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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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XVII Legislatura

Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza

Resoconto stenografico



Seduta n. 13 di Martedì 4 aprile 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUL DIRITTO DEI MINORI A FRUIRE DEL PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE NAZIONALE

Indagine conoscitiva sul diritto dei minori a fruire del patrimonio artistico e culturale nazionale. Esame del documento conclusivo.
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 3 ,
Ferrara Elena  ... 3 ,
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 5 ,
Rizzotti Maria  ... 5 ,
Silvestro Annalisa  ... 6 ,
Bertorotta Ornella  ... 7 ,
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 7 

ALLEGATO: Documento conclusivo ... 9

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
MICHELA VITTORIA BRAMBILLA

  La seduta comincia alle 13.45.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Indagine conoscitiva sul diritto dei minori a fruire del patrimonio artistico e culturale nazionale. Esame del documento conclusivo.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva del diritto dei minori a fruire del patrimonio artistico e culturale nazionale, l'esame dello schema di documento conclusivo. Ricordo che il documento in esame rielabora e conclude il lavoro svolto dalla Commissione a partire dal 23 gennaio 2014, sostanziatosi nello svolgimento di dodici audizioni, che hanno riguardato sia soggetti istituzionali, sia rappresentanti della società di gestione del patrimonio culturale. Lo schema di documento è stato inviato a tutti i componenti della Commissione al fine di raccogliere le proposte di integrazione o modifica del testo. È pervenuta un'unica proposta da parte dell'onorevole Zanin, che è stata recepita dalla relatrice, Elena Ferrara, alla quale do la parola per l'illustrazione dello schema di documento conclusivo, facendo presente che l'onorevole Petrenga, co-relatrice del documento in esame, non potrà prendere parte all'odierna seduta per concomitanti impegni in qualità di relatrice presso la Commissione per la semplificazione amministrativa.
  Personalmente, voglio rivolgere alle colleghe relatrici un ringraziamento per il lavoro svolto. Quest'indagine conoscitiva non era facile. Il tema è molto interessante: quando lo abbiamo scelto, lo abbiamo fatto proprio per occuparci ogni tanto di qualcosa che non sia cronaca nera, o comunque soltanto sciagure. Chiaramente, però, non è stato facile interpretarlo e arrivare a questo documento conclusivo, che contiene davvero elementi che riteniamo saranno di interesse anche per i media nel giorno della presentazione, che ricordo a tutti avverrà martedì prossimo alle ore 10.30 nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani al Senato. Va, quindi, a loro un ringraziamento da parte mia, e immagino anche di tutti i colleghi.

