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La Strategia per le aree interne del Paese
informazioni aggiornate a giovedì, 22 settembre 2022

La Strategia nazionale per le aree interne costituisce una delle linee strategiche di intervento dei Fondi strutturali europei del ciclo di programmazione 2014-2020. Essa è sostenuta sia dai fondi europei (FESR, FSE e FEASR), per il cofinanziamento di progetti di sviluppo locale, sia da risorse nazionali.

La strategia ha lo scopo di contrastare, nel medio periodo, il declino demografico che caratterizza talune aree del Paese, definite come quelle aree più lontane dai poli di servizio essenziale primario e avanzato, al fine di creare nuove possibilità di reddito e di assicurare agli abitanti maggiore accessibilità ai servizi essenziali, con riferimento prioritariamente ai servizi di trasporto pubblico locale, di istruzione e socio-sanitari.

Si definiscono "interne" quelle aree caratterizzate da una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi (Salute, Scuola, Mobilità), ma anche da una disponibilità elevata di importanti risorse ambientali (idriche, sistemi agricoli, foreste, paesaggi naturali e umani) e risorse culturali (beni archeologici, insediamenti storici, abbazie, piccoli musei, centri di mestiere). Nel breve periodo, la Strategia ha il duplice obiettivo di adeguare la quantità e la qualità dei servizi di Salute, Scuola e Mobilità (cosiddetti servizi di cittadinanza), e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale di queste aree, puntando anche su filiere produttive locali (mercato). Nel lungo periodo, l'obiettivo della Strategia nazionale per le aree interne è quello di invertire le attuali tendenze demografiche delle aree interne del Paese.

Per la Strategia Nazionale per le Aree Interne il legislatore ha stanziato risorse nazionali a partire dall'esercizio 2014 per complessivi 591,2 milioni fino al 2023, a valere sulle risorse del Fondo per l'attuazione delle politiche comunitarie (art. 5 della legge n. 187 del 1983, c.d. Fondo IGRUE).

Le risorse nazionali destinate alla "Strategia Nazionale per le Aree Interne" (SNAI), autorizzate originariamente dall'articolo 1, comma 13, della legge di stabilità 2014 (legge n. 147/2013) nell'importo di 90 milioni di euro (3 milioni per il 2014 e di 43,5 milioni per ciascuno degli anni 2015 e 2016), sono state successivamente integrate dall'articolo 1, comma 674, della legge di stabilità 2015 (legge n. 190/2014) di ulteriori 90 milioni di euro per il triennio 2015-2017; di 10 milioni di euro per il triennio 2016-2018 dall'articolo 1, comma 811, della legge di stabilità 2016 (legge n. 208/2015); di ulteriori 91,2 milioni per il triennio 2019-2021, dall'articolo 1, commi 895-896, della legge di bilancio per il 2018 (legge n. 205/2017). Ulteriori 200 milioni sono stati autorizzati dall'articolo 1, comma 314, della legge di bilancio 2020 per le annualità 2021-2023 (di cui 60 milioni per il 2021 e 70 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023) e 110 milioni dall'articolo 28 del D.L. n. 104 del 2020, di cui 10 milioni per il 2020 e 100 milioni per il 2021.

Gli indirizzi operativi della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese sono stati definiti dal CIPE con la delibera 28 gennaio 2015, n. 9. La struttura di governance è stata individuata attraverso la costituzione di un apposito "Comitato tecnico aree interne" (CTAI), coordinato dal Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri.

I finanziamenti statali sono stati finora assegnati dal CIPE con le delibere 28 gennaio 2015, n. 9, 10 agosto 2016, n. 43, 7 agosto 2017, n. 80 e 25 ottobre 2018, n. 52.

Il processo di selezione delle aree, completato nel corso del 2017, ha interessato 72 aree, composte da 1.060 Comuni, da poco meno di 2 milioni abitanti (dato al 2020) e un territorio di circa 51mila kmq, pari ad un sesto del territorio nazionale. Come illustrato nell'ultima Relazione annuale sulla strategia nazionale per le aree interne, del Dipartimento Politiche di coesione, nel primo semestre 2021 è stato completato il processo di approvazione delle strategie di tutte le 72 aree selezionate nell'ambito della Strategia del ciclo 2014-2020. Al 31 dicembre 2021 risultano sottoscritti 46 Accordi di programma quadro.

