fattore importante nel garantire la stabilità continua dell'Artico. Siamo stati colpiti favorevolmente dalla presidenza statunitense del Consiglio Artico e sosteniamo i suoi sforzi per integrare gli osservatori, come l'Italia, in modo più stretto nel lavoro del Consiglio.
  Un altro fattore importante di collaborazione internazionale è l'ordine giuridico, che si basa sul diritto del mare e offre un contesto giuridico per tutte le attività nell'Oceano Artico. Questo è stato confermato a Ilulissat, in Groenlandia, nel maggio 2008, quando i cinque Stati costieri hanno ripetuto il loro impegno nei confronti del diritto del mare e il loro intento di risolvere divergenze all'interno di quel contesto. Questo significa che il contesto giuridico dell'oceano Pag. 6 rimane prevedibile, affidabile e ancorato alle normative internazionali.
  Noi mettiamo in pratica il nostro impegno nei confronti del diritto del mare. Nel 2012 la Norvegia e la Russia hanno firmato un accordo sulla demarcazione marittima e sulla collaborazione nel Mare di Barents e nell'Oceano Glaciale Artico. Questo accordo ha risolto una disputa che risaliva a quattro decenni prima, ha ridotto le tensioni, ha migliorato la collaborazione, ha conferito maggiore stabilità legale e ha risposto ai princìpi concordati a Ilulissat. Potete vedere la linea di delimitazione marittima nella quarta diapositiva.
  Altre questioni vengono affrontate mediante formule giuridiche: la delimitazione dei limiti esterni della piattaforma continentale, che si trova a 200 miglia nautiche dalle linee di base, è una questione che viene decisa dalla Commissione sui limiti della piattaforma continentale, che ha sede a New York.
  La Norvegia è stato il primo Stato costiero artico a ricevere le proprie raccomandazioni dalla Commissione e, quindi, ha osservato i princìpi della Convenzione sul diritto del mare delle Nazioni Unite in questo settore. La Federazione Russa e la Danimarca hanno già presentato i loro dati alla Commissione, mentre il Canada e gli Stati Uniti stanno ancora preparando la propria documentazione.
  Non dobbiamo dimenticare, poi, il cambiamento climatico e l'effetto di esso sull'Artico. Ci sono dei cambiamenti importanti in corso. L'effetto del riscaldamento globale è drammatico in termini di impatto. C'è un ritiro dei ghiacciai. La tundra si scongela. Gli stock ittici stanno migrando. Ci sono delle sfide comuni che richiedono delle risposte collettive.
  Secondo alcune stime, la calotta glaciale estiva artica scomparirà completamente entro l'anno 2050. Questo comporterà dei cambiamenti enormi e delle sfide, non soltanto per gli Stati artici, ma per tutto il mondo. Lo scongelamento dei ghiacci dell'Artico è un barometro che ci indica il progresso del riscaldamento globale, che potrebbe causare dei danni inimmaginabili per il nostro pianeta.
  Noi cittadini dell'Artico vediamo davanti ai nostri occhi il cambiamento climatico. È evidente che dobbiamo promuovere una collaborazione internazionale per rispondere a questo fenomeno. Con il ritiro dei ghiacci i Paesi artici non saranno più divisi dai ghiacci, ma saranno collegati dal mare. Vediamo, quindi, un aumento degli scambi commerciali marittimi. Il mare diventerà una strada, non una barriera. Aprirà nuove possibilità di commercio, per il trasporto e per l'estrazione dei minerali, per il petrolio e il gas, per la ricerca e per l'istruzione.
  Come vedete dalla nona diapositiva, la maggior parte della densità di traffico marittimo si ha nelle acque norvegesi. La scomparsa dei ghiacci marini apre nuove rotte marittime e porta a un aumento del volume della navigazione. L'80 per cento del traffico marittimo nell'Artico si svolge in acque territoriali norvegesi.
  L'accesso alle risorse naturali abbondanti e le grandi capacità commerciali rendono il Nord una zona di grande opportunità. Vi sono grandi potenzialità di crescita tramite investimenti basati sulle conoscenze. Vi sono delle risorse di gas e di petrolio che non sono state ancora scoperte nell'estremo Nord. Come parte della strategia artica della Norvegia, il Governo offrirà delle vaste zone conosciute, e anche sconosciute, in alcune aree dell'estremo Nord, in cui si svolgono attività legate all'estrazione di petrolio e gas.
  Nella decima diapositiva vediamo la piattaforma Goliat dell'ENI a Norge e la Statoil, che è la piattaforma più a nord del Mare di Barents. Abbiamo numerose attività, come la produzione di prodotti ittici, petrolio, attività di spedizioni marittime, turismo. Sono tutte attività che crescono. L'obiettivo del Governo è quello di stimolare ulteriormente questa crescita. Pertanto, la Norvegia sarà un Paese leader per quanto riguarda le conoscenze del Nord, per il Nord e all'interno del Nord. Continueremo a investire nella ricerca e nell'istruzione in tutta una serie di aree. Continueremo a sviluppare la nostra società, a creare valore e a garantire una gestione sostenibile delle risorse e dell'ambiente. Pag. 7
  Nell'undicesima diapositiva vediamo un'imbarcazione per la ricerca polare che, al momento è in fase di costruzione, proprio qui in Italia, da parte di Fincantieri a La Spezia. Con questa imbarcazione sarà possibile portare avanti un'attività molto importante nell'area polare per quanto riguarda l'ambiente, la ricerca in campo ittico e la mappatura delle risorse nell'estremo Nord. Questa imbarcazione verrà attraccata nel porto di Tromsø.
