Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconti delle Giunte e Commissioni

Vai all'elenco delle sedute >>

CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 ottobre 2016
704.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-06020 Donati: Sulla ipotesi di costruire un distaccamento permanente dei vigili del fuoco in Valtiberina.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Donati chiede al Ministro dell'interno se non ritenga opportuno istituire un distaccamento permanente dei vigili del fuoco in Valtiberina, con sede a Sansepolcro, considerato che le altre tre valli aretine – Valdichiana, Valdarno e Casentino – sono già servite da distaccamenti aventi tale configurazione.
  Premetto che il dispositivo di soccorso in provincia di Arezzo è costituito dal Comando provinciale dei vigili del fuoco sito nel capoluogo e dai distaccamenti permanenti di Bibbiena, Cortona e Montevarchi. Il dispositivo del soccorso pubblico è integrato dalle sedi distaccate volontarie di Pratovecchio e, per quanto riguarda il territorio della Valtiberina, dal distaccamento di Sansepolcro.
  Inoltre, nel tratto umbro di quest'ultima valle, a 17 Km da Sansepolcro e con tempi di percorrenza valutabili in meno di 20 minuti attraverso la strada statale 3-bis, è ubicato il distaccamento permanente di Città di Castello che, pur dipendendo dal Comando provinciale dei vigili del fuoco di Perugia, è solito intervenire anche in caso di interventi al di fuori della competenza provinciale.
  Tanto premesso, informo che la situazione del soccorso pubblico nella Valtiberina è stata presa in considerazione in sede di istruttoria del progetto di riordino delle strutture centrali e territoriali del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, predisposto – a legislazione vigente e con riduzione di spesa – per ottimizzare le risorse esistenti e a razionalizzare il funzionamento delle strutture.
  Con tale progetto, che è in fase di attuazione, è stata ridefinita la mappatura delle sedi del Corpo, riclassificandole in base ad indicatori oggettivi, riconducibili al rischio territoriale, alla popolazione, all'estensione territoriale, allo sviluppo industriale e commerciale.
  Il progetto in questione – per il quale è prevista una fase di monitoraggio biennale che servirà ad apportare eventuali modifiche – non ha previsto in tutto il territorio nazionale, per ora, la trasformazione di distaccamenti volontari in sedi permanenti anche in ragione di un'armonizzazione tra le due componenti del Corpo.
  Nel contempo, l'Amministrazione ha voluto valorizzare il personale volontario, anche dell'area interessata, assicurando gli appositi corsi di formazione e potenziando i presìdi attraverso l'immissione in servizio di nuovo personale volontario al fine di garantire una più costante copertura delle attività di soccorso.
  Inoltre si è proceduto ad avviare i lavori di adeguamento per consentire il buon funzionamento delle sedi.

