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Politica economica e finanza pubblica
Commissione: V Bilancio
Politica economica e finanza pubblica
La Nota di aggiornamento del DEF (NADEF) 2021
informazioni aggiornate a lunedì, 4 ottobre 2021

La Nota di aggiornamento del DEF (NADEF) rappresenta lo strumento attraverso il quale il Governo aggiorna le previsioni economiche e di finanza pubblica del DEF in relazione alla maggiore stabilità e affidabilità delle informazioni disponibili sull'andamento del quadro macroeconomico. Il documento contiene, in particolare, l'aggiornamento degli obiettivi programmatici, anticipando i contenuti della successiva manovra di bilancio.

Per approfondimenti si rinvia al dossier dei Servizi Studi e Bilancio della Camera e del Senato.

La NADEF 2021: quadro macroeconomico e di finanza pubblica

 

IL QUADRO MACROECONOMICO NAZIONALE

 

Il quadro macroeconomico tendenziale

 

La Nota di aggiornamento del DEF 2021 (di seguito: "NADEF") evidenzia che la dinamica positiva del PIL, registrata nella prima metà dell'anno, si è ulteriormente consolidata nei mesi estivi, in cui si stima che il PIL sia cresciuto ad un tasso del 2,2 per cento rispetto al periodo precedente, trainato ulteriormente dai servizi, con il robusto apporto del settore delle costruzioni, a fronte di una lieve moderazione dell'espansione del manifatturiero.

Gli incrementi del PIL registrati in corso d'anno riflettono già alcuni incentivi all'innovazione e all'efficientamento energetico finanziati dal PNRR, ma non ne incorporano ancora il forte impulso agli investimenti pubblici.

L'espansione superiore alle attese registrata dal PIL nella prima metà dell'anno e la previsione di un incremento ancora robusto dell'attività economica anche nel terzo trimestre porta a rivedere al rialzo le prospettive per il 2021. Anche adottando una stima prudenziale circa le prospettive per gli ultimi tre mesi dell'anno (ipotizzando un fisiologico rallentamento della crescita ad un livello non superiore al mezzo punto percentuale) la previsione annuale di crescita dal PIL nel 2021 si colloca al 6,0 per cento, a fronte del 4,5 per cento ipotizzato nel DEF di aprile.

Relativamente al 2022, anche a causa del più elevato punto di partenza, la previsione di crescita viene rivista al ribasso al 4,2 per cento (contro il 4,8 per cento del DEF, dunque -0,6 punti percentuali).

Le nuove previsioni per il biennio 2021-2022 segnano, nel complesso, un recupero complessivo del PIL più robusto di quanto ipotizzato nel DEF, che consente già nel 2022 il raggiungimento di un livello di PIL reale lievemente superiore a quello del 2019, in anticipo di un trimestre rispetto alla precedente previsione programmatica.

Per il biennio 2023-2024 si confermano sostanzialmente le previsioni del DEF, con una crescita del PIL al 2,6 per cento nel 2023 e all'1,9 per cento nel 2024.

 

Il quadro macroeconomico programmatico

 

Il quadro macroeconomico programmatico per gli anni 2022-2024 presentato nella NADEF include l'impatto sull'economia delle misure che saranno adottate con la prossima legge di bilancio.

Nello scenario programmatico, la crescita del PIL reale è prevista pari al 4,7 per cento nel 2022, al 2,8 per cento nel 2023 e al 1,9 per cento nel 2024.

La più elevata crescita in confronto al quadro tendenziale è principalmente trainata dagli investimenti fissi lordi, favoriti, nella componente privata, dalla conferma di contributi pubblici in scadenza e dall'introduzione di nuovi. In particolare, in linea con l'impostazione del DEF, il peso degli investimenti sul totale dell'attività economica si conferma in aumento lungo tutto l'orizzonte di previsione, fino a risultare vicino al 21 per cento del PIL nel 2024.