L'articolo 58 del D.L. n. 77/2021 (c.d. semplificazioni) è intervenuto sul procedimento di attuazione della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), con finalità di semplificazione, prevedendo che all'attuazione degli interventi si provveda mediante nuove modalità che saranno individuate da una apposita delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), anziché mediante lo strumento dell'Accordo di programma quadro, come previsto dalla normativa previgente.

Secondo quanto riportato nella Relazione illustrativa del decreto-legge n. 77/2021 (A.C. 3146), a partire dal 2014 e fino al 18 marzo 2021, sono stati sottoscritti 46 Accordi di Programma Quadro (di cui 3 in fase di perfezionamento), mentre ancora 7 sono in condivisione preliminare e 17 in fase di istruttoria; tuttavia, l'estrema complessità della procedura per la sottoscrizione degli Accordi si è rivelata non del tutto adeguata alle finalità assegnate allo strumento, tanto più in considerazione dell'estensione dell'ambito di operatività della Strategia con l'avvio del nuovo periodo di programmazione delle risorse europee e nazionali 2021-2017.

L'attenzione per le Aree interne è confermata nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede investimenti per 825 milioni di euro per potenziare servizi e infrastrutture sociali e realizzare farmacie rurali nei Comuni con meno di tremila abitanti, presenti in aree sprovviste dei servizi sanitari di prossimità.

La Strategia ha inoltre ricevuto ulteriori finanziamenti nell'ambito del c.d. Fondo complementare agli interventi del PNRR, istituito con il D.L. n. 59/2021. In particolare, l'articolo 1, comma 2, lett. c) n. 12, destina 300 milioni di euro per gli anni dal 2021 al 2026 alla Strategia Nazionale Aree interne, con riferimento specifico al finanziamento del programma per il miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza delle strade. I commi 2-quinquies e 2-sexies precisano la destinazione delle risorse, finalizzate ad interventi di messa in sicurezza e manutenzione straordinaria della rete viaria, anche rispetto a fenomeni di dissesto idrogeologico o a situazioni di limitazione della circolazione, e forniscono i criteri di ripartizione delle risorse medesime tra le Aree Interne interessate. Tale finanziamento è stato incrementato di 50 milioni, di cui 20 milioni per l'anno 2023 e di 30 milioni per l'anno 2024, dall'articolo 1, comma 418, della legge di bilancio 2022 (legge n. 234/2021).  I criteri di ripartizione di tali risorse aggiuntive restano gli stessi già previsti per il riparto delle risorse autorizzate dal Piano complementare; riguardo ai soggetti beneficiari, si prevede che si tenga conto anche delle nuove Aree interne, le quali, nell'ambito del ciclo di programmazione 2021-2027, saranno individuate entro il prossimo 30 settembre 2022 (comma 419).

Inoltre il D.L. n. 120/2021 ha disposto l'utilizzo di quota parte delle risorse già assegnate alla SNAI e non utilizzate alla prevenzione degli incendi boschivi nelle aree interne. Più in particolare, l'articolo 4 del citato decreto-legge dispone che, nell'ambito della Strategia Nazionale per lo sviluppo delle Aree Interne del Paese (SNAI), una quota delle risorse non impegnate autorizzate dall'articolo 1, comma 314, della legge n. 160/2019 (legge di bilancio 2020), nell'importo di 20 milioni per l'anno 2021 e di 40 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023, venga destinata al finanziamento di interventi volti a prevenire gli incendi boschivi nelle aree interne del Paese in cui il rischio di incendio è elevato, anche con riguardo alle aree naturali protette di cui all'articolo 8 della legge n. 353/2000 (legge quadro in materia di incendi boschivi). Tali risorse sono state ripartite con delibera CIPESS 14 aprile 2022, n. 8. In particolare, la delibera assegna  20 milioni di euro (annualita' 2021), al Ministero dell'interno-Corpo nazionale dei vigili del fuoco; 39,8 milioni di euro (annualita' 2022), per il finanziamento di interventi ricadenti nelle 72 aree interne del ciclo 2014-2020, in ragione di quote uguali di circa 553 mila euro per ciascuna area interna; 200.000 euro (annualita' 2022), all'Agenzia per la coesione territoriale per la gestione di una misura di accompagnamento e di assistenza tecnica in favore dei territori coinvolti.

