XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Mercoledì 24 ottobre 2018

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 24 ottobre 2018.

      Battelli, Benvenuto, Bitonci, Bonafede, Claudio Borghi, Brescia, Buffagni, Cardinale, Carfagna, Castelli, Castiello, Ciprini, Cirielli, Cominardi, Covolo, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Durigon, Fantinati, Ferraresi, Fioramonti, Gregorio Fontana, Lorenzo Fontana, Fraccaro, Fugatti, Galli, Gallinella, Garavaglia, Gava, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giorgetti, Grande, Grillo, Guerini, Guidesi, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lupi, Manzato, Micillo, Molinari, Molteni, Morelli, Morrone, Pella, Picchi, Rampelli, Rixi, Rizzo, Rosato, Ruocco, Saltamartini, Scoma, Carlo Sibilia, Spadafora, Spadoni, Tofalo, Vacca, Valbusa, Valente, Villarosa, Raffaele Volpi.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

      Battelli, Benvenuto, Bitonci, Bonafede, Claudio Borghi, Brescia, Buffagni, Cardinale, Carfagna, Castelli, Castiello, Ciprini, Cirielli, Cominardi, Covolo, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Durigon, Fantinati, Ferraresi, Fioramonti, Gregorio Fontana, Lorenzo Fontana, Fraccaro, Fugatti, Galli, Gallinella, Garavaglia, Gava, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giorgetti, Grande, Grillo, Guerini, Guidesi, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lupi, Manzato, Micillo, Molinari, Molteni, Morelli, Morrone, Pella, Picchi, Rampelli, Rixi, Rizzo, Rosato, Ruocco, Saltamartini, Scoma, Carlo Sibilia, Spadafora, Spadoni, Tofalo, Vacca, Valbusa, Valente, Villarosa, Raffaele Volpi.

Annunzio di proposte di legge.

      In data 23 ottobre 2018 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
          COLUCCI ed altri: «Agevolazioni fiscali e altre disposizioni per favorire l'apertura e la prosecuzione dell'attività degli esercizi di vicinato nelle aree periferiche delle città» (1294);
          LOLLOBRIGIDA ed altri: «Disposizioni in materia di impiego delle guardie giurate all'estero» (1295).

      Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

      Le seguenti proposte di legge sono state successivamente sottoscritte dalla deputata Spadoni:
          VIGNAROLI ed altri: «Disposizioni per la disciplina e la promozione dell'attività di compravendita di beni usati, istituzione del Consorzio nazionale del riuso, nonché disposizioni per la formazione degli operatori del settore» (56);
          MASSIMO ENRICO BARONI ed altri: «Disposizioni in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie» (491);
          MARZANA ed altri: «Disposizioni per il potenziamento dell'insegnamento della storia dell'arte nelle scuole secondarie di secondo grado» (632);
          D'UVA ed altri: «Disciplina dell'accesso ai corsi universitari» (812);
          D'UVA ed altri: «Modifiche all'articolo 2 del decreto-legge 10 novembre 2008, n.  180, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 gennaio 2009, n.  1, e all'articolo 5 del decreto legislativo 25 novembre 2016, n.  218, in materia di finanziamento delle università statali e degli enti pubblici di ricerca» (813);
          D'UVA ed altri: «Modifiche alla legge 20 maggio 1985, n.  222, in materia di destinazione di parte della quota dell'otto per mille del gettito dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a diretta gestione statale a interventi per il sostegno della ricerca medico-scientifica nonché di obbligo di informazione e propaganda da parte dello Stato» (910);
          VILLANI ed altri: «Disposizioni per il potenziamento e la diffusione dell'educazione motoria nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria» (914);
          DE LORENZIS ed altri: «Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n.  285, in materia di sicurezza della circolazione e del trasporto delle biciclette» (1051);
          VIGNAROLI ed altri: «Disposizioni per la disciplina dell'economia dei beni usati e la promozione del settore del riutilizzo, nonché istituzione del Tavolo di lavoro permanente sul riutilizzo» (1065);
          D'UVA ed altri: «Disposizioni per favorire l'equità del sistema previdenziale attraverso il ricalcolo, secondo il metodo contributivo, dei trattamenti pensionistici superiori a 4.500 euro mensili» (1071);
          RUOCCO ed altri: «Disposizioni per la semplificazione fiscale, il sostegno delle attività economiche e delle famiglie e il contrasto dell'evasione fiscale» (1074);
          PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE D'UVA ed altri: «Modifica all'articolo 71 della Costituzione in materia di iniziativa legislativa popolare» (1173).