 

 

GLI INDICATORI DI FINANZA PUBBLICA

 

Le previsioni a legislazione vigente 

 

Le previsioni aggiornate per il periodo 2021-2024, a legislazione vigente, indicano un miglioramento dell'indebitamento netto rispetto alle previsioni del DEF 2021.

In particolare, in rapporto al PIL, per il 2021, la stima passa dal 9,5 al 9,4 per cento. Negli anni successivi è previsto un sensibile calo del rapporto, che risente del venir meno delle misure legate all'emergenza pandemica: il deficit si attesta al 4,4 per cento del PIL nel 2022, al 2,4 per cento nel 2023 e al 2,1 per cento nel 2024.

Tale andamento riflette un costante miglioramento della spesa per interessi, che passa dal 3,4 per cento del PIL dell'anno in corso al 2,5 per cento del 2024. Il saldo primario segue un percorso che, per il 2021, fa registrare un'incidenza sul Pil del -6,0 per cento e, negli esercizi successivi, un rapido miglioramento, attestandosi a -1,5 per cento nel 2022, +0,3 per cento nel 2023 e +0,4 per cento nel 2024.

Lo scenario previsionale della NADEF tiene conto non solo dei decreti legge 30/2021 ("restrizioni e figli minori") e 41/2021 ("Sostegni"), adottati nei mesi di marzo e aprile e già considerati dal DEF 2021, ma anche dell'impatto del decreto legge "Fondo complementare" (decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59), del decreto "Sostegni bis" (decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73) e di altri provvedimenti adottati dopo il documento programmatico di aprile, i quali hanno determinato, nel loro complesso, effetti rilevanti sul saldo di indebitamento, in coerenza con le autorizzazioni richieste al Parlamento per gli scostamenti di bilancio.

Per quanto concerne le entrate, le nuove previsioni scontano le più favorevoli prospettive di crescita nel breve periodo rispetto agli obiettivi fissati nel DEF, principalmente per effetto di un andamento dell'economia nei primi mesi dell'anno superiore alle attese e dell'impatto dei provvedimenti adottati dopo il DEF. Le nuove previsioni di entrata per il periodo 2021-2024 evidenziano, in valore assoluto, un andamento annuo crescente (passando da 833 miliardi nel 2021 a 939,2 miliardi nel 2024), mentre in rapporto al PIL si registra un incremento nel 2022 rispetto al 2021 (da 46,8 per cento a 47,4 per cento) e una contrazione nel 2023 (47,3 per cento) e nel 2024 (46,4 per cento).

I dati sulla pressione fiscale mostrano un lieve incremento nel 2022 (dal 41,9 al 42 per cento) e un andamento decrescente negli anni 2023 (41,7 per cento) e 2024 (41,5 per cento), più marcato se considerati al netto del trattamento integrativo di 100 euro riconosciuto ai lavoratori dipendenti fino a determinati livelli di reddito.

Per quanto concerne la spesa primaria, la NADEF evidenzia nel 2021 una crescita, rispetto al 2020, del 6 per cento (passando da 887,2 miliardi a 940,3 miliardi). Nel 2022 la spesa primaria invece si contrae, riducendosi del 2,1 per cento (920,6 miliardi), per poi tornare a crescere nel biennio successivo, rispettivamente dello 0,2 per cento nel 2023 e dello 0,9 per cento nel 2024 (attestandosi ad un livello di 930,9 miliardi). L'incidenza sul PIL della spesa primaria mostra una riduzione in tutto il periodo di previsione, passando dal 52,8 per cento del 2021 al 46 per cento del 2024.

