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CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 luglio 2015
477.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e X)
COMUNICATO
Pag. 17

SEDE REFERENTE

  Martedì 7 luglio 2015. — Presidenza del presidente della VI Commissione Daniele CAPEZZONE. – Interviene la sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico Simona Vicari.

  La seduta comincia alle 14.45.

Legge annuale per il mercato e la concorrenza.
C. 3012 Governo, C. 2437 Causi, C. 2469 Marco Di Stefano, C. 2684 Moretto, C. 2708 Colletti, C. 2733 Vignali e C. 3060 Simonetti.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento delle proposte di legge C. 2708 Colletti e C. 3060 Simonetti).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 maggio scorso.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, segnala come, analogamente a già avvenuto per le proposte di legge C. 2437 Causi, C. 2469 Marco Di Stefano, C. 2684 Moretto e C. 2733 Vignali, siano state abbinate all'esame del disegno di legge C. 3012 anche le proposte di legge C. 2708 Colletti e C. 3060 Simonetti, le quali sono state assegnate alla Commissioni riunite VI e X proprio al fine di permetterne l'abbinamento al disegno di legge C. 3012.
  Ricorda quindi che gli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, nella riunione congiunta del 2 luglio scorso, hanno convenuto di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge C. 3012 nella giornata di lunedì 13 luglio prossimo, alle ore 12.
  In merito ricorda che il disegno di legge risulta collegato alla manovra di finanza pubblica: ciò comporta l'applicazione dello specifico regime procedurale previsto per tale tipologia di provvedimenti dall'articolo 123-bis del Regolamento, in particolare per quanto riguarda il regime di ammissibilità per materia delle proposte emendative, la necessità che le proposte emendative recanti nuove o maggiori spese o minori entrate siano adeguatamente quantificate e coperte e l'obbligo di previa presentazione in Commissione delle proposte emendative.

  Daniele PESCO (M5S), nel rilevare come il provvedimento incida su molte Pag. 18rilevanti questioni, ricorda che anche la maggioranza abbia prospettato l'opportunità di modificarne il testo al fine di migliorarlo su taluni aspetti.
  Con particolare riferimento alle assicurazioni RC auto, ritiene che le norme contenute nel disegno di legge determineranno un ulteriore rafforzamento delle imprese assicurative operanti in tale settore, il quale già presenta caratteristiche fortemente oligopolistiche. In primo luogo rileva infatti come l'incremento dell'influenza delle compagnie assicurative nei confronti delle imprese di autoriparazione avrebbe inevitabili effetti negativi per la concorrenza in tale mercato e quindi, anche per gli assicurati. In tale contesto sottolinea come, a fronte delle reiterate promesse del Governo in questo senso, questo ultimi vedrebbero ancora una volta disattesa la possibilità di veder ridotti i premi assicurativi da loro corrisposti.
  Nel rilevare, quindi, come tali norme siano a esclusivo beneficio delle imprese assicurative e a danno dei consumatori, auspica che la maggioranza faccia un'ulteriore riflessione sulle misure che si accinge ad approvare e accolga gli spunti che sono emersi dalle audizioni e dalla discussione in corso tra tutte le forze politiche.
  Passando alle altre misure previste dal provvedimento, censura, in particolare, quelle contenute nell'articolo 26 del disegno di legge, con le quali si supera l'attuale assetto delle società tra avvocati, prevedendo un'apertura delle stesse ai soci di capitale. Rileva infatti come tale modifica avrebbe esclusivamente l'effetto di favorire l'ingresso delle grandi società multidisciplinari e multinazionali nel settore delle attività forensi, a discapito dei giovani professionisti e dei piccoli studi, i quali si vedranno «schiacciati» da soggetti economicamente molto forti. Nell'evidenziare come tali attività professionali, non trarranno reali vantaggi da tale misura, posto che non necessitano di ingenti investimenti di capitale, ribadisce la propria contrarietà rispetto ad essa e chiede al Governo di esplicitarne le motivazioni.
  Ritiene inoltre che la portata di tale norma debba essere valutata in combinato disposto con quanto previsto dall'articolo 28, il quale, consentendo anche agli avvocati lo svolgimento di competenze attualmente esclusive del notariato per quanto riguarda gli atti di compravendita di immobili ad uso non abitativo di valore non superiore a 100 mila euro, condurrà all'accentramento, in capo agli istituti bancari, attraverso le società di avvocati di cui questo ultimi entreranno a far parte, di tutte le attività e le fasi di trasferimento degli immobili. Ricorda come a tale riguardo le associazioni di categoria del notariato abbiano espresso notevoli perplessità e timori e stigmatizza il complesso dell'intervento, il quale, anziché porre in essere misure a favore dell'ampliamento della concorrenza, comportano un restringimento della stessa, a danno, nel caso specifico, anche delle agenzie immobiliari.
  Sottolinea invece come un'opportuna misura per incrementare la concorrenza nel notariato sia aumentare il numero dei notai.

