Sulla pubblicità dei lavori:
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3
INDAGINE CONOSCITIVA SUL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Audizione di rappresentanti delle associazioni di consumatori.
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3
Di Palma Andrea , Segretario nazionale di Adiconsum ... 3
Santini Lamberto , Presidente Adoc nazionale ... 4
Novelli Mauro , Segretario nazionale Adusbef ... 6
Zanini Mauro , Vicepresidente Federconsumatori nazionale ... 7
Volante Marco , Responsabile del settore trasporti di Lega Consumatori ... 8
D'Andrea Michele , Responsabile nazionale trasporti di Asso-consum ... 9
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 9
ALLEGATO: Documentazione depositata dai rappresentanti di Adiconsum ... 11
Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: FI-PdL;
Scelta Civica per l'Italia: SCpI;
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Nuovo Centro-destra: NCD;
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Fratelli d'Italia: FdI;
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE POMPEO META
La seduta comincia alle 15.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Audizione di rappresentanti delle associazioni di consumatori.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul trasporto pubblico locale, l'audizione di rappresentanti delle associazioni di consumatori.
La nostra indagine si sta avviando al termine. Sono presenti, al momento, il dottor Andrea Di Palma, segretario nazionale di Adiconsum, Lamberto Santini, presidente Adoc nazionale, Mauro Novelli, segretario nazionale di Adusbef, Michele D'Andrea, responsabile nazionale del settore trasporti di Asso-consum, Mauro Zanini, vicepresidente di Federconsumatori nazionale, e Marco Volante, responsabile del settore trasporti di Lega Consumatori.
Avverto che Assoutenti, Codacons e Associazione utenti dei servizi radiotelevisivi, non potendo partecipare all'audizione odierna, hanno inviato memorie scritte che sono in distribuzione. Anche Cittadinanza attiva ci ha annunciato che invierà delle memorie scritte.
Tenendo conto dei tempi a disposizione, non lunghissimi, e soprattutto del diritto di ciascuno di voi di portare un contributo, darei subito la parola ad Andrea Di Palma, segretario nazionale di Adiconsum.
ANDREA DI PALMA, Segretario nazionale di Adiconsum. Abbiamo consegnato una memoria che semplicemente riassumerò in brevissimo tempo.
Anzitutto, ringrazio il presidente per quest'audizione. Il dibattito sui servizi pubblici locali da anni si focalizza su mancati traguardi dell'efficacia, dell'efficienza, dell'economicità e della trasparenza. In Italia, oltre 15 milioni di cittadini ogni giorno si muovono con il trasporto pubblico locale, di cui oltre 2 milioni e 800.000 sono pendolari.
Il trasporto pubblico locale rappresenta la seconda voce di spesa nei bilanci regionali dopo la sanità. Con la crisi economica e il rincaro dei carburanti e delle tariffe assicurative, la domanda di trasporto pubblico locale è notevolmente aumentata. Le imprese di trasporto pubblico locale attive che operano giornalmente in Italia sono oltre 200. Larga parte delle problematiche che percorrono il comparto dei trasporti pubblici locali deriva dagli stanziamenti e dagli investimenti.
Gli investimenti sono, di fatto, ridotti a zero. Il parco autobus italiano è il più obsoleto d'Europa. La vita media è di 11 anni, contro i 7 dell'Unione europea. I depositi sono pieni di vetture non utilizzabili perché in avaria o prive di copertura assicurativa. Le tariffe hanno registrato un diffuso incremento su tutto il territorio nazionale. Ciononostante, si prospettano Pag. 4riduzioni di servizio significative, tagli di linee e corse, soprattutto nelle zone a bassa domanda.
Persiste una diffusa evasione tariffaria. La percentuale degli utenti che usano il mezzo pubblico senza pagare il biglietto è stimata intorno al 5 per cento. Il sistema complessivo è fragile, sconta problemi di pianificazione carente e scarsi investimenti. In molte città, il sistema di trasporto pubblico va facilmente in crisi per un giorno di pioggia intensa – le stazioni della metropolitana si allagano nelle grandi città – o per una manifestazione di piazza, con grande inefficienza dei meccanismi di servizio sostitutivo e degli interventi di ripristino.
