Frontespizio Progetto di Legge
XVII LEGISLATURA
 

CAMERA DEI DEPUTATI


   N. 2573


PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati
GIANCARLO GIORDANO, FRATOIANNI, DURANTI, PELLEGRINO, DANIELE FARINA, MELILLA, PAGLIA, PANNARALE, COSTANTINO, NICCHI
Disposizioni per la statizzazione degli istituti superiori di studi musicali derivanti dalla trasformazione degli istituti musicali pareggiati
Presentata il 28 luglio 2014

        Onorevoli Colleghi! Attualmente in Italia sono venti gli istituti superiori di studi musicali, ex istituti musicali pareggiati (IMP) indirizzati allo studio professionale della musica e che rilasciano perciò titoli di studio legalmente riconosciuti:

            istituto superiore di studi musicali di Ancona «G.B. Pergolesi»;

            istituto superiore di studi musicali di Aosta della Valle d'Aosta;

            istituto superiore di studi musicali di Bergamo «Gaetano Donizetti»;

            istituto superiore di studi musicali di Caltanissetta «Vincenzo Bellini»;

            istituto superiore di studi musicali di Catania «Vincenzo Bellini»;

            istituto superiore di studi musicali di Cremona «Claudio Monteverdi»;

            istituto superiore di studi musicali di Gallarate (Varese) «Giacomo Puccini»;

            istituto superiore di studi musicali di Siena «Rinaldo Franci»;

            istituto superiore di studi musicali di Taranto «Giovanni Paisiello»;

            istituto superiore di studi musicali di Livorno «Pietro Mascagni»;

            istituto superiore di studi musicali di Lucca «Luigi Boccherini»;

            istituto superiore di studi musicali di Modena e Carpi «Orazio Vecchi – Antonio Tonelli»;

            istituto superiore di studi musicali di Nocera Terinese (Cosenza) «P.I. Tchaikovsky»;

            istituto superiore di studi musicali di Pavia «Franco Vittadini»;

            istituto superiore di studi musicali di Ravenna «Giuseppe Verdi»;

            istituto superiore di studi musicali di Reggio Emilia e Castelnovo né Monti «Achille Peri e Merulo»;

            istituto superiore di studi musicali di Ribera (Agrigento) «Arturo Toscanini»;

            istituto superiore di studi musicali di Rimini «G. Lettimi»;

            istituto superiore di studi musicali di Teramo «Gaetano Braga»;

            istituto superiore di studi musicali di Terni «Giulio Briccialdi».

        Con la legge 21 dicembre 1999, n. 508, recante «Riforma delle Accademie di belle arti, dell'Accademia nazionale di danza, dell'Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati» gli istituti musicali pareggiati sono stati inseriti, ai sensi del comma 2 dell'articolo 2, nell'ambito del sistema dell'Alta formazione artistica e musicale (AFAM) del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR) e trasformati in istituti superiori di studi musicali (ISSM), seguendo la stessa sorte dei conservatori di musica statali.

        Dall'anno della riforma ad oggi, tuttavia, nulla è stato risolto in merito alla razionalizzazione e alla statizzazione degli istituti nell'ambito proprio dell'AFAM, e la maggior parte versa in gravi difficoltà economiche derivanti dalla riduzione dei finanziamenti agli enti locali, impossibilitati a continuare a farsi ulteriormente carico degli oneri economici relativi al funzionamento ordinario degli stessi.

        La questione degli ex IMP è stata oggetto di diversi atti di sindacato ispettivo negli ultimi anni, nella XVI come nella corrente legislatura, sia al Senato della Repubblica che alla Camera dei deputati, ove sono stati presentati numerosi disegni e proposte di legge recanti norme per la statizzazione (a regime) degli istituti musicali pareggiati, tra i quali si ricordano;

            1) atto Senato n. 322 del 26 marzo 2013, prima firma senatore Granaiola;

            2) atto Camera n. 825 del 19 aprile 2013, prima firma onorevole Formisano;

            3) atto Camera n. 873 del 2 maggio 2013, prima firma onorevole Vezzali;

            4) atto Camera n. 882 del 7 maggio 2013, prima firma onorevole Carrescia;

            5) atto Camera n. 888 del 7 maggio 2013, prima firma onorevole Albanella;

            6) atto Senato n. 972 del 26 luglio 2013, prima firma senatrice Giannini;

            7) atto Senato n. 934 del 9 luglio 2013, prima firma senatore Torrisi;

            8) atto Camera n. 2156 del 4 marzo 2014, prima firma onorevole Duranti.