Con il decreto-legge n. 34/2020 (art. 243), è stato inoltre previsto lo specifico stanziamento pari a 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, da destinare al finanziamento di borse di studio per dottorati nei Comuni delle aree interne, anche in forma associata. In data 22 giugno 2021, con Decreto Ministeriale n. 725 del Ministro dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministero per il Sud e la coesione territoriale, sono stati definiti i criteri e le modalità per la stipula delle convenzioni tra i Comuni e le università per l'utilizzo delle risorse, nonché dei contenuti scientifici e disciplinari dei "Dottorati comunali". 

Nell'ultima Relazione annuale sulla Strategia nazionale per le aree interne, presentata al CIPE dal Ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno, relativa all'anno 2020, si riporta che gli interventi programmati nelle 72 strategie di area ammontano a 1 miliardo e 179 milioni di euro, di cui 720 milioni coperti da Fondi Strutturali e di Investimento Europei e la restante parte dal bilancio dello Stato o, in minima parte, da altre fonti finanziarie.

I dati presenti sul Sistema Nazionale di monitoraggio alla data del 30 aprile 2021 evidenziano che il totale Costo Pubblico Monitorato (circa 177 milioni di euro) è pari al 21,3 per cento delle risorse programmate dagli Accordi di Programma Quadro (APQ) sottoscritti a quella data, a fronte di un ammontare di pagamenti (circa 38,8 milioni di euro) pari al 4,7 per cento del medesimo valore complessivo.

Esse rappresentano il 13,4% di tutti i Comuni italiani; il 3,3% della popolazione nazionale e il 17% di tutta la superficie nazionale. Si tratta di Aree che distano in media circa 50 minuti dal polo più vicino, distanza che raggiunge, in alcuni casi, anche i 60 minuti.

Come si sottolinea nella Relazione, "Nei Comuni inclusi nelle 72 aree selezionate (dette anche aree progetto), già caratterizzati da livelli di densità della popolazione particolarmente bassi (cfr. Tabella 2), nel corso del triennio 2017-2020 si continua a registrare un trend demografico negativo con un calo del 4,9%, a fronte di un decremento di popolazione in Italia del 2,2%".

Nella Relazione si sottolinea, altresì, il lentissimo avanzamento finanziario nell'utilizzo delle risorse: a dicembre 2020 i pagamenti erano pari a circa il 3,5% del totale del costo programmato. Il valore delle risorse destinate ai 46 accordi di programma fin ad ora sottoscritti è pari a 834 milioni di euro. Lo stato di avanzamento finanziario mostra un valore degli impegni pari a circa 67,7 milioni di euro e dei pagamenti pari a circa 29,24 milioni di euro.

In continuità con quanto sperimentato nel ciclo 2014-2020, la SNAI 2021-2027 proseguirà nel potenziare i servizi di cittadinanza e nel promuovere iniziative per lo sviluppo economico e l'occupazione delle aree interne selezionate, con l'allargamento della Strategia, attraverso l'ingresso di nuove aree e la promozione di misure a sostegno delle aree interne nel loro insieme. Gli interventi saranno sostenuti dai Fondi strutturali europei della programmazione 2021-2027, ma anche da risorse nazionali legate principalmente al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.

È stata già avviata la procedura per individuare le aree che entreranno a far parte della SNAI 2021-2027.

Nell'Accordo di Partenariati italiano si assegna alle singole Regioni/Province autonome la decisione su quali aree SNAI 2014-2020 continuare o meno a sostenere con i programmi 2021-2027, nonché l'iniziativa per la proposta di "nuove aree" da candidare al sostegno con il meccanismo della strategia territoriale locale. Nell'Accordo di partenariato si prevede che le nuove aree progetto saranno selezionate su iniziativa delle Regioni, dando priorità a comuni periferici e ultraperiferici e considerando, contestualmente, indicatori demografici, economici, sociali o ambientali che evidenzino maggiori criticità rispetto alle altre aree regionali (sull'istruttoria relativa alla Mappatura delle aree interne 2021-2027, si rinvia al documento del Dipartimento per le politiche di coesione - Presidenza del Consiglio dei Ministri, Criteri per la selezione delle nuove Aree Interne da sostenere nel ciclo 2021-2027, di gennaio 2022).

Relativamente al ciclo SNAI 2021-2027 sono state attualmente già approvate 39 aree interne, alle quali se ne aggiungeranno altre tuttora in fase istruttoria.

