XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Martedì 13 ottobre 2020

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME: DOC. LVII, N. 3-BIS – NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2020 E PDL N. 2313-A

Doc. LVII, n.  3-bis – Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2020

Tempo complessivo: 3 ore e 15 minuti.

Relatori 40 minuti
(complessivamente)
Governo 20 minuti
Interventi a titolo personale 10 minuti
Gruppi 2 ore e 5 minuti
    MoVimento 5 Stelle 15 minuti
    Lega – Salvini premier 15 minuti
    Forza Italia – Berlusconi presidente 15 minuti
    Partito Democratico 15 minuti
    Fratelli d'Italia 15 minuti
    Italia Viva 15 minuti
    Liberi e Uguali 15 minuti
    Misto: 20 minuti
        Noi Con l'Italia-USEI-CAMBIAMO!-
        Alleanza di Centro
11 minuti
        Minoranze Linguistiche 3 minuti
        Centro Democratico-Radicali
        Italiani-+Europa
2 minuti
        MAIE-Movimento Associativo
        Italiani all'Estero
2 minuti
        Popolo Protagonista - Alternativa
        Popolare (AP) - Partito Socialista
        Italiano (PSI)
2 minuti

Pdl n.  2313-A – Istituzione di una zona economica esclusiva oltre il limite esterno del mare territoriale

Tempo complessivo: 12 ore, di cui:

•  discussione sulle linee generali: 7 ore;
•  seguito dell'esame: 5 ore.

Discussione generale Seguito dell'esame
Relatore 20 minuti 20 minuti
Governo 20 minuti 15 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti 10 minuti
Tempi tecnici 20 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 8 minuti 43 minuti
(con il limite massimo di 7 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 5 ore e 2 minuti 3 ore e 12 minuti
    MoVimento 5 Stelle 51 minuti 42 minuti
    Lega – Salvini premier 43 minuti 32 minuti
    Forza Italia – Berlusconi
    presidente
40 minuti 27 minuti
    Partito Democratico 39 minuti 26 minuti
    Fratelli d'Italia 33 minuti 18 minuti
    Italia Viva 33 minuti 17 minuti
    Liberi e Uguali 31 minuti 14 minuti
    Misto: 32 minuti 16 minuti
        Noi Con l'Italia-USEI-CAMBIA
        MO!-Alleanza di Centro
15 minuti 7 minuti
        Minoranze Linguistiche 5 minuti 3 minuti
        Centro Democratico-
        Radicali Italiani-+Europa
4 minuti 2 minuti
        MAIE-Movimento Associativo
        Italiani all'Estero
4 minuti 2 minuti
        Popolo Protagonista - Alternativa
        Popolare (AP) - Partito Socialista
        Italiano (PSI)
4 minuti 2 minuti

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 13 ottobre 2020.

      Amitrano, Ascani, Azzolina, Battelli, Boccia, Bonafede, Boschi, Brescia, Buffagni, Buratti, Carfagna, Casa, Cassinelli, Castelli, Cirielli, Colletti, Comaroli, Conte, Davide Crippa, D'Ambrosio, D'Incà, D'Uva, Dadone, De Angelis, De Maria, De Micheli, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Epifani, Fantuz, Faro, Fassino, Ferraresi, Flati, Gregorio Fontana, Fraccaro, Franceschini, Fratoianni, Frusone, Gallinella, Gariglio, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Giacomoni, Giorgis, Grimoldi, Gualtieri, Guerini, Invernizzi, Iorio, Iovino, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Lorenzin, Losacco, Lupi, Maggioni, Maniero, Marattin, Mauri, Minniti, Molinari, Morani, Morassut, Nardi, Orlando, Orrico, Palazzotto, Palmisano, Parolo, Pastorino, Perantoni, Quartapelle Procopio, Rampelli, Rixi, Rizzo, Rosato, Rotta, Ruocco, Scalfarotto, Schullian, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Soverini, Spadafora, Spadoni, Speranza, Stumpo, Tasso, Tofalo, Tomasi, Traversi, Ungaro, Vignaroli, Villarosa, Raffaele Volpi, Zicchieri, Zoffili.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

      Amitrano, Ascani, Azzolina, Battelli, Boccia, Bonafede, Boschi, Brescia, Buffagni, Buratti, Carfagna, Casa, Cassinelli, Castelli, Cirielli, Colletti, Comaroli, Conte, Corda, Davide Crippa, D'Ambrosio, D'Incà, D'Uva, Dadone, De Maria, De Micheli, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Epifani, Fantuz, Faro, Fassino, Ferraresi, Flati, Gregorio Fontana, Fraccaro, Franceschini, Fratoianni, Frusone, Gallinella, Gariglio, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Giacomoni, Giorgis, Grimoldi, Gualtieri, Guerini, Invernizzi, Iorio, Iovino, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Lorenzin, Losacco, Lupi, Maggioni, Maniero, Marattin, Mauri, Minniti, Molinari, Morani, Morassut, Nardi, Orlando, Orrico, Palmisano, Parolo, Pastorino, Paternoster, Perantoni, Quartapelle Procopio, Rampelli, Rixi, Rizzo, Rosato, Rotta, Ruocco, Scalfarotto, Schullian, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Soverini, Spadafora, Spadoni, Spena, Speranza, Stumpo, Tasso, Tofalo, Tomasi, Traversi, Ungaro, Vignaroli, Villarosa, Raffaele Volpi, Zicchieri, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

      In data 12 ottobre 2020 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa del deputato:
          MORRONE: «Istituzione della carriera dei funzionari tecnici del Corpo di polizia penitenziaria nei ruoli dei medici, degli psicologi e dell'amministrazione e del commissariato» (2713).