È necessario aumentare il livello di intermodalità del trasporto pubblico locale creando reti ben integrate tra servizi extraurbani e urbani e tra diversi sistemi di trasporto con nodi di scambio agevoli, parcheggi, validità integrata dei titoli di viaggio, sistemi di coincidenze orarie. Deve essere intercettata nuova utenza, sottraendola al trasporto privato, soprattutto in autovettura, con vantaggio sia per la gestione economica del servizio sia per la qualità del vivere urbano e dell'ambiente.
Sono necessarie, in caso di adeguamento tariffario, forme di graduazione degli aumenti capaci di incoraggiare e sostenere la domanda, lasciando ad esempio inalterato il costo dell'abbonamento mensile e annuale e le forme di agevolazione per le fasce di utenza più deboli economicamente o, ancora, aumentando la durata oraria di validità dei biglietti. Molte stazioni e capolinea sono sprovvisti di biglietterie o sono dotati di apparecchiature emettitrici frequentemente soggette a guasti, mentre l'acquisto del ticket in vettura è raramente possibile e sempre con maggiorazione tariffaria.
Un ruolo fondamentale per migliorare l'attuale stato delle cose hanno o dovrebbero avere le carte dei servizi, concepite per rivestire un ruolo chiave nella riforma delle relazioni tra utenza, soggetto erogatore del servizio e pubblica amministrazione. Il mancato effettivo coinvolgimento delle associazioni dei consumatori rappresentanti degli utenti, che sono invece un prezioso canale di ascolto e osservazioni imparziale e competente, sta rendendo sempre più difficile il rapporto tra cittadini e amministrazioni.
Ci proponiamo di collaborare con le amministrazioni attraverso la raccolta e l'elaborazione statistica dei dati sulla qualità effettiva e percepita dei servizi tramite rilevazioni dirette, sondaggi di opinioni, raccolta di segnalazioni di disservizio, ma anche attraverso la negoziazione di protocolli d'intesa con le aziende erogatrici per l'effettiva implementazione dei diritti degli utenti sanciti nelle carte dei servizi e per la risoluzione delle controversie in sede di conciliazione paritaria.
Riteniamo, onorevoli deputati, di essere in un momento davvero molto difficile e complesso della nostra economia e anche dello stato dei nostri servizi pubblici locali. Crediamo e vi chiediamo di poter contribuire insieme a voi al miglioramento dei servizi, coinvolgendoci nei momenti per noi fondamentali, uno dei quali, come dicevo, è la carta dei servizi. Per noi, quello rappresenta uno snodo fondamentale per poter finalmente contribuire a rilevare la qualità del servizio pubblico locale.
LAMBERTO SANTINI, Presidente Adoc nazionale. Ringrazio il presidente e i componenti della Commissione, onorevoli deputati.
Come rappresentante dell'Adoc, colgo quest'occasione e chiedo alla Commissione che si faccia carico anche nei confronti del Parlamento, che in questo momento, tenendo conto del dibattito sulla legge di stabilità, deve assumere un ruolo anche più cogente rispetto a un tema per noi divenuto drammatico.
Alla fine del mio breve intervento – domani saremo in grado di mandare anche una relazione più argomentata sui punti che tratterò oggi – vorrei ricordare un episodio. Mi trovavo ieri a Napoli, con alcune associazioni di utenti, insieme a regioni, comuni e Conferenza nazionale dei servizi dell'utenza e ho osato prendere, scendendo dalla Frecciarossa, la metropolitana Pag. 5di Napoli: racconterò in pochissimo tempo un dramma umano, emotivamente fortissimo, che un Paese come il nostro, e i popoli e le genti non debbono più tollerare.
Anche chi mi ha preceduto sottolineava che l'occasione della crisi è un fatto importante per il nostro Paese. Non sto dicendo che potrebbe esserlo, ma che lo è.
Abbiamo verificato dai dati Adoc che per il pubblico, sia utente civile sia chi lavora con l'automobile, il costo del carburante incide all'interno di una famiglia italiana per il 12 per cento rispetto alla media europea del 7. Questo mi dà l'idea di quanto l'utente, nelle città, anche per andare a lavorare, stia ricercando sempre di più un percorso di trasporto pubblico. Quest'identità e questa scelta, ad avviso di Adoc, va fortemente incentivata e portata avanti.