La Strategia nazionale per le aree interne costituisce una delle linee strategiche di intervento dei Fondi strutturali europei del ciclo di programmazione 2014-2020. Essa è sostenuta sia dai fondi europei (FESR, FSE e FEASR), per il cofinanziamento di progetti di sviluppo locale, sia da risorse nazionali.

La strategia ha lo scopo di contrastare, nel medio periodo, il declino demografico che caratterizza talune aree del Paese, definite come quelle aree più lontane dai poli di servizio essenziale primario e avanzato, al fine di creare nuove possibilità di reddito e di assicurare agli abitanti maggiore accessibilità ai servizi essenziali, con riferimento prioritariamente ai servizi di trasporto pubblico locale, di istruzione e socio-sanitari.

Si definiscono "interne" quelle aree caratterizzate da una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi (Salute, Scuola, Mobilità), ma anche da una disponibilità elevata di importanti risorse ambientali (idriche, sistemi agricoli, foreste, paesaggi naturali e umani) e risorse culturali (beni archeologici, insediamenti storici, abbazie, piccoli musei, centri di mestiere). Nel breve periodo, la Strategia ha il duplice obiettivo di adeguare la quantità e la qualità dei servizi di Salute, Scuola e Mobilità (cosiddetti servizi di cittadinanza), e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale di queste aree, puntando anche su filiere produttive locali (mercato). Nel lungo periodo, l'obiettivo della Strategia nazionale per le aree interne è quello di invertire le attuali tendenze demografiche delle aree interne del Paese.

Per la Strategia Nazionale per le Aree Interne il legislatore ha stanziato risorse nazionali a partire dall'esercizio 2014 per complessivi 591,2 milioni fino al 2023, a valere sulle risorse del Fondo per l'attuazione delle politiche comunitarie (art. 5 della legge n. 187 del 1983, c.d. Fondo IGRUE).

Le risorse nazionali destinate alla "Strategia Nazionale per le Aree Interne" (SNAI), autorizzate originariamente dall'articolo 1, comma 13, della legge di stabilità 2014 (legge n. 147/2013) nell'importo di 90 milioni di euro (3 milioni per il 2014 e di 43,5 milioni per ciascuno degli anni 2015 e 2016), sono state successivamente integrate dall'articolo 1, comma 674, della legge di stabilità 2015 (legge n. 190/2014) di ulteriori 90 milioni di euro per il triennio 2015-2017; di 10 milioni di euro per il triennio 2016-2018 dall'articolo 1, comma 811, della legge di stabilità 2016 (legge n. 208/2015); di ulteriori 91,2 milioni per il triennio 2019-2021, dall'articolo 1, commi 895-896, della legge di bilancio per il 2018 (legge n. 205/2017). Ulteriori 200 milioni sono stati autorizzati dall'articolo 1, comma 314, della legge di bilancio 2020 per le annualità 2021-2023 (di cui 60 milioni per il 2021 e 70 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023) e 110 milioni dall'articolo 28 del D.L. n. 104 del 2020, di cui 10 milioni per il 2020 e 100 milioni per il 2021.

Gli indirizzi operativi della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese sono stati definiti dal CIPE con la delibera 28 gennaio 2015, n. 9. La struttura di governance è stata individuata attraverso la costituzione di un apposito "Comitato tecnico aree interne" (CTAI), coordinato dal Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri.

I finanziamenti statali sono stati finora assegnati dal CIPE con le delibere 28 gennaio 2015, n. 9, 10 agosto 2016, n. 43, 7 agosto 2017, n. 80 e 25 ottobre 2018, n. 52.

Il processo di selezione delle aree, completato nel corso del 2017, ha interessato 72 aree, composte da 1.060 Comuni, da poco meno di 2 milioni abitanti (dato al 2020) e un territorio di circa 51mila kmq, pari ad un sesto del territorio nazionale. Come illustrato nell'ultima Relazione annuale sulla strategia nazionale per le aree interne, del Dipartimento Politiche di coesione, nel primo semestre 2021 è stato completato il processo di approvazione delle strategie di tutte le 72 aree selezionate nell'ambito della Strategia del ciclo 2014-2020. Al 31 dicembre 2021 risultano sottoscritti 46 Accordi di programma quadro.