Pag. 19

ALLEGATO 2

5-06424 Capone: Sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nell'ambito delle attività di affissione elettorale svolte nella città di Lecce.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione all'ordine del giorno si pone all'attenzione del Ministro dell'interno l'operazione «Eclissi», condotta nel novembre del 2014 dalla Direzione distrettuale antimafia ed eseguita dalla Polizia di Stato, concernente collegamenti tra la criminalità organizzata e la politica in occasione delle primarie e delle consultazioni amministrative del 2012 per l'elezione del sindaco e del Consiglio comunale di Lecce.
  Al riguardo, gli onorevoli interroganti, paventando ulteriori condizionamenti della criminalità organizzata sugli organismi elettivi del capoluogo salentino, chiedono quali iniziative il Ministero dell'interno intenda intraprendere per prevenirli e contrastarli.
  L'operazione di polizia giudiziaria richiamata ha avuto una vasta eco sugli organi di informazione e nell'opinione pubblica salentina. Ricordo, tra l'altro, che il 21 settembre dello scorso anno una delegazione del Partito democratico, composta anche dagli onorevoli interroganti, è stata ricevuta dal Prefetto di Lecce nel corso di un incontro incentrato, appunto, sull'allarme sociale che sarebbe stato suscitato dagli esiti dell'inchiesta.
  Prima di entrare nel merito del tema, consentitemi di far presente in linea generale come questa Amministrazione sia ben consapevole di quale grave vulnus subisca un'istituzione locale quando la criminalità organizzata arriva a determinare pericolose alterazioni delle regole e dei meccanismi della democrazia a livello locale.
  Per questo motivo, le Autorità provinciali di pubblica sicurezza e le Forze di polizia – a Lecce come nel resto del territorio nazionale – prestano la massima attenzione a cogliere e contrastare qualsiasi attività delle organizzazioni criminali volta a contaminare gli organismi elettivi dell'ente locale, sviando la volontà dell'elettorato verso candidature contigue ai propri interessi.
  Ritengo che una convincente dimostrazione dell'impegno profuso dai pubblici poteri in questo specifico ambito sia rappresentata proprio dall'operazione «Eclissi».
  Le relative indagini hanno messo in luce come il locale clan Briganti avesse costituito un'apposita società di fatto, controllata da soggetti legati da rapporti di parentela con il capo clan Pasquale Briganti, ma intestata a una persona gravata da precedenti penali.
  Tale società, durante la campagna elettorale delle amministrative 2012 nel Comune di Lecce, aveva stampato e affisso i manifesti dei candidati riuscendo, con il ricorso a metodologie tipicamente mafiose, a gestire il settore in regime di monopolio. L'Autorità giudiziaria ha quindi contestato a uno dei gestori della società il delitto di estorsione aggravata dall'utilizzo delle modalità mafiose per avere costretto, con la violenza e le minacce, un candidato alle elezioni in argomento ad avvalersi del gruppo da lui organizzato per l'affissione dei manifesti elettorali. Il fatto era stato commesso al fine di agevolare l'associazione mafiosa di appartenenza alla quale era in parte destinati i proventi dell'attività illecita.
  Sempre le indagini relative all'operazione «Eclissi» hanno rivelato come varie Pag. 20consorterie criminali basassero i loro interessi su attività estorsive in danno di commercianti, nonché sulla gestione diretta dei canali di approvvigionamento e spaccio di ogni genere di sostanza stupefacente, suddividendo le zone d'influenza in maniera paritaria.
  All'esito di tali attività investigative, nel novembre 2014 le Squadre mobili delle cinque Questure pugliesi e di entrambe le Questure lucane hanno arrestato 35 soggetti riconducibili alla «Sacra Corona Unita» e deferito in stato di libertà numerose altre persone.
  L'operazione ha avuto un seguito nelle aule giudiziarie, dove sono stati rinviati a giudizio, con esiti diversi, 88 imputati, tra i quali – è doveroso precisare – non vi è alcun assessore o consigliere del Comune di Lecce.
  Ben 79 degli imputati hanno scelto di essere processati con rito abbreviato. Il relativo procedimento si è concluso nello scorso mese di luglio con 13 assoluzioni e 66 condanne per un totale di 520 anni di carcere.
  Tra i condannati c’è il «capo bastone» Pasquale Briganti, con una pena di venti anni per vari reati, tra cui quello di cui all'articolo 416-bis del codice penale.
  Per gli imputati che hanno scelto il rito ordinario il dibattimento avrà inizio nel prossimo mese di dicembre. Tra questi Mario Blago, imputato per il delitto di all'articolo 416-bis, individuato come l'anello di congiunzione tra il clan Briganti e i vari comitati elettorali.
  A prescindere dagli sviluppi giudiziari, rappresento che la vicenda del rischio di condizionamenti della criminalità organizzata in occasione delle elezioni comunali 2012, e in generale nel contesto degli enti locali del Salento, continua a essere oggetto di analisi in seno al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, oltre che di approfondimento dal punto di vista info-investigativo e nell'ambito delle competenze amministrative degli uffici della Prefettura di Lecce.
  Ciò non solo al fine di accertare eventuali cause di incandidabilità e ineleggibilità a carico dei candidati e degli amministratori eletti, ma anche di esplicare un'azione di controllo a più ampio raggio d'intesa con le Forze di Polizia.
  Su un piano più generale, occorre rilevare che la forte pressione investigativa e giudiziaria indotta dall'operazione «Eclisse» e da altre operazioni di polizia condotte in questi anni ha inciso in maniera significativa sulla criminalità della provincia di Lecce che fa, pertanto, registrare la mancanza di un'univoca leadership. Allo stato, le organizzazioni criminali operanti nella provincia, storicamente raggruppate sotto il «cartello» denominato «Sacra Corona Unita», hanno adottato una strategia di «basso profilo» al fine di non attrarre l'attenzione investigativa su di esse.
  Le loro attività delittuose riguardano principalmente i settori degli investimenti mobiliari e immobiliari, della falsificazione di documenti contabili, del traffico di sostanze stupefacenti, in specie quello di marijuana e di cocaina, delle estorsioni, dell'usura e delle rapine in danno di banche ed uffici postali.
  Voglio comunque rassicurare che la situazione della sicurezza pubblica nel capoluogo e nella provincia di Lecce è sostanzialmente sotto controllo e alla costante attenzione del Ministero dell'Interno e delle Forze di polizia, che non mancheranno di adottare, all'occorrenza, ogni opportuna misura diretta a rendere ancora più efficaci gli attuali dispositivi info-investigativi e di controllo del territorio.