  Ci sono alcuni esempi di cooperazione tra Italia e Norvegia. Tra questi posso dirvi che l'Ambasciata ogni anno manda giornalisti e altre personalità dall'Italia alla nostra Conferenza sulle frontiere artiche a Tromsø. Poi ci sarà un'altra Conferenza per il dialogo nell'estremo Nord a Bodø. Ci saranno ospiti importanti e studenti della SIOI. Quest'anno avremo anche un gruppo di studenti da Lauro, la città natale di Umberto Nobile. Verranno a Bodø proprio per incrementare la cooperazione tra le scuole in materia di sviluppo dell'Artico.
  Vogliamo garantire l'utilizzo sostenibile delle risorse. Nel Circolo polare artico abbiamo una vasta area oceanica. Questa economia, basata sui mari e sugli oceani, è molto promettente per quanto riguarda nuovi investimenti, crescita e impiego. Dobbiamo, però, utilizzare le risorse dell'Artico in modo più verde – per così dire – in modo più intelligente e più innovativo. Alcune delle aree marittime più produttive del mondo si trovano proprio nell'Artico e sostengono una vasta varietà di vita marina. Alcune delle aree marine meglio gestite al mondo si trovano proprio nell'Artico. Nel Mare di Barents abbiamo una gestione di tipo scientifico e una cooperazione in campo ittico tra la Russia e la Norvegia, che hanno avuto un enorme successo.
  Un maggiore interesse internazionale può derivare da queste grandi occasioni regionali. Noi tutti vogliamo cogliere i benefici legati a una maggiore apertura dell'Artico, ma dobbiamo agire in modo responsabile. Ci vuole una cooperazione, non uno scontro. Questa è la via che dobbiamo continuare a percorrere. Dobbiamo rispettare il diritto internazionale, dobbiamo gestire a livello nazionale le risorse in modo responsabile e dobbiamo promuovere una cooperazione internazionale. Sono tutte chiavi importanti per uno sviluppo sostenibile e pacifico della regione. Il nostro obiettivo è quello di salvaguardare la pace e la stabilità e di garantire la prevedibilità. Questo è fondamentale per la Norvegia.
  Vogliamo svolgere un ruolo di primo piano nella definizione dell'orientamento futuro per l'Artico e abbiamo una visione chiara: l'Artico deve rimanere una regione di pace, prevedibile e sicura. È una regione dove esiste la cooperazione internazionale basata sul diritto internazionale. È una regione dove lo sviluppo è sostenibile e dove vi è un buon equilibrio tra le attività industriali e commerciali e le preoccupazioni in tema ambientale. Abbiamo lunghe distanze, un clima piuttosto particolare e poche risorse, relativamente parlando. Sono queste le vere sfide, legate alle attività marittime e ad altre attività svolte nell'estremo Nord.
  Nella tredicesima diapositiva potete vedere un elicottero per operazioni di ricerca e salvataggio che attualmente viene sviluppato, nel settore degli elicotteri, da Leonardo-Finmeccanica. Il Governo norvegese ha già ordinato sedici nuovi elicotteri e c'è la possibilità di ordinarne altri sei. Alcuni di questi verranno utilizzati per le operazioni di ricerca, salvataggio e soccorso nella regione dell'Artico.
  In sintesi, quali sono i nostri obiettivi? Vogliamo garantire un regime di gestione basato sugli ecosistemi e integrato. In questo modo possiamo salvaguardare la biodiversità e garantire l'uso sostenibile delle risorse.
  Vogliamo salvaguardare la pace e la stabilità e garantire la prevedibilità. Vogliamo rafforzare la cooperazione internazionale e un ordinamento giuridico internazionale. Vogliamo rafforzare le basi per l'impiego, per la creazione di valore e per il benessere di tutti.
  È nostro interesse essere sicuri che le nostre istituzioni regionali siano abbastanza solide da affrontare i cambiamenti repentini in corso. Le nostre decisioni si devono basare sulle migliori conoscenze Pag. 8disponibili. Dobbiamo gestire in modo responsabile tutte le nostre risorse, ma la cosa più importante è evitare che i cambiamenti e le opportunità che ne conseguono possano diventare fonte di tensione e di conflitto.
  L'Artico è diventato un'area di cooperazione per l'Europa, l'America del Nord e l'Asia. Noi vogliamo continuare a rafforzare questa tendenza, perché, quanto più conosceremo le preoccupazioni degli altri, tanto più potremo individuare le soluzioni necessarie per questi problemi condivisi. Ci auguriamo che questo possa offrirci nuove opportunità per rafforzare la nostra cooperazione con l'Italia in seno al Consiglio Artico.
  Dobbiamo trovare un giusto equilibrio tra utilizzo prudente e conservazione. Questo è fondamentale. Abbiamo bisogno di soluzioni innovative e ambientali, di soluzioni che siano verdi. In questo modo possiamo utilizzare in modo sostenibile le risorse dell'Artico. Dobbiamo garantire che la nostra conoscenza sia proprio al centro delle nostre politiche.
  Dobbiamo mantenere, inoltre, la nostra tradizione di cooperazione. La Norvegia rimarrà in primo piano per quanto riguarda le attività di sviluppo della scienza artica. Vogliamo potenziare la cooperazione nel campo della ricerca scientifica con l'Italia. Questo è un modo per rafforzare le nostre conoscenze riguardo allo sviluppo sostenibile dell'Artico. Speriamo di poter proseguire la nostra cooperazione.

