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Formazione del Governo Letta

CRISI DEL GOVERNO MONTI, SCIOGLIMENTO DELLE CAMERE, ELEZIONI POLITICHE E FORMAZIONE DEL GOVERNO LETTA

6 dicembre 2012
Al Senato, nel corso delle dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal Governo sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 179 recante misure urgenti per la crescita (A.S. 3533), il presidente del gruppo parlamentare Popolo della Libertà, sen. Gasparri, preannuncia che il suo gruppo non parteciperà al voto, pur garantendo il numero legale: in tal modo si ritiene di esprimere il passaggio del gruppo ad una "posizione di astensione nei confronti del Governo". Il Senato approva quindi la questione di fiducia, presenti 169 senatori (167 i votanti), con 127 voti favorevoli, 17 contrari e 23 astenuti.
Nel pomeriggio alla Camera inizia la discussione generale sulla questione di fiducia posta dal Governo sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 174, recante disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali e disposizioni in favore delle zone terremotate, già approvato dal Senato (A.C. 5520). Nel suo intervento il presidente del gruppo parlamentare Popolo della Libertà, on. Cicchitto, manifesta il dissenso della sua parte politica nei confronti della politica economica del Governo e annuncia l'astensione del suo gruppo. Successivamente la Camera approva la questione di fiducia con 281 voti favorevoli, 77 contrari e 140 astenuti (presenti 498, votanti 358, maggioranza 180).

7 dicembre 2012
Il Presidente della Repubblica Napolitano riceve in mattinata al Quirinale il Segretario nazionale del Popolo della Libertà, on. Alfano, con i presidenti dei gruppi parlamentari del Senato e della Camera. Successivamente il Presidente della Repubblica riceve il Presidente del Senato, Schifani.
Alla Camera si svolgono le dichiarazioni di voto finali sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 174, sul quale si era votata la fiducia il 6 dicembre. Interviene il segretario del Popolo della Libertà, on. Alfano, affermando che la sua parte politica ritiene "conclusa l'esperienza di questo Governo". L'on. Alfano motiva la scelta del giorno prima, di astensione in luogo del voto negativo sulla questione di fiducia, "perché votare la sfiducia avrebbe forse causato per il nostro Paese l'abisso dell'esercizio provvisorio" e "perché vogliamo concludere ordinatamente questa legislatura".
I leaderdegli altri due partiti principali della maggioranza (Partito Democratico e Unione di Centro) confermano l'appoggio al Governo.
Il disegno di legge viene definitivamente approvato alla Camera con 268 voti favorevoli, 1 contrario e 153 astenuti.
Nel pomeriggio il Presidente della Camera Fini incontra al Quirinale il Capo dello Stato. Successivamente, si recano al Quirinale, prima il segretario nazionale del Partito Democratico, on. Bersani, con i Presidenti dei gruppi parlamentari del Senato, sen. Finocchiaro, e della Camera, on. Franceschini; poi il leader della Unione di Centro per il Terzo Polo, on. Casini, con il Presidente del gruppo parlamentare della Camera, on. Galletti.

8 dicembre 2012
Il Presidente della Repubblica riceve in serata al Quirinale il Presidente del Consiglio Monti, il quale rileva che la dichiarazione resa il giorno precedente in Parlamento dal segretario del Popolo della Libertà costituisce un giudizio di sfiducia nei confronti del Governo e della sua linea di azione; pertanto, il Presidente del Consiglio non ritiene possibile l'ulteriore espletamento del suo mandato e intende rassegnare le dimissioni dopo aver verificato se è possibile approvare in tempi brevi le leggi di stabilità e di bilancio.

10 dicembre 2012
Il Presidente della Repubblica riceve il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Giarda, con i Sottosegretari di Stato D'Andrea e Malaschini.

12 dicembre 2012
La Camera approva la questione di fiducia posta dal Governo sul decreto-legge n. 179 (A.C. 2656) con l'astensione dei deputati del Popolo della Libertà. Questo il risultato della votazione: presenti 487, votanti 373, astenuti 114, maggioranza 187, favorevoli 295, contrari 78.

16 dicembre 2012
Il Presidente della Repubblica riceve al Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Monti.