      Sarà stampata e distribuita.

Adesione di deputati a proposte di legge.

      La proposta di legge PAROLO ed altri: «Modifica all'articolo 3 della legge 24 dicembre 2003, n.  350, in materia di qualificazione delle spese per finanziamenti diretti alle imprese, a sostegno della ripresa economica in conseguenza dell'epidemia di COVID-19, ai fini del ricorso all'indebitamento da parte delle regioni e degli enti locali» (2545) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Tarantino.

      La proposta di legge PAROLO ed altri: «Modifiche alla legge 7 agosto 1990, n.  241, e al codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n.  50, e altre disposizioni per la semplificazione della disciplina riguardante la progettazione, l'approvazione, le procedure di affidamento e l'esecuzione delle opere pubbliche» (2616) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Tarantino.

      La proposta di legge FRATE ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli studenti esclusi dalla didattica a distanza» (2642) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Ciaburro.

      La proposta di legge COLLETTI e RIZZONE: «Modifiche al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n.  11, e alla legge 7 marzo 1996, n.  108, in materia di limiti alle commissioni interbancarie e di tassi usurari» (2651) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Siragusa.

Assegnazione di un progetto di legge a Commissione in sede referente.

      A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, il seguente progetto di legge è assegnato, in sede referente, alla sottoindicata Commissione permanente:
          VI Commissione (Finanze):
      UNGARO ed altri: «Disposizioni per l'introduzione di misure premiali condizionate all'affidabilità fiscale del contribuente» (2418) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni) e V.

Adesione di deputati ad una proposta di modificazione al Regolamento.

      La proposta di modificazione al Regolamento, Doc. II, n.  15: «Articolo 48-ter: Partecipazione ai lavori parlamentari ed esercizio del voto secondo procedure telematiche», presentata dal deputato Ceccanti ed altri (annunziata nella seduta del 2 ottobre 2020), è stata successivamente sottoscritta anche dai deputati BORDO e RIZZONE.

Trasmissione dal Ministro per i rapporti con il Parlamento.

      Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 12 ottobre 2020, ha comunicato, ai sensi dell'articolo 9-bis, comma 7, della legge 21 giugno 1986, n.  317, concernente la procedura d'informazione nel settore delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione, che il Governo, con notifica 2020/0602/I, ha attivato la predetta procedura in ordine al progetto di regola tecnica concernente il decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali recante modifica dell'allegato 6 «Prodotti ad azione specifica» del decreto legislativo 29 aprile 2010, n.  75, recante riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti.

      Questa comunicazione è trasmessa alla XIII Commissione (Agricoltura).

      Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 12 ottobre 2020, ha comunicato, ai sensi dell'articolo 9-bis, comma 7, della legge 21 giugno 1986, n.  317, concernente la procedura d'informazione nel settore delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione, che il Governo, con notifica 2020/0603/I, ha attivato la predetta procedura in ordine al progetto di regola tecnica concernente il decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali recante modifica dell'allegato 1 «Concimi nazionali» e dell'allegato 7 «Tolleranze» del decreto legislativo 29 aprile 2010, n.  75, recante riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti.

      Questa comunicazione è trasmessa alla XIII Commissione (Agricoltura).

      Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 12 ottobre 2020, ha comunicato, ai sensi dell'articolo 9-bis, comma 7, della legge 21 giugno 1986, n.  317, concernente la procedura d'informazione nel settore delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione, che il Governo, con notifica 2020/0612/I, ha attivato la predetta procedura in ordine allo schema di decreto interministeriale recante approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la realizzazione e l'esercizio di impianti di distribuzione del tipo L-GNL, L-GNC e L-GNC/GNL per autotrazione alimentati da serbatoi fissi di gas naturale liquefatto.

      Questa comunicazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente).

      Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 13 ottobre 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 2, comma 5, del decreto-legge 25 marzo 2020, n.  19, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 ottobre 2020, recante misure di contrasto e contenimento dell'emergenza da COVID-19.

      Questo decreto è depositato presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Comunicazione dell'avvio di procedure d'infrazione.

      Il Ministro per gli affari europei, con lettera in data 9 ottobre 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 15, comma 1, della legge 24 dicembre 2012, n.  234, la comunicazione concernente l'avvio, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, della procedura d'infrazione n.  2020/0444, avviata per mancato recepimento della direttiva (UE) 2018/958 relativa a un test della proporzionalità prima dell'adozione di una nuova regolamentazione per le professioni.

      Questa comunicazione è trasmessa alla II Commissione (Giustizia), alla X Commissione (Attività produttive) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dalla Regione Emilia-Romagna.

      La Regione Emilia-Romagna, in qualità di commissario delegato titolare di contabilità speciale, con lettera pervenuta in data 8 ottobre 2020, ha trasmesso una versione corretta dell'allegato 1 del rendiconto, per l'anno 2019, relativo alla contabilità speciale n.  5981, concernente le attività connesse agli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito le province di Parma e Piacenza nei giorni 13 e 14 settembre 2015, di cui all'ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n.  292 del 2015.

      Questo documento è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

Comunicazione di nomine ministeriali.