  PRESIDENTE. È stata una relazione molto sintetica, ma anche molto interessante e approfondita nei nodi fondamentali. La ringrazio. Vedo che la presenza si è rafforzata. Se ci sono colleghi che vogliono porre delle domande, questo è il momento giusto.
  Do la parola ai deputati che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  BRUNO CENSORE. Ho ascoltato con molto interesse la relazione. Capisco che il problema della salvaguardia dell'ecosistema dell'Artico è una questione che appartiene alla comunità internazionale e non solo alla Norvegia. Il fatto che nel Consiglio Artico siano entrati nuovi osservatori ci rallegra e ci mostra quanto la comunità internazionale sia interessata al fatto che i processi che interessano l'Artico e, quindi, lo scongelamento dei ghiacciai siano monitorati e, quindi, che, per ciò che è possibile, siano controllati anche i fenomeni climatici che interessano il mondo.
  Lei ha parlato dei punti di questa strategia che offre nuove opportunità commerciali, guarda all'ambiente e considera un sistema di infrastrutture. Tuttavia, per quanto riguarda la collaborazione mondiale rispetto al mutamento che interesserà da qui al 2050 – Lei ha fatto riferimento a questa data per lo scioglimento della calotta – ci sono degli studi che ci rassicurano sul fatto che non verrà meno l'Artico così come l'abbiamo conosciuto, per la funzione che svolge negli equilibri del mondo dal punto di vista naturale?