17 dicembre 2012
Si riunisce il Consiglio dei ministri che approva, su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro dell'interno, di concerto con i Ministri degli affari esteri, della difesa e dell'economia e delle finanze, il decreto legge n. 223 recante disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche nel 2013. Il decreto prevede la riduzione del numero delle sottoscrizioni per la presentazione delle liste di candidati e la modifica dei termini temporali di rimozione delle cause di ineleggibilità.

19 dicembre 2012
Con una nota il Presidente della Repubblica comunica di aver preso atto delle valutazioni sottoposte alla sua attenzione dal Ministro dell'interno circa la complessità e delicatezza degli adempimenti tecnici connessi al voto degli italiani all'estero, che inducono a ritenere la data del 24 febbraio per lo svolgimento delle prossime elezioni politiche più idonea per agevolare il compimento di tutti gli adempimenti necessari.

21 dicembre 2012
La Camera approva definitivamente la legge di stabilità, sulla quale il Governo aveva posto la questione di fiducia, e la legge di bilancio. Alla Camera, inoltre, viene approvato il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 223 in materia elettorale che viene trasmesso immediatamente al Senato. Qui nel corso dell'esame in Assemblea, manca il numero legale e l'esame viene rinviato al 28 dicembre.
Il Presidente del Consiglio si reca al Quirinale per rimettere il suo mandato nelle mani del Capo dello Stato che ne prende atto e lo invita a restare in carica per il disbrigo degli affari correnti.
Successivamente si riunisce di nuovo brevemente il Consiglio dei ministri.

22 dicembre 2012
Il Presidente della Repubblica riceve i presidenti dei gruppi parlamentari e successivamente incontra il Presidente della Camera e il Presidente del Senato.
Dopo le consultazioni il Presidente della Repubblica firma il decreto di scioglimento delle Camere, controfirmato dal Presidente del Consiglio (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 226 del 24 dicembre 2012).
Si riunisce il Consiglio dei ministri che su proposta del Ministro dell'interno stabilisce la data delle elezioni politiche per il 24 e 25 febbraio 2012.
Il Presidente della Repubblica emana il decreto di convocazione dei comizi elettorali per il 24 e 25 febbraio 2013, il medesimo decreto fissa per il 15 marzo 2013 la data della prima seduta delle Camere, ai sensi dell'art. 87, 3° comma, Cost. (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 226 del 24 dicembre 2012).

24-25 febbraio 2013
Svolgimento delle elezioni politiche. La coalizione di centro sinistra ottiene la maggioranza dei seggi alla Camera, ma non al Senato, dove si registra un sostanziale equilibrio tra la coalizione di centro sinistra e quella di centro destra, nessuna delle quali raggiunge la maggioranza assoluta dei seggi.

15 marzo 2013
Prima seduta delle Camere: si procede alle votazioni per l'elezione dei rispettivi Presidenti.

16 marzo 2013
Alla Camera, al quarto scrutinio, viene eletto Presidente l'on. Laura Boldrini (327 voti). Il Senato elegge Presidente al ballottaggio (quarta votazione) il sen. Pietro Grasso che ha ottenuto 137 voti; il senatore Renato Schifani ne ha ottenuti 117.
Dopo il discorso di insediamento, il Presidente della Camera invita i deputati a dichiarare il gruppo di appartenenza entro il 18 marzo e convoca i gruppi stessi il 19 marzo perché procedano alla elezione dei presidenti e degli altri organi direttivi. Analoga comunicazione viene fatta dal Presidente del Senato.

17 marzo 2013
Il Presidente della Repubblica Napolitano riceve al Quirinale il nuovo Presidente della Camera e il nuovo Presidente del Senato.

19 marzo 2013
Con un Comunicato della Presidenza della Repubblica viene annunciato che - essendosi completata la costituzione dei gruppi parlamentari - il 20 marzo inizieranno le consultazioni per la formazione del nuovo Governo e viene reso noto il calendario delle consultazioni.

20 marzo 2013
Il Presidente della Repubblica inizia le consultazioni e riceve il Presidente del Senato, e poi il Presidente della Camera. Il Capo dello Stato quindi inizia gli incontri con le rappresentanze parlamentari delle forze politiche.

