XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 187 di lunedì 10 giugno 2019

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

La seduta comincia alle 16,05.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ANNA RITA TATEO, Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 5 Giugno 2019.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Amitrano, Battelli, Benvenuto, Bianchi, Bonafede, Claudio Borghi, Brescia, Buffagni, Businarolo, Castelli, Castiello, Cirielli, Colucci, Cominardi, Davide Crippa, D'Inca', D'Uva, Del Re, Delmastro Delle       Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Durigon, Fantinati, Ferraresi, Fioramonti, Gregorio       Fontana, Lorenzo Fontana, Formentini, Fraccaro, Frusone, Galli, Garavaglia, Gava, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giorgetti, Grande, Grillo, Grimoldi, Guerini, Guidesi, Invernizzi, Liuni, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Maggioni, Manzato, Micillo, Molinari, Molteni, Morelli, Morrone, Parolo, Picchi, Rizzo, Ruocco, Saltamartini, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Spadoni, Tofalo, Vacca, Valente, Vignaroli, Villarosa,       Raffaele Volpi e Zoffili sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente settantasette, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Trasmissione dal Senato di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente.

PRESIDENTE. Il Presidente del Senato, con lettera in data 7 giugno 2019, ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge che è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente all'VIII Commissione (Ambiente):

S. 1248. – “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, recante disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici” (approvato dal Senato) (1898) - Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), IV, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, IX, X, XI, XII, XIII e XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dal comma 1 del predetto articolo 96-bis, è stato altresì assegnato al Comitato per la legislazione.

Poiché il suddetto disegno di legge è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da domani, martedì 11 giugno 2019, ai sensi del comma 5 dell'articolo 96-bis del Regolamento, i termini di cui ai commi 3 e 4 del medesimo articolo si intendono conseguentemente adeguati, come già preannunciato per le vie brevi a tutti i gruppi nella giornata di venerdì 7 Giugno. In particolare, il termine per la presentazione di questioni pregiudiziali riferite al disegno di legge è fissato alle ore 18 di oggi.

Svolgimento di interrogazioni.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.

(Intendimenti in ordine alla chiusura degli esercizi commerciali nei giorni festivi e iniziative a favore dei lavoratori e dei commercianti interessati – n. 3-00592)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno, Zucconi e Silvestroni n. 3-00592 (Vedi l'allegato A).

Il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Davide Crippa, ha facoltà di rispondere.

DAVIDE CRIPPA, Sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico. Grazie, Presidente. Si risponde all'atto in discussione, col quale si richiamano le attuali proposte normative volte a ridisegnare la disciplina in materia di orari degli esercizi commerciali, con particolare riferimento alle chiusure domenicali e festive. A tal riguardo, si precisano i contenuti della proposta di legge presentata in data 7 febbraio 2019 presso la sede della X Commissione (Attività produttive) della Camera dei deputati, in sede referente, recante modifiche all'articolo 3 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, in materia di disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali, il cui contenuto tiene conto e media tra le molteplici istanze rappresentate.

In particolare, il citato disegno di legge, al fine di garantire il principio che tiene conto del riposo settimanale del lavoratore, reintroduce l'obbligo del rispetto degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, ad eccezione di una serie di tipologie di attività, prevedendo altresì un coinvolgimento delle regioni per stabilire eventuali deroghe. Le iniziative in parola, al fine di attenuare l'impatto che le nuove disposizioni potrebbero avere nel mondo del commercio, reca infatti sistemi di deroga e di disciplina speciale, ovvero deroghe ed eccezioni per diverse tipologie di vendita, risultando così orientata a intercettare specifiche esigenze di apertura del mercato. Nel rimettere, legittimamente, la questione al dibattito parlamentare, la proposta in discussione dunque pone alla base della valutazione l'esigenza di bilanciare delle misure di sostegno all'economia con la tutela dei lavoratori, come richiamato dall'interrogante, provando a sistematizzare i rapporti, articolati e complessi, tra i vari livelli di legislazione ordinamentale, nazionale, regionale e locale. Certamente, la proposta in oggetto si muove nel senso di individuare un nuovo equilibrio tra gli interessi in discussione, rappresentati dagli operatori commerciali medio-grandi e quelli dei piccoli esercizi, frutto di una lunga riflessione svoltasi anche nell'opinione pubblica. Evidenzio inoltre che, nella seduta del 20 febbraio scorso, l'Aula ha convenuto di riavviare un nuovo ciclo di audizioni informali sul testo unificato proposto dal relatore, propedeutiche all'approfondimento e al confronto con le categorie interessate, in vista della definitiva decisione sul contenuto da adottare. In riscontro alle richieste e perplessità sollevate dall'onorevole interrogante, si auspica quindi che, in esito all'iter parlamentare in corso, sarà possibile raggiungere l'equilibrio atteso, con particolare riguardo alla tutela dei lavoratori e dei commercianti operanti nei centri commerciali.

PRESIDENTE. Il deputato Riccardo Zucconi ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, signor Presidente. Signor sottosegretario, lei ha risposto con dei ragionamenti di buon senso. Ora, io volevo partire dalla premessa per la quale il Ministro interrogato, ancora prima di assurgere a ruoli governativi, aveva già esternato questa sua idea, questa volontà; la proposta poi è stata resa tale, è arrivata in Commissione, ma è arrivata abbastanza difettosa, tant'è che poi è stata rivista e - come lei citava giustamente - Dara e altri ne hanno presentato un ultimo modello, che certamente è più di buon senso rispetto a quelli iniziali che si contrapponevano, quindi all'interno del Governo sembra che si sia trovato un accordo. Però, quello che noi vogliamo ancora farle presente, sottosegretario, è che le associazioni di categoria continuano a stimare che, anche con queste revisioni, tali misure comporterebbero comunque un calo dei consumi di oltre 4 miliardi e metterebbero a rischio circa 40 mila posti di lavoro.