  Giovanni PAGLIA (SEL) ritiene innanzitutto necessario analizzare correttamente il testo del disegno di legge C. 3012, evidenziando come nella maggioranza siano emersi numerosi rilievi critici rispetto a diversi aspetti del disegno di legge espressi dalla stessa relatrice per la VI Commissione.
  In tale contesto reputa che sui temi fondamentali dell'intervento legislativo, costituiti dalle norme sul settore delle assicurazioni RC auto, sull'energia e sulla disciplina delle professioni, saranno certamente apportate delle modifiche significative. Pertanto, considerato che su tali aspetti saranno presentati molto probabilmente migliaia di emendamenti, sarebbe opportuno, al fine di evitare un lavoro inutile ed indecoroso per gli stessi gruppi, che la maggioranza, e in particolare i relatori, siano in grado di indicare quanto prima alle Commissioni le modifiche che intendono realizzare su tali temi.
  Esprime quindi la piena disponibilità del suo gruppo a migliorare il testo del provvedimento in uno spirito di collaborazione: a tal fine, considera fondamentale Pag. 19conoscere l'orientamento della maggioranza nonché quando si preveda di avviare la discussione in Assemblea sul disegno di legge. Qualora infatti tale discussione non avvenisse prima della sospensione dei lavori parlamentari per la pausa estiva, sarebbe del tutto illogico accelerare l'esame in sede referente.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, con riferimento al quesito da ultimo posto dal deputato Paglia, ricorda che il provvedimento è inserito nel programma dei lavori dell'Assemblea per il prossimo mese di settembre. Rammenta quindi che, in occasione della riunione congiunta degli Uffici di Presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, è emerso l'orientamento prevalente di concludere le votazioni sul provvedimento prima della predetta sospensione. In occasione della medesima riunione era stata altresì prospettata l'ipotesi di elaborare un nuovo testo del disegno di legge al quale riferire gli emendamenti, ma è prevalsa invece l'opinione di fissare il termine per la presentazione delle proposte emendative all'attuale testo del disegno di legge C. 3012, salva la possibilità, per i relatori, di presentare anche successivamente proprie proposte emendative, le quali, evidentemente, potrebbero a loro volta essere subemendate.