  ELENA FERRARA. So che ci sono colleghi che hanno particolarmente fretta, e quindi sarò molto sintetica. Innanzitutto, parto con un ringraziamento al collega Antimo Cesaro, proponente di questa indagine, al quale sono subentrata in qualità di relatrice nel momento in cui è diventato Sottosegretario ai beni e alle attività culturali. Da parte mia, ho svolto il lavoro con grande piacere, ma a quel punto le audizioni si erano sostanzialmente quasi concluse. Ringrazio davvero la presidente, gli uffici e i colleghi, che hanno dato un contributo, compresa la relatrice Petrenga, per aver cercato di ampliare il ventaglio delle testimonianze con dati rilevati da istituti quali l'ISTAT, la SIAE e così via.
  L'indagine conoscitiva, secondo me, davvero ci può dare uno spaccato importante, Pag. 4anche se subito abbiamo capito che i dati aventi ad oggetto i minori in quanto tali non erano molti. Di solito, non vengono elaborati dei dati così specifici.
  Qual è, secondo me, il pregio di questo lavoro, che è stato impostato non da me, per cui rendo merito a quelli che l'hanno impostato? Dare uno spaccato, prima di tutto, delle normative a livello europeo, che ci sono e sono state interpretate naturalmente al massimo grado dall'onorevole Silvia Costa, e a livello nazionale, con i sottosegretari del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) e del Ministero dell'istruzione, dell'Università e della ricerca (MIUR). Abbiamo una panoramica su quello che c'è a livello normativo, comprese le raccomandazioni europee e tutte le convenzioni sui minori e il diritto alla cultura e alle diversità nella cultura. Nel frattempo, è anche stata emanata, modificando le normative, aprendo nuove dimensioni anche nella scuola, la legge n. 107 del 2015.
  Mi sembra rilevante, all'interno soprattutto di una nuova impostazione sinergica – lo diciamo più come auspicio, perché in questo momento è ancora un po’ in fieri – tra i due ministeri che ho citato, il Piano nazionale per l'educazione al patrimonio culturale, sostanzialmente redatto alla fine del 2015, quindi quando avevamo già finito di sentire i portatori di interesse. Il documento conclusivo ha preso in considerazione anche tali testi.
  Il Piano nazionale è molto ben fatto, però abbiamo subito riscontrato non che avrebbe avuto grandi risorse. Pone, però, delle importanti linee guida, che possono intersecare e rendere davvero più sinergiche le azioni all'interno del sistema educativo e di istruzione e le azioni svolte nei musei, nelle biblioteche, negli archivi e nei siti archeologici.
  Si è voluto anche puntualizzare, relativamente al bambino nei confronti del patrimonio, quale sia questo patrimonio e come vada vissuto: sicuramente sia il patrimonio materiale che quello immateriale, vissuto come agente attivo. Vogliamo che vada nei musei, ma per fare dei laboratori. Poi questo suo essere attivo diventa partecipativo, mano a mano che cresce, anche attraverso l'utilizzo delle tecnologie; acquisisce la capacità di entrare in relazione significativa utilizzando la propria creatività o, anche attraverso la scuola, la capacità di progettare per esempio degli spazi aperti, che sono dei beni paesaggistici, ma possono diventare oggetto della riflessione scolastica di un gruppo di ragazzi, come fanno associazioni come il FAI.
  Abbiamo già all'attivo tante belle esperienze, tante buone pratiche. Forse è il momento davvero di essere più puntuali nell'attuarle in modo omogeneo in tutta Italia – sapete che l'Italia, purtroppo, non è tutta uguale – e far cominciare i bambini veramente da piccoli ad apprezzare il nostro patrimonio.
  Quello che si è anche notato è che sicuramente la scuola è in grado di dare un grande apporto, ma in questo percorso abbiamo anche rilevato come fin da piccoli, con «Nati per leggere» e «Nati per la musica», grandi progetti che riguardano gli stili di vita e la salute del bambino, se la famiglia viene coinvolta, anche tutto il percorso di accesso al patrimonio sarà diverso, sicuramente più partecipato, soprattutto i primi anni.