Inoltre, un provvedimento in tal senso, a causa della presenza appunto che lei richiamava, di numerose casistiche volte a determinare la chiusura o meno di un esercizio commerciale, comporterebbe un groviglio di normative, rendendo difficile e incerta la sua attuazione, oltre che il semplice lavoro degli operatori del comparto.

Tutti gli auditi - io sono in X Commissione - o comunque la stragrande maggioranza delle associazioni di categoria, anche dei lavoratori, hanno dato un giudizio negativo su un provvedimento in nuce, cioè in partenza, al di là della sua attuazione.

Ora, le domande fondamentali sono due: prima di tutto, perché abbiamo deciso questo approccio farraginoso, complicato, insicuro? Infatti, se si cominciano a prevedere deroghe, eccezioni per centri storici, regioni, comuni, metrature, giorni alterni, se mettiamo tutte queste cose insieme viene fuori una cosa difficilmente comprensibile e difficilmente applicabile. Ma poi, anche alla luce delle modifiche apportate dalla proposta Dara, che appunto è attualmente in X Commissione, ci chiediamo, di nuovo: qual era l'obiettivo? Se l'obiettivo era quello di eliminare il lavoro domenicale o festivo è un conto; se era quello di tentare di dare ossigeno al tessuto del micro commercio, penalizzando i centri commerciali è un altro, e allora bisognava procedere in un modo o nell'altro palesando quale fosse l'obiettivo.

Ora, se l'obiettivo era il primo, quello di eliminare il lavoro domenicale o festivo, secondo me, questo provvedimento nasce viziato dal fatto che i lavoratori non sono affatto coinvolti in questo processo. Io vorrei ricordare che un commesso di un negozio di vestiti, per farle un esempio semplice, vede aumentata comunque nei giorni festivi del 50 per cento la propria busta paga, ad ora e che addirittura, se questo lavoro si fa dalle 22 alle 24, c'è un ulteriore 30 per cento di aumento. Non può darsi che a qualche lavoratore questo faccia comodo, lo preferisca? Siamo sicuri che non sia così? Io non ne sono del tutto sicuro. Ma qui non coinvolgiamo assolutamente i lavoratori, che si troveranno l'azienda chiusa o aperta, in base a questo provvedimento, senza poterci mettere parola.

Si crea poi una disparità oggettivamente nella tutela delle centinaia di migliaia di lavoratori del settore turistico, per esempio, della ristorazione o di tutto il comparto dei pubblici dipendenti che devono garantire comunque e ovunque, ogni giorno, servizi essenziali, comprese le feste e le domeniche. Io mi chiedo cosa possa pensare un cameriere in un albergo o di un ristorante che vede tutelato, se questo è l'indirizzo, un lavoratore del commercio, ma lui, comunque, la domenica è costretto ad andare a lavorare, anzi, forse, l'azienda si tiene proprio in piedi perché lavora i sabati e le domeniche.

Lo stesso dirò se il secondo motivo è quello di tentare di ridare ossigeno al tessuto del micro-commercio: non si fa così, non si attaccano così, secondo me, le aziende. Facciamo un ragionamento, piuttosto, su quella che è la vera alternativa al micro-commercio oggi, che non sono tanto i centri commerciali, ma è l'estensione e la diffusione del commercio via web. Cominciamo ad intervenire in quel settore, vediamo se lì si applica un principio di giusta concorrenza. Quindi, io la sollecito nuovamente e mi dichiaro parzialmente soddisfatto, rimandando il lavoro in Commissione.

(Iniziative di carattere interpretativo in merito alle disposizioni concernenti le limitazioni per l'utilizzo di borse in materiale plastico non biodegradabile – n. 3-00674 e n. 3-00770)

PRESIDENTE. Passiamo alle interrogazioni Costa e D'Ettore n. 3-00674 e Ruffino e D'Ettore n. 3-00770, che, vertendo sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente (Vedi l'allegato A). Il sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare, Salvatore Micillo, ha facoltà di rispondere.

SALVATORE MICILLO, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Grazie, Presidente. Con riferimento alle questioni poste, si ritiene opportuno fare un po' di chiarezza su quanto rappresentato relativamente alla normativa vigente sul commercio delle borse di plastica.

Innanzitutto, si premette che l'utilizzo del termine “borse di plastica” sia nell'articolo 226-bis che nell'articolo 226-ter del decreto legislativo n. 152 del 2006 dipende essenzialmente dal fatto che le due norme in questione non distinguono la disciplina applicabile in base al bene oggetto di commercio, bensì alle sue caratteristiche tecniche e alla sua fornitura a titolo oneroso e non gratuito.

Fatta questa breve precisazione, entrando più nello specifico, si rappresenta che l'articolo 226-bis del citato decreto, al primo comma, prevede, da una parte, la possibilità di commercializzare borse di plastica biodegradabili e compostabili, dall'altra, un divieto assoluto di commercializzare borse di plastica in materiale leggero e borse di plastica riutilizzabili per il trasporto, in quanto aventi determinate caratteristiche tecniche riconducibili principalmente allo spessore delle pareti e alla percentuale di plastica riciclata contenuta.

Il successivo articolo 226-ter prevede, invece, una progressiva riduzione della commercializzazione di borse in materiale ultraleggero biodegradabile o compostabile diverse dalle borse di plastica biodegradabili e compostabili certificate da organismi accreditati e rispondenti ai requisiti di biodegradabilità e di compostabilità. Secondo la predetta norma, la progressiva riduzione della commercializzazione delle borse in materiale ultraleggero avviene aumentando, dal 2018 al 2021, la percentuale di materia prima riciclabile contenuta nelle borse biodegradabili e compostabili presenti in commercio.