Trasmissione dal Ministero dell'interno.

      Il Ministero dell'interno ha trasmesso un decreto ministeriale recante una variazione di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, autorizzata in data 14 settembre 2018, ai sensi dell'articolo 1, comma 1262, della legge 27 dicembre 2006, n.  296.

      Questo decreto è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

      Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso decreti ministeriali recanti variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, autorizzate, in data 20 e 27 settembre e 3 ottobre 2018, ai sensi dell'articolo 33, comma 4-quinquies, della legge 31 dicembre 2009, n.  196, e dell'articolo 3, comma 159, della legge 24 dicembre 2003, n.  350.

      Questi decreti sono trasmessi alla III Commissione (Affari esteri) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministero dell'economia e delle finanze.

      Il Ministero dell'economia e delle finanze ha trasmesso un decreto ministeriale recante una variazione di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, di pertinenza del centro di responsabilità «Dipartimento delle finanze», autorizzata, in data 10 ottobre 2018, ai sensi dell'articolo 33, comma 4-quinquies, della legge 31 dicembre 2009, n.  196.

      Questo decreto è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla VI Commissione (Finanze).

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

      Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 22 ottobre 2018, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n.  234, la relazione in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla guardia di frontiera e costiera europea e che abroga l'azione comune n.  98/700/GAI del Consiglio, il regolamento (UE) n.  1052/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (UE) 2016/1624 del Parlamento europeo e del Consiglio – Contributo della Commissione europea alla riunione dei leader di Salisburgo del 19-20 settembre 2018 (COM(2018) 631 final).

      Questa relazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

      La Commissione europea, in data 23 ottobre 2018, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
          Relazione della Commissione – Relazione annuale 2017 sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità (COM(2018) 490 final), corredata dal relativo allegato (COM(2018) 490 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
          Relazione della Commissione – Relazione annuale 2017 sui rapporti tra la Commissione europea e i Parlamenti nazionali (COM(2018) 491 final), corredata dal relativo allegato (COM(2018) 491 final – Annexes 1 to 3), che è assegnata in sede primaria alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
          Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 516/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio relativamente al reimpegno della quota residua degli importi impegnati per sostenere l'attuazione delle decisioni (UE) 2015/1523 e (UE) 2015/1601 del Consiglio o alla loro assegnazione ad altre azioni previste dai programmi nazionali (COM(2018) 719 final), che è assegnata in sede primaria alla I Commissione (Affari costituzionali). Questa proposta è altresì assegnata alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 24 ottobre 2018.
      Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 23 ottobre 2018, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n.  234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
      Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
      Con la predetta comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:
          Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Programma di lavoro annuale dell'Unione per la normazione europea per il 2019 (COM(2018) 686 final);
          Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione del piano d'azione per rafforzare la risposta dell'Unione europea alle frodi riscontrate nei documenti di viaggio (COM(2018) 696 final);
          Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Sintesi della relazione riassuntiva sul funzionamento del regolamento (UE) n.  649/2012 sull'esportazione e importazione di sostanze chimiche pericolose (COM(2018) 697 final);
          Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Onorare gli impegni della politica dell'Unione europea in materia di sicurezza alimentare e nutrizionale: terza relazione biennale (COM(2018) 699 final);
          Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo – Quindicesima relazione – Riepilogo delle misure di difesa commerciale adottate dai paesi terzi nei confronti dell'Unione europea nel 2017 (COM(2018) 701 final).

Comunicazione di nomine ministeriali.

      La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 22 ottobre 2018, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.  165, la comunicazione concernente il conferimento alla dottoressa Patrizia Nardi, ai sensi dei commi 4 e 10 del medesimo articolo 19, dell'incarico di livello dirigenziale generale di consulenza, studio e ricerca nell'ambito degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro dell'economia e delle finanze.

      Questa comunicazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

Atti di controllo e di indirizzo.

      Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Iniziative per disincentivare le attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi e favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili – 3-00262

      MURONI, SPERANZA e FORNARO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
          le fonti fossili sono la principale causa del riscaldamento globale, dei cambiamenti climatici e dell'inquinamento. Eppure agli interroganti non sembra che questo Governo voglia cessare di finanziare tale settore con ricchi sussidi. Nel 2016 i sussidi erogati dallo Stato alle grandi compagnie petrolifere sono stati 14 miliardi di euro, in forma diretta o indiretta. Le aziende pagano solo il 10 per cento di royalty per le trivellazioni su terra ferma e il 7 per cento per quelle marine;
          le attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi, alle quali si ricorda che il movimento politico a cui appartiene il Ministro interrogato si è sempre opposto, mettono a rischio anche i mari italiani, con progetti estesi per oltre 120 mila chilometri quadrati. Sono 67 le concessioni di coltivazione, 138 le piattaforme, 24 i permessi di ricerca attivi a cui se ne potrebbero aggiungere ulteriori 34;
          le piattaforme estrattive non solo rappresentano un rischio per la salute, per l'ambiente e per i mari italiani, ma hanno anche impatti molto importanti sulla fauna marina e sulla pesca. Le prospezioni di ricerca spesso utilizzano la tecnica dell’airgun che provoca gravi danni agli organismi marini, in particolare ai cetacei, mentre la pesca può diminuire fino al 50 per cento, con conseguenti danni all'economia e al turismo dei territori interessati;
          queste attività impattanti portano a quantità di idrocarburi che soddisfano meno del 10 per cento dei consumi energetici del nostro Paese: un modello illogico e antieconomico;
          si è, invece, ancora in attesa dell'emanazione del decreto «Fer» (fonti energie rinnovabili) che continua ad essere oggetto di rimpallo tra il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
          dalla lettura del documento programmatico di bilancio si evince che l’«ecobonus» viene prorogato solo fino al 31 dicembre 2019, mentre esponenti delle forze politiche di Governo avevano assicurato la sua stabilizzazione. Non c’è invece traccia del «sismabonus», cioè della detrazione introdotta nel 2017 per gli interventi di ristrutturazione in funzione antisismica;
          si ricorda che solo grazie all’«ecobonus» le famiglie italiane hanno investito nel 2017 oltre 3,7 miliardi di euro per realizzare 420 mila interventi di riqualificazione energetica, con un risparmio di oltre 1.300 GWh/anno –:
          se intenda tenere fede all'impegno assunto personalmente di fermare le attività di ricerca ed estrazione, anche attraverso l'adozione del piano delle aree, di cancellare i sussidi alle fonti fossili e di spostare le agevolazioni verso le fonti rinnovabili, eliminando le barriere che oggi le limitano, nonché verso la stabilizzazione dell’«ecobonus» e del «sismabonus». (3-00262)


Iniziative in relazione ai possibili rischi per l'approvvigionamento di gas derivanti dai ritardi nella realizzazione del gasdotto Trans-Adriatico – 3-00263