  Sara MORETTO (PD) ringrazia in primo luogo il Governo per aver adempiuto per la prima volta, attraverso il disegno di legge in esame, all'obbligo di presentare il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza, previsto dalla legge n. 99 del 2009.
  Rileva inoltre la necessità di un ampliamento della competitività, in particolare nel settore delle assicurazioni automobilistiche, ricordando, a tale riguardo, di aver presentato la proposta di legge C. 2684, la quale affronta le problematiche dell'assetto della concorrenza nell'ambito del mercato delle assicurazioni RC auto.
  Esprime quindi il proprio apprezzamento su talune delle misure previste dal provvedimento, le quali consentono di rafforzare la concorrenza del mercato delle assicurazioni RC auto, attraverso la rimozione degli ostacoli alla completa informazione dei clienti. Ritiene infatti che una maggiore competitività si realizzi in primo luogo attraverso il rafforzamento della consapevolezza e, quindi, della mobilità dei consumatori.
  Evidenzia, al contrario, le proprie perplessità sull'idea, sottesa ad alcune disposizioni del provvedimento, che si possa di determinare una effettiva riduzione dei premi assicurativi attraverso la diminuzione del costo medio dei sinistri. In particolare stigmatizza le norme, contenute all'articolo 3, le quali puntano a ridurre i costi attraverso la previsione che, a fronte della sottoscrizione, da parte dell'assicurato, di determinate clausole contrattuali, quali l'accettazione preventiva del risarcimento in forma specifica e il consenso a procedere alla riparazione dei danni subiti solo presso carrozzerie convenzionate con l'impresa assicuratrice, la compagnia stessa debba corrispondere uno sconto sul premio a carico dell'assicurato stesso.
  Ritiene infatti che tale tipologia di misure, oltre ad avere conseguenze negative sulla libertà dei consumatori e sulla sicurezza stradale, non determineranno effetti concreti sul piano dell'effettiva riduzione dei premi corrisposti dai consumatori. In tale ambito ricorda come la sua proposta di legge preveda viceversa, a tal fine, misure più efficaci in tal senso, quali la riduzione dell'incidenza dei costi accessori e del risarcimento dei danni non patrimoniali, interventi tesi a rendere pienamente effettiva la tracciabilità dei pagamenti effettuati nell'ambito delle riparazioni e a contrastare efficacemente le frodi in tale settore, nonché il superamento del meccanismo del risarcimento in forma diretta, che non ha comportato gli sperati effetti positivi in termini di riduzione dei premi per gli assicurati.
  In tale contesto rammenta che la stessa Autorità garante della concorrenza e del mercato, nel corso del ciclo di audizioni svolte sul provvedimento, ha sottolineato come le compagnie assicuratrici abbiano Pag. 20da tempo rinunciato a svolgere attivamente l'attività di contrasto alle frodi, scaricando, in sostanza, i costi delle frodi stesse sui premi a carico degli assicurati.
  Ritiene altresì essenziale che Parlamento e Governo si facciano carico di salvaguardare tutti i presidi a tutela della sicurezza stradale, in particolare per quanto riguarda l'adeguatezza dei veicoli, evitando di adottare misure che sacrifichino tale aspetto, di primaria importanza per le famiglie italiane, al solo fine di ridurre i costi medi dei sinistri.
  Nell'ambito delle altre norme del disegno di legge in tema di RC auto, critica inoltre quella relativa alla rinuncia alla cedibilità del diritto al risarcimento dei danni da sinistro stradale in cambio di sconti sui premi assicurativi. Osserva infatti come la rinuncia alla cessione del credito, oltre a derogare alla norma generale sulla cedibilità dei crediti prevista dal codice civile, non avrebbe alcun effetto positivo sulla riduzione dei premi, in quanto la cessione stessa comporta oneri a carico delle imprese di riparazione e non delle compagnie di assicurazione.
  Non considera altresì opportuno comprimere, attraverso il meccanismo del risarcimento in forma specifica, la libertà del danneggiato di scegliere il proprio autoriparatore di fiducia, sia in quanto ciò determinerebbe ricadute negative sul piano della qualità delle riparazioni e, quindi, della sicurezza dei veicoli, sia in quanto in tal modo si comprimerebbe la concorrenza nel mercato delle autoriparazioni, a scapito delle imprese di un settore che ha un notevole peso in termini economici e occupazionali, interessando circa 60 mila lavoratori, impiegati in 17 mila imprese.

  Carla RUOCCO (M5S), alla luce delle numerose critiche espresse da diversi esponenti della maggioranza, sottolinea la confusione che sembri regnare nel Governo, il quale ha predisposto un disegno di legge che non risulta condiviso dalle stesse forze politiche che lo sostengono.
  Evidenzia quindi, passando ad alcuni aspetti di merito, come le assicurazioni si siano colpevolmente disinteressate del tema delle frodi assicurative, creando sperequazioni territoriali che appaiono in netta contraddizione con l'obiettivo, perseguito dal Governo, di migliorare il livello di concorrenza nel settore RC auto. A tale proposito sottolinea come il gruppo M5S abbia presentato una proposta di legge che intende appunto evitare tali sperequazioni territoriali, sulla falsa riga di una proposta in tal senso avanzata dal PD in Campania, in coincidenza con una recente campagna elettorale amministrativa.
  Auspica quindi una grande apertura da parte della maggioranza e del Governo su questo e su altri punti. In particolare, ritiene necessario scongiurare che la riduzione dei premi delle assicurazioni RC auto venga scaricato sui soggetti danneggiati, riducendo l'ammontare dei risarcimenti, nonché sugli operatori del settore dell'autoriparazione.