        In tali atti si ribadisce sostanzialmente che, in coerenza con le disposizioni dell'articolo 2, comma 8, lettera e), della legge n. 508 del 1999, l'attuazione del processo di statizzazione degli ex IMP non comporta oneri finanziari aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato, né alcun incremento della pianta organica dello Stato, in quanto, nell'ambito del riordino generale e della razionalizzazione del sistema dell'AFAM che risponde a criteri di efficienza, risparmio e qualità, il passaggio del personale docente e amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA) degli ex IMP, all'atto della statizzazione, avviene tramite inquadramento in sovrannumero nei ruoli dello Stato, con graduale assorbimento sui posti resisi annualmente vacanti e disponibili a seguito delle cessazioni dal servizio, entro i limiti dell'attuale pianta organica statale relativa al comparto del sistema nazionale dell'AFAM.

        Da rilevare che, comunque, non tutti gli istituti potrebbero chiedere la statizzazione, poiché questa è subordinata ad

espressa richiesta: ad esempio la Regione Valle d'Aosta non risulta essere affatto interessata a chiedere il passaggio allo Stato del proprio istituto superiore di studi musicali.

        Inoltre, la razionalizzazione del sistema dell'AFAM conseguente all'attuazione della presente proposta di legge consentirebbe di includere nel sistema statale territori geografici fino ad oggi non coperti né finanziati direttamente dallo Stato, in considerazione del fatto che gli attuali enti locali territoriali istitutori o finanziatori non sono più in grado di supplire lo Stato nella funzione di gestione di questa importantissima funzione.

        Lo stesso attuale Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Stefania Giannini, in data 27 giugno 2013 ha interrogato, da senatrice, il MIUR in proposito nonché sulle intenzioni e i tempi per dare piena attuazione al processo di riforma dell'AFAM di cui alla legge n. 508 del 1999, con particolare riguardo al processo di statizzazione degli ex IMP argomentando che: «la citata legge (n. 508 del 1999) ha dotato gli istituti superiori di studi musicali di personalità giuridica e di autonomia statutaria, didattica, scientifica, amministrativa, finanziaria e contabile, riconoscendone il ruolo di sedi primarie di alta formazione, di specializzazione, produzione e di ricerca nel settore artistico e musicale e facendoli rientrare nel novero delle istituzioni di cui all'articolo 33, sesto comma, della Costituzione italiana (istituzioni di alta cultura, cioè università e accademie)»; e conseguentemente, la senatrice Stefania Giannini, in data 26 luglio 2013, ha presentato il disegno di legge n. 972, già citato, recante «Disposizioni per la statizzazione degli Istituti musicali pareggiati».

        Nel corso degli ultimi anni, i regolamenti attuativi della legge n. 508 del 1999 hanno portato a compimento gli aspetti principali della citata riforma in materia di autonomia statutaria e didattica: in particolare, negli anni 2010 e 2011 tutti gli ex IMP si sono dotati di nuovo statuto e di tutti gli organi di governo previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 132 del 2003, ed hanno altresì portato a compimento il processo di trasformazione dell'ordinamento didattico, previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 212 del 2005.

        Pertanto, oggi, con l'entrata in vigore dello Spazio comune europeo dell'istruzione universitaria, gli ex IMP pareggiati sono a tutti gli effetti equiparati ai conservatori statali, confluendo nell'unica tipologia degli istituti superiori di studi musicali, e questi ultimi, senza alcuna distinzione tra statali e non statali, sono stati riconosciuti appieno nel circuito universitario europeo.

        Nel corso degli ultimi dieci anni, quindi, gli ex IMP hanno portato a compimento un iter di statizzazione di fatto, in applicazione della legge n. 508 del 1999 e dei relativi regolamenti di cui ai decreti del Presidente della Repubblica. L'unica ed ultima differenza che distingue gli ex IMP dagli ex conservatori statali è la provenienza dei finanziamenti: i primi sono finanziati esclusivamente da enti locali mentre i secondi continuano a essere finanziati direttamente dallo Stato.