      SQUERI, BARELLI, POLIDORI, PORCHIETTO e CARRARA. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
          il 19 luglio 2018 il Sottosegretario Cioffi, nel rispondere ad interrogazioni sul Tap, affermava che, per questo gasdotto «(...) è stato firmato nel 2013 un accordo intergovernativo tra Grecia, Albania e Italia, ratificato dai tre Parlamenti, che obbliga le parti al supporto al progetto (...) esso risulta essere parte dell'elenco dei gasdotti di interesse comune europeo stabilito da uno specifico regolamento UE (n.  347/2013) che, parimenti, ne prevede il supporto da parte degli Stati membri (...) nel corso del 2013 sono stati firmati contratti di fornitura per 25 anni di gas azero (...)»;
          il Sottosegretario ha anche rilevato i problemi derivanti dalla ridotta portata del gasdotto Tenp dal Nord Europa e dalla rinegoziazione dei contratti con l'Algeria, prevista per metà 2019, evidenziando come «(...) l'effetto combinato di queste due criticità, unito alla precarietà della situazione dell’import dalla Libia, riduce i margini di sicurezza del sistema italiano nel caso si verifichino, come accaduto negli ultimi inverni, periodi di forte domanda di gas (...)»;
          a febbraio 2018 la Banca europea per gli investimenti ha garantito finanziamenti per 1,5 miliardi di euro, a luglio 2018 la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ha approvato un prestito di 500 milioni di euro, a fronte di un costo dell'opera pari a 4,5 miliardi di euro;
          dal sito della società Saipem, aggiudicataria della gara per la parte off-shore del gasdotto in Adriatico, risulta che il Tap è ad uno stato d'avanzamento dei lavori del 72 per cento;
          dagli elementi sopra delineati deriva che la realizzazione del Tap, che porterà in Italia fino a 20 miliardi di metri cubi di gas l'anno a prezzi competitivi, appare non solo ineludibile, ma anche urgente;
          tuttavia il Sottosegretario precisava a quella data che «il dossier sul gasdotto in questione non è ancora sul tavolo del Governo»;
          il 18 ottobre 2018, nel rispondere ad interrogazioni sui possibili rischi di interruzione dell'erogazione del gas il prossimo inverno, il Viceministro Galli ha affermato che, in merito al TAP «(...) non si sta procedendo all'accelerazione dei lavori, bensì il Governo sta completando gli approfondimenti relativi agli aspetti economici e ambientali dell'opera» –:
          quali iniziative intenda adottare il Governo a fronte dei palesi rischi per la sicurezza degli approvvigionamenti derivanti dai ritardi nella realizzazione del Tap, anche in considerazione del fatto che la politica di acquisti «spot» per tamponare le emergenze farà aumentare i costi della bolletta del gas per famiglie e imprese, già più del 10 per cento oltre la media europea. (3-00263)


Orientamenti del Governo in merito alla prospettiva di un coinvolgimento statale nella compagine societaria di Alitalia – 3-00264

      LUPI e COLUCCI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
          12 ottobre 2018, in un'intervista a proposito di Alitalia, il Ministro interrogato ha parlato di una « newco con una dotazione iniziale tra 1,5 e 2 miliardi di euro, partecipata dal Governo grazie a una conversione in equity di parte del prestito ponte da 900 milioni di euro concesso dal precedente Esecutivo» e per il resto «da Ferrovie e da un importante partner industriale internazionale»;
          è acclarato (studio Mediobanca) che in quarant'anni, dal 1974 al 2014, lo Stato italiano, cioè i cittadini, ha speso 7,4 miliardi di euro nei vari piani di salvataggio della compagnia di bandiera, ai quali occorre aggiungere i 75 milioni di euro di Poste italiane in occasione dell'operazione Etihad, per un totale a oggi (contando i 900 milioni di euro del prestito che verranno convertiti) di 8 miliardi e 595 milioni di euro;
          sempre il Ministro interrogato ha dichiarato che «l'ingresso di Ferrovie nell’equity permetterebbe innanzitutto l'intermodalità: si potrebbe lavorare al biglietto unico treno-aereo», permettendo ad Alitalia di concentrarsi sul lungo raggio e sostituendo le tratte interne con la ferrovia;
          il progetto del Ministro interrogato prevede, altresì, la partecipazione di Cassa e depositi e prestiti;
          inoltre, a parte i rilievi che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato potrebbe fare per il costituirsi di una posizione dominante, ci si chiede se Ferrovie dello Stato italiane, con il suo fatturato di 9,3 miliardi di euro e un utile netto di 550 milioni di euro, abbia le risorse per risanare e rilanciare Alitalia; solo rimodernare la flotta aerea ha un costo previsto di 2 miliardi di euro;
          a tutto ciò poi si aggiunga che Ferrovie sta per emettere obbligazioni per circa 4,5 miliardi di euro, sulle quali dovrà pagare tassi determinati da uno spread in notevole rialzo rispetto a pochi mesi fa;
          quanto a Cassa depositi e prestiti, certamente, può investire in Alitalia senza timori di interventi dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato e della Commissione europea, ma spetta ai suoi amministratori giustificare il ritorno per i contribuenti di un tale investimento. Ad Alitalia servono partner privati e possibilmente esperti del settore. Il buon lavoro dei commissari deve sfociare nell'investimento di aziende che credano nelle potenzialità di una compagnia aerea risanata, non in una nuova nazionalizzazione –:
          a sei giorni dalla scadenza del 31 ottobre 2018 per offerte vincolanti, quale sia l'orientamento ufficiale del Governo a fronte di annunci alla stampa che prospettano una rinazionalizzazione di Alitalia, a giudizio degli interroganti foriera di nuovo debito per le casse pubbliche.
(3-00264)