  Poi abbiamo capito che la scuola, fino alle secondarie di secondo grado, dà in effetti delle grosse opportunità. Il problema è che poi abbiamo un calo, quello che hanno detto anche i dati OCSE: fino ai 15-16 anni, riusciamo a coinvolgerli, ma quando si comincia a frequentare il liceo, o anche gli istituti tecnici, magari si hanno altre opportunità, però inizia il gap e c'è la caduta relativamente alla possibilità per tutti di continuare a partecipare al godimento del patrimonio culturale.
  Io credo che abbiate visto e abbiate letto, pur con i suoi limiti, questo ventaglio di proposte, di riflessioni. Soprattutto, credo che abbiate colto un dato relativo ad alcuni aspetti, per esempio quello della formazione delle arti performative, e del curriculum formativo musicale in particolare.
  Si tratta di un valore aggiunto che forse viene anche dalla mia esperienza, ma sono stata anche sollecitata e anche l'onorevole Silvia Costa ha centrato un aspetto: la carenza che l'Italia dimostra nella formazione Pag. 5artistica, ma più puntualmente musicale. È la ragione per cui c'è un paragrafo su questo. I giovani, al contrario, sono grandissimi consumatori di musica. Sembra quasi una contraddizione e c'è da riflettere.
  La conseguenza è che difficilmente il giovane esplora la musica lirica o altre forme di musica contemporanea di qualità. Anche sulla musica popolare contemporanea, in cui probabilmente si riconosce di più, vale la pena avere degli spazi formativi che possano creare una maggiore disponibilità alla critica e a una dimensione di riflessione su quello che si ascolta.
  Per questo è stata inserita una parte sulla fruizione della musica in streaming, ma si può pensare, per esempio, a che cosa succede per l'opera cinematografica o per altri tipi di arte performativa e a come ci si stia allontanando dall'arte dal vivo, da tutte le arti performative, quelle che invece, evidentemente, compreso il circo, una volta ci davano anche molti più impatti emotivi.
  Siccome l'obiettivo dell'indagine era anche quello di verificare quante opportunità ci fossero per i bambini, come operare sulle tariffe, avere più servizi, migliorare le politiche scolastiche, intervenendo anche col IV Piano nazionale per l'infanzia e l'adolescenza sulle misure contro la povertà educativa, nonché su come utilizzare le nuove tecnologie, le nuove didattiche, gli spazi con progettualità inclusive, ci vuole qualcosa di più.
  Sicuramente, la risposta può essere data dal decreto attuativo della legge 107 (A.G. 382: «Norme sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività»), in via di emanazione, quello sulla cultura umanistica, l'accesso al patrimonio, la valorizzazione delle arti e il sostegno alla creatività, che crea una cabina di regia, un piano triennale sulle arti e credo che sia una grande risposta, anche se con poche risorse.
  Oggi serve un grande intervento, in modo particolare per combattere le esperienze legate alle nuove tecnologie, spesso usate male e inconsapevolmente, che mettono troppa distanza tra il soggetto, le emozioni e il vivere direttamente le arti e la bellezza, naturalmente anche la bellezza dei paesaggi. Se stanno chiusi in una camera, infatti, probabilmente la vedranno sul device, ma non la respireranno veramente.
  Credo che abbiamo bisogno, oggi, di un nuovo umanesimo, in cui la comunità riscopra le sue identità, sempre con la volontà di essere a disposizione, raccogliere e incrociarsi con altre culture, ma guardando in avanti in modo positivo e pensando di creare ancora quello che per l'Italia è stato un grande passato, una grande tradizione nelle arti e nel patrimonio culturale.
  Sottolineo soltanto che il prossimo anno, se ci poniamo in tale direzione, vinceremo una grande scommessa. Il prossimo sarà l'anno del patrimonio. Tra le altre cose, ci sono problemi più grandi, come quelli legati al patrimonio nelle zone di guerra, al traffico illecito dei beni. Per carità, siamo di fronte a questi temi e bisogna che ce li poniamo, ma parlando di infanzia e adolescenza il G7 a Firenze ha sottolineato come per l'Europa questo sia un obiettivo strategico.
  Mi auguro che lo sia davvero anche con le azioni che sono state messe in campo, che anche l'Italia possa utilizzare al meglio i canali di risorse e finanziamenti, e dare ai nostri ragazzi la possibilità di sentirsi cittadini italiani orgogliosi di sé e cittadini europei creatori di un futuro altrettanto foriero di bellezza.