Pag. 21

ALLEGATO 3

5-08909 Tino Iannuzzi: Sulla situazione di dissesto finanziario del comune di Mercato San Severino (SA) e della società partecipata GE.SE.MA.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Iannuzzi, nell'evidenziare la preoccupante situazione economico-finanziaria in cui versano il Comune di Mercato San Severino in provincia di Salerno e la GESEMA, società con capitale sociale a totale partecipazione del comune medesimo, ha chiesto di conoscere le iniziative che i Ministri dell'interno e dell'economia e delle finanze intendono assumere al fine di accertare la corretta gestione dei due enti sotto il profilo economico-finanziario.
  Occorre premettere che il Consiglio comunale di Mercato San Severino non ha approvato nei termini di legge né il rendiconto di gestione 2015 né il bilancio di previsione 2016.
  Pertanto, la Prefettura di Salerno, dopo aver diffidato l'ente locale a provvedere all'approvazione dei predetti documenti contabili e aver verificato l'inutile decorso del termine assegnato, ha proceduto, il 1o luglio scorso, alla nomina del Commissario ad acta con il compito di portare a termine i due adempimenti.
  Inoltre, atteso che la mancata approvazione del bilancio configura una delle ipotesi dissolutorie previste dall'articolo 141 del Testo unico degli enti locali, la Prefettura ha inoltrato al Ministero dell'interno la proposta di scioglimento del Consiglio comunale di Mercato San Severino.
  Nelle more, con provvedimento del 6 luglio scorso il Prefetto ha sospeso il Consiglio comunale nominando al contempo il commissario prefettizio per la provvisoria gestione dell'ente.
  Lo scioglimento del Consiglio comunale in questione è intervenuto con decreto del Presidente della Repubblica del 4 agosto, con contestuale nomina del Commissario straordinario fino all'insediamento degli organi ordinari.
  Anche dopo la nomina del Commissario straordinario sono rimaste ferme comunque le attribuzioni del Commissario ad acta, in relazione all'approvazione del rendiconto di gestione 2015 e del bilancio di previsione 2016.
  In relazione all'eventuale sussistenza delle condizioni per la dichiarazione di dissesto finanziario, a cui l'onorevole Iannuzzi fa riferimento nell'interrogazione, rappresento che, allo stato attuale, non risulta che il Comune abbia adottato il relativo provvedimento né che abbia deliberato la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale.
  Per quanto riguarda la situazione della «GE.SE.MA.», ricordato che l'ordinamento vigente non prevede, in capo a organi dell'Amministrazione dell'interno, poteri di controllo sugli atti delle partecipate comunali, informo che l'amministratore della società ha rassegnato le dimissioni lo scorso 13 settembre. Il Commissario straordinario del Comune ha già avviato l’iter per la nomina del nuovo amministratore unico, attraverso la diramazione di un apposito bando pubblico.
  Quanto alla richiesta di disporre una visita ispettiva al Comune e alla citata società, il Ministero dell'economia e delle finanze valuterà, nell'ambito delle future programmazioni annuali, l'eventualità di disporre un intervento dei propri Servizi ispettivi di finanza pubblica, competenti – come noto – a vigilare sull'economicità, regolarità amministrativo-contabile e legittimità dell'attività dei Comuni e delle società da essi partecipate.