  EMANUELE SCAGLIUSI. Ringrazio l'Ambasciatore. Volevo brevemente chiedere se, secondo l'Ambasciatore, i rapporti tra Unione europea e Russia, con le sanzioni in corso, possono avere ripercussioni negative per quanto riguarda l'entrata dell'Unione europea come osservatore all'interno del Consiglio Artico.

  PRESIDENTE. Do la parola al nostro ospite per la replica.

  BJOERN TRYGVE GRYDELAND, Ambasciatore del Regno di Norvegia in Italia. Grazie. Cercherò di rispondere brevemente alle domande poste dagli illustri membri della Commissione.
  Per quanto riguarda la prima domanda dell'onorevole Censore, dal punto di vista della Norvegia l'Artico esisterà, ma dobbiamo sempre ricordarci che si tratta di un oceano. Non ci sono delle montagne, non ci sono delle formazioni rocciose al di sotto di questi ghiacci, ragion per cui, con lo scioglimento dei ghiacciai, ci sarà una situazione completamente nuova.
  Che cosa vuol dire questo? Vuol dire che dobbiamo monitorare molto attentamente Pag. 9 tutti gli sviluppi che avvengono nell'Artico. Devo dire che la presenza italiana è stata molto importante. Tutta la ricerca svolta è fondamentale, perché ci aiuta a seguire molto da vicino sia lo scioglimento del ghiaccio sia le nuove sfide che potranno emergere nell'immediato, quando si verrà a creare una situazione del genere.
  Naturalmente, nessuno può essere certo che nel 2050 non ci sarà più ghiaccio, ma, allo stesso tempo, dobbiamo seguire quello che ci dicono i ricercatori e i loro ammonimenti e dobbiamo cercare di incrementare la nostra conoscenza in questo campo.
  All'onorevole Scagliusi desidero far presente che per me è molto difficile rispondere a questa domanda, perché sono l'Ambasciatore della Norvegia, in fondo. Voglio dire, anzitutto, che abbiamo sostenuto fortemente la membership italiana, ossia la sua partecipazione come Stato osservatore nel Consiglio Artico, e abbiamo anche sostenuto il fatto che l'Unione europea dovesse assumere questo stesso status di osservatore nel Consiglio. Lei, però, sa molto bene che ci sono stati pareri diversi e che uno di questi proviene proprio dalla Russia.
  Per quanto riguarda le sanzioni, noi abbiamo sostenuto le sanzioni imposte nei confronti della Russia, decise dall'Unione europea, e abbiamo continuato a sostenere questa posizione. Allo stesso tempo, abbiamo anche cercato di sviluppare una cooperazione tra popoli attraverso la frontiera con la Russia.
  Condividiamo da più di mille anni un confine con la Russia, eppure non siamo mai entrati in guerra con la Russia. È piuttosto difficile per me, quindi, avere una risposta netta alla sua domanda così precisa, ossia se questa questione potrà avere un impatto sulle priorità russe. Per quanto riguarda le priorità norvegesi, siamo molto chiari: abbiamo sostenuto l'Italia e abbiamo sostenuto il suo status di osservatore nel Consiglio Artico.
  Devo anche ammettere che stiamo cercando di seguire molto da vicino quello che avviene in Russia. Anche noi siamo membri della NATO, come l'Italia. Abbiamo esercitazioni della NATO anche nel territorio norvegese e lungo i nostri confini, che sono molto vicini alla Russia. Allo stesso tempo, cerchiamo di cooperare. Per esempio, vi parlavo della gestione delle scorte ittiche e delle attività di soccorso che vengono svolte in queste acque. Comunque, siamo ben consci del fatto che siamo un Paese confinante con la Russia.

  PRESIDENTE. Ringrazio l'Ambasciatore Grydeland, anche per la presentazione informatica, di cui autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato) e dichiaro chiusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.10.

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ALLEGATO

PRESENTAZIONE INFORMATICA ILLUSTRATA
DALL'AMBASCIATORE BJOERN TRYGVE GRYDELAND

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