      La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 29 settembre 2020, ha trasmesso la comunicazione concernente la revoca dell'incarico di livello dirigenziale generale, conferito alla dottoressa Giovanna Boda, di direttore della Direzione generale per lo studente, l'integrazione e la partecipazione, nell'ambito del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione del Ministero dell'istruzione.

      Questa comunicazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla VII Commissione (Cultura).

      La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 29 e 30 settembre e 6 ottobre 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.  165, le seguenti comunicazioni concernenti il conferimento, ai sensi dei commi 4 e 6 del medesimo articolo 19, di incarichi di livello dirigenziale generale, che sono trasmesse alla I Commissione (Affari costituzionali), nonché alle sottoindicate Commissioni:
          alla V Commissione (Bilancio) la comunicazione concernente il seguente incarico nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze:
              alla dottoressa Susanna La Cecilia, l'incarico di direttore della Direzione per la razionalizzazione degli immobili, degli acquisti, della logistica e gli affari generali, nell'ambito del Dipartimento dell'amministrazione generale, del personale e dei servizi;
          alla VII Commissione (Cultura) le comunicazioni concernenti i seguenti incarichi:
              al dottor Ettore Acerra, l'incarico di direttore dell'Ufficio scolastico regionale per la Liguria, nell'ambito del Ministero dell'istruzione;
              alla dottoressa Augusta Celada, l'incarico di direttore dell'Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, nell'ambito del Ministero dell'istruzione;
              al dottor Rocco Pinneri, l'incarico di direttore dell'Ufficio scolastico regionale per il Lazio, nell'ambito del Ministero dell'istruzione;
              al dottor Stefano Suraniti, l'incarico di direttore dell'Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, nell'ambito del Ministero dell'istruzione;
              alla dottoressa Cristiana Collu, l'incarico ad interim di direttore della Galleria Borghese di Roma, nell'ambito del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo;
              al professor Massimo Osanna, l'incarico di direttore della Direzione generale Musei, nell'ambito del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.

Atti di controllo e di indirizzo.

      Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

      Nell’Allegato A ai resoconti della seduta del 12 ottobre 2020, a pagina 4, prima colonna, ventitreesima riga, deve leggersi: «Rixi» e non: «Rizi» come stampato.

RELAZIONE DELLA V COMMISSIONE SULLA INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITÀ NELL'UTILIZZO DEL RECOVERY FUND (DOC. XVI, N.  4)