A quanto fin qui esposto, si aggiunga che sia l'articolo 226-bis sia l'articolo 226-ter prevedono il cosiddetto pricing, ossia il divieto di fornitura delle medesime buste di plastica a titolo gratuito. Ferme restando le precisazioni che precedono, si ritiene doveroso formulare alcune chiarificazioni anche per quanto concerne la disciplina sanzionatoria. Infatti, l'articolo 261, comma 4, del decreto legislativo n. 152 del 2006 prevede la medesima sanzione amministrativa pecuniaria (da 2.500 a 25 mila euro) sia per la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 226-bis sia per la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 226-ter, ossia qualora non vengano rispettati i criteri qualitativi e le caratteristiche tecniche previste dalle citate norme o non si faccia ricorso al suddetto pricing.

Al riguardo, si fa presente, altresì, che la legge 24 novembre 1981, n. 689, all'articolo 11, recante i criteri per l'applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie, stabilisce che, nella determinazione della sanzione amministrativa pecuniaria fissata dalla legge tra un limite minimo ed un limite massimo e nell'applicazione di sanzioni accessorie facoltative, si ha riguardo alla gravità della violazione, all'opera svolta dall'agente per l'eliminazione o attenuazione delle conseguenze della violazione, nonché alla personalità dello stesso e alle sue condizioni economiche.

Preme, inoltre, sottolineare che l'obiettivo di riduzione del consumo delle borse di plastica ultraleggere è stato introdotto dalla direttiva 2015/720/UE che, a tal fine, ha modificato la direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Detta normativa comunitaria prevede, tra l'altro, che gli Stati membri inoltrino, da maggio 2019, i dati annuali della situazione del consumo delle borse di plastica ultraleggere conseguiti attraverso le restrizioni e i divieti di commercializzazione.

A tal proposito, si osserva che, mentre il divieto di commercializzazione rappresenta il modo per impedire tout court il ricorso alle buste di plastica che impattano maggiormente sull'ambiente, l'obbligo del pagamento delle borse di plastica trova giustificazione nell'esigenza di ridurre la commercializzazione, incidendo sulle scelte di acquisto dei consumatori, e di rendere palese l'impatto ambientale anche delle buste ammesse dalla normativa per le quali sono necessari, in ogni caso, interventi di recupero nell'ambito della gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

Si segnala, infine, che il Ministero dell'ambiente ha già fornito chiarimenti sulla disciplina applicabile alla materia in argomento attraverso le istruzioni pubblicate sul proprio sito istituzionale a gennaio 2018.

Ad ogni modo, si rassicura che il Ministero monitora costantemente l'impatto regolatorio delle normative di settore, valutando il raggiungimento delle finalità degli atti normativi, nonché gli effetti prodotti su cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, anche al fine di superare le criticità operative che dovessero emergere e valutare possibili revisioni della disciplina in vigore.

PRESIDENTE. Il deputato D'Ettore ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alle sue interrogazioni.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). No, per niente, perché non è una risposta, ma è un elenco di ovvietà e di richiami normativi per cui è chiaro che, per l'ennesima volta, il Governo utilizza la burocrazia ministeriale perché non è in grado di dare alcuna risposta. Se si leggono bene le interrogazioni, che riguardano un'analisi precisa della normativa, che ha riportato il sottosegretario in maniera alquanto confusa, noi chiediamo una circolare interpretativa. Se tutta questa super relazione - mi veniva da dire un'altra parola - che lei fa fosse stata vista dal punto di vista meramente politico e, quindi, di indirizzo politico, non di indirizzo burocratico - perché è evidente che voi siete sottoposti alla mano delle burocrazie ministeriali e non siete in grado di capire niente di quello che vi dicono -, lei avrebbe capito, leggendo queste interrogazioni, che forse non ha nemmeno letto, che esse sono rivolte ad ottenere una circolare interpretativa. Cioè, vi sono dubbi interpretativi e vi sono sanzioni applicate per l'utilizzo di “borse”, termine usato allo stesso modo per le borse che trasportano merci e beni acquistati e quelle che sono utilizzate per l'igiene e per alimenti sfusi, come involucro primario. È chiaramente una dizione normativa diversa, ma, purtroppo, nell'applicazione pratica, gli operatori commerciali vengono sottoposti a multe e sanzioni rilevanti, fino a 5 mila euro, con il rischio che a queste sanzioni partecipi anche il povero cliente che va ad acquistare del materiale, anche degli alimenti che devono essere messi dentro degli involucri. Lei la farà la spesa ogni tanto, l'avrà visto no?

Quindi, al di là della risposta burocratica che le dà il Ministero, legga quello che c'è scritto: sul piano della disciplina giuridica, la circolare interpretativa consentirebbe, anche sulla base di ciò che confusamente le hanno scritto gli uffici, di dare finalmente agli operatori commerciali una possibilità di risposta, sapere come comportarsi, perché in questo momento non è così. Questa disciplina, del resto, non riguarda questo Governo, quindi difendere una disciplina normativa sbagliata, quantomeno equivoca sotto il punto interpretativo…se si emana la circolare in claris non fit interpretatio, poi se lo faccia spiegare che vuol dire. Basta semplicemente essere chiari nell'interpretazione e ciò si può fare con una circolare interpretativa, senza modificare la normativa. Questa era la richiesta per venire incontro agli operatori commerciali che, da alcuni anni, stanno dicendo che questo è un problema, perché una cosa è la borsa di plastica che si usa sotto determinati spessori, che sono superiori a 15 micron, come la borsa di plastica per l'acquisto, altro è invece l'utilizzo, come dice la legge, di borse ai fini di igiene o come involucro primario di alimenti sfusi.