  PRESIDENTE. Do ora la parola agli onorevoli colleghi che intendano intervenire per dichiarazione di voto.

  MARIA RIZZOTTI. Ringrazio le relatrici per il lavoro svolto, veramente importante. Trovo questo documento sicuramente molto complesso e molto interessante, perché invita tutti gli attori dell'offerta culturale, secondo le varie tipologie, a una collaborazione più stretta e sinergica.
  Trovo che in un momento di crisi, in cui le famiglie italiane possono investire spontaneamente poco sulla formazione culturale dei propri figli – dal momento che hanno difficoltà ad investire anche sulla salute, come è rilevato da vari dati – certamente la promozione di iniziative come le domeniche gratuite nei musei è molto importante. Pag. 6
  A questo proposito – mi dispiace non aver potuto dare il mio minimo contributo alla stesura di questo documento – si potrebbe pensare a un invito agli enti scolastici perché settimanalmente gli alunni stessi possano dare informazioni, che poi i ragazzi portano a casa, in modo da poter diffondere le iniziative anche se i genitori non sono particolarmente attenti, come può capitare, a locandine o alla lettura dei giornali. Dovrebbe essere quasi un compito della scuola stessa quello di un'informazione alle famiglie e ai ragazzi.
  Trovo ottima la proposta di una maggior collaborazione con il servizio radiotelevisivo. Attualmente, credo che la TV dei ragazzi del pomeriggio non esista quasi più. I ragazzi che hanno del tempo libero dallo studio lo sfruttano o per attività sportive o, purtroppo, nel bene e nel male, soprattutto sulla rete. Certamente, un richiamo a una maggiore attenzione da parte del servizio radiotelevisivo è importante.
  È giusto anche il richiamo al rilievo culturale degli enti locali in collaborazione con le autonomie scolastiche, per recuperare quelle tradizioni popolari che comunque, strada facendo, si stanno perdendo sempre di più. Trovo sicuramente utile cercare di mantenerle vive con queste proposte.
  La richiesta di introdurre la deduzione fiscale per le famiglie con bambini che svolgono attività culturale mi trova completamente d'accordo. Ho, purtroppo, un po’ di dubbi, soprattutto in questo momento, in cui sembra che, con il Documento di economia e finanza, si vogliano ridurre tutte le detrazioni fiscali. Eventuali detrazioni fiscali per l'iscrizione alle palestre dei bambini o degli anziani, quelle che ci sono, si sa che saranno annullate, e questo non rientra certo nel piano della prevenzione per la salute dei bambini.
  È importantissima, tra le conclusioni, la focalizzazione del rapporto dei minori col proprio patrimonio culturale, insegnando fin dalla prima infanzia il rispetto per l'ambiente, per gli animali, per arrivare, ovviamente, a quello dell'essere umano. Il rispetto per una maggiore valorizzazione del patrimonio culturale potrebbe far sì che si possa avere nei prossimi anni una società futura più attenta e consapevole del proprio patrimonio.

  ANNALISA SILVESTRO. Faccio davvero un plauso alla senatrice Ferrara e all'onorevole Petrenga per il lavoro svolto, soprattutto perché sono riuscite a elaborare un documento così esaustivo, ampio, completo, nonostante una serie di criticità dovute al percorso per l'elaborazione stessa.
  Apprezziamo particolarmente l'inserimento di altri elementi o stakeholder rispetto alla tematica che è stata sviluppata. Questo rende il documento ancora più ampio e focalizzato sui diversi aspetti della tematica che è stata affrontata.
  È un'indagine certamente non facile, ma positiva nel suo orientamento nel cercare di evidenziare, sottolineare e rendere fruibile a tutti l'importanza di una riflessione sulla materia: il nostro patrimonio culturale, il nostro patrimonio paesaggistico. Potremmo aggiungere anche altri patrimoni, che comunque alla fine si legheranno con questi, che sono tipici e fanno parte della cultura italiana, della nostra storia e del modo in cui abbiamo influenzato l'andamento generale e culturale non soltanto dell'Europa, ma di tutto il mondo occidentale.
  È una cosa fondamentale, importante, soprattutto in una fase storica come quella che stiamo vivendo, in cui lo scambio e l'incontro tra culture diverse richiede una buona e approfondita conoscenza della propria per potersi meglio confrontare in maniera positiva e proattiva con le culture di altri e trovare un modo per arricchirsi reciprocamente.
  Come veniva affermato dalla senatrice Ferrara, credo sia estremamente positivo aver inserito e colto in questo documento uno spaccato per quello che riguarda l'Unione europea, con le sue raccomandazioni e le norme, che ci fanno ben capire e approfondire ulteriormente il mondo culturale comune che abbiamo e che deve essere assolutamente coltivato e reso ancora più fruibile e più ampio.
  Penso anche, insieme a tutta la nostra compagine politica, che l'impegno nei confronti dei bambini e dei ragazzi sia un investimento importantissimo, non soltanto per il futuro del nostro Paese, ma dell'Unione Pag. 7 europea e di tutte le nazioni. Crediamo sia un investimento importante per le famiglie e per il momento attuale.
  Qui colgo una riflessione della senatrice Rizzotti. Credo che per i nostri ragazzi, avvicinati e proiettati su questo elemento importante che è la cultura, la riflessione, il pensiero critico, il confronto, il saper cogliere da dove sono originati tutti questi capolavori e quale contesto storico li ha fatti nascere, siano elementi che possono rendere partecipi di quest'importante approfondimento culturale le famiglie stesse. Vanno, quindi, disseminati attenzione e interesse nei confronti del nostro patrimonio culturale, che non a caso ci viene invidiato dal mondo intero e che veramente è importante mantenere, ampliare ed evidenziare ancora di più.
  Per quanto mi e ci riguarda, vanno dei ringraziamenti alle relatrici, alla senatrice Ferrara, alla Commissione tutta per aversi voluto muovere in questa direzione. Il nostro parere, ovviamente, è assolutamente positivo.