Risoluzioni

      La Camera,
          premesso che:
              la crisi economica derivante dalla pandemia da COVID-19 che ha colpito l'Italia è la più grave dal secondo dopoguerra. Nelle previsioni di luglio 2020 della Commissione europea si stima una contrazione del PIL nazionale dell'11,2 per cento per quest'anno, il dato peggiore tra tutti gli Stati membri UE, con un tasso di disoccupazione che da aprile a luglio ha visto un incremento del 2,4 per cento;
              l'adozione dei provvedimenti economici emergenziali, tesi al sostegno del tessuto socioeconomico nazionale colpito dall'attuale crisi economica, ha reso necessario un notevole incremento dell'indebitamento netto nazionale, previsto dalla Commissione europea all'11,1 per cento del PIL per il 2020, con un rapporto debito/PIL che dovrebbe attestarsi al 158,9 per cento nel 2020;
              il Consiglio europeo, nel luglio scorso, ha concordato un Quadro finanziario pluriennale di 1074,3 miliardi di euro, al quale ha associato il programma Next Generation EU (NGEU), un pacchetto di misure di 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi di sovvenzioni, e non più 500 come inizialmente proposto, e 360 miliardi di prestiti. Tali risorse sono destinate a far fronte alle conseguenze economiche della crisi sanitaria da COVID-19 e la Commissione europea è stata autorizzata a reperirle sul mercato attraverso emissione di titoli di debito garantiti dal bilancio europeo. Bilancio nei confronti del quale l'Italia è sempre stata contributore netto, con un saldo negativo di oltre 50 miliardi di euro negli ultimi dieci anni, e che vedrà innalzare il massimale annuo delle risorse proprie all'1,4 per cento del RNL dell'UE, con eventuale ulteriore innalzamento temporaneo dello 0,6 per cento, proprio al fine di garantire i debiti contratti per finanziare il programma NGEU;
              il NGEU si compone di sette programmi: il REACT-EU, da 47,5 miliardi di euro; InvestEU, da 5,6 miliardi di euro; Orizzonte Europa, da 5 miliardi di euro; Sviluppo rurale, da 7,5 miliardi di euro; Just Transition Fund, da 10 miliardi di euro; RescEU, da 1,9 miliardi di euro, ed infine lo strumento più importante, il Dispositivo per la ripresa e la resilienza, costituito da 672,5 miliardi di euro, di cui 360 in prestiti e 312,5 in sovvenzioni;
              il Dispositivo per la ripresa e la resilienza è finalizzato al sostegno di investimenti e riforme degli Stati membri, che siano di impulso ad una rapida e duratura ripresa delle loro economie nazionali, con particolare attenzione alla transizione verde e digitale, incentivando altresì un modello di crescita e di sviluppo sostenibili. Con riferimento alle sovvenzioni del Dispositivo, queste dovrebbero essere impegnate per il 70 per cento nel 2021-2022 e distribuite sulla base dei criteri riguardanti la popolazione, l'inverso del PIL e il tasso medio di disoccupazione 2015-2019 rispetto alla media europea, mentre il restante 30 per cento verrebbe impegnato nel 2023, sostituendo il criterio relativo al tasso di disoccupazione con la perdita del PIL reale nel 2020 e la perdita cumulativa del PIL reale nel periodo 2020-2021. In base a questi parametri si stima per l'Italia una quota di sovvenzioni di 63,8 miliardi di euro, a fronte dei 127,6 miliardi di euro di prestiti attivabili dal nostro Paese;
              per accedere alle risorse stanziate dal Dispositivo gli Stati membri devono predisporre e presentare, entro il 30 aprile 2021, un Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR) che definisca il programma nazionale di riforme e investimenti da finanziare, in coerenza con le priorità europee, con le finalità dello strumento, con i programmi nazionali di riforma, nonché con le raccomandazioni specifiche per paese approvate dal Consiglio, e che individui obiettivi specifici, quantificazioni dell'impatto macroeconomico e sociale atteso, nonché il dettaglio degli investimenti e delle riforme previste. Tale Piano deve essere poi valutato dalla Commissione, entro due mesi dalla presentazione, e successivamente approvato dal Consiglio, con la possibilità, per uno o più Stati membri, di potersi opporre alla valutazione positiva sulle richieste di pagamento qualora i traguardi intermedi e finali vengano ritenuti insoddisfacenti rispetto ai rispettivi target;
              il Governo, al fine di poter accedere all'anticipo per il 2021 del 10 per cento stimato dell'importo complessivo di sovvenzioni e prestiti previsti dal Dispositivo, che sarà pienamente operativo non prima della seconda metà del 2021, ha presentato al Parlamento le Linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza definendone struttura e obiettivi. Il Piano sarà dunque teso ad affrontare quattro sfide: migliorare la resilienza e la capacità di ripresa dell'Italia; ridurre l'impatto sociale ed economico della crisi pandemica; sostenere la transizione verde e digitale; innalzare il potenziale di crescita dell'economia e la creazione di occupazione. Per affrontare queste sfide il PNRR sarà articolato in sei missioni: digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione, formazione ricerca e cultura; equità sociale, di genere e territoriale; salute. All'interno di ogni missione verranno individuate delle aree di intervento, divise in clusters, all'interno dei quali saranno raggruppati i singoli progetti da finanziare. Accanto a questa struttura, le Linee guida prevedono altresì delle riforme, definite come politiche di supporto, che si ritengono fondamentali per la corretta ed efficace attuazione del Piano, le quali interessano gli investimenti pubblici, la riforma della Pubblica Amministrazione, il settore della Ricerca e dello sviluppo, nonché le riforme del Fisco, della Giustizia e del Lavoro;
              considerato che:
                  alle missioni individuate risulta indispensabile aggiungere o meglio specificare almeno anche le seguenti: ricostruzione dei territori colpiti dagli eventi sismici, sicurezza, sostegno alla natalità, marchio Italia e riconversione industriale;
                  con riguardo alle opportunità di rilancio socio-economico delle aree colpite dal sisma, appare necessario specificare già in questa fase che le risorse stanziate debbano essere utilizzate non solo per sostenere la ricostruzione dei beni pubblici e privati, ma anche per finanziare progetti di rilancio socio-economico che vertono su settori centrali come ricerca, sviluppo industriale, sostegno alle imprese, ambiente, turismo e cultura contenuti nel programma ReStart;
                  con riferimento alla sicurezza, si ritiene necessario implementarla mediante strumenti mirati (quali, a titolo esemplificativo, l'incremento dell'installazione di dispositivi di illuminazione e videosorveglianza, sostegno alla videosorveglianza privata, incentivi all'apertura di attività nelle aree degradate, costruzione di nuove carceri);
                  con riferimento alla crisi demografica risulta prioritaria l'esigenza di definire un piano organico di sostegno alla natalità e alle famiglie, in particolare quelle numerose, che le accompagni fino alla maggiore età dei figli, elevando parallelamente le tutele per i genitori lavoratori;
                  relativamente al comparto produttivo si ritiene necessario favorire una riconversione della produzione in grado di valorizzare la forza del Marchio Italia, sfruttando il valore aggiunto universalmente riconosciuto alle produzioni appartenenti al Made in Italy, che rappresenta un asset strategico per l'economia nazionale;
                  con riferimento alla missione Infrastrutture per la mobilità è fondamentale investire per connettere in maniera efficiente tutto il territorio italiano all'Europa concorrendo, così, a colmare il divario tra il Nord e il Sud della Nazione e potenziare il progetto «Italia porto d'Europa» che necessita di investimenti sulla dorsale Tirrenica e Adriatica con una sinergica connessione tra reti ferroviarie, viarie e infrastrutture portuali e aeroportuali;
