Organo inesistente

XVII LEGISLATURA
 

CAMERA DEI DEPUTATI


   N. 2641


PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati
DADONE, MARZANA, BATTELLI, SIMONE VALENTE, LUIGI GALLO, FRUSONE, AGOSTINELLI, ALBERTI, ARTINI, BARBANTI, BARONI, BASILIO, PAOLO BERNINI, NICOLA BIANCHI, BONAFEDE, BRUGNEROTTO, CARINELLI, CASO, CASTELLI, CECCONI, CHIMIENTI, COLLETTI, CORDA, COZZOLINO, CRIPPA, DA VILLA, DAGA, D'AMBROSIO, DE LORENZIS, DELLA VALLE, DELL'ORCO, DI BATTISTA, MANLIO DI STEFANO, DI VITA, DIENI, D'INCÀ, GAGNARLI, SILVIA GIORDANO, GRILLO, CRISTIAN IANNUZZI, L'ABBATE, LOMBARDI, LOREFICE, MICILLO, MUCCI, NESCI, NUTI, PARENTELA, PESCO, PETRAROLI, PISANO, PRODANI, PAOLO NICOLÒ ROMANO, RUOCCO, SEGONI, SIBILIA, SORIAL, SPADONI, TERZONI, TOFALO, VALLASCAS, VILLAROSA
Introduzione dell'insegnamento della Costituzione come materia di studio nelle scuole di ogni ordine e grado
Presentata il 17 settembre 2014


      

torna su
Onorevoli Colleghi! Ogni Paese ravvede nelle proprie origini, cultura e tradizioni, nonché nelle pieghe della storia che ne ha modellato i caratteri salienti, il punto di riferimento grazie al quale poter procedere. Questo punto è la Carta costituzionale, legge fondamentale che rappresenta il codice genetico di una nazione.
      L'Italia ha una Costituzione rigida nella sua componente istitutiva e al tempo stesso, però, adattabile alla contemporaneità e alle dinamiche sociali che si susseguono. Si tratta di una Carta attuale, per nulla affatto vecchia, nonostante i suoi quasi settanta anni, che nei suoi pilastri va considerata a pieno titolo come la spina dorsale del nostro Paese.
      Potrebbe apparire anacronistico proporre l'insegnamento di tale materia in un momento storico-politico nel quale le Assemblee parlamentari affrontano importanti provvedimenti di modifica della stessa, ma in realtà è proprio ciò che rende tanto attuale e necessaria la presente proposta di legge.
      Di fatto, il dettato costituzionale rappresenta per ogni italiano uno strumento valido e indispensabile non solo per riconoscere i confini entro cui muoversi ma soprattutto per individuare le opportunità e le potenzialità offerte dallo Stato di diritto di cui si gode in Italia.
      Per questo la proposta di legge presentata si pone l'obiettivo di prevedere un adeguato percorso formativo ed esperienziale per gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado, comprese quelle paritarie, nel territorio italiano. Un percorso didattico radicato e sviluppato lungo il corso degli anni di istruzione finalizzato al riconoscimento della Carta costituzionale quale elemento determinante del divenire cittadini.
      Ciò che nello specifico si propone è l'insegnamento della Costituzione come materia di studio obbligatoria per entrambe le scuole secondarie: nei tre anni della scuola secondaria di primo grado e per il primo, il secondo, il terzo, il quarto e il quinto anno di quella secondaria di secondo grado. Tale insegnamento, che è comunque individuato nel più ampio indirizzo di formazione e informazione previsto dalla legge 23 novembre 2012, n. 222, e quindi inserito a pieno titolo in quelle competenze di «Cittadinanza e Costituzione» promosse dalla scuola, è da intendere come percorso didattico modulabile e altamente adattabile alle differenti fasce di età cui si rivolge, prevedendo nel programma di studio anche l'analisi dei dibattiti e delle dinamiche interni ai lavori dell'Assemblea costituente, nonché quella della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
      In quest'ottica di genesi dinamica, viva, collaborativa ma anche dialettica tra le varie forze politiche e sociali dell'Italia post bellica, la Costituzione, ovvero l'Assemblea costituente, rappresenta un periodo particolare della storia italiana. Una fase estremamente importante e delicata che segna la nascita della Repubblica e l'uscita dell'Italia dalla monarchia.
      La Costituzione, come affermò lo stesso Giorgio La Pira, è quindi intesa come frutto del lavoro dei Padri costituenti «per il pieno sviluppo della persona umana, a cui la nostra Costituzione doveva tendere, era necessario non soltanto affermare i diritti individuali, non soltanto affermare i diritti sociali, ma affermare anche l'esistenza dei diritti delle comunità intermedie che vanno dalla famiglia sino alla comunità internazionale».
      Stanti l'importanza, la particolarità in termini sostanziali, formali, storici e culturali della Carta costituzionale, va registrato – anche alla luce dei numerosi assalti riduttivi, esclusivi e indebolenti di cui siamo stati tristi ma non immobili testimoni in questi ultimi venti anni – quanto essa sia poco conosciuta e poco stimata dai cittadini e, ancora peggio, dalle nuove generazioni. Questa condizione di conoscenza e riconoscimento superficiali o addirittura nulli preoccupa ma soprattutto impone a noi cittadini, oggi legislatori, di garantire quello «scatto di reni» socio-culturale necessario, che riteniamo possa e debba partire dalle future generazioni attraverso un radicato, strutturato e approfondito percorso didattico, formativo ed esperienziale, rivolto agli studenti delle scuole italiane. Ecco perché si rende necessario prevedere che, a partire dall'anno scolastico 2015/2016, siano organizzati percorsi didattici e iniziative volti a promuovere i valori di cittadinanza e della Costituzione, quale elemento di sani e fondamentali senso civico e convivenza civile.
      Al pari della Carta costituzionale si ritiene, altresì, di assicurare ai discenti una formazione coerente con l'evoluzione storica, politica e istituzionale del panorama europeo e pertanto si prevede anche l'insegnamento, nelle materie di studio in oggetto, della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
      Mi auguro pertanto che il testo venga approvato dall'Assemblea e possa entrare in vigore il più presto possibile.
torna su
PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
(Insegnamento della Costituzione).

