Frontespizio Relazione Progetto di Legge
XVII LEGISLATURA
 

CAMERA DEI DEPUTATI


   N. 3395


PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa della deputata BRAMBILLA
Modifica all'articolo 625 del codice penale concernente l'introduzione di una circostanza aggravante nel caso di furto di animale di affezione
Presentata il 3 novembre 2015


      

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Onorevoli Colleghi! Sono sempre più frequenti i casi di sparizione di animali da compagnia non riconducibili a smarrimento o ad allontanamento volontario. In mancanza di dati ufficiali relativi al furto di animali d'affezione, poiché tale fattispecie non rientra tra quelle censite dalle Forze dell'ordine, i social network possono dare un'idea della reale portata del fenomeno, che sta purtroppo assumendo proporzioni allarmanti. Ben 8,5 milioni di famiglie italiane convivono con un animale domestico, soprattutto cani o gatti. Moltissime lamentano, con grande sofferenza, l'improvvisa e inspiegabile scomparsa dell'amico a quattro zampe con il quale erano abituate a vivere. Da una sommaria analisi delle denunce di furto o di smarrimento che risultano presentate da nord a sud del Paese, comunque di numero inferiore rispetto agli episodi che si verificano quotidianamente, risulta che il fenomeno interessa tutto il territorio nazionale e riguarda animali di ogni razza e tipo. Viene, altresì, da più parti segnalata la sparizione di animali liberi potendosi constatare la decimazione di colonie feline e la scomparsa di cani di quartiere, specie nel sud della penisola dove il fenomeno del randagismo è maggiormente diffuso.
      Considerando poi il dato relativo al sovraffollamento dei canili in generale, è difficilmente immaginabile che i cani o i gatti siano sottratti da qualcuno che li voglia tenere per sé. Le richieste di riscatto sono rare, mentre spesso accade che a nulla valga l'offerta di ricompense. Restano quindi le ipotesi più inquietanti: gli animali potrebbero essere destinati all'accattonaggio o alle lotte clandestine o, peggio ancora, al commercio illegale di pelli o carni o alla sperimentazione non autorizzata.
      Alla luce di quanto descritto, la proposta di legge in oggetto mira a inserire il furto dell'animale d'affezione tra le circostanze aggravanti con la conseguenza di un regime sanzionatorio più severo per chi commette il reato. L'articolo 625 del codice penale, nel quale si inserisce la novella, prevede, infatti, che in talune tassative ipotesi il delitto di furto sia sanzionato con la pena della reclusione da uno a sei anni e della multa da euro 103 a euro 1.032.
      Con l'affermarsi di una nuova sensibilità collettiva che riconosce gli animali come esseri senzienti, la ratio dell'aggravante che la proposta di legge introduce si ravvisa nell'esigenza di offrire maggiore protezione alla proprietà dell'animale d'affezione inteso alla stregua di un vero e proprio componente della famiglia. L'aumento di pena conseguente alla previsione dell'aggravante dovrebbe fungere da adeguato deterrente.
      Ciò costituisce un primo intervento in attesa di una riforma che modifichi lo status giuridico degli animali, riconoscendoli de jure come esseri senzienti, come previsto a livello europeo dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, dunque non più res ma soggetti portatori di diritti.
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PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.

      1. Al primo comma dell'articolo 625 del codice penale è aggiunto, in fine, il seguente numero:
      «8-quater) se il fatto è commesso su un animale d'affezione».

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