        La legge n. 508 del 1999 ha previsto in realtà la possibilità di una statizzazione degli istituti superiori di studi musicali senza maggiori oneri per il bilancio dello Stato ma, fino ad oggi, il processo non è pervenuto a compimento, restando di fatto disatteso quanto previsto all'articolo 2, comma 8, lettera e), della legge che disciplina la «possibilità di prevedere, contestualmente alla riorganizzazione delle strutture e dei corsi esistenti e, comunque, senza maggiori oneri per il bilancio dello Stato, una graduale statizzazione, su richiesta, degli attuali Istituti musicali pareggiati e delle Accademie di belle arti legalmente riconosciute, nonché istituzione di nuovi musei e riordino di musei esistenti, di collezioni e biblioteche, ivi comprese quelle musicali, degli archivi sonori, nonché delle strutture necessarie alla ricerca e alle produzioni artistiche».

        La legge n. 508 del 1999, inoltre, prevede che il rapporto di lavoro del personale degli istituti di AFAM venga regolato

dalle norme relative al lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche (decreto legislativo n. 165 del 2001). Tuttavia i costi del personale (docente e ATA) degli ex IMP, nonché la gestione delle strutture, ricadono ancora sui bilanci degli enti locali di appartenenza.

        La difficile congiuntura economica, la significativa riduzione dei finanziamenti agli enti locali e i vincoli imposti ai bilanci delle amministrazioni locali stanno di fatto compromettendo lo svolgimento delle attività didattiche e formative degli istituti superiori di studi musicali, mettendone a rischio la sopravvivenza. Attualmente gli enti locali sostengono costi pari a circa 42 milioni di euro, ma i tagli ai loro bilanci non consentiranno più di confermarli e per molti istituti il finanziamento si è fermato al 31 ottobre 2013.

        Sono circa 800 gli insegnanti che potrebbero, così, perdere il posto di lavoro e circa 10.000 gli studenti che potrebbero essere privati dell'attività didattica e formativa.

        Corali e ripetuti sono stati gli appelli lanciati dai presidenti e dai direttori degli ex IMP al Governo affinché siano individuate le modalità per salvare strutture di altissimo valore formativo, indispensabili per la diffusione della cultura musicale, di cui il nostro Paese può vantare altissime espressioni e lunghissima tradizione.

        A questi richiami hanno fatto eco la Conferenza delle regioni e delle province autonome, l'Unione delle province d'Italia e l'Associazione nazionale dei comuni italiani affinché il Governo predisponga idonee soluzioni alla situazione di forte criticità in cui versano tali istituti.

        Nel passato recente è stato anche creato un tavolo tecnico presso il MIUR con il compito di analizzare le soluzioni percorribili e il tema è stato oggetto di attenzione e dibattito con diversi atti di sindacato ispettivo, senza contare le varie iniziative legislative finalizzate alla valorizzazione e specializzazione artistica e musicale.

        Il 24 aprile 2013 si è svolto presso il MIUR un incontro sulle problematiche degli ex IMP. Al centro della riunione, è stata l'analisi della situazione economica degli istituti superiori di studi musicali che sta determinando, visti i ridotti stanziamenti degli enti locali, una condizione di emergenza che rischia di impedire il regolare funzionamento istituzionale rasentando, in alcuni casi, anche la chiusura dello stesso ente pubblico.