21 marzo 2013
Secondo ed ultimo giorno di consultazioni. Il Capo dello Stato conclude gli incontri con i gruppi parlamentari e consulta il Presidente Emerito della Repubblica, sen. Ciampi. Al termine delle consultazioni il Presidente della Repubblica rinvia all'indomani la presentazione e la motivazione delle proprie decisioni.

22 marzo 2013
Il Presidente della Repubblica Napolitano conferisce all'on. Bersani, segretario del Partito Democratico, l'incarico "di verificare l'esistenza di un sostegno parlamentare certo, tale da consentire la formazione di un governo che ai sensi del 1° comma dell'art. 94 della Costituzione abbia la fiducia delle due Camere" e di riferire "sull'esito della verifica compiuta, appena possibile".
Si tratta di una formula sostanzialmente analoga a quella del "preincarico" già utilizzata in due precedenti occasioni dal Presidente della Repubblica Scalfaro: il 13 ottobre 1998, incarico a Prodi, e il 16 ottobre 1998, incarico a D'Alema.

23 marzo 2013
L'on. Bersani inizia a Montecitorio le consultazioni incontrando i rappresentanti della società civile. Gli incontri proseguono nei giorni del 24 e 25 marzo.

25 marzo 2013
Al Senato viene istituita una Commissione speciale per l'esame dei disegni di legge di conversione dei decreti‑legge e di altri provvedimenti urgenti presentati dal Governo, presieduta dal sen. Bubbico (PD). Una analoga Commissione, per l'esame di alcuni specifici atti del Governo, presieduta dall'on. Giancarlo Giorgetti (Lega Nord), viene costituita alla Camera il giorno successivo.

26 marzo 2013
Nell'ambito delle consultazioni dell'on. Bersani hanno inizio gli incontri con le forze politiche che proseguiranno il 27 e 28 marzo.

28 marzo 2013
Si concludono le consultazioni dell'on. Bersani.
Successivamente, l'on. Bersani si reca al Quirinale per riferire al Presidente della Repubblica Napolitano l'esito delle consultazioni svolte a seguito dell'incarico conferitogli il 22 marzo. Come si apprende dal comunicato del Quirinale, l'esito delle consultazioni "non è stato risolutivo" e il Presidente della Repubblica "si è riservato di prendere senza indugio iniziative che gli consentano di accertare personalmente gli sviluppi possibili del quadro politico-istituzionale".

29 marzo 2013
Si svolgono le consultazioni del Presidente delle Repubblica che incontra nuovamente i rappresentanti dei gruppi parlamentari del Senato e della Camera.

30 marzo 2013
Il Presidente della Repubblica rilascia una dichiarazione al Quirinale con la quale, preso atto della "persistenza di posizioni nettamente diverse rispetto alle possibili soluzioni da dare al problema della formazione del nuovo governo", annuncia la costituzione di due gruppi di lavoro formati da "personalità tra loro diverse per collocazione e per competenze" con il compito "di formulare - su essenziali temi di carattere istituzionale e di carattere economico-sociale ed europeo - precise proposte programmatiche che possano divenire in varie forme oggetto di condivisione da parte delle forze politiche".

15 aprile 2013
Il Presidente della Camera convoca per il 18 aprile il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, per l'elezione del Presidente della Repubblica (Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2013).

18 aprile 2013
Si riunisce il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali; si svolge la prima votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica.
Al primo scrutinio Franco Marini ottiene 521 voti e non raggiunge il quorum prescritto dei due terzi dell'Assemblea. Al secondo e terzo scrutinio Stefano Rodotà risulterà il più votato con, rispettivamente, 230 e 250 voti.

19 aprile 2013
Al quarto scrutinio, nel quale è prescritta la maggioranza assoluta, anche Romano Prodi, avendo ricevuto 395 voti, non raggiunge il quorum per essere eletto.

20 aprile 2013
Al sesto scrutinio viene eletto Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con 738 voti. Per la prima volta viene affidato un secondo mandato al Presidente della Repubblica in carica.

22 aprile 2013
Il Presidente della Repubblica Napolitano rassegna le dimissioni (l'atto di dimissioni è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 94 del 22 aprile 2013) e nel pomeriggio davanti al Parlamento in seduta comune, integrato dai delegati regionali, pronuncia il giuramento, a norma del'articolo 91 della Costituzione, e subito dopo indirizza il suo messaggio al Parlamento.