È l'occasione per programmare, un termine che nel nostro Paese si sente sempre meno. La politica del trasporto significa, però, secondo noi, una politica di cambiamento reale del Paese. Lo stesso Catricalà, in un convegno nei giorni scorsi, ha sostenuto che il materiale rotabile va dai 13 ai 20 anni, ma non sempre è così. Abbiamo visto che si va anche oltre. La struttura che ieri ho utilizzato a Napoli avrà avuto almeno 30 anni di attività onesta, ma è ormai insufficiente.
Riteniamo che questo dato si scontri con questo percorso. Oggi, 3 milioni di pendolari italiani sono trattati come cittadini di serie B. Non è più tollerabile. Una legge del 2008, tra l'altro, la n. 461, parlava di diritti degli utenti e dei consumatori, ma è purtroppo inapplicata. Ancora oggi non c’è l'obbligo del soggetto gestore di fornire una carta di qualità dei servizi, che la legge voleva e chiedeva. Questo significa rinnegare il ruolo del cittadino e delle associazioni dei consumatori. Ecco perché, presidente, sollecito la sensibilità sua e della Commissione e valorizzo questo ruolo di interfaccia che non solo auspichiamo, ma chiediamo a gran voce che divenga una consuetudine. Siamo portatori di rappresentanza e non di rappresentazione, come altri soggetti. Noi rappresentiamo questo tema.
È chiaro che le prestazioni erogate vanno monitorate. La questione è drammatica. In base alla legge n. 228 del 2012, dal 1 gennaio 2013 le aziende sarebbero obbligate a trasmettere all'Osservatorio nazionale sulle politiche del trasporto pubblico locale una serie di dati, di bilanci, di norme e di elementi sulle prestazioni erogate nell'ambito del trasporto pubblico ferroviario e su gomma, tenendo conto di un trend che dovrebbe essere rappresentato dalla generalità del servizio.
Purtroppo, sappiamo che questo non avviene, e quindi chiediamo un rafforzamento delle sanzioni contenute nella legge n. 228 del 2008, nei confronti del soggetto inadempiente, che non rispetta la carta di qualità, sia esso l'azienda che gestisce il servizio sia esso l'ente locale.
Chiediamo, d'altro canto, che siano comminate delle sanzioni e, soprattutto, che i costi per i singoli cittadini che chiedono risarcimenti passino attraverso la conciliazione paritetica, che non costa nulla, ma che offre, a nostro avviso, grandi soluzioni.
L'altro dato legato a questo contratto di servizi è che deve contemplare non solo il soggetto ente locale che chiede il servizio e l'azienda, ma anche la presenza e l'audizione annuale delle associazioni dei consumatori. Questo significa garantire il servizio e monitorare contestualmente questo percorso. Ciò consentirebbe anche un'analisi del trasporto pubblico locale molto attenta ed efficace.
Concludo con un dato. Noi siamo a favore di meccanismi che garantiscano i costi standard e non i costi storici. È un dato centrale. Non possiamo premiare gli inadempienti e, come io sostengo, i delinquenti, che distruggono un concetto di servizio pubblico che in questo momento non è più tollerabile !
Dovete portare avanti con grande forza il tema dei costi standard. Sarebbe da allargare a un'altra serie di servizi, come la sanità, ma parlando nella Commissione trasporti questo è un dato da cui dobbiamo Pag. 6partire, perché permette di fare qualità, servizio all'utente, ma soprattutto forti risparmi in tema di spending review e qualità del prodotto. La situazione non è più tollerabile. Riteniamo, come Adoc, che questa scelta sia fondamentale. Legandolo anche al tema delle grandi città e dei territori, il risparmio del territorio si realizza anche erogando al cittadino e al Paese un servizio che non inquina, soprattutto nelle grandi città, e che risparmia il territorio. Questo è un altro dato di fatto.
Chi è, come me, abbonato a Roma al servizio pubblico, ormai mette in cantiere un'ora di trasporto. Non si tratta più tanto del tema della distanza, presidente, ma di quello della lunga attesa, sia di chi aspetta l'autobus sia di chi nell'autobus è prigioniero.
Vengo all'episodio che vi accennavo all'inizio. Ieri, scendendo da una struttura importante per il Paese, concorrenziale per chi crede nel mercato tra Frecciarossa, Italo e altre, ho sceso i due piani della stazione Garibaldi di Napoli e ho trovato un muro di persone che venivano fatte attendere sopra perché sotto andava contingentato il numero di passeggeri. Arrivato il treno, immaginatevi quei film del Neorealismo, quando c'erano i vagoni merci: c'era un vagone e 400 persone in attesa.