Pag. 22

ALLEGATO 4

5-04427 e 5-07794 Michele Bordo: Sul completamento dei lavori di costruzione della sede del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Foggia.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Con le interrogazioni all'ordine del giorno gli onorevoli Bordo e Mongiello, sottolineando l'inidoneità dell'attuale sistemazione logistica del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Foggia, chiedono l'adozione di interventi finalizzati ad accelerare la conclusione dei lavori di costruzione della nuova sede da destinare agli operatori del soccorso.
  Premetto che la stazione appaltante dei lavori in questione è il Provveditorato alle opere pubbliche per la Puglia. La competenza del Ministero dell'interno è limitata alle attività di assistenza e di indirizzo operativo per la realizzazione dell'opera.
  A seguito dello svolgimento della procedura concorsuale aperta con il criterio del prezzo più basso, il predetto Provveditorato ha aggiudicato i lavori di costruzione della caserma all'associazione temporanea di imprese Italtecno S.r.l. e Chieti Costruzioni S.r.l.
  Durante l'esecuzione del contratto di appalto si sono rese necessarie, per migliorare il progetto esecutivo, due perizie di variante e suppletive che hanno comportato un incremento di spesa e un allungamento dei tempi di ultimazione dei lavori.
  Dal mese di giugno 2014, è stato constatato un ritardo ingiustificato dello stato di avanzamento dell'opera, situazione che è rimasta invariata nonostante i solleciti del direttore dei lavori e ha condotto il Provveditorato alle opere pubbliche a disporre nel mese di ottobre 2014, su proposta del responsabile unico del procedimento, la risoluzione del contratto in danno dell'appaltatore per grave inadempimento e grave irregolarità, oltreché per il grave ritardo nella esecuzione dei lavori.
  Allo stato attuale il cantiere risulta avere uno stato di avanzamento dei lavori pari al 91,54% ed è presidiato dalla vigilanza privata sulla base di un contratto stipulato dal Provveditorato in danno dell'Associazione temporanea inadempiente.
  Ai fini della ripresa dei lavori, si è reso necessario un duplice passaggio: prima, la redazione del progetto stralcio di completamento dell'opera, che prevede l'effettuazione di lavori per un importo superiore a 1 milione 700 mila euro; poi, la sua approvazione da parte del Comitato Tecnico Amministrativo presso il Provveditorato, che è intervenuta con prescrizioni nell'adunanza del 27 luglio scorso. In questo momento, sono in corso le attività di «validazione» del progetto da parte dell’«Unità di Verifica Progetti». L’iter approvativo si concluderà con la sottoscrizione di apposito decreto provveditoriale, presumibilmente entro il corrente mese.
  Sulla base del progetto approvato, il Provveditorato provvederà subito dopo all'appalto dei lavori con procedura ancora da definire.

Pag. 23

ALLEGATO 5

5-08441 Lodolini: Sulla percentuale dei posti riservati nei concorsi pubblici per l'assunzione nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Lodolini chiede, in relazione ai concorsi pubblici per l'accesso alla qualifica di vigile del fuoco, di assumere iniziative per la riduzione delle percentuali dei posti riservati al personale in ferma prefissata delle Forze armate, al fine di aumentare le riserve destinate ai vigili del fuoco volontari.
  Osservo preliminarmente che, nel corso del primo decennio di vigenza del decreto legislativo n. 217 del 2005, recante il nuovo ordinamento del personale permanente del Corpo nazionale, sono emerse diverse esigenze di modifica connesse alla necessità di rendere l'ordinamento medesimo maggiormente funzionale ai compiti istituzionali, oltreché alle nuove esigenze organizzative.
  Per superare le criticità riscontrate, è stato predisposto, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, uno schema di decreto legislativo attuativo della cosiddetta legge Madia, attualmente all'esame del Ministero dell'economia e delle finanze e del Dipartimento della Funzione Pubblica, che prevede una revisione complessiva dei ruoli e delle qualifiche, dei percorsi di carriera e delle modalità di accesso e di formazione del personale del Corpo.
  In tale contesto è stata riscritta la disciplina del concorso pubblico per l'accesso alla qualifica iniziale di vigile del fuoco, prevedendo tra l'altro la rivisitazione delle quote di riserva. In particolare, per quel che interessa in questa sede, è stata elevata dal 25 al 35 per cento la riserva in favore del personale volontario del Corpo che, alla data di scadenza del bando di concorso, sia iscritto negli elenchi da almeno tre anni e abbia effettuato non meno di centoventi giorni di servizio.
  Inoltre, sempre in favore dei volontari, è stata introdotta ex novo una riserva del 10 per cento per tutte le procedure concorsuali pubbliche per l'accesso alle altre qualifiche del personale del Corpo.
  In tal modo, si è inteso maggiormente valorizzare la componente volontaria, in considerazione delle conoscenze professionali acquisite e dell'esperienza maturata in costanza dei richiami effettuati.
  Per quanto concerne, invece, la riserva di posti nella misura del 45 per cento per i volontari in ferma prefissata delle Forze armate – prevista dal codice dell'ordinamento militare –, faccio presente che la stessa rientra nella logica di un sistema organico di reclutamento di cui il Corpo nazionale fa parte unitamente alle Forze di polizia.
  L'eventuale revisione di tale percentuale richiederebbe, dunque, una riconsiderazione dell'intero meccanismo delineato dal codice dell'ordinamento militare, con il contestuale coinvolgimento di tutte le amministrazioni interessate.
  A parte questo primo aspetto problematico, il Ministero della difesa, appositamente interpellato, ha rappresentato che la riserva in questione è strettamente collegata all'inderogabile e strategica esigenza che le Forze Armate dispongano di una struttura del personale più giovane, snella e flessibile.
  Il predetto Dicastero ha anche inteso sottolineare come il personale volontario in ferma prefissata delle Forze Armate, per età, preparazione fisica ed esperienza professionale acquisita durante la ferma, sia funzionale all'assolvimento degli specifici compiti istituzionali che i vigili del fuoco sono chiamati a svolgere negli interventi di soccorso pubblico.