Siccome c'è questo equivoco su quale sia la fattispecie oggettiva in base alla quale si applica la sanzione, onde avere chiarezza, così tutti sanno cosa devono fare senza equivoci, qualsiasi tipo di operatore commerciale, sia quello più grande che quello più piccolo, quello che lavora nel mercato, quello che lavora con il negozio, tutti, siccome è un problema sentito, semplicemente ci rivolgiamo al Governo del cosiddetto cambiamento - del nulla - perché potesse quantomeno fare una circolare interpretativa. Il che vuol dire che il sottosegretario e il Ministro studiano qualcosa e non si fidano solo dei propri funzionari, perché qui, tra il MEF che dice una cosa, voi poi parlate di manine, siete in mano ai funzionari che decidono. Voi siete la parte politica e dovete rivendicare l'indirizzo politico e l'indirizzo politico vuol dire che, siccome c'è un problema serio in questo campo, che lei mi legga quella roba e mi spiega qual è la normativa, lo sappiamo, se no non facevamo sicuramente l'interrogazione, lei mi dovrebbe dire qual è l'indirizzo politico, se lo conosce, se ce l'ha. Se poi non ce l'ha e semplicemente basta il suo segretario o il suo funzionario che le scrive la velina, faccia la velina e così gli operatori commerciali sanno che il Governo non risolverà il problema. Circolare interpretativa, semplicissima, di una pagina, nella quale si fa capire agli operatori come comportarsi, operatori commerciali, cittadini, che si trovano di fronte a queste difficoltà: sanzioni fino a 5 mila euro per un negozio anche piccolo o medio significa chiudere, ha capito sottosegretario? Se ogni tanto fa la spesa, ci pensi anche lei, si rilegga questa, se la porti dietro, lei, sua moglie o la sua compagna, con chi convive, vada a far la spesa e vediamo, quando legge, quello che viene fuori. Mi dispiace che abbia dato questa risposta, lei non conosce la materia e non sa di cosa parla.

PRESIDENTE. Salutiamo alunni e insegnanti dell'Istituto paritario “Bambin Gesù” di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, e dell'Istituto comprensivo statale di Aradeo, in provincia di Lecce, che sono qui ad assistere ai nostri lavori (Applausi).

Allo scopo ricordo che oggi la seduta è destinata e dedicata alle interrogazioni e quindi sono presenti prevalentemente i deputati interessati e i sottosegretari che, a nome del Governo, rispondono alle interrogazioni.

(Interventi per la messa in sicurezza del territorio e il ripristino della viabilità nelle aree del comune di Colletorto, in provincia di Campobasso, interessate dai movimenti franosi verificatisi a seguito degli eventi sismici dell'ottobre 2002 e degli eventi atmosferici del gennaio-febbraio 2005 – n. 3-00768)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare, Salvatore Micillo, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Federico n. 3-00768 (Vedi l'allegato A).

SALVATORE MICILLO, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Grazie, Presidente. Con riferimento alle questioni poste, si rappresenta, in via preliminare, sulla base degli elementi acquisiti, che già in data 3 giugno 2014 il comune di Colletorto si era rivolto alla provincia di Campobasso affinché fossero effettuati lavori di manutenzione delle due principali arterie provinciali che mettono in comunicazione il centro abitato del medesimo comune con il capoluogo regionale (SP40) e con i paesi della Daunia. Successivamente, nel 2015, l'amministrazione comunale ha eseguito una ricognizione dei fabbisogni manutentivi dell'intera rete stradale di propria competenza, approvata con deliberazione di giunta provinciale n. 10 del 2015. In particolare, in relazione alla strada provinciale 73b II dir Bifernina, l'ente ha stimato un'esigenza finanziaria complessiva per una somma pari ad euro 4.000.000,00 circa. Il comune medesimo ha trasmesso la predetta deliberazione alla regione Molise e agli altri soggetti istituzionali competenti, per la richiesta dei finanziamenti necessari per l'esecuzione dei lavori manutentivi.

Tuttavia, a causa degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nel mese di gennaio 2017, furono successivamente rilevati ulteriori danni, ammontanti ad euro 350.000,00 circa. A fronte di tale fabbisogno, nell'ambito dei finanziamenti PSR FSC 2014-2020, per l'arteria in questione, l'ente ha ottenuto dalla regione Molise una somma pari a circa 400.000,00 euro. Conseguentemente, il comune, individuato quale soggetto attuatore dell'intervento, ha provveduto a redigere un progetto esecutivo nei limiti del suddetto importo, approvato con determinazione dirigenziale n. 1706 in data 21 novembre 2018.

L'amministrazione comunale, pur assicurando il massimo impegno ai fini del miglioramento della viabilità e della limitazione dei disagi all'utenza, ha successivamente evidenziato ai soggetti istituzionali preposti che i fondi erogati per la specifica finalità non sono sufficienti per consentire il completo ripristino delle arterie provinciali ad una condizione di ordinaria transitabilità. Per completezza di informazione, occorre segnalare, inoltre, che, secondo quanto riferito dalla prefettura di Foggia, la provincia di Foggia ha approvato, con deliberazione n. 125 del 19 gennaio 2019, il progetto esecutivo POR Puglia FESR FSE 2014-2020 "Piano per la messa in sicurezza e l'infrastrutturazione viaria del Monti Dauni - Progetto di adeguamento e messa in sicurezza della S.P. n. 5 (Lucera - Ponte Fortore)" dell'importo complessivo di euro 1.100.000,00.

Fermo restando quanto fin qui esposto, premesso che il Ministero dell'ambiente non è direttamente competente in materia di ripristino di infrastrutture viarie, si segnala comunque, relativamente alle questioni poste, che lo stesso Ministero finanzia interventi finalizzati alla riduzione del rischio idrogeologico e che le richieste di finanziamento di tali interventi, com'è noto, possono essere acquisite e valutate solo se inserite nel sistema ReNDiS - web (Repertorio Nazionale degli Interventi di Difesa).