Questa è una situazione impensabile per un viaggiatore, per un turista, tra l'altro in una zona bellissima della città: da piazza Garibaldi andavo a Campi Flegrei, passando per Mergellina, piazza Amedeo, tutte località bellissime di Napoli, ma eravamo nel sottosuolo felliniano del dramma, dramma vero. Quello che mi ha maggiormente preoccupato come cittadino è che una parte di cittadini, molte donne, ma anche impiegati, il ceto medio, era rassegnata e una parte, invece, covava una grande rabbia. In questo momento, la grande rabbia significa tutto quello a cui pensate e sapete come noi.
Ci attrezzeremo a promuovere una class action, qualcosa che permetta di evidenziare questo tipo di percorso. Scriveremo una lettera al presidente della regione e al sindaco di Napoli perché con la scorta, secondo me, per loro più sicura, affrontino il viaggio all'interno di un inferno che tutti i giorni avviene. Non si tratta di un fatto episodico.
Anche nella metropolitana di Roma, dalla stazione all'Eur le cose a volte possono essere complicate, obiettivamente succede meno a Milano, ma il dato vero è che tutti i giorni questi cittadini italiani con la «C» maiuscola sono costretti ad affrontare, per lavoro e non per sfizio, questo tipo di dramma sociale, economico, etico e politico.
MAURO NOVELLI, Segretario nazionale Adusbef. Vorrei dare un taglio diverso al mio intervento. Vorrei richiamare all'attenzione di tutti la vostra responsabilità come legislatori, diversa e di ben altra potenzialità rispetto a quella degli amministratori. Voi siete quelli che danno le specifiche dell'aria che si respira nell'officina dove gli amministratori opereranno e dove i cittadini incapperanno sotto il profilo delle soluzioni.
Cito un esempio che sembra non riguardare il nostro tema, ma che è illuminante. A Vicenza ci sono aziende che non riescono a coprire i posti di lavoro perché hanno bisogno di manodopera e devono ricorrere, ad esempio, ai rumeni. Ci si chiede perché un ragazzo pugliese non vada a Vicenza a occupare quel posto di lavoro: non lo fa perché con 1.200 euro al mese, spendendone 700 di affitto, non può permettersi quest'emigrazione, a meno che non faccia come il nonno, che emigrava in tempi in cui in Svizzera in 8 metri quadrati dormivano su castelli di legno 10 emigrati. Negli stessi 8 metri quadrati oggi «campano» 5 rumeni.
Le strutture del sistema italiano, che sembra fare acqua da tutte le parti, sono definite da voi. Accade lo stesso per l'inqualificabile e dissennata politica delle case e parlo degli ultimi 5 decenni, non di qualche mese. Allo stesso modo, la politica dei trasporti dà luogo a storture, imbuti e disaffezioni che danno luogo, a loro volta, a mobilità scarsa o impossibile, per cui si rinuncia e il ragazzo pugliese rimane in Puglia.Pag. 7
Il trasporto locale va valutato esattamente con lo stesso criterio. Chi deve andare a Grosseto è obbligato a farlo con il treno: se l'amministratore delegato di Trenitalia si disinteressa della qualità di quel trasporto, quel ragazzo, quel signore, quel cittadino, quel concittadino dovranno comunque andare a Grosseto, e quindi staranno in silenzio fino a un punto d'accumulazione, quando una scintilla li farà scoppiare, come sottolineava Santini. La metà della gente comincia a essere un po’ nervosetta.
Questo sistema, quindi, deve essere il più fluido possibile perché il sistema Italia possa continuare a vivacchiare. È un po’ come la presenza di trombi in una arteria: se creiamo una serie di trombi, alla fine ce ne andiamo all'altro mondo e tutto il sistema crolla.
Sappiamo, per esempio, che le banche sono ostili alla nuova tecnologia di bigliettazione NFC (Near Field Communication), grazie alla quale per pagare è sufficiente avvicinare a un dispositivo la propria carta di credito. Sono ostili perché questo non passerebbe più attraverso di loro, ma è una stupidaggine. A Firenze non è stata consentita la sperimentazione di un'esperienza analoga, di cui era stata fatta un'ipotesi.