              in questo ambito importanza fondamentale acquisisce inoltre lo sviluppo della cosiddetta «Blue Economy», cioè l'economia del mare in considerazione della grande estensione costiera e della posizione geografica privilegiata che l'Italia ha nel Mediterraneo;
              si ritiene, inoltre, fondamentale concentrare l'azione di policy e le relative risorse su interventi volti a valorizzare il tema della vulnerabilità territoriale, intesa quale esposizione al rischio elevato di calamità naturale, garantendo la sicurezza dei cittadini, mediante il miglioramento delle prestazioni sismiche delle abitazioni, delle scuole, degli uffici pubblici, e, più in generale, attivando politiche di tutela e di messa in sicurezza del territorio (dissesto idrogeologico), anche attraverso l'attuazione di processi di innovazione e l'utilizzo delle nuove tecnologie;
              riguardo alle prospettive di riforma del fisco, si ritiene necessario procedere alla riduzione della tassazione sul lavoro che grava sulle imprese anche tenendo conto del livello di imposizione esistente negli altri Paesi membri e, altresì, introdurre un sistema premiale basato sul principio «Più assumi, meno paghi», un sistema, cioè, che premi le imprese ad alta intensità di lavoro rispetto a quelle ad alta redditività ma che non favoriscono la ripresa occupazionale;
              è, infine, necessario aumentare le tutele in favore del mondo del lavoro atipico, del lavoro autonomo e delle partite IVA, istituendo un sistema universale e unico di ammortizzatori sociali in sostituzione di quello attuale incentrato sulla tutela dei lavoratori dipendenti tradizionali;
              la predisposizione da parte dell'Unione Europea del NGEU, che pure pare accennare ad un nuovo slancio solidaristico dell'Unione, rivela in realtà diversi aspetti critici, che ne ridimensionano la portata. In particolare si ritiene opportuno rilevare come la quota di sovvenzioni, ridotta sensibilmente rispetto alla prima proposta, sia comunque finanziata, da un lato, attraverso la sottrazione di risorse destinate ad altri programmi europei, quali la Politica Agricola Comune, Horizon e InvestEU, fondamentali per i settori dell'agricoltura, dell'impresa e della ricerca e sviluppo, dall'altro, attraverso il contributo dell'Italia al bilancio comunitario e soprattutto attraverso il riconoscimento di un potere impositivo diretto dell'UE, sottendendo sostanzialmente un implicito obbligo di rimborso delle risorse stanziate in capo ai Paesi membri;
              allo stesso modo, con riferimento ai 127,6 miliardi di prestiti attivabili nel contesto del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, pari al doppio delle sovvenzioni, si evidenzia, da un lato, come questi siano prestiti privilegiati, e in quanto tali idonei a determinare un incremento del costo del finanziamento con strumenti implicitamente subordinati, cioè gli ordinari titoli di Stato, e dall'altro, come non siano stati ancora specificati la durata e il tasso di interesse dei suddetti finanziamenti, elementi fondamentali per poterne valutare l'effettiva utilità, soprattutto alla luce delle forti condizionalità cui tali risorse sono soggette, anch'esse non ancora esplicitate in modo chiaro, ma che sembrano poter incidere non solo sulle scelte strategiche di sviluppo economico, ma anche su tematiche di tipo etico, strettamente connesse alla base culturale di ciascun Paese membro;
              la procedura di accesso alle risorse appare lenta e farraginosa, il che mette a serio rischio l'efficacia del programma;
              la stessa decisione della Commissione, comunicata lo scorso 19 settembre al Governo italiano, di prorogare per il solo 2021 la clausola di salvaguardia generale sui vincoli di bilancio del patto di stabilità, spingono ad una seria riflessione sull'idoneità di determinate regole tanto restrittive a consentire ai Paesi più duramente colpiti dalla crisi economica in atto ad intraprendere un percorso di ripresa e rilancio della propria economia;
              con specifico riferimento alle Linee guida oggetto di esame di questo ramo del Parlamento, non si può non evidenziare come queste, articolate in una complessa gerarchia di voci e sottovoci, manchino delle valutazioni e delle quantificazioni, anche approssimative, delle quote di risorse che si intendono destinare alle diverse missioni, rappresentandone in tal modo le priorità. Una impostazione che ha impedito un serio e approfondito esame delle Linee guida da parte di questo Parlamento;
              attraverso le politiche di supporto alla realizzazione dei programmi, per i quali vengono indicati approssimativamente i criteri di ammissibilità ed esclusione, il Governo intende altresì riformare in maniera strutturale e duratura alcuni settori vitali per il nostro Paese;
              alla luce del momento storico, politico ed economico che l'Italia sta attraversando e in considerazione della portata epocale delle risorse che questo Governo dovrà gestire per il suo rilancio, l'elaborazione e l'individuazione dei progetti da finanziare, così come l'impostazione delle riforme strutturali di supporto, non possono essere frutto di mera concertazione extraparlamentare tra le forze politiche di maggioranza e le rappresentanze delle categorie socioeconomiche, ma richiedono il pieno coinvolgimento dell'organo rappresentativo della sovranità popolare;
              in particolare, appare necessario che il Parlamento e gli enti territoriali vengano pienamente e concretamente coinvolti sia nella predisposizione del Piano che nella sua attuazione, partecipando alla selezione dei progetti in esso contenuti, nonché al monitoraggio della loro corretta esecuzione, e prevedendo che gli stessi progetti vengano sottoposti alla piena valutazione e al voto vincolante del Parlamento ancor prima di essere inviati alla Commissione europea;
              rilevato altresì che:
                  tra le strade corrette per il finanziamento della ripresa potrebbe esserci quella di ricorrere in modo esplicito al sostegno della BCE, attraverso normali emissioni di titoli di Stato che stanno avendo mercato proprio perché la BCE si è impegnata a dare copertura estendendo il programma PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme), essendo l'intervento della BCE comunque essenziale anche nel collocamento dei titoli da parte della Commissione europea;
                  il rilancio del Paese non può prescindere dalla realizzazione di una rete di infrastrutture, a partire dal ponte sullo Stretto di Messina, che possano ridurre il gap con il resto d'Europa, e dalla realizzazione di infrastrutture strategiche quali TAV e Pedemontana nella Pianura Padana al fine di migliorare l'impatto ambientale e lo sviluppo socio-economico;
                  sarebbe opportuno, nell'utilizzo dei sussidi europei a fondo perduto, dare compimento a un piano di modernizzazione dell'Italia, sia del settore pubblico che di quello privato, non disperdendo le risorse in progetti troppo piccoli, ma concentrando l'azione dei centri di spesa in progetti mirati, dal valore pluriennale, concreti e tracciabili, promuovendo altresì il partenariato pubblico-privato;
                  è quanto mai necessario tenere distinti i due piani di utilizzo dei fondi del PNRR: a) i prestiti, da cui deriveranno interventi che il governo potrà contabilizzare nella Legge di bilancio e in altri provvedimenti governativi; b) i sussidi, che devono essere utilizzati dalle amministrazioni destinatarie per finanziare a fondo perduto progetti aventi forte carattere innovativo;