Pag. 24

ALLEGATO 6

5-08808 Valiante: Sugli atti intimidatori compiuti nei confronti del sindaco del comune di Corleto Monforte (SA).

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione all'ordine del giorno, l'onorevole Valiante richiama l'attenzione sull'atto intimidatorio consumato nei confronti del Sindaco di Corleto Monforte – Antonio Sicilia –, nello scorso mese di maggio, chiedendo al Ministero dell'interno quali iniziative di competenza intenda assumere a tutela della sua incolumità personale.
  Come riferito nell'interrogazione, effettivamente lo scorso 21 maggio il Sindaco del predetto comune salernitano, rieletto alle ultime elezioni del 5 giugno 2016, ha denunciato il rinvenimento di una testa mozzata di suino dinanzi alla porta della sua abitazione.
  I militari della locale Stazione dei carabinieri hanno immediatamente avviato l'attività investigativa, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Le indagini sono tuttora in corso e coperte da segreto istruttorio.
  In attesa del loro esito, il Prefetto di Salerno ha disposto l'attivazione di un servizio di vigilanza generica radiocollegata presso l'abitazione del Sindaco, in Corleto Monforte, presso la sede della sua attività lavorativa e, in concomitanza con la sua presenza, anche presso la Casa comunale. La citata misura di protezione è tuttora in atto.
  Informo anche che l'episodio in questione è stato oggetto di esame in un'apposita Riunione tecnica di coordinamento, nel corso della quale è stata approfondita l'esposizione a rischio del Sindaco che, peraltro, ha dichiarato alle Forze di polizia di non aver subito alcuna minaccia in precedenza e che la campagna elettorale, a seguito della quale è stato rieletto nelle ultime consultazioni amministrative, si è svolta in maniera del tutto regolare.
  Più in generale e con riferimento all'appello dell'onorevole Valiante a che le istituzioni manifestino vicinanza e sostegno agli amministratori locali in prima linea, assicuro che le Autorità provinciali di pubblica sicurezza e le Forze di polizia – a Salerno come nel resto del territorio nazionale – seguono con la massima attenzione tutti quegli episodi, quali forme di aggressione, di condizionamento o di intimidazione, che possano incidere negativamente sulla libera determinazione degli amministratori locali nell'espletamento delle attività cui sono deputati per legge.
  La protezione degli amministratori locali e delle altre persone esposte a rischio a causa delle funzioni esercitate costituisce una priorità nella pianificazione dei servizi di polizia nell'ambito dei piani coordinati di controllo del territorio, che vengono rimodulati in relazione alle mutevoli esigenze del contesto in cui le stesse si trovano a operare.
  Oltre che per l'applicazione delle vigilanze generiche radio collegate nell'ambito dei citati piani di prevenzione generale, la valutazione dell'esposizione a rischio costituisce oggetto di un'approfondita e periodica rivisitazione – sia in ambito locale da parte della competente Prefettura che in sede centrale da parte dell'Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza personale – per l'applicazione dei dispositivi di protezione di livello più elevato previsti dalla legge.
  Nei confronti di amministratori locali sono attivi, ad oggi, circa 35 dispositivi Pag. 25tutori adottati su determinazione del predetto Ufficio Centrale Interforze e sono, altresì, in atto circa 1.041 servizi di vigilanza generica radiocollegata adottati su disposizione delle Autorità provinciali di pubblica sicurezza.
  Faccio presente, altresì, che dal 24 febbraio scorso è operativo presso questo Ministero l'Osservatorio permanente sugli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali, partecipato dalle Associazioni rappresentative delle Autonomie locali e dai competenti Dipartimenti di questo Ministero.
  L'Osservatorio ha il compito di costruire un modello di monitoraggio costante finalizzato a disporre degli elementi per una visione complessiva della situazione sul territorio nazionale, tenuto conto che vi confluiranno, semestralmente, anche i dati dell'attività di rilevazione degli episodi intimidatori, già avviata dal Ministero dell'Interno.
  In quest'ottica, sarà particolarmente rilevante il ruolo attivo e di dialogo svolto dagli Osservatori provinciali creati presso le singole prefetture. In sei province pilota è stata prevista, in via sperimentale, la somministrazione agli amministratori locali di un questionario finalizzato a conoscere meglio il mondo in cui operano i rappresentanti delle amministrazioni locali.
  L'obiettivo prioritario del monitoraggio è di approfondire le cause che determinano il fenomeno e di individuare le strategie più adatte per la prevenzione e il contrasto del medesimo, che tengano conto dell'esperienza quotidiana di coloro che vivono nei governi locali e siano in grado di rispondere in maniera differenziata alle diverse situazioni territoriali.
  Voglio sottolineare, infine, che è attualmente al vaglio parlamentare un disegno di legge sulla specifica materia, che costituisce il frutto del lavoro svolto dalla Commissione parlamentare d'inchiesta appositamente istituita all'inizio di questa legislatura.
  Il provvedimento è stato approvato dal Senato nello scorso mese di giugno, con il pieno sostegno del Governo e ora se ne attende la calendarizzazione alla Camera.