Tutte queste piccole occasioni, che potrebbero rendere fluido il sistema e che, invece, lo rendono asfittico, devono essere scalzate. In relazione alla bigliettazione, l'esempio ultimo è quello dell'ATAC di Roma, dove si sono avuti comportamenti analoghi a quelli tenuti 120 anni fa dagli amministratori della Banca romana, che stamparono migliaia di biglietti con lo stesso numero di serie, poi venduti senza che rientrassero nei bilanci, tutto in nero, con collusioni che potete immaginare. È così che si ottengono 70 milioni all'anno di finanziamento alla politica. In quel caso, credo che il «bilancino» del Cencelli andasse per la maggiore.
Se questi strumenti, quest'apparato circolatorio è reso fluido e costantemente monitorato, valutato, spremuto e stimolato, le cose potranno andare bene. Diversamente, diventerà uno dei settori che rappresentano una palla al piede di questo sistema. La responsabilità, però, è la vostra, non dell'amministratore che deve arrabattarsi.
L'amministratore è responsabile nella misura in cui non sa utilizzare l'aria che definite come respirabile perché apre improvvidamente le bombole di gas, ma la responsabilità degli amministratori è diversa. La vostra è di gran lunga superiore perché definite le specifiche entro cui i cittadini opereranno.
MAURO ZANINI, Vicepresidente Federconsumatori nazionale. Credo che sia importante anche questo momento di ascolto del punto di vista delle diverse associazioni. Uno dei primi dati che abbiamo rilevato in tutti questi anni è come il forte aumento nella componente dei trasporti nei bilanci delle famiglie italiane si sia accompagnato anche al forte aumento delle bollette energetiche e del gas. L'evidenzia è che, se guardiamo agli ultimi 15, le voci che sono aumentate in modo significativo nello stesso paniere sono soprattutto quelle che ho richiamato, a dimostrazione che il versante dei trasporti vede sempre più una componente che incide fortemente sui bilanci delle famiglie.
Credo anche che sia importante, quindi, che anche il legislatore stimoli affinché si affronti il grave problema che oggi abbiamo dei servizi di seria A e di serie B. A mio avviso, l'alta velocità in questi ultimi anni ha compiuto grossi passi avanti; d'altro canto, il 90 per cento dei viaggiatori è pendolare e tutti i giorni si ritrova con pessimi servizi, di qualità infima. Soprattutto, non c’è rapporto tra il prezzo pagato e la qualità del servizio, senza considerare il grande fenomeno dei ritardi.
Credo che questo sia un grosso problema che ci mette in difficoltà rispetto ad altri Paesi, che hanno affrontato il tema del trasporto pubblico locale in un'ottica di maggiore trasparenza, comparabilità dei costi. Imprese italiane partecipano a gare Pag. 8in altri Paesi, ma dove le regole sono più chiare, diventa anche più chiaro partecipare.
Sicuramente, la commistione di affari a volte illeciti evidenzia l'esigenza che anche in Italia finalmente l’Authority dei trasporti possa insediarsi e cominciare a lavorare. Abbiamo bisogno, come associazioni di consumatori, di avere un'interfaccia con chi dovrà regolare e occuparsi della tutela dei viaggiatori.
Avvertiamo il problema nel trasporto aereo, in quello ferroviario, in quello marittimo e anche nel trasporto pubblico locale. È necessario che l’Authority inizi a lavorare e si crei un sistema di relazioni.
Un altro tema è fondamentale. Negli ultimi anni, abbiamo sempre più visto la difficoltà di rinnovare i contratti di servizio nelle singole regioni – pensiamo al trasporto ferroviario regionale – e anche, in relazione alle risorse, nel mantenere determinati servizi di trasporto pubblico locale.
Sono d'accordo con il collega che richiamava quanto sia importante definire i costi standard, ma un altro aspetto importante, anch'esso richiamato, è quello per cui le associazioni vogliono scommettere e chiamare in causa tutte le aziende del trasporto pubblico locale.
Risale e due anni e mezzo fa un accordo con ASSTRA, Associazione trasporti, che però non è stato reso operativo, ma che oggi ha trovato una sua definizione in quello tra la Conferenza Stato-Regioni, l'ANCI, le associazioni dei consumatori e il CNCU, Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti. Riguarda il tema dei contratti di servizio e delle carte dei servizi, anche alla luce di quanto richiamato dai colleghi in merito alla finanziaria 2008. Per noi è importante che si creino le condizioni per cui in ogni contratto di servizio ci sia l'obbligo di una carta dei servizi, che sia oggetto di confronto con le associazioni dei consumatori e, laddove ci sono comitati con cui si hanno rapporti, che si tenga conto anche del loro punto di vista.
