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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 luglio 2017
853.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-10762 De Lorenzis: Questioni relative al progetto Eagle LNG.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il progetto denominato EAGLE LNG propone la realizzazione di un gasdotto per collegare un terminale di rigassificazione di gas naturale liquefatto (GNL), da localizzare nelle acque territoriali albanesi, con la Rete nazionale di trasporto italiano del gas.
  In via preliminare, si fa presente che l'inserimento del progetto EAGLE LNG tra i Progetti di Interesse Comune (PCI) è stato dovuto alla circostanza che la relativa candidatura è stata presentata dalla Società direttamente alla Commissione.
  Come stabilito dalla procedura, è quindi iniziato il lungo e complesso processo di valutazione del progetto in sede UE. Ai sensi del regolamento UE 347/2013, normativa che definisce le procedure e i criteri per la selezione dei progetti di interesse comune, i progetti candidati sono selezionati su base regionale da gruppi di tecnici ed esperti costituiti da rappresentanti dei Ministeri competenti dei diversi Stati, delle Autorità nazionali di regolamentazione, dei Gestori dei sistemi di trasmissione del gas e dell'elettricità, della rete europea dei Gestori dei sistemi di trasmissione per l'energia elettrica e il gas, dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia e della Commissione europea. Gli elenchi vengono aggiornati ogni due anni.
  In relazione al primo quesito posto dall'On. Interrogante, si fa presente che il Consiglio dei Ministri della Comunità dell'Energia, con propria Decisione D/2016/11/MC-EnC., ha approvato, nella riunione del 14 ottobre 2016, la lista definitiva dei progetti di interesse comune della Comunità dell'Energia (PECI).
  In questa lista non è presente il progetto della EAGLE LNG (né l'infrastruttura di rigassificazione in Albania né il gasdotto di interconnessione con l'Italia).
  Tale decisione è pubblicata sul sito dell'Energy Community.
  Il Governo italiano non ha ritenuto opportuno promuovere il progetto presso la UE, avendo tra l'altro considerato che già due progetti di gasdotto sono stati autorizzati con approdo nel medesimo territorio regionale, vale a dire in Puglia.
  Relativamente al secondo quesito posto, vorrei specificare che l'inserimento di un gasdotto negli elenchi dei gasdotti facenti parte della Rete nazionale, aggiornati annualmente dal Ministero dello Sviluppo Economico, sentite l'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico e le Regioni interessate, viene effettuato su richiesta della Società di trasporto che intende proporre i progetti.
  L'inserimento negli elenchi è finalizzato alla individuazione della competenza amministrativa statale per lo svolgimento del procedimento autorizzativo ed è fatto in base a precisi requisiti definiti nel decreto ministeriale 22 dicembre 2000.
  Nel caso delle Società IGI, TAP e EAGLE LNG i gasdotti, su richiesta delle Società, sono stati inseriti nell'elenco dei gasdotti facenti parte della Rete nazionale in quanto rispondono ai requisiti stabiliti dalla norma.
  L'AEEGSI e la Regione Puglia, sentite preventivamente dal MiSE, non hanno presentato osservazioni all'inserimento nell'elenco dei progetti.
  Preciso, però, che l'inserimento negli elenchi non significa che la Società è autorizzata a costruire il gasdotto, ma Pag. 85indica semplicemente l'Autorità alla quale presentare la domanda di autorizzazione per la realizzazione del gasdotto stesso, nel caso in esame, essendo un gasdotto di importazione, il Ministero dello Sviluppo Economico.
  Concludo ricordando, in particolare, che il progetto EAGLE LNG è stato inserito nell'elenco nel 2013 ma la Società non ha mai presentato domanda per l'ottenimento dell'autorizzazione alla costruzione e all'esercizio al Ministero dello Sviluppo Economico, amministrazione competente ai sensi della normativa vigente (decreto del Presidente della Repubblica 327/2001).