Pag. 26

ALLEGATO 7

5-08576 Labriola: Sull'impiego di risorse finanziarie per l'assunzione di personale nel ruolo di vigile del fuoco permanente.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Labriola richiama l'attenzione del Governo sulla necessità di procedere all'assunzione di ulteriore personale operativo nel ruolo dei vigili del fuoco permanenti per far fronte ai numerosi e gravosi compiti istituzionali.
  Innanzitutto, desidero associarmi alle parole di apprezzamento rivolte dalla stessa onorevole Labriola al Corpo nazionale dei vigili del fuoco per la loro costante e professionale attività a tutela dell'incolumità dei cittadini e dell'integrità dei beni e degli insediamenti. Condivido anche le sue affermazioni circa il fondamentale ruolo svolto dal Corpo sia all'interno del sistema della sicurezza del Paese che nell'ambito della difesa civile, in particolare attraverso i propri nuclei specializzati N.B.C.R.
  Venendo al merito della problematica segnalata con l'interrogazione, ricordo che, pur in presenza di ripetute manovre di contenimento della spesa pubblica, connesse alla difficile congiuntura economico-finanziaria del Paese, vi sono stati, negli ultimi anni, svariati interventi del Governo volti ad allineare l'organico reale dei vigili del fuoco alla dotazione prevista dal decreto legislativo n. 217 del 2005.
  Solo in questa legislatura l'organico del Corpo nazionale è stato incrementato di oltre 2 mila unità di personale, grazie a due provvedimenti legislativi adottati nel biennio 2013-2014.
  Più di recente, sono intervenute due importanti misure in tema di ripianamento delle vacanze di organico:
   da un lato, il ripristino totale, a partire da quest'anno, del turn over del personale del Corpo, dopo oltre un decennio di blocco parziale;
   dall'altro, l'autorizzazione della Funzione Pubblica all'assunzione, mediante concorso pubblico, di 250 unità nella qualifica di vigile del fuoco.