Alzare, infatti, l'asticella degli standard e prevedere anche forme di compensazione, di indennizzo, di ristoro è importante sul versante del trasporto. Quella che si ha, che hanno milioni di viaggiatori è una sensazione di rassegnazione. Se, invece, si rafforzasse la gamba del controllo del viaggiatore, del rapporto con le associazioni dei consumatori, crediamo che si possa riequilibrare questa forte asimmetria e che possa anche essere di stimolo alle amministrazioni che affidano l'appalto del servizio agli operatori del settore. Sottolineiamo soprattutto l'importanza delle forme di indennizzo.
Abbiamo sperimentato, un po’ con Trenitalia un po’ con Alitalia, alcune procedure di conciliazione extragiudiziale per risolvere delle controversie. Credo che, tra i temi fondamentali, ci sia quello di svilupparle nel trasporto pubblico locale e in quello regionale ferroviario, sia che si tratti di un'azienda del gruppo Trenitalia o di altra azienda. Il tema dei reclami, della composizione, che a volte non trova nessuna risposta, è fondamentale.
Se qualcuno comincia a pagare, a rispondere, a indennizzare, anche chi è più in alto si assumerà più responsabilità. A mio avviso, il legislatore su questo versante può dare degli input e anche degli strumenti e degli obblighi che rafforzino soprattutto un riequilibrio di rapporti tra la parte più debole e spesso passiva e chi gestisce e amministra tutta la parte del trasporto.
MARCO VOLANTE, Responsabile del settore trasporti di Lega Consumatori. Vorrei partire da un'affermazione credo condivisibile un po’ trasversalmente. Credo che un Paese civile si dimostri tale anche grazie a un sistema di trasporto pubblico in grado di farsi carico di tutte le esigenze dei cittadini consumatori, in termini sia di quantità sia di qualità.
Credo che sia sotto gli occhi di tutti proprio la scarsa qualità dei nostri trasporti pubblici locali. Possiamo definire la condizione del trasporto pubblico disastrosa. Basta semplicemente prendere un mezzo pubblico, una metropolitana, un treno regionale e già solo chi abita nei dintorni di Roma si accorge molto presto Pag. 9di cosa vuol dire essere pendolare, andare avanti e indietro dalla capitale, soprattutto in termini di rapporto qualità prezzo.
A fronte di un prezzo elevato, ci ritroviamo con un'offerta completamente inadeguata. Ricordiamo mezzi fatiscenti, orari impossibili, ritardi esasperanti, pochi mezzi per tanta gente, poco personale, a volte poco motivato, poco coinvolto, poco formato a rispondere in modo adeguato alle istanze dei cittadini.
Crediamo che chi offre un servizio di trasporto pubblico non possa rispondere solo a logiche economico-finanziarie, ma debba innanzitutto tener conto dei diritti di mobilità delle persone che vivono i nostri territori e le nostre città. Tra queste, individuiamo in primo luogo alcune categorie di cittadini a cui teniamo in modo particolare e che secondo noi soffrono un disagio maggiore causato proprio dall'inadeguatezza del sistema di trasporto pubblico locale, i pendolari, le famiglie, soprattutto quelle numerose, con due figli e più, gli anziani e i portatori di handicap, pendolari costretti a orari spesso insostenibili, tempi di attesa, condizioni di trasporto ai limiti dell'umano.
In che condizioni raggiungono il posto di lavoro, con tutto ciò che ne consegue ? Pensiamo alle famiglie, soprattutto con due o più figli: in tempi di crisi, quanto incide sul loro bilancio l'esborso per mandare i figli a scuola con i trasporti pubblici piuttosto che raggiungere altri luoghi delle grandi città o anche dai piccoli centri ? Anziani e diversamente abili, un lato dolente per un Paese civile, sono costretti a volte a salti mortali semplicemente per salire o scendere dal mezzo pubblico, senza parlare delle modalità con cui a volte proseguono il percorso di trasporto.