        Più di recente, nel corso dell'audizione del 6 giugno 2013 sulle linee programmatiche del suo Dicastero presso le competenti Commissioni riunite della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, l'allora Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca professoressa Maria Chiara Carrozza, dichiarava: «In primo luogo, sicuramente va affrontata la drammatica situazione degli istituti musicali pareggiati, su cui l'ANCI ha lanciato un grido di allarme. Infatti, negli ultimi anni gli enti locali hanno manifestato notevoli difficoltà ad assicurare a tali istituzioni i finanziamenti finora concessi, arrivando in alcuni casi al non rinnovo delle convenzioni che regolano i rapporti con gli istituti musicali. Ormai, siamo nella condizione, in alcuni istituti musicali pareggiati, di non garantire da alcuni mesi il semplice pagamento degli stipendi al personale. Da un lato è necessario trovare risorse straordinarie per consentire di ripristinare l'ordinaria attività degli istituti in maggiore difficoltà. Contemporaneamente è mia intenzione pensare subito, a valle di una discussione pubblica con i più prestigiosi esperti del settore, ad un riordino del sistema che, razionalizzando il sistema binario dei conservatori e degli istituti pareggiati, rilanci il sistema musicale in Italia; così come una riflessione pubblica va aperta su ruolo delle accademie. Io credo che la cultura artistica e musicale sia importante, non solo in sé, ma anche per l'immagine del nostro Paese nel mondo».

        Questa situazione emergenziale ha indotto il Parlamento ad approvare una specifica norma di carattere eccezionale con il comma 4 dell'articolo 19, rubricato «Alta formazione artistica, musicale e coreutica» del decreto-legge 12 settembre

2013, n. 104, recante «Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca», convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, che ha previsto un ulteriore intervento di natura economica per il solo anno 2014 al fine di rimediare alle gravi difficoltà finanziarie e «Nelle more di un processo di razionalizzazione degli Istituti superiori di studi musicali non statali ex pareggiati nell'ambito del sistema dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica».

        Infine, in data 21 gennaio 2014 il tribunale amministrativo regionale del Lazio, con sentenza n. 733 del 2014, ha sancito il diritto dell'istituto superiore di studi musicali di Teramo ad essere statizzato condannando il MIUR per inerzia nell'attuazione della legge n. 508 del 1999.

        In tale contesto e nell'ottica delle considerazioni rappresentate, si concorda con il MIUR e i due ultimi Ministri e si valutano come sussistenti tutte le condizioni per una proposta di legge che dia piena attuazione al processo di riforma dell'AFAM di cui alla legge n. 508 del 1999, con particolare riguardo al processo di statizzazione degli ex IMP.

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PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.

        1. Gli ex istituti musicali pareggiati, trasformati in istituti superiori di studi musicali (ISSM) in attuazione della legge 21 dicembre 1999, n. 508, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 febbraio 2003, n. 132, e del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n. 212, sono statizzati previa loro richiesta da presentare entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.

        2. Il personale docente e amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA) in servizio con contratto di lavoro a tempo indeterminato alla data di entrata in vigore della presente legge è trasferito nei ruoli statali del personale docente e ATA degli istituti superiori di studi musicali di cui alla legge 21 dicembre 1999, n. 508. A tale personale sono riconosciuti ai fini giuridici ed economici, l'anzianità maturata presso l'istituzione di appartenenza nonché il mantenimento della sede di servizio nella fase di prima attuazione della presente legge.

        3. Il trasferimento del personale di cui al comma 2 avviene secondo tempi e modalità da stabilire con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, emanato entro il termine di cui al comma 1, di concerto con il Ministro dell'interno, con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, sentite la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, di seguito denominata «Conferenza Stato-regioni», l'Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI), l'Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani (UNCEM) e l'Unione delle province d'Italia (UPI).

        4. Il trasferimento della spesa connesso al processo di statizzazione di cui al presente articolo non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato. Nell'ambito del riordino generale del sistema dell'Alta formazione artistica e musicale (AFAM) che risponde a criteri di efficienza, risparmio e qualità, all'atto della statizzazione il personale docente e ATA interessato è inquadrato in sovrannumero nei ruoli dello Stato, con graduale assorbimento sui posti resisi annualmente vacanti e disponibili a seguito delle cessazioni dal servizio, entro i limiti dell'attuale pianta organica statale relativa al comparto dell'AFAM. Il graduale trasferimento della spesa relativa al personale dall'attuale ente locale finanziatore allo Stato è completato entro un quadriennio dalla data di entrata in vigore della presente legge.

        5. I criteri e le modalità per la determinazione degli oneri sostenuti dall'ente locale istitutore o finanziatore, di cui al comma 4, sono stabiliti con decreto del Ministro dell'interno, emanato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, sentite la Conferenza Stato-regioni, l'ANCI, l'UNCEM e l'UPI.

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