  ORNELLA BERTOROTTA. Vorrei anch'io spendere un paio di parole, soprattutto sulla parte che riguarda la musica e la formazione musicale sin dai primi anni di scuola.
  Ritengo che questo sia un elemento fondamentale. Questa relazione, a mio avviso, andrebbe mandata alla nostra Commissione permanente Cultura, dove la riforma degli ex istituti superiori musicali pareggiati è ormai incagliata da diversi mesi, se non anni, e non riesce a venirne fuori. È quella, per essere più precisi, che riguarda la statizzazione di 19 istituti musicali. C'è anche la legge Abbado, il cui progetto ha avuto origine con quello del maestro Abreu in Venezuela, che ormai da trent'anni forma i bambini sin dai primissimi anni di scuola, dai tre anni, all'educazione musicale.
  Mi auguro che questo documento, fatto bene – mi complimento con i relatori e col collega Cesaro, che ha proposto l'indagine conoscitiva – non resti lettera morta, e quindi solo agli atti della nostra Commissione, ma diventi una proposta fattiva per portare avanti tutto ciò che viene evidenziato. Il Movimento 5 Stelle su questo documento dà parere favorevole, ma mi auguro che sia solo un inizio e che sfoci nell'approvazione di una legge che farà sì che l'aspetto musicale venga finanziato con le dovute risorse per cercare di dare una spinta al settore.

  PRESIDENTE. Condivido anch'io tutti gli interventi che avete fatto, e mi unisco alle vostre valutazioni. Pongo in votazione lo schema di documento conclusivo in oggetto, con l'auspicio che sia a questo punto approvato all'unanimità, tenuto conto dell'impegno profuso da tutti e di queste dichiarazioni di voto molto favorevoli.

  (È approvato all'unanimità dei presenti).

  Dichiaro, quindi, approvato lo schema di documento conclusivo in titolo.
  Sarà importante la presentazione che faremo l'11 aprile prossimo, cercando di dare il maggior risalto possibile sui media.
  Vi dirò brevemente quanto deciso nell'ultimo Ufficio di presidenza. In coda a quest'evento faremo l'ultima audizione sulla disabilità, in modo che questa, siccome è breve, sia chiusa e votata il 9 maggio, per presentarla il 23, mentre si lavorerà su quello più lungo delle case famiglia, che sarà importante presentare.
  Il giorno 2 maggio avremo un'ulteriore audizione dell'indagine conoscitiva sull'oncologia pediatrica. Vedremo se ce ne saranno altre.

  La seduta termina alle 14.15.

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ALLEGATO

Indagine conoscitiva sul diritto dei minori a fruire del patrimonio artistico e culturale nazionale

DOCUMENTO CONCLUSIVO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

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