      1. A decorrere dall'anno scolastico 2015/2016, l'insegnamento della Costituzione è inserito come materia di studio obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole paritarie, con le seguenti modalità:

          a) scuola secondaria di primo grado: il primo, il secondo e il terzo anno;
      b) scuola secondaria di secondo grado: il primo, il secondo, il terzo, il quarto e il quinto anno.

      2. L'insegnamento della Costituzione, finalizzato a evidenziare i forti legami tra questa e la cittadinanza civile, politica e sociale sottendente l'acquisizione delle conoscenze e delle competenze inerenti alla materia «Cittadinanza e Costituzione», di cui alla legge 23 novembre 2012, n. 222, comprende percorsi didattici, iniziative e incontri formativo-esperienziali finalizzati a informare e a suscitare riflessioni in merito agli eventi che portarono alla nascita della Repubblica e alla costituzione dell'Assemblea costituente.
      3. In particolare, per quanto riguarda il programma di studio dell'ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, di cui al comma 1, lettera b), esso deve svolgersi attraverso una puntuale e attenta disamina dei lavori dell'Assemblea costituente nonché del dibattito relativo all'approvazione della Carta costituzionale, anche alla luce dell'evoluzione della storia europea.
      4. I percorsi didattici, le iniziative e gli incontri formativo-esperienziali di cui al comma 2 si intendono riferiti anche allo studio e all'attenta e puntuale disamina

della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
      5. Ai fini di cui ai commi 2, 3 e 4, l'insegnamento della Costituzione è da intendere come materia di insegnamento e di studio avente propria autonomia al pari delle altre materie all'interno dei piani di studio.
Art. 2.
(Norme di attuazione).

      1. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca provvede, con propri decreti entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, ad aggiornare e adeguare i piani di studio relativi all'acquisizione delle conoscenze e delle competenze relative alla materia «Cittadinanza e Costituzione», al fine di inserire in essi l'insegnamento dei lavori dell'Assemblea costituente, della Costituzione e della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
      2. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, con competenza legislativa sui sistemi educativi delle comunità linguistiche riconosciute, danno attuazione alla presente legge nel rispetto dei princìpi dell'articolo 6 della Costituzione.

Art. 3.
(Clausola di invarianza finanziaria).

      1. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Per tornare alla pagina di provenienza azionare il tasto BACK del browser