  Tali misure consentiranno, tra l'altro, di incidere sul fenomeno dell'aumento dell'età media del personale in servizio, che rischia di diventare una seria criticità sia sul piano organizzativo che su quello funzionale.
  Segnalo inoltre che, proprio nel senso indicato dall'onorevole interrogante, il Parlamento ha licenziato nello scorso mese di agosto un provvedimento legislativo d'urgenza – il decreto legge n. 113 –, che ha incrementato di 400 unità la dotazione organica del ruolo dei vigili del fuoco e disposto l'assunzione straordinaria di 193 unità nei ruoli iniziali del Corpo per l'anno in corso a valere sulle facoltà assunzionali del 2017.
  In sostanza, gli ultimi interventi legislativi consentiranno l'immissione in servizio, previa formazione, di 848 nuove unità di personale, che sicuramente potranno contribuire ad innalzare gli standard qualitativi e quantitativi del soccorso pubblico sul territorio nazionale.
  Alla copertura degli oneri derivanti dai citati provvedimenti si è provveduto mediante corrispondente riduzione degli stanziamenti di spesa per la retribuzione del personale volontario del Corpo.Pag. 27
  Assicuro che l'Amministrazione dell'interno continuerà a dedicare la massima attenzione alla problematica, fermo restando che ogni ulteriore iniziativa di potenziamento dell'organico dei vigili del fuoco non potrà che essere rimessa alla volontà del Parlamento.
  Infine, informo che nei giorni scorsi è stato pubblicato il regolamento per l'accesso alla qualifica di Vigile del Fuoco che consentirà nelle prossime settimane di bandire il concorso pubblico per 250 posti per Vigile del Fuoco.

Pag. 28

ALLEGATO 8

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 (Doc. LVII, n. 4-bis, Allegato I e Annesso).