Più in particolare, la procedura prevede che le regioni, ciascuna per il territorio di rispettiva competenza, inseriscano e validino, attraverso la compilazione di una apposita scheda, le richieste di finanziamento nel sistema citato, allegando la relativa documentazione tecnico-amministrativa. Le richieste vengono successivamente valutate secondo le procedure, le modalità e i criteri fissati dal DPCM 28 maggio 2015, condiviso con le regioni e le province autonome.

Da una verifica effettuata nel sistema ReNDiS in data 4 febbraio 2019, risultano inserite dalla regione Molise, nell'ambito del Gruppo "Piano Nazionale 2015-2020", n. 4 richieste di finanziamento ricadenti nel territorio comunale di Colletorto: la prima avanzata dal comune riguardante "Opere di consolidamento per eliminazione dissesto idrogeologico in c.da Pozzo Berardinelli-Macchie" per un importo pari ad euro 3.000.000,00; la seconda avanzata dall'Autorità di bacino-interregionale Trigno-Biferno-Saccione­Fortore avente ad oggetto "Spostamento strada comunale" per un importo pari ad euro 1.275.000,00; la terza richiesta avanzata dal comune e inerente "Opere di consolidamento del muro e dell'area retrostante l'edificio scolastico da ricostruire" per un importo pari ad euro 490.000,00; infine, la quarta, anch'essa avanzata dal comune di Colletorto, per "Opere di regimentazione delle acque superficiali e di falda lungo il corso Vittorio Emanuele per l'eliminazione del dissesto idrogeologico in atto e opere per il ripristino di alcuni tratti della rete fognaria" per un importo pari ad euro 2.560.000,00 circa.

A tal proposito, è opportuno evidenziare che l'inserimento di un intervento nella citata banca dati ReNDiS non rappresenta, di per sé, garanzia di finanziamento, ma una condizione necessaria affinché l'intervento proposto possa essere valutato, secondo le modalità e i criteri fissati dal richiamato DPCM 28 maggio 2015, ai fini di un eventuale inserimento in successive programmazioni, subordinatamente all'accertamento dell'ammissibilità al finanziamento dell'intervento proposto e al superamento della concorrenza con altre richieste segnalate per analoghe finalità. Al riguardo, giova osservare che al momento il sistema ReNDiS raccoglie per la regione Molise, nell'ambito del Piano nazionale 2015-2020, circa 560 richieste di finanziamento, per un importo complessivo di circa 750 milioni di euro.

Tra queste, l'intervento nel comune di Colletorto avente migliore posizione in graduatoria è quello relativo al corso Vittorio Emanuele, a cui risulta attribuito un punteggio complessivamente medio-alto, essendo al momento sopravanzato da n. 50 altre richieste, per un importo complessivo di circa 88 milioni di euro. Viceversa, all'intervento relativo alla c.da Pozzo Berardinelli-Macchie risulta attribuito un punteggio complessivamente più basso, essendo al momento sopravanzato da n. 239 altre richieste, per un importo complessivo di circa 295 milioni di euro. Peraltro, anche la priorità regionale attribuita al predetto intervento non è la massima possibile (priorità B, su una scala AA, A, M, B).

Ad ogni modo, si rappresenta che le problematiche rappresentate sono tenute in debita considerazione da parte del Ministero dell'ambiente, il quale ha provveduto, e provvederà per il futuro, alle attività e valutazioni di competenza in materia con il massimo grado di attenzione.

PRESIDENTE. Il deputato Antonio Federico ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

ANTONIO FEDERICO (M5S). Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario Micillo. Questa cronistoria di eventi riguardanti il comune di Colletorto rappresenta plasticamente quella che è la situazione di tutta la regione Molise, il cui territorio è al 100 per cento sottoposto a rischio idrogeologico e ha 560 richieste sulla piattaforma ReNDiS per un valore di 750 milioni di euro, come ha appena letto il sottosegretario, che danno proprio la dimensione del grave danno che c'è nella nostra regione, nella regione Molise, per quanto riguarda il dissesto e, quindi, di conseguenza, l'intervento sulle già precarie infrastrutture viarie.

Colletorto poi ha anche una storia ancora più particolare perché è a pochissimi chilometri dal cratere sismico del sisma del 2002 di San Giuliano di Puglia, di cui tutti noi ricordiamo i tristi eventi. E ancora oggi il comune di Colletorto, così come altri comuni delle zone del cratere sismico, vedono case picchettate, e quindi c'è ancora una situazione di estremo disagio per quelle persone.

A distanza di diciassette anni quello che rimane di quel terremoto, e poi, dopo, degli interventi di piogge e alluvioni che si sono susseguite negli anni successivi, è stato un progressivo spopolamento e abbandono di quelle aree, che sono ancora fortemente vocate all'agriturismo e all'agricoltura sostenibile. Per dirne una, l'olio di quelle parti lì è uno degli oli più pregiati del centro-sud d'Italia, e hanno difficoltà anche le imprese agricole che sono lì presenti a poter commercializzare anche con la provincia di Foggia, perché la strada che collegava il Molise, quindi l'area dell'Alto Fortore, con la Daunia è compromessa, perché quella strada, che ho anche percorso in più di qualche circostanza, è totalmente inadeguata a un traffico civile. Ci si può passare solo con un carrarmato, intendiamoci.

Quindi, i tipi di interventi che devono essere fatti sono sicuramente importanti; è importante che il Ministero dell'ambiente metta a disposizione delle risorse e uno strumento come la piattaforma ReNDiS, che speriamo anche di poter aggiornare con il prossimo disegno di legge “Cantiere Ambiente”, in maniera tale che anche questo sistema delle priorità possa guardare di più alla fruibilità e alla strategicità di certi interventi e non soltanto alla popolazione che insiste su quelle aree. Questo è già sicuramente un auspicio; l'altro è che anche la regione Molise faccia il suo, e quindi cerchi di essere più presente rispetto a certi tipi di richieste, così come anche il comune di Colletorto.