  Leonardo IMPEGNO (PD) sottolinea come l'approfondito ciclo di audizioni svolto dalle Commissioni riunite offra l'opportunità di apportare utili miglioramenti al testo su alcuni aspetti problematici del provvedimento in discussione e, in particolare, sulle questioni attinenti al tema delle assicurazioni.
  Ricorda in particolare che l'IVASS, nel corso della sua audizione, ha individuato le cause dell'elevato costo dei premi assicurativi in Italia nell'alto tasso di sinistri, soprattutto in alcune zone del Paese. Al riguardo, osserva tuttavia che negli ultimi anni i sinistri a Napoli sono diminuiti del 33 per cento, mentre il costo delle assicurazioni si è ridotto solo del 6 per cento.
  Aggiunge che un'altra motivazione addotta per l'elevato costo delle assicurazioni è da ravvisarsi nelle cospicuo numero di frodi. L'IVASS tuttavia ha dichiarato di non conoscere l'esatto numero di frodi e ciò appare a suo avviso singolare, in quanto le compagnie assicurative sono tenute per legge a investire risorse per denunciare le frodi.
  Altro elemento del costo elevato delle tariffe risiederebbe in una modalità di risarcimento del danno diversa e più elevata Pag. 21rispetto ad altri Paesi europei. Osserva tuttavia che, a fronte di provvedimenti che hanno eliminato il risarcimento per determinate tipologie di danni, non sono diminuite le tariffe assicurative. Segnala, altresì, come nel mese di luglio 2014 l'allora Viceministro De Vincenti avesse preso l'impegno di affrontare l'incresciosa questione della disparità delle tariffe applicate sul territorio nazionale, ma che tale questione non è stata ancora risolta, auspicando pertanto che possa essere affrontata nell'ambito del disegno di legge in esame.
  Lamenta inoltre che in alcune parti del Sud del Paese i guidatori virtuosi che non incorrono in incidenti da almeno quindici anni pagano un premio assicurativo più elevato rispetto a cittadini che hanno registrato due incidenti nell'ultimo anno, ma che abitano in una regione del Nord.
  Evidenzia, infine, come nel Mezzogiorno operino, di fatto, solo tre compagnie di assicurazione e che questa situazione vada senz'altro superata creando un vero contesto concorrenziale. Ritiene, altresì, che debbano essere introdotti elementi di premialità a favore degli assicurati virtuosi a prescindere dal territorio di appartenenza.

  Marco DA VILLA (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che è stato assegnato alla X Commissione, in sede referente, in congiunta con la Commissione VIII, il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 92 del 2015, recante misure urgenti in materia di rifiuti e per l'esercizio di attività di impresa in siti di interesse strategico nazionale. Esprime pertanto preoccupazione in merito all'organizzazione dei tempi di esame del provvedimento in titolo, che necessariamente si sovrapporranno con l'esame del disegno di legge di conversione del predetto decreto-legge n. 92 del 2015. Ritiene quindi opportuno convocare una riunione congiunta degli Uffici di presidenza delle Commissioni VI e X, al fine di ridefinire i tempi di esame del disegno di legge sulla concorrenza.

  Chiara SCUVERA (PD) ringrazia i presidenti ed i relatori per il lavoro istruttorio svolto, che ha consentito alle Commissioni un approfondimento dei temi oggetto del provvedimento.
  Nel soffermarsi sulle problematiche relative alle professioni e alle società tra professionisti, considera opportuno valutare se il previsto rafforzamento delle società tra professionisti (non solo della professione forense) possa rappresentare un'opportunità per i giovani e per mettere in campo nuovi strumenti di welfare, soprattutto in favore delle donne professioniste. Ritiene al riguardo che il motivo per cui il modello delle società tra professionisti non si è affermato debba essere ricercato soprattutto nel regime fiscale, reputando che si debba distinguere un regime tributario «di competenza», relativo alle società, da un regime «di cassa» che deve invece riguardare il professionista, consentendogli di poter incassare subito senza aspettare la chiusura del bilancio di esercizio ed evitando in tal modo la doppia fatturazione rispetto alle società e rispetto al cliente. In questo modo si potrà semplificare il rapporto del professionista con la stessa società.
  Esprime quindi condivisione per le osservazioni dell'Antitrust sulla semplificazione dei passaggi di proprietà di beni immobili ad uso non abitativo, come per le competenze sulla SRL semplificata, ritenendo che mantenere la competenza notarile in tale materia potrebbe consentire una maggiore certezza giuridica nel campo dell'economia.