PARERE APPROVATO

  La I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni),
   esaminata, per i profili di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 (Doc. LVII, n. 4-bis, Allegato I e Annesso),
   rilevato che la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 aggiorna il quadro programmatico di finanza pubblica per il periodo 2016-2019 rispetto a quello contenuto nel Documento di economia e finanza dello scorso aprile;
   preso atto che alla Nota di aggiornamento risultano allegati le relazioni sulle spese di investimento e sulle relative leggi pluriennali ai sensi dell'articolo 10-bis della legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009, nonché la Relazione al Parlamento redatta ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge n. 243 del 2012, che illustra l'aggiornamento del piano di rientro verso l'obiettivo programmatico strutturale (MTO), già autorizzato con la Relazione al Parlamento contenuta nel DEF 2016, presentata alle Camere il 9 aprile 2016 come annesso al documento medesimo;
   osservato che nella Relazione il Governo rileva come, rispetto al Piano di rientro previsto dal DEF 2016 nello scorso mese di aprile, il sostanziale peggioramento del ciclo economico – come espone la revisione dell’output gap, che passa al -1,7 per cento rispetto al -1,1 per cento stimato nel DEF 2016 – nonché il ricorrere delle circostanze eccezionali costituite sia dal recente sisma del 24 agosto che dall'intensità del fenomeno migratorio costituiscano i presupposti richiesti dall'articolo 6, comma 5, sopracitato, in base ai quali può richiedersi l'autorizzazione a modificare il piano di rientro in corso;
   rilevato che, in particolare, il Governo, che nel quadro programmatico di finanza pubblica ha indicato per il 2017 un obiettivo di indebitamento del 2 per cento di Pil, chiede di poter utilizzare ove necessario ulteriori margini di bilancio sino ad un massimo di 0,4 punti di Pil, rilevando che la ripresa del percorso previsto dall'attuale piano di rientro verrà assicurata dal 2018, al fine del raggiungimento del pareggio strutturale di bilancio nel 2019, come già previsto nel DEF dello scorso aprile;
   preso atto che, per quanto concerne infine gli eventuali disegni di legge collegati, nella Nota si fa rinvio ai disegni di legge già indicati nei precedenti documenti programmatici;
   ricordato che il Consiglio dell'Unione Europea del 28 giugno 2016 ha approvato 5 Raccomandazioni specifiche per l'Italia concentrate su: obiettivo di bilancio a medio termine, riforma del bilancio pubblico, privatizzazioni e riforma fiscale; efficienza e qualità della Pubblica Amministrazione, prescrizione e processo civile; crediti deteriorati e riforma del sistema bancario; politiche attive del lavoro, incentivi per i lavoratori che costituiscono la seconda fonte di reddito, lotta alla povertà e razionalizzazione della spesa sociale; concorrenza;Pag. 29
   preso atto che, quanto agli aspetti di competenza della I Commissione, in risposta alla raccomandazione del Consiglio europeo, la Nota di aggiornamento illustra lo stato di attuazione della legge delega di riforma della pubblica amministrazione (legge 7 agosto 2015, n. 124), che è proseguita, dopo la presentazione del PNR 2016 (aprile), con l'approvazione di provvedimenti di riforma vertenti su diversi settori di cui il Governo dà conto nella Nota;
   rilevato che, in particolare, in attuazione della legge n. 124 del 2015, oltre al decreto di «semplificazione del sistema normativo», sono stati approvati in via definitiva ed entrati in vigore 10 decreti legislativi;
   fatto notare che è stato altresì approvato ed è in attesa di pubblicazione il regolamento che disciplina la semplificazione e l'accelerazione dei procedimenti per la realizzazione di rilevanti insediamenti produttivi e opere di interesse generale, mentre altri 6 schemi di decreto sono stati approvati in via preliminare dal Governo e presentati in Parlamento per il parere delle competenti Commissioni;
   preso atto che tali ultimi provvedimenti, secondo il Cronoprogramma delle riforme del Governo, saranno approvati in via definitiva entro il 2016;
   rilevato che, rispetto al quadro di riforma complessiva definito dalla legge n. 124 del 2015 restano, allo stato, da attuare due deleghe, il cui termine scade il 28 febbraio 2017: la riorganizzazione dell'amministrazione centrale e periferica dello Stato (Presidenza del Consiglio; ministeri, agenzie ed enti pubblici nonché prefetture-UTG), il riordino delle funzioni di polizia e della disciplina del relativo personale, la riforma del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, la definizione di norme comuni sul personale e sul finanziamento delle autorità indipendenti (articolo 8, della legge n. 124 del 2015), nonché il riordino della disciplina in materia di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e connessi profili di organizzazione amministrativa (articolo 17, della legge n. 124 del 2015);
   ricordato inoltre che, in materia di servizi pubblici, il Governo ha presentato uno schema di decreto legislativo, attualmente all'esame delle Camere per il parere (Atto del Governo n. 308) con l'obiettivo di dettare una disciplina generale organica del settore, attraverso un riordino dell'attuale quadro normativo;
   osservato che, per quanto concerne la disciplina del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, in attuazione della legge n. 124 del 2015 sono state adottate in via definitiva alcune modifiche in materia di licenziamento disciplinare con il decreto legislativo 20 giugno 2016, n. 116;
   fatto presente, altresì, che, al contempo, è in discussione in sede parlamentare lo schema di decreto legislativo per la riforma della dirigenza (Atto del Governo n. 328), in attuazione dell'articolo 11 della legge n. 124 del 2015, che dispone, in primo luogo l'articolazione del «sistema della dirigenza pubblica» nei tre ruoli della dirigenza statale, regionale e locale, ai quali si accede tramite procedure di reclutamento e requisiti omogenei, cui si affianca il ruolo della dirigenza delle autorità indipendenti;
   ricordato, inoltre, che entro il 28 febbraio 2017 il Governo è chiamato a dare attuazione alla delega per il complessivo riordino della disciplina in materia di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e connessi profili di organizzazione amministrativa, di cui all'articolo 16 della legge n. 124 del 2015;
   rilevata l'opportunità di prorogare i contratti a tempo determinato del personale delle province e delle città metropolitane, al fine di assicurare piena continuità nei servizi ai cittadini e di consentire il completamento delle ampie riforme richiamate nella nota di aggiornamento in esame, volte alla riorganizzazione della pubblica amministrazione ed alla trasformazione dei livelli territoriali di governo valorizzando il ruolo e le funzioni degli enti di area vasta;Pag. 30
   ritenuto di condividere le valutazioni espresse dal Governo nella Nota in esame,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   si segnala l'opportunità di prorogare i contratti a tempo determinato del personale delle province e delle città metropolitane, al fine di assicurare piena continuità nei servizi ai cittadini e di consentire il completamento delle ampie riforme richiamate nella nota di aggiornamento in esame, volte alla riorganizzazione della pubblica amministrazione ed alla trasformazione dei livelli territoriali di governo valorizzando il ruolo e le funzioni degli enti di area vasta.