Frontespizio | Progetto di Legge |
CAMERA DEI DEPUTATI |
N. 2585 |
Onorevoli Colleghi! La cronaca quotidiana dei rapporti conflittuali, e finanche violenti, che spesso connotano le relazioni di genere, anche tra i più giovani, impone di riconsiderare i percorsi formativi offerti dalla scuola, nell'ottica di promuovere il superamento degli stereotipi di genere, educando le nuove generazioni, lungo tutte le fasi del loro apprendimento scolastico, al rispetto della differenza di genere. Tra gli obiettivi nazionali dell'insegnamento nella scuola italiana è divenuto, pertanto, indifferibile porre espressamente, come elemento portante e costante, sia la promozione del rispetto delle identità di genere sia il superamento di stereotipi sessisti. Il che, peraltro, risponde all'esigenza di dare puntuale attuazione ai princìpi costituzionali di pari dignità e non discriminazione di cui agli articoli 3, 4, 29, 37 e 51 della Costituzione.
Con la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 27 marzo 1997 era stata a suo tempo individuata, tra gli obiettivi prioritari destinati a promuovere le pari opportunità tra uomini e donne «la formazione a una cultura della differenza di genere». In quella occasione si era anche
1. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro o con il Sottosegretario di Stato delegato per le pari opportunità, previa intesa con le regioni e con le province autonome per quanto di loro competenza, nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, adotta i provvedimenti necessari a promuovere l'integrazione, nei curricoli scolastici di ogni ordine e grado, dell'educazione alle differenze di genere quale metodo privilegiato per la realizzazione dei princìpi di eguaglianza e di piena cittadinanza nella realtà sociale contemporanea.
1. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro o con il Sottosegretario di Stato delegato per le pari opportunità, previa intesa con le regioni e con le province autonome per quanto di loro competenza, definisce apposite linee guida affinché le istituzioni scolastiche, nella predisposizione del curricolo, all'interno del piano dell'offerta formativa, evidenzino il ruolo fondamentale che l'educazione alle differenze di genere svolge per il superamento degli stereotipi basati sul genere, per la promozione del rispetto reciproco e per la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali.
1. Per il conseguimento degli obiettivi di cui agli articoli 1 e 2, le università provvedono a inserire nella propria offerta formativa corsi di studi di genere o a potenziare i corsi di studi di genere già esistenti; organizzano
l'offerta didattica e formativa dei corsi di laurea per gli insegnanti della scuola dell'infanzia e della scuola primaria e delle scuole di specializzazione per la formazione degli insegnanti della scuola secondaria in un'ottica di genere, favorendo sia un approccio non neutro alle discipline sia lo sviluppo di adeguate competenze pedagogiche e didattiche.1. Per il conseguimento degli obiettivi di cui agli articoli 1 e 2, le istituzioni scolastiche organizzano e attivano, nell'ambito della propria autonomia, sulla base delle indicazioni fornite con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, corsi di formazione per il proprio personale docente finalizzati all'integrazione dell'educazione alle differenze di genere nei processi di insegnamento e apprendimento e al superamento degli stereotipi basati sul genere.
1. Le istituzioni scolastiche adottano libri di testo e materiali didattici conformi alle condizioni fissate nel codice di autoregolamentazione «Pari opportunità nei libri di testo» (POLITE), approvato dall'Associazione italiana editori, e predisposti dalle case editrici che hanno fatto espressa dichiarazione di conformarsi al citato codice.
1. Le istituzioni scolastiche, anche promuovendo l'adozione di una strategia condivisa in collaborazione con le amministrazioni locali, i servizi socio-sanitari, gli altri soggetti del sistema di educazione e di formazione e i centri per l'impiego, inseriscono la prospettiva di genere nel piano di percorsi e di servizi che accompagnano il minore e la minore, il giovane e la giovane e l'adulto e l'adulta nelle diverse situazioni della vita e nello sviluppo del proprio progetto personale, educativo e professionale.