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ALLEGATO 2

5-11343 Ricciatti: Iniziative di sostegno all’export calzaturiero nelle Marche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo in merito al quesito posto dagli Onorevoli Interroganti facendo una premessa di carattere generale.
  Come noto, la strategia promozionale del MiSE a sostegno dell’export italiano, nonché di una maggior presenza delle nostre imprese sui mercati internazionali, è affidata all’ ICE, quale soggetto attuatore ed è rivolta a settori e/o filiere che caratterizzano il cosiddetto «Made in Italy».
  Per quanto riguarda la strategia promozionale governativa rivolta allo specifico settore calzaturiero italiano, strategia di cui beneficiano e/o hanno beneficiato numerose e qualificate imprese marchigiane, la stessa, nel 2016, ha puntato su un articolato programma di azioni per valorizzare la produzione sia in Italia che all'estero.
  In Italia, da un punto di vista commerciale, gli investimenti pubblici hanno inteso rafforzare le grandi fiere settoriali (MICAM, MIPEL, LINEAPELLE) sui principali mercati mondiali, attraverso iniziative promozionali rivolte ad una selezionata platea di buyer internazionali, invitati a visitare le manifestazioni in Italia.
  Le stesse sono state promosse all'estero anche attraverso degli eventi in anteprima lanciati sui principali mercati target (come, ad esempio, il «MICAM» in Spagna, Stati Uniti, Corea, Cina-Hong Kong, e «LINEAPELLE» in Cina, Regno Unito, USA e Francia).
  Per quanto riguarda l'aspetto della comunicazione, attraverso campagne stampa mirate, si è puntato a rafforzare l'immagine e il carattere moda-tendenza delle calzature italiane (ad esempio per «MIPEL» in Corea, Giappone, USA; per «LINEAPELLE» in USA, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Turchia, Cina) nonché l'immagine, il posizionamento e l'unicità del prodotto italiano del settore calzaturiero.
  All'estero, per il comparto calzaturiero sono stati confermati gli appuntamenti di maggiore interesse per le imprese italiane quali: le due edizioni stagionali della Mostra autonoma «Shoes from Italy» di Tokyo (cui hanno partecipato 117 aziende italiane) e le due edizioni della Mostra autonoma «Shoes from Italy» di Almaty (55 aziende) in occasione delle quali sono stati organizzati incoming anche dalle aree geografiche limitrofe.
  Per quanto riguarda il mercato russo, in occasione della «OBUV MIR KOZHI» di Mosca, delle due edizioni di marzo e ottobre, è stata organizzata una delegazione di 43 e 45 operatori provenienti dalle province della Russia, da Armenia e Bielorussia.
  A favore delle aziende di calzature e pelletteria è stata poi curata la presenza italiana alla «India Fashion Week» (42 marchi presenti), tenutasi a Delhi in ottobre, in occasione della quale è stato realizzato il padiglione ufficiale italiano e organizzata una serie di attività collaterali (campagna stampa preliminare, sfilata, tavola rotonda).
  Ricordo, inoltre, che di tutte queste iniziative nonché delle azioni promozionali (di cui al Piano Straordinario per il Made in Italy), l'ICE, annualmente, predispone un puntuale resoconto al Parlamento, con la presentazione della «Relazione Annuale Stato di Avanzamento degli Interventi e delle Azioni relative al Piano Straordinario per la Promozione del Made Pag. 87in Italy e l'Attrazione degli Investimenti» (ai sensi dell'articolo 30, comma 1, della legge n. 164 dell'11 novembre 2014 e articolo 1 comma 202 della L. n. 190 del 23 dicembre 2014 (Legge di stabilità 2015).
  Preme poi evidenziare come le imprese marchigiane siano risultate quarte assolute (dopo quelle della Lombardia, del Veneto e dell'Emilia Romagna) per numero di presenze tra quelle beneficiarie della misura di incentivo voucher TEM.
  Oltre 150 micro e piccole imprese marchigiane hanno ottenuto, nel corso del 2015, (per progetti attuati nel 2016) un contributo a fondo perduto di 10.000 euro, con cui sostenere i costi di inserimento in azienda di un «Temporary Export Manager», con il compito di accompagnare tali imprese nell'attività di prima selezione, ingresso e crescita sui mercati internazionali.
  Allo scopo di valutare l'impatto della misura di incentivazione, il MiSE ha commissionato un'analisi di soddisfazione dei clienti (realizzata, con tecnica CATI, dalla società DEMETRA), su di un campione di 1.200 delle 1.790 imprese assegnatarie del voucher.
  La sintesi dei risultati ha segnalato una evidente soddisfazione da parte delle imprese: la quota di quelle che si sono dichiarate completamente o almeno parzialmente soddisfatte dalla misura si è attestata al 75 per cento dei beneficiari. Inoltre, il 64 per cento delle aziende assegnatarie ha dichiarato che, grazie all'azione del TEM in azienda, è riuscita ad individuare nuovi clienti/distributori esteri; mentre il 53 per cento ha segnalato di aver concretamente aumentato, grazie alla misura, il proprio grado di internazionalizzazione.
  Si evidenzia, altresì, che, su indicazione e d'intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico, l'ICE, in seguito all'emanazione dei decreti-legge n. 189 del 2016 e n. 205 del 2016 su «Principi, Direttive e Risorse per la Ricostruzione» e «Nuovi Interventi urgenti per i territori colpiti dal sisma», ha varato, tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio 2017, una serie di iniziative volte a favorire e supportare la ripresa economica delle PMI operanti nelle zone colpite dai terremoti, tra cui quelle marchigiane.
  Le agevolazioni sono duplici: da un lato si prevede una riduzione del 20 per cento della quota di partecipazione a carico delle aziende alle iniziative promozionali realizzate dall'Agenzia ICE nel corso del 2017; dall'altro una riduzione del 50 per cento per i servizi personalizzati richiesti ed erogati entro il 2017.
  Nell'ambito dell'attività promozionale 2017, sono già state programmate e finanziate azioni rivolte direttamente alle imprese colpite dal sisma, tra cui un incoming di operatori esteri per promuovere sia il distretto calzaturiero marchigiano in Russia e Stati Uniti, che il settore agroalimentare nei Paesi europei per favorire i contatti commerciali e le esportazioni dei produttori della zona.
  Colgo, infine, l'occasione per informare che proprio oggi, nel pomeriggio, firmerò, con i Presidenti delle regioni Marche e Abruzzo e con le altre istituzioni interessate, un Accordo di Programma per la riqualificazione e riconversione industriale dell'area della Val Vibrata e della Valle del Tronto Piceno, per il quale il MiSE ha destinato 32 milioni di euro. Questo importante intervento mira proprio a sostenere, tra le altre cose, la ripresa economica e produttiva di settori molto importanti del Made in Italy, che hanno subito la crisi degli ultimi anni, tra cui anche quello calzaturiero. Naturalmente, sostenere la ripresa produttiva del settore significa anche rilanciare le produzioni di qualità del «saper fare» marchigiano sui mercati internazionali.