L'articolo 58 del D.L. n. 77/2021 (c.d. semplificazioni) è intervenuto sul procedimento di attuazione della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), con finalità di semplificazione, prevedendo che all'attuazione degli interventi si provveda mediante nuove modalità che saranno individuate da una apposita delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), anziché mediante lo strumento dell'Accordo di programma quadro, come previsto dalla normativa previgente.

Secondo quanto riportato nella Relazione illustrativa del decreto-legge n. 77/2021 (A.C. 3146), a partire dal 2014 e fino al 18 marzo 2021, sono stati sottoscritti 46 Accordi di Programma Quadro (di cui 3 in fase di perfezionamento), mentre ancora 7 sono in condivisione preliminare e 17 in fase di istruttoria; tuttavia, l'estrema complessità della procedura per la sottoscrizione degli Accordi si è rivelata non del tutto adeguata alle finalità assegnate allo strumento, tanto più in considerazione dell'estensione dell'ambito di operatività della Strategia con l'avvio del nuovo periodo di programmazione delle risorse europee e nazionali 2021-2017.

L'attenzione per le Aree interne è confermata nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede investimenti per 825 milioni di euro per potenziare servizi e infrastrutture sociali e realizzare farmacie rurali nei Comuni con meno di tremila abitanti, presenti in aree sprovviste dei servizi sanitari di prossimità.

La Strategia ha inoltre ricevuto ulteriori finanziamenti nell'ambito del c.d. Fondo complementare agli interventi del PNRR, istituito con il D.L. n. 59/2021. In particolare, l'articolo 1, comma 2, lett. c) n. 12, destina 300 milioni di euro per gli anni dal 2021 al 2026 alla Strategia Nazionale Aree interne, con riferimento specifico al finanziamento del programma per il miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza delle strade. I commi 2-quinquies e 2-sexies precisano la destinazione delle risorse, finalizzate ad interventi di messa in sicurezza e manutenzione straordinaria della rete viaria, anche rispetto a fenomeni di dissesto idrogeologico o a situazioni di limitazione della circolazione, e forniscono i criteri di ripartizione delle risorse medesime tra le Aree Interne interessate. Tale finanziamento è stato incrementato di 50 milioni, di cui 20 milioni per l'anno 2023 e di 30 milioni per l'anno 2024, dall'articolo 1, comma 418, della legge di bilancio 2022 (legge n. 234/2021).  I criteri di ripartizione di tali risorse aggiuntive restano gli stessi già previsti per il riparto delle risorse autorizzate dal Piano complementare; riguardo ai soggetti beneficiari, si prevede che si tenga conto anche delle nuove Aree interne, le quali, nell'ambito del ciclo di programmazione 2021-2027, saranno individuate entro il prossimo 30 settembre 2022 (comma 419).

Inoltre il D.L. n. 120/2021 ha disposto l'utilizzo di quota parte delle risorse già assegnate alla SNAI e non utilizzate alla prevenzione degli incendi boschivi nelle aree interne. Più in particolare, l'articolo 4 del citato decreto-legge dispone che, nell'ambito della Strategia Nazionale per lo sviluppo delle Aree Interne del Paese (SNAI), una quota delle risorse non impegnate autorizzate dall'articolo 1, comma 314, della legge n. 160/2019 (legge di bilancio 2020), nell'importo di 20 milioni per l'anno 2021 e di 40 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023, venga destinata al finanziamento di interventi volti a prevenire gli incendi boschivi nelle aree interne del Paese in cui il rischio di incendio è elevato, anche con riguardo alle aree naturali protette di cui all'articolo 8 della legge n. 353/2000 (legge quadro in materia di incendi boschivi). Tali risorse sono state ripartite con delibera CIPESS 14 aprile 2022, n. 8. In particolare, la delibera assegna  20 milioni di euro (annualita' 2021), al Ministero dell'interno-Corpo nazionale dei vigili del fuoco; 39,8 milioni di euro (annualita' 2022), per il finanziamento di interventi ricadenti nelle 72 aree interne del ciclo 2014-2020, in ragione di quote uguali di circa 553 mila euro per ciascuna area interna; 200.000 euro (annualita' 2022), all'Agenzia per la coesione territoriale per la gestione di una misura di accompagnamento e di assistenza tecnica in favore dei territori coinvolti.