Iniziative per tutelare i livelli occupazionali della Magneti Marelli, in relazione al trasferimento della proprietà dell'azienda, e per salvaguardare brevetti e conoscenze strategiche per l'industria automobilistica – 3-00265

      SERRACCHIANI, GRIBAUDO, CARLA CANTONE, LACARRA, LEPRI, MURA, VISCOMI, ZAN, ENRICO BORGHI e FIANO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
          la Magneti Marelli, multinazionale italiana di proprietà di Fca, specializzata nella fornitura di prodotti e sistemi ad alta tecnologia per l'industria automobilistica, ha rappresentato finora una delle eccellenze italiane nel mondo;
          domenica 21 ottobre 2018 notizie di agenzia hanno diffuso la notizia della cessione dell'azienda alla Calsonic Kansei, società giapponese di componentistica, controllata dal fondo statunitense di private equity Kkr;
          la transazione ammonta a 6,2 miliardi di euro; a quanto si apprende, il trasferimento di proprietà non comporterà alterazioni degli attuali livelli occupazionali negli stabilimenti italiani, dove sono impiegati circa 10 mila lavoratori;
          la portata dell'operazione è imponente e incide in modo rilevante su uno dei settori strategici dell'industria italiana e mondiale, con sviluppi che non sono ancora facilmente determinabili;
          i dettagli della trattativa non sono ancora noti, non è tuttavia possibile celare l'apprensione sulle conseguenze della cessione di un marchio italiano tra i più conosciuti e apprezzati;
          tale iniziativa rischia di costituire un ulteriore indebolimento dell'apparato industriale italiano e, se non adeguatamente disciplinata, può comportare il pericolo di delocalizzazione dei brevetti e delle migliori competenze attualmente in circolazione nel settore;
          i timori sono ancor più marcati sul versante occupazionale: prendendo a riferimento alcune infelici esperienze del recente passato, appare giustificata la preoccupazione, immediatamente manifestata da alcuni rappresentanti delle parti sociali e da esperti della materia, relative alle insidie derivanti dalla gestione affidata a una proprietà straniera, per di più controllata da un fondo di private equity;
          le suddette criticità si riscontrano nel momento in cui il mercato del lavoro italiano, dopo un lungo periodo di costante espansione, dovuta soprattutto alle riforme adottate nella XVII legislatura dai Governi a guida Partito democratico, mostra segnali di rallentamento, in parte imputabili a giudizio degli interroganti alle prime e non condivisibili misure in materia, messe in campo dal Governo, come il «decreto dignità»;
          occorre adoperarsi al fine di fronteggiare in maniera incisiva e con tutti gli strumenti a disposizione, anche mediante la condivisione del percorso con i rappresentanti delle parti sociali, le possibili ricadute negative sul piano occupazionale della cessione della Magneti Marelli –:
          se non intenda adoperarsi per verificare l'impatto del trasferimento di proprietà della Magneti Marelli, al fine di salvaguardare il tessuto occupazionale degli stabilimenti italiani ed evitare la possibile delocalizzazione di brevetti, competenze e conoscenze strategiche per il settore automotive nazionale, mediante un immediato confronto con i nuovi vertici aziendali anche alla presenza dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali di settore. (3-00265)


Orientamenti del Governo in relazione al riconoscimento dei diritti sindacali e associativi del personale delle Forze armate – 3-00266