 

 Il quadro programmatico

 

Per quanto riguarda lo scenario programmatico di finanza pubblica, il Governo ritiene necessario integrare lo stimolo che sarà fornito dall'attuazione del PNRR con un'intonazione espansiva della politica di bilancio. In particolare, il sentiero programmatico prevede un obiettivo di indebitamento netto per il 2022 pari al -5,6 per cento del PIL, seguito da un'ulteriore discesa al -3,9 per cento nel 2023 e al -3,3 per cento nel 2024. In corrispondenza di tali obiettivi, nello scenario programmatico il saldo primario (ovvero il saldo di bilancio esclusi i pagamenti per interessi) passerebbe da -6,0 per cento del 2021 a –2,7 per cento nel 2022, per poi attestarsi a -1,2 per cento nel 2023 e a -0,8 per cento nel 2024.

La previsione aggiornata dell'indebitamento netto per il triennio 2022-2024, sensibilmente più bassa di quella del DEF, consente di liberare un ammontare di risorse pari a circa 1,2 punti percentuali del PIL nel 2022, 1,5 punti percentuali nel 2023 e 1,2 punti percentuali nel 2024 pur puntando ad una marcata riduzione del rapporto fra deficit delle AP e prodotto.

Nelle intenzioni del Governo l'impostazione della politica di bilancio continuerà a sostenere l'economia con interventi mirati fino a quando il PIL e l'occupazione non avranno recuperato non solo la caduta, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019, mentre sarà maggiormente orientata alla riduzione strutturale di deficit e rapporto debito/PIL a partire dal 2024 con l'obiettivo di ricondurre il rapporto debito/PIL intorno al livello pre-crisi entro il 2030.

 

Il rapporto debito-PIL

 

Quanto al debito pubblico, la stima preliminare del Governo per il 2021 prevede un rapporto debito/PIL del 153,5%, inferiore di 6,3 punti percentuali rispetto al 159,8% previsto nello scenario programmatico del DEF 2021. Rispetto al 2020, il rapporto debito/PIL è previsto in riduzione di 2,1 punti percentuali. Il calo deriva dalla crescita economica superiore alle attese e dal migliore andamento della finanza pubblica. Nel triennio successivo, anche grazie alla forte ripresa della crescita del PIL nominale (6,4% nel 2022 e 4,3% nel 2023), il rapporto debito/PIL si manterrà su un sentiero decrescente: 149,4% nel 2022, 147,6% nel 2023 e 146,1% nel 2024.

 

GLI INTERVENTI PREVISTI

 

Per quanto concerne i principali interventi previsti nella prossima legge di bilancio, nella NADEF il Governo evidenzia che le risorse rese disponibili dal nuovo profilo programmatico di indebitamento consentiranno di attuare la riforma degli ammortizzatori sociali e un primo stadio della riforma fiscale, di mettere a regime l'assegno unico universale per i figli di ridurre gli oneri a carico dei settori produttivi, di accrescere gli investimenti e le spese per ricerca, innovazione e istruzione. Con la prossima legge di bilancio il Governo intende, inoltre, rafforzare il sistema sanitario nazionale, destinare risorse aggiuntive ai rinnovi dei contratti pubblici e al rifinanziamento delle politiche invariate non coperte dalla legislazione vigente, tra cui missioni di pace e taluni fondi di investimento, e il prolungamento di diverse misure di rilievo economico e sociale, fra cui il Fondo di Garanzia per le PMI e gli incentivi all'efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi. Sarà inoltre potenziato il servizio di asilo nido, quello di assistenza sociale e quello di trasporto scolastico di studenti disabili.

 

L'esame parlamentare

L'esame parlamentare della NADEF è stato avviato, come di consueto, con le audizioni congiunte delle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Il 5 e 6 ottobre sono stati auditi la Corte dei conti, la Banca d'Italia, l'Istat, l'Ufficio parlamentare di bilancio, il CNEL e il Ministro dell'economia e delle finanze.

Dopo l'esame delle Commissioni il documento è passato all'esame delle Assemblee di Camera e Senato, svoltosi nella seduta del 6 ottobre con l'approvazione di due risoluzioni di identico contenuto.