Su questo voglio anche dare questa informazione ulteriore a quest'Aula e al sottosegretario, per il tramite della Presidenza: con le ultime elezioni del 26 maggio si è finalmente rinnovato il consiglio comunale, perché c'è stata una fase commissariale che ha visto per quasi un anno un commissario prefettizio nominato all'amministrazione comunale di Colletorto perché nelle ultime elezioni si era presentata una sola lista, non hanno raggiunto il quorum del 50 per cento e, quindi, non c'è stata l'elezione del sindaco. Adesso c'è stata finalmente l'elezione del sindaco, quindi c'è anche una persona legittimamente e democraticamente votata dai cittadini di Colletorto che potrà dare sicuramente nuovo impulso alla risoluzione di questa problematica che, ripeto, investe Colletorto.

Questa è quasi esemplificativa come situazione, potrei produrre centinaia di atti simili per rappresentare qual è la condizione del Molise, però è importante capire come il Ministero possa dare delle risposte ai territori che soffrono, territori marginali che soffrono il problema del dissesto idrogeologico, e credo che un aggiornamento del sistema ReNDiS non possa che essere auspicabile e non più procrastinabile.

(Iniziative di competenza volte ad assicurare il pagamento degli stipendi e la continuità produttiva delle aziende facenti parte della Altea holding s.r.l., alla luce dell'inchiesta giudiziaria che ha interessato la medesima società – n. 3-00654)

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Pezzopane ed altri n. 3-00654 (Vedi l'allegato A). Il sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali, Claudio Cominardi, ha facoltà di rispondere.

CLAUDIO COMINARDI, Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali. Grazie, Presidente. Con riferimento a quanto richiesto con l'atto parlamentare in oggetto, posso confermare l'esistenza di un procedimento penale, promosso dalla procura di Napoli, che ha tratto origine da una verifica fiscale nei confronti delle società facenti capo alla holding Altea Srl. Le investigazioni hanno permesso di riscontrare per gli anni 2015, 2016 e 2017 indebite compensazioni pari a oltre 67 milioni di euro e imposte evase per false fatturazioni pari a circa 13 milioni di euro.

Il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Napoli ha disposto l'applicazione di misure cautelari personali nei confronti di dieci indagati, promotori e partecipanti dei sodalizi, di cui tre in carcere e sette ai domiciliari, nonché il sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie costituenti il profitto del reato nei confronti di 32 società, nonché sugli stessi beni patrimoniali di 27 indagati, per un ammontare complessivo pari a oltre 80 milioni di euro.

In relazione alle richieste dell'interrogante, volte a conoscere l'effettività della tutela occupazionale delle numerose posizioni lavorative interessate, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha acquisito dall'Ispettorato nazionale del lavoro completi e circostanziati elementi informativi utili ad una valutazione complessiva della situazione lavoristica e previdenziale dei lavoratori interessati.

Dall'analisi dell'attività ispettiva testé citata, che ha avuto ad oggetto la verifica di eventuali illeciti in materia di lavoro e legislazione sociale, sono emerse violazioni amministrative connesse a fenomeni di lavoro sommerso, di mancata fruizione di riposi settimanali e giornalieri, di superamento dell'orario massimo di lavoro, nonché di somministrazione irregolare di manodopera.

Gli accertamenti si sono conclusi, in alcuni casi, con la segnalazione della notizia di reato all'autorità giudiziaria per la fattispecie criminosa di truffa di cui all'articolo 640 del codice penale, in altri con ingenti recuperi contributivi e conseguente redazione di diffide accertative per crediti retributivi ai sensi dell'articolo 12 del decreto legislativo n. 124 del 2004, essendo stata corrisposta ai lavoratori interessati una retribuzione inferiore a quella del contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento applicato per l'attività svolta.

Tra le altre irregolarità accertate si segnala, altresì, l'applicazione di tariffe di cottimo al personale interessato. In relazione a ciò il personale ispettivo ha provveduto all'adeguamento delle retribuzioni mediante applicazione dei minimi retributivi previsti dal CCNL. In particolare, è stata condotta dall'Ispettorato territoriale del lavoro di Venezia un'operazione congiunta, insieme a funzionari ispettivi dell'INPS, a carico delle società Athena Srl e della Hibripost Scarl, entrambe controllate da Altea holding, che ha riguardato lavoratori occupati su tutto il territorio nazionale con un recupero contributivo superiore al milione di euro.

Questo è quanto al momento posso qui dire, tenuto conto che, come precisato in apertura, è in corso un procedimento penale. Ciò posto, posso però assicurare che c'è e ci sarà un costante monitoraggio nello svolgimento dei controlli ispettivi demandati istituzionalmente all'Ispettorato nazionale del lavoro, affinché rimanga fermo il presidio assicurato dallo Stato a tutela dei diritti retributivi e previdenziali di tutti i lavoratori, che, ad oggi, non paiono minacciati.

PRESIDENTE. La deputata Pezzopane ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

STEFANIA PEZZOPANE (PD). Grazie, Presidente. Purtroppo, sono costretta a dichiararmi insoddisfatta dalla risposta del Governo. La mia insoddisfazione nasce dalla constatazione che, dopo tre mesi dall'inizio di questa vicenda, il Governo è in grado solo di dirmi che c'è un'attività ispettiva del Ministero e degli organi preposti, ma questo sta nelle cose, è un dovere, è un obbligo che ci sia un controllo. Mi amareggia che non ci sia stato prima della data in cui è iniziata questa grave vicenda, che riguarda 17 mila persone sparse in tutta Italia attraverso 32 aziende che fanno riferimento a questa holding, società a responsabilità limitata, l'Altea, che, come ricordava il sottosegretario, è stata interessata da una grave vicenda giudiziaria.