      CORDA, RIZZO, ARESTA, CHIAZZESE, DALL'OSSO, DEL MONACO, D'UVA, ERMELLINO, FRUSONE, GALANTINO, IORIO, IOVINO, ROBERTO ROSSINI, GIOVANNI RUSSO e TRAVERSI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
          con ordinanza del 4 maggio 2017, il Consiglio di Stato ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell'articolo 1475, comma 2, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n.  66 (Codice dell'ordinamento militare), per contrasto con l'articolo 117, primo comma, della Costituzione, in relazione sia agli articoli 11 e 14 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, ratificata e resa esecutiva con legge 4 agosto 1955, n.  848, e alle sentenze emesse in data 2 ottobre 2014 dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, quinta sezione, Matelly contro Francia e Association de défense des droits des militaires contro Francia; sia all'articolo 5, paragrafo unico, terzo periodo, della Carta sociale europea, riveduta, con annesso, fatta a Strasburgo il 3 maggio 1996, ratificata e resa esecutiva con la legge 9 febbraio 1999, n.  30;
          con la nota sentenza n.  120 del 2018 i giudici della Corte costituzionale hanno riconosciuto ai militari il diritto di costituire associazioni professionali a carattere sindacale;
          il Ministro interrogato ha recentemente emanato una circolare con cui viene disciplinata, in dettaglio, la costituzione delle associazioni militari sindacali;
          il tema dei diritti associativi/sindacali dei militari è nell'agenda politica del Parlamento da diverse legislature, senza che esso sia approdato concretamente ad un testo aggiornato secondo le nuove aspettative di un modello, quello militare, non più basato sulla leva ma sul professionismo;
          al riguardo, si segnala la proposta di legge del MoVimento 5 Stelle depositata dal primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo (atto Camera n.  875), presentata il 5 luglio 2018, recante «Norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia ad ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo» –:
          se il Ministro interrogato ritenga opportuno chiarire quali siano effettivamente gli orientamenti del Governo in materia di estensione dei diritti sindacali ed associativi per i militari e quali iniziative intenda assumere, per i profili di competenza, al fine di favorire il processo di ammodernamento e armonizzazione delle Forze armate sul tema della libertà di associazione. (3-00266)


Chiarimenti in merito alla possibile riduzione delle risorse destinate al Ministero della difesa e iniziative in materia di ricongiungimenti familiari, di alloggi di servizio, nonché di rinnovamento del personale e dei mezzi delle Forze armate – 3-00267

      LOLLOBRIGIDA, DEIDDA, ACQUAROLI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, CROSETTO, LUCA DE CARLO, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FIDANZA, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO, LUCASELLI, MASCHIO, MELONI, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RIZZETTO, RAMPELLI, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
          durante l'esposizione in Parlamento delle linee programmatiche del proprio dicastero il Ministro interrogato ha annunciato il proprio impegno «per garantire le legittime aspettative dei nostri uomini e delle nostre donne in uniforme e non, su temi che riguardano la loro vita quotidiana quali, per esempio, la tutela dei rapporti familiari (attraverso una razionalizzazione dei trasferimenti e degli impieghi e la risoluzione delle problematiche alloggiative), la tutela della condizione genitoriale (maternità e paternità), la salvaguardia della salute»;
          tra gli obiettivi del Ministro interrogato, oltre al « continuo aggiornamento del processo di riordino dei ruoli e delle carriere del personale militare», figurava l'implementazione di programmi occupazionali al fine di offrire nuove opportunità di realizzazione, soprattutto ai più giovani;
          nella nota di aggiornamento al documento di economia e finanza 2018 si legge che, in materia di difesa, «il Governo intende procedere ad una graduale trasformazione dello strumento militare, razionalizzando i sistemi di difesa (...) a tal fine si procederà alla massima ottimizzazione delle risorse»;
          da notizie di stampa si apprende, invece, che il disegno di legge di bilancio prevede un taglio dei fondi destinati al Ministero della difesa di ben 500 milioni di euro, dirottati a finanziare la riforma dei centri per l'impiego, incaricati di identificare i destinatari del reddito di cittadinanza;
          questo taglio, come è già stato osservato, si ripercuoterà non solo in ambito nazionale, ma anche rispetto agli impegni internazionali che derivano all'Italia dall'appartenenza alla Nato e al programma di difesa comune europea;
          durante le audizioni dei singoli Capi di stato maggiore delle Forze armate e, da ultimo, del Comandante generale dei Carabinieri, gli stessi hanno dichiarato di aver già operato o messo in preventivo tutti i risparmi di spesa realizzabili;
          nonostante le intenzioni del Ministro interrogato continuano ad esistere sia il problema degli alloggi di servizio, da garantire preliminarmente ai nuclei familiari, anche monogenitoriali, in special modo nelle regioni in cui le case private hanno un costo decisamente eccessivo, sia la problematica derivante dal calo delle richieste di arruolamento nei concorsi di volontari ferma breve, fenomeno dovuto all'accorpamento dei centri di reclutamento del Nord e delle Isole –:
          quali e quanti siano i tagli di risorse previsti nel disegno di legge di bilancio a carico del Ministero della difesa e se saranno realizzati i promessi interventi in materia di ricongiungimenti familiari, di ringiovanimento degli organici, di rinnovamento dei mezzi e degli equipaggiamenti e per la questione alloggi. (3-00267)