impegna il Governo

          al coinvolgimento dell'intero arco parlamentare nella fase di predisposizione e di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, subordinando la trasmissione alla Commissione della bozza del Piano al Parlamento, e a farsi promotore altresì, in sede europea, di iniziative volte ad apportare dei correttivi al meccanismo di distribuzione, gestione e destinazione delle risorse provenienti dal NGEU, al fine di consentirne un utilizzo rapido, efficiente ed efficace;
          a dare attuazione alle richieste della Relazione, attraverso provvedimenti misurabili nell'impegno e nel risultato, indirizzati alla crescita dell'economia, ad innalzare le dinamiche della produttività, a favorire la conoscenza, la ricerca e l'innovazione, in un contesto di riforme strutturali, che, per colmare il gap con gli altri Paesi europei, comprendano un rilancio delle infrastrutture, mediante la realizzazione di opere adeguate e mezzi idonei, attraverso programmi che dovranno essere sottoposti alla piena valutazione e al voto vincolante del Parlamento;
          ad ampliare l'elenco delle sei missioni individuate dal Governo, aggiungendo come indicato in premessa, le seguenti: Ricostruzione dei territori colpiti dagli eventi sismici, Sicurezza, Sostegno alla Natalità, Marchio Italia e Riconversione industriale;
          a investire sulle infrastrutture al fine di connettere in maniera efficiente tutto il territorio italiano all'Europa, destinando parte delle risorse del PNRR anche allo sviluppo della cosiddetta «Blue Economy» o economia del mare, con la finalità di realizzare una rete economica produttiva competitiva attraverso l'incremento degli investimenti con effetti sui livelli occupazionali e i volumi di esportazione;
          a definire, nell'ambito delle politiche fiscali e alle prospettive di riforma, un piano di interventi volto prioritariamente a ridurre il cuneo fiscale a vantaggio di lavoratori e imprese, a favorire ed incentivare l'occupazione anche mediante l'introduzione di meccanismi premiali per le imprese ad alta intensità occupazionale basata sul principio «più assumi, meno paghi», ad accrescere la competitività delle imprese italiane attraverso una adeguata comparazione con il livello di imposizione degli altri Stati membri dell'Unione Europea, al fine di evitare fughe verso Paesi che presentano una fiscalità di vantaggio e favorire il rientro in Patria delle imprese che negli ultimi anni hanno delocalizzato;
          a livello ambientale, a disporre misure volte alla riduzione delle bollette energetiche per imprese e famiglie e alla riduzione della dipendenza Energetica dall'estero, abbandonando l'analisi degli agenti clima alteranti solo allo scarico del mezzo, e considerando l'impronta di carbonio del sistema complessivo, cioè sul binomio veicolo-vettore energetico;
          ad introdurre adeguate forme di tutela in favore del mondo del lavoro atipico, del lavoro autonomo e delle Partite IVA, istituendo un sistema universale unico di ammortizzatori sociali in sostituzione di quello attuale incentrato sulla tutela dei lavoratori dipendenti tradizionali.
(6-00136) «Molinari, Gelmini, Lollobrigida, Lupi».