23 aprile 2013
Il Presidente della Repubblica svolge le consultazioni per la formazione del Governo, incontrando prima il Presidente del Senato e il Presidente della Camera e, a seguire, i rappresentanti dei gruppi parlamentari.

24 aprile 2013
Dopo aver consultato, per telefono, il Presidente Emerito Ciampi, il Presidente della Repubblica Napolitano riceve l'on. Enrico Letta, al quale conferisce l'incarico di formare il nuovo governo. L'on. Letta, come da prassi, accetta con riserva.

25 aprile 2013
Il Presidente del Consiglio incaricato on. Letta svolge le consultazioni con le forze politiche a Montecitorio.

26 aprile 2013
Il Presidente della Repubblica riceve al Quirinale il Presidente del Consiglio incaricato.
Successivamente il Presidente del Consiglio incaricato incontra a Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio Monti.

27 aprile 2013
Il Presidente del Consiglio Letta si reca dal Capo dello Stato per sciogliere la riserva e presentare la lista dei ministri.

28 aprile 2013
Il Presidente della Repubblica con quattro distinti decreti adottati in data 28 aprile 2013: accetta le dimissioni rassegnate il 21 dicembre 2012 dal Presidente del Consiglio dei ministri sen. Mario Monti in nome proprio e dei ministri componenti il Governo da lui presieduto; accetta, su proposta del Presidente del Consiglio, le dimissioni rassegnate, per le rispettive cariche, dai Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio e dai Sottosegretari di Stato presso i Ministeri; nomina l'on. Enrico Letta Presidente del Consiglio; nomina, su proposta del Presidente del Consiglio on. Letta, i 21 Ministri del nuovo Governo (tra i quali, 8 senza portafoglio). Tutti i decreti sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale del 30 aprile 2013.
Al Quirinale il Presidente del Consiglio dei ministri Letta e i Ministri giurano nelle mani del Capo dello Stato.
Subito dopo il giuramento del nuovo governo si svolge a Palazzo Chigi la tradizionale cerimonia del passaggio di consegne tra il presidente uscente Monti e il nuovo premier Letta. Successivamente, si tiene la prima riunione del Consiglio dei Ministri. Il Consiglio condivide collegialmente le proposte formulate dal Presidente Letta di nomina a Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri di Filippo Patroni Griffi, con le funzioni di Segretario del Consiglio medesimo il quale presta giuramento ed assume le proprie funzioni; di attribuzione delle funzioni di Vice Presidente del Consiglio all'on. Alfano, Ministro dell'interno; di conferimento degli incarichi ai Ministri senza portafoglio. Gli incarichi sono attribuiti, rispettivamente, con due distinti D.P.R. e un D.P.C.M. emanati in data 28 aprile 2013 e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale del 30 aprile 2013.

29 aprile 2013
Il Presidente del Consiglio si presenta alla Camera per esporre il programma del nuovo Governo. La seduta viene quindi sospesa per consentire al Presidente del Consiglio di recarsi al Senato per depositare il testo delle dichiarazioni programmatiche. Alla Camera riprende la seduta con il dibattito sulle comunicazioni del Governo. Dopo la replica del Presidente del Consiglio e le dichiarazioni di voto viene posta in votazione la mozione di fiducia n. 1-00028 (Speranza, Brunetta, Dellai, Pisicchio, Formisano, Merlo, Alfreider e Di Lello) per la fiducia al Governo Letta, del seguente tenore: "La Camera, udite le dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio dei ministri, le approva e passa all'ordine del giorno" (risultato della votazione: presenti 623; votanti 606; astenuti 17; maggioranza 304; favorevoli 453; contrari 153).

30 aprile 2013
Al Senato si svolge la discussione sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio; dopo la replica del Presidente del Consiglio e le dichiarazioni di voto viene posta in votazione la mozione di fiducia al Governo n. 1-00030, presentata dai senatori Zanda, Schifani, Susta, Ferrara Mario e Zeller, che ottiene il seguente risultato: 233 voti favorevoli; 59 contrari e 18 astenuti.

2 maggio 2013
Si svolge a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei Ministri per la nomina dei Viceministri e dei Sottosegretari. Nel complesso i Sottosegretari sono 41 (compreso il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nominato il 28 aprile), di cui 10 Viceministri.