Siamo convinti che, nell'ottica di revisione e impostazione di un welfare sostenibile – di questo dobbiamo parlare – che quindi non sia sempre a carico dello Stato, ma coinvolga tutti, non si possa prescindere da un'adeguata rete di trasporto locale in termini sia economici sia di qualità, dove per qualità – sottolineo qualità – vogliamo indicare la capacità delle imprese di soddisfare i diritti minimi fondamentali dei cittadini consumatori a una mobilità adeguata, equa e sostenibile.
Per fare questo, credo che non servano tante ulteriori leggi o norme che vadano ad appesantire il nostro sistema legislativo. Forse dovremmo mettere in atto uno strumento di cui già disponiamo, ossia l'Autorità di regolazione dei trasporti, di cui da poco si è definita la composizione. Perlomeno auspichiamo e chiediamo a voi, che avete anche la forza di intervenire, di dare maggiore spinta all'operatività di questo organismo. Il buon funzionamento di quest'organismo potrebbe sicuramente imprimere un forte impulso al miglioramento e alla salvaguardia dei diritti della mobilità.
MICHELE D'ANDREA, Responsabile nazionale trasporti di Asso-consum. Sarò brevissimo perché non ho niente da dichiarare. Ci troviamo pienamente d'accordo con l'immagine raffigurata dai nostri colleghi.
PRESIDENTE. Ringrazio il variegato panorama dell'associazionismo. Credo che già nel poco tempo a disposizione, che è quello medio, siano arrivati diversi interessanti contributi e che anche nel vostro intervento e nel materiale depositato troveremo degli adeguati spunti di riflessione.
Dico onestamente che dobbiamo far emergere di più da questo lavoro la tragedia quotidiana dei milioni di pendolari a cui vi richiamavate. Si è basata su evidenti ragioni organizzative e logistiche la scelta di chiamare voi in rappresentanza, ma bisogna, prima di concludere, attraverso la viva voce o attraverso voi, far arrivare lo stato disastroso in cui versano le relazioni di trasporto, al nord, al centro e al sud.
Questa scelta istituzionale ha sacrificato decine e decine di comitati costituiti, organizzati, in tanti sono federati a voi e in tanti autonomi: a questi bisogna ridare voce. Diversamente, rischiamo un lavoro quasi pansindacale utilissimo, ma i cui contenuti conosciamo da anni.
Abbiamo avviato quest'indagine conoscitiva qualche mese fa non per riempire un vuoto o rendere più nutrita la nostra Pag. 10agenda, ma perché siamo consapevoli che, in tempi di riforme, quella sui trasporti necessita di un atteggiamento diverso da parte del legislatore, ma anche dei sistemi locali, della rete degli amministratori, a partire dalle regioni.
C’è un tema di risorse, un tema di regole, un tema di norme che negli ultimi anni hanno irrigidito la situazione senza stabilizzare alcunché. Si va, si torna, si accentra, si decentra, ma il tema resta quello delle risorse, della competitività, dell'efficienza, dell'efficacia, delle categorie europee, che non sono sbarcate in Italia, almeno non tutte.
In ogni caso, abbiamo compiuto dei significativi passi in avanti. Non voglio darvi suggerimenti o indicazioni. L’Authority è operativa. Voi rappresentate milioni di associati consumatori, siete la parte più vigile, più attiva e meno male che ci siete. Dovete chiedere un incontro, senza la nostra intercessione. L'Autorità è nella fase di strutturazione del suo lavoro, si occuperà di tante cose, ma al centro c’è questa vicenda del trasporto pubblico locale, dei trasporti collettivi. Chiedete degli incontri. Credo che potrete incontrare i componenti il più presto possibile senza pressione alcuna intermediazione. La loro sede è a Torino, ma sono anche a Roma.
Aspettiamo i vostri materiali. L'audizione è stata estremamente utile: arricchite i vostri documenti con quanto raccogliete sulle scrivanie e nei cassetti dai rapporti quotidiani. Ci rivedremo quando avremo definito la direzione da indicare nel documento e, probabilmente, anche qualche norma che metta ordine che riusciremo ad elaborare anche traendo spunti da questo lavoro.
Ringrazio i rappresentanti delle associazioni di consumatori per il loro intervento e per la documentazione depositata, di cui autorizzo la pubblicazione in allegato alla seduta odierna (vedi allegato).
Dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 15.45.
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