      La Camera,
          premesso che:
              la crisi da pandemia può essere catalogata come di tipo simmetrico (ha colpito indistintamente tutti i paesi). Una crisi di liquidità e di tipo supply-side, che ha colpito il lato dell'offerta, rappresentato dalla produzione e dalle imprese. Nel dopo Coronavirus, durante la fase strategica dell'utilizzo dei fondi europei, fase che durerà almeno 3-5 anni, a competere in Europa saranno i sistemi-Paese e le loro politiche economiche;
              l'Europa, superando gli iniziali ritardi di fronte all'emergenza pandemica, sta rispondendo con una molteplicità di strumenti alla grave crisi economica innestata dalla diffusione del Covid-19, con l'istituzione dei quattro pilastri finanziari di finanziamento;
              la sospensione delle regole sugli aiuti di Stato (Temporary Framework), così come la sospensione del Fiscal Compact, del Six Pack e del Two Pack, hanno consentito, ad oggi, ai governi dell'Unione una vera e propria moratoria di regole che finirà però presto; molto probabilmente con l'approvazione dei Recovery Plan, nella prima metà del 2021, e con il ridimensionamento del Quantitative easing;
              finirà molto probabilmente anche con la dissolvenza progressiva del « Temporary Framework», e con la reintroduzione, per fasi, delle regole di finanza pubblica conseguenti a Maastricht;
              il modo giusto di procedere, secondo le indicazioni della Commissione europea, richiede una individuazione delle priorità, di fare delle scelte, un impianto di tipo metodologico teorico chiaro; il tutto da comunicare a cittadini, imprese, mercati. Occorre far ripartire il sistema nazionale di produzione, attraverso una significativa riduzione della pressione fiscale. A « tout azimut», con al centro l'impresa, seguendo un impianto teorico che vede nella ripartenza dell'offerta (supply side) la chiave per far ripartire l'economia nazionale;
              nel corso del Consiglio europeo dello scorso luglio è stata approvata la proposta presentata dalla Commissione europea relativa al Recovery Fund – ridenominato Next Generation Eu Fund: il piano di ricostruzione europea, dal valore complessivo di 750 miliardi di euro, assegnerebbe 209 miliardi all'Italia;
              tuttavia, vanno segnalate le incertezze circa l'esito dei negoziati, per i numerosi passaggi procedurali che allungano i tempi di approvazione definitiva: i fondi del Next Generation Fund sarebbero disponibili solo a partire dal 2021, con uno scadenzario lungo che deve prima passare per le negoziazioni tra i vari paesi europei, cui dovrà fare seguito la ratifica da parte dei parlamenti nazionali, niente affatto scontata, e ancora l'analisi dei programmi presentati dai governi e, infine, l'erogazione vera e propria che andrà avanti, secondo il piano indicato dalla Commissione, fino al 2026. Nel 2021, quindi, gli esborsi saranno pari soltanto al 5,9 per cento dell'intero pacchetto; per avere a disposizione le risorse del Next Generation Fund, dunque, bisognerà quindi aspettare anni, e potrebbe essere troppo tardi per l'Italia. Tenuto conto della necessità di collegare il Next Generation EU al bilancio pluriennale 2021-2027 e del fatto che per trovare un accordo è necessaria l'approvazione all'unanimità, le incertezze evidentemente aumentano;

impegna il Governo

          a valutare l'opportunità di avvalersi – anche in considerazione del protrarsi dell'emergenza pandemica e delle incertezze circa i tempi e i passaggi procedurali dell'accesso alle risorse del Next Generation Fund – dell'intero pacchetto di strumenti finanziari europei messi in campo, con particolare riguardo all'utilizzo tempestivo di quelle risorse che sono immediatamente disponibili, non ancora richieste e né deliberate dal Governo, tra cui rileva la nuova linea di credito del MES per le spese sanitarie dirette e indirette, a tassi vantaggiosi e senza condizionalità macroeconomiche, gli strumenti di garanzia della BEI, le cui risorse rivestono un ruolo complementare e decisivo per iniettare liquidità e prestiti in favore di investimenti produttivi delle nostre PMI, e lo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un'emergenza (temporary Support to mitigate Unemployment Risks in Emergency – SURE);
          nell'ambito dell'elaborazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ad avvalersi della partecipazione del Parlamento attraverso la trasmissione di una relazione periodica, da parte del Governo alle Camere sullo stato di attuazione del PNRR, attribuendo alle Commissioni permanenti – ovvero ad una Commissione bicamerale appositamente istituita – l'esame di tali relazioni periodiche, al fine di consentire alle stesse di esprimere le loro valutazioni per le parti di rispettiva competenza, coinvolgendo altresì l'Ufficio Parlamentare di Bilancio, nonché di disporre una specifica attività di indirizzo al Governo nell'ambito dell'accesso e dell'utilizzo delle risorse europee, in particolare quelle che sono immediatamente disponibili, non ancora richieste e né deliberate dal Governo (tra cui rilevano la nuova linea di credito del MES, il fondo SURE e i fondi BEI, nonché per l'implementazione e il monitoraggio del programma di riforme e investimenti necessari, in coerenza con le priorità e le strategie dell'UE;
              ad orientare le risorse del PNRR all'implementazione di misure nuove che rilancino e rigenerino l'economia del Paese, e alla realizzazione di un programma di riforme e investimenti volti a creare un ambiente più favorevole alle imprese, migliorando la qualità e l'efficienza dei servizi pubblici, accrescendo gli investimenti in infrastrutture, riducendo i tempi della giustizia civile, diminuendo gli oneri amministrativi e burocratici che ostacolano gli investimenti privati, abbattendo il peso dell'evasione fiscale, della corruzione e delle altre attività criminali.
(6-00137) «Brunetta, Lupi».