  Filippo BUSIN (LNA) reputa, in primo luogo, complessivamente inadeguate e intempestive le misure contenute nel disegno di legge con riferimento al settore notariato. A tale riguardo ritiene, in questo momento, inopportuno intervenire ulteriormente su tale settore professionale. Ricorda infatti che, sebbene i notai costituiscano una categoria professionale spesso tacciata di godere di privilegi, nel corso degli ultimi anni essi sono stati destinatari di misure che ne hanno limitato funzioni e, di conseguenza, gli ambiti Pag. 22di attività. A tale riguardo sottolinea come, nel corso delle audizioni svolte, i rappresentanti dei dipendenti degli studi notarili abbiano segnalato che parte della categoria versa in una situazione di difficoltà economica, che ha costretto alcuni notai a fare ricorso alla propria cassa professionale per riuscire ad assolvere agli obblighi contributivi connessi all'esercizio della professione e che ha avuto ripercussioni occupazionali negative sui dipendenti degli studi.
  Passando quindi alle norme relative al settore delle assicurazioni RC auto, sottolinea come esse risultino distoniche rispetto all'obiettivo della concorrenza, in quanto incidono su un mercato già altamente concorrenziale, quello delle imprese delle autoriparazioni, anziché su quello delle compagnie assicurative, dove sarebbe invece essenziale aprire maggiormente un settore sostanzialmente oligopolistico, nel quale 4 compagnie detengono circa il 60 per cento del mercato.
  Stigmatizza quindi il fatto che il provvedimento non contenga alcuna misura volta a far sì che le imprese assicurative cessino di far pagare ai consumatori «extracosti» a fronte delle frodi in tale settore, adoperandosi invece efficacemente contro tale fenomeno. Sottolinea inoltre come le compagnie non vengano in alcun modo vincolate, in cambio della sottoscrizione da parte del consumatore di clausole contrattuali restrittive della sua libertà, a concedere sconti definiti sui premi, lasciando tale aspetto completamente indeterminato.
  Nel condividere molte considerazioni critiche svolte sul disegno di legge sia dai relatori sia dai soggetti ascoltati nel corso delle audizioni, auspica quindi un ripensamento della maggioranza, nel senso di procedere a una significativa modifica del testo del provvedimento.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente della X Commissione, con riferimento alle questioni concernenti l'organizzazione dei lavori delle Commissioni riunite VI e X, segnala come a tale riguardo occorrerà verificare le prospettive relative all'esame del disegno di legge C. 3210, di conversione del decreto-legge n. 92 del 2015, che è stato recentemente assegnato in sede referente alla X Commissione, in congiunta con la Commissione Ambiente.

  Giovanni PAGLIA (SEL) rileva come anche la Commissione Finanze sia contemporaneamente impegnata nell'esame di numerosi provvedimenti, in particolare per quanto riguarda l'attuazione della delega fiscale.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) chiede se sia possibile posticipare il termine per la presentazione degli emendamenti attualmente fissato per lunedì 13 luglio prossimo.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, in merito alla richiesta avanzata dal deputato Villarosa, ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato al 13 luglio dopo un'approfondita discussione in seno agli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite e che pertanto esso non può essere modificato in questa fase. Segnala, peraltro, come, in occasione della predetta riunione degli uffici di Presidenza, i relatori siano stati sollecitati a formulare quanto prima le proposte emendative che intendono presentare, al fine di rendere più agevole e ordinato l'esame del provvedimento.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta già convocata per giovedì 9 luglio.

  La seduta termina alle 15.35.