L'auspicio è che la magistratura faccia presto e bene, e che vengano fuori tutti i profili di reato, se ci sono, e tutte le conseguenti pene verranno, mi auguro, comminate con serietà, con rigore e con rapidità.

Il punto sono i lavoratori e le lavoratrici, che certo non possono pagare il prezzo di una gestione che la magistratura sta mettendo sotto l'occhio vigile dei suoi organi e dei suoi organismi competenti. Bene, ovviamente, che ci sia questa attività, bene che vengano fuori ulteriori eventuali fattispecie di reato, di abuso, specie quando questi crimini vengono fatti a danno dei lavoratori e della tutela del lavoro, ma il punto, ripeto, sono i lavoratori e le lavoratrici. Quali strumenti si stanno adottando? Quali tavoli sono stati convocati?

Le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, prima ancora che accadesse la vicenda, avevano chiesto su uno dei gruppi facenti capo alla holding, l'Alma, che è un'agenzia interinale che gestisce numerosi servizi anche per aziende pubbliche e per enti locali, un tavolo di lavoro, un tavolo di verifica. La data della prima richiesta è di metà marzo e solo due settimane dopo si produceva l'esito dell'inchiesta con gli arresti. Poi, di nuovo, recentemente, c'è stata una richiesta di convocazione al Ministro competente di un tavolo di confronto per capire quali possano essere gli strumenti che si mettono in campo per tutelare lavoratori, lavoratrici, per tutelare il diritto allo stipendio, il diritto alla tutela, ma anche la possibilità di proseguire il cammino, visto e considerato che comunque quei lavoratori stanno operando all'interno delle aziende. Su questo nessuna parola mi è stata riferita, nessun impegno tranne un generico auspicio, ma qui non siamo più nella condizione degli auspici: qui l'interrogazione ha già tre mesi di vita; tre mesi di vita sono 90 giorni e 90 giorni sono tanti. Possibile che in 90 giorni non si sia trovata un'ora o due per poter incontrare le organizzazioni sindacali al Ministero?

PRESIDENTE. La invito a concludere.

STEFANIA PEZZOPANE (PD). Ecco, io concludo questa mia interrogazione chiedendo non solo di avere queste informazioni, senz'altro utili e che riporterò ai lavoratori, se non sia anche il caso di attivare questo tavolo di lavoro con le organizzazioni sindacali, per trovare magari insieme qualche strumento di tutela di queste persone, che, lo ricordo, sono 32 mila e che, lo ricordo, operano in territori già colpiti da gravi crisi, come nel caso di quello aquilano dove oltre 300 di queste persone sono oggi in preda alla paura di perdere il loro reddito e il loro posto di lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

(Misure a favore del personale penitenziario in servizio presso le case circondariali di Caltagirone e Siracusa – n. 3-00769)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali, Claudio Cominardi, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Saitta ed altri n. 3-00769 (Vedi l'allegato A).

CLAUDIO COMINARDI, Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali. Presidente, con l'atto di sindacato ispettivo in epigrafe gli onorevoli interroganti, nel fare riferimento all'ampliamento delle case circondariali di Caltagirone e di Siracusa, da cui è derivato un accrescimento della popolazione carceraria che ha messo ancor più in risalto l'inadeguatezza degli organici sia di polizia penitenziaria che dell'area trattamentale, con conseguente acuirsi dei problemi di sicurezza, e richiamando altresì problemi di ordine strutturale con specifico riferimento ai blocchi 20 e 25 dell'istituto di Caltagirone, e dei problemi di approvvigionamento di acqua, chiedono di sapere se il Ministro della giustizia sia a conoscenza di quanto esposto e quali iniziative intenda intraprendere per risolvere in tempi brevi i problemi illustrati.

Uno degli obiettivi prioritari dell'azione di Governo è quello di affrontare in maniera incisiva ed efficace le varie criticità che affliggono il circuito penitenziario. In questa direzione si iscrive innanzitutto il potenziamento degli organici della polizia penitenziaria, nella piena consapevolezza della rilevanza che tale obiettivo riveste nella duplice finalità di garantire maggiore efficienza del circuito penitenziario e standard più elevati di sicurezza all'interno delle carceri, anche a tutela di coloro che vi lavorano quotidianamente.

Con la legge di bilancio per il 2019, al fine di incrementare l'efficienza degli istituti penitenziari, nonché per l'indifferibile necessità di prevenzione e contrasto della diffusione delle ideologie di matrice terroristica in ambito carcerario, è stata pianificata l'assunzione di numero 1.300 unità del Corpo di polizia penitenziaria nell'anno 2019 e di numero 577 unità nel periodo 2020-2023, con uno stanziamento di maggiori risorse per 71,5 milioni di euro per il triennio 2019-2021. Inoltre, nella medesima direzione si iscrive l'immissione in ruolo di numero 976 allievi vice ispettori, che lo scorso mese di marzo hanno terminato il relativo corso di formazione. Quanto invece al ruolo dei sovrintendenti, sono tuttora in corso le procedure per il concorso interno, complessivi numero 2.851 posti per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo maschile e femminile del Corpo.

In aderenza alla normativa vigente, nella Gazzetta Ufficiale, IV serie speciale n. 18 del 5 marzo 2019, è stato pubblicato un bando di concorso per complessive 754 unità, i cui vincitori saranno auspicabilmente assunti entro la fine del corrente anno.

Si tratta, all'evidenza, di una serie di correttivi che consentiranno di affrontare incisivamente il problema della scopertura degli organici di polizia penitenziaria presso le strutture carcerarie del territorio, tra le quali saranno debitamente valutate anche le esigenze delle Case circondariali di Caltagirone e Siracusa, che lo scorso settembre hanno fruito di un incremento in esito all'ultima procedura di mobilità.