Con il decreto-legge n. 34/2020 (art. 243), è stato inoltre previsto lo specifico stanziamento pari a 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, da destinare al finanziamento di borse di studio per dottorati nei Comuni delle aree interne, anche in forma associata. In data 22 giugno 2021, con Decreto Ministeriale n. 725 del Ministro dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministero per il Sud e la coesione territoriale, sono stati definiti i criteri e le modalità per la stipula delle convenzioni tra i Comuni e le università per l'utilizzo delle risorse, nonché dei contenuti scientifici e disciplinari dei "Dottorati comunali". 

Nell'ultima Relazione annuale sulla Strategia nazionale per le aree interne, presentata al CIPE dal Ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno, relativa all'anno 2020, si riporta che gli interventi programmati nelle 72 strategie di area ammontano a 1 miliardo e 179 milioni di euro, di cui 720 milioni coperti da Fondi Strutturali e di Investimento Europei e la restante parte dal bilancio dello Stato o, in minima parte, da altre fonti finanziarie.

I dati presenti sul Sistema Nazionale di monitoraggio alla data del 30 aprile 2021 evidenziano che il totale Costo Pubblico Monitorato (circa 177 milioni di euro) è pari al 21,3 per cento delle risorse programmate dagli Accordi di Programma Quadro (APQ) sottoscritti a quella data, a fronte di un ammontare di pagamenti (circa 38,8 milioni di euro) pari al 4,7 per cento del medesimo valore complessivo.

Esse rappresentano il 13,4% di tutti i Comuni italiani; il 3,3% della popolazione nazionale e il 17% di tutta la superficie nazionale. Si tratta di Aree che distano in media circa 50 minuti dal polo più vicino, distanza che raggiunge, in alcuni casi, anche i 60 minuti.

Come si sottolinea nella Relazione, "Nei Comuni inclusi nelle 72 aree selezionate (dette anche aree progetto), già caratterizzati da livelli di densità della popolazione particolarmente bassi (cfr. Tabella 2), nel corso del triennio 2017-2020 si continua a registrare un trend demografico negativo con un calo del 4,9%, a fronte di un decremento di popolazione in Italia del 2,2%".

Nella Relazione si sottolinea, altresì, il lentissimo avanzamento finanziario nell'utilizzo delle risorse: a dicembre 2020 i pagamenti erano pari a circa il 3,5% del totale del costo programmato. Il valore delle risorse destinate ai 46 accordi di programma fin ad ora sottoscritti è pari a 834 milioni di euro. Lo stato di avanzamento finanziario mostra un valore degli impegni pari a circa 67,7 milioni di euro e dei pagamenti pari a circa 29,24 milioni di euro.

In continuità con quanto sperimentato nel ciclo 2014-2020, la SNAI 2021-2027 proseguirà nel potenziare i servizi di cittadinanza e nel promuovere iniziative per lo sviluppo economico e l'occupazione delle aree interne selezionate, con l'allargamento della Strategia, attraverso l'ingresso di nuove aree e la promozione di misure a sostegno delle aree interne nel loro insieme. Gli interventi saranno sostenuti dai Fondi strutturali europei della programmazione 2021-2027, ma anche da risorse nazionali legate principalmente al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.

È stata già avviata la procedura per individuare le aree che entreranno a far parte della SNAI 2021-2027.

Nell'Accordo di Partenariati italiano si assegna alle singole Regioni/Province autonome la decisione su quali aree SNAI 2014-2020 continuare o meno a sostenere con i programmi 2021-2027, nonché l'iniziativa per la proposta di "nuove aree" da candidare al sostegno con il meccanismo della strategia territoriale locale. Nell'Accordo di partenariato si prevede che le nuove aree progetto saranno selezionate su iniziativa delle Regioni, dando priorità a comuni periferici e ultraperiferici e considerando, contestualmente, indicatori demografici, economici, sociali o ambientali che evidenzino maggiori criticità rispetto alle altre aree regionali (sull'istruttoria relativa alla Mappatura delle aree interne 2021-2027, si rinvia al documento del Dipartimento per le politiche di coesione - Presidenza del Consiglio dei Ministri, Criteri per la selezione delle nuove Aree Interne da sostenere nel ciclo 2021-2027, di gennaio 2022).

Relativamente al ciclo SNAI 2021-2027 sono state attualmente già approvate 39 aree interne, alle quali se ne aggiungeranno altre tuttora in fase istruttoria.