Iniziative volte a tutelare e promuovere il settore vitivinicolo, al fine di garantire la competitività del vino italiano sui mercati internazionali e contrastarne la contraffazione – 3-00268

      MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, FANTUZ, FERRARI, FOGLIANI, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GASTALDI, GERARDI, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LATINI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LO MONTE, LOCATELLI, LOLINI, EVA LORENZONI, LUCCHINI, MACCANTI, MAGGIONI, MARCHETTI, MATURI, MORELLI, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RIBOLLA, SALTAMARTINI, SASSO, SEGNANA, STEFANI, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VINCI, VIVIANI, ZANOTELLI, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
          il vino è un prodotto con un forte appeal a livello internazionale, emblema del made in Italy nel mondo, veicolo e simbolo dell'ideale di qualità e unicità dei prodotti italiani;
          da Nord a Sud il nostro Paese offre una scelta incredibile di vini di qualità. Sul territorio italiano coesistono grandi e piccoli produzioni, frutto della nostra storia e della nostra cultura. Offerta e qualità sono i due elementi che rendono uniche le realtà vitivinicole italiane;
          il turismo enogastronomico è un nuovo modo di viaggiare che sta conquistando un numero sempre crescente di appassionati alla ricerca di sapori e di tradizioni autentiche. Infatti, è in costante crescita il numero dei turisti, in particolare stranieri, che scelgono itinerari di viaggio legati al mondo enoico per conoscere le tradizioni culturali e gastronomiche italiane;
          nel mondo proliferano falsi di ogni tipo. Il vino più contraffatto è il Prosecco con imitazioni diffuse in tutti i continenti. Anche le vendite on line dei kit per il vino liofilizzato «Fai da te» con false etichette dei migliori vini made in Italy, che promettono di ottenerli in pochi giorni, accrescono questo fenomeno;
          la vendemmia impegna 310.000 aziende agricole e quasi 46.000 aziende vinificatrici e la superficie dedicata alla vite è pari a 652.000 ettari e offre lavoro complessivamente a 1,3 milioni di persone;
          il vino italiano ha raggiunto nel 2017 un valore record di oltre 10,6 miliardi di euro per effetto soprattutto delle esportazioni che hanno raggiunto il massimo di sempre a 6 miliardi di euro (+ 6 per cento), mentre sono risultate in leggera crescita anche le vendite sul mercato nazionale pari a circa a 4,6 miliardi di euro, per effetto anche dell'aumento dei consumi familiari (+ 2 per cento);
          la vendemmia 2018 prevede una produzione complessivamente in aumento rispetto al 2017. Le piogge che hanno caratterizzato la primavera e l'inizio dell'estate hanno allungato la vendemmia di circa una settimana, facendo ben sperare per un'annata di buona/ottima qualità;
          occorre essere consapevoli che l'Italia ha un territorio dalle infinite potenzialità, di grande bellezza ma anche di estrema fragilità che si devono preservare e tutelare. Per questo è necessario aprire una riflessione sulla sostenibilità in vigna e in agricoltura, sulla salvaguardia del territorio e sulla valorizzazione dei vitigni italiani –:
          quali iniziative intenda mettere in atto per tutelare, promuovere e valorizzare il settore vitivinicolo, al fine di rendere il vino italiano sempre più competitivo sui mercati internazionali e per salvaguardarlo dalla contraffazione.
(3-00268)