      La Camera,
          premesso che:
              in risposta alla crisi generata dalla pandemia da Covid-19, il Consiglio europeo del 17-21 luglio 2020 ha concordato di aggiungere, alle risorse del Quadro finanziario pluriennale (QFP) dell'Unione europea 2021-2027, un ulteriore ingente quantitativo di risorse con il programma Next Generation EU (NGEU), il nuovo strumento dell'UE che raccoglierà fondi sui mercati e li canalizzerà verso i programmi destinati a favorire la ripresa economica e sociale;
              con riferimento a NGEU, in particolare, il Governo indica in circa 208 miliardi di euro (il 28 per cento del totale delle risorse messe a disposizione dall'Unione) l'ammontare delle risorse che confluirebbero nel nostro Paese a vario titolo. In particolare, i prestiti ammonterebbero a circa 127 miliardi di euro a fronte di sovvenzioni a fondo perduto per circa 81 miliardi di euro;
          considerato che:
              il nuovo QFP, rafforzato da NGEU, intende in modo particolare fornire all'UE i mezzi necessari per far fronte alle conseguenze della crisi da Covid-19 e, allo stesso tempo, trasformare l'Unione attraverso le sue principali politiche, in particolare il Green Deal europeo e la transizione digitale;
              l'obiettivo del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, nell'ambito del NGEU, è quello di promuovere la coesione economica, sociale e territoriale dell'Unione migliorando la resilienza e la capacità di aggiustamento degli Stati membri, attenuando l'impatto sociale ed economico della crisi e sostenendo le transizioni verde e digitale, contribuendo così a ripristinare il potenziale di crescita delle economie dell'Unione, a incentivare la creazione di posti di lavoro nel periodo successivo alla crisi da Covid-19 e a promuovere una crescita sostenibile;
              i Piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR) rappresentano una occasione storica, probabilmente unica e irripetibile, per disegnare ed innestare, a tutti i livelli di governo, un nuovo percorso di crescita sostenibile, sia essa di tipo economico, sociale che ambientale;
          valutato che:
              i principi chiave che la Commissione europea ha indicato per l'elaborazione del PNRR concernono la transizione verde, la transizione digitale, l'equità e la stabilità macroeconomica;
              in particolare, la transizione verde sì propone il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 e la riduzione significativa delle emissioni di gas entro il 2030;
          in ogni piano nazionale saranno respinte le misure o le riforme dannose dal punto di vista ambientale, in base al principio del « do not harm» e la spesa relativa al clima dovrà ammontare almeno al 37 per cento, con riforme ed investimenti nel campo dell'energia, dei trasporti, della decarbonizzazione dell'industria, dell'economia circolare, della gestione delle acque e della biodiversità. Si sollecita l'accelerazione della riduzione di emissioni tramite la rapida distribuzione di energie rinnovabili e di idrogeno verde, un'azione più decisa sull'efficienza energetica degli edifici, investimenti nella mobilità sostenibile, la promozione di infrastrutture ambientali e la protezione della biodiversità;
              alla transizione digitale e all'aumento della produttività si prevede poi che sia dedicato almeno il 20 per cento delle spese in ogni Piano nazionale. Le riforme e gli investimenti proposti dovrebbero: migliorare la connettività; sviluppare competenze digitali a tutti i livelli per sostenere un mercato del lavoro in transizione e formare il futuro digitale dell'Europa, incidendo sulla pubblica amministrazione e sulle imprese; costruire capacità digitali all'avanguardia (intelligenza artificiale, cybersecurity, microelettronica);
              l'equità si prevede che sia perseguita con interventi mirati ad assicurare pari opportunità, istruzione inclusiva, condizioni di lavoro eque e protezione sociale adeguata a giovani, donne e gruppi vulnerabili. Si afferma la crescente importanza di investire in infrastrutture sociali, di assicurare accesso equo all'istruzione, un'assistenza sanitaria di qualità, il rafforzamento dell'assistenza di lunga durata, di promuovere l'uguaglianza di genere e di condurre politiche di equilibrio tra vita professionale e familiare;
              per quanto riguarda la stabilità macroeconomica, gli Stati membri dovrebbero continuare a fornire nel 2021 sostegno fiscale temporaneo e finalizzato, in un contesto in cui è attivata la clausola di salvaguardia generale del Patto di Stabilità e crescita ed è stato sospeso l'aggiustamento di bilancio, stante il mantenimento della sostenibilità fiscale di medio termine;
          considerato, inoltre, che:
              stante l'ingente entità delle risorse e la ristrettezza dei tempi per la pianificazione del loro utilizzo, – la governance dei Recovery Fund dovrà necessariamente condurre a decisioni meditate, trasparenti e responsabili, in grado di prevenire fenomeni di sprechi, di illegalità e di infiltrazione mafiosa;
              per l'attuazione dei progetti del Piano e per la verifica dei tempi degli stessi è importante affidarsi alle amministrazioni pubbliche centrali e territoriali, anche rinforzandole, evitando o comunque limitando all'essenziale la creazione di nuove strutture;
              sottolineata l'opportunità di coinvolgere appieno il Parlamento sia nella fase di predisposizione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza sia in quella della sua attuazione, attraverso un'accurata e costante attività di monitoraggio e di controllo
              approva la Relazione sulla individuazione delle priorità nell'utilizzo dei Recovery Fund, deliberata dalla Commissione Bilancio, tenuto conto dei rilievi delle Commissioni permanenti;

impegna il Governo

          a dare attuazione alle indicazioni contenute nella Relazione, inclusiva dei rilievi formulati dalle Commissioni permanenti, e, in particolare:
              a) al fine di rispettare la tempistica prevista dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, che impone tempi certi di attuazione, per la decarbonizzazione e la transizione ecologica a utilizzare il contributo qualificato degli enti locali e delle eccellenze pubbliche e private che il Paese è in grado di offrire;
              b) per quanto concerne gli interventi volti a promuovere investimenti privati, a delineare strumenti capaci di attivare le risorse in modo rapido ed efficace, a tal fine privilegiando misure che si traducano in meccanismi agevolativi automatici, sulla base di criteri di accesso semplici e chiari, che riducano al minimo l'attività di intermediazione delle amministrazioni pubbliche e, conseguentemente, le scelte discrezionali nell'individuazione dei soggetti destinatari dei benefici, anche attraverso la previsione di misure fiscali mirate e temporanee;
              c) a promuovere efficacemente l'occupazione femminile impiegando per questo obiettivo una parte cospicua delle risorse disponibili e valutando in sede di progettazione e monitoraggio l'impatto di genere di tutti i progetti.
(6-00138) «Davide Crippa, Delrio, Boschi, Fornaro, Gebhard, Manzo, Ubaldo Pagano, Del Barba, Fassina, Tabacci, Tasso, Rospi».