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ALLEGATO 3

5-11523 Valiante: Programma di metanizzazione del Cilento.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Coerentemente con il quadro dettagliatamente riportato nell'interrogazione stessa, il Ministero dello Sviluppo Economico ha attualmente in corso – per l'anno 2017 – l'esame di 13 progetti inseriti nella seconda fase operativa (fino alla concorrenza di 20,0 milioni di euro disponibili per il corrente anno) nel cui ambito sono inclusi, complessivamente 58 comuni (di cui 23 già approvati nel corso del 2016).
  A breve verranno trasmesse ai soggetti interessati le risultanze delle 13 istruttorie citate per l'emissione dei relativi decreti di concessione dei contributi.
  In merito ai tempi per la realizzazione del metanodotto per il trasporto del materiale gassoso relativo ai 10 comuni che allo stato non sarebbero metanizzabili, il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato da tempo contatti con la regione Campania per la sottoscrizione di un apposito Accordo di Programma Quadro che dovrebbe includere il finanziamento di tale infrastruttura di trasporto del gas metano.
   Relativamente al perfezionamento dell'Accordo, il Ministero è in attesa che l'amministrazione competente, la Regione Campania, assuma le determinazioni necessarie in merito.

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ALLEGATO 4

5-11738 Becattini: Svolgimento delle gare pubbliche per l'assegnazione del servizio di distribuzione del gas.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il settore della distribuzione di gas naturale sta attraversando una profonda trasformazione che modificherà il suo assetto da concessioni comunali a concessioni d'ambito (Ambito territoriale minimo cd. Atem) affidate a mezzo gara ad evidenza pubblica.
  Tale complessa trasformazione, come osservato dall'interrogante, è stata attuata mediante interventi normativi successivi, di rango primario, secondario e tecnico tesi a rendere operative le disposizioni poste e permettere l'effettivo avvio delle gare. In particolare, il richiamato articolo 3, comma 2-ter, del decreto-legge n. 210 del 2015, convertito con modificazioni dalla legge n. 21 del 2016, ha previsto che, trascorse le date limite per le stazioni appaltanti per la pubblicazione dei bandi di gara (previste dall'allegato 1 al decreto ministeriale n. 226 del 2011), «..., la Regione competente sull'ambito assegna ulteriori sei mesi per adempiere, decorsi i quali avvia la procedura di gara attraverso la nomina di un commissario ad acta, ai sensi dell'articolo 14, comma 7, del decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164.».
  Il medesimo articolo stabilisce, inoltre, che: «Decorsi due mesi dalla scadenza di tale termine senza che la Regione competente abbia proceduto alla nomina del commissario ad acta, il Ministero dello sviluppo economico, sentita la Regione, interviene per dare avvio alla gara nominando un commissario ad acta.».
  A questo riguardo, gli uffici competenti del Ministero dello Sviluppo Economico hanno attivato, tramite il Coordinamento Regionale e con spirito collaborativo, una verifica presso le Regioni in cui sono presenti «Atem» per i quali sono state superate le richiamate date limite per l'intervento sostitutivo; tale ricognizione, ad oggi in corso, è volta a verificare lo stato di avanzamento delle procedure di gara da parte delle stazioni appaltanti, ad individuare le criticità che danno luogo ai ritardi nella pubblicazione dei bandi e ad individuare, altresì, prima di attivare la nomina di un commissario ad acta, le possibili soluzioni da adottare per il superamento dei rallentamenti.
  In caso di perduranti ulteriori ritardi, il Ministero sta comunque assumendo le determinazioni sulle modalità di attivazione e di nomina dei Commissari ad acta per assicurare lo svolgimento delle gare, tenuto comunque conto della complessità anche tecnica dei bandi di gara.