Con riferimento alla carenza di personale dell'area trattamentale, funzionari giuridico-pedagogici e mediatori, va considerato in premessa che le dotazioni organiche complessive di tale personale cosiddetto civile hanno subito un ridimensionamento per effetto degli interventi di riduzione sugli assetti organizzativi previsti dalle vigenti norme di contenimento della spesa pubblica. Con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 15 giugno 2015, n. 84, che ha recepito la riorganizzazione del Ministero della giustizia, la previsione del contingente organico delle aree funzionali è stata ridotta a 4.689 unità, che, con il decreto ministeriale 19 settembre 2016, sono state ripartite nei vari profili professionali. In tale contesto, per la professionalità giuridico-pedagogica è stata prevista una dotazione organica complessiva di 999 unità.

Allo stato, risultano presenti su tutto il territorio nazionale 912 unità, rivelandosi una scopertura organica pari all'8,7 per cento. Un primo correttivo a tale situazione è costituito dall'assunzione di numero 29 funzionari giuridico-pedagogici, attraverso lo scorrimento delle graduatorie degli idonei dei concorsi pubblici già espletati. Tali unità sono state assegnate nelle sedi che presentano rilevanti scoperture organiche e dovranno assumere servizio a breve. Contestualmente è stato avviato un interpello nazionale straordinario per la copertura di ulteriori sedi. In tale contesto è stato previsto anche un posto ad interpello per l'istituto di Caltagirone, a copertura del solo posto vacante presso tale struttura, mentre relativamente all'istituto di Siracusa, allo stato, non sussistono criticità in quanto la dotazione organica della professionalità trattamentale risulta coperta.

In merito al profilo professionale del mediatore culturale, è detto che, in sede di assegnazione dei vincitori del concorso pubblicato il 9 febbraio 2018, saranno valutate le situazioni delle singole sedi, incluse evidentemente quelle oggetto dell'atto di sindacato ispettivo. Un dato che senz'altro merita di essere debitamente rimarcato attiene alla novella introdotta con decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 123, che ha inserito i mediatori culturali e gli interpreti tra gli esperti ex articolo 80 dell'ordinamento penitenziario. Le relative procedure di selezione, di competenza dei provveditorati regionali, sono state già avviate per il successivo conferimento degli incarichi da parte delle direzioni degli istituti penitenziari.

Relativamente alle segnalate criticità strutturali, con particolare riguardo alla fatiscenza rilevata dall'interrogante e relativa ai blocchi 25 e 50 dell'istituto di Caltagirone, regolarmente utilizzati, risultano in fase istruttoria presso la Cassa delle ammende l'approvazione ed il finanziamento di interventi manutentivi nelle camere di pernottamento, mentre ulteriori lavori della stessa tipologia sono in fase di definizione progettuale. Risulta altresì in corso di valutazione l'eventuale inserimento nel piano triennale dei lavori degli interventi riguardanti il rifacimento dell'impianto anti-scavalcamento, dell'illuminazione esterna e della centrale termica.

Quanto alla segnalata problematica dell'approvvigionamento idrico, detto che si tratta di un problema che interessa tutta l'area geografica su cui insiste la struttura in questione, occorre precisare che i pozzi realizzati nel tempo presso la struttura detentiva, al precipuo fine di attenuare i disagi derivanti dalla situazione unitamente ai relativi sistemi di potabilizzazione, sono finalizzati ed affidati in manutenzione a ditta specializzata.

PRESIDENTE. Il deputato Eugenio Saitta ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

EUGENIO SAITTA (M5S). Presidente, ringrazio il sottosegretario e colgo anche l'occasione per ringraziare il Ministro Bonafede per l'attenzione che ha posto sul problema della polizia penitenziaria e di tutto il circuito penitenziario, soprattutto delle carceri siciliane, quali in particolare le case circondariali di Caltagirone e Siracusa. Sicuramente si registra un cambio di passo, un'ottica diversa, rispetto al precedente Governo. Voglio ricordare solamente che la legge cosiddetta Madia ha portato ad una riduzione dell'organico penitenziario di circa 700 unità. Quindi, va bene il cambio di passo e va bene un'ottica diversa.

Dobbiamo ricordare che, come denunciato dai sindacati, la Polizia penitenziaria svolge un ruolo importantissimo nel circuito penitenziario e, purtroppo, gli agenti della Polizia penitenziaria spesso sono costretti, proprio a causa della riduzione dell'organico, a turni massacranti e, in particolare, molto hanno denunciato soprattutto per il periodo estivo. I provvedimenti che abbiamo fatto sicuramente andranno a incidere in positivo e ciò sicuramente ci soddisfa da questo punto di vista. Quindi, mi ritengo soddisfatto della risposta data dal Governo. Noi parlamentari continueremo nella nostra opera di vigilanza e porteremo all'attenzione del Governo tutte le criticità che ci sono anche sull'approvvigionamento dell'acqua che riguarda la casa circondariale di Caltagirone: mi recherò personalmente a controllare che la situazione sia nella norma. Per quanto riguarda invece il personale dell'area giuridico-pedagogica mi auguro che anche il Governo sia maggiormente attento su questo dato e, in particolare, per la casa circondariale di Siracusa voglio ricordare che, essendomi recato personalmente, ho notato che effettivamente c'è una certa carenza di organico.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Martedì 11 giugno 2019 - Ore 14:

1. Informativa urgente del Governo in merito all'eventuale avvio di una procedura per disavanzi eccessivi nei confronti dell'Italia.

(ore 15,30, con votazioni non prima delle ore 18,30)

2. Discussione del disegno di legge (per la discussione sulle linee generali e, previo esame e votazione della questione pregiudiziale presentata, per il seguito dell'esame):

S. 1248 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, recante disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici (Approvato dal Senato). (C. 1898)

La seduta termina alle 17.